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Il ritorno della memoria - La Provincia di Sondrio

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foibe si utilizzano le numerose cave <strong>di</strong> bauxite <strong>della</strong> zona per occultare<br />

i cadaveri; nelle località <strong>della</strong> costa orientale, dopo l‟esecuzione, si<br />

procede alla <strong>di</strong>spersione dei cadaveri in mare. In ogni caso sono<br />

efferate le violenze alle quali i prigionieri vengono spesso sottoposti<br />

prima dell‟eliminazione: torture, sevizie, stupri.<br />

Nell‟autunno 1944 le truppe sovietiche si congiungono sul Danubio<br />

con l‟Esercito <strong>di</strong> liberazione jugoslavo: ne consegue una rapida ritirata<br />

dell‟esercito tedesco; l‟azione congiunta dei sovietici e delle milizie<br />

partigiane comuniste <strong>di</strong> Tito libera Belgrado in ottobre; i partigiani si<br />

accingono a <strong>di</strong>lagare nelle aree ancora occupate dai tedeschi con<br />

l‟obiettivo <strong>di</strong> spingersi il più possibile in territorio italiano in vista <strong>di</strong> una<br />

annessione a guerra finita.<br />

Ai primi <strong>di</strong> maggio del 1945 i partigiani jugoslavi si spingono in<br />

profon<strong>di</strong>tà nel territorio italiano, fino ad occupare Trieste e Gorizia e<br />

pongono sotto il proprio controllo tutta l‟area istriana e ampie zone<br />

<strong>della</strong> Venezia Giulia. Durante l‟occupazione jugoslava <strong>di</strong> Trieste<br />

riemerge con violenza l‟antagonismo etnico e politico tra Slavi e<br />

Italiani. A Trieste regna un clima <strong>di</strong> terrore e dolore, nel quale nessuno<br />

riesce a sentirsi sicuro: un <strong>ritorno</strong> all‟angoscia vissuta in Istria<br />

nell‟autunno del 1943. Si susseguono arresti in massa e giu<strong>di</strong>zi sommari<br />

seguiti da esecuzioni, occultamenti dei cadaveri nelle foibe, in<br />

qualche pozzo <strong>di</strong> miniera o <strong>di</strong>rettamente nel mare.<br />

A Trieste e Gorizia nuove voragini carsiche inghiottono le vittime<br />

dell‟epurazione che in alcuni casi vengono infoibate ancora vive, o<br />

perché i proiettili le hanno solo ferite o perché i giustizieri vogliono<br />

spettacolarizzare l‟eliminazione. Le vittime <strong>della</strong> repressione jugoslava<br />

nella primavera del 1945 eliminate nelle foibe sono circa 10.000 e sono<br />

sia coloro che sono sospettati <strong>di</strong> atteggiamenti anti-jugoslavi cioè che<br />

si oppongono all‟instaurazione <strong>della</strong> società socialista, sia persone<br />

compromesse con il fascismo.<br />

Con i trattati <strong>di</strong> pace del 1947 l‟Italia deve cedere alla Jugoslavia<br />

l‟Istria con Fiume, la città <strong>di</strong> Zara, parte <strong>della</strong> Venezia Giulia sino a<br />

Gorizia, le isole <strong>della</strong> Dalmazia.<br />

<strong>Il</strong> territorio <strong>di</strong> Trieste viene <strong>di</strong>viso in due zone: la prima ( comprendente<br />

Trieste, proclamata “città libera“) è affidata all‟amministrazione<br />

angloamericana e la seconda all‟amministrazione jugoslava. Oltre<br />

300.000 italiani lasciano i territori passati alla Jugoslavia per <strong>di</strong>sperdersi<br />

in oltre cento campi <strong>di</strong> raccolta <strong>di</strong>sseminati in tutta l‟Italia o ad<strong>di</strong>rittura<br />

all‟estero.<br />

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