Lex Aurea - numero 25 - Fuoco Sacro
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Ricorrente è l’insegnamento, tratto<br />
dall’antica saggezza, che ammonisce a non<br />
disprezzare il corpo, a dedicarvi cura ed<br />
attenzione a stimarne la preziosità in<br />
quanto Tempio in cui alberga lo Spirito.<br />
Anche il corpo umano, nel suo valenza di<br />
Tempio, racchiude il Santuario, il luogo<br />
sacro per eccellenza, ove ha eletto la sua<br />
sede il principio trascendente e divino<br />
dell’entità umana. Questo luogo santo, nel<br />
corpo umano, coincide con il cuore.<br />
Molteplici sono i riferimenti che assurgono il<br />
cuore umano alla dignità di un centro<br />
supremo ed eminentemente sacro. Fra i<br />
tanti rammentiamo la nota e suggestiva<br />
sentenza pronunziata da Dante e rinvenibile<br />
nella “Vita Nova”, l’opera iniziatica del<br />
Sommo Vate. Essa recita: “Dico<br />
veracemente che lo spirito della vita dimora<br />
nella secretissima camera de lo cuore”. In<br />
effetti, è all’interno del cuore che la<br />
coscienza, elevatasi ad un superiore stato<br />
di consapevolezza, compie le operazioni<br />
spiritualmente più importanti.<br />
Inoltre la forma di vaso tipica dell’organo<br />
cardiaco, lo accosta all’Atanor, il vaso<br />
“ermeticamente” chiuso, nel quale i Filosofi<br />
dell’Arte Regia, compiono le trasformazioni<br />
del vile metallo in oro.<br />
Infine, è nel cuore che viene rinvenuta la<br />
Pietra Filosofale, il “Lapis Niger”, la pietra<br />
occulta, ovvero la materia prima della<br />
“Grande Opera”, dopo la discesa alle infere<br />
regioni dell’Essere, conformemente alle<br />
istruzioni contenute nella sigla<br />
V.I.T.R.I.O.L., cioè il “Visita Interiora Terrae<br />
Rectificando Invenies Occultum Lapidem”<br />
ermetico.<br />
Altro paragone suscettibile di ulteriori e<br />
fecondi sviluppi è quello che si può stabilire<br />
fra questa pietra occulta, nella quale il<br />
candidato all’iniziazione si imbatte al<br />
termine della sua discesa nelle profondità<br />
del suo essere, nell’antro segreto ed<br />
oscuro, nella cripta del Tempio, con la<br />
“pietra d’inciampo”, la “pietra” che, secondo<br />
la parabola evangelica, i “costruttori” hanno<br />
scartato, ma che è destinata a diventare<br />
“testata d’angolo”.<br />
Ebbene, questa pietra, inizialmente grezza,<br />
informe e negletta dai “costruttori”, dopo<br />
essere stata lavorata, diventa “testata<br />
d’angolo”, viene collocata nella “chiave di<br />
volta” e si trasforma nella pietra più<br />
importante di tutto il Tempio.<br />
Ebbene, se si considera che la “chiave di<br />
volta” è il punto nevralgico del Tempio,<br />
quello che sorregge il tutto e sul quale il<br />
<strong>Lex</strong> <strong>Aurea</strong> <strong>25</strong> – Libera Rivista di Formazione Esoterica<br />
tutto poggia, sarà possibile instaurare una<br />
corrispondenza di funzioni fra il centro<br />
vitale dell’uomo, situato nel cuore, e questo<br />
punto in cui è concentrata tutta la vitalità<br />
del Tempio.<br />
Questa similitudine, richiama un’altra<br />
nozione collegata ad un insegnamento<br />
segreto noto ai “maestri” delle corporazioni<br />
muratorie del Medioevo. Essa allude ad un<br />
“punto sensibile” collocato nelle Cattedrali.<br />
Si tratta di un punto ben preciso, che<br />
analogamente alla vulnerabilità del centro<br />
vitale cardiaco, risulta essere il “nodo<br />
vitale” della Cattedrale che, se percosso,<br />
comporta, simbolicamente, il crollo di tutto<br />
l’edificio. Ne riferisce R. Guénon in un Suo<br />
articolo pubblicato nel Gennaio del 1927<br />
sulla rivista di studi iniziatici “Il Velo<br />
d’Iside”.<br />
Altre analogie degne di interesse sono<br />
quelle che si possono stabilire fra altre parti<br />
costitutive del Tempio ed i sistemi principali<br />
della fisiologia umana, di cui diamo solo<br />
brevi accenni:<br />
- Il portale di accesso al “sacro recinto”,<br />
costituito da 5 lati (la soglia, le due<br />
colonne, i due lati dell’architrave sorretto da<br />
queste) e gli organi di accesso delle<br />
percezioni dal mondo esteriore<br />
nell’interiorità, cioè nell’interno del tempio<br />
umano, individuabili nei sensi fisici,<br />
anch’essi pari a 5. Identica è l’analogia fra<br />
la forma pentagonale del portale ed il<br />
simbolo eminente dell’Uomo Cosmico o<br />
Microcosmo, rappresentato dal<br />
“Pentagramma” o Stella a Cinque Punte;<br />
- La volta cranica, sede dell’organo<br />
deputato alle facoltà superiori dell’uomo e<br />
la volta sferica del Tempio che rappresenta<br />
le regioni superiori del Macrocosmo;<br />
- L’apparato digerente, quale sistema<br />
deputato alla consumazione ed alla<br />
combustione degli alimenti fisici e l’Ara,<br />
luogo del Tempio sul quale si consuma il<br />
sacrificio, e dove avviene la combustione<br />
del banchetto di cui si ciba la divinità.<br />
I limiti entro i quali ci siamo imposti di far<br />
rientrare la presente trattazione, non ci<br />
consentono un ulteriore ampliamento<br />
dell’ordine di idee nel quale ci siamo<br />
inoltrati e che meriterebbe di essere portato<br />
a compimento, date le feconde implicazioni<br />
di cui è suscettibile. Pertanto, nel ritenere<br />
sufficienti questi brevi cenni, introduciamo<br />
l’ultima prospettiva, non certo per<br />
importanza, per mezzo della quale ci<br />
proponiamo di completare la nostra visione<br />
panoramica sul Tempio.<br />
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