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dipartimento di studi romanzi università di roma - Carla Rossi ...

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CRo_x02b 16-02-2007 22:45 Pagina 46<br />

46 Marie, ki en sun tens pas ne s’oblie<br />

Norman<strong>di</strong>a, da Guglielmo D’Aubigny Visconte del Côntentin e Adelicia<br />

Belvoir de Plessis. Riccardo e Avice ebbero, oltre ad Ugo, un altro figlio<br />

maschio, Gugliemo. Nessun personaggio sin qui citato è dunque contemporaneo<br />

<strong>di</strong> Enrico II. Proprio verso la metà del documento figura il<br />

passo che ha attirato l’attenzione <strong>di</strong> Grillo: «In molen<strong>di</strong>no de Nigella, <strong>di</strong>mi<strong>di</strong>um<br />

mo<strong>di</strong>um frumenti, de dono Hugonis Talebot senis et in eodem<br />

mole<strong>di</strong>no, quatuor minas frumenti de dono Hugonis Talebot junoris».<br />

Al <strong>di</strong> là del fatto che non v’è alcuna certezza in merito al fatto che<br />

il re alluda ad una donazione recente, una possibile soluzione dell’enigma<br />

attorno all’identità dei due Talebot ononimi potrebbe venirci da<br />

William Farrer, il quale in Honors and Knights’ Fees 39, cita un documento<br />

datato 1162, dal quale risulta che un Hugo Talebot, concesse<br />

dei terreni da lui posseduti a Feltwell (nel Norfolk) proprio all’abbazia<br />

<strong>di</strong> Beaubec (presso la quale il suo omonimo zio si era ritirato nel<br />

1144) con il consenso della propria moglie, Ermentrude, e dei loro<br />

quattro figli: Gerard, Geoffrey, Hugo e Richard. Il personaggio che<br />

compare in quest’atto era figlio <strong>di</strong> Guglielmo Talbot e dunque nipote<br />

dell’omonimo marito <strong>di</strong> Beatrice <strong>di</strong> Mandeville. La donazione venne<br />

confermata da Enrico II e, più tar<strong>di</strong>, da un erede <strong>di</strong> questo signore,<br />

dal nome, anch’egli, <strong>di</strong> Guglielmo Talbot 40.<br />

Che si tratti dello stesso Ugo cui fa riferimento Grillo è possibile,<br />

soprattutto grazie alla presenza, nel documento, del figlio dallo stesso<br />

nome; Hugo senior appare in altro documento, come testimone <strong>di</strong> un<br />

atto <strong>di</strong> Enrico II, datato 1179, concernente la conferma <strong>di</strong> alcuni territori<br />

normanni a Guglielmo <strong>di</strong> Mandeville, trà<strong>di</strong>to dal cartolario dell’abazia<br />

<strong>di</strong> Silly-en-Gouffern (Orne, Norman<strong>di</strong>a) come «confirmacio possessionum<br />

quas habemus apud Blanc Fossé» 41.<br />

Come appena accennato, la moglie <strong>di</strong> questo signore, che Y. de<br />

Pontfarcy immagina possa essere Marie de Meulan, risulta chiamarsi,<br />

almeno nel 1162, Ermentrude. Da un atto del 1183 appare che costui<br />

ebbe la custo<strong>di</strong>a del castello <strong>di</strong> Neaufle (Neauphle-le-Châtel) 42.<br />

39 3 voll. (London & Manchester, 1923-25); vol. III, p. 361.<br />

40 London, British Library, Harleian charters 112, D. 57, III, B. 48 e Ad<strong>di</strong>tional charters<br />

19804.<br />

41 Recueil, vol. III, p. 125.<br />

42 Rot. Scacc. Norm., t. I, p. 111.

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