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Sapere, Passato e Bellezza - La Rocca - il giornale di Sant'Agata ...

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<strong>La</strong> <strong>Rocca</strong><br />

Vi fingete montanaro e non lo<br />

siete; io invece che lo sono, ho<br />

toccato con mano i frutti prodotti<br />

dalla propaganda anticlericale e<br />

repubblicana. Ai tempi famosi dei lavoratori<br />

<strong>di</strong> Boratella, era la repubblica che<br />

comandava sovrana ed educava la classe<br />

lavoratrice alla scuola anticlericale.<br />

Se dalle cupe e s<strong>il</strong>enziose gallerie <strong>di</strong> quelle<br />

abbandonate miniere, uscisse la voce<br />

degli infelici uccisi a tra<strong>di</strong>mento e laggiù<br />

sepolti inven<strong>di</strong>cati, allora intendereste<br />

quali effetti produceva la propaganda<br />

anticlericale del partito repubblicano. E<br />

questa propaganda <strong>di</strong> cui fate uso oggi<br />

per galvanizzare <strong>il</strong> vostro partito che<br />

intristisce, servirà al lavoratore per suggestionare<br />

i suoi istinti brutali e ridurlo<br />

al vizio. Non si rendeva dunque buffo<br />

<strong>il</strong> Buffoni quando a Boratella, proprio<br />

a Boratella, in una pubblica conferenza,<br />

osava <strong>di</strong>re che «<strong>il</strong> prete è ostacolo ad ogni<br />

civ<strong>il</strong>e progresso»?<br />

Il Buffoni doveva <strong>di</strong>mostrare oggettivamente<br />

a base <strong>di</strong> argomenti tolti dalla<br />

storia <strong>di</strong> quel luogo, <strong>il</strong> «progresso civ<strong>il</strong>e»<br />

<strong>di</strong> quei lavoratori dominati dalla repubblica<br />

romagnola, ed allora anche i muri<br />

delle case – testimoni s<strong>il</strong>enziosi <strong>di</strong> tanti<br />

delitti – gli avrebbero dato ragione.<br />

Sant’Agata Feltria, 30 <strong>di</strong>cembre 1905.<br />

Il giorno 12 corrente fu <strong>di</strong>scussa in questa<br />

Pretura una causa che aveva suscitato<br />

gran<strong>di</strong>ssimo interesse, non tanto<br />

pel fatto da cui aveva avuto origine,<br />

quanto per le circostanze e significato<br />

annessovi. Il fatto, in breve, riportato<br />

anche dall’Avvenire d’Italia, è questo:<br />

L’arciprete <strong>di</strong> Montepetra, D. Francesco<br />

Giannini, trovatosi come <strong>di</strong> consueto, <strong>il</strong><br />

15 agosto u.s. alla Fiera dell’Assunta a<br />

Romagnano, frazione <strong>di</strong> questo comune,<br />

allorché rincasando co’ suoi fratelli<br />

Sisto ed Ermeneg<strong>il</strong>do ed alcuni altri<br />

della parrocchia, veniva v<strong>il</strong>lanamente<br />

insultato con triviali ingiurie ed anche<br />

v<strong>il</strong>mente aggre<strong>di</strong>to con bastoni e con<br />

PERSONAGGI<br />

sassi che gli vennero lanciati contro. I<br />

nob<strong>il</strong>i eroi <strong>di</strong> questa gloriosa impresa<br />

furono: Valgiusti Giuseppe – Poggioli<br />

Giuseppe – Macherozzi Isidoro – Narducci<br />

Giuseppe – Ortolani Giovanni e<br />

Gori S<strong>il</strong>vestro, i quali non ristavano dal<br />

gridare: È ora <strong>di</strong> finirla coi preti e colla<br />

loro bottega! Come era da aspettarsela, <strong>il</strong><br />

D. Giannini sporse querela contro quei<br />

rustici teppisti <strong>di</strong> nuovo genere. L’attesa<br />

pel <strong>di</strong>battimento era vivissima, poiché<br />

v’entrava <strong>di</strong> mezzo un prete, e gli imputati,<br />

appartenendo ad una società socialistoide-anarchica,<br />

s’erano posti sotto la<br />

tutela <strong>di</strong> patrocinatori dello stesso colore,<br />

<strong>di</strong> Francesco Buffoni santagatese e<br />

dell’Avv. Gino Giommi <strong>di</strong> Cesena.<br />

E si andava montando l’ambiente col<br />

<strong>di</strong>pingere a foschi colori <strong>il</strong> D. Giannini,<br />

col ripetere <strong>il</strong> sentimentale ritornello:<br />

«trattarsi <strong>di</strong> poveri lavoratori della terra<br />

e doversi perdonare come perdonò Cristo<br />

ecc. ecc.». Ma intanto si mettevano su<br />

prove false, intanto si facevano pressioni,<br />

si voleva ad ogni costo la sconfitta<br />

<strong>di</strong> D. Giannini e si cantava già vittoria,<br />

preludendo al trionfo che avrebbero celebrato<br />

in mezzo a desideratissimo banchetto,<br />

mentre sulla agognata preda, <strong>il</strong><br />

prete, si riserbavano <strong>di</strong> sfogare le generose<br />

loro espansioni, con una solennissima<br />

fischiata…<br />

<strong>La</strong> soluzione però della causa <strong>di</strong>mostrò<br />

che v’è ancora un po’ <strong>di</strong> giustizia a questo<br />

mondo. <strong>La</strong> seduta fu tenuta nell’aula<br />

del Consiglio Comunale, stante <strong>il</strong><br />

numero considerevole delle prove che<br />

erano una trentina e la folla stragrande<br />

che era accorsa da ogni parte, avida<br />

d’assistere all’um<strong>il</strong>iante sconfitta del<br />

prete! E le smargiassate del Buffoni, uno<br />

dei <strong>di</strong>fensori degli imputati, ne mettevano<br />

già bella e spacciata la causa… È<br />

vero che sfoderò tutta la sua ineffab<strong>il</strong>e<br />

eru<strong>di</strong>zione coll’esumare rancide e decrepite<br />

tirate anticlericali; è vero che tuonava<br />

come un semi<strong>di</strong>o furente, contro<br />

l’anima nera che ar<strong>di</strong>va lottare coi numi<br />

8<br />

Settembre/Ottobre 2008<br />

Francesco Buffoni, <strong>il</strong> repubblicano<br />

Pubblichiamo <strong>di</strong> seguito due articoli dei primi del ‘900 sul garibal<strong>di</strong>no santagatese<br />

Francesco Buffoni. Grazie a Franco Dall’Ara che ce li ha segnalati<br />

della democrazia rossa; è vero che a corto<br />

d’argomenti, scagliava improperi ed<br />

ingiurie, ma che monta? Non è qui <strong>il</strong><br />

loro forte? Ebbe un contegno più educato<br />

<strong>il</strong> suo collega, Avv. Gino Giommi,<br />

quantunque <strong>di</strong>vagasse fuori dal seminato<br />

e si perdesse a far della politica, approfittando<br />

dell’occasione, per far propaganda<br />

pro domo sua socialistica! Non<br />

sfuggì però ad alcuno la ineccepib<strong>il</strong>e<br />

correttezza del metodo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa seguito<br />

dall’egregio Avvocato della P. C. sig. Innocenzo<br />

Storni-Ringhieri <strong>di</strong> Bologna,<br />

<strong>il</strong> quale con profonda conoscenza del<br />

giure, con attraente e persuasiva logica,<br />

seppe ad<strong>di</strong>mostrare evidentemente la<br />

reità degli imputati, mettendo al muro<br />

con soli<strong>di</strong> argomenti le scariche elettriche<br />

dei contrad<strong>di</strong>tori.<br />

Ed oltre alla non comune eru<strong>di</strong>zione<br />

palesò <strong>di</strong> possedere anche una buona<br />

dose <strong>di</strong> pazienza nel sopportare così a<br />

lungo le invettive del Buffoni, che in<br />

un momento <strong>di</strong> parossismo pretofobo,<br />

lo invitò fuori dall’aula e minacciò <strong>di</strong><br />

lanciargli contro <strong>il</strong> calamaio!!!<br />

Degno <strong>di</strong> ammirazione fu <strong>il</strong> Sig. Pretore<br />

Dott. Severino Celli, magistrato veramente<br />

saggio ed integerrimo, che non<br />

si lasciò imporre da prepotenza alcuna<br />

e seppe far doverosa giustizia, malgrado<br />

l’aperta ost<strong>il</strong>ità dei piazzaioli ivi raccolti<br />

per gridare <strong>il</strong> crucifige addosso al prete!<br />

Ma <strong>il</strong> prete riportò vittoria giuri<strong>di</strong>camente<br />

non solo, ma anche moralmente,<br />

giacchè fu riconosciuto che <strong>il</strong> D. Giannini,<br />

per la sua irreprensib<strong>il</strong>e condotta<br />

sia <strong>di</strong> Sacerdote, come <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>no, non<br />

aveva dato motivo a <strong>di</strong>venir vittima <strong>di</strong><br />

quegli sfregi codar<strong>di</strong>.<br />

<strong>La</strong> sentenza condannava gli imputati a<br />

25 giorni <strong>di</strong> reclusione, oltre i danni e<br />

le spese, applicando tuttavia la legge del<br />

perdono. Questo dovrebbe servire al reciproco<br />

rispetto e delle persone e delle<br />

opinioni; ma, come suol <strong>di</strong>rsi, purtroppo<br />

la botte dà <strong>il</strong> vino che ha!<br />

Le previste foto del Musical<br />

dei giovani dell’Oratorio saranno<br />

pubblicate sul prossimo numero

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