Il ritorno della memoria - La Provincia di Sondrio

Ero inerte di fronte alla crudeltà che aveva strappato la giovane alla giovinezza,
ero determinata a non fare la sua stessa fine; ma lei cominciò ad urlare cercando
di richiamarmi alla finestra della sua prigione.
Non potevo rischiare che con le sue grida destasse l‟attenzione degli aguzzini e
così tornai da lei per convincerla a non trascinarmi nel baratro della sua
distruzione.
Ci ritrovammo una davanti all‟altra. Gli occhi che poco prima gridavano per il
dolore ora supplicavano i miei di aiutarli.
Era molto agitata, cercò di coprirsi il più possibile con quel piccolo pezzo di stoffa
scozzese ed ebbi la sensazione di vedere la personificazione della dignità.
Asciugò le lacrime che poco prima le avevano bagnato il volto e mi parlò.
La sua voce era rotta dal dolore, ma lei imperterrita provava e riprovava a non
lasciar trasparire la tristezza che non era riuscita ad estinguere la scintilla di vita
che la animava.
Le sue parole riecheggiano nella mia mente anche oggi, non voleva che la
salvassi, desiderava solo far arrivare un messaggio alla sorella per renderla edotta
del suo triste destino e per esortarla a non smettere di lottare, sapeva per certo
che i tedeschi erano vicini.
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