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P36 SPORT<br />
Yuri Foreman<br />
ú–– Anna Momigliano<br />
Sono entrambi ebrei osservanti,<br />
entrambi sono pugili e vengono<br />
da Brooklyn, New York. Ma<br />
c’è anche un altro elemento che accomuna<br />
Yuri Foreman, 29 anni, e<br />
Dmitriy Salita, 27: tutti e due aspirano<br />
al titolo di campione <strong>del</strong> mondo.<br />
E presto potrebbero avverare il<br />
loro sogno, nelle rispettive categorie.<br />
Foreman è un peso medio, finora imbattuto:<br />
il prossimo 14 novembre sfiderà<br />
a <strong>La</strong>s Vegas il campione Daniel<br />
Santos. Per Salita, anche lui imbattuto,<br />
l’appuntamento invece è il 5 dicembre<br />
per il titolo dei pesi superleggeri,<br />
contro l’attuale campione<br />
Amir Khan. E, come se non bastasse,<br />
i due pugili newyorchesi sono anche<br />
buoni amici: “E’ davvero incredibile<br />
pensare che Yuri e io siamo arrivati<br />
Torah e pugni stretti<br />
allo stesso livello nello stesso momento”,<br />
ha commentato recentemente<br />
Salita. “Spero che ce la faremo<br />
tutti e due”.<br />
óúúúó<br />
Della loro fede e <strong>del</strong>la loro osservanza<br />
dei precetti, i due boxer di Brooklyn<br />
non fanno alcun mistero: si rifiutano<br />
di combattere durante lo<br />
Shabbat, mangiano solamente cibo<br />
kasher e studiano la Torah nel tempo<br />
libero. Foreman ha già preso una decisione<br />
per quando la sua carriera<br />
atletica sarà conclusa: farà il rabbino,<br />
racconta, e sta già studiando per diventarlo.<br />
Salita invece frequenta regolarmente<br />
una yeshiva, o scuola religiosa,<br />
gestita dal gruppo Chabad.<br />
A chi si sorprende e pensa che il du-<br />
ro mondo <strong>del</strong>la boxe sia poco adatto<br />
agli ebrei ortodossi, i due rispondono<br />
che invece non c’è alcuna contraddizione.<br />
Anzi, per loro la fede è molto<br />
importante anche sul ring. “Molte<br />
persone hanno questo pregiudizio,<br />
pensano che se sei un pugile non<br />
puoi fare nulla di spirituale”, dice Foreman.<br />
“Ma invece l’Ebraismo mi<br />
aiuta molto nella boxe, mi aiuta a tenere<br />
i piedi per terra, perché non<br />
posso dimenticare chi sono e da dove<br />
vengo.”<br />
Anche Salita è <strong>del</strong>la stessa opinione:<br />
“A modo mio, sto facendo conoscere<br />
l’ebraismo”, racconta. Ma poi aggiunge:<br />
“Non so se consiglierei al figlio<br />
di un rabbino di diventare un pugile,<br />
però per me la boxe sta funzionando<br />
bene”. Che cosa ha spinto questi due<br />
ragazzi a scegliere proprio il pugilato?<br />
<strong>La</strong> risposta è semplice: una vita da<br />
www.moked.it<br />
ú– LA SCHEDA<br />
immigrati, nei bassifondi di New<br />
York che ospitano gli esuli dall’ex<br />
Unione sovietica, e la fame di riscatto.<br />
Salita è nato a Odessa, in Ucraina:<br />
si è trasferito con la famiglia a Brooklyn<br />
verso la metà degli anni Novanta.<br />
Foreman invece è nato a Gomel,<br />
in Bielorussia, ed era immigrato in<br />
Israele dopo la caduta <strong>del</strong> Muro di<br />
Berlino.<br />
óúúúó<br />
Si è trasferito a New York, dieci anni<br />
fa, proprio per realizzare la sua carriera<br />
nella boxe: “Molti dei grandi<br />
campioni di pugilato <strong>del</strong> passato erano<br />
immigrati - dice Foreman - credo<br />
si abbia bisogno di questa qualità particolare,<br />
di questa fame”.<br />
Non a caso il periodo d’oro <strong>del</strong> pu-<br />
Nome Yuri Foreman<br />
Luogo di nascita Gomel, Bielorussa<br />
Data di nascita 5 agosto 1980<br />
Categoria pesi medi<br />
Incontri 28<br />
Vittorie 27 (1 no contest)<br />
Sconfitte 0<br />
Vittorie per KO 8<br />
Nome Dmitriy Salita<br />
Luogo di nascita Odessa, Ucraina<br />
Data di nascita 4 aprile 1982<br />
Categoria superleggeri<br />
Incontri 31<br />
Vittorie 30 (1 pareggio)<br />
Sconfitte 0<br />
Vittorie per KO 16<br />
Yuri Foreman e Dimitriy Salita vivono a Brooklyn, sono ebrei osservanti e non combattono di Shabbat.<br />
Ottimi amici, sono entrambi in lizza per il titolo di campione <strong>del</strong> mondo, nelle categorie pesi medi e superleggeri<br />
gilato ebraico-americano fu tra gli<br />
anni Venti e Trenta, quando molti<br />
immigrati arrivarono negli Stati Uniti<br />
dai ghetti <strong>del</strong>l’Europa orientale, con<br />
tanta voglia di costruirsi un futuro<br />
migliore anche a costo di sputare<br />
sangue: tra questi si ricorda Benny<br />
Bass, nato a Kiev in Ucraina, campione<br />
<strong>del</strong> mondo dei pesi piuma tra<br />
il 1927 e il 1928, nonché medaglia<br />
d’oro alle Olimpiadi <strong>del</strong> 1920. Oppure<br />
Louis Kaplan, anche lui un nativo<br />
di Kiev e campione mondiale<br />
dei pesi piuma.<br />
Ora che una nuova ondata di immigrati<br />
dall’Europa <strong>del</strong>l’Est sta salendo<br />
sui ring d’America, la storia potrebbe<br />
ripetersi. Salita è d’accordo: “Essere<br />
un immigrato oggi è una situazione<br />
molto dura - dice - Combattere sul<br />
ring è il mio modo di inseguire il sogno<br />
americano”.<br />
Dmitriy Salita Dmitriy Salita Yuri Foreman