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Anno LX - N. 13 - 15 luglio 2012 - Rivista quindicinale - kn 14,00 - EUR 1,89 - Spedizione in abbonamento postale a tariffa intera - Tassa pagata ISSN-0475-6401<br />

<strong>Panorama</strong><br />

www.edit.hr/panorama<br />

Passi essenziali<br />

nel superamento<br />

del passato


Interessante mostra alla locale CI dedicata alla famiglia Tarabocchia Luzzato Fegiz<br />

Lussinpiccolo: Villa Perla...una volta<br />

Grande emozione all’apertura<br />

della mostra alla Comunità<br />

degli Italiani di Lussinpiccolo<br />

dedicata alla storia di Villa<br />

Perla che oggi ospita oltre alla<br />

CI l’asilo italiano della cittadina<br />

isolana. Presente alla cerimonia<br />

la signora Alice Luzzato Fegiz,<br />

nipote di Eustachio Tarabocchia<br />

che fece costruire la villa agli<br />

inizi del Novecento, che ha fornito<br />

documento oleografici, foto<br />

e tradizioni della famiglia. In<br />

pratica tutta la storia dei mari-<br />

2 <strong>Panorama</strong><br />

nai lussignani è rappresentata in<br />

foto e scritti. All’apertura della<br />

mostra, che potrà essere visitata<br />

fino al 25 agosto prossimo, erano<br />

presenti pure il sindaco Gary<br />

Cappelli, che ha voluto salutare<br />

il numeroso pubblico presente<br />

dopo che Anna Maria Saganić,<br />

presidente della Comunità degli<br />

Italiani di Lussinpiccolo, ha intonato<br />

insieme al coro diretto da<br />

Antonella Picinić il meraviglioso<br />

inno “A Lussino” di Vittorio<br />

Craglietto.


di Mario Simonovich<br />

Fra pochi giorni ricorre il terzo<br />

anniversario del deragliamento<br />

dell’intercity Zagabria-Spalato<br />

in cui persero la vita sei passeggeri<br />

ed altri 55 riportarono ferite di<br />

diversa entità. Causa prima, si disse,<br />

fu la sconsiderata irrorazione sui<br />

binari di un liquido ritardante, operazione<br />

con cui si intende prevenire<br />

o ridurre il pericolo d’incendio<br />

nella calda stagione. Che la tesi non<br />

sia priva di fondamento è confermato<br />

anche dal fatto che poco dopo<br />

un’identica sorte coinvolse un carrello<br />

ferroviario motorizzato inviato<br />

sul luogo del sinistro, pure finito<br />

di traverso in una curva dopo aver<br />

evitato per miracolo di falciare i soccorritori<br />

che, in gran numero, si trovavano<br />

già sul posto.<br />

Poi l’iter ha seguito il suo usuale<br />

corso, le varie commissioni si sono<br />

messe all’opera, indagini e inchieste<br />

si sono susseguite, incrociate e<br />

sovrapposte ed i presunti colpevoli<br />

sono finiti davanti ai giudici. Il processo,<br />

come ben si può capire, è tuttora<br />

in corso. Commissioni all’opera<br />

dunque, ma non proprio tutte. Quella<br />

nominata dalla Holding ferroviaria, a<br />

distanza di tre anni non ha ancora steso<br />

il suo rapporto, né sicuramente lo<br />

preparerà presto perché in tutto questo<br />

tempo non ha ancora ispezionato<br />

le due carrozze sinistrate, per non<br />

parlare del fatto che, per motivi ben<br />

facilmente comprensibili, in questo<br />

periodo anche parte dei suoi componenti<br />

è stata esclusa dall’organico. Le<br />

carrozze in parola, rimosse dal luogo<br />

dell’incidente, sono state ricoverate<br />

su un binario secondario della stazione<br />

di Salona, non lontano da Spalato,<br />

a disposizione degli inquirenti,<br />

ha spiegato la direzione delle ferrovie.<br />

Ai giornalisti che insistevano nel<br />

chiedere se in tal modo le verifiche<br />

successive non potessero risultare più<br />

difficoltose, è stato assicurato che il<br />

convoglio era adeguatamente custodito<br />

e sorvegliato, per cui ogni timore<br />

era da considerarsi assolutamente<br />

fuori luogo.<br />

In primo piano<br />

Tragedia di Rudine, ferma da tre anni l’inchiesta dell’Azienda ferroviaria<br />

Il treno dell’arroganza e incapacità<br />

Decisi a rendersi conto di persona<br />

dello stato reale delle cose, i giornalisti<br />

della Slobodna Dalmacija si<br />

sono recati sul posto per scoprire innanzitutto<br />

che il piccolo convoglio<br />

si trovava a non più di cinque metri<br />

dal mare e quindi facile preda della<br />

salsedine, che infatti aveva palesemente<br />

intaccato le parti metalliche<br />

più in basso: ruote, carrelli e sottoscocca.<br />

La corrosione ha avuto gioco<br />

facile anche perché il convoglio<br />

si trova a cielo aperto e assolutamente<br />

privo anche solo di un tendone di<br />

protezione. Di un guardiano, una rete<br />

di protezione o qualsivoglia impedimento<br />

a salire sui due veicoli neppure<br />

l’ombra. In compenso tutt’intorno<br />

non mancava una vegetazione ora diradata<br />

solo in seguito alle giornate di<br />

canicola. All’interno, nella carrozza<br />

di testa in cui avevano perso la vita<br />

cinque dei sei viaggiatori deceduti<br />

nell’incidente, era ancora evidente la<br />

presenza di sangue sui poggiatesta e<br />

sulle poltroncine.<br />

Ma c’era dell’altro: nel corso<br />

dell’“ispezione” avvenuta fra le 8 e<br />

le 9 del mattino in una giornata lavorativa,<br />

e protrattasi, come detto, per<br />

circa tre quarti d’ora senza che alcuno<br />

si presentasse ai “visitatori” per<br />

chiedere spiegazioni in merito alla<br />

loro presenza, all’interno dei veicoli<br />

sono state trovate bottiglie, contenitori,<br />

siringhe e aghi, sicché si può<br />

facilmente desumere che il luogo è<br />

usato da narcomani come rifugio.<br />

Basterebbe questo per dare un’idea<br />

della serietà con cui le Ferrovie croate<br />

hanno affrontato la questione e si<br />

occupano di tutelare un oggetto che<br />

non solo potrà essere anche in futuro<br />

al centro di contrasti e denunce, specie<br />

in relazione agli indennizzi, ma<br />

che, acquistato con i soldi del contribuente,<br />

potrebbe un domani essere<br />

ripristinato tornare in servizio.<br />

Da aggiungere che la tedesca-<br />

Bombardier, che l’ha costruito, ha<br />

pure chiesto di poterlo ispezionare,<br />

e quindi di fornire un accurato rapporto,<br />

ma il proprietario ha risposto<br />

picche: i 14.000 euro richiesti erano<br />

troppi! ●<br />

Costume<br />

e scostume<br />

Ebrei ed arabi<br />

stavolta d’accordo (2)<br />

L’altra volta si era parlato qui<br />

dell’inusuale unanimità mostrata<br />

in Germania da ebrei ed arabi<br />

nel contestare la corte di Colonia<br />

che aveva definito la circoncisione<br />

di bambini piccoli una lesione<br />

corporale, e dunque atto da perseguire<br />

penalmente. “Intrusione<br />

drammatica e senza precedenti<br />

nel diritto di autodeterminazione<br />

delle comunità religiose” avevano<br />

tuonato gli ebrei, “sentenza<br />

ispirata da pregiudizi” avevano<br />

rincarato gli arabi.<br />

Ora è intervenuta Angela<br />

Merkel a dar man forte alla “parte<br />

lesa”, ovvero a coloro che invece,<br />

in buona sostanza, sono<br />

proprio quelli che le lesioni le infliggono<br />

ai bambini. Il suo portavoce<br />

ha assicurato che “la libertà<br />

religiosa” è un diritto che<br />

il governo “sosterrà con fermezza”,<br />

sicché la sentenza di Colonia<br />

- che, detto per inciso (e di<br />

quale dolorosa incisione qui si<br />

tratta!), non vale all’esterno del<br />

land - non “contagerà” il resto<br />

del paese. Dunque si prospettano<br />

sogni tranquilli per il presidente<br />

dei rabbini europei Pinchas<br />

Goldschmidt, secondo cui quella<br />

sentenza costituisce per gli ebrei<br />

nientemeno che “il più grave attacco<br />

dopo l’Olocausto!”.<br />

Ma non è lui che c’interessa<br />

quanto un’Angela Merkel che si<br />

allinea con chi con tanta leggerezza<br />

maneggia strumenti da taglio<br />

in nome di un rituale. Come<br />

reagirebbe la signora se, ad<br />

esempio, una legge permettesse<br />

che la circoncisione fosse praticata<br />

anche sulle ultracinquantenni<br />

senza preoccuparsi di chiedere<br />

loro alcun permesso?<br />

<strong>Panorama</strong> 3


<strong>Panorama</strong><br />

www.edit.hr/panorama<br />

Ente giornalistico-editoriale<br />

EDIT<br />

Rijeka - Fiume<br />

Direttore<br />

Silvio Forza<br />

PANORAMA<br />

Redattore capo responsabile<br />

Mario Simonovich<br />

caporedattore-panorama@edit.hr<br />

Progetto grafico - tecnico<br />

Daria Vlahov-Horvat<br />

Redattore grafico - tecnico<br />

Annamaria Picco<br />

Collegio redazionale<br />

Nerea Bulva, Diana Pirjavec<br />

Rameša, Mario Simonovich,<br />

Ardea Velikonja<br />

REDAZIONE<br />

panorama@edit.hr<br />

Via re Zvonimir 20a Rijeka - Fiume, Tel.<br />

051/228-789. Telefax: 051/672-128, direttore:<br />

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ISSN 0475-6401 <strong>Panorama</strong> (Rijeka)<br />

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ABBONAMENTI: Tel. 228-782. Croazia:<br />

an nuale (24 numeri) kn 300,00 (IVA inclusa);<br />

semestrale (12 numeri) kn 150,00 (IVA inclusa);<br />

una copia kn 14,00 (IVA inclusa). Slovenia:<br />

annuale (24 numeri) euro 62,59 - semestrale<br />

(12 numeri) euro 31,30 - una copia euro 1,89.<br />

Italia: annuale (24 numeri) euro 70,00 una<br />

copia: euro 1,89.<br />

VERSAMENTI: per la Croazia sul cc.<br />

2340009-1117016175 PBZ Riadria banka d.d.<br />

Rijeka. Per la Slovenia: Erste Steiermärkische<br />

Bank d.d. Rijeka 7001-3337421/EDIT SWIFT:<br />

ESBCHR22. Per l’Italia - EDIT Rijeka<br />

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PBZGHR2X.<br />

Numeri arretrati a prezzo raddoppiato<br />

INSERZIONI: Croazia - retrocopertina<br />

1.250,00 kn; retrocopertina interna 700,00 kn;<br />

pagine interne 550,00 kn; Slovenia e Italia<br />

retrocopertina 250,00 euro; retrocopertina interna<br />

150.00 euro; pagine interne 120,00 euro.<br />

PANORAMA esce con il concorso finanziario<br />

della Repubblica di Croazia e della<br />

Repubblica di Slovenia e viene parzialmente<br />

distribuita in convenzione con il sostegno<br />

del Governo italiano nell’ambito della collaborazione<br />

tra Unione Italiana (Fiume-<br />

Capodistria) e l’Università Popolare di<br />

Trieste<br />

EDIT - Fiume, via Re Zvonimir 20a<br />

edit@edit.hr<br />

La distribuzione nelle scuole italiane di Croazia<br />

e Slovenia avviene all’interno del progetto<br />

“L’EDIT nelle scuole III”, sostenuto dall’Unione<br />

Italiana di Fiume, realizzato con il tramite<br />

dell’Università Popolare di Trieste e finanziato<br />

dal Governo italiano (Ministero degli Affari<br />

Esteri - Direzione Generale per l’Unione Europea)<br />

ai sensi della Legge 193/04, Convenzione<br />

MAE-UPT.<br />

Consiglio di amministrazione: Roberto Battelli<br />

(presidente), Fabrizio Radin (vicepresidente),<br />

Maria Grazia Frank Franco Palma, Ilaria<br />

Rocchi, Marianna Jelicich Buić, Livia Kinkela.<br />

4 <strong>Panorama</strong><br />

<strong>Panorama</strong> testi<br />

N. 13 - 15 luglio 2012<br />

Sommario<br />

IN PRIMO PIANO<br />

Tragedia di Rudine, ferma da tre anni<br />

l’inchiesta dell’Azienda ferroviaria<br />

IL TRENO DELL’ARROGANZA<br />

E INCAPACITÀ............................... 3<br />

di Mario Simonovich<br />

ATTUALITÀ<br />

Il presidente della Repubblica italiana,<br />

Giorgio Napolitano a Lubiana ha<br />

incontrato i vertici dello Stato ed alti<br />

esponenti della CNI<br />

VOLTARE LE SPALLE<br />

AD OGNI CONDIZIONAMENTO<br />

DEL PASSATO................................. 6<br />

I lati problematici dell’accordo finale<br />

raggiunto dai Capi di Stato e di governo<br />

dell’Ue<br />

EUROZONA A RISCHIO:<br />

LE OMBRE DELL’ACCORDO<br />

DI BRUXELLES............................ 10<br />

a cura di Diana Pirjavec Rameša<br />

LA STORIA OGGI<br />

Agile guida di Giorgio Federico Siboni<br />

su uno dei nodi cruciali della storia<br />

contemporanea europea<br />

IL CONFINE ORIENTALE:<br />

UNA SECOLARE VICENDA<br />

CONFLITTUALE........................... 12<br />

di Fulvio Salimbeni<br />

SOCIETÀ<br />

Ennesima conferma delle sperequazioni<br />

create dagli interessi materiali degli umani<br />

L’ACQUA MANCA ALLE CAMPAGNE<br />

MA NON AI CAMPI DA GOLF............14<br />

di Marino Vocci<br />

PSICOLOGIA<br />

COME VALUTARE LE PSEUDOSCIEN-<br />

ZE E PERCHÉ CI CREDIAMO?.............. 16<br />

di Denis Stefan<br />

CINEMA E DINTORNI<br />

”Marilyn”, ottimamente riuscita la prima<br />

pellicola che racconta la difficile e<br />

contrastata vita della diva<br />

SIMON CURTIS, UN GIUSEPPE<br />

BERTOLUCCI ALL’INGLESE..... 18<br />

di Gianfranco Sodomaco<br />

MOSTRE<br />

Esposizione al Monastero di Santa Maria<br />

in Valle, a Cividale del Friuli, fino<br />

al 30 settembre<br />

MANI FEMMINILI, TANTA CREA-<br />

TIVITÀ E BELLEZZA.................. 20<br />

a cura di Ardea Velikonja<br />

ARTE<br />

La messa in funzione all’ex Benčić era<br />

stata garantita con tanto di firme<br />

IL MUSEO D’ARTE MODERNA COL-<br />

PEVOLMENTE TRASCURATA....... 26<br />

di Erna Toncinich<br />

MADE IN ITALY<br />

La manifestazione organizzata da Italian<br />

Trade Commission e da Italian<br />

Wine & Food Institute<br />

IN USA IL MOSCATO SPOPOLA<br />

IL PROSECCO............................... 24<br />

a cura di Ardea Velikonja<br />

ITALIANI NEL MONDO<br />

Il tema dell’edizione 2012, che si svolgerà<br />

dal 10 al 14 settembre, può essere<br />

riassunto con la formula “Scrittori in<br />

cattedra”<br />

CLIC, UN CORSO DI ALTA<br />

CULTURA A PERUGIA.................26<br />

a cura di Ardea Velikonja<br />

REPORTAGE<br />

Idria: una delle più grandi miniere slovene<br />

opera ora in funzione del turismo<br />

IL MONDO SOTTERRANEO<br />

DEL MERCURIO........................... 28<br />

di Ardea Velikonja<br />

LETTURE<br />

“DUE FIUMI E DUE LUNE”........ 34<br />

di Rossana Bubola<br />

CONCORSO BORSE STUDIO UI... 38<br />

SPORT<br />

Giovanni Cernogoraz, il connazionale<br />

di Cittanova campione europeo della<br />

specialità, alle Olimpiadi di Londra<br />

MEDAGLIA A PORTATA DI<br />

MANO? SAREBBE UN SOGNO... 50<br />

a cura di Bruno Bontempo<br />

TRA STORIA E GUSTO<br />

SI FANNO STRADA I GRANDI<br />

CUOCHI E UN NUOVO RITROVO:<br />

IL CAFFÈ........................................ 54<br />

di Sostene Schena<br />

MULTIMEDIA<br />

TRUCCHI SEMPLICI PER<br />

UNA PASSWORD SICURA.......... 56<br />

RIVERSARE CD E DVD<br />

SULL’HARD DISK ....................... 59<br />

a cura di Igor Kramarsich<br />

PASSATEMPI ............................... 58<br />

IN COPERTINA: i due Presidenti italiano e sloveno, Napolitano e Türk, a Lubiana


L’<br />

ambasciatrice d’Italia in Croazia,<br />

Emanuela D’Alessandro,<br />

ha fatto visita a Fiume ed Abbazia<br />

per due importanti appuntamenti:<br />

la firma dell’Accordo di collaborazione<br />

tra le aziende FINEST e Porin,<br />

nonché quella che si è rivelata la<br />

prima visita alla Comunità degli Italiani<br />

di Abbazia di un ambasciatore<br />

italiano nei suoi 65 anni d’esistenza.<br />

Emozionatissimi i connazionali che<br />

hanno accolto l’alto ospite a Villa<br />

Antonio quando la signora D’Alessandro,<br />

accompagnata dal console<br />

La Comunità non è rappresentata<br />

dalla sede bensì dagli abitanti<br />

di lingua e cultura italiana che<br />

popolano questo borgo da seco-<br />

Agenda<br />

Ivo Dujmić ha sottolineato gli ottimi rapporti tra la Perla del Quarnero e l’Italia<br />

La prima ambasciatrice in visita alla CI di Abbazia<br />

Attraverso la pittura, i video, le<br />

performance, le installazioni,<br />

la poesia, la fotografia, la scrittura,<br />

prende visibilità il gruppo di donne<br />

dell’Associazione UDI - Unione delle<br />

donne italiane, Donne d’Europa.<br />

Si chiamino Tiziana, Elena, Roberta,<br />

Graziella, Ester, Gigetta, Mirta,<br />

Melita o Maria nella vita quotidiana<br />

sono imprenditrici, archeologhe,<br />

funzionarie, vice sindaco, vice consoli,<br />

giornaliste, impiegate, professioniste<br />

di vari profili con un ruolo<br />

nella società di oggi, ma sentono il<br />

italiano a Fiume, Renato Cianfarani,<br />

ha detto che: “Abbazia è un gioiello<br />

stupendo. Mi fa piacere che stia<br />

ritornando al suo antico splendore”.<br />

In precedenza, nel colloquio con il<br />

sindaco Ivo Dujmić, questi ha rilevato<br />

il quotidiano contributo dato<br />

dalla CI allo sviluppo della città per<br />

ribadire il suo appoggio alla realizzazione<br />

della futura scuola materna<br />

di Punta Kolova dove saranno<br />

ospitate anche le due sezioni italiane.<br />

Invitando la signora D’Alessandro<br />

ai prossimi festeggiamenti per il<br />

li. Con queste parole il presidente<br />

dell’UI, Furio Radin, ha voluto sfatare<br />

due luoghi comuni: il primo è<br />

che quella di Grisignana non è affatto<br />

una piccola Comunità, ed il<br />

secondo è che il sodalizio ha molto<br />

più di vent’anni proprio per quanto<br />

detto prima. E tutto ciò è accaduto<br />

nel corso della manifestazione per<br />

ricordare i vent’anni di attività della<br />

CI di Grisignana, evento svoltosi<br />

alla presenza dei massimi esponenti<br />

dell’UI e dell’UPT, il conso-<br />

bisogno di incontrarsi, parlare, esprimersi<br />

attraverso l’arte. L’edizione<br />

europea 2012 denominata Espansioni<br />

Art Watching, giunta al terzo appuntamento<br />

(dopo Trieste e Fiume)<br />

nei suggestivi ambienti del Castello<br />

di Montecuccoli, sede del Museo<br />

etnografico della città di Pisino,<br />

si è svolta con il patrocinio della città<br />

ospitante e di Bagnaria Arsa, della<br />

Regione Istriana e del Consolato Generale<br />

d’Italia a Fiume. Interessante<br />

il lancio di una partecipante: al giorno<br />

d’oggi è ancora necessario riunir-<br />

Santo patrono della Perla del Quarnero,<br />

Dujmić ha illustrato gli ottimi<br />

rapporti di collaborazione che legano<br />

Abbazia all’Italia.●<br />

La Comunità degli Italiani ha festeggiato i vent’anni di proficua attività<br />

Grisignana è così com’è grazie all’UI e all’UPT<br />

le generale a Fiume, Renato Cianfarani,<br />

e non per ultimo il sindaco<br />

della cittadino Rino Dunis. Ed è<br />

stato proprio il sindaco a ringraziare<br />

la Comunità per la collaborazione,<br />

che li ha visti sostenere e vincere<br />

insieme ardue battaglie, come<br />

quella a sostegno del diritto al bilinguismo,<br />

sottolineando il fatto<br />

che il merito degli enormi successi<br />

conseguiti dalla Città e dalla CI va<br />

individuato nel costante appoggio<br />

ricevuto dall’UI e dall’UPT.●<br />

L’edizione europea 2012 si è svolta sede del Museo etnografico di Pisino<br />

Espansioni Art Watching al Castello di Montecuccoli<br />

si in una formazione organizzata per<br />

affermare l’emancipazione femminile<br />

nella società?●<br />

<strong>Panorama</strong> 5


6 <strong>Panorama</strong><br />

Attualità<br />

Il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano a Lubiana ha inco<br />

Voltare le spalle ad ogni condizi<br />

L’incontro con gli esponenti della Comunità Nazionale Italiana<br />

di Diana Pirjavec Rameša<br />

Italia e Slovenia hanno fatto passi<br />

fondamentali negli ultimi due<br />

anni per superare le ferite del passato,<br />

“abbattendo barriere giuridiche<br />

e psicologiche, instaurando un fecondo<br />

dialogo interculturale e dando<br />

spazio alle rispettive minoranze<br />

nazionali come ricchezza da tutelare<br />

e valorizzare per approfondire la<br />

collaborazione politica ed economica”.<br />

Questo quanto affermato dal<br />

presidente della Repubblica italiana,<br />

Giorgio Napolitano, nel suo intervento<br />

davanti all’Assemblea nazionale<br />

slovena in occasione della visita uf-<br />

Grande attenzione rivolta alla CNI<br />

Nell’agenda del Capo dello Stato italiano c’era pure<br />

un incontro con i rappresentanti della Comunità<br />

Nazionale Italiana.<br />

A rappresentare la CNI c’erano il deputato italiano<br />

al Parlamento sloveno, Roberto Battelli, il presidente<br />

della Comunità Autogestita della Nazionalità italiana,<br />

Alberto Scheriani, i rappresentanti delle CAN comunali,<br />

il presidente di Unione Italiana, Furio Radin, la presidente<br />

dell’Assemblea UI, Floriana Bassanese Radin,<br />

ed il presidente della Giunta esecutiva dell’UI, Maurizio<br />

Tremul.<br />

L’incontro a cui ha preso parte pure l’Ambasciatore<br />

italiano a Lubiana, Rossella Franchini Sherifis, ed<br />

il reggente del Consolato italiano a Capodistria, Salvatore<br />

Losi, si è svolto a porte chiuse. Nelle dichiarazioni<br />

stampa che ne sono seguite i partecipanti hanno<br />

confermato sia la cordialità che l’importanza di questo<br />

incontro per i numerosi argomenti affrontati. Non è<br />

la prima volta che Napolitano incontra esponenti della<br />

CNI, l’ultimo è stato quello del 3 settembre a Pola<br />

incontro che ha confermato la grande attenzione del<br />

Capo dello Stato italiano nei confronti delle istanze<br />

minoritarie e alla valorizzazione del ruolo della CNI<br />

sia in Slovenia che in Croazia. In questo contesto Napolitano<br />

ha riconosciuto pure l’importante ruolo svolto<br />

dalla comunità slovena in Italia: “Siamo egualmente<br />

attenti alla tutela dei diritti e alla valorizzazione del<br />

ruolo della minoranza italiana in Slovenia come alla<br />

valorizzazione del ruolo e alla tutela dei diritti della<br />

minoranza slovena in Italia”.<br />

Gli esponenti della CNI hanno avuto l’occasione<br />

di presentare in modo chiaro ed esaustivo la specifici-<br />

Il presidente Napolitano e il deputato CNI, Furio Radin<br />

tà della Comunità Nazionale Italiana e le problematiche<br />

che questa si trova ad affrontare: questioni legate<br />

all’applicazione del bilinguismo, alla necessità di vedersi<br />

riconosciuta la presenza storica sul territorio, la<br />

progettualità di questa Comunità che compartecipa a<br />

grandi eventi culturali sul territorio e presta grande attenzione<br />

alla valorizzazione della lingua e della cultura<br />

italiana attraverso importanti progetti, molti dei<br />

quali finanziati da fondi europei. Si è parlato anche di<br />

finanziamenti destinanti alla Comunità Nazionale Italiana<br />

che risente, come del resto tante altre associazioni<br />

minoritarie in Europa, della grande crisi che coinvolge<br />

oramai tutti i Paesi. Ed anche in questo senso<br />

sono arrivate parole di incoraggiamento, come pure<br />

rassicurazioni in merito al mantenimento del Consolato<br />

Generale d’Italia a Capodistria. ●


ntrato i vertici dello Stato ed alti esponenti della CNI<br />

onamento del passato<br />

Un momento della conferenza stampa dei due presidenti<br />

ficiale del 10 e 11 luglio. Il presidente<br />

italiano è giunto a Lubiana accompagnato<br />

dal ministro degli Esteri Giulio<br />

Terzi di Sant’Agata.<br />

In occasione della visita a Lubiana<br />

Napolitano ha incontrato pure una qualificata<br />

delegazione della Comunità Nazionale<br />

Italiana.<br />

Nel discorso di fronte al Parlamento,<br />

ripreso da tutti i media il Capo dello<br />

Stato italiano ha ricordato che che<br />

quest’anno si festeggiano 20 anni di<br />

relazioni diplomatiche tra la Repubblica<br />

italiana e la Repubblica di Slovenia.<br />

“Un ventennio esaltante per questa<br />

giovane e dinamica nazione, durante il<br />

quale la Slovenia è entrata a far parte<br />

della NATO, ha aderito all’Unione Europea<br />

e all’Eurozona e ha esercitato la<br />

Presidenza di turno dell’UE. In questo<br />

periodo i nostri due Paesi hanno abbattuto<br />

barriere giuridiche e psicologiche,<br />

instaurato un fecondo dialogo interculturale<br />

e dato spazio alle rispettive minoranze<br />

nazionali come ricchezza da tutelare<br />

e valorizzare per approfondire la<br />

collaborazione politica e economica tra<br />

i due paesi. E i risultati si vedono: l’Italia<br />

è il secondo partner economico della<br />

Slovenia e l’anno scorso l’interscambio<br />

Attualità<br />

è cresciuto del 10 p.c.. Negli ultimi due<br />

anni abbiamo fatto insieme passi fondamentali<br />

nel senso del superamento di<br />

un passato oscuro che rischiava di imprigionarci.<br />

Abbiamo impedito che così<br />

fosse, e non lo sarà per i nostri figli e<br />

per le giovani generazioni. Sono particolarmente<br />

lieto di essere stato parte e<br />

artefice, insieme al Presidente Türk, di<br />

questa riconciliazione delle menti e degli<br />

animi. È stata in realtà una liberazione,<br />

secondo verità e giustizia, dal lato<br />

oscuro della nostra storia: una riconciliazione<br />

con noi stessi, ancor più che fra<br />

di noi. Fra i nostri due Paesi le relazioni<br />

politiche, economiche e di sicurezza<br />

erano già eccellenti. Ma sulle coscienze<br />

gravava il peso del passato. Adesso, una<br />

ben diversa visione del futuro può ispirarle<br />

verso traguardi comuni e più avanzati<br />

di collaborazione e progresso sociale<br />

e economico nell’Adriatico, nei Balcani,<br />

in Europa. Proprio un anno fa, davanti<br />

al Parlamento croato, richiamavo<br />

quello “spirito di Trieste” che ha aperto<br />

la strada ad un salto di qualità nelle relazioni<br />

tra Italia, Slovenia e Croazia”.<br />

Napolitano ha parlato anche del non<br />

facile momento economico che l’Europa<br />

si trova ad affrontare. “Le sfide che<br />

ci aspettano non sono meno impegnative<br />

di quelle del passato. I venti dell’instabilità<br />

finanziaria internazionale hanno<br />

pesantemente soffiato, e soffiano,<br />

contro le nostre economie mettendo in<br />

ginocchio interi settori produttivi. La risposta,<br />

finalmente più forte e netta, che<br />

è venuta dal Consiglio Europeo del 28-<br />

29 giugno ci è di conforto, ma richiede<br />

altrettanto decise misure di attuazione.<br />

Non possiamo rimanere a “metà del<br />

guado”, reagire difensivamente di volta<br />

in volta agli attacchi speculativi e strumentali<br />

che vengono dai mercati finanziari<br />

solo con pur necessarie misure parziali<br />

che restino fatalmente inadeguate<br />

e si esauriscano in uno spreco dispendioso<br />

di risorse preziose. Dobbiamo re-<br />

<strong>Panorama</strong> 7


8 <strong>Panorama</strong><br />

Attualità<br />

cuperare lo spirito dei padri fondatori<br />

della Comunità Europea e la loro visione<br />

ambiziosa e di alto profilo e operare<br />

perché - come diceva Jean Monnet -<br />

“gli Stati Uniti di Europa siano l’eredità<br />

che possiamo lasciare ai nostri figli” -<br />

ha detto Napolitano.<br />

Il Capo dello Stato italiano ha reso<br />

omaggio al Presidente Türk, all’Assemblea<br />

Nazionale e al governo sloveno<br />

ricordando che la Slovenia si sia<br />

presentata agli appuntamenti cruciali<br />

per il futuro dell’Europa con credenziali<br />

economico-finanziarie impeccabili,<br />

frutto di politiche di pareggio dei<br />

conti pubblici e di altri provvedimenti<br />

di grande respiro riuscendo a coniugare<br />

la disciplina fiscale con la politica di<br />

sviluppo e di incentivi alla crescita.<br />

Completare il processo<br />

di allargamento<br />

Il presidente italiano ha parlato di<br />

allargamento e dell’importanza di coinvolgere<br />

quanto prima i paesi Balcanici.<br />

“La comune appartenenza all’Unione<br />

Europea apre ai nostri due Paesi nuove<br />

straordinarie opportunità di cooperazione.<br />

Italia e Slovenia sostengono la<br />

prospettiva europea di tutti i Paesi balcanici:<br />

non vi sarà piena stabilità in Europa<br />

senza successo completo del processo<br />

di allargamento. L’adesione della<br />

Croazia, la concessione dello status di<br />

candidato alla Serbia, i positivi sviluppi<br />

nelle relazioni dell’Unione Europea<br />

con il Kosovo sono segnali favorevoli.<br />

Ma la famiglia europea deve tenere<br />

aperte le porte anche a montenegrini,<br />

macedoni, bosniaci e albanesi. Gli<br />

enormi progressi compiuti dopo le tragedie<br />

degli anni ‘90 vanno consolidati.<br />

L’Italia e l’Europa non possono concepire<br />

un riaprirsi, che sarebbe fatale, delle<br />

ferite e della conflittualità tra Stati e<br />

all’interno degli Stati della regione”.<br />

Crisi economica<br />

come sfida<br />

“Italia e Slovenia si affacciano<br />

sull’Adriatico - luogo naturale di collaborazione<br />

tra Paesi rivieraschi e loro<br />

popolazioni - e condividono fortemente<br />

l’impegno a favore della Strategia<br />

dell’Unione Europea per la macro-regione<br />

Adriatico Ionica quale strumento<br />

per un forte impulso di sviluppo e<br />

benessere. Vi sono tutte le premesse<br />

di crescita e di rinnovata prosperità di<br />

un’area che troppo a lungo ha pagato<br />

le conseguenze della Guerra Fredda,<br />

ma ora è saldamente incardinata nel<br />

più ampio progetto democratico europeo.<br />

La proficua collaborazione fra<br />

i nostri due Paesi, e con altri partner<br />

che condividono l’interesse geo-politico<br />

ad una prospettiva euro-atlantica<br />

della regione balcanica e adriatica, è<br />

alla base di una convergenza regionale<br />

impensabile soltanto qualche anno<br />

fa, lasciando alle spalle sterili nazionalismi,<br />

rivalità etniche e rivendicazioni<br />

territoriali prive di fondamento<br />

(...) Da questa città, retroterra naturale<br />

di una regione italo-balcanica, unita<br />

dall’Adriatico e dallo Ionio, crocevia<br />

delle grandi correnti europee di storia,<br />

di politica e di cultura, è facile cedere<br />

fin troppo alla suggestione di guardare<br />

oltre gli orizzonti nazionali. Ma sono<br />

lieto di averlo fatto. Il legame che unisce<br />

le nostre forti e ricche identità nazionali,<br />

il riconoscere il nostro futuro<br />

in un’Europa unita, la comune appartenenza<br />

atlantica sono oggi, per l’Italia<br />

come per la Slovenia, i pilastri della<br />

nostra partecipazione ad una comunità<br />

internazionale più ampia, universale<br />

e interdipendente. In questa vasta<br />

e diversificata comunità, i nostri Paesi<br />

sono vicini per geografia, amici per<br />

scelta. Abbiamo bisogno di continuare<br />

insieme nel cammino bilaterale, regionale<br />

e europeo, intrapreso con successo<br />

in questo ventennio di indipendenza<br />

slovena. Abbiamo bisogno di rafforzare<br />

le relazioni fra i nostri sistemi<br />

produttivi e fra le nostre società civili.<br />

Abbiamo bisogno di voltare le spalle a<br />

ogni condizionamento del passato, per<br />

offrire un futuro promettente ai nostri<br />

figli. Possiamo ben dire di essere sulla<br />

strada giusta”.<br />

Attenti ai diritti<br />

delle minoranze<br />

La presenza della comunità italiana<br />

in Slovenia e della comunità slovena<br />

in Italia “costituisce un vero serbatoio<br />

di ricchezza e un prezioso fattore di dinamismo,<br />

non solo sotto il profilo culturale,<br />

ma anche in campo economico<br />

e commerciale, in una fase in cui chiediamo<br />

ai nostri sistemi produttivi di sviluppare<br />

maggiore competitività su scala<br />

globale”. Così il presidente della Repubblica,<br />

Giorgio Napolitano, nel corso<br />

del brindisi al pranzo di Stato offerto<br />

dal presidente della Repubblica di Slovenia,<br />

Danilo Turk.<br />

Napolitano e Türk hanno affermato<br />

“la disponibilità a rivisitare le problematiche<br />

delle minoranze nazionali, affinché<br />

si faccia tutto il necessario per migliorarne<br />

le condizioni e per assicurarne la<br />

piena integrazione nel Paesi in cui vivono,<br />

nel rispetto della loro identità e delle<br />

loro tradizioni”. Si tratta dell’ennesima<br />

“conferma delle relazioni fitte e cordiali<br />

esistenti tra i nostri due Paesi”.<br />

“Corrono ormai le lancette dell’orologio<br />

del mio ultimo anno di mandato”,<br />

ha ricordato Napolitano. “L’essere riuscito<br />

a rinnovare lo spirito che anima<br />

il rapporto fra i nostri due popoli, liberandolo<br />

dalla schiavitù del passato per<br />

nutrirlo di fiducia nel futuro, un risultato<br />

del quale sono particolarmente orgoglioso.<br />

Abbiamo raggiunto insieme -<br />

e insieme al presidente croato Josipovic


Attualità<br />

Il saluto dell’Associazione degli esuli<br />

In occasione della visita di Stato del Presidente della Repubblica,<br />

Giorgio Napolitano, accompagnato dal Ministro<br />

degli Affari Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata, nella<br />

Repubblica di Slovenia, su invito del Presidente Danilo<br />

Türk, il presidente Renzo Codarin e il vicepresidente Lucio<br />

Toth della Federazione delle Associazioni degli Esuli<br />

Istriani Fiumani e Dalmati, hanno inviato un indirizzo di<br />

saluto ai due massimi rappresentanti dei due Paesi.<br />

“La visita a Lubiana del Presidente Giorgio Napolitano<br />

– si legge nel testo - completa un ciclo virtuoso di<br />

riavvicinamento e di amicizia tra i popoli italiano e sloveno,<br />

che le vicende del passato avevano diviso, dai primi<br />

conflitti linguistici locali alla fine dell’Ottocento alla<br />

tragedia della II guerra mondiale, dell’invasione italiana<br />

della ex Jugoslavia, delle Foibe e dell’Esodo della<br />

popolazione autoctona italiana dall’Istria settentrionale,<br />

dal Goriziano e dal Carso Triestino allora appartenenti<br />

all’Italia e oggi alla Repubblica di Slovenia”.<br />

“A questo percorso di riavvicinamento – prosegue il<br />

messaggio - molto hanno concorso la conquista dell’indipendenza<br />

della Slovenia e i nuovi rapporti che italiani e<br />

sloveni hanno saputo realizzare nei territori mistilingui a<br />

cavallo del confine, superando barriere ideologiche e nazionaliste.<br />

L’osservanza degli accordi bilaterali e delle rispettive<br />

Costituzioni, nella tutela dei diritti civili e della<br />

- questo storico traguardo”, ha aggiunto<br />

il presidente Napolitano, rievocando<br />

il concerto di Trieste nel luglio 2010:<br />

“avverto ancora le emozioni profonde e<br />

l’empatia che la visita a luoghi simbolici<br />

di quella città e poi quella magica serata<br />

ci hanno trasmesso”. “La vicinanza fisica,<br />

le affinità culturali, il continuo movimento<br />

di genti travalicano l’artificialità<br />

dei confini”, ha osservato poi Giorgio<br />

Napolitano. “Eppure, come scrive Claudio<br />

Magris, profondo conoscitore delle<br />

frontiere della Mitteleuropa, “l’identità<br />

nelle aree di confine certamente fragile<br />

e questa fragilità porta qualcuno nelle<br />

nostre terre ad accentuarla, ad esaltarla,<br />

ad una continua messa in scena che<br />

io trovo molto pericolosa... Insomma,<br />

il vero modo di vivere correttamente<br />

l’identità sarebbe quello di viverla spontaneamente<br />

e poi dimenticarla”. Vanno<br />

invece ritrovate matrici comuni in un<br />

dialogo tra le nazioni e sovranazionale.<br />

Questo, in essenza, è il nostro comune<br />

futuro europeo. Nell’Europa multi-linguistica<br />

e multi-etnica in cui si iscrivono<br />

le nostre rispettive identità nazionali, il<br />

confine si trasforma in una linea di congiunzione,<br />

che esalta le complementarietà<br />

e i reciproci arricchimenti”. Napo-<br />

litano lo ha più volte ribadito: “l’appartenenza<br />

comune al più ampio spazio europeo<br />

ed euro-atlantico” “la dimensione<br />

in cui abbiamo il dovere di costruire una<br />

ancora più intensa collaborazione, guardando<br />

al futuro e alle aspirazioni delle<br />

nuove generazioni”.<br />

Quanto alla crisi economica e finanziaria<br />

che ha investito l’Eurozona,<br />

“Italia e Slovenia condividono la necessità<br />

di proseguire con determinazione<br />

nel difficile cammino di risanamento<br />

dei conti pubblici e di riforme strutturali,<br />

congiungendovi scelte essenziali<br />

per la ripresa e per la crescita”. Anche<br />

per questo, ha sottolineato il capo dello<br />

Stato, “abbiamo bisogno di un’Unione<br />

Europea più coesa e più determinata,<br />

capace di affrontare la crisi con la necessaria<br />

autorevolezza, e di offrire una<br />

prospettiva a cittadini disorientati e senza<br />

saldi punti di riferimento per il futuro<br />

dell’Europa. Il messaggio del Consiglio<br />

Europeo di fine giugno ha dato un forte<br />

e chiaro messaggio in questo senso.<br />

Slovenia e Italia hanno contribuito attivamente<br />

a questo risultato, cui occorre<br />

ora dare subito un concreto seguito attuativo.<br />

E soprattutto bisogna innestarvi<br />

un processo di risoluto avanzamento<br />

storia delle minoranze, è il pegno concreto di questa amicizia,<br />

che va custodito ogni giorno, senza ripensamenti o infingimenti<br />

ipocriti, ma anche senza irrigidimenti provocatori<br />

che produrrebbero soltanto tensioni anacronistiche”.<br />

“La convivenza tra i due popoli in quest’angolo d’Europa<br />

– secondo l’indirizzo di saluto a Napolitano - può<br />

essere di esempio per tutti i Paesi del continente, come ha<br />

riconosciuto anche il Consiglio d’Europa nelle sue risoluzioni<br />

del 4 luglio scorso. Altrettanto valore storico assume<br />

il rispetto per la realtà dell’Esodo degli istriani, per<br />

effetto delle persecuzioni dell’ex regime iugoslavo, che il<br />

Presidente Danilo Türk ha voluto esprimere nella sua visita<br />

a Roma del 18 febbraio 2011 e nello storico incontro<br />

di Trieste del 13 luglio 2010 tra i tre Presidenti delle Repubbliche<br />

croata, italiana e slovena”.<br />

“Senza il rispetto per i diritti e i sentimenti delle persone<br />

qualsiasi riconciliazione sarebbe soltanto un atto formale<br />

fra Stati, privo di sostanza e di significato concreti<br />

per l’avvenire dei popoli”, sostengono Codarin e Toth,<br />

che concludendo augurano “ai due Presidenti e alle Nazioni<br />

che rappresentano che questo incontro del 10 luglio<br />

costituisca un ulteriore passo avanti nel riconoscimento<br />

di ragioni e diritti reciproci e la conferma di una cooperazione<br />

attiva per ridare vita all’ideale comune di un’Europa<br />

forte, unita e solidale”. ●<br />

verso una Unione politica a vocazione<br />

federale”. “Stabilità, sicurezza e prosperità<br />

sono i parametri di riferimento della<br />

nostra visione dei rapporti internazionali,<br />

che pone al centro la tutela dei nostri<br />

valori fondamentali, della libertà e<br />

della democrazia, del ripudio della violenza<br />

e di ogni discriminazione etnica o<br />

religiosa. In nome di questi valori”, ha<br />

ricordato ancora Napolitano, “le Forze<br />

Armate dei nostri due Paesi sono impegnate<br />

fianco a fianco in missioni internazionali<br />

di pace, oltre ad avere messo<br />

in campo forme avanzate di collaborazione<br />

bilaterale e transfrontaliera”. Sul<br />

piano economico come su quello culturale,<br />

si è avviato a concludere Napolitano,<br />

Italia e Slovenia hanno visto svilupparsi<br />

una fitta rete di legami interattivi<br />

alimentati dalla contiguità geografica e<br />

da sincera comprensione.<br />

La visita di Stato del Presidente Napolitano<br />

nella Repubblica di Slovenia si<br />

è conclusa con la cerimonia di commiato<br />

alla presenza del Presidente sloveno<br />

Danilo Türk e con gli incontri svoltisi<br />

in precedenza con il Sindaco di Lubiana,<br />

Zoran Janković, e il Primo Ministro<br />

della Repubblica di Slovenia, Janez<br />

Janša. ●<br />

<strong>Panorama</strong> 9


10 <strong>Panorama</strong><br />

Attualità<br />

I lati problematici dell’accordo finale raggiunto dai Capi di Stato e<br />

Eurozona a rischio: le ombre dell’accord<br />

Come è spesso accaduto negli<br />

ultimi anni, anche questa<br />

volta alla chiusura del vertice<br />

europeo di Bruxelles del 29 giugno<br />

hanno fatto seguito sia un immediato<br />

rimbalzo positivo dei mercati finanziari<br />

sia un compatto fronte di commenti<br />

favorevoli su tutti i principali<br />

quotidiani internazionali. Come nelle<br />

precedenti occasioni, tuttavia, molte<br />

sono le ombre sull’accordo finale<br />

raggiunto dai Capi di Stato e di governo<br />

dell’Unione europea.<br />

Due erano i principali problemi<br />

che meritavano una risposta urgente:<br />

il primo era il preoccupante circolo<br />

vizioso fra finanza bancaria e finanza<br />

pubblica; il secondo era il crescente<br />

differenziale di rendimento fra i titoli<br />

del debito pubblico dei vari Stati.<br />

Spezzare l’abbraccio mortale fra istituzioni<br />

finanziarie e bilancio statale<br />

e ricondurre rapidamente gli spread<br />

a valori sostenibili erano le priorità<br />

dell’agenda europea. Valutare se<br />

e come siano state effettivamente affrontate<br />

non è, tuttavia, un esercizio<br />

facile.<br />

Partita aperta<br />

La lettura del dispositivo finale<br />

sia del vertice della zona euro che del<br />

Consiglio europeo lascia chiaramente<br />

intendere che la partita è tutt’altro<br />

che chiusa e che buona parte delle<br />

decisioni devono essere ancora prese.<br />

Di sicuro interesse è l’impegno a<br />

centralizzare la vigilanza sul sistema<br />

bancario nelle mani della Banca centrale<br />

europea (Bce). Entro un anno<br />

l’istituto di emissione si dovrebbe<br />

trovare a controllare non solo l’ammontare<br />

totale di prestiti concedibili,<br />

ma anche il merito di credito, sottraendo<br />

parte delle competenze attualmente<br />

in capo all’European banking<br />

association (Eba) istituita con la riforma<br />

della governance economica<br />

del 2010.<br />

Dal punto di vista strettamente<br />

economico si tratta di un passaggio<br />

molto importante, che cerca di af-<br />

Il cancelliere Angela Merkel assieme al presidente della Banca centrale<br />

europea Mario Draghi e al primo ministro italiano Mario Monti<br />

Josè Manuel Barroso e Herman Van Rompuy<br />

frontare un problema che va ben al<br />

di là delle difficoltà bancarie nate in<br />

Europa dopo il clamoroso fallimento<br />

di Lehman Brothers.<br />

Prima delle crisi, infatti, il rapido<br />

processo di deregolamentazione, unito<br />

all’introduzione di nuovi e sempre<br />

più sofisticati strumenti finanziari,<br />

aveva fatto sì che - pur in presenza<br />

di una politica monetaria comune gestita<br />

direttamente dall’Eurotower - i<br />

sistemi bancari europei, privi di una<br />

regolamentazione e di una vigilanza<br />

comune, potessero determinare dinamiche<br />

del credito anche molto diverse<br />

nei paesi dell’area euro, indipendentemente<br />

dalle intenzioni della<br />

Banca centrale e - a tratti - addirittura<br />

in controtendenza rispetto ad alcuni<br />

sforzi restrittivi della Bce.<br />

Proprio l’espansione incontrollata<br />

del credito ha determinato un aumento<br />

dei consumi pubblici e/o privati<br />

e - conseguentemente - un aumento<br />

dell’inflazione oltre la media europea.<br />

Il gap inflazionistico fra paesi ha<br />

così provocato, da un lato, un aumento<br />

più pronunciato dei salari nominali<br />

e, dall’altro, tassi di interesse reali<br />

più bassi nei paesi periferici a fronte<br />

di tassi di interesse nominali praticamente<br />

identici in tutta l’area euro.<br />

Questa combinazione di elementi<br />

ha finito per stimolare la domanda<br />

interna, aumentare il disavanzo<br />

commerciale e peggiorare la competitività<br />

dei singoli paesi. Aver iniziato<br />

ad intervenire su questo punto<br />

è quindi un passo avanti importante


di governo dell’Ue<br />

o di Bruxelles<br />

da monitorare con attenzione nelle<br />

prossime settimane.<br />

Paradossi<br />

L’altro elemento interessante contenuto<br />

nel dispositivo finale del vertice<br />

di Bruxelles riguarda il cosiddetto<br />

“meccanismo anti-spread” che, utilizzando<br />

gli stanziamenti del fondo salva-Stati,<br />

dovrebbe evitare una eccessiva<br />

pressione dei mercati finanziari<br />

su paesi come Italia e Spagna.<br />

Sicuramente, come molti commentatori<br />

hanno fatto notare, la limitata<br />

dotazione del fondo - 500 miliardi,<br />

di cui 100 già impegnati per<br />

il rifinanziamento del settore bancario<br />

spagnolo, senza contare la parte<br />

necessaria per i programmi di assistenza<br />

a Grecia, Portogallo e Irlanda<br />

- potrà costituire un problema.<br />

Per come si presenta, il piano antispread<br />

sembra una replica riuscita<br />

male del Sistema monetario europeo<br />

(Sme), con il differenziale del tasso<br />

di interesse al posto del tasso di cambio<br />

e con l’Esm al posto delle banche<br />

centrali.<br />

Se pensiamo agli enormi problemi<br />

- e al successivo fallimento - a<br />

cui andò incontro lo Sme quando si<br />

trattò di affrontare il primo grande<br />

shock asimmetrico dell’Ue - ovvero<br />

la riunificazione tedesca - e se tenia-<br />

mo presente che le cartucce a disposizione<br />

del fondo salva-Stati saranno<br />

di gran lunga inferiori a quelle di cui<br />

disponevano gli istituti di emissione,<br />

non sembrano esserci particolari motivi<br />

di ottimismo.<br />

A ciò si aggiunge poi l’assurda<br />

prescrizione che prevede che gli Stati<br />

che intendono avvalersi del meccanismo<br />

anti-spread debbano farne<br />

esplicitamente richiesta. Si tratta di<br />

una procedura che rischia di segnalare<br />

ai mercati la difficoltà di un paese<br />

nel mantenere il debito su un sentiero<br />

di sostenibilità, generando così<br />

una probabile fuga dai titoli del debito<br />

pubblico e un immediato aumento<br />

dei differenziali sui tassi di interesse:<br />

Attualità<br />

l’esatto contrario di quello che si sperava<br />

di fare.<br />

Nodo competitività<br />

Quello che purtroppo colpisce in<br />

negativo delle conclusioni del vertice<br />

di Bruxelles è la mancata individuazione<br />

di strumenti e strategie capaci<br />

di riassorbire l’enorme divario<br />

di competitività che, a partire dal<br />

2002, si è andato creando all’interno<br />

dell’area euro e che è all’origine delle<br />

attuali turbolenze.<br />

L’impossibilità di ricorrere alla<br />

svalutazione monetaria obbliga gli<br />

Stati membri a cercare di recuperare<br />

terreno principalmente attraverso la<br />

deflazione salariale. Una strada che è<br />

stata percorsa finora e che, unitariamente<br />

alla stretta di bilancio, ha avvitato<br />

l’Europa in una spirale recessiva<br />

da cui si fatica a intravvedere una via<br />

d’uscita.<br />

Il piano per la crescita licenziato a<br />

Bruxelles potrà fare ben poco di fronte<br />

ad un economia continentale sempre<br />

più apatica e duale. Sarebbero invece<br />

necessari meccanismi capaci di<br />

far partecipare al risanamento anche<br />

i paesi in avanzo commerciale. Purtroppo<br />

sembra che per queste cose bisognerà<br />

aspettare un nuovo vertice e,<br />

forse, anche maggiore consapevolezza<br />

da parte della classe politica europea.<br />

●<br />

Ronny Mazzocchi<br />

(l’autore insegna Economia industriale<br />

e Macroeconomia all’Università<br />

di Trento)<br />

<strong>Panorama</strong> 11


12 <strong>Panorama</strong><br />

La storia oggi<br />

Agile guida di Giorgio Federico Siboni su uno dei nodi cruciali della storia<br />

Il confine orientale: una secolare vicen<br />

di Fulvio Salimbeni<br />

Il confine orientale è uno dei temi<br />

più trattati dalla storiografia contemporanea<br />

italiana, che a esso -<br />

in particolare dopo l’istituzione del<br />

Giorno del Ricordo il 10 febbraio - ha<br />

dedicato una serie rilevante di pregevoli<br />

studi politici, diplomatici e militari,<br />

ma concepiti essenzialmente per<br />

un pubblico di specialisti, e poco idonei<br />

alla diffusione tra i non addetti ai<br />

lavori e gli studenti universitari e delle<br />

scuole secondarie, che maggiore<br />

necessità hanno d’essere informati in<br />

materia. Giunge, perciò, opportuna la<br />

pubblicazione del volumetto di Giorgio<br />

Federico Siboni Il confine orientale.<br />

Da Campoformio all’approdo<br />

europeo (pp. X-136, euro 18,00), apparso<br />

nella collana “Passato prossimo”,<br />

diretta da Edoardo Bressan, per<br />

l’editrice Oltre di Sestri Levante, che<br />

si propone di fornire agili introduzioni,<br />

di seria divulgazione, ai principali<br />

argomenti storici, affidandosi a esperti<br />

del settore, come è l’autore del presente<br />

saggio. Egli, infatti, collaboratore<br />

dell’Università di Milano, è pure<br />

redattore di “Coordinamento Adriatico”,<br />

rivista dell’omonima associazione,<br />

promossa e animata da Giuseppe<br />

de Vergottini, e componente della<br />

commissione ministeriale per l’aggiornamento<br />

degli insegnanti sulle<br />

vicende del confine orientale, pienamente<br />

qualificato, dunque, per curare<br />

quest’opera, corredata, a facilitarne<br />

la consultazione, di tavole geografiche,<br />

di un’ampia e aggiornata nota bibliografica<br />

- che tiene nel debito conto<br />

tanto la miglior storiografia italiana<br />

quanto quella straniera, specialmente<br />

inglese e americana, e non solo quella<br />

politica, ma anche quella antropologica<br />

e sociale -, di un indice onomastico<br />

e di un’essenziale cronologia.<br />

Contrariamente a quanto troppo<br />

spesso avviene quando s’affronta una<br />

tale questione, specialmente in occasione<br />

del Giorno del Ricordo, questo<br />

testo - già presentato il 2 e 3 luglio<br />

scorso a cura dell’ANVGD a Trieste<br />

e a Gorizia -, scritto con un linguaggio<br />

chiaro e piano, accessibile a chiunque,<br />

non circoscrive il discorso al periodo<br />

della seconda guerra mondiale e alla<br />

tragedia delle foibe e dell’esodo dalla<br />

Venezia Giulia, da Fiume e dalla Dalmazia,<br />

che poco o nulla farebbe intendere<br />

delle ragioni di così drammatici<br />

eventi, le cui radici affondano in un<br />

secolare passato, ma muove da molto<br />

prima, correttamente collocando l’indagine<br />

in un contesto europeo, sempre<br />

presente sullo sfondo, perché quanto<br />

avviene nell’area alto-adriatica si connota<br />

come microstoria regionale d’un<br />

più generale caso europeo. Se già la<br />

Commissione mista storico-culturale<br />

italo-slovena aveva deciso d’’avviare<br />

i propri lavori a partire dagli anni Ottanta<br />

dell’Ottocento, allorché vennero<br />

delineandosi i contrapposti irredentismi<br />

e nazionalismi in seno alla duplice<br />

monarchia, che l’avrebbero condotta<br />

alla dissoluzione, mentre la stipula,<br />

nel 1882, della Triplice Alleanza tra<br />

Italia, Austria-Ungheria e Germania<br />

avrebbe portato il governo italiano a<br />

modificare l’atteggiamento, fino allora<br />

favorevole, nei riguardi delle rivendicazioni<br />

irredentiste, il Siboni sceglie<br />

una prospettiva ancora più ampia,<br />

impostando il discorso a partire dal<br />

1797, anno del trattato di Campoformio,<br />

che pone termine alla millenaria<br />

esistenza della repubblica di Venezia,<br />

innescando una serie di processi<br />

di lungo periodo, che stanno trovando<br />

compimento forse solo ora, in tale opzione<br />

confortato dal precedente d’un<br />

maestro di tali studi quale Carlo Ghisalberti,<br />

che aveva titolato una raccolta<br />

di scritti in materia Da Campoformio<br />

a Osimo. La frontiera orientale<br />

tra storia e storiografia (E.S.I., 2001)<br />

- come correttamente ricordato nei dibattiti<br />

successivi alle già citate presentazioni<br />

-, ovviamente menzionata nella<br />

bibliografia finale insieme con altri<br />

suoi contributi.<br />

La trattazione, quindi, dopo un’introduzione<br />

sul concetto di confine in<br />

generale e di quello orientale in ispecie,<br />

s’articola in cinque capitoli, dedicati<br />

rispettivamente agli anni che<br />

vanno dal trattato di Campoformio<br />

alla pace di Vienna, che assegnava il<br />

Veneto, ma non i vecchi domini da<br />

mar, al Regno d’’Italia (1797-1866),<br />

all’irredentismo e alla Grande Guerra<br />

(1866-1918), al ventennio tra i due<br />

conflitti (1919-1939), alla seconda<br />

guerra mondiale e alla questione di<br />

Trieste (1939-1954) e al dopoguerra<br />

e all’approdo europeo, concludendosi<br />

con la menzione del concerto “Le<br />

vie dell’amicizia”, tenuto a Trieste il<br />

13 luglio 2010 alla presenza dei presidenti<br />

delle repubbliche d’’Italia, Slovenia<br />

e Croazia, suggello d’un lento<br />

quanto contrastato processo di mutua<br />

pacificazione, puntualmente illustrato<br />

nel testo. Se la scansione cronologica<br />

della ricostruzione può sembrare<br />

convenzionale, troppo condizionata<br />

dal fattore politico, va detto che<br />

in pochi casi come nel presente ciò<br />

risponde a precise ragioni storiche,<br />

perché quest’area di frontiera, punto<br />

d’incontro e, purtroppo, di scontro tra<br />

etnie, nazionalismi e ideologie totalitarie<br />

(fascismo, nazionalsocialismo e<br />

comunismo) nel cuore d’Europa, al<br />

punto d’intersezione tra mondo latino,<br />

germanico e slavo, è stata segnata<br />

in profondità, e sanguinosamente,<br />

da quella che a ragione Enzo Traverso<br />

tempo fa ha definito la guerra civile<br />

europea dei Trent’anni, esito finale<br />

di tensioni e lacerazioni tragico<br />

risultato della degenerazione degli<br />

ideali ottocenteschi di nazionalità e


contemporanea europea<br />

da conflittuale<br />

di internazionalismo.˝Nel saggio, per<br />

quanto per ragioni editoriali condotto<br />

in termini stringati, l’autore non manca,<br />

però, di svolgere il proprio ragionamento<br />

in termini problematici e<br />

critici, non imponendo letture unitarie<br />

e univoche alla complessa materia,<br />

bensì mettendone in luce le contraddizioni<br />

e le varie e diverse componenti.<br />

Così, per quel che riguarda<br />

il 1848, egli rimarca la condotta lealista<br />

di Gorizia e di Trieste nei riguardi<br />

di Vienna, tant’è che l’emporio<br />

adriatico, a crisi rivoluzionaria<br />

conclusa, avrebbe meritato la qualifica<br />

di città “fedelissima” dell’Impero,<br />

mentre in Istria e in Dalmazia, pur<br />

non mancando orientamenti unitari,<br />

era ancora largamente presente un atteggiamento<br />

di fedeltà alla memoria<br />

della Serenissima, tanto più che a Venezia<br />

era stata proclamata la Repubblica<br />

Veneta. Solo dopo il 1859, e ancor<br />

più dopo il 1866, quando, contrariamente<br />

alle aspettative dei patrioti<br />

locali, le terre dell’altra sponda<br />

adriatica rimasero all’Austria, iniziò<br />

a svilupparsi un nuovo orientamento<br />

decisamente italiano, donde l’“invenzione”<br />

ascoliana della Venezia Giulia<br />

(1863) e quella di Matteo Renato Imbriani<br />

di terre irredente (1877) - parole<br />

nuove per problemi nuovi, come<br />

avrebbe detto l’Ascoli -, anche in risposta<br />

ai nascenti e paralleli movimenti<br />

di risveglio nazionale, connessi<br />

a una significativa ascesa economica<br />

e sociale, degli slavi viventi nello<br />

stato asburgico e di quelli di Serbia<br />

e Montenegro, donde l’insorgere di<br />

crescenti tensioni nazionali, sfociate<br />

nelle catastrofi del “secolo breve”. In<br />

tale analisi - in cui, tra l’altro, si rileva<br />

l’opera educatrice e “nazionalizzatrice”<br />

della Lega Nazionale e della<br />

Società “Dante Alighieri” - non si<br />

manca, d’altronde, di porre in luce le<br />

diverse anime del movimento nazionale<br />

italiano, variamente atteggiantesi<br />

a Trieste, in Istria, a Fiume e in<br />

Dalmazia, data la diversità delle relative<br />

situazioni, e, dal finire del XIX<br />

secolo, caratterizzato dall’affermarsi<br />

di tendenze via via più spiccatamente<br />

nazionaliste e imperialiste nei riguar-<br />

La storia oggi<br />

L’Europa centrale dopo il trattato di Campoformio (1798)<br />

di dei Balcani, che sarebbero giunte<br />

a piena maturazione con la Grande<br />

Guerra e nel ventennio fascista, del<br />

quale non si manca di mettere in evidenza<br />

la dissennata politica snazionalizzatrice<br />

nei riguardi delle minoranze<br />

e l’irrealistica politica di potenza,<br />

che avrebbe condotto all’asservimento<br />

alla Germania hitleriana e ai disastri<br />

del secondo conflitto mondiale.<br />

Quanto al periodo più delicato e<br />

cruciale, che va dal 1941, quando Italia<br />

e Germania invadono la Jugoslavia,<br />

alla firma del trattato di pace nel<br />

1947, che sancisce la perdita di quasi<br />

tutta l’Istria, di Fiume e della Dalmazia<br />

a favore della nuova repubblica federativa<br />

socialista jugoslava di Tito, il<br />

Siboni sa tratteggiare con estrema precisione,<br />

tenendo conto dei risultati della<br />

più recente e miglior storiografia in<br />

materia, la complessità della vicenda,<br />

ben lumeggiando l’intreccio di fattori<br />

ideologici e nazionali, la guerra civile<br />

di tutti contro tutti nella Jugoslavia<br />

occupata e, dopo l’8 settembre 1943,<br />

nella Venezia Giulia, divenuta Litorale<br />

Adriatico, di fatto annesso al III Reich,<br />

con i tragici episodi di Malga Porzus e<br />

con la risoluta politica del movimento<br />

partigiano jugoslavo per affermare rivendicazioni<br />

territoriali che avrebbero<br />

dovuto portare il confine sin quasi alle<br />

porte di Udine e per imporre la propria<br />

egemonia alla Resistenza italiana, il<br />

tutto senza mai trascurare l’abilità politica<br />

di Tito, il quadro internazionale e<br />

le scelte diplomatiche degli Alleati, in<br />

particolare degli inglesi, fino alla soluzione<br />

della questione di Trieste, con il<br />

ritorno, nel 1954, del capoluogo giuliano<br />

all’Italia. Né minor cura nel distinguere<br />

i vari momenti e fasi, sempre<br />

tenendo presente il contesto internazionale,<br />

è manifestata nelle pagine finali,<br />

relative alla dissoluzione della Jugoslavia<br />

socialista e alla nascita degli<br />

stati successori, Slovenia e Croazia in<br />

particolare ai fini del nostro discorso,<br />

senza ignorare la presenza della comunità<br />

italiana residuale in essi.<br />

Essere riusciti a dire tanto, e con<br />

tanta chiarezza, in una sintesi così essenziale,<br />

in cui nulla d’importante è<br />

pretermesso, è forse il riconoscimento<br />

migliore che si possa fare a questa<br />

guida, riuscita pienamente nel proprio<br />

obiettivo.●<br />

<strong>Panorama</strong> 13


14 <strong>Panorama</strong><br />

Società<br />

Ennesima conferma delle sperequazioni create dagli interessi mat<br />

L’acqua manca alle campagne ma non ai<br />

di Marino Vocci<br />

Ho trascorso le prime due settimane<br />

di luglio in Istria, tra<br />

il mare di Salvore e la mia<br />

Caldania. Immerso nel caldo africano<br />

portato da Minosse, e ancor prima<br />

si erano fatti sentire Caronte e<br />

Scipione, mentre camminavo lungo i<br />

trosi e le cavidagne della campagna<br />

di Sottozer, Similitia e di Nova Gniva,<br />

alle prime luci dell’alba o la sera<br />

poco dopo il tramonto ho visto e toccato<br />

con mano gli effetti dannosi delle<br />

ripetute e diffuse grandinate (da<br />

Salvore a Sterna) e della lunga siccità<br />

che hanno accompagnato queste alte<br />

pressioni africane che si sono avvicendate<br />

sulle nostre regioni.<br />

Innanzitutto va ricordato che la<br />

prolungata e perdurante siccità ha<br />

drasticamente ridotto le riserve idriche,<br />

con conseguenti e frequenti razionamenti<br />

serali dell’acqua per uso<br />

domestico. A questo punto mi è sorta<br />

spontanea una domanda, lo stesso<br />

trattamento (razionamento d’acqua)<br />

lo ha subito anche il campo da golf<br />

(vera idrovora!) nella vicina Alberi<br />

e Monterosso a Salvore? Guardando<br />

i campi di pomodori e angurie degli<br />

amici Macovaz e poi i volti distesi<br />

dei golfisti che giocavano sul loro<br />

verdissimo prato, ho rivisto gli occhi<br />

di alcuni agricoltori che esprimevano<br />

tutta la loro disperazione per i devastanti<br />

danni provocati dalla tempesta.<br />

Il senso di impotenza (ma in alcuni<br />

casi non si potrebbe andare a recuperare<br />

l’acqua di falda?) per la gra-<br />

ve crisi di crescita, e in alcuni casi di<br />

sopravvivenza, di alcune coltivazioni.<br />

In particolare degli ortaggi messi<br />

a dimora nella terra rossa (soprattutto<br />

zucchine che spesso in questa estate<br />

2012 hanno esaurito il loro processo<br />

di crescita con la fioritura), ma anche<br />

degli alberi da frutta di varie qualità<br />

stagionale, piantati nella terra rossa<br />

del Carso del Buiese, ma anche di<br />

quelli piantati nella terra gialla della<br />

Valle del fiume Dragona.<br />

Certo la siccità e la grandine in<br />

Istria ci sono sempre state, me lo diceva<br />

mio padre Valentin e me lo ha<br />

ripetuto anche zio Giovanin mentre<br />

guardavamo preoccupati i minacciosi<br />

nuvolosi neri che sovrastavano la<br />

chiesa di San Mauro di Momiano.<br />

Ma la siccità non è stata mai così frequente<br />

e, per quanto riguarda le grandinate,<br />

non sono mai state così este-<br />

se. Per disgrazia, ma forse anche per<br />

fortuna, almeno per quanto riguarda<br />

la mia Caldania - perché se la siccità<br />

fa crescere poco la tempesta porta via<br />

tutto (sempre parole di zio Giovanin)<br />

- quegli enormi nuvoloni neri percorsi<br />

da veloci nuvolette bianche, hanno<br />

rispettato l’antico detto, e cioè “…i<br />

nuvoli che vien dalla montagna non<br />

bagna la nostra campagna!”.<br />

Questa nostra estate si è manifestata<br />

nuovamente come un’estate di<br />

estremi e come conseguenza abbiamo<br />

avuto aree estese colpite dalla<br />

siccità e altre devastate da piogge torrenziali<br />

e grandinate. Non ho la verità<br />

in tasca per spiegare il perché di<br />

questi fenomeni (che sono delle vere<br />

e proprie calamità che coinvolgono<br />

parti sempre più ampie del territorio<br />

e milioni di persone e sono sempre<br />

più frequenti), effetto serra, buco


eriali degli umani<br />

campi da golf<br />

dell’ozono, jetstream, certo è che dovremmo<br />

riservare maggiori attenzioni,<br />

rispetto e amore a questo nostro<br />

unico e insostituibile pianeta.<br />

Presi invece dai problemi sollevati<br />

dallo spread e dal default, che ci assillano<br />

quotidianamente, facciamo il<br />

contrario, non ci preoccupiamo per<br />

niente di salvaguardare questo patrimonio<br />

unico. Anzi teniamo questo<br />

problema avvolto nel più assordante<br />

e colpevole dei silenzi e non ci preoccupiamo<br />

della sottovalutazione generale<br />

dei rischi, rischi che veramente<br />

tutti corriamo e soprattutto dell’assoluta<br />

mancanza di scelte per ridurli da<br />

parte dei potenti della Terra.<br />

Ne abbiamo avuto una conferma<br />

in occasione degli incontri nell’ambito<br />

della conferenza che si è svolta<br />

a Rio de Janeiro dal 20 al 22 giugno.<br />

Conferenza passata sotto silenzio, e<br />

della quale quasi tutti i mezzi<br />

di informazione e soprattutto<br />

la politica (quella che<br />

dovrebbe scegliere e decidere<br />

per il bene di tutti) non si<br />

sono minimamente occupati.<br />

Tutto questo, anche se i<br />

temi e gli obiettivi della conferenza<br />

Rio+20, compreso<br />

il suo processo preparatorio,<br />

non erano certo quelli<br />

di risolvere i problemi della<br />

grandine e della siccità, ma<br />

quello di promuovere nuovi<br />

traguardi partendo dai progressi<br />

raggiunti e valutando i<br />

limiti e le lacune verificatesi<br />

a partire dal “mitico” incontro<br />

di vent’anni fa.<br />

La Conferenza si è infatti<br />

concentrata su due temi<br />

principali. Il primo, quello<br />

dell’economia verde nel contesto<br />

dello sviluppo sostenibile<br />

e riduzione della povertà:<br />

da intendersi come transizione<br />

verso un’economia<br />

verde che non sia solo un miglioramento<br />

ambientale, ma un nuovo paradigma<br />

che cerchi di alleviare minacce<br />

globali come il cambiamento<br />

climatico, la perdita di biodiversità,<br />

la desertificazione, l’esaurimento<br />

delle risorse naturali e al tempo stesso<br />

promuovere un benessere sociale<br />

ed economico.<br />

Il secondo, discutere e decidere su<br />

un quadro istituzionale per lo sviluppo<br />

sostenibile: da intendersi come ri-<br />

ferimento ad un sistema di governance<br />

globale per lo sviluppo sostenibile,<br />

includendo le istituzioni incaricate<br />

di sviluppare, monitorare e attuare<br />

le politiche di sviluppo sostenibile<br />

attraverso i suoi tre pilastri: sociale,<br />

Società<br />

ambientale ed economico. Molti osservatori<br />

hanno rilevato che anche se<br />

la Conferenza è stato un importante<br />

momento di interazione tra Istituzioni<br />

(a diverso livello) e società civile,<br />

i risultati sono stati una grande<br />

delusione. Le associazioni<br />

ambientaliste presenti al Forum<br />

e riunitesi per una sorta<br />

di “controforum”, chiamato<br />

significativamente “Cupola<br />

dei popoli”, hanno bocciato<br />

il documento finale adottato<br />

chiamato “Il futuro che vogliamo”.<br />

Rio+20 ha generato<br />

grandi aspettative, ma i risultati<br />

sono stati davvero minimi.<br />

Con un documento finale<br />

adottato chiamato “Il futuro<br />

che vogliamo”, che contiene<br />

molte dichiarazioni di intenti<br />

che certamente non sono<br />

peggiori di quelle di vent’anni<br />

ma sono la cartina al tornasole<br />

di un conferenza debole<br />

e troppo prudente, dove<br />

è mancata l’ambizione. Disgraziatamente<br />

quindi un<br />

vertice quasi inutile!<br />

Concludo proprio come<br />

ha scritto un quotidiano inglese<br />

in occasione di Rio+20:<br />

in futuro anche i tanti Dario,<br />

Roberto, Elso, Milan e zio Giovanin<br />

come la moltitudine dei contadini/intellettuali<br />

di questa nostra amata<br />

e purtroppo maltrattata terra, continueranno<br />

ad essere logorati dalla<br />

speranza.●<br />

<strong>Panorama</strong> 15


16 <strong>Panorama</strong><br />

Psicologia<br />

Come valutare le pseudoscienze<br />

di Denis Stefan<br />

Con questo articolo mi accingo<br />

a concludere il ciclo dedicato<br />

alle pseudoscienze cercando di<br />

ricapitolare come si fa a distinguerle<br />

dalle scienze. Le pseudoscienze di cui<br />

ho trattato sono tutte fondate su teorie<br />

che non possiedono punti di contatto,<br />

con la scienza contemporanea. Spesso<br />

si presentano in aperto contrasto con<br />

quelle che al momento attuale sono<br />

le conoscenze scientifiche più consolidate<br />

e accreditate. La prima caratteristica<br />

delle pseudoscienze che colpisce<br />

l’osservatore è la loro aperta violazione<br />

del principio di sistematicità.<br />

Una caratteristica fondamentale della<br />

conoscenza scientifica è infatti la<br />

sua tendenza alla unitarietà, alla elaborazione<br />

cioè di un sapere sistematico<br />

che colleghi le varie discipline in<br />

un corpo integrato e coerente di conoscenze.<br />

Ciascuna singola pseudoscienza,<br />

invece, vive di una vita propria e non si<br />

cura di stabilire connessioni fra le proprie<br />

teorie fondanti, ammesso che le<br />

abbia, e quelle di altre scienze o pseudoscienze.<br />

Cito a proposito le tre principali<br />

scienze naturali, ovvero la fisica,<br />

la chimica e la biologia, di cui ciascuna<br />

ha il suo oggetto di studio, ma non<br />

entrano mai in contrasto poiché ad es.<br />

se la biologia studia gli esseri viventi,<br />

essa non contraddice le conoscenze<br />

derivanti dalle altre due. Gli esseri viventi,<br />

pur con tutte le loro particolarità,<br />

sono soggetti alle leggi della fisica<br />

e della chimica e questo lo sentiamo<br />

benissimo nella vita quotidiana. Analizzando<br />

invece ogni singola dottrina<br />

pseudoscientifica si può notare una<br />

tendenza che è esattamente opposta a<br />

quella della scienza. Nel mondo delle<br />

pseudoscienze ogni dottrina si occupa<br />

esclusivamente dei fenomeni che concernono<br />

il proprio ambito e ignora totalmente<br />

i fenomeni che riguardano le<br />

altre dottrine dello stesso ramo. In tal<br />

modo si vanno creando sempre nuovi<br />

indirizzi e nuove scuole che, isolandosi<br />

e differenziandosi sempre più, fanno<br />

aumentare progressivamente il dissenso<br />

fra i loro aderenti. Al di là delle<br />

questioni riguardanti il loro contenuto,<br />

le pseudoscienze sono caratterizza-<br />

In passato scienze come la medicina, la fisica e l’astronomia si confondevano<br />

con l’astrologia, le scienze occulte, ecc.<br />

te da numerosi vizi metodologici che<br />

le rendono radicalmente diverse dalle<br />

vere discipline scientifiche. Prima<br />

di tutto le osservazioni su cui si basano<br />

sono quasi sempre caratterizzate<br />

da una estrema genericità e da una<br />

assoluta imprecisione. A volte, come<br />

avviene nel caso dell’agopuntura cinese,<br />

la massima parte dei dati sugli<br />

effetti terapeutici viene fatta risalire a<br />

osservazioni compiute molti secoli or<br />

sono, e si assume che la lunghissima<br />

tradizione popolare equivalga all’osservazione<br />

scientifica e sia, di per se<br />

stessa garanzia di veridicità (il noto:<br />

“Lo dicevano i nostri vecchi…”). In<br />

molti casi i successi vantati dagli aderenti<br />

alle varie pseudoscienze concernono<br />

osservazioni aneddotiche, nelle<br />

quali l’esistenza di un rapporto di causalità<br />

fra un effetto e la presunta causa<br />

è almeno fortemente opinabile. Quando<br />

poi gli effetti riguardano gruppi di<br />

soggetti, spesso non viene fornita alcuna<br />

descrizione precisa sia della casistica<br />

studiata sia dei fenomeni osservati.<br />

Infine, nelle pubblicazioni pseudoscientifiche,<br />

l’analisi statistica dei<br />

risultati o è completamente assente o<br />

è del tutto insufficiente e/o scorretta<br />

(parapsicologia, ufologia, medicine<br />

alternative, astrologia). Se si considerano<br />

le teorie delle pseudoscienze è<br />

facile constatare che esse non possiedono<br />

in alcun modo il carattere delle<br />

vere teorie scientifiche. Ciò appare subito<br />

evidente dal fatto che i concetti su<br />

cui si basano non sono in alcun modo<br />

definibili operativamente (definizioni<br />

dalle quali si possono trarre dei parametri<br />

di tipo quantitativo, ovvero effettuare<br />

delle misurazioni); l’energia<br />

primordiale, lo yang, lo yin, l’energia<br />

vitale immateriale, lo psi, il fluido,<br />

il prana, il corpo astrale, le emissioni<br />

bioelettriche della pranoterapia sono<br />

altrettanti esempi di concetti e di fenomeni<br />

che, nella forma in cui sono<br />

stati e vengono ancor oggi formulati,<br />

non possono trovare alcun supporto<br />

nell’evidenza empirica. Oltre a tutto<br />

ciò, le teorie che costituiscono le<br />

pseudoscienze mancano di una dote<br />

particolarmente importante per giudicarne<br />

lo status: esse non sono in grado<br />

di fare previsioni precise. E poiché la<br />

capacità di prevedere i fenomeni caratterizza<br />

le teorie scientifiche autentiche,<br />

questa incapacità che caratterizza<br />

le pseudoscienze costituisce un<br />

segno della loro debolezza scientifica.<br />

Comunque, volendo essere sinceri, vi<br />

sono anche delle scienze autentiche<br />

che non riescono a fare delle previsioni<br />

assolutamente precise (psicologia,<br />

biologia, sociologia, meteorologia,<br />

et al.) ma le loro previsioni sono<br />

basate sulla statistica e sulla probabilità.<br />

Studiano fenomeni complessi in<br />

cui intervengono tanti fattori diversi<br />

che possono presentare un elevato<br />

grado di variabilità. Un’altra caratteristica<br />

delle pseudoscienze è costituita<br />

dal fatto che le loro teorie non sono<br />

riformabili. Esse, infatti, sono sempre<br />

uguali a se stesse come gli antichi si-


e perché ci crediamo?<br />

stemi, e se da una teoria ne viene generata<br />

un’altra, questa non è considerata<br />

un’evoluzione della prima, ma una teoria<br />

rivale e alternativa.<br />

Le teorie<br />

sempre inconfutabili<br />

Ma il vizio metodologico fondamentale<br />

di buona parte delle pseudoscienze<br />

risiede nel fatto che le loro teorie<br />

sono sempre inconfutabili. Se si<br />

analizzano i manuali delle varie dottrine<br />

prese in esame, si constata facilmente<br />

come tutti i fatti osservati vadano<br />

sempre d’accordo con le teorie proposte<br />

e come nessuna osservazione sia<br />

veramente capace di mettere in dubbio<br />

le assunzioni di fondo. Se qualche osservazione<br />

pare mettere in pericolo la<br />

teoria o qualcuno dei concetti che la<br />

sostengono, viene immediatamente<br />

avanzata una ipotesi ad hoc che protegge<br />

la teoria da ogni confutazione.<br />

Questa situazione costituisce una netta<br />

violazione del principio di falsificabilità<br />

che rappresenta il criterio fondamentale<br />

di demarcazione della scienza<br />

dalla pseudoscienza. In pratica i fautori<br />

delle pseudoscienze o pongono le<br />

loro teorie in modo tale che non si possa<br />

trovare la “prova contraria”, o qua-<br />

Esistono persone che non credono<br />

nella pseudoscienza e nei fenomeni<br />

soprannaturali, mentre esistono le<br />

persone che ci credono, le quali raccomandano<br />

in continuazione, a chi<br />

non ci crede, di aprire la mente<br />

lora si riescano a trovare le prove contrarie<br />

trovano comunque il modo di<br />

schivare il colpo (la classica situazione<br />

della parapsicologia o dell’ufologia<br />

in cui non si riesce a dimostrare nessun<br />

fenomeno paranormale o oggetto<br />

extraterrestre in situazioni controllate<br />

e ripetibili). A questi difetti metodologici<br />

si deve aggiungere la particolare<br />

situazione sociale delle pseudoscienze.<br />

È facile infatti constatare che fra<br />

il loro mondo delle pseudoscienze e<br />

quello della scienza manca ogni forma<br />

di comunicazione. Per quanto gli<br />

aderenti alle pseudoscienze accusino<br />

spesso il mondo della scienza di volerli<br />

tenere al bando, l’ostracismo di cui<br />

sono oggetto è dovuto esclusivamente<br />

al fatto che essi non si assoggettano<br />

alle regole rigorose che vigono nella<br />

comunità scientifica internazionale<br />

e che vengono accettate da tutti i ricercatori.<br />

Le più importanti e diffuse fra le<br />

pseudoscienze possiedono, per esempio,<br />

riviste proprie e gli aderenti pubblicano<br />

i loro lavori esclusivamente su<br />

queste riviste. Ovviamente ciò impedisce<br />

di fatto ogni reale esame e ogni<br />

controllo dei risultati ottenuti dai medici<br />

alternativi da parte della comunità<br />

scientifica. In tal modo ogni singola<br />

medicina alternativa si chiude nel suo<br />

mondo e, rifuggendo da ogni confronto<br />

con le idee che stanno al di fuori di<br />

essa, continua ad affermare le proprie<br />

verità, perpetuandole. Come ha affermato<br />

il fisico John Ziman, ”tutt’intorno<br />

ai confini definiti con una relativa<br />

precisione della scienza istituzionalizzata<br />

‘ufficiale’ si sviluppa naturalmente<br />

una frangia di idee ‘parascientifiche’,<br />

che cercano un riconoscimento<br />

formale dalla comunità scientifica<br />

o dalla gente in genere. Ma il parascientismo<br />

è per lo scienziato esperto<br />

un disordine pericoloso, che tende<br />

ad abbassare le sue difese scettiche e<br />

può suscitare una straordinaria disposizione<br />

alla credulità e all’illusione.<br />

Per coloro che ne sono colpiti, l’unica<br />

risposta della comunità scientifica<br />

deve essere: ‘Porta prove attendibili,<br />

porta valide argomentazioni e noi saremo<br />

disposti a farci convincere, ma,<br />

fino a quel giorno, non devi aspettarti<br />

da noi una grande fiducia nelle tue affermazioni,<br />

né un gran sostegno a una<br />

Psicologia<br />

causa della quale non siamo veramente<br />

convinti’.”<br />

Ma malgrado tutto ciò che abbiamo<br />

visto sulle pseudoscienze, la loro<br />

irrazionalità, a volte vera e propria irragionevolezza<br />

esse ottengono tanto<br />

successo presso la gente comune?<br />

Ed eccomi che torno a quello che è il<br />

mio ramo di studi basilare, la psicologia.<br />

Cosa ci ha detto la psicologia sul<br />

modo in cui nascono e si sviluppano<br />

le credenze? Occorre tornare alla serie<br />

di articoli dedicata alle trappole cognitive<br />

e rivederne almeno due: la creazione<br />

di legami causali laddove vi è<br />

soltanto una successione temporale di<br />

eventi, nota nella logica come fallacia<br />

del post hoc ergo propter hoc ed<br />

il pensiero desiderante (whishful thinking).<br />

Funzionano in un sacco di credenze<br />

irrazionali, ma citerò ad esempio<br />

l’astrologia e le medicine alternative.<br />

Quando leggiamo un oroscopo e poi<br />

ci capita qualche avvenimento che alla<br />

lontana potrebbe assomigliare a quanto<br />

predetto (sempre in modo vago)<br />

tendiamo subito a dire che l’astrologia<br />

funziona, dimenticandoci che gli appartenenti<br />

allo stesso segno sono milioni<br />

a che se l’astrologia funzionasse<br />

veramente, a tutti dovrebbe essere successo<br />

qualcosa di simile. Similmente<br />

abbiamo fatto ricorso ad una qualche<br />

forma di medicina alternativa sentendoci<br />

meglio dopo e concludendo che<br />

quelle medicina alternativa sia efficace<br />

in generale, escludendo tutti gli altri<br />

casi in cui quel trattamento non ha<br />

avuto nessun effetto. E per quello che<br />

concerne il pensiero desiderante, ditemi<br />

chi di noi non desidererebbe risolvere<br />

i propri malanni facendosi soltanto<br />

imporre le mani su parti del corpo,<br />

come nella pranoterapia? Inoltre la<br />

psicologia ci dice che la nostra mente<br />

ha una particolare predilezione a formare<br />

delle credenze, ma di questo ne<br />

parlerò in futuro.●<br />

<strong>Panorama</strong> 17


di Gianfranco Sodomaco<br />

Il film di oggi è Marilyn, e così<br />

iniziamo a commemorare i defunti:<br />

è morto Giuseppe Bertolucci,<br />

fratello minore del molto più<br />

famoso Bernardo Bertolucci ma che,<br />

per cominciare, non ha mai sofferto<br />

di complessi di inferiorità nei suoi<br />

confronti. Non solo, il più piccolo ha<br />

prestato la sua opera al più grande, facendo<br />

l’aiutoregista in “La strategia<br />

del ragno” (1970) e poi collaborando<br />

alla sceneggiatura di “Novecento”<br />

(1976). Chi, della mia generazione,<br />

ha visto questi due film, può da subito<br />

comprendere come e perché questi<br />

due fratelli si comprendessero, si volessero<br />

bene. Eppure, a un certo punto,<br />

hanno preso strade diverse, e perché<br />

era giusto che fosse così (i fratelli,<br />

per definizione, si separano altrimenti<br />

diventano ‘siamesi’) e perché,<br />

crescendo, hanno sviluppato una diversa<br />

concezione del cinema, né migliore<br />

né peggiore ma semplicemente<br />

diversa, che per Giuseppe definirei<br />

“minimalista” (piccole ma intense<br />

produzioni, non solo cinematografiche)<br />

e per Bernardo “massimalista”<br />

(grandi ma intense produzioni, solo e<br />

soltanto cinematografiche): e, come<br />

si vede, l’intensità (il frutto della fratellanza)<br />

resta, cambia “la scena”, la<br />

18 <strong>Panorama</strong><br />

Cinema e dintorni<br />

Marilyn, ottimamente riuscita la prima pellicola che racconta la difficile e<br />

Simon Curtis, un Giuseppe Bertoluc<br />

misura della scena, che per Bernardo<br />

deve essere geograficamente più<br />

grande, investire scenari storici più<br />

vasti (e il lettore si vada a vedere la<br />

filmografia di Bernardo, 19 film tra<br />

Europa, Asia, Africa...).<br />

Quella di Giuseppe la ripercorriamo<br />

velocemente insieme (13 film<br />

tutti “italiani”) con, subito, una precisazione:<br />

nessuno, a detta di tutti,<br />

ha approfondito meglio di Giuseppe<br />

l’animo, la psicologia femminile. E<br />

allora, tralasciando “Berlinguer ti voglio<br />

bene” (1977) che segna l’esordio<br />

sullo schermo di Roberto Benigni,<br />

andiamo subito a “Oggetti smarriti”<br />

(1980) e “Segreti segreti” (1984). Il<br />

primo, che narra gli incontri, in ventiquattro<br />

ore, alla stazione ferroviaria<br />

di Milano, di una donna borghese in<br />

crisi (Mariangela Melato); il secondo,<br />

che affronta il tema del terrorismo<br />

attraverso non una, non due... ma attraverso<br />

sette donne e cioè (quasi un<br />

“concentrato” della storia del cinema<br />

italiano): Alida Valli, Rosanna Podestà,<br />

Lea Massari, Stefania Sandrelli,<br />

Nicoletta Braschi, Lina Sastri, Giulia<br />

Boschi. O, ancora, “Amori in corso”<br />

(1989), con tre, allora, giovanissime:<br />

Amanda Sandrelli, Francesca Prandi,<br />

Stella Vonderman.<br />

Il regista Simon Curtis con Michelle Williams, la protagonista del film “La mia settimana con Marilyn”


contrastata vita della diva<br />

ci all’inglese<br />

La lista potrebbe continuare ma<br />

non abbiamo lo spazio: basterà dire<br />

che uno degli ultimi suoi film è il documentario<br />

“Pasolini prossimo nostro”<br />

(2006), una riflessione struggente<br />

su “Salò o le 120 giornate di<br />

Sodoma”, per me il più bel film sul<br />

Maestro, e che Pasolini (amico di tutti<br />

e due i fratelli) lo porterà anche a teatro<br />

con “‘Na specie di cadavere lunghissimo”...<br />

Adesso i due, Pier Paolo<br />

e Giuseppe, riposano idealmente vicini.<br />

Due brevi testimonianze: “Giuseppe<br />

era gentile, dolcissimo, comprensivo,<br />

un carattere pacioso. ‘Segreti<br />

segreti’ è uno dei film più belli<br />

che ho fatto, abbiamo vinto premi,<br />

nessun regista come lui era capace di<br />

entrare nella psicologia femminile”<br />

(Stefania Sandrelli); “Ho passato con<br />

lui gli anni più belli della mia giovinezza.<br />

Era il mio amico, il mio primo<br />

amico..., mi ha insegnato lui a leggere<br />

la poesia, a muovermi, a camminare<br />

nel mondo, a guardare il cielo, a<br />

riconoscere la bellezza, l’audacia e il<br />

coraggio. Devo tutto a Giuseppe Bertolucci”<br />

(Roberto Benigni).<br />

Chi più di Marilyn Monroe (1926-<br />

1962) ha rappresentato, nel ‘900, la<br />

realtà e soprattutto il mito femminile?<br />

Chi avrebbe potuto fare un film<br />

su di lei, sulla sua difficile, contrastata,<br />

drammatica vita? Nessuno ci ha<br />

provato, fino a che il regista inglese<br />

Simon Curtis (con una grande esperienza<br />

non solo cinematografica) c’ha<br />

provato, ed è riuscito nell’impresa.<br />

Un Giuseppe Bertolucci all’inglese?<br />

Vediamo. Curtis conosceva quella<br />

storia e ha sempre pensato che poteva<br />

essere “paradigmatica” di tutta la parabola<br />

“monroiana”. La storia è quella<br />

legata alla lavorazione, siamo nel<br />

1956 ovviamente in Inghilterra, di “Il<br />

principe e la ballerina”, in cui la Monroe<br />

recita per la prima volta al fianco<br />

del grande, altro “mito”, Laurence<br />

Olivier (interpretato da Kenneth<br />

Branagh). Curtis la ricostruisce ma al<br />

centro della vicenda c’è un “terzo incomodo”,<br />

quello che diventa subito il<br />

protagonista, il giovane Colin Clark<br />

(Eddie Redmayne) che, cinefilo nato,<br />

riesce a farsi assumere come terzo as-<br />

Cinema e dintorni<br />

Marilyn col marito Arthur Miller (Dougray Scott), Laurence Olivier<br />

(Kenneth Branagh) e la moglie Vivien Leigh (Julia Ormond)<br />

sistente alla regia ma, subito, diventa<br />

“altro”: il confidente della moglie<br />

di Laurence, l’attrice Vivien Leigh<br />

(quella di “Via col vento”), interpretata<br />

da Julia Ormond, che teme moltissimo<br />

la “vicinanza” di Marilyn al<br />

marito. Non solo, ben presto, diventa<br />

anche il protettore, nel senso buono,<br />

di Marilyn che, naturalmente, “fa<br />

i capricci”, ha i suoi tempi e modi di<br />

interpretare il personaggio e questi<br />

non coincidono per nulla con quelli<br />

di Olivier. Ci vuole un mediatore, una<br />

persona intelligentissima ed ecco che<br />

il nostro Colin... (e attenzione, questo<br />

e quello che sta per seguire, è una storia<br />

vera, e il nostro Colin l’ha scritta<br />

con una sua “memoria”), in un batter<br />

d’occhio tali sono i bisogni/desideri/<br />

inquietudini di Marilyn, s’innamora<br />

della diva, ricambiato, ed “accade<br />

quello che deve accadere”. Una settimana,<br />

o poco più, ma in quella settimana<br />

Marilyn confessa, e concede, al<br />

buon Colin tutta se stessa ed esterna,<br />

con una naturalezza che sconcerta, la<br />

sua insicurezza di fondo, la sua inibizione<br />

da psicofarmaci e solitudine<br />

(è prossima a separarsi dall’ennesimo<br />

marito, il grande commediografo<br />

“comunista” Arthur Miller) e, da maschera,<br />

diventa lo specchio di se stessa,<br />

senza nulla togliere alla sua “magia”,<br />

anzi arricchendo ancor di più il<br />

suo fascino, oserei dire la sua “fotogenia”.<br />

E allora al di là della storia, al di là<br />

della bravura di Olivier/Branagh ecc.,<br />

resta lei ad occupare lo schermo, resta<br />

un’altra bravura, quella dell’attrice<br />

americana Michelle Williams,<br />

onesta “artigiana” in tanti film, che<br />

qui supera a pieni voti se stessa (difficile<br />

pensare a una sfida più terribile<br />

per una attrice) in una performance<br />

intensa e variegata. Naturalmente<br />

quella settimana finisce, Marilyn riparte<br />

per l’America ma noi, pubblico<br />

cinefilo ma non solo, identificandoci<br />

totalmente con il personaggio e riandando<br />

indietro con la memoria, sappiamo<br />

verso dove sta andando, cosa<br />

accadrà nel giro di soli sei anni: dopo<br />

aver girato ancora tre film, “A qualcuno<br />

piace caldo” (1959), immortale,<br />

“Facciamo l’amore” (1960), durante<br />

il quale ha, disperatamente bisognosa<br />

d’amore, subito una relazione con<br />

il fascinoso italofrancese Yves Montand,<br />

e “Gli spostati” (1961), sceneggiato<br />

da Miller e che è già tutto un<br />

programma e una anticipazione visto<br />

che, nel 1962, con ogni probabilità<br />

(versione ufficiale), si suiciderà con<br />

la solita overdose di psicofarmaci.<br />

Così il film, certo contro le intenzioni,<br />

diventa una sorta di commemorazione<br />

funebre della indimenticabile<br />

Marilyn. E così, dopo Bertolucci,<br />

il cerchio dell’”umor nero” (forse dovuto<br />

a questo caldo soffocante...) si<br />

chiude. Amen. ●<br />

<strong>Panorama</strong> 19


20 <strong>Panorama</strong><br />

Mostre<br />

Esposizione al Monastero di Santa Maria in Valle, a Cividale del Friuli,<br />

Mani femminili, tanta creatività<br />

Si chiama L’arte delle donne.<br />

Espressioni artistiche al femminile<br />

la mostra che vede protagoniste<br />

22 donne inaugurata il 30<br />

giugno 2012 nella Sala del Parlatorio<br />

del Monastero di Santa Maria in Valle,<br />

a Cividale del Friuli. Organizzato<br />

dalla Commissione pari opportunità<br />

del Municipio della Città Ducale,<br />

l’allestimento è curato da Elisabetta<br />

Rocco (membro della Commissione).<br />

Dall’argilla agli acquerelli, dai tessuti<br />

ai gioielli, fino alle sculture: questo<br />

e tanto altro è ciò che le mani femminili<br />

sanno produrre, sempre con tanta<br />

passione e infinita fantasia. Le artiste<br />

esporranno, a turno, fino il 30 settembre<br />

2012.<br />

Le protagoniste<br />

La cividalese Anna Andassio presenterà<br />

i suoi acquerelli. Eda Calderoni<br />

Floreancig mostrerà come si possono<br />

far rivivere cavalli, eroi epici e<br />

fantasiose forme di vasi impastando<br />

abilmente l’argilla; l’amore per l’arte<br />

iconica, preziosa memoria del passato,<br />

l’ha esortata, inoltre, a realizzare<br />

icone sacre con la tecnica del trasferimento<br />

dell’immagine. Anna Cera,<br />

cividalese, predilige la realizzazione<br />

di vasi e crateri di forma semplice ed<br />

essenziale, con tracce di decorazioni<br />

dal sapore arcaico, con ingobbi di terre<br />

e ossidi naturali. Lucia Codromaz<br />

dipinge la seta, un tessuto che trasmette<br />

sensazioni, emozioni e richiami<br />

di fascino e suggestione orientali.<br />

Rosanna Colloricchio, tra tessitura e<br />

tecniche tintorie, realizza col telaio a<br />

mano i tessuti che poi rielabora mettendo<br />

in risalto insoliti cromatismi e<br />

materiali; la sua ricerca l’ha portata a<br />

sperimentare anche opere in carta e


fino al 30 settembre<br />

e bellezza<br />

cartoni manipolati e dorati per la realizzazione<br />

di piccoli e maxi gioielli.<br />

Lorena De Angelis è un’artista la cui<br />

ispirazione ha tratto origine proprio<br />

nelle aule di pittura della Scuola delle<br />

suore orsoline.<br />

Saranno esposte, poi, le opere<br />

di Silvana Deganutti, che partecipa<br />

come acquerellista; di Filippa Di Lavore,<br />

un’ispirata pittrice di fiori e paesaggi;<br />

di Elena Gugliemotti, iscritta al<br />

terzo anno all’Accademia di belle arti<br />

e design di Lubiana, dove frequenta il<br />

corso di illustrazione; di Adriana Iaconcig,<br />

i cui lavori includono fotografia,<br />

scultura, installazioni; di Sara<br />

Mezzalira, che da circa dieci anni lavora<br />

la lana seguendo la tecnica del<br />

feltro; di Francesca Musoni, che ha<br />

studiato arte e design in Svezia e, ritornata<br />

in Italia, da 20 anni lavora<br />

come artista e designer, prima a Torino<br />

e, ora, nel verde delle valli del<br />

Natisone; di Antonella Palomba, l’artista<br />

dei fili; di Federica Petris, che si<br />

esprime con grandi dipinti figurativi<br />

che svelano l’interesse per la contemplazione<br />

della natura; di Gina Pico,<br />

esperta nella pittura su tessuto, in particolare<br />

seta, ceramica e scultura.<br />

E, ancora, Antonella Pizzolongo,<br />

docente in design del tessuto e della<br />

moda, che rivolge la sua attenzione<br />

all’arte e all’artigianato, tra il textile<br />

design e l’insegnamento. Elisabetta<br />

Rocco si esprime col decoro sulla<br />

porcellana con tecnica impressionistica.<br />

Mariarosa Scoziero è una pittrice<br />

che si esprime su tela, con diver-<br />

Mostre<br />

se tecniche, dall’olio, all’acrilico, alla<br />

tempera. Rita Sinuello, dopo un periodo<br />

di sperimentazione del raku e della<br />

pittura a terzo fuoco, con maestre di<br />

grande esperienza e bravura, inizia un<br />

percorso dove l’esperienza la porta a<br />

realizzare opere in cui l’oggetto artigianale<br />

vede la proiezione del proprio<br />

essere. Maria Grazia Bassotto Ariani<br />

spazia tra tecniche e materiali diversi:<br />

pittura a olio, acquarello, affresco,<br />

scultura e decorazione; è stata recensita<br />

in varie pubblicazioni d’arte, settimanali,<br />

mensili e quotidiani italiani.<br />

Nadia Tomasetig è un’hobbista e si<br />

dedica alla magia delle piccole cose.<br />

Nadia Morlin Bianchi, infine, è una<br />

creatrice di monili da indossare, gioielli<br />

ispirati alla natura, all’infinitamente<br />

grande dell’universo e all’infinitamente<br />

piccolo della materia.<br />

La mostra, a ingresso libero, è visitabile<br />

dal 30 giugno al 30 settembre<br />

2012, il venerdì e il sabato con orario<br />

15-18.30, la domenica e i festivi 15-<br />

19.● A. V.<br />

<strong>Panorama</strong> 21


22 <strong>Panorama</strong><br />

Arte<br />

La messa in funzione all’ex Benčić era stata garantita con tanto di<br />

Il Museo d’Arte Moderna colpevolme<br />

di Erna Toncinich<br />

Questa è la storia di uno di noi...<br />

Canta così il molleggiato più<br />

celebre d’Italia, ma la storia<br />

che qui raccontiamo è quella di un edificio.<br />

Vecchio, malandato, come gli altri<br />

intorno ad esso, il quale, una dozzina<br />

d’anni fa, era stato scelto come futuro<br />

contenitore di opere d’arte. Di diventare<br />

cioè un museo, il Museo d’Arte Moderna<br />

e Contemporanea di Fiume. È diventato<br />

invece il protagonista di una storia<br />

lunga, complessa, infinita. Eccola.<br />

Con lo smembramento della RSFJ<br />

Tito, al principio socialista secondo cui<br />

le fabbriche sono di esclusiva proprietà<br />

dei lavoratori, subentra quel capitalismo<br />

selvaggio che via via prospera e<br />

annienta, ad una ad una, tutte (o quasi)<br />

le vecchie collaudate industrie fiumane.<br />

Chiuse le vecchie gloriose fabbriche<br />

carta, Torpedo, cordami, oggi siti<br />

archeologici industriali, come la Rikard<br />

Benčić, ex manifattura tabacchi e prima<br />

ancora raffineria di zucchero, tra le<br />

prime (se non la prima) per produzione<br />

nell’intero impero austro-ungarico, ed<br />

è proprio nel complesso di questo stabilimento<br />

che si trova l’edificio in questione.<br />

L’attuale Museo di Arte Moderna e<br />

Contemporanea di Fiume, già da parecchi<br />

decenni occupa l’intero secondo piano<br />

di un edificio scolastico di fine Ottocento,<br />

uno spazio tutt’altro che idoneo<br />

La soluzione urbanistica dell’intero complesso dell’architetto Dario Gabrić<br />

ad accogliere il grande numero di opere<br />

che l’istituzione possiede (solo del fiumano<br />

Romolo Venucci ne ha quasi cinquecento)<br />

e che continua ad acquistare.<br />

La Città, a conoscenza del problema<br />

e disposta a risolverlo, punta gli occhi<br />

su uno dei vari edifici del settecentesco<br />

complesso industriale, su quello più<br />

grande, la cui pianta è a lettera T, che<br />

con la sua mole chiude la parte settentrionale<br />

del complesso, quindi bandisce<br />

un concorso per il progetto di riadattamento<br />

dello stabile come per lo spazio<br />

antistante l’edificio, possibile area per<br />

l’esposizione di opere di scultura. Tra i<br />

progetti sottoposti al giudizio della giuria<br />

viene data la preferenza a quello dello<br />

studio fiumano Randić-Turato; per la<br />

soluzione urbanistica dell’intero complesso<br />

il primo premio viene assegnato<br />

all’architetto Dario Gabrić.<br />

Osservazioni, critiche<br />

suggerimenti...<br />

Nel 2002 in città si parla molto del<br />

futuro museo, ne parlano soprattutto<br />

architetti e storici dell’arte e già prima<br />

di conoscere la soluzione architettonica<br />

del progetto vincente. Innanzi-


firme entro il 2005<br />

nte trascurata<br />

tutto viene osservato che trattandosi di<br />

un progetto di grande importanza, non<br />

solo per la città, e per il quale i mezzi<br />

da spendere non sono pochi, il bando di<br />

concorso avrebbe dovuto essere internazionale.<br />

Altra osservazione: perché<br />

riadattare un vecchio edificio invece<br />

di costruire uno nuovo, spazi migliori<br />

in città se ne sarebbero trovati. Oltretutto<br />

- e questa è un’osservazione quasi<br />

generale - la costruzione come tale<br />

è inadeguata in quanto alcuni elementi,<br />

come le colonne portanti, quindi inamovibili,<br />

frammentano le sale già di<br />

per sé limitate e inadatte ad accogliere<br />

opere di particolari dimensioni. Perché<br />

- suggerisce qualcuno - non usare<br />

questo edificio quale sede di opere<br />

d’arte moderna e prendere in considerazione<br />

un’altra costruzione del complesso<br />

come sede del Museo di Arte<br />

Contemporanea? Idea questa condivisa<br />

pure dall’architetto zagabrese e presidente<br />

della commissione giudicatrice,<br />

dott. Ivo Maroević, secondo il quale<br />

il futuro museo potrebbe essere diviso<br />

tra più edifici del complesso. Diverso<br />

è il parere dello storico e critico d’arte<br />

fiumano Berislav Valušek, che da ex<br />

direttore della Galleria Moderna conosce<br />

la criticissima mancanza di spazio<br />

dell’istituzione museale e nel riuso<br />

dell’edificio T vede comunque una soluzione,<br />

seppure non definitiva. È stato<br />

lui, qualche decennio fa, ad individuare<br />

questo edificio come possibile soluzione<br />

al problema dell’istituzione cui era a<br />

capo. Per vent’anni - secondo lo storico<br />

dell’arte fiumano - questo edificio, con<br />

i debiti interventi, potrebbe soddisfare i<br />

bisogni dell’attuale Museo di Arte Moderna<br />

e Contemporanea di via Dolac.<br />

E la nave va... (?)<br />

I lavori all’edificio T potrebbero iniziare,<br />

i mezzi sono assicurati. La spesa<br />

verrà sostenuta per il 50 p.c. dalla Città<br />

di Fiume, l’altra metà dal Ministero<br />

della Cultura della Repubblica di Croazia.<br />

È il 7 dicembre 2002, l’accordo vie-<br />

Arte<br />

Unico e vistoso cambiamento negli spazi aperti dell’ex complesso industriale<br />

è la “comparsa” di un maxiparcheggio<br />

ne siglato dal sindaco Vojko Obersnel e<br />

dall’allora ministro della Cultura, Anton<br />

Vujić. Entro il 2005 Fiume avrà il suo<br />

nuovo Museo d’Arte Moderna e Contemporanea<br />

- così il sindaco.<br />

Sette anni dopo del nuovo museo<br />

nemmeno l’ombra. Unico e vistoso<br />

cambiamento che si nota, e non da oggi,<br />

negli spazi aperti dell’ex complesso industriale<br />

è la presenza delle centinaia<br />

di automobili. Un maxiparcheggio. Di<br />

nuovo c’è poi che un bel lotto del complesso<br />

è stato di recente venduto ad una<br />

ditta austriaca con sede a Zagabria, intenzionata<br />

a costruire un albergo d’affari<br />

con autorimessa sotterranea. Alla<br />

ditta viennese sono stati ceduti più metri<br />

quadrati già previsti ad uso del futuro<br />

museo. Nel 2013, però, il Museo che<br />

da sessant’anni risiede nell’ottocentesco<br />

palazzo zammattiano di via Dolac<br />

potrà trasferirsi nell’edificio T. Che, ovvio,<br />

per mancanza di mezzi non verrà<br />

riadattato, quindi ampliato, secondo il<br />

progetto Randić-Turato, ma solo restaurato<br />

- così l’assessore alla cultura della<br />

Città di Fiume, Ivan Šarar. Un ennesimo<br />

schiaffo alla cultura. Per essa, si sa, sole<br />

briciole.●<br />

<strong>Panorama</strong> 23


24 <strong>Panorama</strong><br />

Made in Italy<br />

La manifestazione organizzata da Italian Trade Commission e da Italian<br />

In USA il Moscato spopola il P<br />

a cura di Ardea Velikonja<br />

Sono anni che gli americani hanno<br />

adottato le bollicine italiane<br />

per rinfrescare l’estate e se<br />

il Prosecco è diventato un must, più<br />

recentemente è arrivato il Moscato a<br />

spopolare, imponendosi in particolare<br />

tra il pubblico di giovani consumatori.<br />

Per mantenere frizzante il mercato<br />

dei vini dell’estate, presso la<br />

sede dell’Ice nella Upper East Side<br />

si è svolta una degustazione intitolata<br />

“Wonderful Summer Wines from<br />

Italy”, dedicata a opinion leader, wine<br />

editor e operatori del settore”. A farne<br />

il resoconto è “America oggi”, quotidiano<br />

diretto a New York da Andrea<br />

Mantineo.<br />

La manifestazione, organizzata da<br />

Italian Trade Commission e da Italian<br />

Wine & Food Institute, ha inteso<br />

dare risalto ai vini italiani bianchi,<br />

spumanti, rosé, Prosecco e Moscato:<br />

una trentina di vini presentati dalle rispettive<br />

case vinicole, tutti a portata<br />

di ogni tasca. Ad accompagnare gli<br />

operatori nella degustazione dei vini<br />

e spumanti, alcuni dei più prestigiosi<br />

ristoranti italiani di New York hanno<br />

presentato un’ampia selezione di<br />

piatti estivi appositamente predisposti<br />

per l’occasione. Tra i ristoranti:<br />

“Le Cirque” di Sirio Maccioni, “Serafina”<br />

di Vittorio Assaf e Fabio Granato<br />

e “SD26” di Tony May.<br />

Inoltre, hanno partecipato alla manifestazione<br />

le aziende Ferrero, Podini<br />

Imports con i formaggi, caffé Manuel<br />

e il Consorzio del Prosciutto di<br />

Parma, mentre in qualità di sponsor<br />

Smeraldina ha presentato l’acqua minerale<br />

che sta conquistando il mercato<br />

americano.<br />

“Abbiamo pensato di dare risalto a<br />

questo tipo di vini, ideali per l’estate<br />

e già popolari negli Stati Uniti. È una<br />

iniziativa - ha spiegato Lucio Caputo,<br />

presidente del IW&FI - che è riservata<br />

essenzialmente ad operatori e giornalisti<br />

e che serve proprio a rilanciare<br />

quelli che in questo momento sono i<br />

vini italiani più consumati”.<br />

Lucio Caputo, rispondendo alla<br />

domanda perché gli americani trovano<br />

ideali per la calda estate i vini italiani,<br />

ha detto: “Intanto perché sono<br />

quasi tutti spumanti, che sono quelli<br />

che si bevono di più durante l’estate,<br />

poi ci sono i vini bianchi più leggeri<br />

che si bevono nei party, nei cocktail,<br />

non sono i robusti rossi che devi bere<br />

seduto a tavola”.<br />

Il presidente del IW&FI ha sottolineato<br />

che questi vini stanno avendo<br />

un grosso successo commerciale e, in<br />

attesa del passaggio dell’estate, sta già<br />

pensando ad organizzare una degustazione<br />

simile in autunno per il rilancio<br />

dei vini delle feste.<br />

Da costa a costa un altro vino italiano<br />

si sta diffondendo con vigore in<br />

particolare tra i consumatori giovani: il<br />

Moscato, che secondo Aniello Musella,<br />

direttore esecutivo dell’Ice in Usa,<br />

sta prendendo sempre più popolarità:<br />

“In particolare nel segmento forse più<br />

interessante, che è quello giovane, perché<br />

è un vino facile da bere, che può<br />

essere bevuto in tutte le occasioni e anche<br />

molto estivo. Questa è la caratteristica<br />

della continuazione del successo<br />

Il grattacielo Made in Italy più alto d’Europa<br />

D opo tre anni di lavori è stato inaugurato a Londra<br />

il più alto grattacielo dell’Europa occidentale,<br />

‘The Shard’ (La Scheggia), il cui progetto porta la firma<br />

dell’architetto italiano Renzo Piano. L’edificio, a forma<br />

piramidale e alto 310 metri, fa parte di un più ampio<br />

progetto di rinnovamento urbano in gran parte finanziato<br />

dall’emirato del Qatar. Al suo interno ospiterà uffici,<br />

abitazioni, ristoranti e un albergo. Nel 2013, inoltre,<br />

verrà aperta anche una piattaforma panoramica che<br />

consentirà una vista a 360 gradi su Londra, proprio sopra<br />

la stazione del metro di London Bridge<br />

All’evento a poche settimane dall’apertura dei giochi<br />

Olimpici, hanno partecipato il Primo Ministro del<br />

Qatar, Sheij Hamad bin Yasim al Thani, ed il Principe<br />

Andrea, figlio della Regina Elisabetta II.<br />

Il record del più alto grattacielo dell’Europa occidentale<br />

durerà per poco: il Mercury City Tower di Mosca,<br />

che si inaugurerà prossimamente, raggiungerà i<br />

332 metri di altezza.●


Wine & Food Institute<br />

rosecco<br />

di questo vino che gli americani abbinano<br />

a tanti piatti, anche nella tradizione<br />

americana”.<br />

Il Moscato è stato quindi adottato<br />

per il momento gastronomico più<br />

tradizionale per gli americani: il barbecue.<br />

“È meno alcolico degli altri<br />

ed è sicuramente uno degli elementi<br />

che poi è alla base del successo di<br />

questo vino” ha precisato Musella. Il<br />

2012 è quindi l’anno del fenomeno<br />

Moscato, accanto al Prosecco e agli<br />

spumanti italiani più in generale.<br />

Alla manifestazione, a cui hanno<br />

partecipato 19 importatori con vini di<br />

varie provenienze italiane, era d’obbiglo<br />

anche la presenza della cucina<br />

italiana presentata da tre ristoranti<br />

di chiara fama. “Il ristorante italiano<br />

autentico - ha precisato il direttore<br />

dell’Ice - è stato negli anni sempre<br />

il punto di forza della diffusione dei<br />

vini italiani di qualità. L’abbinamento<br />

cibo con ricette italiane con il vino<br />

è una cosa importante. Il vino lo gusti<br />

con determinati piatti”.<br />

E i 300 operatori specializzati<br />

presenti hanno confermato il suc-<br />

Made in Italy<br />

Un momento della degustazione cui ha partecipato il console generale Natalia<br />

Quintavalle, accompagnata da Aniello Musella e Lucio Caputo<br />

cesso della manifestazione che è<br />

stata visitata dal console generale<br />

Natalia Quintavalle, accompagnata<br />

nella degustazione da<br />

Aniello Musella e Lucio Caputo”.<br />

(aise)<br />

Il marchio, re nel mercato dei distillati raffinati, continua dal 1820 ad essere fedele alla sua storia<br />

Chi si ricorda di Vecchia Romagna?<br />

Alla Fiera Internazionale<br />

dell’Alimentazione, a San Paolo<br />

in Brasile, nello stand della regione<br />

Abruzzo è stato presentato<br />

con stile e degustazione il brandy<br />

italiano che si introduce, finalmente,<br />

nel mercato brasiliano. “Con un<br />

nuovo progetto, il distillato Vecchia<br />

Romagna Buton vuol collocarsi tra<br />

i principale Brandy nel mercato”,<br />

ha dichiarato Lorenzo Neri della<br />

Montenegro srl, importante gruppo<br />

di Bologna che produce anche la<br />

Grappa Libarna.<br />

Vecchia Romagna è un brandy<br />

inconfondibile invecchiato per 3,<br />

15, 25 o 35 anni, anche se in cantina<br />

ci sono anche bottiglie da 100 anni.<br />

Grazie alle piccole botti di rovere,<br />

il brandy ha un gusto deciso e secco,<br />

un profumo aromatico e complesso,<br />

un calore caldo ed intenso.<br />

Conosciuto ed apprezzato per la sua<br />

pregiata qualità nella sue classiche<br />

bottiglie triangolari, ha una parteci-<br />

pazione del 50 p.c. in valore e 40<br />

p.c. in volume in Italia nel mercato<br />

dei brandy.<br />

Il marchio, re nel mercato dei distillati<br />

raffinati, continua dal 1820<br />

ad essere fedele alla sua storia e a<br />

rafforzare la sua qualità ed immagine<br />

attraverso continui investimenti<br />

che contribuiscono a diffondere<br />

“intense emozioni”.<br />

Nel 1820 il soldato Jean Bouton,<br />

dopo aver seguito Napoleone attra-<br />

verso l’Europa, si stabilì in Emilia-<br />

Romagna, probabilmente trovò una<br />

bella ragazzotta con cui convivere<br />

e, proveniente dalla regione della<br />

Francia meridionale della Charente<br />

dove la famiglia gestiva una distilleria,<br />

iniziò la sua avventura imprenditoriale.<br />

Visto che la regione<br />

Emilia-Romagna ha caratteristiche<br />

geologiche e fisiche simili a quelle<br />

di quella francese, scelse il vitigno<br />

Trebbiano bianco e italianizzando<br />

il cognome in Buton cambiò il suo<br />

destino.<br />

Nel 1889 nell’Esposizione Universale<br />

di Parigi la Buton ottenne il<br />

Grand Prix con Medaglia d’Oro.<br />

Nel 1970, in un continuo processo<br />

di crescita a San Lazzaro-Ozzano<br />

è nata la “Città del Brandy” destinata<br />

alla produzione ed invecchiamento<br />

del Vecchia Romagna Buton.<br />

In Brasile, dopo l’invasione dei vini<br />

italiani è proprio un Brandy quello<br />

che mancava...●<br />

<strong>Panorama</strong> 25


26 <strong>Panorama</strong><br />

Italiani nel mondo<br />

Il tema dell’edizione 2012, che si svolgerà dal 10 al 14 settembre, può essere riassunto con<br />

CLIC un corso di alta cultura<br />

a cura di Ardea Velikonja<br />

per Stranieri di<br />

Perugia organizza ogni anno<br />

L’Università<br />

il Corso di Lingua Italiana<br />

Contemporanea (CLIC), un corso di<br />

alta cultura e specializzazione dedicato<br />

alle più recenti ricerche sull’italiano<br />

contemporaneo.<br />

Il tema dell’edizione 2012 può essere<br />

riassunto con la formula “Scrittori<br />

in cattedra”: l’idea attorno alla quale<br />

ruota il programma è infatti quella<br />

di mettere in primo piano e assegnare<br />

un ruolo attivo nel corso a coloro<br />

che utilizzano la lingua italiana come<br />

strumento di creazione artistica, spaziando<br />

tra canali, generi testuali e registri<br />

vari, ma che sempre più spesso<br />

oggi tendono a influenzarsi e a contaminarsi<br />

reciprocamente, superando<br />

anche il confine tra vecchie e nuove<br />

tecnologie.<br />

Illustri studiosi terranno lezioni di<br />

alto contenuto specialistico sull’opera<br />

di importanti scrittori contemporanei,<br />

alcuni dei quali saranno ospitati a Perugia<br />

e saliranno in cattedra per confrontarsi<br />

con i loro “analisti” in una tavola<br />

rotonda dal titolo “Lo scrittore e<br />

le sue lingue”.<br />

Il Premio Strega Domenico Starnone,<br />

che ha lavorato come sceneggiatore<br />

con alcuni dei più importanti registi<br />

italiani e che da anni insegna scrittura<br />

creativa presso la Scuola Holden di<br />

Torino, terrà una lezione sulle diverse<br />

tecniche compositive che caratterizzano<br />

la scrittura letteraria e quella<br />

a servizio della narrazione cinematografica.<br />

Tra i temi del corso emerge l’oscillazione,<br />

solo apparentemente contraddittoria,<br />

tra tendenze imposte dalla cosiddetta<br />

globalizzazione e accattivanti<br />

caratterizzazioni regionali su cui spesso<br />

punta la narrativa giallistica. Generi<br />

diversi come il teatro, il cinema e la<br />

satira in rete saranno indagati attraverso<br />

l’analisi degli strumenti linguistici e<br />

retorici della comicità. Il caso di autori<br />

i cui racconti hanno avuto una trasposizione<br />

cinematografica o televisiva<br />

consentirà un’ulteriore messa a fuoco<br />

delle scelte e delle trasformazioni im-<br />

poste dal mezzo. Non verrà inoltre trascurato<br />

il fenomeno in costante crescita<br />

della produzione letteraria di autori<br />

stranieri, immigrati e migranti, che<br />

scelgono di scrivere in italiano.<br />

I seminari proporranno approfondimenti,<br />

discussioni e esercitazioni su<br />

tematiche attuali come l’italiano e le<br />

scritture creative, la globalizzazione e<br />

le caratterizzazioni regionali, la variazione<br />

diamesica, autori stranieri che<br />

scrivono in italiano.<br />

Il corso, aperto a cittadini italiani e<br />

stranieri, si svolgerà dal 10 al 14 settembre<br />

2012 presso l’Università per<br />

Stranieri di Perugia nella prestigiosa<br />

sede di Palazzo Gallenga (Piazza Fortebraccio,<br />

4).<br />

Il CLIC offrirà un’occasione unica<br />

di aggiornamento a ricercatori, dottorandi,<br />

docenti o a semplici curiosi interessati<br />

ad approfondire la conoscenza<br />

della cultura italiana contemporanea,<br />

osservandone i più recenti orientamenti<br />

attraverso lo specchio della<br />

lingua, delle sue varietà e del loro ampissimo<br />

spettro espressivo.<br />

Le lezioni saranno tenute in italiano,<br />

pertanto ai partecipanti stranieri<br />

sarà richiesta una conoscenza avanzata<br />

della lingua.<br />

A conclusione del corso è previsto<br />

un esame finale facoltativo il cui superamento<br />

dà diritto all’acquisizione<br />

di 4 CFU e ad un attestato di profitto.<br />

A coloro che non intendano sostenere<br />

l’esame finale viene rilasciato, su<br />

richiesta dello studente, un attestato di<br />

frequenza.<br />

Per la prova finale i corsisti dovranno<br />

produrre una tesina collegata<br />

alle tematiche del corso (3-4 pagine)<br />

e consegnarla entro il 14 settembre. Il<br />

lavoro individuale verrà discusso in<br />

sede d’esame insieme ad un argomento<br />

a scelta tra quelli trattati durante le<br />

lezioni.<br />

Per l’elaborazione e la stampa di<br />

questi brevi saggi i corsisti potranno<br />

liberamente accedere alle biblioteche<br />

e al laboratorio informatico dell’Università.<br />

Potranno inoltre richiedere<br />

l’assistenza del docente durante le attività<br />

seminariali in cui verranno fornite<br />

una dettagliata bibliografia e una<br />

lista di letture relative agli argomenti<br />

del corso.<br />

Per iscriversi compilare il modulo<br />

di preiscrizione che troverete sul sito<br />

http://www.unistrapg.it/didattica/corsidi-alta-cultura-e-specializzazione/clic<br />

ed inviarlo, unitamente alla ricevuta<br />

di pagamento della quota d’iscrizione,<br />

alla segreteria organizzativa del<br />

corso all’indirizzo postale:<br />

piazza Fortebraccio, 4 - 06123 Perugia<br />

fax: +39 075 5746 227<br />

e-mail: irene.zampolini (at) unistrapg.it<br />

La quota d’iscrizione di euro<br />

350,00 potrà essere pagata tramite bonifico<br />

bancario a:<br />

Banca Unicredit<br />

Agenzia Perugia Università<br />

conto corrente n. 29465268<br />

IBAN code: IT 31 H 02008 03043<br />

000029465268<br />

Grande soddisfa<br />

L’editoria<br />

L’ approvazione dell’emendamento<br />

sulla stampa italiana all’estero,<br />

nell’ambito del via libera del Senato<br />

alla riforma dell’editoria, è stato<br />

accolto con “grande soddisfazione”<br />

dal Presidente della Federazione Unitaria<br />

della Stampa Italiana all’Estero<br />

(Fusie), Giangi Cretti.<br />

“Il nostro ringraziamento - ha detto<br />

Cretti - va a tutte le forze politiche<br />

rappresentate in Senato ed in particolare<br />

al senatore Vincenzo Vita,<br />

primo firmatario dell’emendamento,<br />

che, fin dal Seminario organizzato<br />

lo scorso maggio a Roma dalla<br />

Fusie su questo tema, si è fatto carico<br />

della “questione stampa italiana<br />

all’estero” con lodevole impegno<br />

personale. Vogliamo, poi, ringraziare<br />

anche la Commissione Affari Costituzionali,<br />

in particolare i relatori,<br />

senatori Marilena Adamo e Lucio<br />

Malan, che hanno saputo accogliere<br />

le richieste avanzate dalla Fusie in<br />

occasione dell’audizione dello scorso<br />

14 giugno”.


la formula «Scrittori in cattedra»<br />

a Perugia<br />

swift address: UNCRITM1j11<br />

causale: iscrizione al Corso di Lingua<br />

Italiana Contemporanea (CLIC)<br />

Le iscrizioni resteranno aperte fino<br />

alla data di inizio del corso. Sarà quindi<br />

possibile formalizzare l’iscrizione ed<br />

effettuare il pagamento della relativa<br />

quota direttamente all’arrivo a Perugia.<br />

Per questioni organizzative si prega tuttavia<br />

di comunicare preventivamente<br />

alla Segreteria la propria adesione.<br />

Si ricorda inoltre che gli studenti<br />

provenienti da paesi non comunitari<br />

devono essere in possesso del visto<br />

d’ingresso. Per ulteriori informazioni<br />

si prega di rivolgersi alle Rappresentanze<br />

diplomatiche italiane del proprio<br />

Paese.<br />

Lunedì 10 settembre 2012, alle<br />

ore 10.00, si svolgerà presso Palazzo<br />

Gallenga la riunione generale dei<br />

Italiani nel mondo<br />

zione per l’approvazione dell’emendamento sulla stampa all’estero<br />

è il collante con la realtà italiana<br />

“Siamo molto soddisfatti - ha continuato<br />

il presidente FUSIE - anche<br />

perché si tratta, di fatto, di una prima,<br />

importante, risposta alla mutata<br />

condizione socio-economica della<br />

comunità degli italiani all’estero,<br />

alle cambiate modalità di produzione<br />

e di fruizione dell’informazione, che<br />

impongono, oggi, un aggiornamento<br />

delle disposizioni normative che presiedono<br />

all’erogazione dei contributi<br />

per l’editoria italiana all’estero, attualmente<br />

regolati ancora da uno specifico<br />

articolo di una legge dell’agosto<br />

1981, la n.416. Questo sul piano<br />

legislativo”.<br />

“Inoltre - ha proseguito Cretti -, su<br />

di un piano più squisitamente politico,<br />

l’emendamento, sotto forma di articolo<br />

ad hoc, contribuisce a recuperare<br />

l’informazione italiana all’estero<br />

in un provvedimento che si occupa<br />

globalmente dell’editoria italiana,<br />

riconoscendogli la propria specificità<br />

e consentendogli, così, di essere rappresentata<br />

all’interno della riforma<br />

partecipanti per la verifica e il completamento<br />

della documentazione di<br />

iscrizione.<br />

Per informazioni<br />

Segreteria organizzativa: Irene Zampolini<br />

che, nel 2014, dovrebbe dare all’intero<br />

settore dell’editoria un nuovo e più<br />

adeguato assetto normativo”.<br />

“Non da ultimo - ha annotato il<br />

presidente della Fusie - l’emendamento<br />

approvato dal Senato, così<br />

come è stato sottolineato pure nel dibattito<br />

in Aula, rafforza al contempo<br />

l’importanza e la necessità dell’informazione<br />

italiana all’estero per il mantenimento,<br />

la trasmissione e la promozione<br />

della lingua e della cultura<br />

italiane; e ciò sia per il ruolo di collante<br />

tra i milioni di italiani all’estero<br />

e la realtà italiana, ma anche e soprattutto<br />

per il ruolo di strumento di<br />

promozione dello stesso Sistema Italia<br />

nel mondo”.<br />

“Ora - ha concluso Cretti - attendiamo<br />

con fiducia che, dopo il Senato,<br />

anche la Camera dei deputati<br />

dia rapidamente il suo voto favorevole<br />

per la definitiva conversione<br />

in legge del decreto. Fermo restando<br />

che fondamentale sarà la definizione<br />

del regolamento d’applicazio-<br />

E-mail: irene.zampolini (at) unistrapg.it<br />

Tel: +39 075 5746 285<br />

Tutor: Borbala Samu<br />

E-mail: borbala.samu (at) unistrapg.it<br />

●<br />

Giangi Cretti, Presidente della Federazione<br />

Unitaria della Stampa<br />

Italiana all’Estero (Fusie)<br />

ne che auspichiamo sappia recepire<br />

lo spirito delle indicazioni contenute<br />

nell’emendamento. A tal fine la Fusie<br />

si augura che possano rivelarsi utili<br />

le proposte avanzate in sede di audizione”.<br />

(aise)<br />

<strong>Panorama</strong> 27


28 <strong>Panorama</strong><br />

Reportage<br />

Idria: una delle più grandi miniere slovene opera ora in funzione del turismo<br />

Il mondo sotterraneo del mercurio<br />

testo e foto di Ardea Velikonja<br />

La cittadina di Idria (Idrija) situata<br />

in quella parte della Slovenia<br />

occidentale dove s’incontrano<br />

il mondo prealpino e quello<br />

carsico, benché conti non più di 7000<br />

abitanti, è conosciuta in tutto il mondo<br />

per i giacimenti di mercurio, fra i<br />

più ricchi del globo. Dal 1987 però<br />

(nonostante la presenza di ben circa<br />

14.000 tonnellate di mercurio) la miniera<br />

è chiusa, escluse alcune gallerie<br />

poste in funzione del turismo, che andiamo<br />

a vedere.<br />

Si entra dal Palazzo Šelštev, sede<br />

del museo minerario. La guida ci fa<br />

vedere subito un filmato nella sala in<br />

cui i minatori si raccoglievano ogni<br />

mattina. In più lingue viene spiegata<br />

la storia della miniera e del mercurio.<br />

Nella sala l’inizio del lavoro veniva<br />

annunciato da colpi su un pezzo di rotaia<br />

di legno che pendeva dal soffitto,<br />

più tardi veniva annunciato dal rintocco<br />

della campana nella sala d’appello.<br />

Prima di scendere nei cunicoli<br />

ciascun minatore ritirava dall’“orologio<br />

della morte”, un’apposita tavola<br />

murale, la propria targhetta numerata<br />

che poi, al termine del turno, riappendeva<br />

confermando in tal modo la<br />

felice risalita. Poi, indossati casco e<br />

giacca che sono obbligatori, si scende<br />

nel sottosuolo dove 500 anni fa<br />

sono iniziati i primi scavi.<br />

L’edificio Šelštev da cui dal 1500 si accedeva alla miniera<br />

“Secondo una leggenda il mercurio<br />

venne scoperto da un mastellaio<br />

intorno all’anno 1490 mentre<br />

bagnava i suoi recipienti in un torrente.<br />

Con enorme sorpresa si rese<br />

conto che il mastello pesava tremendamente.<br />

Quello fu un giorno<br />

storico per la città: iniziava l’estrazione<br />

del mercurio, l’unico metallo<br />

allo stato liquido presente in natura.<br />

Nel punto in cui venne scoperto<br />

l’argento vivo, come viene anche<br />

chiamato, sorse già nell’anno 1500<br />

la chiesa della Ss.Trinità. Lo stesso<br />

anno si iniziò a scavare nella parte<br />

Il folletto della miniera<br />

aneddoto del “berkmandlc”, il<br />

L’ folletto della miniera, era stato<br />

inventato dai minatori che durante<br />

la merenda si vedevano “sparire”<br />

i pezzi migliori del già povero cibo<br />

che si portavano da casa. Quando<br />

nel buio delle gallerie spariva qualcosa,<br />

era colpa del “folletto” e così<br />

di generazione in generazione. Oggi<br />

nel corso della visita alla miniera c’è<br />

una galleria buia in cui quando ci si<br />

passa vicino si accende una luce e si<br />

presenta il folletto.●<br />

meridionale della conca di Idria la<br />

galleria ‘Antonijev rov’ (Pozzo di<br />

Antonio), ancor oggi conservata.<br />

Accanto a quella di Almaden<br />

in Spagna la miniera slovena era<br />

la maggior miniera di mercurio al<br />

mondo. Nel corso di mezzo millennio,<br />

mediante il processo di arrostimento<br />

del minerale di cinabro<br />

si sono ottenute 147.000 tonnellate<br />

di mercurio il che rappresentava il<br />

13 per cento della produzione mondiale<br />

di tale metallo. Per la vendita<br />

furono riempite ben 3.132.000<br />

bombole esportate in tutto il mondo.<br />

A Idria il mercurio si presenta<br />

in due forme: come mercurio nativo<br />

(ovvero vere e proprie gocce) e<br />

sotto forma di cinabro. Il minerale<br />

di cinabro si presenta con un caratteristico<br />

colore che tende al rosso e<br />

solo un arrostimento prolungato a<br />

temperature superiori agli 800 gradi<br />

è in grado di far sgorgare il liquido<br />

prezioso. Fra gli altri minerali<br />

del giacimento ci sono i preziosi<br />

cristalli di cinabro, nelle gallerie<br />

abbonda pure l’essonite sotto<br />

forma di filamenti di stalattiti, nelle<br />

diverse tonalità c’è anche il melanterile.<br />

L’Idrialin poi, che deve il<br />

suo nome ad Idria, è un minerale alquanto<br />

raro.


La sala in cui convenivano gli operai per l’appello,<br />

prima della discesa nei cunicoli<br />

La cappella sotterranea della Ss.<br />

Trinità con i santi Barbara e Ahac,<br />

protettori dei minatori<br />

Tutti i minerali che si possono<br />

trovare nel sottosuolo<br />

L’”orologio della morte” dal quale ogni minatore<br />

prendeva il numero prima di scendere<br />

nelle viscere della terra<br />

Il Museo<br />

Pozzo<br />

di Antonio<br />

Per entrare è obbligatorio<br />

il casco e la giacca<br />

La visita inizia con la spiegazione<br />

dei cunicoli sotterranei della miniera<br />

<strong>Panorama</strong> 29


30 <strong>Panorama</strong><br />

Un duro lavoro<br />

dal 1500 ad oggi


<strong>Panorama</strong> 31


32 <strong>Panorama</strong><br />

Il cinabro, il minerale rosso dal quale<br />

dopo la fusione esce il mercurio<br />

Un rapido confronto mostra che anche il ferro è più leggero<br />

Mezzo vasetto in vetro contiene<br />

ben un chilo di Hg<br />

Alla fine della visita la guida ci mostra i campioni<br />

di quello che abbiamo visto sottoterra<br />

Per un chilo<br />

è sufficiente<br />

mezzo vasetto<br />

La bottiglia “standard”di tre litri con<br />

cui veniva trasportato


In totale nel sottosuolo di Idrija ci<br />

sono 700 chilometri di gallerie che<br />

arrivano ad una profondità di circa<br />

400 metri. Vi hanno lavorato oltre<br />

10.000 minatori che entravano<br />

la mattina presto e uscivano la sera<br />

tardi. In tutti e 500 anni per fortuna<br />

si sono avuti ‘solo’ trecento morti in<br />

crolli vari. Però il pericolo dei crolli<br />

era per i minatori del tutto secondario<br />

rispetto all’alta tossicità dei vapori<br />

di mercurio tanto che, andati<br />

in pensione, si ammalavano tutti ai<br />

polmoni. Questa è una della ragioni<br />

per cui la miniera è stata chiusa assieme<br />

alla scarsa richiesta di questo<br />

metallo” dice la guida.<br />

Camminiamo, camminiamo lungo<br />

le strette gallerie e ogni tanto ci<br />

sono dimostrazioni su come si lavorava<br />

agli inizi e l’evolversi della modernizzazione<br />

negli anni. Addirittura<br />

ci sono effetti sonori che ci fanno<br />

capire cosa succedeva con le frane.<br />

Tutte le gallerie sono puntellate da<br />

grossi tronchi di acacia, legno che<br />

sopporta benissimo l’umidità. Andiamo<br />

sempre in discesa mentre la<br />

guida ci spiega come si lavorava e<br />

arriviamo al punto più basso della<br />

nostra visita, a circa 100 metri sotto<br />

la superficie del suolo e 22 metri al<br />

di sotto della galleria Pozzo di Antonio.<br />

Qui si vedono le tante gallerie<br />

ormai abbandonate e chiuse. La risalita<br />

avviene tramite 110 gradini in<br />

cemento di cui una parte originali in<br />

roccia, denominati scale di Attems<br />

a ricordare che i minatori per uscire<br />

dalle parti più profonde della miniera<br />

dovevano superare più di mille<br />

gradini.<br />

“Il 30 giugno, conclude la guida<br />

con soddisfazione, la nostra miniera<br />

è stata inclusa nel patrimonio mondiale<br />

dell’UNESCO”.<br />

Usciti dal Pozzo di Antonio al<br />

Museo sul bancone ci aspetta un<br />

pezzo di cinabro e il mercurio in un<br />

piccolo vasetto, con scritto su 1 kg<br />

per farci capire quanto è pesante, e<br />

un altro in cui sul mercurio galleggia<br />

un pezzo di ferro. Il pubblico più numeroso,<br />

spiega la guida, è composto<br />

dai bambini delle scuole che studiano<br />

gli elementi chimici. Non mancano<br />

però gli adulti: da quando nel<br />

1999 la miniera è stata aperta al pubblico<br />

annualmente ci sono stati circa<br />

20.000 visitatori provenienti da tutto<br />

il mondo. ●<br />

Reportage<br />

Sembra proprio argento vivo...<br />

Il mercurio, elemento chimico di simbolo Hg e numero atomico 80, bianco<br />

e brillantissimo, è il solo metallo liquido rinvenibile a temperatura<br />

ambiente. Solidifica a 38,4 °C e assomiglia allora all’argento; il suo punto<br />

di ebollizione è 357 °C. Emette già a freddo vapori molto tossici. Possiede<br />

una densità elevatissima per un liquido, 13,6, e una resistività relativamente<br />

alta. Scioglie facilmente l’oro, l’argento, il piombo, i metalli alcalini,<br />

per dar luogo a leghe più o meno consistenti, gli amalgami; questi<br />

vengono decomposti dal calore, con distillazione del mercurio. Al contatto<br />

dell’aria si altera lentamente, ricoprendosi di una pellicola grigia di ossido<br />

mercuroso. Oltre che allo stato puro lo si trova nel minerale chiamato<br />

cinabro, dal colore rosso che viene arrostito e dal quale poi fuoriesce il<br />

mercurio liquido.<br />

Allo stato puro viene usato per il suo elevato peso specifico e per la sua<br />

grande conducibilità elettrica e termica allo stato liquido in apparecchiature<br />

elettriche e in strumenti di fisica (contattori, raddrizzatori, manometri).<br />

Nella metallurgia dell’argento e dell’oro si utilizza una certa quantità di<br />

mercurio per l’amalgamazione dei minerali. Nell’industria chimica è largamente<br />

usato nella preparazione di coloranti ed esplosivi, sintesi di composti<br />

organici, ecc.; nella preparazione elettrolitica di metalli è usato anche<br />

per il rivestimento degli specchi e in farmacologia. Il vapore di mercurio<br />

sottoposto a un campo elettrico è spesso utilizzato come sorgente luminosa:<br />

sono molto diffusi i tubi a scarica rivestiti di sostanze fluorescenti. Dispositivi<br />

a vapore di mercurio vengono usati per la conversione della corrente<br />

elettrica da alternata a continua.●<br />

Una delle tante gallerie abbandonate<br />

<strong>Panorama</strong> 33


Lo scorso maggio sono stati attribuiti i Premi della<br />

XLIV edizione del concorso Istria Nobilissima,<br />

che hanno dato una nuova conferma dei potenziali<br />

creativi del gruppo nazionale italiano nei campi<br />

dell’arte e della cultura. Ritenendo che di tali potenziali<br />

debba fruire il maggior numero di lettori, nelle<br />

pagine riservate alle letture “<strong>Panorama</strong>” propone le<br />

opere a cui siano stati attribuiti premi o menzioni.<br />

Nella categoria “Letteratura - Premio Osvaldo Ramous”<br />

alla sezione “Prosa in lingua italiana” la giuria<br />

ha assegnato il secondo premio a ROSSANA BU-<br />

BOLA di Buie per i due racconti dal titolo “Due fiumi<br />

e due Lune” di cui pubblichiamo la seconda parte.<br />

Questa la motivazione: “Due racconti che si accodano<br />

con il titolo, scorrevoli, linguisticamente corretti<br />

che si avvalgono di un buon rapporto tra parte narrativa<br />

e dialogica, belle atmosfere, a tratti surreali. Nel<br />

34 <strong>Panorama</strong><br />

Letture<br />

«Due fiumi e due Lune»<br />

Non mi sono accorta che ha smesso di piangere e si è alzato.<br />

“Scusami” gli dico e lo guardo dal basso, inerme come<br />

una bambina. Mi tende la mano e mi tira, il mio corpo salta<br />

sulle gambe come un grillo. “Non sono figlio di Ida” mi dice<br />

con un filo di voce. I suoi occhi non sono gonfi, sembra non<br />

abbia versato una lacrima, è ancora bellissimo. “Parlami di<br />

Giovanni.” mi dice con voce triste. Forse è un amico di mio<br />

cugino. Continuo a fare ipotesi che non hanno senso. Alla<br />

fine rispondo per cortesia, senza pormi troppe domande.<br />

“Giovanni è il mio cugino preferito. Io sono la più piccola<br />

della famiglia, lui il più vecchio dei figli di mia zia, abbiamo<br />

10 anni di differenza. Giovanni mi ha sempre coccolato,<br />

e mi vizia ancora di tanto in tanto. Da bambina mi portava<br />

in giro in carriola e mi scaricava sul prato come un sacco di<br />

patate e io ridevo tantissimo. Ora siamo cresciuti, lui ha quarant’anni.”<br />

“Cosa fa nella vita?”<br />

“Fa il meccanico, ha un’officina in un paese vicino. Ha<br />

un figlio piccolo e una moglie molto simpatica. Non ci vediamo<br />

più tanto spesso, io non vivo qui e negli ultimi tempi<br />

ci vengo veramente di rado. Sai, il lavoro, gli amici, non<br />

ho tempo.”<br />

“E suo padre com’è?”<br />

Non so perché mi chiede di mio zio, è un argomento che<br />

non amo molto. La mia voce si fa dura:“Mio zio è morto<br />

molti anni fa. Niente di triste, era un alcolizzato, credo sia<br />

stato un sollievo per tutti, soprattutto per mia zia.”<br />

Faccio una pausa:“Ricordo quel bastardo tirare un calcio<br />

al gatto solo perché voleva saltargli in grembo o rispondere<br />

male a mia zia solo perché, secondo lui, la minestra quel<br />

giorno faceva schifo. Ho molti ricordi brutti di quell’uomo,<br />

mai un sorriso, mai un grazie, un “per favore”. Al suo funerale<br />

nessuno era triste e mentre gli uomini ricoprivano la<br />

cassa di terra, mia zia lasciò il cimitero. Quando la raggiungemmo<br />

a casa, nell’orto, c’era un falò. Non stava bruciando<br />

solo i vestiti dello zio, ma anche il suo ricordo, la sua anima<br />

era finalmente arsa al rogo. Da quel giorno mia zia tornò a<br />

secondo racconto in particolare emerge il tratteggio di<br />

un mondo arcaico considerato dall’ottica di una giovane<br />

che desidera altro dalla vita, il raggiungimento<br />

di un sogno...”.<br />

sorridere.” Non so perché ho raccontato questo a Gianni,<br />

mi è venuto spontaneo. Sembrerò crudele a parlare così, ma<br />

credo che certa gente renda felici gli altri solo dopo morta.<br />

Mi viene in mente che da piccola ho visto lo zio strattonare<br />

zia Ida perché aveva raccolto dei fiori da portare al cimitero,<br />

quell’uomo non aveva il senso della compassione e della<br />

carità. Nella mia mente si apre una finestra di luce biancastra.<br />

Tornano immagini lontane, parole smozzate sussurrate<br />

tra mia madre e mia zia dietro la casa o sulle scale, per<br />

non farsi sentire. Rivedo lividi e lacrime, poi c’è il vuoto, il<br />

buio, c’è un periodo senza ricordi, poi, d’un tratto, risplende<br />

il sole. Gianni mi guarda. Ha l’espressione di chi non<br />

può cambiare le cose, ma non si è ancora rassegnato del tutto.<br />

Ora lo vedo davvero, riconosco quell’espressione, è la<br />

stessa di Giovanni quando era stato costretto a uccidere la<br />

prima gallina perché suo padre voleva fare di lui un uomo.<br />

Non si era rifiutato, ma poi aveva pianto, vomitato e insieme,<br />

di nascosto, avevamo seppellito la povera bestiola dietro<br />

la casa, tra il noce e la cisterna.<br />

“Siamo arrivati. Quello è l’agriturismo. Che fai, entri?”<br />

Gianni è insicuro. Tentenna. Ha gli occhi di nuovo<br />

sull’orlo del pianto. Non ho capito nulla, ma ho capito<br />

troppe cose. Sento il suo odore, sa di violetta. “C’è qualcosa<br />

di specifico che devo dirle?”<br />

Gianni pensa. “Dille che l’ho sempre vista. E ho sempre<br />

cercato di parlarle e ho sempre tenuto stretti i suoi fiori e mi<br />

sono riscaldato con i suoi lumini. Dille che le anime non<br />

vogliono stare per la strada, preferiscono rimanere coi propri<br />

cari, a casa. E falle gli auguri di buon compleanno.”<br />

“Non mi crederà.”<br />

“Probabile.”<br />

Mi rendo conto di essere davanti a un fantasma, non<br />

ho paura. Mia madre dice che non bisogna aver paura dei<br />

morti, ma dei vivi. Penso al rottame di motocicletta nascosto<br />

da sempre nel granaio e il cerchio comincia a prendere<br />

forma. “Come sei morto?” gli chiedo.


Gianni sorride:”Un cerbiatto ha attraversato di colpo la<br />

strada, io correvo, era bagnato, ho frenato per evitarlo e mi<br />

sono schiantato sul ponte. Il cerbiatto è fuggito via.”<br />

Nessuno della mia famiglia ha mai raccontato questa storia,<br />

è così che si uccidono le persone, cancellandone il ricordo.<br />

Guardo il paesino: quattro case e chissà quanti segreti.<br />

Mi chiedo se dietro ognuna di quelle porte siano sepolte vergogne<br />

e paure. Sono felice di non far parte di quel microcosmo<br />

ipocrita e malsano. Non so perché abbia dovuto incontrarlo<br />

io, sarà la luce azzurrina della Luna a creare alchemiche<br />

magie nell’aria. Non trovo le parole giuste per salutarlo.<br />

Stiamo uno di fronte all’altra, ognuno con la paura di fare<br />

qualcosa di sbagliato e rovinare tutto.<br />

“I fiori da oggi staranno sulla finestra. - lo rassicuro – Stai<br />

dietro a me, così la vedi. Non so se lei ti vedrà, ma le parlerò<br />

di te.”<br />

Gianni mi prende le mani, accarezza i fiori con il volto.<br />

Mi chiedo se siano stati i fiori ad averlo tenuto in vita per<br />

così tanto tempo.<br />

“Dille che sarei tornato al mattino per portarla via, e dille<br />

che è più bella di Sofia Loren, lei capirà.”<br />

Annuisco. È l’unica cosa che può salvarmi dal passare<br />

per folle, è l’unico messaggio segreto che mia zia può capire.<br />

Non abbraccio Gianni, ho paura che svanisca nel nulla.<br />

Ho sempre creduto che l’amore fosse un gioco di equilibri e<br />

compensazione, ora mi trovo davanti all’eternità e non riesco<br />

ad accettarla. Può davvero, un sentimento, tenere le anime<br />

ancorate a questo mondo? Ripenso alle anime che la gente<br />

ancora alle strade con fiori e lumini. Ho deciso: domattina<br />

ripercorro tutta la strada a piedi e raccolgo tutti i fiori attaccati<br />

agli alberi e al guardrail, metto tutti i lumini in un sacco<br />

e li porto vicino alle case delle famiglie. Mi prenderanno<br />

per pazza, o faranno spuntare la pista satanica, poco importa,<br />

voglio solo non vedere più ardere le fiammelle di notte, non<br />

voglio più che le anime vaghino sole sotto la pioggia. Guardo<br />

Gianni, forse per l’ultima volta, non so cosa dirgli. Dalla<br />

bocca mi scappa un innocente:”Avrei preferito che mio zio<br />

fossi tu.”<br />

Gianni sorride. Mi giro e apro con timore la porta. Non<br />

so cosa le dirò, ma so che alla fine capirà. Dentro c’è aria di<br />

festa, tutti guardano verso di me, mi travolge il boato allegro<br />

della famiglia. Spero che Gianni sia ancora dietro alle mie<br />

spalle, che possa vedere suo figlio Giovanni venirmi incontro<br />

con un largo sorriso. Mia zia Ida ha lo sguardo fisso sui<br />

fiori che tengo in mano.<br />

Mi sento coniglio per l’ennesima volta, poi penso a lui,<br />

vedo una sagoma azzurrina sbirciare dalla finestra, appoggio<br />

i fiori vicino al suo volto e lui scompare. Nella stanza c’è uno<br />

strano odore di violette, ma non è stagione. Mia zia si siede<br />

e trasale, le spunta una timida lacrima. La abbraccio e le sussurro<br />

all’orecchio “Sei più bella di Sofia Loren”. Ci chiudiamo<br />

in camera sua.<br />

Voi non potete entrare.<br />

Lungo il fiume<br />

Mi chiamo Maria, ho 14 anni, sono nata un caldo giorno<br />

d’estate in un anno in bilico tra la guerra e la pace. Ho patito<br />

la fame, lavorato nei campi fin da bambina, giocato con<br />

le capre sul prato, ho sognato. Ho sognato di potermi tuffare<br />

nel mare, quella sottile striscia di azzurro diverso che ha<br />

sempre delimitato il mio sguardo. Ma la vita non è un sogno,<br />

e il mare non l’ho mai visto. Nei miei pensieri è un’immen-<br />

Letture<br />

sa distesa di blu increspata di onde, con scogli che affiorano<br />

appuntiti e granchi che la sera escono dai buchi con la bassa<br />

marea. Ci vedo riflessa la Luna, di notte, e immagino le stelle<br />

che danzano nell’acqua e i pesci d’argento, le sirene che cantano<br />

e incantano i marinai. L’ho sempre letto, il mare e l’ho<br />

visto nei disegni di un bambino che c’è stato con tutta la famiglia,<br />

un’estate intera, perché vicino al mare crescono i pomodori,<br />

e anche i limoni e mi ha detto che c’è la sabbia che<br />

rimane appiccicata alle dita e che col vento si alza e, se proprio<br />

in quel momento stai mangiando un panino, mangi pure<br />

qualche granello e lo senti scricchiolare sotto i denti, salato.<br />

Vorrei tanto sentire il ruvido della sabbia sulla lingua e vorrei<br />

tuffarmi almeno una volta. Io nuoto benissimo, anche controcorrente<br />

e con l’acqua gelida, al mio paese mi chiamano<br />

Naia perché assomiglio alle Naiadi. Questo nomignolo me<br />

l’ha dato il maestro di scuola e poi mi ha spiegato cosa voleva<br />

dire, ma voi lo sapete già, non siete ignoranti. Neanche io<br />

lo sono. Mi piace studiare e a scuola c’è una grande biblioteca,<br />

avrà più di 300 libri, non li ho letti tutti, ma quasi. Quando<br />

sarò grande guadagnerò tanto da poter studiare, come il<br />

figlio del dottore che ora vive in una grande città e gira in<br />

carrozza e scarpe lucide, dicono che ha anche l’acqua in casa<br />

e non deve scendere al pozzo come me, che d’inverno devo<br />

spaccare il ghiaccio col piccone. Guadagnerò tanto da avere<br />

una biblioteca tutta mia e insegnerò a leggere ai bambini,<br />

perché ci sono tante favole da sapere, tante storie da raccontare.<br />

Questa è la mia.<br />

L’altro giorno ho deciso di scappare. Ho preso un borsone<br />

con dentro pane e formaggio, un po’ di latte e sono partita.<br />

Voglio vedere il mare, e voglio farlo adesso, perché fra due<br />

giorni compio quindici anni e il regalo più bello sarebbe poter<br />

stare coi piedi accarezzati dalle onde a vedere il tramonto.<br />

Se trovo qualche conchiglia faccio una collana e la porto<br />

a mia sorella che è ancora piccola e il mare non sa neanche<br />

cos’è. Appena cresce trovo un carretto e la porto con me.<br />

Non mi piace la vita nei campi e qui sui monti è dura perché<br />

la terra gela e gli animali sono assopiti dal freddo, allora,<br />

d’inverno mandano noi ragazzini a spaccare le zolle, dicono<br />

che siamo più forti e resistiamo al freddo, ma non è vero.<br />

L’anno scorso un ragazzino ha preso la polmonite e adesso<br />

è solo un peso, non può più fare niente, dicono che andrà a<br />

studiare da prete. Io non voglio fare il prete. Non mi voglio<br />

ammalare, e non voglio stare a falciare il fieno in luglio, col<br />

sudore che cola lungo la schiena e i calli sulle mani. Quando<br />

sarò grande lascerò per sempre le montagne e andrò a vivere<br />

in riva al mare, costruirò una barca e andrò a pescare tutti<br />

i giorni, anche d’inverno, perché il mare non gela e non si<br />

deve prendere a picconate. È così che ho deciso di partire,<br />

pensando a quant’è duro vivere dalle mie parti, in un paese<br />

dimenticato da Dio, dove l’estate è troppo calda e l’inverno<br />

troppo nevoso. Così, l’altro giorno mi sono incamminata<br />

lungo il fiume. Il maestro di scuola (c’è solo lui) ci ha insegnato<br />

che i fiumi portano al mare e, in effetti, l’acqua scorre<br />

verso l’orizzonte marino, per cui, se la seguo prima o poi<br />

ci devo arrivare. Ieri ho preso il sentiero che parte da sotto<br />

il ponte e va verso il bosco di pino nero. L’aria profuma di<br />

resina da quelle parti e l’acqua è così trasparente da vedere<br />

i gamberi scivolare a ritroso lungo i sassi. Poi c’è la cascata.<br />

La senti da lontano. È come un muggito lungo e costante,<br />

ma quando la vedi sprigiona gli arcobaleni e sembra una<br />

magia. Quando ho cercato di attraversarla sono caduta. Non<br />

<strong>Panorama</strong> 35


36 <strong>Panorama</strong><br />

Letture<br />

sapevo avesse tanta potenza. I vortici mi hanno sbattuto sul<br />

fondo, tra i sassi, a un certo punto ho visto solo bianco, tanto<br />

bianco, spuma e bolle che non riuscivo ad afferrare. Poi,<br />

quasi per miracolo, sono riaffiorata. Ho preso tanta paura e<br />

sono rimasta lì tutta la notte. Sopra di me c’era una lunga e<br />

intensa striscia di stelle azzurrine. Non ne ho mai viste tante.<br />

Poi, tra i rami è sbucata la luna e tutto s’è fatto argento. Di<br />

notte un cerbiatto si è messo a bere vicino a me, forse non mi<br />

ha visto, non ha avuto paura. Io sono rimasta immobile. Poi<br />

è scappato, impaurito da un rumore lontano. Ho guardato il<br />

bosco con occhi nuovi e un gran senso di libertà. Credo sia<br />

la più bella sensazione che abbia mai provato. È come galleggiare<br />

senza peso e senza pensieri. Avere la consapevolezza<br />

di aver intrapreso un lungo viaggio senza ritorno, non per<br />

la mia anima almeno. Il mio corpo tornerà tra i monti, ma la<br />

mia anima rimarrà nel mare.<br />

Non ricordo di aver dormito sta notte, se l’ho fatto ho sognato<br />

il bosco, il fiume, le stelle e il mare. Alle prime luci del<br />

sole sono ripartita, sollecitata dal muso di un orso curioso.<br />

Mi sono aggrappata a un tronco e ho seguito la corrente. Il<br />

fiume scende ripido e il paesaggio cambia in continuazione.<br />

Non sono mai andata così lontano. Mi chiedo se si sono accorti<br />

della mia mancanza...non credo. Questi giorni tutto il<br />

paese è nei campi, è difficile capire chi c’è e chi non c’è. È il<br />

momento migliore per saltare qualche giornata faticosa. Di<br />

solito d’estate si parte coi carri quand’è ancora buio, così si<br />

lavora col fresco. Da noi la terra è di tutti, perché se non ci<br />

diamo una mano è dura. Una famiglia non può fare tutto da<br />

sola, così, molto tempo fa, qualcuno ha deciso che non ci siano<br />

più proprietà, così sono tutti contenti. Il grano, il raccolto,<br />

la frutta, si divide tutto in base al numero dei membri di<br />

una famiglia...è così da sempre, ma a me questa cosa sa tanto<br />

di fregatura. Soprattutto perché le femmine prendono la<br />

metà dei maschi e in famiglia mia siamo 3 sorelle e 2 fratelli.<br />

Noi ragazze sgobbiamo molto più degli altri, non è facile andare<br />

nei campi, tagliare la legna, occuparsi della casa, degli<br />

animali, di tutto e essere consapevoli di ricevere comunque<br />

meno degli altri. Non è giusto che a causa di una vecchia e<br />

stupida legge o tradizione ormai, qualcuno possa decidere<br />

il valore di un essere umano. Nonostante la nostra fatica ci<br />

fanno sentire inferiori. Gli uomini alla sera vanno all’osteria.<br />

Io ci sono stata una volta sola all’osteria e da quel giorno mi<br />

guardano male. Le mie amiche dicono che non è bene che<br />

una ragazza vada in un posto come quello. Non so perché lo<br />

dicono, ma so che non hanno ragione. Io ho giocato a carte<br />

coi miei fratelli e mi è piaciuto. Ho giocato a carte tutta la<br />

sera e ho bevuto del vino. È stato divertente. Siamo tornati a<br />

casa cantando, ma quando siamo arrivati, i miei fratelli hanno<br />

continuato a ridere, mentre io sono stata chiusa nella legnaia,<br />

per punizione. Al mattino le ho sentite da mia madre<br />

e sono dovuta andare in chiesa. Il prete è un signore arcigno<br />

e ignorante. Anche lui mi ha punito, senza sapere il perché,<br />

senza chiedermi nemmeno se mi era piaciuto, cosa avevo<br />

pensato. Cos’avevo capito. Poi ha cercato di mettermi paura<br />

parlando dell’Inferno, del peccato. Io ho capito cosa sono<br />

inferno e peccato: sono solo cose inventate dagli uomini per<br />

spaventare e frenare altri uomini che ci cascano come polli.<br />

Lui questi discorsi timorati li fa ogni domenica e la gente risponde<br />

in preghiera e gli porta dei doni. Dicono siano offerte<br />

a Gesù, ma Gesù non mangia e non beve, e tantomeno ha<br />

bisogno di soldi. Quelle cose se le pappa il prete. Quando ho<br />

provato a dire queste cose ancora un po’ mi mandavano via<br />

dal paese. La mia famiglia, a volte, si vergogna di me perché<br />

dico quello che penso.<br />

Forse, se non torno a casa è meglio per tutti.<br />

Il fiume si è calmato. Sono arrivata nelle pianure. Gli animali<br />

pascolano all’ombra delle querce. Un rametto cade sulla<br />

mia mano, tra le dita. Lo porto con me. La foglia è color<br />

ruggine, ha un lembo traforato che sembra pizzo. C’è anche<br />

una bacca legnosa, qualcuno un giorno mi ha detto che è la<br />

casetta di un verme che vive sull’albero. Se si guarda meglio,<br />

ogni bacca ha un piccolo buco: è la porticina. Da bambini<br />

con le bacche costruivamo le zattere e le lasciavamo lungo<br />

il fiume, chissà se una di quelle è mai giunta fino a qui.<br />

Vedo avvicinarsi delle case. Hanno i tetti meno ripidi delle<br />

nostre, con i coppi rossastri e le finestre grandi, girate tutte<br />

a sud. L’orizzonte è più largo, il cielo più grande e le nuvole<br />

sembrano seta. L’aria profuma di erbe aromatiche, distinguo<br />

il rosmarino e profumo di rose. È quasi il tramonto. Mi fermo.<br />

Ho il braccio impigliato in un canneto. Vedo la strada da<br />

qui e un campo di grano già falciato. Ripenso ancora al mio<br />

paese. Qui c’è tanta luce, tanti colori. Non so perché qualcuno,<br />

un giorno lontano abbia deciso di vivere dove vivo io.<br />

Noi viviamo a un passo dalla cima, chiusi in una gola che lascia<br />

passare pochi raggi di sole. È sempre umido e sembra<br />

che anche le persone marciscano a viverci. Coloro che se ne<br />

sono andati non sono mai tornati. Come avessero paura dei<br />

fantasmi. E un po’ come fantasmi lo siamo. Tagliati fuori dal<br />

mondo, sulla vetta delle assurdità. Se la mia famiglia avesse<br />

coraggio prenderebbe il carro e partirebbe, ma sono troppo<br />

legati a quel nulla immenso per poter capire cosa sia la<br />

libertà. Credono di essere padroni della propria vita, invece<br />

galleggiano in un’illusione. Sono schiavi della piccola società<br />

ignorante cui appartengono. Soffrono per non cambiare e<br />

sopportano per salvare le apparenze e omologarsi al pensiero<br />

di comunione.<br />

Fra qualche anno li carico sul carro e li porto tutti via con<br />

me.<br />

Sta calando la notte. Al paese qui vicino si accendono i<br />

lampioni. Mi sciolgo come per incanto dal canneto e proseguo<br />

un piccolo tratto fino a uno spiazzo roccioso sotto un<br />

ponte. Vedo il fiume scendere ancora e girare di scatto, poi<br />

lo perdo, perdo i contorni delle cose mentre le ombre avanzano.<br />

Sento voci di bambini e un trascinare di sgabelli davanti<br />

alle porte di casa. L’odore di minestra, dolci. In questo<br />

paese devono essere ricchi. I bambini gridano “Via”.<br />

Li vedo correre come formichine su e giù per gli argini e<br />

bloccarsi dietro agli alberi, appiattirsi sull’erba come i gatti<br />

e aspettare, come il falco pellegrino. Li osservo dal mio<br />

covo, non si accorgono neanche di me, sono intenti a restare<br />

nascosti, silenziosi come animali braccati. Ad uno ad<br />

uno vengono scoperti, qualcuno ride, altri corrono, uno scivola<br />

nell’acqua, si sente la voce imperante di una madre,<br />

poi tutto si zittisce e ricomincia d’accapo. Non sono diversi<br />

dai bambini che vivono al mio paese, né da me quand’ero<br />

bambina. Gli stessi giochi, le stesse parole. Dall’osteria si<br />

leva un canto ubriaco, sono voci di uomini, proprio come<br />

da me. Le voci delle donne sono sussurri tesi, maledicono<br />

cose che non capisco, dicono spesso “Sst, più piano che ci<br />

sono i bambini”. Così non sento neppure io. Credo parlino<br />

delle stesse cose delle donne del mio paese, frasi spezzate<br />

a metà e pronunciate a denti stretti, di nascosto, quando


gli uomini non stanno a guardare. Complicità fatta di gesti<br />

segreti, e occhi che parlano tra le ciglia. Il cielo si fa scuro.<br />

Le nuvole coprono le stelle. Penso che in fondo il mio<br />

paese non sia diverso dal resto del mondo. Sento tuonare<br />

alle mie spalle. Il vento si alza. Il temporale sta scendendo<br />

dalla montagna. I vecchi raccontano che nel ventre della<br />

montagna vive una fata che un tempo si innamorò di un<br />

figlio del Dio del mare. Erano innamorati, ma il Dio non<br />

voleva che il suo primogenito sposasse una fata dei boschi<br />

sarebbe stato costretto ad abbandonato il mare. Un giorno,<br />

sul consiglio di una vecchia strega, il Dio del mare disse<br />

a suo figlio che avrebbe acconsentito alle nozze solo ad<br />

una condizione, che lui solcasse tutto il Regno degli abissi.<br />

I due innamorati si diedero l’ultimo bacio su uno scoglio<br />

e lui partì. La fata venne imprigionata in una grotta sulla<br />

montagna più alta. Ed è ancora lì, a guardare il mare attraverso<br />

un piccolo foro nella roccia. La fata aspetta ancora il<br />

suo amato e disperata chiede il suo ritorno dalla montagna.<br />

Le sue lacrime sono il fiume che scende ogni istante tra le<br />

onde del mare.<br />

Forse anch’io un giorno m’innamorerò, come la fata, forse<br />

di un pescatore e lo aspetterò sull’uscio di casa. Quando<br />

uscirà la notte sarà la lampara più luminosa e lo sentirò<br />

sempre vicino a me. Forse un giorno anch’io sarò felice. Al<br />

mio paese c’è un ragazzo che mi piace, ma mi vergogno a<br />

dirglielo, non so come si fa. La scorsa vendemmia eravamo<br />

nello stesso filare. Ero talmente imbarazzata che le cose mi<br />

cadevano di mano, ed ero tutta rossa. La mia amica Adele mi<br />

ha detto che sono innamorata, che comincia tutto così, col<br />

cuore che batte, le gambe che tremano, le mani che non reggono<br />

le cose. Dopo tanti mesi, quando lo vedo, mi succedono<br />

le stesse cose. Lui mi tratta come una bambina, gli piace<br />

una tipa con le tettone, che cammina come una mucca ed è<br />

ignorante come una capra. Una sera li ho visti andar via insieme<br />

e quando sono tornati stavano ridendo. Di cosa abbiano<br />

parlato per più di un’ora non lo so, avrà di sicuro parlato<br />

lui, perché lei è una cretina. Sono gelosa, almeno così dice<br />

Adele, ma io non credo sia gelosia. È più invidia. Mi chiedo<br />

cos’abbia lei di così speciale. È una persona mediocre e<br />

limitata, non ha mai letto un libro in vita sua, non è neanche<br />

bella. Perché un bel ragazzo come lui non può guardare una<br />

come me? Cos’ho io che non va?<br />

Vorrei tanto che qualcuno mi rispondesse.<br />

Comincia a piovere. Sento un muggito lontano. Come la<br />

cascata in montagna. Non faccio in tempo ad accorgermene<br />

che vengo travolta dalla piena. Le lacrime della fata sono<br />

piene di rabbia sta notte. Il fiume scende degradando dolcemente<br />

tra piccole alture. Accarezzo col corpo le anse argillose.<br />

Al chiarore dei lampi distinguo le tane delle martore,<br />

e gli argini alti e fangosi. Sento belare un gregge e l’abbaiare<br />

dei cani. Qualcuno grida alle pecore di rientrare in<br />

stalla. C’è caos. Non vedo niente, rotolo nell’acqua. Fuori è<br />

tutto nero, i bagliori non bastano più. Sono tra due colline,<br />

chiusa in una gola. Ogni tanto rimbalzo su qualcosa. Non mi<br />

fa male. Ho solo la sensazione di non poter controllare più<br />

niente. Mi lascio trasportare, in balia della corrente, assieme<br />

alle cose inermi. Credo sia la cosa migliore. Ora comprendo i<br />

miei compaesani. Non mi oppongo perché non so a cosa oppormi.<br />

Sono cieca e impotente. Forse è per questo che loro<br />

non si oppongono: non sanno a cosa opporsi. L’unica realtà<br />

che conoscono è quella, non hanno paragoni e confronti, non<br />

Letture<br />

hanno nulla da cambiare perché non sanno in cosa vorrebbero<br />

cambiarlo.<br />

Mi lascio trasportare aspettando la luce.<br />

Il primo sole svela la magia di un lago. Una leggera nebbiolina<br />

sulla superficie piatta. Un airone cinerino passeggia<br />

tranquillo. Un occhio a pelo d’acqua e vedo i pesci fuggire<br />

dalla propria ombra. Mi muovo lenta, quasi impercettibile. Il<br />

cielo è un riflesso sull’acqua e io volo verso i sogni. Un grido<br />

felice stride sopra di me. Vedo le ali spalancate di un uccello<br />

bianco appoggiato sull’aria. Credo sia un gabbiano. È<br />

veloce e fiero, sospeso tra le braccia di un angelo. Si lascia<br />

cadere in picchiata.<br />

Dove lui scompare c’è il mare.<br />

L’odore è la prima cosa che sento. È fresco, sa di fiori e<br />

lavanda. L’aria è così trasparente e frizzante. Pulita, quasi<br />

spazzata via, leggera. Credo siano lacrime le mie. Non so,<br />

non distinguo più. Il mio corpo è irrigidito. Vorrei nuotare<br />

veloce, ma non riesco a muovere le braccia. Non sono mai<br />

stata così vicina a un sogno. Sento gli occhi premere contro<br />

le orbite, spalancati per vedere il mare. L’acqua cambia<br />

temperatura, si fa torbida e calda. Ora danzo tra le onde. È<br />

immenso. Giro su me stessa. L’acqua del fiume mi spinge<br />

al largo. Sono immersa nel mare. I fondali sono fermi, cambiano<br />

colore coi raggi del sole. È tutto turchese. Trasparente.<br />

Quella sotto di me dev’essere sabbia e lì c’è un prato di alghe<br />

che ondeggiano. Un branco di pesciolini azzurri gioca intorno<br />

a me, sono curiosi, io più di loro. Sono affusolati e lucidi,<br />

hanno grandi occhi rotondi, la coda che sembra tagliata con<br />

le forbici ad angolo acuto. Percepiscono qualcosa, e fuggono<br />

via, tutti insieme, come fossero un corpo unico. Sto bene nel<br />

mare. Mi entra l’acqua in bocca. È salata, ma molto salata!<br />

Rido. Rido ancora. Vorrei gridarlo al mondo: “Ho raggiunto<br />

il mare!” e vorrei fare le capriole e tuffarmi dalle falesie.<br />

Al mio paese mi hanno detto che non ce l’avrei fatta. Dicono<br />

che scendere al mare sia pericoloso, che è impossibile attraversare<br />

certi punti del fiume. Lo fanno solo per tenere la gente<br />

incatenata alla montagna, imprigionata come la fata. Lo<br />

dicono a noi ragazzi. Hanno paura che la nostra incoscienza<br />

ci porti incontro alle disgrazie e non ai sogni.<br />

Il sole picchia forte. Galleggio tutto il giorno. Mi lascio<br />

cullare dal mio amato mare e rivolgo un pensiero alla fata.<br />

Sono state le sue lacrime a spingermi tra le sue braccia, è<br />

l’abbraccio che ha aspettato per tanto tempo. L’azzurro mi<br />

avvolge e accarezza, è un infinito amore ciò che sento. Il<br />

non esistere di fronte a tanta bellezza. Una sagoma bianca<br />

si avvicina a remate. Il pescatore si affaccia e mi guarda con<br />

aria stupita. Ha grandi occhi celesti e i capelli corvini, mossi<br />

come le onde. Si guarda intorno, forse pensa che io sia una<br />

sirena. Mi fa salire in barca e avvicina la guancia alla mia<br />

bocca. Rema veloce verso la riva. C’è un paesino di pescatori.<br />

Hanno le barchette issate fuori dall’acqua su lunghe pertiche<br />

di legno. Ci sono scogli appuntiti e spuma. Sento delle<br />

voci, qualcuno corre o forse danza. Forse è una festa. Corrono<br />

tutti.<br />

Oggi è il mio compleanno. Sono sdraiata sulla sabbia calda,<br />

sento i granelli tra le dita. L’orizzonte non ha fine, si tinge<br />

di oro e arancio fino oltre l’universo. Il sole si scioglie nel<br />

mare fino a scomparire. Chiudo gli occhi e sorrido. Sto sognando.<br />

Mi chiamo Maria, ho 15 anni. Due giorni fa sono morta<br />

attraversando una cascata, ma ho raggiunto il mare. (fine)<br />

<strong>Panorama</strong> 37


UNIONE ITALIANA<br />

Talijanska unija - Italijanska Unija<br />

Via – Ulica – Uljarska 1/IV<br />

51000 FIUME – RIJEKA – REKA (HR)<br />

Tel. +385/(0)51/338-285(911); Fax. 212-876<br />

E-Mail: tremul@unione-italiana.hr<br />

www.unione-italiana.hr<br />

ID Skype: unione.italiana.fiume<br />

GIUNTA ESECUTIVA<br />

1. Si approva la pubblicazione dei seguenti Bandi di concorso per<br />

l’assegnazione di borse studio universitarie, che costituiscono parte<br />

integrante della presente Conclusione:<br />

I. Bando di Concorso per l’assegnazione di otto (8) borse di studio<br />

per la frequenza di Facoltà-Corsi di laurea di primo livello/Corsi<br />

di laurea specialistici/magistrali presso Università della Repubblica<br />

di Croazia/Slovenia per gli studenti di nazionalità italiana e di cittadinanza<br />

croata/slovena.<br />

II. Bando di Concorso per l’assegnazione di otto (8) borse di studio<br />

per la frequenza di Facoltà - Corsi di laurea di primo livello/Corsi<br />

di laurea specialistici/magistrali presso Università italiane o presso<br />

istituzioni di studio e formazione parificate alle Università, per<br />

gli studenti di nazionalità italiana e cittadinanza croata/slovena.<br />

III. Bando di Concorso per l’assegnazione di otto (8) borse di studio<br />

per la frequenza dell’Università “Juraj Dobrila” di Pola-Dipartimento<br />

di studi in lingua italiana e Dipartimento di studi per la formazione<br />

di maestri ed educatori per gli studenti di nazionalità italiana<br />

e cittadinanza croata/slovena.<br />

IV. Bando di Concorso per l’assegnazione di quattro (4) borse di<br />

studio per la regolare frequenza di corsi di laurea presso l’Università<br />

di Fiume-Dipartimento di Italianistica a studenti di nazionalità<br />

italiana e cittadinanza croata/slovena<br />

V. Bando di Concorso per l’assegnazione di quattro (4) borse di<br />

studio per la regolare frequenza di corsi di laurea presso l’Università<br />

del Litorale di Capodistria-Dipartimento di italianistica a studenti<br />

di nazionalità italiana e cittadinanza croata/slovena<br />

2. Si approva la messa a concorso delle professionalità deficitarie<br />

richieste dalle Istituzioni della Comunità Nazionale Italiana e precisamente:<br />

a) connazionali cittadini sloveni presso Università italiane e/o<br />

slovene:<br />

- Richiesto un difettologo, corso di laurea per logopedisti, c/o la<br />

Facoltà di pedagogia dell’Università di Lubiana o Università di<br />

Padova, Roma, Torino e Milano - Scuola Elementere “Dante Alighieri”<br />

di Isola, Vincenzo e Diego de Castro di Pirano, Pier Paolo<br />

Vergerio il vecchio di Capodistria - bando per cittadini sloveni di<br />

nazionalità italiana per università italiane e/o slovene.<br />

38 <strong>Panorama</strong><br />

Concorsi<br />

Ai sensi dell’articolo 43 dello Statuto dell’Unione Italiana e degli articoli 4, 19 e 26 del “Regolamento di procedura della Giunta<br />

Esecutiva dell’Unione Italiana”, la Giunta Esecutiva dell’Unione Italiana, nel corso della sua XXVIII Sessione ordinaria, tenutasi a Fiume,<br />

il 4 luglio 2012, dopo aver esaminato la proposta dei Bandi di concorso per l’assegnazione delle borse di studio per la frequenza di<br />

Università italiane, croate e slovene, dell’Università “Juraj Dobrila” di Pola - Dipartimento di studi in lingua italiana e Dipartimento di<br />

studi per la formazione di maestri ed educatori, dei Dipartimenti di Italianistica dell’Università di Fiume e Capodistria e del Regolamento<br />

sui punteggi e sui criteri per la classificazione dei candidati ai bandi di concorso per l’Anno Accademico 2012/2013, su proposta del<br />

Responsabile del Settore “Organizzazione, Sviluppo e Quadri”, ha approvato la seguente:<br />

CONCLUSIONE<br />

“Bandi di concorso per l’assegnazione delle borse di studio per la regolare frequenza di Facoltà-Corsi di laurea di primo livello/corsi di<br />

laurea specialistici/magistrali presso Università italiane, croate, slovene, presso l’Università “Juraj Dobrila” di Pola - Dipartimento di<br />

studi in lingua italiana e Dipartimento di studi per la formazione di maestri ed educatori, presso i Dipartimenti di Italianistica dell’Università<br />

di Capodistria e Fiume, per gli studenti di nazionalità italiana e di cittadinanza croata/slovena”<br />

- Richiesto un docente di materie scientifiche, biologia, chimica,<br />

fisica- SEI “Dante Alighieri” di Isola - bando per cittadini sloveni<br />

di nazionalità italiana per università italiane.<br />

b) connazionali cittadini croati presso Università croate:<br />

- Richiesto un docente di matematica - SEI “Giuseppina Martinuzzi”<br />

di Pola - bando per cittadini croati di nazionalità italiana<br />

per Università croate.<br />

- Richiesto un docente di geografia SEI “Dolac” di Fiume - bando<br />

per cittadini croati di nazionalità italiana per Università croate.<br />

- Richiesto un docente di chimica - SEI “Dolac” di Fiume - bando<br />

per cittadini di nazionalità italiana per Università croate.<br />

- Richiesto un docente di cultura tecnica - SEI “Belvedere” di<br />

Fiume - bando per cittadini croati di nazionalità italiana per Università<br />

croate.<br />

- Richiesto un docente di matematica - SMSI “Leonardo da<br />

Vinci” di Buie - bando per cittadini croati di nazionalità italiana per<br />

Università croate.<br />

- Richiesto un ingegnere di elettrotecnica - SMSI “Dante Alighieri”<br />

di Pola - Bando per cittadini croati di nazionalità italiana<br />

per Università croate.<br />

c) connazionali cittadini croati presso Università italiane:<br />

- Richiesto un docente di educazione fisica e sanitaria - SEI<br />

“Belvedere” di Fiume - bando per cittadini di nazionalità italiana<br />

per Università italiane.<br />

- Richiesto un docente di storia - SEI “Belvedere” di Fiume - bando<br />

per cittadini croati di nazionalità italiana per Università italiane.<br />

- Richiesto un docente di geografia - SEI “Belvedere” di Fiume -<br />

bando per cittadini croati di nazionalità italiana per Università italiane.<br />

- Richiesto un docente di geografia - SEI Dignano - bando per<br />

cittadini croati di nazionalità italiana per Università italiane.<br />

- Richiesto un docente di fisica - SEI Dignano - bando per cittadini<br />

croati di nazionalità italiana per Università italiane.<br />

- Richiesto un docente di matematica - SEI Dignano - bando per<br />

cittadini croati di nazionalità italiana per Università italiane.<br />

- Richiesto un logopedista - SEI “Giuseppina Martinuzzi di<br />

Pola - bando per cittadini croati di nazionalità italiana per Università<br />

italiane.


- Richiesto un docente di fisica - SMSI “Leonardo da Vinci” di Buie<br />

- bando per cittadini croati di nazionalità italiana per Università italiane.<br />

- Richiesto un ingegnere di elettrotecnica - SMSI “Leonardo da<br />

Vinci” di Buie - bando per cittadini croati di nazionalità italiana per<br />

Università italiane.<br />

- Richiesto un ingegnere meccanico - SMSI “Leonardo da Vinci”<br />

di Buie - bando per cittadini croati di nazionalità italiana per<br />

Università italiane.<br />

- Richiesto un docente di geografia - Scuola Media Superiore<br />

Italiana di Fiume - bando per cittadini croati di nazionalità italiana<br />

per Università italiane.<br />

- Richiesto un docente di chimica - Scuola Media Superiore Italiana<br />

di Fiume - bando per cittadini croati di nazionalità italiana per<br />

Università italiane.<br />

- Richiesto un fisioterapista (Corso di laurea in fisioterapia) per<br />

le materie professionali dell’indirizzo medico-sanitario per fisioterapisti<br />

- Scuola Media Superiore Italiana di Rovigno - bando<br />

per cittadini croati di nazionalità italiana per Università italiane.<br />

3. Tenuto conto delle integrazioni approvate al punto 2. della presente<br />

Conclusione la Giunta Esecutiva decide la pubblicazione del<br />

Bando in oggetto e del Regolamento sui punteggi e sui criteri per la<br />

classificazione dei candidati ai bandi di concorso per l’assegnazione<br />

delle borse di studio per corsi di laurea di primo livello/specialistiche/magistrali<br />

il 13 luglio 2012 sul quotidiano “La Voce del Popolo”<br />

e sul sito dell’Unione Italiana www.unione-italiana.hr e fissa<br />

la scadenza dello stesso al 28 settembre 2012.<br />

Nel “I assestamento del Programma di lavoro e del Piano finanziario<br />

per il 2012” dell’Unione Italiana è prevista l’erogazione<br />

di borse studio per la regolare frequenza di Facoltà - Corsi di laurea<br />

presso Università italiane, croate, slovene e presso l’Università<br />

“J. Dobrila” di Pola - Dipartimento di studi in lingua italiana e Dipartimento<br />

di studi per la formazione di maestri ed educatori. Da<br />

quest’anno è preventivata pure l’assegnazione di 8 borse per la regolare<br />

frequenza dei Dipartimenti di italianistica presso l’Università di<br />

Fiume e Capodistria.<br />

Si propone la pubblicazione dei seguenti Bandi di Concorso per<br />

l’assegnazione di borse studio universitarie:<br />

1. Bando di Concorso per l’assegnazione di otto (8) borse di studio<br />

per la frequenza di corsi di laurea di primo livello/corsi di laurea specialistici/magistrali<br />

presso Università della Repubblica di Croazia per<br />

gli studenti di nazionalità italiana e di cittadinanza croata/slovena.<br />

2. Bando di Concorso per l’assegnazione di otto (8) borse di studio<br />

per la frequenza di corsi di laurea di primo livello/corsi di laurea<br />

specialistici/magistrali presso Università italiane o istituzioni di studio<br />

e formazione parificate alle Università per gli studenti di nazionalità<br />

italiana e di cittadinanza croata/slovena.<br />

3. Bando di Concorso per l’assegnazione di otto (8) borse di studio<br />

per la frequenza dell’ ìUniversità “Juraj Dobrila” di Pola - Dipartimento<br />

di studi in lingua italiana e Dipartimento di studi per la<br />

M O T I V A Z I O N E<br />

BANDO DI CONCORSO<br />

Concorsi<br />

4. Sono nominati i seguenti membri della Commissione Giudicatrice<br />

per la classificazione e la selezione dei candidati che presenteranno<br />

domanda ai Bandi I e II del punto 1 della presente conclusione<br />

per l’Anno Accademico 2012/2013:<br />

- la consulente pedagogica per le scuole medie superiori, prof.ssa<br />

Maria Bradanović,<br />

- la sig.ra Ingrid Budiselić,<br />

- il Responsabile del Settore “Organizzazione, Sviluppo e Quadri”,<br />

Daniele Suman in qualità di Presidente della commissione.<br />

5. Sono nominati i seguenti membri della Commissione Giudicatrice<br />

per la classificazione e selezione dei candidati che presenteranno<br />

domanda ai Bandi III, IV e V del punto 1 della presente conclusione<br />

per l’Anno Accademico 2012/2013<br />

- la consulente pedagogica per le scuole medie superiori italiane,<br />

prof.ssa Patrizia Pittacco,<br />

- la sig.ra Ingrid Budiselić,<br />

- il Responsabile del Settore “Organizzazione, Sviluppo e Quadri”,<br />

Daniele Suman in qualità di Presidente della commissione.<br />

6. L’attuazione del presente atto è di competenza del Settore “Organizzazione,<br />

Sviluppo e Quadri” della Giunta Esecutiva dell’UI.<br />

7. La presente Conclusione entra in vigore il giorno della sua approvazione<br />

e sarà pubblicata sul sito dell’Unione Italiana www.<br />

unione-italiana.hr.<br />

Il Presidente<br />

Fiume, 4 luglio 2012 Maurizio Tremul<br />

formazione di maestri ed educatori per gli studenti di nazionalità italiana<br />

e di cittadinanza croata/slovena.<br />

4. Bando di Concorso per l’assegnazione di quattro (4) borse di<br />

studio per la regolare frequenza di corsi di laurea presso l’Università<br />

di Fiume - Dipartimento di Italianistica a studenti di nazionalità italiana<br />

e cittadinanza croata/slovena<br />

5. Bando di Concorso per l’assegnazione di quattro (4) borse di<br />

studio per la regolare frequenza di corsi di laurea presso l’Università<br />

del Litorale di Capodistria - Dipartimento di italianistica a studenti<br />

di nazionalità italiana e cittadinanza croata/slovena<br />

Inoltre, vengono approvate le richieste inviate dalle Istituzioni<br />

della Comunità Nazionale relative alle professionalità deficitarie che<br />

saranno parte integrante dei Bandi in oggetto.<br />

Si propone di pubblicare i Bandi in oggetto e il Regolamento sui<br />

punteggi e sui criteri per la classificazione dei candidati ai bandi di<br />

concorso per l’assegnazione delle borse di studio per corsi di laurea di<br />

primo livello /specialistiche/magistrali il 13 luglio 2012 sul quotidiano<br />

“La Voce del Popolo” e sul sito dell’Unione Italiana www.unione-italiana.hr<br />

e di fissare la scadenza dello stesso al 28 settembre 2012.<br />

Si propone pure la nomina dei membri delle Commissioni preposte<br />

alla classificazione e selezione dei candidati che presenteranno<br />

domanda ai suddetti Bandi di Concorso per l’Anno Accademico<br />

2012/2013 come riportato ai punti 4. e 5. della conclusione.<br />

per l’assegnazione di 8 (otto) Borse di Studio per la frequenza di corsi di laurea di primo livello/corsi di laurea specialistici/magistrali<br />

presso Università italiane o istituzioni di studio e formazione parificate alle università per gli studenti di nazionalità italiana e di<br />

cittadinanza croata/slovena<br />

Articolo 1<br />

L’Unione Italiana (UI) e l’Università Popolare di Trieste (UPT) indicono<br />

un Bando di Concorso (di seguito: Bando) per l’assegnazione<br />

di N° 8 (otto) Borse di Studio (di seguito: Borse) riservato agli studenti<br />

di nazionalità italiana e cittadinanza croata/slovena, diplomati delle<br />

Scuole Medie Superiori Italiane in Croazia/Slovenia, per la frequenza<br />

di corsi di laurea di primo livello/corsi di laurea specialistica/magistrale<br />

presso le Università italiane o istituzioni di studio e formazione<br />

parificate alle Università per l’Anno Accademico (di seguito: A.A.)<br />

2012/2013.<br />

<strong>Panorama</strong> 39


40 <strong>Panorama</strong><br />

Concorsi<br />

Articolo 2<br />

Le Borse sono vincolate. La loro suddivisione viene stabilita annualmente<br />

dalla Giunta Esecutiva dell’UI in base alle effettive e documentate necessità<br />

espresse dalle Istituzioni della Comunità Nazionale Italiana (CNI), che hanno<br />

indicato i profili professionali carenti presso le singole Istituzioni della CNI.<br />

Per l’A.A. 2012/2013 le Borse sono bandite per le seguenti professionalità<br />

richieste dalle Istituzioni della CNI di seguito elencate:<br />

- un difettologo, corso di laurea per logopedisti - Scuola Elementare<br />

“Dante Alighieri” di Isola, Vincenzo e Diego de Castro di Pirano, Pier Paolo<br />

Vergerio il vecchio di Capodistria<br />

- un docente di materie scientifiche, biologia, chimica, fisica - SEI “Dante<br />

Alighieri” di Isola<br />

- un docente di educazione fisica e sanitaria - SEI “Belvedere” di Fiume<br />

- un docente di storia - SEI “Belvedere” di Fiume<br />

- un docente di geografia - SEI “Belvedere” di Fiume<br />

- un docente di geografia – SEI Dignano<br />

- un docente di fisica - SEI Dignano<br />

- un docente di matematica - SEI Dignano<br />

- un logopedista - SEI “Giuseppina Martinuzzi di Pola<br />

- un docente di fisica - SMSI “Leonardo da Vinci” di Buie<br />

- un ingegnere di elettrotecnica - SMSI “Leonardo da Vinci” di Buie<br />

- un ingegnere meccanico - SMSI “Leonardo da Vinci” di Buie<br />

- un docente di geografia - Scuola Media Superiore Italiana di Fiume<br />

- un docente di chimica - Scuola Media Superiore Italiana di Fiume<br />

- un fisioterapista (Corso di laurea in fisioterapia) per le materie professionali<br />

dell’indirizzo medico - sanitario per fisioterapisti - Scuola Media<br />

Superiore Italiana di Rovigno<br />

Nel caso non vi sia un numero sufficiente di domande per l’assegnazione<br />

di tutte le Borse vincolate, il Bando sarà ripubblicato e prevederà la<br />

possibilità di assegnare Borse libere fino ad esaurimento di tutte le Borse<br />

messe a concorso.<br />

Articolo 3<br />

Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti di nazionalità<br />

italiana e cittadini croati/sloveni che:<br />

- hanno frequentato le Scuole Italiane di I grado (dalla I all’VIII/IX classe<br />

elementare) e di II grado (dalla I alla IV/V classe media superiore);<br />

- hanno frequentato soltanto le Scuole Italiane di II grado (dalla I alla<br />

IV/V classe media superiore) qualora nel Comune di residenza, all’epoca<br />

considerata, non fosse operante una Scuola Italiana di I grado.<br />

Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti di nazionalità<br />

italiana e cittadini croati/sloveni che:<br />

- a livello di Scuola media superiore (I-IV/V classe) hanno riportato un<br />

profitto cumulativo medio non inferiore a 3,5 (nella media non viene considerato<br />

il voto di maturità).<br />

Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti di nazionalità<br />

italiana e cittadini croati/sloveni già iscritti a un corso di laurea di primo<br />

grado presso un’Università italiana o un’Istituzione di studio e formazione parificata<br />

alle Università, e gli studenti in possesso di una laurea di primo grado<br />

che desiderano frequentare un corso di laurea specialistica/magistrale presso<br />

un’Università italiana o un’istituzione di studio e formazione parificata alle<br />

Università, che soddisfano le condizioni del comma 1 del presente articolo.<br />

In via eccezionale, in presenza di fondata e oggettiva motivazione<br />

adotta dai candidati, la Commissione giudicatrice (di seguito: Commissione),<br />

sentito il parere del Presidente della Giunta Esecutiva dell’UI, può decidere<br />

di ammettere al Bando domande che non soddisfano i criteri indicati<br />

nel comma 1 del presente articolo. Le decisioni sull’ammissibilità delle<br />

domande sono insindacabili e inappellabili.<br />

Articolo 4<br />

Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti diplomati<br />

delle Scuole Medie Superiori Italiane operanti in Croazia che soddisfano le<br />

condizioni dell’articolo 3, e che:<br />

- hanno concluso l’istruzione media superiore superando l’esame di Maturità<br />

di Stato di Lingua e letteratura italiana - livello superiore (livello A).<br />

Articolo 5<br />

Non possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti che:<br />

- hanno già usufruito di Borse assegnate, per un livello d’istruzione superiore<br />

a quello della Scuola Media Superiore per i corsi di laurea di primo<br />

livello, rispettivamente superiore alla laurea di primo livello per i corsi di<br />

laurea specialistici/magistrali, nell’ambito della collaborazione UI-UPT;<br />

- sono in rapporto di lavoro.<br />

Le Borse promosse dal presente Bando non sono cumulabili con altre<br />

Borse di Studio.<br />

Gli assegnatari delle Borse sono tenuti a trasmettere, all’inizio di ciascun<br />

A.A., alla Giunta Esecutiva dell’UI una dichiarazione autografa certificante<br />

l’assenza degli impedimenti indicati nei comma 1 e 2 del presente articolo.<br />

Il mancato rispetto del comma 3 del presente articolo comporta la sospensione<br />

dell’erogazione della Borsa fino alla presentazione dell’autocertificazione<br />

richiesta.<br />

I premi, i riconoscimenti in denaro e gli assegni una tantum ottenuti<br />

dagli studenti per ragioni di merito o di ricerca non rappresentano impedimento<br />

all’erogazione della Borsa.<br />

Articolo 6<br />

Le Borse vincolate vengono assegnate fino al conseguimento del titolo di<br />

studio richiesto per lo svolgimento della professione indicata nel vincolo.<br />

La durata delle Borse libere è pari alla durata legale del corso di laurea<br />

seguito dallo studente.<br />

La durata delle Borse assegnate agli studenti già iscritti ad un corso di<br />

laurea coincide con il periodo rimanente fino alla conclusione della durata<br />

legale del corso frequentato dall’assegnatario della Borsa.<br />

La Borsa consta di 10 (dieci) mensilità annuali il cui ammontare viene<br />

stabilito dall’UI per ogni A.A.<br />

Allo scadere della durata legale del corso di laurea all’assegnatario della<br />

Borsa viene riconosciuto un contributo finanziario una tantum per la tesi<br />

di laurea il cui ammontare è fissato nell’importo pari a due mensilità.<br />

Al conseguimento della laurea all’assegnatario della Borsa vincolata<br />

viene riconosciuto un contributo finanziario una tantum per la copertura<br />

delle tasse da versare per ottenere il riconoscimento dell’equipollenza del<br />

titolo di studio in Croazia/Slovenia, il cui ammontare è fissato nell’importo<br />

pari a due mensilità della borsa di studio.<br />

Il riconoscimento del contributo finanziario di cui al precedente comma<br />

non implica alcun obbligo in capo all’UI in merito alla stesura delle traduzioni<br />

necessarie per l’ottenimento dell’equipollenza del titolo di studio.<br />

Articolo 7<br />

Il mantenimento della Borsa negli A.A. successivi a quello in cui è stata<br />

assegnata sarà valutato annualmente, in base al rispetto della seguente<br />

condizione:<br />

- il conseguimento di almeno il 70% dei crediti formativi - ECTS previsti<br />

dal piano di studio per gli A.A. precedenti.<br />

In caso di mancato adempimento, per cause non oggettive, della disposizione<br />

di cui al precedente comma del presente articolo, l’erogazione della<br />

Borsa sarà sospesa fino al conseguimento di almeno il 70% dei crediti formativi<br />

- ECTS previsti dal piano di studio per gli A.A. precedenti.<br />

Articolo 8<br />

Lo studente assegnatario di una Borsa vincolata ha l’obbligo di sottoscrivere<br />

un Contratto di studio con l’UI, l’UPT e con un’Istituzione della CNI,<br />

che sarà tenuta a garantirgli un posto di lavoro idoneo al titolo di studio conseguito<br />

e presso la quale, a studi ultimati, l’assegnatario della Borsa dovrà impiegarsi<br />

per un periodo pari alla metà di quello in cui ha percepito la Borsa.<br />

L’obbligo contrattuale dell’assegnatario della Borsa sarà considerato onorato<br />

anche nel caso in cui, per motivate ragioni, d’intesa con l’UI e l’Istituzione<br />

della CNI firmataria del contratto, si impieghi presso un’altra Istituzione della<br />

CNI che necessiti della professionalità acquisita dall’assegnatario della Borsa.


Nel caso l’assunzione dell’assegnatario della Borsa vincolata presso<br />

l’Istituzione della CNI sia condizionata con il superamento di un esame professionale/di<br />

Stato l’UI si impegna a corrispondere al borsista un contributo<br />

finanziario una tantum destinato alla copertura delle tasse universitarie del<br />

corso di formazione propedeutico all’esame richiesto a norma di legge, il cui<br />

ammontare è fissato nell’importo pari a due mensilità della borsa di studio.<br />

Lo studente assegnatario di una Borsa libera ha l’obbligo di sottoscrivere<br />

un Contratto di studio con l’UI e con l’UPT.<br />

Agli assegnatari delle Borse è fatto obbligo di laurearsi entro due (2)<br />

anni dalla conclusione della durata legale del corso di laurea.<br />

Il mancato adempimento da parte dell’assegnatario della Borsa degli<br />

obblighi elencati nei comma precedenti comporta la decadenza del diritto<br />

alla Borsa, e determina l’obbligo alla restituzione all’UI dell’intero ammontare<br />

dell’importo in denaro percepito.<br />

Le Istituzioni della CNI firmatarie dei Contratti di studio sono tenute al<br />

pieno rispetto degli obblighi da questi derivanti.<br />

Articolo 9<br />

Alla domanda di partecipazione al Concorso, debitamente compilata,<br />

dovrà essere allegata la seguente documentazione:<br />

1) Certificato di nascita.<br />

2) Fotocopia del certificato di cittadinanza.<br />

3) Certificato comprovante la frequenza della Scuola Italiana di I e II<br />

grado rilasciato dalla Direzione della scuola.<br />

4) Fotocopia autenticata della pagella dell’VIII (per gli studenti che<br />

hanno frequentato le scuole in Croazia) /IX classe (per gli studenti che hanno<br />

frequentato le scuole in Slovenia).<br />

5) Fotocopie autenticate delle pagelle di tutte le classi della Scuola Media Superiore.<br />

6) Fotocopia autenticata del diploma/pagella di maturità.<br />

7) Fotocopia autenticata del certificato attestante gli esami opzionali sostenuti<br />

alla Maturità di Stato (solo per i candidati che si sono diplomati ai<br />

sensi del precedente ordinamento e che hanno sostenuto successivamente<br />

la Maturità di Stato in Croazia).<br />

8) Notifica di profitto di Maturità generale (solo per i candidati che hanno<br />

sostenuto la Maturità generale in Slovenia).<br />

9) Certificato d’iscrizione nella locale Comunità degli Italiani in qualità<br />

di membro effettivo.<br />

10) Un documento rilasciato dall’autorità locale certificante la dichiarazione<br />

di appartenenza nazionale alla CNI.<br />

11) Piano di studi, certificato autenticato degli esami sostenuti con relative<br />

votazioni e crediti formativi conseguiti (solo per i candidati già iscritti<br />

a corsi di laurea di primo livello e per i candidati che desiderano frequentare<br />

un corso di laurea specialistica/magistrale).<br />

12) Fotocopia autenticata del certificato di laurea di primo livello e notifica<br />

del voto riportato (solo per i candidati che desiderano frequentare un<br />

corso di laurea specialistica/magistrale).<br />

Articolo 10<br />

La domanda di partecipazione al presente Bando, inclusi i relativi allegati,<br />

redatta su carta libera e sottoscritta dal candidato, dovrà pervenire alla Segre-<br />

BANDO DI CONCORSO<br />

Concorsi<br />

teria dell’Unione Italiana, Via delle Pile/Uljarska 1/IV, 51000 Fiume, entro il<br />

termine perentorio del 28 settembre 2012. Farà fede il timbro postale.<br />

Le domande di partecipazione al presente Bando dovranno recare chiara<br />

indicazione in merito al tipo di Borsa per la quale il candidato concorre (vincolata/libera);<br />

e al livello universitario per il quale viene richiesta la Borsa<br />

(corso di laurea di primo livello/corso di laurea specialistica/magistrale).<br />

Per le Borse vincolate la domanda dovrà recare chiara indicazione<br />

dell’Istituzione con la quale il candidato desidera sottoscrivere il Contratto<br />

di studio vincolato.<br />

Verranno prese in considerazione solo ed esclusivamente le Domande<br />

pervenute entro il termine indicato al comma 1 del presente articolo e corredate<br />

da tutta la documentazione richiesta.<br />

Articolo 11<br />

Le domande per l’assegnazione delle Borse saranno valutate da una<br />

Commissione, formata da un Presidente e da due membri, nominata dalla<br />

Giunta Esecutiva dell’UI, che si atterrà ai criteri stabiliti nel presente Bando<br />

e nell’apposito Regolamento punteggi.<br />

Il processo di selezione dei candidati avverrà in base all’esame delle<br />

Domande pervenute e della documentazione e queste allegata.<br />

Al termine della valutazione la Commissione formulerà graduatorie dei<br />

candidati distinte per ciascuna categoria di destinatari indicata nell’articolo<br />

1 del presente Bando.<br />

Le Borse verranno assegnate secondo l’ordine di tali graduatorie.<br />

Nel caso di rinuncia o di decadenza dell’assegnatario della Borsa questa<br />

potrà essere assegnata per il rimanente periodo ai candidati che, risultati<br />

idonei, seguano in ordine di graduatoria.<br />

Articolo 12<br />

I candidati hanno diritto di presentare ricorso entro otto (8) giorni dalla<br />

comunicazione dei risultati. Le risposte ai ricorsi devono essere esibite entro<br />

otto (8) giorni dalla data di scadenza del tempo utile per gli stessi.<br />

Il ricorso va presentato al Comitato dei Garanti, d’Appello e di Controllo<br />

dell’Unione Italiana, Via delle Pile/Uljarska 1/IV, 51000 Fiume. Farà<br />

fede il timbro postale.<br />

Articolo 13<br />

In deroga all’Articolo 4 del presente Bando possono concorrere all’assegnazione<br />

delle Borse gli studenti diplomati delle Scuole Medie Superiori<br />

Italiane operanti in Croazia che soddisfano le condizioni dell’articolo 3, e<br />

che hanno concluso l’istruzione media superiore superando l’esame di maturità<br />

a sensi dell’ordinamento precedente (Maturità scolastica).<br />

In sede di formulazione delle graduatorie dei candidati il punteggio<br />

per la Maturità scolastica sarà assegnato ai sensi delle disposizioni previste<br />

dall’apposito Regolamento punteggi.<br />

Articolo 14<br />

Con l’entrata in vigore del presente Bando sono abrogate tutte le norme<br />

precedenti recanti disposizioni in materia di concessione di Borse per la<br />

frequenza di corsi di laurea presso le Università italiane o istituzioni di studio<br />

e formazione parificate alle Università a studenti di nazionalità italiana<br />

e cittadinanza croata/slovena.<br />

per l’assegnazione di 8 (otto) borse di studio per la frequenza di corsi di laurea di primo livello/corsi di laurea specialistici/magistrali<br />

presso Università della Repubblica di Croazia/Slovenia per gli studenti di nazionalità italiana e di cittadinanza croata/slovena<br />

Articolo 1<br />

L’Unione Italiana (UI) e l’Università Popolare di Trieste (UPT) indicono<br />

un Bando di Concorso (di seguito: Bando) per l’assegnazione di N° 8 (otto)<br />

Borse di Studio (di seguito: Borse) riservato agli studenti di nazionalità italiana<br />

e cittadinanza croata/slovena, diplomati delle Scuole Medie Superiori<br />

Italiane in Croazia/Slovenia, per la frequenza di corsi di laurea di primo livello/corsi<br />

di laurea specialistica/magistrale presso le Università della Repubblica<br />

di Croazia per l’Anno Accademico (di seguito: A.A.) 2012/2013.<br />

Articolo 2<br />

Le Borse sono vincolate. La loro suddivisione viene stabilita annualmente<br />

dalla Giunta Esecutiva dell’UI in base alle effettive e documentate<br />

necessità espresse dalle Istituzioni della Comunità Nazionale Italiana<br />

(CNI), che hanno indicato i profili professionali carenti presso le singole<br />

Istituzioni della CNI.<br />

Per l’A.A. 2012/2013 le Borse sono bandite per le seguenti professionalità<br />

richieste dalle Istituzioni della CNI di seguito elencate:<br />

<strong>Panorama</strong> 41


42 <strong>Panorama</strong><br />

Concorsi<br />

- un difettologo, corso di laurea per logopedisti - Scuola Elementere<br />

“Dante Alighieri” di Isola, Vincenzo e Diego de Castro di Pirano, Pier<br />

Paolo Vergerio il vecchio di Capodistria<br />

- un docente di matematica - SEI “Giuseppina Martinuzzi” di Pola<br />

- un docente di geografia - SEI “Dolac” di Fiume<br />

- un docente di chimica - SEI “Dolac” di Fiume<br />

- un docente di cultura tecnica - SEI “Belvedere” di Fiume<br />

- un docente di matematica - SMSI “Leonardo da Vinci” di Buie<br />

- un ingegnere di elettrotecnica - SMSI “Dante Alighieri” di Pola<br />

Nel caso non vi sia un numero sufficiente di domande per l’assegnazione di<br />

tutte le Borse vincolate, il Bando sarà ripubblicato e prevederà la possibilità di<br />

assegnare Borse libere fino ad esaurimento di tutte le Borse messe a concorso.<br />

Articolo 3<br />

Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti di nazionalità<br />

italiana e cittadini croati/sloveni che:<br />

- hanno frequentato le Scuole Italiane di I grado (dalla I all’VIII/IX classe<br />

elementare) e di II grado (dalla I alla IV/V classe media superiore);<br />

- hanno frequentato soltanto le Scuole Italiane di II grado (dalla I alla<br />

IV/V classe media superiore) qualora nel Comune di residenza, all’epoca<br />

considerata, non fosse operante una Scuola Italiana di I grado.<br />

Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti di nazionalità<br />

italiana e cittadini croati/sloveni che:<br />

- a livello di Scuola media superiore (I-IV/V classe) hanno riportato<br />

un profitto cumulativo medio non inferiore a 3,5 (nella media non viene<br />

considerato il voto di maturità).<br />

Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti di nazionalità<br />

italiana e cittadini croati/sloveni già iscritti a un corso di laurea<br />

di primo grado presso un’Università in Croazia/Slovenia e gli studenti in<br />

possesso di una laurea di primo grado che desiderano frequentare un corso<br />

di laurea specialistica/magistrale presso un’Università croata/slovena,<br />

che soddisfano le condizioni del comma 1 del presente articolo.<br />

In via eccezionale, in presenza di fondata e oggettiva motivazione<br />

adotta dai candidati, la Commissione giudicatrice (di seguito: Commissione),<br />

sentito il parere del Presidente della Giunta Esecutiva dell’UI, può<br />

decidere di ammettere al Bando domande che non soddisfano i criteri indicati<br />

nel comma 1 del presente articolo. Le decisioni sull’ammissibilità<br />

delle domande sono insindacabili e inappellabili.<br />

Articolo 4<br />

Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti diplomati<br />

delle Scuole Medie Superiori Italiane operanti in Croazia che soddisfano<br />

le condizioni dell’articolo 3, e che:<br />

- hanno concluso l’istruzione media superiore superando l’esame di Maturità<br />

di Stato di Lingua e letteratura italiana – livello superiore (livello A);<br />

Articolo 5<br />

Non possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti che:<br />

- hanno già usufruito di Borse assegnate, per un livello d’istruzione superiore<br />

a quello della Scuola Media Superiore per i corsi di laurea di primo<br />

livello, rispettivamente superiore alla laurea di primo livello per i corsi di<br />

laurea specialistici/magistrali, nell’ambito della collaborazione UI-UPT;<br />

- sono in rapporto di lavoro.<br />

Le Borse promosse dal presente Bando non sono cumulabili con altre<br />

Borse di Studio.<br />

Gli assegnatari delle Borse sono tenuti a trasmettere, all’inizio di ciascun<br />

A.A., alla Giunta Esecutiva dell’UI una dichiarazione autografa certificante<br />

l’assenza degli impedimenti indicati nei comma 1 e 2 del presente articolo.<br />

Il mancato rispetto del comma 3 del presente articolo comporta la sospensione<br />

dell’erogazione della Borsa fino alla presentazione dell’autocertificazione<br />

richiesta.<br />

I premi, i riconoscimenti in denaro e gli assegni una tantum ottenuti<br />

dagli studenti per ragioni di merito o di ricerca non rappresentano impedimento<br />

all’erogazione della Borsa.<br />

Articolo 6<br />

Le Borse vincolate vengono assegnate fino al conseguimento del titolo di<br />

studio richiesto per lo svolgimento della professione indicata nel vincolo.<br />

La durata delle Borse libere è pari alla durata legale del corso di laurea<br />

seguito dallo studente.<br />

La durata delle Borse assegnate agli studenti già iscritti ad un corso di<br />

laurea coincide con il periodo rimanente fino alla conclusione della durata<br />

legale del corso frequentato dall’assegnatario della Borsa.<br />

La Borsa consta di 10 (dieci) mensilità annuali il cui ammontare viene<br />

stabilito dall’UI per ogni A.A.<br />

Allo scadere della durata legale del corso di laurea all’assegnatario della<br />

Borsa viene riconosciuto un contributo finanziario una tantum per la tesi<br />

di laurea il cui ammontare è fissato nell’importo pari a due mensilità.<br />

Articolo 7<br />

Il mantenimento della Borsa negli A.A. successivi a quello in cui è<br />

stata assegnata sarà valutato annualmente, in base al rispetto della seguente<br />

condizione:<br />

- il conseguimento di almeno il 70% dei crediti formativi - ECTS previsti<br />

dal piano di studio per gli A.A. precedenti.<br />

In caso di mancato adempimento, per cause non oggettive, della disposizione<br />

di cui al precedente comma del presente articolo, l’erogazione<br />

della Borsa sarà sospesa fino al conseguimento di almeno il 70% dei crediti<br />

formativi - ECTS previsti dal piano di studio per gli A.A. precedenti.<br />

Articolo 8<br />

Lo studente assegnatario di una Borsa vincolata ha l’obbligo di sottoscrivere<br />

un Contratto di studio con l’UI, l’UPT e con un’Istituzione della<br />

CNI, che sarà tenuta a garantirgli un posto di lavoro idoneo al titolo di<br />

studio conseguito e presso la quale, a studi ultimati, l’assegnatario della<br />

Borsa dovrà impiegarsi per un periodo pari alla metà di quello in cui ha<br />

percepito la Borsa.<br />

L’obbligo contrattuale dell’assegnatario della Borsa sarà considerato<br />

onorato anche nel caso in cui, per motivate ragioni, d’intesa con l’UI e l’Istituzione<br />

della CNI firmataria del contratto, si impieghi presso un’altra Istituzione<br />

della CNI che necessiti della professionalità acquisita dal borsista.<br />

Nel caso l’assunzione dell’assegnatario della Borsa vincolata presso<br />

l’Istituzione della CNI sia condizionata con il superamento di un<br />

esame professionale/di Stato l’UI si impegna a corrispondere all’assegnatario<br />

della Borsa un contributo finanziario una tantum destinato alla<br />

copertura delle tasse universitarie per la frequenza del corso di formazione<br />

propedeutico all’esame richiesto a norma di legge, il cui ammontare<br />

è fissato nell’importo pari a quattro (4) mensilità.<br />

Lo studente assegnatario di una Borsa libera ha l’obbligo di sottoscrivere<br />

un Contratto di studio con l’UI e con l’UPT.<br />

Agli assegnatari delle Borse è fatto obbligo di laurearsi entro due (2)<br />

anni dalla conclusione della durata legale del corso di laurea.<br />

Il mancato adempimento da parte dell’assegnatario della Borsa degli<br />

obblighi elencati nei comma precedenti comporta la decadenza del diritto<br />

alla Borsa, e determina l’obbligo alla restituzione all’UI dell’intero ammontare<br />

dell’importo in denaro percepito.<br />

Le Istituzioni della CNI firmatarie dei Contratti di studio sono tenute<br />

al pieno rispetto degli obblighi da questi derivanti.<br />

Articolo 9<br />

Alla domanda di partecipazione al Concorso, debitamente compilata,<br />

dovrà essere allegata la seguente documentazione:<br />

1) Certificato di nascita.<br />

2) Fotocopia del certificato di cittadinanza.<br />

3) Certificato comprovante la frequenza della Scuola Italiana di I e II<br />

grado rilasciato dalla Direzione della scuola.<br />

4) Fotocopia autenticata della pagella dell’VIII (per gli studenti che<br />

hanno frequentato le scuole in Croazia) /IX classe (per gli studenti che<br />

hanno frequentato le scuole in Slovenia).


5) Fotocopie autenticate delle pagelle di tutte le classi della Scuola Media<br />

Superiore.<br />

6) Fotocopia autenticata del diploma/pagella di maturità.<br />

7) Fotocopia autenticata del certificato attestante gli esami opzionali<br />

sostenuti alla Maturità di Stato (solo per i candidati che si sono diplomati<br />

ai sensi del precedente ordinamento e che hanno sostenuto successivamente<br />

la Maturità di Stato in Croazia).<br />

8) Notifica di profitto di maturità generale (solo per i candidati che hanno<br />

sostenuto la Maturità generale in Slovenia).<br />

9) Certificato d’iscrizione nella locale Comunità degli Italiani in qualità<br />

di membro effettivo.<br />

10) Un documento rilasciato dall’autorità locale certificante la dichiarazione<br />

di appartenenza nazionale alla CNI.<br />

11) Piano di studi, certificato autenticato degli esami sostenuti con relative<br />

votazioni e crediti formativi conseguiti (solo per i candidati già iscritti<br />

a corsi di laurea di primo livello e per i candidati che desiderano frequentare<br />

un corso di laurea specialistica/magistrale).<br />

12) Fotocopia autenticata del certificato di laurea di primo livello e notifica<br />

del voto riportato (solo per i candidati che desiderano frequentare un<br />

corso di laurea specialistica/magistrale).<br />

Articolo 10<br />

La domanda di partecipazione al presente Bando, inclusi i relativi<br />

allegati, redatta su carta libera e sottoscritta dal candidato, dovrà pervenire<br />

alla Segreteria dell’Unione Italiana, Via delle Pile/Uljarska<br />

1/IV, 51000 Fiume, entro il termine perentorio del 28 settembre<br />

2012. Farà fede il timbro postale.<br />

Le domande di partecipazione al presente Bando dovranno recare chiara<br />

indicazione in merito al tipo di Borsa per la quale il candidato concorre (vincolata/libera);<br />

e al livello universitario per il quale viene richiesta la Borsa<br />

(corso di laurea di primo livello/corso di laurea specialistica/magistrale).<br />

Per le Borse vincolate la domanda dovrà recare chiara indicazione<br />

dell’Istituzione con la quale il candidato desidera sottoscrivere il Contratto<br />

di studio vincolato.<br />

Verranno prese in considerazione solo ed esclusivamente le Domande<br />

pervenute entro il termine indicato al comma 1 del presente articolo e<br />

corredate da tutta la documentazione richiesta.<br />

BANDO DI CONCORSO<br />

Concorsi<br />

Articolo 11<br />

Le domande per l’assegnazione delle Borse saranno valutate da una<br />

Commissione, formata da un Presidente e da due membri, nominata dalla<br />

Giunta Esecutiva dell’UI, che si atterrà ai criteri stabiliti nel presente Bando<br />

e nell’apposito Regolamento punteggi.<br />

Il processo di selezione dei candidati avverrà in base all’esame delle<br />

Domande pervenute e della documentazione e queste allegata.<br />

Al termine della valutazione la Commissione formulerà graduatorie<br />

dei candidati distinte per ciascuna categoria di destinatari indicata nell’articolo<br />

1 del presente Bando.<br />

Le Borse verranno assegnate secondo l’ordine di tali graduatorie.<br />

Nel caso di rinuncia o di decadenza dell’assegnatario della Borsa questa<br />

potrà essere assegnata per il rimanente periodo ai candidati che, risultati<br />

idonei, seguano in ordine di graduatoria.<br />

Articolo 12<br />

I candidati hanno diritto di presentare ricorso entro otto (8) giorni dalla<br />

comunicazione dei risultati. Le risposte ai ricorsi devono essere esibite<br />

entro otto (8) giorni dalla data di scadenza del tempo utile per gli stessi.<br />

Il ricorso va presentato al Comitato dei Garanti, d’Appello e di Controllo<br />

dell’Unione Italiana, Via delle Pile/Uljarska 1/IV, 51000 Fiume.<br />

Farà fede il timbro postale.<br />

Articolo 13<br />

In deroga all’Articolo 4 del presente Bando possono concorrere all’assegnazione<br />

delle Borse gli studenti diplomati delle Scuole Medie Superiori<br />

Italiane operanti in Croazia che soddisfano le condizioni dell’articolo<br />

3, e che hanno concluso l’istruzione media superiore superando l’esame<br />

di maturità a sensi dell’ordinamento precedente (Maturità scolastica).<br />

In sede di formulazione delle graduatorie dei candidati il punteggio<br />

per la Maturità scolastica sarà assegnato ai sensi delle disposizioni previste<br />

dall’apposito Regolamento punteggi.<br />

Articolo 14<br />

Con l’entrata in vigore del presente Bando sono abrogate tutte le norme<br />

precedenti recanti disposizioni concernenti la concessione di Borse per la frequenza<br />

di corsi di laurea presso le Università della Repubblica di Croazia/<br />

Slovenia a studenti di nazionalità italiana e cittadinanza croata/slovena, diplomati<br />

delle Scuole Medie Superiori Italiane in Croazia/Slovenia.<br />

per l’assegnazione di 8 (otto) borse di studio per la regolare frequenza dell’Università “Juraj Dobrila” di Pola - Dipartimento di studi<br />

in lingua italiana e dipartimento di studi per la formazione di maestri ed educatori<br />

Articolo 1<br />

L’Unione Italiana (UI) e l’Università Popolare di Trieste (UPT) indicono<br />

un Bando di Concorso (di seguito: Bando) per l’assegnazione di N° 8 (otto)<br />

Borse di Studio (di seguito: Borse) riservato agli studenti di nazionalità italiana<br />

e cittadinanza croata/slovena, diplomati delle Scuole Medie Superiori Italiane<br />

in Croazia/Slovenia, per la frequenza di corsi di laurea di primo livello/<br />

corsi di laurea specialistica/magistrale presso l’Università “Juraj Dobrila” di<br />

Pola, Dipartimento di studi in lingua italiana e Dipartimento per la formazione<br />

di maestri ed educatori per l’Anno Accademico (di seguito: A.A.) 2012/2013.<br />

Le Borse bandite nell’ambito della collaborazione fra l’UI e l’UPT<br />

vengono assegnate in base alla seguente ripartizione:<br />

► N° 8 (otto) Borse per la frequenza di corsi di laurea di primo e secondo livello.<br />

Articolo 2<br />

Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti di nazionalità<br />

italiana e cittadini croati/sloveni che:<br />

- hanno frequentato le Scuole Italiane di I grado (dalla I all’VIII/IX classe<br />

elementare) e di II grado (dalla I alla IV/V classe media superiore);<br />

- hanno frequentato soltanto le Scuole Italiane di II grado (dalla I alla<br />

IV/V classe media superiore) qualora nel Comune di residenza, all’epoca<br />

considerata, non fosse operante una Scuola Italiana di I grado.<br />

Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti di nazionalità<br />

italiana e cittadini croati/sloveni già iscritti a un corso di laurea<br />

di primo grado presso i citati Dipartimenti dell’Università “Juraj Dobrila”<br />

di Pola e gli studenti in possesso di una laurea di primo grado che desiderano<br />

frequentare un corso di laurea specialistica/magistrale presso i<br />

citati Dipartimenti della Facoltà di Filosofia - Università “Juraj Dobrila”<br />

di Pola, che soddisfano le condizioni del comma 1 del presente articolo.<br />

In via eccezionale, in presenza di fondata e oggettiva motivazione<br />

adotta dai candidati, la Commissione giudicatrice (di seguito: Commissione),<br />

sentito il parere del Presidente della Giunta Esecutiva dell’UI,<br />

può decidere di ammettere al Bando domande che non soddisfano i criteri<br />

indicati nel comma 1 del presente articolo. Le decisioni sull’ammissibilità<br />

delle domande sono insindacabili e inappellabili.<br />

Articolo 3<br />

Possono concorrere all’assegnazione delle Borse per la frequenza del<br />

Dipartimento di studi in lingua italiana gli studenti di nazionalità italiana e<br />

cittadini croati/sloveni che soddisfano le condizioni dell’Articolo 2 e che:<br />

- a livello di Scuola media superiore (I-IV/V classe) hanno riportato<br />

un profitto cumulativo medio non inferiore a 3,5 (nella media non viene<br />

considerato il voto di maturità).<br />

<strong>Panorama</strong> 43


44 <strong>Panorama</strong><br />

Concorsi<br />

Possono concorrere all’assegnazione delle Borse per la frequenza<br />

del Dipartimento per la formazione di maestri ed educatori gli studenti<br />

di nazionalità italiana e cittadini croati/sloveni che soddisfano le condizioni<br />

dell’Articolo 2 e che:<br />

- supereranno un apposito colloquio attitudinale.<br />

I candidati ammessi al colloquio di cui al punto precedente saranno<br />

convocati con sette giorni di preavviso. La mancata presentazione al colloquio<br />

comporta l’esclusione dal Bando.<br />

Il mancato superamento del colloquio di cui al punto precedente<br />

comporta l’esclusione dal Bando.<br />

Articolo 4<br />

Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti diplomati<br />

delle Scuole Medie Superiori Italiane operanti in Croazia che soddisfano<br />

le condizioni dell’articolo 3, e che:<br />

- hanno concluso l’istruzione media superiore superando l’esame di Maturità<br />

di Stato di Lingua e letteratura italiana - livello superiore (livello A);<br />

Articolo 5<br />

Non possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti che:<br />

- hanno già usufruito di Borse assegnate, per un livello d’istruzione superiore<br />

a quello della Scuola Media Superiore per i corsi di laurea di primo<br />

livello, rispettivamente superiore alla laurea di primo livello per i corsi di<br />

laurea specialistici/magistrali, nell’ambito della collaborazione UI-UPT;<br />

- sono in rapporto di lavoro.<br />

Le Borse promosse dal presente Bando non sono cumulabili con altre<br />

Borse di Studio.<br />

Gli assegnatari delle Borse sono tenuti a trasmettere, all’inizio di ciascun<br />

A.A., alla Giunta Esecutiva dell’UI una dichiarazione autografa certificante<br />

l’assenza degli impedimenti indicati nei comma 1 e 2 del presente articolo.<br />

Il mancato rispetto del comma 3 del presente articolo comporta la<br />

sospensione dell’erogazione della Borsa fino alla presentazione dell’autocertificazione<br />

richiesta.<br />

I premi, i riconoscimenti in denaro e gli assegni una tantum ottenuti<br />

dagli studenti per ragioni di merito o di ricerca non rappresentano impedimento<br />

all’erogazione della Borsa.<br />

Articolo 6<br />

La durata delle Borse è pari alla durata legale del corso di laurea seguito<br />

dallo studente.<br />

La durata delle Borse assegnate agli studenti già iscritti ad un corso<br />

di laurea coincide con il periodo rimanente fino alla conclusione della<br />

durata legale del corso frequentato dall’assegnatario della Borsa.<br />

La Borsa consta di 10 (dieci) mensilità annuali il cui ammontare viene<br />

stabilito dall’UI per ogni A.A.<br />

Allo scadere della durata legale del corso di laurea all’assegnatario della<br />

Borsa viene riconosciuto un contributo finanziario una tantum per la tesi<br />

di laurea il cui ammontare è fissato nell’importo pari a due mensilità.<br />

Articolo 7<br />

Il mantenimento della Borsa negli A.A. successivi a quello in cui è<br />

stata assegnata sarà valutato annualmente, in base al rispetto della seguente<br />

condizione:<br />

- il conseguimento di almeno il 70% dei crediti formativi - ECTS previsti<br />

dal piano di studio per gli A.A. precedenti.<br />

In caso di mancato adempimento, per cause non oggettive, della disposizione<br />

di cui al precedente comma del presente articolo, l’erogazione<br />

della Borsa sarà sospesa fino al conseguimento di almeno il 70% dei<br />

crediti formativi previsti dal piano di studio per gli A.A. precedenti.<br />

Articolo 8<br />

Lo studente assegnatario di una Borsa ha l’obbligo di sottoscrivere<br />

un Contratto di studio con l’UI e con l’UPT.<br />

Agli assegnatari delle Borse è fatto obbligo di laurearsi entro due (2)<br />

anni dalla conclusione della durata legale del corso di laurea.<br />

Il mancato adempimento da parte dell’assegnatario della Borsa degli<br />

obblighi elencati nei comma precedenti comporta la decadenza del diritto<br />

alla Borsa, e determina l’obbligo alla restituzione all’UI dell’intero<br />

ammontare dell’importo in denaro percepito.<br />

Articolo 9<br />

L’ammontare del premio in denaro riconosciuto agli assegnatari della<br />

Borsa varia in dipendenza della residenza dichiarata dallo studente.<br />

Gli assegnatari della Borsa residenti in una Città/Comune distante più di<br />

35 (trentacinque) km da Pola, hanno diritto a un premio in denaro maggiorato<br />

di un terzo rispetto a quello riconosciuto agli studenti residenti a Pola.<br />

Il versamento del premio in denaro maggiorato ai sensi della disposizione<br />

del comma precedente è subordinato alla presentazione, da parte<br />

dell’assegnatario della Borsa, all’inizio di ciascun A.A. del certificato di<br />

residenza rilasciato dalle autorità competenti.<br />

Articolo 10<br />

Alla domanda di partecipazione al Concorso, debitamente compilata,<br />

dovrà essere allegata la seguente documentazione:<br />

1) Certificato di nascita.<br />

2) Fotocopia del certificato di cittadinanza.<br />

3) Certificato comprovante la frequenza della Scuola Italiana di I e II<br />

grado rilasciato dalla Direzione della scuola.<br />

4) Fotocopia autenticata della pagella dell’VIII (per gli studenti che<br />

hanno frequentato le scuole in Croazia) /IX classe (per gli studenti che<br />

hanno frequentato le scuole in Slovenia).<br />

5) Fotocopie autenticate delle pagelle di tutte le classi della Scuola<br />

Media Superiore.<br />

6) Fotocopia autenticata del diploma/pagella di maturità.<br />

7) Fotocopia autenticata del certificato attestante gli esami opzionali<br />

sostenuti alla Maturità di Stato (solo per i candidati che si sono diplomati<br />

ai sensi del precedente ordinamento e che hanno sostenuto successivamente<br />

la Maturità di Stato in Croazia).<br />

8) Notifica di profitto di Maturità generale (solo per i candidati che<br />

hanno sostenuto la Maturità generale in Slovenia).<br />

9) Certificato d’iscrizione nella locale Comunità degli Italiani in qualità<br />

di membro effettivo.<br />

10) Un documento rilasciato dall’autorità locale certificante la dichiarazione<br />

di appartenenza nazionale.<br />

11) Piano di studi, certificato autenticato degli esami sostenuti con<br />

relative votazioni e crediti formativi conseguiti (solo per i candidati già<br />

iscritti a corsi di laurea di primo livello e per i candidati che desiderano<br />

frequentare un corso di laurea specialistica/magistrale).<br />

12) Fotocopia autenticata del certificato di laurea di primo livello e notifica<br />

del voto riportato (solo per i candidati che desiderano frequentare<br />

un corso di laurea specialistica/magistrale).<br />

13) Certificato di residenza rilasciato dalla competente autorità.<br />

Articolo 11<br />

La domanda di partecipazione al presente Bando, inclusi i relativi allegati,<br />

redatta su carta libera e sottoscritta dal candidato, dovrà pervenire alla Segreteria<br />

dell’Unione Italiana, Via delle Pile/Uljarska 1/IV, 51000 Fiume, entro il<br />

termine perentorio del 28 settembre 2012. Farà fede il timbro postale.<br />

Le domande di partecipazione al presente Bando dovranno recare<br />

chiara indicazione in merito a corso di laurea (Dipartimento) che lo studente<br />

intende iscrivere e al livello universitario per il quale viene richiesta<br />

la Borsa (corso di laurea di primo livello/corso di laurea specialistica/<br />

magistrale).<br />

Verranno prese in considerazione solo ed esclusivamente le Domande<br />

pervenute entro il termine indicato al comma 1 del presente articolo e<br />

corredate da tutta la documentazione richiesta.<br />

Articolo 12<br />

Le domande per l’assegnazione delle Borse saranno valutate da una<br />

Commissione, formata da un Presidente e da due membri, eletti uno in


appresentanza delle Scuole e l’altro delle Istituzioni prescolari della<br />

CNI, nominata dalla Giunta Esecutiva dell’UI, che si atterrà ai criteri stabiliti<br />

nel presente Bando e nell’apposito Regolamento punteggi.<br />

Il processo di selezione dei candidati avverrà in base all’esame delle<br />

Domande pervenute, dei colloqui attitudinali e della documentazione<br />

e queste allegata.<br />

Al termine della valutazione la Commissione formulerà graduatorie<br />

dei candidati distinte per ciascuna categoria di destinatari indicata<br />

nell’articolo 1 del presente Bando.<br />

Le Borse verranno assegnate secondo l’ordine di tali graduatorie.<br />

Nel caso di rinuncia o di decadenza dell’assegnatario della Borsa<br />

questa potrà essere assegnata per il rimanente periodo ai candidati che,<br />

risultati idonei, seguano in ordine di graduatoria.<br />

Articolo 13<br />

I candidati hanno diritto di presentare ricorso entro otto (8) giorni dalla<br />

comunicazione dei risultati. Le risposte ai ricorsi devono essere esibite<br />

entro otto (8) giorni dalla data di scadenza del tempo utile per gli stessi.<br />

Il ricorso va presentato al Comitato dei Garanti, d’Appello e di Controllo<br />

dell’Unione Italiana, Via delle Pile/Uljarska 1/IV, 51000 Fiume.<br />

Farà fede il timbro postale.<br />

BANDO DI CONCORSO<br />

Concorsi<br />

Articolo 14<br />

In deroga all’Articolo 4 del presente Bando possono concorrere<br />

all’assegnazione delle Borse gli studenti diplomati delle Scuole Medie<br />

Superiori Italiane operanti in Croazia che soddisfano le condizioni<br />

dell’articolo 3, e che hanno concluso l’istruzione media superiore superando<br />

l’esame di maturità a sensi dell’ordinamento precedente (Maturità<br />

scolastica).<br />

In sede di formulazione delle graduatorie dei candidati il punteggio<br />

per la Maturità scolastica sarà assegnato ai sensi delle disposizioni previste<br />

dall’apposito Regolamento punteggi.<br />

Articolo 15<br />

Con l’entrata in vigore del presente Bando sono abrogate tutte le norme<br />

precedenti recanti disposizioni in materia di concessione di Borse per<br />

la frequenza di corsi di laurea presso l’Università “Juraj Dobrila” di Pola<br />

- Facoltà di Filosofia - Dipartimento di studi in lingua italiana e Dipartimento<br />

per la formazione di maestri ed educatori a studenti di nazionalità<br />

italiana e cittadinanza croata/slovena.<br />

Il Presidente Il Presidente della Giunta Esecutiva<br />

On. Furio Radin Maurizio Tremul<br />

Dignano, 27 giugno 2011<br />

per l’assegnazione di 4 (quattro) Borse di Studio per la regolare frequenza dell’Università del Litorale di Capodistria - Dipartimento di<br />

Linguistica applicata-Italianistica, presso la Facoltà degli studi umanistici<br />

Articolo 1<br />

L’Unione Italiana (UI) e l’Università Popolare di Trieste (UPT) indicono<br />

un Bando di Concorso (di seguito: Bando) per l’assegnazione di N° 4 Borse di<br />

Studio (di seguito: Borse) riservato agli studenti di nazionalità italiana e cittadinanza<br />

croata/slovena, diplomati delle Scuole Medie Superiori Italiane in Croazia/Slovenia,<br />

per la frequenza di corsi di laurea di primo livello/corsi di laurea<br />

specialistica/magistrale presso l’Università del Litorale di Capodistria, Dipartimento<br />

di Italianistica per l’Anno Accademico (di seguito: A.A.) 2012/2013.<br />

Articolo 2<br />

Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti di nazionalità<br />

italiana e cittadini croati/sloveni che:<br />

- hanno frequentato le Scuole Italiane di I grado (dalla I all’VIII/IX classe<br />

elementare) e di II grado (dalla I alla IV/V classe media superiore);<br />

- hanno frequentato soltanto le Scuole Italiane di II grado (dalla I alla<br />

IV/V classe media superiore) qualora nel Comune di residenza, all’epoca<br />

considerata, non fosse operante una Scuola Italiana di I grado.<br />

Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti di nazionalità<br />

italiana e cittadini croati/sloveni già iscritti a un corso di laurea<br />

di primo grado presso il citato Dipartimento dell’Università del Litorale<br />

di Capodistria e gli studenti in possesso di una laurea di primo grado che<br />

desiderano frequentare un corso di laurea specialistica/magistrale presso<br />

il citato Dipartimento dell’Università del Litorale di Capodistria, che<br />

soddisfano le condizioni del comma 1 del presente articolo.<br />

In via eccezionale, in presenza di fondata e oggettiva motivazione<br />

adotta dai candidati, la Commissione giudicatrice (di seguito: Commissione),<br />

sentito il parere del Presidente della Giunta Esecutiva dell’UI, può<br />

decidere di ammettere al Bando domande che non soddisfano i criteri indicati<br />

nel comma 1 del presente articolo. Le decisioni sull’ammissibilità<br />

delle domande sono insindacabili e inappellabili.<br />

Articolo 3<br />

Possono concorrere all’assegnazione delle Borse per la frequenza del Dipartimento<br />

di Linguistica applicata-Italianistica, gli studenti di nazionalità italiana<br />

e cittadini croati/sloveni che soddisfano le condizioni dell’Articolo 2 e che:<br />

- a livello di Scuola media superiore (I-IV/V classe) hanno riportato un<br />

profitto cumulativo medio non inferiore a 3,5 (nella media non viene considerato<br />

il voto di maturità).<br />

Articolo 4<br />

Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti diplomati<br />

delle Scuole Medie Superiori Italiane operanti in Croazia che soddisfano<br />

le condizioni dell’articolo 3, e che:<br />

- hanno concluso l’istruzione media superiore superando l’esame di Maturità<br />

di Stato di Lingua e letteratura italiana - livello superiore (livello A);<br />

Articolo 5<br />

Non possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti che:<br />

- hanno già usufruito di Borse assegnate, per un livello d’istruzione superiore<br />

a quello della Scuola Media Superiore per i corsi di laurea di primo<br />

livello, rispettivamente della laurea di primo livello per i corsi di laurea<br />

specialistici/magistrali, nell’ambito della collaborazione UI-UPT;<br />

- sono in rapporto di lavoro.<br />

Le Borse promosse dal presente Bando non sono cumulabili con altre<br />

Borse di Studio.<br />

Gli assegnatari delle Borse sono tenuti a trasmettere, all’inizio di ciascun<br />

A.A., alla Giunta Esecutiva dell’UI una dichiarazione autografa certificante<br />

l’assenza degli impedimenti indicati nei comma 1 e 2 del presente articolo.<br />

Il mancato rispetto del comma 3 del presente articolo comporta la sospensione<br />

dell’erogazione della Borsa fino alla presentazione dell’autocertificazione richiesta.<br />

I premi, i riconoscimenti in denaro e gli assegni una tantum ottenuti<br />

dagli studenti per ragioni di merito o di ricerca non rappresentano impedimento<br />

all’erogazione della Borsa.<br />

Articolo 6<br />

La durata delle Borse è pari alla durata legale del corso di laurea seguito dallo<br />

studente. Qualora lo studente assegnatario di una Borsa per un corso di laurea di primo<br />

livello, decidesse di proseguire gli studi iscrivendo la laurea magistrale o specialistica,<br />

presso lo stesso Dipartimento, la Borsa gli verrà assegnata automaticamente.<br />

La durata delle Borse assegnate agli studenti già iscritti ad un corso di<br />

laurea coincide con il periodo rimanente fino alla conclusione della durata<br />

legale del corso frequentato dall’assegnatario della Borsa.<br />

La Borsa consta di 10 (dieci) mensilità annuali il cui ammontare viene<br />

stabilito dall’UI per ogni A.A.<br />

Allo scadere della durata legale del corso di laurea all’assegnatario della<br />

Borsa viene riconosciuto un contributo finanziario una tantum per la tesi di<br />

laurea il cui ammontare è fissato nell’importo pari a due mensilità.<br />

<strong>Panorama</strong> 45


Articolo 7<br />

Il mantenimento della Borsa negli A.A. successivi a quello in cui è stata assegnata<br />

sarà valutato annualmente, in base al rispetto della seguente condizione:<br />

- il conseguimento di almeno il 70% dei crediti formativi - ECTS previsti<br />

dal piano di studio per gli A.A. precedenti.<br />

In caso di mancato adempimento, per cause non oggettive, della disposizione<br />

di cui al precedente comma del presente articolo, l’erogazione<br />

della Borsa sarà sospesa fino al conseguimento di almeno il 70% dei<br />

crediti formativi previsti dal piano di studio per gli A.A. precedenti.<br />

Articolo 8<br />

Lo studente assegnatario di una Borsa ha l’obbligo di sottoscrivere un<br />

Contratto di studio con l’UI e con l’UPT.<br />

Agli assegnatari delle Borse è fatto obbligo di laurearsi entro due (2)<br />

anni dalla conclusione della durata legale del corso di laurea.<br />

Il mancato adempimento da parte dell’assegnatario della Borsa degli<br />

obblighi elencati nei comma precedenti comporta la decadenza del diritto<br />

alla Borsa, e determina l’obbligo alla restituzione all’UI dell’intero ammontare<br />

dell’importo in denaro percepito.<br />

Articolo 9<br />

L’ammontare del premio in denaro riconosciuto agli assegnatari della<br />

Borsa varia in dipendenza della residenza dichiarata dallo studente.<br />

Gli assegnatari della Borsa residenti in una Città/Comune distante più<br />

di 35 (trentacinque) km da Capodistria, hanno diritto a un premio in denaro<br />

maggiorato di un terzo rispetto a quello riconosciuto agli studenti residenti<br />

a Capodistria.<br />

Il versamento del premio in denaro maggiorato ai sensi della disposizione<br />

del comma precedente è subordinato alla presentazione, da parte<br />

dell’assegnatario della Borsa, all’inizio di ciascun A.A. del certificato di<br />

residenza rilasciato dalle autorità competenti.<br />

Articolo 10<br />

Alla domanda di partecipazione al Concorso, debitamente compilata,<br />

dovrà essere allegata la seguente documentazione:<br />

1) Certificato di nascita.<br />

2) Fotocopia del certificato di cittadinanza.<br />

3) Certificato comprovante la frequenza della Scuola Italiana di I e II<br />

grado rilasciato dalla Direzione della scuola.<br />

4) Fotocopia autenticata della pagella dell’VIII (per gli studenti che<br />

hanno frequentato le scuole in Croazia) /IX classe (per gli studenti che<br />

hanno frequentato le scuole in Slovenia).<br />

5) Fotocopie autenticate delle pagelle di tutte le classi della Scuola Media<br />

Superiore.<br />

6) Fotocopia autenticata del diploma/pagella di maturità.<br />

7) Fotocopia autenticata del certificato attestante gli esami opzionali<br />

sostenuti alla Maturità di Stato (solo per i candidati che si sono diplomati<br />

ai sensi del precedente ordinamento e che hanno sostenuto successivamente<br />

la Maturità di Stato in Croazia).<br />

8) Notifica di profitto di Maturità generale (solo per i candidati che<br />

hanno sostenuto la Maturità generale in Slovenia).<br />

9) Certificato d’iscrizione nella locale Comunità degli Italiani in qualità<br />

di membro effettivo.<br />

10) Un documento rilasciato dall’autorità locale certificante la dichiarazione<br />

di appartenenza nazionale.<br />

46 <strong>Panorama</strong><br />

Concorsi<br />

BANDO DI CONCORSO<br />

11) Piano di studi, certificato autenticato degli esami sostenuti con relative<br />

votazioni e crediti formativi conseguiti (solo per i candidati già iscritti<br />

a corsi di laurea di primo livello e per i candidati che desiderano frequentare<br />

un corso di laurea specialistica/magistrale).<br />

12) Fotocopia autenticata del certificato di laurea di primo livello e notifica<br />

del voto riportato (solo per i candidati che desiderano frequentare un<br />

corso di laurea specialistica/magistrale).<br />

13) Certificato di residenza rilasciato dalla competente autorità.<br />

Articolo 11<br />

La domanda di partecipazione al presente Bando, inclusi i relativi allegati,<br />

redatta su carta libera e sottoscritta dal candidato, dovrà pervenire alla Segreteria<br />

dell’Unione Italiana, Via delle Pile/Uljarska 1/IV, 51000 Fiume, entro il<br />

termine perentorio del 28 settembre 2012. Farà fede il timbro postale.<br />

Le domande di partecipazione al presente Bando dovranno recare chiara<br />

indicazione in merito al corso di laurea (Dipartimento) che lo studente intende<br />

iscrivere e al livello universitario per il quale viene richiesta la Borsa<br />

(corso di laurea di primo livello/corso di laurea specialistica/magistrale).<br />

Verranno prese in considerazione solo ed esclusivamente le Domande<br />

pervenute entro il termine indicato al comma 1 del presente articolo e<br />

corredate da tutta la documentazione richiesta.<br />

Articolo 12<br />

Le domande per l’assegnazione delle Borse saranno valutate da una<br />

Commissione, formata da un Presidente e da due membri, eletti uno in<br />

rappresentanza delle Scuole e l’altro delle Istituzioni prescolari della<br />

CNI, nominata dalla Giunta Esecutiva dell’UI, che si atterrà ai criteri stabiliti<br />

nel presente Bando e nell’apposito Regolamento punteggi.<br />

Il processo di selezione dei candidati avverrà in base all’esame delle<br />

Domande pervenute e della documentazione a queste allegata.<br />

Al termine della valutazione la Commissione formulerà la graduatoria<br />

dei candidati distinte per ciascuna categoria di destinatari indicata<br />

nell’articolo 1 del presente Bando.<br />

Le Borse verranno assegnate secondo l’ordine di tale graduatoria.<br />

Nel caso di rinuncia o di decadenza dell’assegnatario della Borsa<br />

questa potrà essere assegnata per il rimanente periodo ai candidati che,<br />

risultati idonei, seguono in ordine di graduatoria.<br />

Articolo 13<br />

I candidati hanno diritto di presentare ricorso entro otto (8) giorni dalla<br />

comunicazione dei risultati. Le risposte ai ricorsi devono essere esibite<br />

entro otto (8) giorni dalla data di scadenza del tempo utile per gli stessi.<br />

Il ricorso va presentato al Comitato dei Garanti, d’Appello e di Controllo<br />

dell’Unione Italiana, Via delle Pile/Uljarska 1/IV, 51000 Fiume.<br />

Farà fede il timbro postale.<br />

Articolo 14<br />

In deroga all’Articolo 4 del presente Bando possono concorrere all’assegnazione<br />

delle Borse gli studenti diplomati delle Scuole Medie Superiori<br />

Italiane operanti in Croazia che soddisfano le condizioni dell’articolo 3, e<br />

che hanno concluso l’istruzione media superiore superando l’esame di maturità<br />

a sensi dell’ordinamento precedente (Maturità scolastica).<br />

In sede di formulazione delle graduatorie dei candidati il punteggio<br />

per la Maturità scolastica sarà assegnato ai sensi delle disposizioni previste<br />

dall’apposito Regolamento punteggi.<br />

Articolo 15<br />

Il presente Bando entra in vigore il giorno della sua approvazione.<br />

per l’assegnazione di 4 (quattro) Borse di Studio per la regolare frequenza dell’Università di Fiume - Dipartimento di Italianistica<br />

presso la Facoltà di Lettere e Filosofia<br />

Articolo 1<br />

L’Unione Italiana (UI) e l’Università Popolare di Trieste (UPT) indicono<br />

un Bando di Concorso (di seguito: Bando) per l’assegnazione<br />

di N° 4 Borse di Studio (di seguito: Borse) riservato agli studenti di nazionalità<br />

italiana e cittadinanza croata/slovena, diplomati delle Scuole<br />

Medie Superiori Italiane in Croazia/Slovenia, per la frequenza di corsi


di laurea di primo livello presso l’Università di Fiume, Dipartimento di<br />

italianistica per l’Anno Accademico (di seguito: A.A.) 2012/2013.<br />

Articolo 2<br />

Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti di<br />

nazionalità italiana e cittadini croati/sloveni che:<br />

- hanno frequentato le Scuole Italiane di I grado (dalla I all’VIII/IX classe<br />

elementare) e di II grado (dalla I alla IV/V classe media superiore);<br />

- hanno frequentato soltanto le Scuole Italiane di II grado (dalla I alla<br />

IV/V classe media superiore) qualora nel Comune di residenza, all’epoca<br />

considerata, non fosse operante una Scuola Italiana di I grado.<br />

Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti di<br />

nazionalità italiana e cittadini croati/sloveni già iscritti a un corso di<br />

laurea di primo grado presso il citato Dipartimento dell’Università<br />

di Fiume e, in prospettiva, gli studenti in possesso di una laurea di<br />

primo grado che desiderano frequentare un corso di laurea specialistica/magistrale<br />

presso lo stesso Dipartimento e che soddisfano le<br />

condizioni del comma 1 del presente articolo.<br />

In via eccezionale, in presenza di fondata e oggettiva motivazione<br />

adotta dai candidati, la Commissione giudicatrice (di seguito:<br />

Commissione), sentito il parere del Presidente della Giunta Esecutiva<br />

dell’UI, può decidere di ammettere al Bando domande che non soddisfano<br />

i criteri indicati nel comma 1 del presente articolo. Le decisioni<br />

sull’ammissibilità delle domande sono insindacabili e inappellabili.<br />

Articolo 3<br />

Possono concorrere all’assegnazione delle Borse per la frequenza<br />

del Dipartimento di italianistica gli studenti di nazionalità italiana e cittadini<br />

croati/sloveni che soddisfano le condizioni dell’Articolo 2 e che:<br />

- a livello di Scuola media superiore (I-IV/V classe) hanno riportato<br />

un profitto cumulativo medio non inferiore a 3,5 (nella media<br />

non viene considerato il voto di maturità).<br />

Articolo 4<br />

Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti diplomati<br />

delle Scuole Medie Superiori Italiane operanti in Croazia<br />

che soddisfano le condizioni dell’articolo 3, e che:<br />

- hanno concluso l’istruzione media superiore superando l’esame di Maturità<br />

di Stato di Lingua e letteratura italiana - livello superiore (livello A);<br />

Articolo 5<br />

Non possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti che:<br />

- hanno già usufruito di Borse assegnate, per un livello d’istruzione<br />

superiore a quello della Scuola Media Superiore per i corsi di laurea di<br />

primo livello, rispettivamente della laurea di primo livello per i corsi di<br />

laurea specialistici/magistrali, nell’ambito della collaborazione UI-UPT;<br />

- sono in rapporto di lavoro.<br />

Le Borse promosse dal presente Bando non sono cumulabili con<br />

altre Borse di Studio.<br />

Gli assegnatari delle Borse sono tenuti a trasmettere, all’inizio di<br />

ciascun A.A., alla Giunta Esecutiva dell’UI una dichiarazione autografa<br />

certificante l’assenza degli impedimenti indicati nei comma 1<br />

e 2 del presente articolo.<br />

Il mancato rispetto del comma 3 del presente articolo comporta<br />

la sospensione dell’erogazione della Borsa fino alla presentazione<br />

dell’autocertificazione richiesta.<br />

I premi, i riconoscimenti in denaro e gli assegni una tantum ottenuti<br />

dagli studenti per ragioni di merito o di ricerca non rappresentano<br />

impedimento all’erogazione della Borsa.<br />

Articolo 6<br />

La durata delle Borse è pari alla durata legale del corso di laurea<br />

seguito dallo studente. Qualora lo studente assegnatario di una Borsa<br />

per un corso di laurea di primo livello, decidesse di proseguire gli<br />

studi iscrivendo la laurea magistrale o specialistica, presso il citato<br />

Dipartimento, la Borsa gli verrà assegnata automaticamente.<br />

Concorsi<br />

La durata delle Borse assegnate agli studenti già iscritti ad un corso<br />

di laurea coincide con il periodo rimanente fino alla conclusione della<br />

durata legale del corso frequentato dall’assegnatario della Borsa.<br />

La Borsa consta di 10 (dieci) mensilità annuali il cui ammontare<br />

viene stabilito dall’UI per ogni A.A.<br />

Allo scadere della durata legale del corso di laurea all’assegnatario<br />

della Borsa viene riconosciuto un contributo finanziario una tantum per la<br />

tesi di laurea il cui ammontare è fissato nell’importo pari a due mensilità.<br />

Articolo 7<br />

Il mantenimento della Borsa negli A.A. successivi a quello in cui è stata assegnata<br />

sarà valutato annualmente, in base al rispetto della seguente condizione:<br />

- il conseguimento di almeno il 70% dei crediti formativi - ECTS previsti<br />

dal piano di studio per gli A.A. precedenti.<br />

In caso di mancato adempimento, per cause non oggettive, della disposizione<br />

di cui al precedente comma del presente articolo, l’erogazione<br />

della Borsa sarà sospesa fino al conseguimento di almeno il 70% dei<br />

crediti formativi previsti dal piano di studio per gli A.A. precedenti.<br />

Articolo 8<br />

Lo studente assegnatario di una Borsa ha l’obbligo di sottoscrivere<br />

un Contratto di studio con l’UI e con l’UPT.<br />

Agli assegnatari delle Borse è fatto obbligo di laurearsi entro due (2)<br />

anni dalla conclusione della durata legale del corso di laurea.<br />

Il mancato adempimento da parte dell’assegnatario della Borsa degli<br />

obblighi elencati nei comma precedenti comporta la decadenza del diritto<br />

alla Borsa, e determina l’obbligo alla restituzione all’UI dell’intero ammontare<br />

dell’importo in denaro percepito.<br />

Articolo 9<br />

L’ammontare del premio in denaro riconosciuto agli assegnatari della<br />

Borsa varia in dipendenza della residenza dichiarata dallo studente.<br />

Gli assegnatari della Borsa residenti in una Città/Comune distante<br />

più di 35 (trentacinque) km da Fiume, hanno diritto a un premio in denaro<br />

maggiorato di un terzo rispetto a quello riconosciuto agli studenti<br />

residenti a Fiume.<br />

Il versamento del premio in denaro maggiorato ai sensi della disposizione<br />

del comma precedente è subordinato alla presentazione, da parte<br />

dell’assegnatario della Borsa, all’inizio di ciascun A.A. del certificato di<br />

residenza rilasciato dalle autorità competenti.<br />

Articolo 10<br />

Alla domanda di partecipazione al Concorso, debitamente compilata,<br />

dovrà essere allegata la seguente documentazione:<br />

1) Certificato di nascita.<br />

2) Fotocopia del certificato di cittadinanza.<br />

3) Certificato comprovante la frequenza della Scuola Italiana di I e II<br />

grado rilasciato dalla Direzione della scuola.<br />

4) Fotocopia autenticata della pagella dell’VIII (per gli studenti che<br />

hanno frequentato le scuole in Croazia) /IX classe (per gli studenti che<br />

hanno frequentato le scuole in Slovenia).<br />

5) Fotocopie autenticate delle pagelle di tutte le classi della Scuola<br />

Media Superiore.<br />

6) Fotocopia autenticata del diploma/pagella di maturità.<br />

7) Fotocopia autenticata del certificato attestante gli esami opzionali<br />

sostenuti alla Maturità di Stato (solo per i candidati che si sono diplomati<br />

ai sensi del precedente ordinamento e che hanno sostenuto successivamente<br />

la Maturità di Stato in Croazia).<br />

8) Notifica di profitto di Maturità generale (solo per i candidati che<br />

hanno sostenuto la Maturità generale in Slovenia).<br />

9) Certificato d’iscrizione nella locale Comunità degli Italiani in qualità<br />

di membro effettivo.<br />

10) Un documento rilasciato dall’autorità locale certificante la dichiarazione<br />

di appartenenza nazionale.<br />

<strong>Panorama</strong> 47


11) Piano di studi, certificato autenticato degli esami sostenuti con relative<br />

votazioni e crediti formativi conseguiti (solo per i candidati già<br />

iscritti a corsi di laurea di primo livello e per i candidati che desiderano<br />

frequentare un corso di laurea specialistica/magistrale).<br />

12) Fotocopia autenticata del certificato di laurea di primo livello e notifica<br />

del voto riportato (solo per i candidati che desiderano frequentare<br />

un corso di laurea specialistica/magistrale).<br />

13) Certificato di residenza rilasciato dalla competente autorità.<br />

Articolo 11<br />

La domanda di partecipazione al presente Bando, inclusi i relativi allegati,<br />

redatta su carta libera e sottoscritta dal candidato, dovrà pervenire<br />

alla Segreteria dell’Unione Italiana, Via delle Pile/Uljarska 1/IV, 51000<br />

Fiume, entro il termine perentorio del 28 settembre 2012. Farà fede<br />

il timbro postale.<br />

Le domande di partecipazione al presente Bando dovranno recare chiara<br />

indicazione in merito al corso di laurea (Dipartimento) che lo studente intende<br />

iscrivere e al livello universitario per il quale viene richiesta la Borsa<br />

(corso di laurea di primo livello/corso di laurea specialistica/magistrale).<br />

Verranno prese in considerazione solo ed esclusivamente le Domande<br />

pervenute entro il termine indicato al comma 1 del presente articolo e<br />

corredate da tutta la documentazione richiesta.<br />

Articolo 12<br />

Le domande per l’assegnazione delle Borse saranno valutate da una<br />

Commissione, formata da un Presidente e da due membri, eletti uno in<br />

rappresentanza delle Scuole e l’altro delle Istituzioni prescolari della<br />

CNI, nominata dalla Giunta Esecutiva dell’UI, che si atterrà ai criteri stabiliti<br />

nel presente Bando e nell’apposito Regolamento punteggi.<br />

Il processo di selezione dei candidati avverrà in base all’esame delle<br />

Domande pervenute e della documentazione a queste allegata.<br />

48 <strong>Panorama</strong><br />

Concorsi<br />

REGOLAMENTO<br />

Al termine della valutazione la Commissione formulerà una graduatoria<br />

dei candidati destinatari.<br />

Le Borse verranno assegnate secondo l’ordine di tale graduatoria.<br />

Nel caso di rinuncia o di decadenza dell’assegnatario della Borsa<br />

questa potrà essere assegnata per il rimanente periodo ai candidati che,<br />

risultati idonei, seguono in ordine di graduatoria.<br />

Articolo 13<br />

I candidati hanno diritto di presentare ricorso entro otto (8) giorni dalla<br />

comunicazione dei risultati. Le risposte ai ricorsi devono essere esibite entro<br />

otto (8) giorni dalla data di scadenza del tempo utile per gli stessi.<br />

Il ricorso va presentato al Comitato dei Garanti, d’Appello e di Controllo<br />

dell’Unione Italiana, Via delle Pile/Uljarska 1/IV, 51000 Fiume.<br />

Farà fede il timbro postale.<br />

Articolo 14<br />

In deroga all’Articolo 4 del presente Bando possono concorrere<br />

all’assegnazione delle Borse gli studenti diplomati delle Scuole Medie<br />

Superiori Italiane operanti in Croazia che soddisfano le condizioni<br />

dell’articolo 3, e che hanno concluso l’istruzione media superiore superando<br />

l’esame di maturità a sensi dell’ordinamento precedente (Maturità<br />

scolastica).<br />

In sede di formulazione della graduatoria dei candidati il punteggio<br />

per la Maturità scolastica sarà assegnato ai sensi delle disposizioni previste<br />

dall’apposito Regolamento punteggi.<br />

Articolo 15<br />

Il presente Bando entra in vigore il giorno della sua approvazione.<br />

Il Presidente Il Presidente della Giunta Esecutiva<br />

Dr.ssa Floriana Bassanese Radin Maurizio Tremul<br />

Dignano, 02 luglio 2012<br />

sui punteggi e sui criteri per la classificazione dei candidati ai bandi di concorso per l’assegnazione delle Borse di Studio per corsi di<br />

laurea di primo livello/specialistiche/magistrali<br />

Articolo 1<br />

Le domande di assegnazione delle Borse di studio (di seguito: Borse)<br />

messe a concorso nell’ambito della collaborazione fra l’Unione Italiana<br />

(di seguito: UI) e l’Università Popolare di Trieste (di seguito: UPT)<br />

presentate dai candidati risultati idonei all’assegnazione delle Borse saranno<br />

classificate dalle Commissioni giudicatrici nominate dalla Giunta<br />

Esecutiva dell’UI, in base ai punteggi previsti dai successivi articoli del<br />

presente Regolamento.<br />

Articolo 2<br />

Nell’assegnare i punteggi le Commissioni applicheranno, a ciascun<br />

parametro considerato per l’assegnazione dei punteggi, la seguente trasformazione<br />

lineare:<br />

- risultato conseguito dal candidato/massimo risultato conseguibile<br />

punteggio massimo.<br />

Per alcuni parametri considerati per l’assegnazione dei punteggi il<br />

massimo risultato conseguibile può essere diverso a seconda del sistema<br />

scolastico adottato in Italia, Croazia e Slovenia. Considerato che gli studenti<br />

vengono classificati in graduatorie distinte per ciascuna categoria<br />

va applicato il valore corrispondente. Laddove nella stessa graduatoria<br />

debbano essere inclusi sistemi di votazione diversi fra loro, la Commissione<br />

procederà con la conversione dei voti applicando le apposite tabelle<br />

contenute nell’Articolo 9 del presente Regolamento.<br />

Articolo 3<br />

Le domande presentate dai candidati diplomati delle Scuole Medie<br />

Superiori Italiane e da quelli iscritti al primo anno di corso di laurea di<br />

primo livello possono essere classificati con un punteggio massimo di<br />

1.000 punti cosi ripartiti:<br />

- fino ad un massimo di 400 punti per il profitto cumulativo medio del<br />

candidato dall’VIII/IX classe elementare alla IV/V classe della Scuola<br />

Media Superiore;<br />

- fino ad un massimo di 300 punti per il voto cumulativo medio riportato<br />

nella materia Lingua e Letteratura italiana dalla I alla IV/V classe<br />

della Scuola Media Superiore;<br />

- fino ad un massimo di 300 punti per il voto riportato all’esame di<br />

maturità.<br />

Articolo 4<br />

Il risultato conseguito dal candidato viene calcolato applicando le seguenti<br />

regole:<br />

- il profitto cumulativo medio del candidato è dato dalla somma dei<br />

profitti conseguiti dall’VIII/IX classe Elementare alla IV/V classe della<br />

Scuola Media Superiore (VIII(IX)+I+II+III+IV+(V)). Il profitto medio<br />

viene calcolato prendendo in considerazione il valore di due decimali. Il<br />

totale viene diviso per 5 (6);<br />

- il voto cumulativo medio riportato nella materia Lingua e Letteratura<br />

italiana è dato dalla somma dei voti riportati dalla I alla IV/V classe della<br />

Scuola Media Superiore (I+II+III+IV+(V)). Il voto medio viene calcolato<br />

prendendo in considerazione il valore di due decimali. Il totale viene<br />

diviso per 4 (5);<br />

- il voto riportato all’esame di maturità.<br />

Articolo 5<br />

Il voto riportato all’esame di maturità dagli studenti che hanno concluso<br />

una Scuola Media Superiore operante in Croazia superando l’esame<br />

di Maturità di Stato è dato dal risultato della somma dei voti riportati<br />

ai tre (3) esami obbligatori divisa per tre (3).


Tenuto conto che gli esami obbligatori di Maturità di Stato in Croazia<br />

possono essere sostenuti a livello superiore (livello A) e a livello<br />

base (livello B) allo scopo di ottenere valori comparabili i voti riportati<br />

dagli studenti che avranno sostenuto gli esami a livello superiore (livello<br />

A) saranno moltiplicati per il fattore di calcolo 1,60.<br />

Articolo 6<br />

Le domande presentate dai candidati iscritti al secondo anno, e successivi,<br />

del corso di laurea di primo livello possono essere classificati<br />

con un punteggio massimo di 1.000 punti cosi ripartiti:<br />

- fino ad un massimo di 300 punti per il voto cumulativo medio riportato<br />

nella materia Lingua e Letteratura italiana dalla I alla IV/V classe<br />

della Scuola Media Superiore;<br />

- fino ad un massimo di 300 punti per il voto riportato all’esame di<br />

maturità<br />

- fino ad un massimo di 400 punti per il profitto cumulativo medio<br />

(il totale della somma dei voti riportati agli esami sostenuti divisa per il<br />

numero degli esami sostenuti).<br />

Articolo 7<br />

Le domande presentate dai candidati che intendono frequentare un<br />

corso di laurea specialistica/magistrale possono essere classificati con<br />

un punteggio massimo di 1.000 punti cosi ripartiti:<br />

- fino ad un massimo di 200 punti per il voto cumulativo medio riportato<br />

nella materia Lingua e Letteratura italiana dalla I alla IV/V classe<br />

della Scuola Media Superiore;<br />

- fino ad un massimo di 400 punti per il voto di laurea di primo livello;<br />

e<br />

- fino ad un massimo di 400 punti per il per il profitto cumulativo<br />

medio (il totale della somma dei voti riportati agli esami sostenuti divisa<br />

per il numero degli esami sostenuti).<br />

Articolo 8<br />

Nel caso si debba procedere con la conversione dei voti riportati<br />

dai candidati già iscritti a Università italiane, sarà considerata la seguente<br />

tabella:<br />

a) Da 30 e lode a 29 = 5 punti.<br />

b) 28 e 27 = 4 punti.<br />

c) 26 e 25 = 3 punti.<br />

d) Da 24 a 18 = 2 punti.<br />

Nel caso si debba procedere con la conversione dei voti riportati dai<br />

candidati che hanno sostenuto l’esame di maturità nella Repubblica di<br />

Slovenia, sarà considerata la seguente tabella:<br />

a) Da 28 con lode, 27 con lode a 24 = 5 punti.<br />

b) Da 23 a 20 = 4 punti.<br />

c) Da 19 a 16 = 3 punti.<br />

d) Da 15 a 11 = 2 punti.<br />

Per i candidati che presentano diplomi e pagelle con sistemi di votazione<br />

diversi da quelli adottati dai sistemi scolastici e universitari croato<br />

e sloveno, nonché dalle Università italiane, si applicheranno apposite<br />

tabelle di conversione ad hoc.<br />

Articolo 9<br />

Ad operazione ultimata la Commissione formulerà le graduatorie<br />

dei candidati sulla base del punteggio ottenuto in ordine decrescente:<br />

1, 2, 3, 4, 5… ecc.<br />

Nella formulazione delle graduatorie, a parità di punteggio sarà<br />

data la precedenza ai candidati che già frequentano un corso di laurea,<br />

rispettivamente a quelli che riportano un punteggio maggiore<br />

ottenuto in riferimento al voto di Lingua e letteratura italiana.<br />

Nei casi in cui il Bando preveda l’assegnazione di borse di studio<br />

vincolate e libere sarà data assoluta precedenza alle borse vincolate.<br />

Nei casi in cui il numero delle professionalità carenti richieste dalle<br />

Istituzioni della Comunità Nazionale Italiana sia superiore al numero<br />

Concorsi<br />

di Borse bandite, la Commissione nel rispetto delle seguenti<br />

disposizioni:<br />

1) le borse saranno assegnate, in ordine decrescente, ai candidati<br />

che, richiedendo il vincolo, hanno ottenuto il punteggio<br />

maggiore, ovvero che si sono classificati ai primi posti;<br />

2) a quei candidati che soddisfino ai criteri di cui al precedente<br />

punto 1), le borse di studio saranno assegnate per le<br />

singole professionalità messe a Concorso presso le Istituzioni<br />

della Comunità Nazionale Italiana, per le quali i candidati<br />

aderendo al Bando hanno dichiarato di concorrere;<br />

3) il numero di Borse assegnato per le singole professionalità<br />

non potrà superare il numero massimo di profili professionali<br />

messi a Concorso.<br />

Nei casi in cui i Bandi di Concorso prevedano l’assegnazione<br />

di borse di studio libere, queste saranno assegnate, in<br />

ordine decrescente, ai candidati che hanno ottenuto il punteggio<br />

maggiore, ovvero che si sono classificati ai primi posti,<br />

fino ad esaurimento completo della quota disponibile prevista<br />

dai singoli Bandi.<br />

Articolo 11<br />

Nell’assegnare il punteggio per il voto di maturità agli<br />

studenti diplomati delle Scuole Medie Superiori Italiane<br />

operanti in Croazia e che hanno concluso l’istruzione media<br />

superiore superando l’esame di maturità a sensi dell’ordinamento<br />

precedente (Maturità scolastica), la Commissione<br />

applicherà la seguente regola:<br />

- il voto riportato dal candidato alla Maturità scolastica<br />

sarà moltiplicato per il fattore di calcolo 1,60;<br />

al risultato così ottenuto applicherà la seguente trasformazione<br />

lineare:<br />

- risultato conseguito dal candidato/massimo risultato conseguibile<br />

punteggio massimo.<br />

Nell’assegnare il punteggio per il voto di maturità agli<br />

studenti diplomati delle Scuole Medie Superiori Italiane<br />

operanti in Croazia che ai sensi dell’ordinamento precedente<br />

(Maturità scolastica), erano stati esonerati dal sostenere<br />

l’esame di maturità sarà considerato l’ottimo (5).<br />

Nell’assegnare il punteggio per il voto di maturità agli<br />

studenti diplomati delle Scuole Medie Superiori Italiane<br />

operanti in Croazia che hanno concluso l’istruzione media<br />

superiore superando l’esame di maturità a sensi dell’ordinamento<br />

precedente (Maturità scolastica), che successivamente<br />

hanno sostenuto soltanto alcuni degli esami rientranti<br />

nella parte obbligatoria della Maturità di Stato la Commissione<br />

applicherà la seguente regola:<br />

- considererà i voti riportati negli esami della parte obbligatoria<br />

della Maturità di Stato. A questi voti applicherà la regola contenuta<br />

nel comma 2 dell’articolo 5 del presente Regolamento;<br />

- il voto della/e prova/e mancante sarà dato dalla media dei voti<br />

riportati nella materia considerata nella Scuola Media Superiore/dal<br />

voto di italiano riportato alla Maturità scolastica.<br />

Articolo 12<br />

Con l’entrata in vigore del presente Regolamento sono<br />

abrogate tutte le norme precedenti recanti disposizioni in<br />

materia di concessione di Borse per la frequenza di corsi di<br />

laurea presso le Università italiane o istituzioni di studio e<br />

formazione parificate alle Università a studenti di nazionalità<br />

italiana e cittadinanza croata/slovena.<br />

Il Presidente Il Presidente della Giunta Esecutiva<br />

On.FurioRadin Maurizio Tremul<br />

<strong>Panorama</strong> 49


TRIS. Estate 2012, Londra e<br />

l’evento sportivo mondiale per eccellenza,<br />

i XXX Giochi olimpici<br />

(27 luglio-12 agosto), con 204 paesi<br />

e 10.500 atleti. La capitale britannica<br />

sarà la prima città ad ospitare la<br />

sua terza Olimpiade, dopo quelle del<br />

1908 e del 1948. Ma anche Atene ha<br />

ospitato tre volte i Giochi: la prima<br />

Olimpiade moderna, nel 1896, e la<br />

XXVIII edizione, nel 2004, nonché<br />

nel 1906 i I Giochi Olimpici intermedi,<br />

per celebrare il decennale del<br />

ripristino delle Olimpiadi. Nonostante<br />

il successo, l’iniziativa venne<br />

poi definitivamente abbandonata.<br />

NOVITÀ. Ed ora rieccoci a Londra,<br />

con 26 sport per un totale di 39<br />

discipline, che in 300 competizioni<br />

vedranno impegnati - secondo le stime<br />

-10.500 atleti. La vera novità è<br />

l’introduzione della boxe femminile:<br />

il pugilato era l’unico sport olimpico<br />

che non prevedeva la partecipazione<br />

delle donne, ma nessuno mi<br />

potrà convincere che l’emancipazione<br />

femminile deve passare anche<br />

attraverso il ring. Altra grande la<br />

presenza del sudafricano Oscar Pistorius:<br />

il 25enne sudafricano, amputato<br />

ad entrambe le gambe (corre<br />

con due protesi in fibra di carbonio),<br />

sarà il primo atleta disabile che<br />

parteciperà ai Giochi Olimpici nella<br />

disciplina regina, l’atletica leggera<br />

(400 e 4x400). Nel 2008 la Iaaf gli<br />

aveva negato l’entrata in scena (“le<br />

protesi offrono chiari vantaggi meccanici”),<br />

poi il Tribunale Arbitrale<br />

dello Sport gli diede l’ok ma era tardi<br />

per andare a Pechino.<br />

COSTI. Quella di Londra 2012<br />

aspira ad essere “la migliore di sempre”<br />

a costi in linea con il budget<br />

(spesi poco più di 10 miliardi di<br />

euro, meno di un terzo dei Giochi di<br />

Pechino. Ma la Cina non aveva vincoli<br />

di bilancio a cui badare, né crisi<br />

economiche da affrontare.<br />

CROAZIA. Saranno 108 (numero<br />

record) gli sportivi biancorossi<br />

a questi Giochi in virtù della presenza<br />

di ben quattro squadre (pallamano<br />

uomini e donne, pallanuoto,<br />

basket femminile). Ripetere le cinque<br />

medaglie di Pechino sarebbe un<br />

successo, ma sarà difficile vista l’assenza<br />

della regina dell’alto, Blanka<br />

Vlašić, che non ha recuperato per<br />

50 <strong>Panorama</strong><br />

Sport<br />

subentrate complicazioni dopo un<br />

intervento per tendinopatia al tendine<br />

d’Achille. In pole position pallamano<br />

e pallanuoto, vela, canottaggio,<br />

tennis, tiro...<br />

ITALIA. Sono 291 gli atleti<br />

chiamati a difendere il tricolore<br />

(forfait dell’infortunata Antonietta<br />

Di Martino, altra mancata protagonista<br />

dell’alto femminile assieme<br />

alla spalatina Blanka Vlašić). Le<br />

proiezioni danno gli italiani a quota<br />

30 medaglie, ma il presidente del<br />

Coni Petrucci dice che si accontenterebbe<br />

anche di 25-26. Quella degli<br />

italiani sarà un’Olimpiade low cost.<br />

Tutti, compreso il presidente, viaggeranno<br />

su voli in classe turistica: si<br />

spenderà solo il minimo necessario.<br />

SLOVENIA. Con 64 atleti in<br />

gara, due in più rispetto a quattro<br />

anni fa, conta di arrivare addirittura<br />

a sette medaglie (furono 5 gli allori<br />

nel 2008). I nomi di spicco sono<br />

senza dubbio il tiratore non ancora<br />

50enne Rajmond Debevec, di Postumia,<br />

alla sua ottava olimpiade<br />

consecutiva da Los Angeles 1984<br />

(oro a Sydney e bronzo a Pechino)<br />

e Primož Kozmus, campione in carica<br />

nel martello.<br />

IL DOPO-TV. Se i Giochi di<br />

Londra del ‘48 furono i primi trasmessi<br />

in Inghilterra dalla televisione,<br />

a quelli del 2012 per la prima<br />

volta la tv non sarà il dominus delle<br />

Olimpiadi. I nuovi mezzi di comunicazione<br />

incalzano, dai tablet agli<br />

smartphone e sulla tavoletta, l’iPad<br />

ma anche Android, saranno visti in<br />

buona parte questi Giochi, La tv<br />

non scompare, ma Internet e i nuovi<br />

media le faranno una discreta concorrenza.●<br />

Giovanni Cernogoraz, il conn<br />

Medaglia a<br />

testo e foto Bruno Bontempo<br />

Probabilmente pochi sanno che<br />

la Fossa Olimpica (in inglese<br />

Trap ma nota anche come tiro<br />

al piattello), principale specialità del<br />

tiro a volo, fece la sua apparizione ai<br />

Giochi Olimpici fin dalla seconda edizione,<br />

quella di Parigi 1900, sia pure<br />

come sport facoltativo. Disciplina in<br />

genere poco nota, lontana dai clamori<br />

degli sport popolari, della tv, degli<br />

sponsor, se ne parla soprattutto in occasione<br />

degli appuntamenti olimpici,<br />

anche per l’eco che arriva dalle molte<br />

medaglie che l’Italia mette in carnet.<br />

Niente di strano, perché l’Italia è<br />

un po’ la madrepatria di questo sport,<br />

italiani sono i fucili (Beretta e Perazzi<br />

i più quotati), le cartucce, le macchine<br />

lanciapiattelli, nello Stivale c’è il maggior<br />

numero di praticanti – 20 mila tesserati<br />

divisi addirittura in tre categorie<br />

- e alcuni dei tiratori che ne hanno fatto<br />

la storia - su tutti Luciano Giovanetti,<br />

2 ori olimpici e 4 mondiali, che ne<br />

fanno l’atleta più premiato nella Fossa<br />

olimpica.<br />

Il trap, però, è uno sport che spesso<br />

non piace perché l’attrezzo usato è<br />

un’arma che, immancabilmente, associa<br />

alla guerra e alla caccia. Eppure<br />

è una disciplina che richiede prontezza<br />

mentale degna di uno sprinter,<br />

con la differenza che ogni partenza<br />

Giovanni “Gianni” Cernogoraz


Sport<br />

azionale di Cittanova campione europeo della specialità, alle Olimpiadi di Londra<br />

portata di mano? Sarebbe un sogno<br />

Giovanni Gianni Cernogoraz è nato il 27 dicembre<br />

1982 a Capodistria (la maggior parte delle donne<br />

dell’Ex Zona B andavano a partorire nell’ospedale<br />

del Litorale sloveno, meglio attrezzato e più vicino), la<br />

scuola elementare l’ha frequentata a Cittanova, poi alla<br />

media superiore “Leonardo Da Vinci” di Buie scelse<br />

l’indirizzo alberghiero in quanto la famiglia gestiva già<br />

all’epoca un ristorante in zona Antenal, a Cittanova.<br />

Gianni è salito alla ribalta fin dagli anni giovanili,<br />

imponendosi all’attenzione degli esperti per il suo talento<br />

naturale. Si è avvicinato al trap nel ‘98, sulle tracce<br />

di papà Valter e di nonno Bruno, che lo avevano praticato<br />

a livelli amatoriali, ottenendo subito risultati importanti<br />

e già da juniores aveva vinto più volte il titolo<br />

nazionale ed era stato terzo ai mondiali del 2002. Poi<br />

il crescendo, fino alla qualificazione per le Olimpiadi<br />

ottenuta nell’aprile 2011 ed i due titoli europei del<br />

maggio scorso. Da due anni, Gianni difende i colori del<br />

Gord di Velika Gorica (allenato da Stjepan Vučković),<br />

che gli può garantire condizioni finanziarie che Cittanova<br />

non è in grado di offrirgli, atrezzatura e materiali<br />

gratis (cartucce e altro), ma aveva iniziato l’attività<br />

in seno alla società Gusar di Cittanova, nata nel 1996<br />

su iniziativa di suo papà Valter, Mauro Capellari e altri<br />

entusiasti. Oggi il Gusar conta una trentina di tesserati.<br />

Già nel ‘68 a Businia fu aperta una prima pedana a fos-<br />

viene ripetuta per 125 volte, quanti<br />

sono i tiri da effettuare nell’arco di<br />

una gara (più il barrage, un’ulteriore<br />

serie finale da 25, riservata ai sei<br />

migliori tiratori). La preparazione di<br />

un solo colpo si esaurisce nell’arco<br />

di 7-8 secondi e l’azione susseguente,<br />

il tiro, dura appena un’inezia, 60<br />

centesimi di secondo. Ecco perché<br />

la preparazione psicologica è fondamentale<br />

per determinare quella condizione<br />

mentale che permette ai tiratori<br />

impegnati in pedana di restare<br />

focalizzati solo sulla loro azione tecnica<br />

e non sull’idea di dover rompere<br />

il piattello.<br />

Come si riesce a coordinare postura,<br />

concentrazione, focus, attenzione,<br />

prontezza di riflessi, rilassamento,<br />

agilità e precisione nel tiro?<br />

Lo abbiamo chiesto al cittanovese<br />

Giovanni Cernogoraz, alla ribalta di<br />

questo sport già da un decennio, con<br />

grandi risultati sulla scena nazionale<br />

e mondiale. “Sono caratteristiche che<br />

si acquisiscono e si interiorizzano nel<br />

tempo grazie alla pratica e all’esperienza.<br />

Ho fatto training autogeno e<br />

ho lavorato per due anni con uno psicologo,<br />

ora continuo da solo con gli<br />

esercizi di respirazione. Comunque,<br />

quando si è ben preparati fisicamente,<br />

si è pronti anche mentalmente. E<br />

la stabilità psichica è determinante<br />

per la concentrazione, la sicurezza,<br />

la consapevolezza di noi stessi...” ci<br />

spiega questo ragazzone 30enne dal<br />

sorriso dolce, a tratti addirittura timido,<br />

e dai modi gentili, mai in disarmonia<br />

con la sua notevole stazza atletica,<br />

un metro e 88 per 80 chili.<br />

E queste proporzioni ci stanno<br />

tutte. Perché il brandeggio del fucile,<br />

l’imbracciatura, il rinculo all’atto<br />

dello sparo e perfino la resa balistica<br />

dell’arma sono fortemente influenzati<br />

dalla fisicità del tiratore. Infatti,<br />

questo sport non necessita soltanto di<br />

tecnica e concentrazione, ma anche -<br />

come si dice volgarmente - di spalla!<br />

Quello che è difficile associare a<br />

una pratica come il tiro a volo, è tut-<br />

sa universale, con la macchina lanciapiattelli a mano.<br />

Prima delle gare ufficiali, i tiratori cittanovesi dovevano<br />

andare ad allenarsi a Villa del Nevoso (Ilirska Bistrica)<br />

o Monte di Capodistria (Šmarje). Poi il Poligono di<br />

Businia fu allargato e ristrutturato fino a diventare impianto<br />

“olimpico” nel 1998, regolamentare anche sotto<br />

il punto di vista della sicurezza, le cui leggi in materia<br />

sono sempre più restrittive. In Istria ci sono altre società<br />

(Dignano, Parenzo, Barbana, Susngnevizza, Visignano...)<br />

ma dispongono di poligoni non conformi alle misure<br />

di scurezza. ●<br />

ta la serie di sacrifici di tipo alimentare<br />

cui si deve sottoporre un tiratore<br />

agonista... “La dieta è molto importante<br />

per mantenere il peso forma,<br />

perché il fucile deve essere personalizzato<br />

nelle misure del calcio, bilanciamento<br />

e quanto altro serve per poterlo<br />

maneggiare adeguatamente. Se<br />

metti su alcuni chili, sul viso, il calcio<br />

non va più bene, non si appoggia<br />

più adeguatamente per cui bisogna<br />

stare molto attenti all’alimentazione:<br />

pochi dolci, pasta integrale, durante<br />

le gare niente carne, la sera si mangia<br />

leggero, pesce, bollito o carne bianca...<br />

Quando si arriva a questi livelli,<br />

ogni dettaglio è importante”.<br />

Il 27 aprile dello scorso anno, vincendo<br />

la gara di Fossa Olimpica che<br />

aveva chiuso la terza prova di Coppa<br />

del Mondo di Tiro a Volo di Pechino.<br />

il connazionale Giovanni Cernogoraz<br />

era stato tra i primissimi sportivi<br />

croati a meritarsi il pass per le<br />

Olimpiadi. E il 5 e 6 agosto prossimi<br />

alla Royal Artillery Barracks di Woo-<br />

<strong>Panorama</strong> 51


52 <strong>Panorama</strong><br />

Sport<br />

lwich, est di Londra, sarà in lizza per<br />

la conquista di una medaglia. Che<br />

questo sucesso non sia stato casuale,<br />

lo ha confermato lo scorso mese<br />

di maggio a Larnaca (Cipro), quando<br />

l’ultimo alzabandiera del Campionato<br />

Europeo ha celebrato il primato<br />

della Croazia nella Fossa Olimpica<br />

maschile, con Giovanni Cernogoraz<br />

dominatore della prova individuale,<br />

e poi ha trascinato anche la squadra<br />

croata all’oro, davanti a Repubblica<br />

ceca e Italia. Ma Gianni saggiamente<br />

resta con i piedi ben piantati a terra:<br />

“Credo di essere preparato, la forma<br />

è buona, ma non mi monto la testa.<br />

Ovviamente a Londra cercherò di<br />

dare il meglio, poi vediamo. Si potrebbe<br />

dire che la concorrenza è molto<br />

più forte agli Europei ed ai Mondiali,<br />

dove ci sono 130 tiratori, che<br />

non alle Olimpiadi, dove saremo solo<br />

in 30. Ai Giochi mi troverò a gareggiare<br />

più o meno con gli stessi avversari<br />

dei recenti europei”.<br />

Qualche nome?<br />

“La concorrenza sarà nutritissima,<br />

a partire dal campione in carica David<br />

Kostelecky, di Brno, classe 1975,<br />

poi il pari età moscovita Aleksej Alipov,<br />

numero uno del ranking mon-<br />

diale, bronzo a Pechino e oro ad Atene.<br />

Quindi uno dei più forti tiratori<br />

mondiali, il 42enne piemontese Giovanni<br />

Peliello, alla sua sesta Olimpiade,<br />

che ha un carnet eccezionale<br />

con due argenti consecutivi alle ultime<br />

Olimpiadi, un bronzo ai Giochi<br />

di Sydney, nonché 10 titoli mondiali<br />

(3 individuali) e altrettanti europei<br />

(2 individuali). Nomi di rilievo sono<br />

pure l’altro ceco, Jiri Liptak, che ha<br />

la mia stessa età, quindi ancora un<br />

italiano, il marchigiano Massimo Fabrizi,<br />

35 anni, di Monteprandone,<br />

campione del mondo in carica, il turco<br />

Oguzhan Tuzun, il tedesco Karsten<br />

Bindrich, il mio compagno di<br />

squadra Anton Glasnović, zagabrese,<br />

classe ‘81, Molto forte è la squadra<br />

spagnola con Fernandez e Serra-<br />

Piattelli biologici e pallini ecocompatibili<br />

Fossa olimpica o tiro al piattello (trap in inglese) prevede<br />

di sparare con un fucile a canna liscia, calibro<br />

12, e colpire il piattello (che viene lanciato dalla macchina<br />

lanciapiattelli), un dischetto di forma rotonda, 12 cm<br />

di diametro, di colore arancione fluorescente, che fuoriesce<br />

viaggiando ad una velocità che varia dai 100 ai 120<br />

km orari. Dovrà essere colpito dal tiratore e i pezzi del<br />

piattello dovranno cadere all’interno del campo da tiro:<br />

solo così si otterrà il punto. Oggi i piattelli sono biologici,<br />

Il calcio del fucile deve essere posizionato sul muscolo<br />

pettorale, esattamente tra la clavicola e l’omero<br />

Dal Poligono di Businia al ristorante, dal fucile alla macchina del caffé...<br />

composti da una miscela biodegradabile di argilla e bitume.<br />

E poi la consistenza: il piattello deve essere abbastanza<br />

duro, ma non troppo; deve essere rigido, ma friabile,<br />

permettendo così di essere lanciato con veemenza<br />

ma allo stesso tempo di scheggiarsi anche se colpito da<br />

un solo pallino. Non è facile trovare la giusta “mescola”.<br />

Ora sono in uso anche i piattelli fumogeni, che dovrebbero<br />

facilitare il lavoro dei giudici: già sperimentati nelle<br />

finali di gare ufficiali e alla Coppa del Mondo a Londra,<br />

saranno introdotti alle Olimpiadi. Il trap è uno sport costoso:<br />

il prezzo di un fucile si aggira sui 7-8000 euro, e<br />

poi giubbino, cuffie, guanti, occhiali... Il calcio (in radica<br />

di noce), una delle parti più importanti dell’arma, è fatto<br />

su misura del tiratore.<br />

Tra i problemi di questo sport, ci sono l’impiantistica<br />

e l’impatto ambientale. Le caratteristiche planoaltimetriche<br />

dei poligoni di tiro devono essere tali da<br />

consentire il recupero di residui dei pallini di piombo<br />

(ecocompatibili con caratteristiche chimico-fisiche che<br />

li rendono difficilmente solubili a contatto con gli gli<br />

agenti atmosferici), piattelli, bossoli, borre (realizzate<br />

in materiale sintetico fotodegradabile), ma gli impianti<br />

sono dotati anche di reti protettive per facilitare la raccolta<br />

dei vari residui.●


no, campioni d’Europa due anni fa...<br />

La battaglia si annuncia molto serrata<br />

e a decidere saranno un piattello<br />

o due...”<br />

La Croazia sarà a Londra con<br />

108 sportivi. A Pechino il bilancio<br />

fu di 5 medaglie (argento per Blanka<br />

Vlašić e per il ginnasta Filip<br />

Ude, bronzo per Zubčić e Šarić nel<br />

taekwondo femminile e per la fiumana<br />

Pejčić nel tiro a segno). Chi<br />

potrà tornare a casa con una medaglia<br />

da questa XXX Olimpiade?<br />

“Sicuramente al primo posto<br />

c’è la discobola zagabrese Sandra<br />

Perković, che di recente si è confermata<br />

campionessa europea. Poi pallamano,<br />

pallanuoto, ma anche la vela<br />

sono sport che giustamente partono<br />

con notevoli ambizioni...” Nella lista<br />

non ha messo il tiro a volo, forse<br />

per una sorta di atteggiamento scaramantico,<br />

ma più probabilmente per<br />

l’umiltà e il pudore che lo caratterizzano.<br />

L’ottenimento del pass per le<br />

Olimpiadi, ha contribuito alla popolarità<br />

di Gianni ma anche di<br />

questo sport, che a lungo era stato<br />

la Cenerentola nell’ambito del tiro<br />

a segno. E la notorietà ha contribuito<br />

anche a una certa stabilità finanziaria.<br />

“Dopo Pechino c’è stata la svolta,<br />

ma già da tre-quattro anni la situazione<br />

andava migliorando. Ora ho<br />

un contratto di sponsorizzazione con<br />

la fabbrica italiana di cartucce RC di<br />

Forlì, la Perazzi di Botticino Mattina,<br />

nel Bresciano, mi ha fornito un<br />

fucile nuovo per le Olimpiadi, poi ho<br />

avuto un contributo finanziario dalla<br />

città di Cittanova, dalla ditta Laguna<br />

e dall’Unione Italiana, che mi ha<br />

premiato quale miglior sportivo della<br />

CNI per il 2011”.<br />

Che cosa c’è nel futuro di Giovanni<br />

Cernogoraz, tra ambizioni e<br />

obiettivi, desideri e sogni?<br />

“Beh, a questo punto vincere una<br />

medaglia olimpica, che poi è il sogno<br />

di ogni sportivo, e continuare<br />

l’attività mantenendo un alto livello<br />

di competitività. Sul piano personale,<br />

ovviamente al primo posto c’è la<br />

famiglia, mia moglie Sabrina e i miei<br />

figli, l’ultima arrivata Eva, 15 mesi<br />

appena, e Leonardo che ha 10 anni.<br />

Chissà, forse ci sarà anche una quarta<br />

generazione dei Cernogoraz in<br />

questo sport...”●<br />

Sport<br />

Talento, costanza, tenacia...<br />

Gianni sta raccogliendo i frutti<br />

di tutti questi anni di lungo,<br />

faticoso e serio lavoro e spero<br />

che questo sia solo l’inizio di un<br />

ciclo ad alto livello: lo dice Stjepan<br />

Vučković, che essendo stato<br />

suo allenatore già nel ‘98, quando<br />

era ct della nazionale juniores, lo<br />

conosce a menadito. “È un grande<br />

lavoratore, disciplinato, costante,<br />

tenace, sopporta stoicamente<br />

la tortura di allenamenti sotto il<br />

solleone, ha grande carattere e si<br />

avvia alla piena maturità tecnica<br />

e caratteriale. A Londra la partita<br />

sarà apertissima. In finale tutto è<br />

possibile. Sono fiducioso”.●<br />

Una questione di famiglia<br />

Caccia, ristorazione e tiro al<br />

piattello sono tre attività che<br />

sembrano perpetuarsi in seno alla<br />

famiglia Cernogoraz e ormai sono<br />

una tradizione ben radicata. Gianni<br />

è il gioiello di famiglia “e se ho<br />

potuto arrivare a questi livelli devo<br />

ringraziare soprattutto i miei, che<br />

mi hanno sostenuto, aiutato, spinto<br />

a piene mani....” ricorda Giovanni<br />

con riconoscenza. E papà Valter<br />

aggiunge: “Quando abbiamo capito<br />

che Gianni era particolarmente do-<br />

Gianni Cernogoraz con l’allenatore<br />

Stjepan Vučković<br />

tato, per caldeggiare la sua attività<br />

tutta la famiglia ha messo le spalle<br />

sotto qui al ristorante Giovanni di<br />

Stanzia Rosello”.<br />

Anche la più giovane Cernogoraz,<br />

Eva, ha dato il suo “contributo”.<br />

Nell’aprile del 2011 ha deciso di anticipare<br />

di tre settimane la sua venuta<br />

al mondo, per consentire a papà<br />

Gianni di affrontare con la serenità<br />

necessaria la trasferta di Pechino,<br />

dove era in palio il pass per le Olimpiadi<br />

di Londra... ●<br />

Gianni con genitori, nonna, sorella e nipote nel ristorante di famiglia<br />

“Giovanni”. Sullo sfondo decine di coppe, medaglie e altri trofei<br />

<strong>Panorama</strong> 53


54 <strong>Panorama</strong><br />

Tra storia e gusto<br />

Si fanno strada i grandi cuochi e u<br />

di Sostene Schena<br />

Nel secolo dell’Illuminismo, la<br />

cucina d’Occidente divenne<br />

sempre più particolareggiata<br />

e tipica di ogni nazione. L’utilizzo dei<br />

nuovi prodotti e di nuovi ingredienti,<br />

portò ad una grande differenziazione<br />

della cultura a tavola. L’Italia divenne<br />

il regno della pasta, la Francia<br />

contraddistinse un gusto diverso con<br />

l’introduzione di nuove salse, in particolare<br />

la “spagnola”, creata da Vincent<br />

de la Chapelle, a cui si affiancarono<br />

la “besciamella”, la “vellutata”<br />

e la “salsa al pomodoro” a formare<br />

le quattro salse madri della grande<br />

cucina francese). Il diciottesimo secolo<br />

venne riconosciuto come il secolo<br />

della galanteria, del the, del caffè,<br />

del cioccolato che, consumati nei<br />

luoghi d’incontro, univano il gusto<br />

della mondanità, della seduzione, del<br />

fermento di nuove idee. Fu il trionfo<br />

dei “caffè” sorti in tutte le capitali<br />

d’Europa, mitico il Caffè Procope di<br />

Parigi, il Lloyd Coffee House di Londra<br />

(divenuto in seguito il centro di<br />

una delle più importanti agenzie assicurative<br />

del mondo), il Florian ed<br />

il Quadri di Venezia, il Caffè Greco<br />

di Roma. I lussuosi e spettacolari riti<br />

di corte persero gradatamente il loro<br />

fascino ed il loro significato, anche i<br />

nobili si inserirono seppur lentamente<br />

nella vita mondana degli eleganti<br />

ritrovi.<br />

Lloyd Coffee House di Londra<br />

Caffè Procope di Parigi<br />

Concluso dallo spettro della Rivoluzione<br />

Francese il periodo di grande<br />

trasformazione, l’Ottocento portò<br />

nuovi sviluppi politici, sociali, economici<br />

e culturali. La Rivoluzione<br />

Francese seminò morte, distruzioni,<br />

fame e carestia, gravi conseguenze si<br />

abbatterono non solo in Francia, ma<br />

anche in Italia. Il congresso di Vienna<br />

ristabilì un certo ordine politico ma<br />

non l’unità d’Italia che venne conquistata<br />

con le guerre d’indipendenza.<br />

Nella prima metà dell’Ottocento<br />

il paese si trasformò in un grande fermento<br />

di ideali patriottici e rivoluzionari.<br />

L’economia durante i periodi di<br />

guerra subì un grave regresso, il be-<br />

nessere venne a mancare soprattutto<br />

fra i ceti sociali più deboli. L’aspetto<br />

gastronomico tuttavia poté registrare<br />

un rifiorire di nuove evoluzioni. Si<br />

poté assistere alla nascita della cucina<br />

emiliana presso la corte di Maria<br />

Luigia di Parma (consorte di Napoleone).<br />

Memorabili le “confessioni” in<br />

cui Nievo ricorda le umili ma sostanziose<br />

cene al castello di Fratta, divenute<br />

in seguito parte integrante della<br />

gastronomia friulana. Il celebre “pollo<br />

alla Marengo” protagonista di una<br />

leggenda popolare, i sontuosi ricevimenti<br />

di Venezia, la cucina lombarda,<br />

i nuovi ricettari piemontesi, gli ultimi<br />

banchetti fiorentini e mille altre tradizioni<br />

culinarie sempre più tipiche e<br />

diversificate segnarono un ricco panorama<br />

gastronomico regionale.<br />

Gastronomia: scienza<br />

della buona tavola<br />

Le guerre lasciarono gravi conseguenze,<br />

soltanto verso il 1850 grazie<br />

a un primo processo di industrializzazione<br />

sorto dapprima in Inghilterra e<br />

poi in Francia, in Germania e diffusosi<br />

in seguito in Italia, si poté assistere<br />

a una nuova trasformazione dello stato<br />

sociale. L’ampliamento di rapporti,<br />

di conoscenze, di incentivi, ristabilì<br />

un sistema alimentare adeguato<br />

alla portata di ogni cittadino. Lentamente<br />

si svilupparono nuovi traguardi<br />

economici e anche in Italia l’eco<br />

della “grande cucina francese” venne<br />

sensibilmente recepito. La Francia<br />

divenne la nazione più imitata negli<br />

usi della cucina e della tavola. I nuovi<br />

gastronomi fecero delle tecniche<br />

di preparazione degli alimenti, delle<br />

nuove conoscenze e dell’arte di ricevere<br />

una filosofia. Il termine “gastronomia”<br />

venne ufficializzato proprio<br />

in Francia nel 1801 per indicare “la<br />

scienza della buona tavola”.<br />

L’Ottocento vide rivalutarsi la figura<br />

del grande cuoco, protagonista<br />

di elaborazioni tuttora capitolo importante<br />

dell’alta cucina contemporanea.<br />

Un’emblematica figura della cucina<br />

francese fu Marie Antonin Careme,<br />

cuoco di Talleyrand (principe di<br />

Benevento, nominato Ministro degli<br />

Esteri da Napoleone Bonaparte); sto-


n nuovo ritrovo: il caffè<br />

rica la sua frase “Le arti sono cinque,<br />

ossia: la pittura, la scultura, la poesia,<br />

la musica, l’architettura la quale<br />

ha come branca principale la pasticceria”<br />

(cit. Revel). L’incontrastato re<br />

dei cuochi nacque a Parigi nel 1784,<br />

da una famiglia numerosa e povera<br />

e trovò occupazione prima presso<br />

un’oste poi presso il famoso pasticciere<br />

“Bailly”. A soli 17 anni il giovane<br />

Careme riscosse una fama strepitosa;<br />

acquisì con grande interesse<br />

l’esperienza e la conoscenza dell’arte<br />

culinaria giungendo a Talleyrand,<br />

allo Zar Nicola II di Russia, a Lord<br />

Stewart ambasciatore del Regno Unito.<br />

Morì presso la residenza del barone<br />

Rothschild nel 1833; poco tempo<br />

prima ricevette encomiabili elogi da<br />

Gioacchino Rossini.<br />

Altro illustre gastronomo fu Jean<br />

Antheleme Brillat Savarin, un nobile<br />

nato a Belley nel 1755, figlio del<br />

procuratore del re. Egli divise la sua<br />

carica di magistrato con la passione<br />

per l’arte culinaria ereditata dalla<br />

madre. Di estremo interesse l’opera<br />

gastronomica che lo rese celebre:<br />

“Fisiologia del gusto”, composizione<br />

ricca di meditazioni, princìpi,<br />

riflessioni, oltre che di spiritosi<br />

aneddoti. Importanti le osservazioni<br />

riguardanti gli alimenti e le relative<br />

preparazioni che distinguono il<br />

piacere di mangiare da quelli della<br />

tavola. Il Savarin morì nel 1822 lasciando<br />

alla cultura gastronomica<br />

Tra storia e gusto<br />

Caffè Florian a Venezia Caffè Greco di Roma<br />

un’immensa eredità derivata dalla<br />

propria esperienza.<br />

La grande cucina internazionale<br />

ricorda Jules Gouffè, discepolo di<br />

Carème, nato a Parigi nel 1807, cuoco<br />

di fiducia di Napoleone III; egli<br />

pubblicò importanti opere di carattere<br />

culinario, quali: “Le livre de cuisine”,<br />

“ Le livre de patisserie e “Le livre<br />

de soupes et potages”, molte furono<br />

le elaborazioni gastronomiche<br />

a lui dedicate. Si ricorda inoltre l’illustre<br />

Alexander Dumas padre, autore<br />

del “Grande dizionario di cucina”<br />

e grande ghiottone! Infine, impareggiabile<br />

merito viene attribuito al più<br />

grande cuoco della “grande cuisine<br />

francaise”, Auguste Escoffier. L’insuperabile<br />

nacque nel 1846, originario<br />

di una famiglia povera, acquisì<br />

le proprie esperienze in un ristorante<br />

di Nizza di proprietà dello zio.<br />

Ben presto il giovane dimostrò grandi<br />

capacità; da Nizza si trasferì a Parigi,<br />

poi a Montecarlo, poi ancora a<br />

Nizza. Escoffier divenne ben presto<br />

famoso, e nel 1833, Cesare Ritz lo<br />

chiamò a operare presso il suo elegantissimo<br />

“Hotel Ritz”. L’immagine<br />

del grande gastronomo divenne il<br />

simbolo dell’innovazione, della cultura,<br />

della raffinatezza, della professionalità.<br />

Classe e semplicità si sostituirono<br />

alle pesanti decorazioni<br />

utilizzate dal Rinascimento fino agli<br />

ultimi decenni del secolo diciottesimo.<br />

Al posto delle stucchevoli com-<br />

posizioni di zucchero si elaborarono<br />

presentazioni alquanto naturali<br />

ed eleganti, realizzate con materiali<br />

semplici, frequenti protagoniste erano<br />

le candide sculture in ghiaccio.<br />

Immenso fu l’impegno di Escoffier<br />

nell’organizzazione delle équipe di<br />

cucina, costituite da una precisa gerarchia<br />

in grado di organizzare tutte<br />

le attività culinarie in tempi brevi<br />

e con risultati eccellenti. Tutto questo<br />

venne sperimentato nei grandi alberghi<br />

di fine Ottocento situati nelle<br />

grandi città e nei più rinomati luoghi<br />

di villeggiatura. Morì a Montecarlo<br />

nel 1935 a 93 anni, lasciando alla<br />

storia della cucina grandi opere gastronomiche<br />

come: “La guide coulinaire”,<br />

“Le livre des menus”, trattati<br />

conosciuti in tutto il mondo. La sua<br />

casa a Villeneuve de Loubet, accoglie<br />

ora la “Fondazione Escoffier”<br />

per lo studio e la divulgazione della<br />

scienza del grande “maestro”. Determinante<br />

per Escoffier divenne la collaborazione<br />

con Cesare Ritz, il quale<br />

apportò radicali e significative innovazioni<br />

nelle strutture alberghiere:<br />

massima efficienza del personale,<br />

nonché la progettazione dell’”hotel”<br />

rispondente alle particolari esigenze<br />

degli ospiti, bagni privati, acqua corrente,<br />

arredi lussuosi, hall, American<br />

Bar, piscine e attrezzature sportive<br />

furono le sue prestigiose trasformazioni,<br />

adottate e imitate negli alberghi<br />

di lusso di tutta Europa.●<br />

<strong>Panorama</strong> 55


56 <strong>Panorama</strong><br />

Multimedia<br />

Trucchi semplici per una password sicura<br />

a cura di Igor Kramarsich<br />

Le informazioni personali sono<br />

sempre più spesso affidate alle<br />

password, ed è quindi essenziale<br />

trovare un metodo per creare insiemi<br />

di caratteri complessi, che includano<br />

segni di vario tipo e naturalmente<br />

che siano sempre diversi tra loro: uno<br />

dei comportamenti più rischiosi, infatti,<br />

è proprio usare una password comune<br />

per più siti e servizi. Se uno dei servizi<br />

fosse compromesso, si lascerebbe agli<br />

hacker libero accesso a tutti gli altri siti<br />

per cui si è usata la stessa combinazione<br />

di nome utente e parola d’ordine.<br />

Per evitare di rendere ingestibile la<br />

collezione di password esistono vari<br />

metodi: ci si può affidare a un cosiddetto<br />

password manager, cioè un software<br />

in grado di memorizzare le parole<br />

chiave al posto dell’utente (come<br />

per esempio LastPass). Non sempre<br />

però si ha il computer a disposizione, e<br />

ci sono servizi per i quali è fondamentale<br />

utilizzare password robuste ma<br />

comunque memorizzabili senza troppa<br />

fatica. Un meccanismo efficace è<br />

tenere fissa una parte della chiave, introducendo<br />

poi una variazione legata<br />

al servizio specifico col quale deve essere<br />

utilizzata. Un sistema consigliato<br />

da vari esperti parte da una frase facile<br />

da ricordare: un appassionato di Tolkien,<br />

per esempio, potrebbe scegliere<br />

uapgenbi (le iniziali di “Un Anello<br />

per ghermirli e nel buio incatenarli”).<br />

Per rendere una password del genere<br />

ancora più robusta esistono varie tecniche:<br />

ad esempio sostituire l’articolo<br />

“un” con il numero 1, assegnare maggiore<br />

importanza all’Anello utilizzando<br />

la lettera maiuscola e sostituire la<br />

congiunzione “e” con una &, trasformando<br />

la sequenza in 1Apg&nbi.<br />

Facciamo ora un esempio relativo<br />

alla seconda parte, quella variabile.<br />

Immaginando di dover inventare<br />

una password per Gmail, i caratteri<br />

da aggiungere potrebbero essere il<br />

primo e l’ultimo del nome del servizio,<br />

inserendo il primo all’inizio della<br />

password e facendolo seguire da un<br />

punto esclamativo, dalla parte fissa e<br />

quindi dall’ultimo carattere del nome<br />

del sito: ritornando all’esempio, una<br />

password per Gmail potrebbe essere<br />

g!1Apg&nbil, mentre per Dropbox<br />

si potrebbe usare d!1Apg&nbix. Password<br />

come questa sono molto robu-<br />

ste (sfiorano il 100% nel test di www.<br />

passwordmeter.com), ma rimangono<br />

comunque facili da ricordare, almeno<br />

per chi le ha ideate. La cosa più importante<br />

è scegliere un metodo preciso per<br />

definire la parte variabile e poi rispettarlo<br />

scrupolosamente.●<br />

Ora non ho tempo: lo leggo dopo<br />

browser Web dispongono da sempre di una funzione<br />

I che permette di memorizzare gli indirizzi delle pagine<br />

preferite e di tornarvi con la massima semplicità. A volte<br />

però capita, quando si cercano informazioni su un argomento<br />

specifico oppure si sbirciano i titoli dei quotidiani<br />

online, di imbattersi in un articolo interessante senza avere<br />

il tempo di leggerlo al momento. Impostare un segnalibro<br />

è una soluzione non ottimale, dato che bisogna ricordarsi<br />

di eliminarlo al termine della lettura se non si vuole<br />

far crescere a dismisura l’elenco dei siti preferiti. E magari<br />

il tempo salta fuori solo la sera a casa, quando il computer<br />

a disposizione non è più lo stesso. Un sistema molto<br />

più efficace è ReadItLater, un servizio Web che permette<br />

di salvare una “lista di lettura” accessibile da qualunque<br />

browser. Per utilizzare il servizio visitate per prima cosa<br />

il sito http://readitlaterlist.com e create un nuovo account,<br />

facendo clic sul collegamento Sign Up in alto a destra.<br />

Dopo aver completato la procedura, aggiungete alla<br />

barra dei collegamenti il Bookmarklet che permette d’inserire<br />

con un clic una nuova pagina alla lista di lettura (per<br />

Firefox è disponibile un’estensione dedicata). Sui dispositivi<br />

iOS e Android è naturalmente possibile usare Rea-<br />

dItLater tramite browser, ma installando l’App omonima<br />

si può persino scaricare in locale le pagine della lista di<br />

lettura, in modo da renderle disponibili in assenza di connessione<br />

a Internet. L’App è disponibile in una versione<br />

gratuita e una, più flessibile e potente, a pagamento (il costo<br />

è comunque inferiore ai 3 euro). Chi usa ReadItLater<br />

troverà poi molto utile il sito http://ifttt.com/people/readitlater,<br />

che permette di aggiungere automaticamente alla<br />

lista di lettura tutti gli articoli contrassegnati con la stella<br />

su Google Reader, e molto altro ancora. ●


Multimedia<br />

Riversare Cd e Dvd sull’hard disk<br />

Tutti coloro che lavorano da molto tempo con il computer<br />

si ritrovano sicuramente con un’ampia collezione<br />

di dischi ottici in cui negli anni hanno archiviato dati, informazioni,<br />

documenti e file multimediali. Questi supporti<br />

stanno però diventando obsoleti, come dimostra il fatto che<br />

tanti nuovi notebook, anche di fascia alta, non integrano<br />

più un lettore ottico. Rispetto alle capacità delle memorie<br />

di massa attuali, i Cd (ma ormai persino i Dvd) sono troppo<br />

poco capienti, e sono per giunta scomodi da gestire, difficili<br />

da archiviare e anche relativamente delicati. Non sorprende,<br />

quindi, che vengano sempre più spesso sostituiti dagli<br />

hard disk portatili e dai pen drive Usb.<br />

Rimane aperto il problema di come spostare tutte le<br />

informazioni memorizzate in passato; per fortuna, grazie<br />

una semplice utility da riga di comando e a uno script di<br />

poche righe l’operazione può essere quasi del tutto automatizzata.<br />

L’utility in questione è Clewd (Copy-Load-<br />

Eject-Wait-for-Disc), un tool che aggiunge al terminale<br />

di Windows alcune funzioni essenziali per la gestione dei<br />

supporti ottici, come la possibilità di espellere il supporto<br />

o di rispondere all’inserimento di un nuovo disco. Grazie<br />

a Clewd si può creare uno script batch capace di rilevare<br />

l’inserimento di un disco, copiarne il contenuto in una<br />

nuova cartella con nome univoco ed espellere quindi il<br />

supporto al termine della copia. L’utente non dovrà fare<br />

Tradurre facilmente i documenti di Office<br />

Il servizio di traduzione automatica offerto da Google<br />

(http://translate.google.com) si segnala di tanto in tanto<br />

per la qualità scadente, ma se si considera che il tool<br />

lavora in maniera automatica e che è offerto gratis, bisognerebbe<br />

invece stupirsi dell’efficacia e della precisione<br />

con cui riesce a comprendere e a tradurre la maggior parte<br />

delle frasi. Si tratta, comunque, di un servizio utilissimo<br />

per cercare almeno di desumere il senso generale di<br />

un testo o di una pagina Web in una lingua sconosciuta.<br />

Ma come fare quando bisogna invece tradurre un documento<br />

di Office?<br />

La strada suggerita da Google è copiare e incollare i<br />

brani di testo nella pagina del servizio ma, usando Doc-<br />

Translator, si può completare il lavoro molto più in fretta<br />

e con risultati migliori: questo servizio Web, raggiungibile<br />

all’indirizzo www.onlinedoctranslator.com, accetta<br />

in input documenti di Office (e non solo), restituendo poi<br />

una versione tradotta nella lingua selezionata. L’applicazione<br />

va avviata con un clic sul pulsante Start Document<br />

Translator (la prima volta sarà necessario accettare lo scaricamento<br />

di un’applet Java). Nella pagina principale colpisce<br />

la varietà di formati gestiti: si va dai documenti di<br />

Office, nel formato tradizionale e in quello basato su Xml,<br />

ai file Pdf, dai sottotitoli con estensione Srt ai documenti<br />

di OpenOffice.<br />

Per impostare la traduzione basta scegliere un formato,<br />

caricare il file da elaborare e indicare la lingua sorgen-<br />

altro che inserire ogni volta un nuovo disco nel lettore e<br />

premere il pulsante di chiusura del cassetto, aspettando<br />

poi con pazienza la fine della copia.<br />

Per semplificare la scrittura di batch personalizzati,<br />

spostate l’eseguibile (Clewd.exe) in una cartella di sistema,<br />

come per esempio Windows\System32. Nell’archivio<br />

compresso che contiene il programma è presente anche il<br />

batch di esempio Cdcp.bat che svolge esattamente il compito<br />

appena descritto: automatizza la copia sull’hard disk<br />

di una serie di supporti ottici. Per usarlo, lanciatelo con un<br />

doppio clic e armatevi di molta pazienza… ●<br />

te (spesso rilevata automaticamente) e quella di destinazione.<br />

Un clic sul pulsante centrale avvia l’operazione;<br />

naturalmente bisogna indicare dove dev’essere salvato il<br />

documento tradotto. ●<br />

<strong>Panorama</strong> 57


ORIZZONTALI: 1. Il tennis da<br />

tavolo – 8. Si voga con la pagaia – 13.<br />

È dura in guerra – 15. Traccia per un<br />

tratto il confine tra Colombia e Venezuela<br />

– 16. L’omottero… imprevidente<br />

– 17. Uno dei figli di Noè – 18. Tormentano<br />

il timoroso – 19. Saluto eccessivamente<br />

cerimonioso – 21. L’affermazione<br />

del mister – 22. Il Truman<br />

scrittore statunitense – 24. Il primo al<br />

mondo fu costruito a Fiume – 25. Un<br />

po’ affamato – 26. Cani… di Copenaghen<br />

– 27. Cantanti come Luciano<br />

Pavarotti – 29. Narrazione favolosa –<br />

30. Preparato per applicazioni esterne<br />

– 32. Il percorso della pratica – 34.<br />

Il simpatico orsacchiotto australiano<br />

– 36. Residuo di combustione – 37.<br />

Carta… per alienisti – 38. Qualcuno<br />

l’ha… moscia – 39. La Giulietta consorte<br />

di Federico Fellini – 40. Non li<br />

ha sulla lingua chi parla chiaro – 41.<br />

Usato come lettiera nella stalla – 43.<br />

La biancheria riservata – 45. L’attore<br />

Pitt (iniz.) – 46. Protegge il dito della<br />

sartina – 47. È difficile metterlo nel<br />

sacco – 48. Sacro Romano Impero –<br />

49. Caratteristico mammifero australiano<br />

– 51. Pregiati pesci di mare – 53.<br />

Soluzione del numero precedente<br />

Barca fai da te da costruire al momento<br />

estate è ormai al suo massimo e chi di voi non pensa<br />

L’ al mare, alle spiagge e a come rilassarsi? Ma con i<br />

tempi di crisi che corrono sono davvero poche le persone<br />

che possono godere della quiete e del relax, che solo lo<br />

stare su una barchetta cullata dalle onde del mare può regalare.<br />

Così a far fronte a questo “inconveniente” è uno<br />

studente, della Thibault Penven di Ecole Cantonale d’art<br />

de Lausanne (ECAL), che ha inventato una barchetta pieghevole,<br />

da costruire al momento. Il nome della barchetta<br />

è Ar Vag, e costruirla è davvero semplice. Infatti basta<br />

introdurvi una tavola rigida all’interno (rifinita in pelle)<br />

e alcuni bastoncini e la barca in pelle gialla, impermeabile,<br />

prenderà la sua consueta forma. Insomma, la scelta<br />

ideale per chi ama il mare in versione relax. ●<br />

58 <strong>Panorama</strong><br />

Passatempi<br />

Margherita d’Austria lo era di Carlo V<br />

– 54. Ha un grande diametro quello del<br />

baobab – 55. Maldisposti o arditi – 57.<br />

La quarta preposizione semplice – 58.<br />

La capitale col Prater – 59. Arriva con<br />

un trillo di telefono.<br />

VERTICALI: l. Anticamente forse<br />

si chiamò Eridano – 2. L’imposta<br />

italiana sul reddito delle persone fisiche<br />

(sigla) – 3. Isola ad ovest di Sumatra<br />

– 4. Grossa antilope africana –<br />

5. Azione indegna e volgare – 6. Pacifico<br />

attorno alle Hawaii – 7. È deciso<br />

quando è secco – 8. Si sostituiscono<br />

nella radiolina – 9. Località presso Abbazia<br />

– 10. Nome di parecchi faraoni<br />

egiziani – 11. Principio costituente in<br />

tutti quanti gli oli vegetali – 12. Castrato<br />

diventa cappone – 13. Piccolo e innocuo<br />

rettile degli Squamati – 14. Posto<br />

in profondità – 16. Ioni carichi di<br />

elettricità positiva – 17. Gli esami che<br />

precedono gli orali – 19. Allontanate<br />

provvisoriamente da un impiego – 20.<br />

Il compagno inseparabile di Niso – 21.<br />

Gli americani… all’estero – 23. Ripetuto<br />

è una spezie – 26. Particolarmente<br />

cari – 27. La città con due mari – 28.<br />

Dolorose contrazioni dei muscoli – 29.<br />

Altro nome del frac – 31. Può dar problemi<br />

a molti calciatori – 33. L’Egitto<br />

su targa d’auto – 35. Quasi un’ora – 36.<br />

James regista di Titanic – 37. Si rinfresca<br />

a chi finge di non rammentare – 39.<br />

Indisposizione improvvisa – 40. Serpenti<br />

non velenosi – 42. Veloci… roditori<br />

– 44. Vige in famiglia – 45. Città<br />

della Francia occidentale – 46. Fiume<br />

dell’Albania – 47. La parte superiore<br />

della coscia – 48. Il portico di Zenone<br />

– 49. Annibale li godette a Capua – 50.<br />

Fiume dell’Engadina – 52. Comanda<br />

la flotta (abbr.) – 55. Un’esclamazione<br />

– 56. Fondo di bottiglia.<br />

Pinocchio


Tutti (!?) al mare...<br />

P arlare di vacanze in questi tempi di estrema precarietà,<br />

crisi finanziaria dilagante, disoccupazione, licenziamenti,<br />

cassa integrazione, mobilità, è quasi blasfemo. In Istria e<br />

Quarnero il turismo è una delle poche, piccole, ancore di salvezza.<br />

I primi numeri del 2012 sono buoni (più 5 p.c. di presenze),<br />

ma la generale percezione di rischio e di incertezza<br />

circa il futuro creano un circuito virtuoso, si cercano mete più<br />

convenienti, soggiorni più brevi. E l’indotto ristagna...<br />

(foto di Bruno Bontempo)<br />

<strong>Panorama</strong> 59


60 <strong>Panorama</strong>

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