Sapere, Passato e Bellezza - La Rocca - il giornale di Sant'Agata ...
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<strong>La</strong> <strong>Rocca</strong><br />
Ricor<strong>di</strong>amo in questa<br />
pagina un personaggio<br />
<strong>di</strong>menticato, un<br />
soldato, decorato, che per<br />
una serie <strong>di</strong> motivi non compare<br />
nell’elenco dei caduti in<br />
guerra in nessuno dei paesi<br />
dove è nato e ha vissuto, e<br />
forse per questo la sua memoria<br />
ci è ancora più cara.<br />
Sergente maggiore, motorista<br />
<strong>di</strong> aeros<strong>il</strong>urante della famosa<br />
squadriglia “Gruppo<br />
Buscaglia”, dove non erano<br />
accettati né piantagrane, né<br />
fifoni, né lavativi, ma p<strong>il</strong>oti<br />
e personale con grinta ed<br />
esperienza<br />
Gregorio Buda nasce a Sarsina<br />
l’11 settembre 1907<br />
decorato della medaglia<br />
d’argento al valore m<strong>il</strong>itare<br />
“sul campo” con la seguente<br />
motivazione:<br />
«Partecipava quale motorista<br />
mitragliere <strong>di</strong> velivolo<br />
aeros<strong>il</strong>urante alla luminosa<br />
vittoria dell’ala d’Italia nei<br />
giorni 14-15 giugno 1942<br />
nel Me<strong>di</strong>terraneo.<br />
Incurante della violentissima<br />
PERSONAGGI<br />
4<br />
Settembre/Ottobre 2008<br />
Gregorio Buda<br />
Una Medaglia d’Argento <strong>di</strong>menticata<br />
e precisa reazione contraerea,<br />
che colpiva gravemente <strong>il</strong> velivolo<br />
durante l’attacco ad<br />
un incrociatore pesante, assolveva<br />
con serena fermezza<br />
<strong>il</strong> suo compito, respingendo<br />
<strong>il</strong> prolungato attacco della<br />
caccia avversaria e contribuendo<br />
all’abbattimento <strong>di</strong><br />
due velivoli, fino a quando<br />
cadeva sulla sua arma, gravemente<br />
ferito».<br />
Nipote <strong>di</strong> Decio Raggi,<br />
medaglia d’oro della I a<br />
Guerra Mon<strong>di</strong>ale; era residente<br />
a Miniera <strong>di</strong> Perticara<br />
dal 1937. Impiegato alla<br />
Montecatini, nell’ufficio<br />
stipen<strong>di</strong> e paghe.<br />
Deceduto a Castelvetrano<br />
(TP) <strong>il</strong> 18 giugno 1942 in<br />
seguito a ferite riportate in<br />
combattimento.<br />
<strong>La</strong>scia la moglie Docci<br />
Ottavia Maria, insegnate<br />
elementare prima ad<br />
Ugrigno e poi a Miniera <strong>di</strong><br />
Perticara, e i figli Pietro <strong>il</strong><br />
più grande (<strong>di</strong> sette anni),<br />
Maria Santa, Simonetta e<br />
Maria Teresa.<br />
Racconto dell’atterraggio dell’aeros<strong>il</strong>urante<br />
con a bordo Gregorio Buda, mortalmente ferito<br />
Rimango impietrito; poco dopo passa con un’altra camionetta Buscaglia che mi fa segno <strong>di</strong> avvicinarmi: «Moretti<br />
è stato colpito gravemente» mi <strong>di</strong>ce, «e non so se ce la farà a rientrare; se riuscirà, arriverà malconcio,<br />
per prudenza bisogna togliere tutto ciò che è vicino alla pista».<br />
Poco dopo si sente un rumore <strong>di</strong> motori al massimo, non è <strong>il</strong> caratteristico ritmico suono dell’S 79 quando i tre<br />
motori sono regolati allo stesso numero <strong>di</strong> giri. Questo è <strong>il</strong> rumore rabbioso <strong>di</strong> uno sforzo teso al massimo.<br />
Ecco che all’orizzonte si prof<strong>il</strong>a l’S 79 <strong>di</strong> Moretti, riesce a malapena a superare la collinetta in fondo al campo e<br />
subito sprofonda e atterra duro sulla pista.<br />
Dopo poche decine <strong>di</strong> metri <strong>di</strong> rullaggio comincia a imbardare sulla destra, si sposta al limite della pista, una ruota<br />
sprofonda in una buca e fa perno, tutto <strong>il</strong> velivolo compie un paio <strong>di</strong> giri pazzi e si schianta sul terreno in un turbinio<br />
<strong>di</strong> polvere che sembra fumo.<br />
I mezzi <strong>di</strong> soccorso si precipitano e io sono tra i primi ad arrivare; Moretti è già fuori ed aiuta a portar giù uno dei<br />
suoi che, privo <strong>di</strong> sensi, sembra quasi morto; è <strong>il</strong> sergente maggiore Gregorio Buda che viene subito adagiato sulla<br />
barella, col viso sanguinante.