Il ritorno della memoria - La Provincia di Sondrio

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Il ricordo mai spento Lapide commemorativa dell‟esodo nel porto di Ancona dal 1948 11 11 Immagine tratta da Esodo e diaspora dalmata in Italia. Cfr http://www.arcipelagoadriatico.it/ 55
IL DRAMMA DIMENTICATO... Il prato rifiorito Per molto tempo si è evitato di fare chiarezza intorno a questo triste capitolo della storia italiana, alimentando un alone di mistero che ha lasciato il campo a diverse interpretazioni. Di riflesso a questo atteggiamento politico, anche i libri scolastici di storia hanno trattato piuttosto marginalmente l‟argomento tanto è vero che ancora nel 2010, la parlamentare di An, Paola Frassinetti, ha denunciato alla Camera che “i manuali di storia che minimizzano, dimenticano questa tragica pagina” e “disattendono la legge”. Frassinetti ha chiesto all‟allora ministro dell‟Istruzione, Maria Stella Gelmini, di “intervenire nei confronti delle case editrici», che preferiscono l‟oblio alla memoria storica”. Ecco alcuni esempi della sintetica trattazione effettuata nei testi scolastici: Elementi di storia XX secolo di A. Camera e R. Fabietti (IV ed. Zanichelli) "L'8 settembre 1943, nel vuoto di potere determinato dallo sfacelo dello Stato Italiano, furono uccise, soprattutto in Istria 500/700 persone. Per quanto gravi, quei fatti non corrispondevano però a un disegno politico preordinato: essi furono piuttosto la conseguenza di uno sfogo dell'ira popolare sloveno-croata contro gli italo-fascisti, paragonabile alla strage di fascisti perpetrata nel Nord Italia dopo il 25 aprile, nella quale certo non intervennero motivazioni etniche di nessun genere." […] "[…] Noi non abbozzeremo un bilancio degli "infoibati" e dei soppressi in vario modo e in varie circostanze, in primo luogo e soprattutto perché le cifre fornite dalle varie fonti sono disparate e malcerte; in secondo luogo perché l'abitudine invalsa di usare come argomento politico il cumulo dei cadaveri gravante sulla coscienza di questo o quel partito ci sembra disgustosa." "[…] Altrettanto inammissibile ci sembra il fatto che osino chiedere conto della ferita sofferta dall'Italia nelle sue regioni nord-orientali coloro che di tale ferita sono stati i primi responsabili o coloro che di tali primi responsabili si dichiarano eredi e continuatori” (pagg. 1564-1566). Nel testo non è presentata un‟analisi politica della situazione dell‟Istria. La vicenda delle foibe non viene contestualizzata precisamente, addirittura la causa predominante viene genericamente attribuita a questioni di vendetta popolare; inoltre, nel testo vengono riportati in modo sommario i dati relativi al numero delle morti. Seppur sia difficile stabilire una stima precisa delle vittime, come sottolineano tutti gli studiosi, a causa della difficoltà del reperimento dei corpi e della perdita dei documenti, si sarebbe potuta presentare un‟analisi più precisa, citando diverse fonti di riferimento. La storia infatti parla con i fatti e avere sott‟occhio le cifre ci consente una maggiore consapevolezza d‟indagine. Riportiamo di seguito, ad esempio, il confronto su diverse fonti, condotto da Raoul Pupo in Foibe e di Gianni Oliva in Foibe. 56
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