Lex Aurea - numero 25 - Fuoco Sacro
Lex Aurea - numero 25 - Fuoco Sacro
Lex Aurea - numero 25 - Fuoco Sacro
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Tornando ora per un attimo alla Carta di<br />
Colonia del 1535, notiamo come il<br />
Manoscritto definisca chiaramente la<br />
discontinuità dei “Fratelli di Giovanni o<br />
Frammassoni” affermando come “la società<br />
consacrata a San Giovanni non deriva né<br />
dai cavalieri Templari né da alcun altro<br />
Ordine di cavalieri ecclesiastici o secolari;<br />
né forma parte di questi Ordini, né è ad essi<br />
congiunta direttamente o indirettamente,<br />
ma è più antica di qualsiasi Ordine di<br />
cavalleria di questo genere” ma sia<br />
piuttosto da collocare “ai primissimi tempi<br />
in cui, fuggendo le dispute delle diverse<br />
sette del cristianesimo, alcuni adepti,<br />
condotti da una felice interpretazione dei<br />
veri principi allo studio dei segreti della<br />
filosofia morale, si disgiunsero dalla<br />
moltitudine.”<br />
Una apparentemente sorprendente<br />
conferma si ritrova anche nella Carta di<br />
Wilhemsbad del 1782, che consolida la<br />
Regola dei Cavalieri Beneficenti della Città<br />
Santa di Jean Baptiste Willermoz. Al<br />
paragrafo II viene chiaramente affermato<br />
come “dopo molte particolari ricerche,<br />
esaminate e comparate nelle nostre<br />
riunioni, sulla storia dell'ordine dei<br />
Templari, da dove si deriva quello dei<br />
Massoni, ci siamo convinti che<br />
presentavano soltanto delle leggende e<br />
delle possibilità senza titoli autentici”. Al<br />
contrario, dalle correlazioni evidenti con<br />
l’Ordine dei Templari, si dovrebbe ritenere<br />
che “l'iniziazione massonica sia più antica di<br />
quest’Ordine, sia stata conosciuta da molti<br />
di questi Cavalieri e sia servita da velo, agli<br />
altri, nel momento della loro catastrofe per<br />
perpetuarne il ricordo.”<br />
La sensazione che la Massoneria non<br />
costituisca Ordine Cavalleresco sembra<br />
confermarsi procedendo per altra via.<br />
Francesco Sansovino, nel 1570, nel suo<br />
“della origine de’ Cavalieri”, li classificava<br />
nelle categorie Cavalieri di Croce; Cavalieri<br />
di Collana; Cavalieri di Sperone.<br />
Alla prima categoria<br />
appartenevano gli Ordini che<br />
portavano la Croce sulle<br />
insegne; alla seconda gli<br />
Ordini dinastici creati dalle<br />
Case regnanti europee; alla<br />
terza categoria<br />
appartenevano i Cavalieri, la<br />
cui nomina faceva parte del<br />
complesso delle ulteriori investiture create<br />
dalle autorità Ponteficie e dai Sovrani,<br />
<strong>Lex</strong> <strong>Aurea</strong> <strong>25</strong> – Libera Rivista di Formazione Esoterica<br />
nonché dai feudatari e dalle stesse<br />
gerarchie cavalleresche istituzionali.<br />
Certamente, con l’evoluzione socio/politica<br />
dei secoli a venire, vi sono state ulteriori<br />
classificazioni, e la creazione di cavalierati<br />
onorari, assegnati per meriti civili o<br />
religiosi, o appoggiati a regole monastiche.<br />
Anche il documento sui “Principles involved<br />
in assessing the validity of Orders of<br />
Chivalry”, tradotto nella rassegna del<br />
Consiglio di Stato “Criteri per<br />
l’individuazione degli Ordini cavallereschi”<br />
(1971) conferma certi criteri di<br />
classificazione.<br />
Potrebbe meglio, in definitiva, considerarsi<br />
una Cavalleria “spirituale”, ma questa<br />
definizione può addurre un qualche<br />
concreto valore aggiunto al perseguimento<br />
degli obiettivi realizzativi che la Massoneria<br />
propone?<br />
Il desiderio che muove le intenzioni<br />
dell’Iniziato ci pare che possa meglio<br />
orientarsi, allora, alla comprensione dei<br />
Misteri ed all’esercizio del Magistero a cui si<br />
viene avviati. Ogni altro orpello è vanità di<br />
vanità.<br />
42