16.06.2013 Views

panorama giovani - Edit

panorama giovani - Edit

panorama giovani - Edit

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Dalla SMSI di Rovigno:<br />

buon compleanno Italia!<br />

pag. 02-03<br />

The Sims Medieval<br />

pag. 06-07<br />

<strong>panorama</strong> <strong>giovani</strong><br />

Istanbul: l’eredità<br />

di Bisanzio,<br />

il futuro dell’Europa<br />

pag. 04-05<br />

15.4.2011 anno VII n. 7


Studenti rovignesi in videoconferenza per raccontare l’Istria e la vita della<br />

BUON COMPLEANNO<br />

In occasione del 150.<br />

esimo anniversario<br />

dell’Unità d’Italia gli<br />

alunni della terza/ Liceo<br />

linguistico e matematicoscientifico<br />

di Rovigno<br />

hanno partecipato il 16<br />

marzo ad una videoconferenza<br />

(tramite<br />

l’applicazione web<br />

FlashMeeting) con<br />

alcune scuole italiane<br />

del Lazio e Val d’Aosta,<br />

presentando brevemente<br />

la storia dell’Istria e<br />

della minoranza italiana,<br />

illustrata, per l’occasione,<br />

dallo studente Luca<br />

Udovičić.<br />

La video-conferenza fa parte del<br />

progetto eTwinning “Buon compleanno<br />

Italia”, creato dall’Istituto<br />

“Vittorio Gassman” di Roma, grazie<br />

all’impegno della prof.ssa Seraphine<br />

Francoise Altamura, e dalla<br />

SMSI di Rovigno, con la prof.ssa<br />

Erika Preden (su idea della prof.ssa<br />

Silvana Turcinovich Petercol), a cui<br />

si sono aggiunte altre scuole italiane.<br />

Il progetto ha ottenuto l’eTwinnig<br />

label dai rispettivi uffici nazionali<br />

Scuole CNI<br />

responsabili di eTwinning. eTwinning<br />

fa parte del Programma europeo<br />

per la formazione permanente, che<br />

mira all’integrazione delle Tecnologie<br />

dell’Informazione e della Comunicazione<br />

(TIC) nei sistemi d’istruzione<br />

e formazione.<br />

L’attività eTwinning, che vuol dire<br />

semplicemente gemellaggio elettronico,<br />

consiste in una collaborazione<br />

tra due o più scuole europee, le<br />

quali realizzano un progetto comune<br />

mediante l’uso delle TIC. I principa-<br />

Séraphine Francoise Altamura, Istituto superiore "Vittorio Gassman", Italy<br />

erika preden, Talijanska srednja škola-Scuola Media Superiore Italiana Rovinj-Rovigno, Croatia<br />

Paola Arduini, 126 Circolo Didattico Iqbal Masih, Italy<br />

Alessandra Cannelli, IC Largo Castelseprio Scuola media, Italy<br />

Alessandra Cannelli, IC Via Baccano, Italy<br />

Costantino Soudaz , IS Luigi Barone, Italy<br />

Roberta Maria Delle Monache , Istituto Magistrale \\"S. Rosa da Viterbo\\", Italy<br />

bianca maria teresa grasselli, Istituto superiore "Vittorio Gassman", Italy<br />

emilia salomone, Istituto superiore "Vittorio Gassman", Italy<br />

patrizia natale, Istituto superiore "Vittorio Gassman", Italy<br />

Donatella Camizzi, Istituzione Scolastica Mont-Rose A, Italy<br />

Silvana Turcinovich Petercol, Talijanska srednja škola-Scuola Media Superiore Italiana<br />

Rovinj-Rovigno, Croatia<br />

Fiora Imberciadori<br />

National Support Service<br />

Italy<br />

were awarded the Label for their project:<br />

buon compleanno Italia<br />

01.02.2011<br />

Marc Durando<br />

Central Support Service<br />

Tina Šarić<br />

National Support Service<br />

Croatia<br />

li obiettivi di un gemellaggio elettronico<br />

sono:<br />

- motivare gli studenti con iniziative<br />

innovative e interessanti<br />

- imparare in maniera divertente<br />

vari aspetti delle culture dei Paesi<br />

europei e dei loro sistemi educativi<br />

- usare le Tecnologie dell’Informazione<br />

e della Comunicazione per<br />

aprire le porte all’Europa<br />

- confrontare e innovare i metodi<br />

di insegnamento e, di conseguenza,<br />

trovare nuovi approcci educativi<br />

efficaci<br />

- aggiornare le competenze didattiche<br />

degli insegnanti e renderli<br />

più esperti nell’uso delle TIC<br />

http://www.etwinning.net/<br />

http://etwinning.indire.it/<br />

http://flashmeeting.e2bn.net/<br />

Vediamo che cosa hanno detto<br />

gli allievi che hanno partecipato<br />

all’iniziativa<br />

REBECCA PELIZZER, III liceo<br />

linguistico<br />

”Il 16 marzo di quest’anno gli<br />

alunni della III liceo linguistico e matematico-scientifico<br />

della SMSI di<br />

Rovigno hanno partecipato ad una<br />

videoconferenza assieme ad al-


minoranza<br />

ITALIA!<br />

tre scuole e licei dell’Italia per festeggiare<br />

il 150.esimo anniversario<br />

dell’Unità.<br />

L’esperienza è stata<br />

molto utile e interessante<br />

perché siamo<br />

riusciti a sentire<br />

diversi punti di vista<br />

degli alunni italiani, i<br />

quali ci hanno anche<br />

raccontato un po’ di<br />

particolari della loro<br />

storia.<br />

Essendo noi minoranza italiana<br />

in Croazia abbiamo suscitato molto<br />

interesse nelle scuole d’Italia e<br />

ci hanno posto molte domande sulla<br />

nostra cultura e sulle nostre tradizioni.”<br />

LAURA BOROVAC, III liceo<br />

linguistico<br />

”Noi, alunne del liceo<br />

linguistico, avevamo<br />

già esperimentato<br />

la videoconferenza in<br />

classe per lo studio delle<br />

lingue. Questo è stata<br />

però la prima volta che<br />

l’abbiamo utilizzata per<br />

Storia, un’esperienza molto<br />

interessante. Ci ha dato<br />

la possibilità di far conoscere<br />

la minoranza italiana della<br />

Croazia alle scuole d’Italia e a<br />

noi di conoscere nuovi particolari<br />

della storia d’Italia, della quale<br />

ci sentiamo parte anche noi.<br />

E’ molto bello e positivo avere<br />

la possibilità di discutere le nostre<br />

idee e conoscenze con gli altri.”<br />

EUFEMIA BARZELATTO, III liceo<br />

matematico-scientifico<br />

”Celebrare il 150º anniversario<br />

dell’Unità d’Italia mediante una videoconferenza<br />

con le altre scuole<br />

italiane e’ stata un’esperienza molto<br />

bella. Soprattutto perché ci ha dato<br />

la possibilità di conoscere gli alunni<br />

di altre scuole italiane e le loro tradizioni,<br />

e a noi di fare conoscere le<br />

nostre. Spero si ripeta presto.”<br />

ANDREA MAUROVIĆ, III liceo<br />

matematico-scientifico<br />

”E’ stato molto interessantepartecipare<br />

alla<br />

videoconferenza<br />

per il festeggiamento<br />

del 150º anniversario<br />

dell’Unità d’Italia perché abbiamo<br />

appreso dei concetti nuovi e<br />

abbiamo confrontato le diverse opinioni<br />

sul tema. Abbiamo fatto conoscere<br />

la minoranza italiana della<br />

Croazia agli altri e noi abbiamo conosciuto<br />

la minoranza francese in<br />

Val d’Aosta in Italia.”<br />

ANDREA ŠURAN, III liceo linguistico<br />

”L’esperienza della videoconferenza<br />

per il festeggiamento<br />

dell’Unità d’Italia è stata molto uti-<br />

le dal punto di vista culturale e storico.<br />

Gli alunni del liceo Gassman di<br />

Roma hanno cantato l’inno d’Italia<br />

e presentato un lavoro di ricerca su<br />

Manzoni e la lingua italiana, mentre<br />

gli alunni di Val d’Aosta hanno parlato<br />

di Cavour e ci hanno illustrato<br />

un “Diario dell’Unità d’Italia” realizzato<br />

da loro.<br />

Si dovrebbero organizzare più<br />

conferenze del genere.”<br />

TENA BORSANI, III liceo linguistico<br />

”Mi è piaciuto molto il video<br />

incontro con le scuole dell’Italia<br />

per il festeggiamento dell’Unità,<br />

perché nello stesso tempo<br />

ci siamo divertiti con gli alunni<br />

della scuole italiane e da loro<br />

abbiamo imparato qualcosa<br />

di nuovo sull’Italia e sulla<br />

sua unificazione. Un alunno<br />

della scuola di Roma,<br />

di origine croate, ci ha<br />

spiegato l’inno d’Italia e<br />

ci ha parlato di Fiume.<br />

E’ stato molto bello<br />

vedere tutte queste<br />

diverse persone insieme.<br />

Spero che ci saranno ancora incontri<br />

simili.”<br />

LUCA UDOVIČIĆ, III liceo<br />

scientifico-matematico<br />

”Mi è piaciuto molto presentare<br />

la storia della regione in cui vivo e<br />

presentare la minoranza italiana agli<br />

alunni dell’Italia. E’ stata un’esperienza<br />

particolare, perché in questo<br />

modo abbiamo avuto la possibilità<br />

di utilizzare gli strumenti informatici<br />

sia per comunicare con gli altri<br />

alunni, che per imparare la storia.<br />

Insomma, abbiamo unito l’utile al dilettevole.<br />

Mi piacerebbe fare altre simili<br />

esperienze, magari includendo anche<br />

degli altri Stati.”


Istanbul: l’eredità di Bisan<br />

di Argemino Barro<br />

Sì, viaggiare<br />

La Chiesa di Santa Sofia<br />

Interni di un bazar<br />

La storia dell’Anatolia<br />

ha più strati dello<br />

stesso pianeta Terra:<br />

ittiti, assiri, greci e romani<br />

lasciarono qui le loro tracce;<br />

gli ultimi arrivati (dall’Asia<br />

centrale) sono i turchi, che<br />

oggi muovono lentamente<br />

verso l’Unione europea. Ma<br />

il suo territorio non fu forse<br />

parte un tempo di un’altra<br />

“unione europea”, antica e<br />

ormai quasi dimenticata?<br />

Dai libri e dalle vie di<br />

Istanbul, rivediamo insieme<br />

la possente eredità di questa<br />

terra.<br />

Quando arriva ad Istanbul, il visitatore<br />

si aspetta di trovarci bazar<br />

chiassosi, moschee e raggi di sole<br />

che attraversano tessuti di seta.<br />

Vuole fumare il narghilè e ascoltare<br />

antichi racconti narrati da anziani<br />

barbuti. La prima impressione però<br />

è senz’altro differente: anche qui la<br />

gente ha fretta di andare al lavoro,<br />

ci sono negozi enormi, automobili costose<br />

e decine di migliaia di visitatori.<br />

E diviene quasi automatico porsi<br />

la domanda: in che modo si può rintracciare<br />

il sapore ottomano da una<br />

parte e lo spirito europeo dall’altra,<br />

tra le code dei turisti?<br />

Marinai, politica e materia grigia<br />

L’Impero romano non crollò del<br />

tutto nel V secolo d.C, ma perse solamente<br />

la sua metà occidentale. Il<br />

resto rimase in piedi e sufficientemente<br />

in forma per durare un altro<br />

migliaio di anni attorno alla sua capitale:<br />

Costantinopoli, la città più ricca<br />

e popolosa del Medioevo e l’unica<br />

al mondo (ancora oggi) situata a<br />

cavallo tra due continenti: l’Europa e<br />

l’Asia. Fondata secoli prima da alcuni<br />

marinai greci, la metropoli bizantina<br />

si portava dietro una floridissima tradizione<br />

greco-romana alla quale veniva<br />

dato nuovo impulso da una for-


zio, il futuro dell’Europa<br />

za giovane: il cristianesimo ortodosso.<br />

La storiografa britannica Judith<br />

Herrin, professoressa emerita del<br />

King’s College di Londra e autrice di<br />

“Bisanzio: l’impero che rese possibile<br />

l’Europa moderna”, ha riassunto<br />

per cafebabel.com i cardini di quella<br />

che veniva anche chiamata Nuova<br />

Roma: “Una diplomazia - spiega<br />

- che si sforzava di evitare la guerra;<br />

un impero internazionale, cosmopolita<br />

e multiculturale, relativamente<br />

tollerante nei confronti di lingue e religioni<br />

diverse, e una élite altamente<br />

istruita che copiava e commentava le<br />

vecchie opere greche, conservandole<br />

così per il mondo moderno”.<br />

Oggi tutta questa materia grigia<br />

raccoglie la polvere nei manuali specializzati;<br />

gli studenti turchi studiano<br />

soprattutto la storia ottomana, che<br />

comincia a partire dalla caduta di Costantinopoli<br />

avvenuta nel 1453 e che<br />

inoltre non è esente da strumentalizzazioni<br />

politiche; alcuni collaboratori<br />

tra quelli consultati per questo pezzo<br />

(e che desiderano rimanere anonimi)<br />

affermano che il governo attuale, un<br />

governo islamico moderato, contrasta<br />

gli studi bizantini perché li vede<br />

come il ricordo di una vecchia inimici-<br />

Nargillè... o come dicono gli inglese<br />

water pipe<br />

zia (Bisanzio arrestò per alcuni secoli<br />

l’avanzata musulmana verso l’Europa).<br />

Retaggi del passato<br />

Che cosa resta oggi di tutto questo?<br />

Lasciando da parte le cupole<br />

che sfidano la forza di gravità, le<br />

chiese riconvertite e i mosaici, dove<br />

sopravvivono le piccole usanze di un<br />

tempo?<br />

I suoi abitanti girano<br />

con maglioni spessi e<br />

cappotti e vanno più<br />

spesso all’hammam<br />

per rilassarsi ed eliminare<br />

le tossine.<br />

Ecco qui una diretta eredità dei<br />

bizantini. Judith Herrin infatti spiega:<br />

“I bizantini disponevano di bagni<br />

pubblici per gli uomini e per le donne,<br />

che utilizzavano anche a fini filantropici<br />

(come lavare i lebbrosi, ad esempio).<br />

Gli ottomani ereditarono molto<br />

dei bizantini, specialmente istituzioni<br />

caritative come gli orfanotrofi o le<br />

case per i poveri, anche se non tutte<br />

sopravvivono nella Turchia attuale”.<br />

E la cucina?<br />

”La cucina è un’altra area di continuità<br />

tra passato e presente”, continua<br />

la Herrin. “Non sappiamo esattamente<br />

come cucinavano i bizantini,<br />

però è evidente che utilizzavano molto<br />

olio di oliva, cipolla e vegetali, che<br />

continuano ad essere alla base della<br />

cucina turca, vale a dire: pita, carne<br />

e verdure”.<br />

Dobbiamo proprio ai bizantini<br />

qualcosa di tanto popolare come la<br />

forchetta, anche se furono gli slavi,<br />

sottoposti a una forte influenza,<br />

quelli che ricevettero di più: la religione<br />

ortodossa, l’alfabeto cirillico<br />

che oggi utilizzano russi, bulgari e<br />

serbi, l’usanza di concentrare il potere<br />

in una fortezza (in russo: kreml’) e<br />

la passione per gli intrighi politici (di<br />

centosette imperatori bizantini, solo<br />

trentaquattro morirono di morte naturale<br />

e sei in guerra).<br />

Dal “bizantinismo”<br />

all’Europa<br />

Il duro Medioevo occidentale,<br />

quello del feudalesimo e delle crociate,<br />

ci ha trasmesso il termine “bizantino”<br />

come sinonimo di sofisticazione<br />

inutile, di codardia, di cospirazioni<br />

motivate dal timore di dover sguainare<br />

la spada… Tuttavia questo è<br />

soltanto un’altra eco di una vecchia<br />

rivalità (o forse di una vecchia invidia):<br />

Costantinopoli era una città di<br />

una tale importanza che tutto il mondo<br />

si riferiva ad essa semplicemente<br />

come “la Città”; quando qualcuno<br />

era alla ricerca di fama, fortuna o ri-<br />

Casa tipica di legno<br />

fugio era lì che si recava, “alla Città”,<br />

che in antico greco si dice appunto<br />

“eis tin poli”: Istanbul.<br />

Può darsi che da qui a cinque<br />

anni la Turchia faccia il suo ingresso<br />

nell’Unione europea. Le negoziazioni<br />

al riguardo sono lunghe e seccanti, la<br />

resistenza (opposta principalmente<br />

da Francia e Germania) è forte, così<br />

come lo scetticismo. Molti osservatori<br />

però lo considerano un fenomeno<br />

inevitabile.


a cura di Igor Kramarsich<br />

Se c’è una costante nella<br />

classifica di vendite<br />

italiana, questa è proprio<br />

la serie The Sims. Giunta ormai<br />

al terzo capitolo e con decine<br />

di pacchetti di espansione<br />

sulle spalle, la creatura di Will<br />

Wright ha saputo aggiornarsi<br />

e rinnovarsi regolarmente,<br />

proponendo sempre qualcosa<br />

di nuovo al suo nutrito seguito<br />

di fan. Con The Sims Medieval,<br />

Electronic Arts ha deciso di<br />

portare, per la prima volta in<br />

12 anni, i nostri piccoli alter<br />

ego virtuali nell’affascinante<br />

mondo del fantasy medioevale.<br />

Un nuovo inizio<br />

Da sempre i guardiani vegliano<br />

sulla terra e ne osservano in disparte<br />

l’evoluzione. Con la nascita delle<br />

prime popolazioni le cose sembravano<br />

andare per il verso giusto ma purtroppo,<br />

con il passare del tempo, il<br />

clima di pace e devozione ha lasciato<br />

spazio a guerre, carestie e all’invasione<br />

dei malvagi cincillà oscuri, vera<br />

piaga per tutte le creature viventi.<br />

Decisi dunque a risollevare le sorti<br />

di un pianeta in declino, vestiremo i<br />

panni di uno di questi protettori onnipotenti<br />

e, grazie alla nostra influenza,<br />

avremo il compito di guidare la razza<br />

umana verso una nuova era di splendore.<br />

Non tutte le persone tuttavia<br />

potranno essere il veicolo del nostro<br />

sapere e dovremo quindi fare affidamento<br />

sugli eroi: Sims di particolare<br />

valore in grado di comprenderci ed<br />

eseguire le nostre volontà. Nessun<br />

regno potrebbe definirsi tale senza<br />

un sovrano che lo comandi ed è pro-<br />

Hi - tech<br />

prio per questo motivo che il primo<br />

personaggio da creare sarà il re; il<br />

giocatore potrà a questo<br />

punto scegliere se selezionare<br />

uno dei due Sims con<br />

parametri generati casualmente<br />

pronti per l’uso o prodigarsi<br />

nella creazione di un<br />

personaggio del tutto unico.<br />

Il classico editor della serie<br />

permetterà di gestirne in dettaglio<br />

l’aspetto, con opzioni per il<br />

viso e per la corporatura, la tonalità<br />

di voce e deciderne i capi di abbigliamento<br />

che indosserà inizialmente.<br />

Oltre alle caratteristiche puramente<br />

estetiche, sarà necessario scegliere<br />

successivamente due tratti distintivi<br />

ed un difetto caratteriale che<br />

andranno ad influenzare in maniera<br />

consistente l’intero sistema di gioco.<br />

Dopo aver completato questo processo,<br />

che potrà portare via anche<br />

quindici minuti in caso di modifiche<br />

certosine, entreremo finalmente nel<br />

mondo di The Sims Medieval attraverso<br />

quello che è in tutto e per tutto<br />

un lungo tutorial. Il titolo ci guiderà<br />

passo passo attraverso ogni singola<br />

azione, dapprima permettendoci<br />

di prendere confidenza con la telecamera<br />

ed i controlli e, successivamente,<br />

rivelando una alla volta tutte<br />

le sue nuove feature.<br />

Da un piccolo passo inizia<br />

un lungo viaggio<br />

Dopo questo lungo preambolo<br />

potremo finalmente entrare nel vivo<br />

del gioco ed iniziare a far crescere<br />

il regno. Prima di poter costruire gli<br />

edifici e le mura del nostro possedimento<br />

dovremo acquisire i Punti Reame,<br />

ottenibili completando le numerosissime<br />

quest che il titolo metterà<br />

a disposizione. Queste missioni vanno<br />

dalla più classica caccia al cer-<br />

vo nella foresta, all’organizzazione di<br />

banchetti e tornei fino alla gestione<br />

dei rapporti con i territori limitrofi, risultando<br />

ad ogni modo decisamente<br />

semplici da completare e piuttosto lineari<br />

nel loro sviluppo. L’interfaccia<br />

mostrerà di volta in volta la posizione<br />

degli obiettivi da raggiungere e<br />

spiegherà con precisione, tranne rari<br />

casi nei quali le indicazioni saranno<br />

fin troppo vaghe, cosa fare, lasciando<br />

al giocatore ben poca libertà sul<br />

come portarle a termine. Come se<br />

fossimo in un racconto di Lupo Solitario<br />

(per chi non lo conoscesse è<br />

il protagonista di una famosa serie<br />

di libri game a bivi nata negli anni<br />

80) potremo invece decidere in alcuni<br />

casi quali azioni intraprendere durante<br />

le quest e le conseguenze scaturite<br />

dalle nostre scelte si ripercuoteranno<br />

direttamente sul carattere e<br />

sullo stato umorale del nostro Sim.<br />

The Sims Medieval non ha abbandonato<br />

infatti lo spirito da simulatore<br />

di vita che da sempre ha caratterizzato<br />

la serie e lo ripresenta anche<br />

in questo nuovo capitolo in una versione<br />

alleggerita e rivisitata. Durante<br />

lo scorrere<br />

06<br />

delle giornate l’alter ego


da noi impersonato accumulerà fatica<br />

e fame, fino a rendere indispensabile<br />

tornare negli alloggi e recuperare<br />

tutte le energie perse, dormendo<br />

e mangiando succulenti pranzetti.<br />

Ignorando queste necessità di primaria<br />

importanza la concentrazione verrà<br />

a meno rendendo difficile completare<br />

le azioni più semplici, demoralizzando<br />

ancora di più il nostro personaggio<br />

e trascinandolo in un circolo<br />

vizioso che potrebbe portare addirittura<br />

al fallimento della missione o,<br />

in situazioni estreme, alla morte permanente<br />

dell’eroe, facendo perdere<br />

così ogni progresso ottenuto in precedenza.<br />

In questo ambito entrano in<br />

gioco i tratti caratteriali scelti durante<br />

la creazione del personaggio: riuscendo<br />

a soddisfare queste necessità,<br />

che spaziano dalla voglia irrefrenabile<br />

di giocare d’azzardo, al socializzare<br />

con le altre persone, flirtare, o<br />

sfogare la propria rabbia repressa su<br />

ignari cittadini, potremo mantenere<br />

alta la concentrazione e scongiurare<br />

così le peggiori sventure. Con il completamento<br />

delle missioni verremo ricompensati<br />

con punti esperienza e<br />

07<br />

Punti Reame: i primi permetteranno<br />

di far salire gli eroi fino al decimo livello,<br />

garantendo loro abilità aggiuntive<br />

nei combattimenti e capacità<br />

extra, mentre i secondi daranno<br />

la possibilità di comprare edifici<br />

ed espandere il villaggio. La costruzione<br />

di ogni struttura principale<br />

porterà con sé un nuovo eroe<br />

Sim, che andrà creato seguendo<br />

i dettami già visti in precedenza<br />

con il re, e che potrà prendere<br />

parte alle quest e completarle in maniera<br />

autonoma o parteciparvi come<br />

supporto per un altro personaggio.<br />

Sarà possibile dare<br />

vita a cavalieri abili<br />

nell’uso della spada,<br />

maghi, curatori,<br />

preti, bardi, fabbri e<br />

mercanti, con abilità<br />

e professioni che andranno<br />

a coprire con<br />

completezza tutti i<br />

ruoli presenti nell’antico<br />

medioevo.<br />

Purtroppo le meccaniche principali,<br />

a prescindere da quale dei dieci<br />

eroi a disposizione si andrà ad utilizzare,<br />

rimarranno immutate per l’intero<br />

decorso del gioco e tutto quello<br />

che sarà richiesto verterà semplicemente<br />

sul cliccare il prossimo obiettivo<br />

da raggiungere, raccogliere gli ingredienti<br />

necessari per creare un oggetto<br />

specifico e poco più.<br />

La reale differenza tra i personaggi<br />

e le avventure da questi vissute la<br />

farà dunque la narrazione degli eventi,<br />

ben scritta e decisamente piacevole<br />

da leggere, con storie divertenti<br />

e originali in grado di tenere alta<br />

l’attenzione del giocatore in un contesto<br />

che di per sé non richiederebbe<br />

alcun tipo di impegno mentale. Questo<br />

continuo saltare da una missione<br />

all’altra è tuttavia privo di un un<br />

unico filo conduttore e porta ad un<br />

alternarsi di storie slegate fra loro,<br />

marcando in maniera evidente come<br />

queste vengano raccontate solo per<br />

poter arrivare ad ottenere le ricompense<br />

e non perché spinti a proseguire<br />

nell’avventura per conoscerne<br />

il finale o risolvere qualsivoglia mistero.<br />

Semplicemente The Sims<br />

Dal punto di vista tecnico The<br />

Sims Medieval si è assestato sui canoni<br />

che hanno caratterizzato The<br />

Sims 3: modelli poligonali dei personaggi<br />

curati, buone animazioni e ottime<br />

texture. Il fiore all’occhiello del<br />

titolo risulta senza ombra di dubbio<br />

la possibilità di ridecorare completamente<br />

interni ed esterni delle abitazioni<br />

dei nostri eroi. Con i soldi guadagnati<br />

dal commercio e dalle missioni<br />

potremmo acquistare mobilio,<br />

utile anche per recuperare energie<br />

più celermente, decorazioni e centinaia<br />

di altri oggetti. La personalizzazione<br />

non si limita all’arredamento<br />

ma verrà data la possibilità di modificare<br />

completamente le texture di pavimenti<br />

e pareti grazie ad un editor<br />

speciale incluso nella modalità Arreda.<br />

Passeggiare per la città è piacevole:<br />

gli scorci sono decisamente caratteristici<br />

e attinenti all’epoca, con<br />

case in pietra e mura fortificate a farne<br />

da cornice. Le ombre lasciate dal<br />

passaggio delle nuvole si riflettono<br />

in maniera convincente sulle frasche<br />

mosse dal vento ma, per qualche<br />

strano motivo, non appaiono sui muri<br />

degli edifici; l’illuminazione interna è<br />

di ottima fattura con punti luce che<br />

possono essere adattati a piacere<br />

dal giocatore in base alle luminarie<br />

utilizzate. Un vero peccato a questo<br />

punto che non sia possibile modificare<br />

strutturalmente le varie costruzioni,<br />

ma che ci si debba appoggiare ad<br />

un solo modello prefabbricato e che<br />

questo non possa nemmeno essere<br />

posizionato a proprio piacere sul territorio,<br />

limitando così l’esperienza di<br />

costruzione vera e propria della roccaforte<br />

e dando al giocatore un senso<br />

di déjà vu alla creazione di ogni<br />

nuovo villaggio.


2011: anno europeo del volontariato<br />

È tempo di imitare la Scandinavia!<br />

Il 2011 è l’anno dedicato<br />

dall’Unione Europea al volontariato.<br />

L’occasione per conoscere<br />

meglio l’”esercito buono”<br />

dell’Ue, che presta servizio<br />

nelle mense dei poveri, nelle<br />

case di cura, nelle carceri,<br />

senza chiedere nulla in cambio.<br />

Ma anche il momento di riflettere<br />

su un fenomeno che divide<br />

l’Europa in due, con Francia<br />

e Scandinavia che fanno la parte<br />

del leone, e molti altri paesi<br />

dove il volontariato stenta a<br />

decollare.<br />

“Volontari! Facciamo la differenza!”:<br />

è questo lo slogan scelto<br />

per enfatizzare il valore aggiunto<br />

dei “cittadini attivi” dei<br />

27 paesi membri. Nell’agenda<br />

2011 la Commissione europea<br />

si impegna a promuovere la formazione,<br />

l’accreditamento e la<br />

certificazione delle competenze<br />

dei volontari europei, ma anche<br />

a costruire nuovi network per<br />

favorire gli scambi transfrontalieri,<br />

migliorando i servizi di collegamento<br />

tra i potenziali volontari<br />

e le opportunità di prestare<br />

servizio.<br />

In molti Paesi europei il fenomeno<br />

del volontariato trova<br />

origine all’attività caritatevole<br />

svolta dalla Chiesa già nel<br />

Medioevo. Oggi esso è sempre<br />

più organizzato e gestito<br />

dalle associazioni. Secondo<br />

dati dell’Eurofound-Eurostat,<br />

Il titolo di capitale europea della cultura passa<br />

a Tallinn, capitale dell’Estonia, e a Turku in<br />

Finlandia, entrambe con un ricco programma di<br />

eventi culturali che nel corso dell’anno dovrebbe<br />

attrarre milioni di visitatori. La capitale estone<br />

mira a creare una città più creativa e orientata<br />

alla cultura, valorizzando nel contempo il<br />

proprio patrimonio medioevale e passato marittimo.<br />

Il programma offerto dalla finlandese Turku<br />

si concentra sull’importanza della cultura per<br />

l’ambiente e per il nostro benessere.Nel corso<br />

dell’anno le due città avvieranno anche una col-<br />

poco più del 20 p.c. dei cittadini<br />

dell’Unione si dedicano ad<br />

un’ attività di volontariato. Ma<br />

tra nord e sud non c’è paragone:<br />

più ci si allontana dal Mediterraneo<br />

più aumenta il tasso di<br />

partecipazione dei volontari: in<br />

Danimarca, Finlandia e Svezia<br />

circa il 45p.c. dei maggiorenni<br />

sono impegnati nel sociale. In<br />

Spagna, Portogallo e Malta, ma<br />

anche nei nuovi stati membri<br />

Romania e Bulgaria, la partecipazione<br />

media non supera il 15<br />

p.c. della popolazione. Le cause<br />

di un tale divario possono essere<br />

diverse. Nei Paesi che hanno<br />

vissuto il comunismo (come Romania,<br />

Bulgaria) o altre forme<br />

di autoritarismo (come in Portogallo<br />

o Spagna) il fenomeno<br />

del volontariato è una scoperta<br />

recente, legata al ritorno delle<br />

libertà civili. In Grecia, invece,<br />

dove la famiglia svolge un ruolo<br />

insostituibile e l’assistenza<br />

ai bisognosi è sempre stata garantita<br />

dallo Stato o della Chiesa<br />

locale, la partecipazione dei<br />

cittadini stenta ad emergere. Al<br />

contrario le agevolazioni dello<br />

Stato possono favorire la nascita<br />

delle organizzazioni di volontariato<br />

come avviene in Austria<br />

e in Francia. In Francia, in particolare,<br />

il volontariato è piuttosto<br />

“secolarizzato” (ovvero<br />

storicamente promosso più dallo<br />

Stato che dalla Chiesa) e il<br />

Tallinn e Turku: 2011 Capitali Europee della Cultura<br />

news, news<br />

numero dei volontari cresce costantemente<br />

al nascere di nuove<br />

organizzazioni. In alcuni casi,<br />

però, l’eccessiva frammentazione<br />

del fenomeno può creare<br />

l’effetto opposto, così come avviene<br />

in Spagna.<br />

L’identikit del volontario europeo<br />

Dati alla mano, è possibile<br />

anche delineare l’identikit del<br />

volontario europeo: con un alto<br />

livello di istruzione, in buona salute<br />

ed in generale soddisfatto<br />

della propria vita, la sua età media<br />

è compresa tra i 45 e i 50<br />

anni. Ci sono più probabilità che<br />

le persone religiose si dedichino<br />

ad attività caritatevoli, mentre<br />

ce ne sono di meno per coloro<br />

che hanno vissuto difficoltà<br />

economiche. Non sembra esserci,<br />

invece, nessuna relazione diretta<br />

tra l’attività lavorativa (impiegato,<br />

libero professionista,<br />

disoccupato o pensionato) e la<br />

partecipazione al volontariato.<br />

Sul sito della Commissione<br />

Europea si trovano i 27 National<br />

Report, che fotografano la<br />

situazione del volontariato paese<br />

per paese. Per i più volenterosi,<br />

inoltre, ricordiamo che dal<br />

1999, l’Unione Europea ha attivato<br />

il Servizio di Volontariato<br />

Europeo (SVE), per promuovere<br />

la mobilità dei <strong>giovani</strong> e il loro<br />

coinvolgimento in progetti a beneficio<br />

della comunità.<br />

Redattore esecutivo Diana Pirjavec Rameša Rameša Art director Daria Vlahov Horvat Redattore grafico Annamaria Picco,<br />

Panorama Giovani esce con la collaborazione creativa del Forum dei Giovani dell’Unione dell’Unione Italiana (Fiume - Capodistria) / E-mail <strong>panorama</strong><strong>giovani</strong>@edit.hr<br />

laborazione su una serie di progetti che ne evidenziano<br />

la vicinanza geografia e affinità etnica.<br />

In particolare, cercheranno di attirare l’attenzione<br />

sul problema dell’inquinamento dell’area del<br />

Mar Baltico.<br />

Per ulteriori informazioni sugli eventi in programma:<br />

Tallinn 2011: http://www.tallinn2011.ee/eng<br />

Turku 2011: http://www.turku2011.fi/en<br />

08

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!