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Anno LX - N. 13 - 15 luglio 2012 - Rivista quindicinale - kn 14,00 - EUR 1,89 - Spedizione in abbonamento postale a tariffa intera - Tassa pagata ISSN-0475-6401<br />
<strong>Panorama</strong><br />
www.edit.hr/panorama<br />
Passi essenziali<br />
nel superamento<br />
del passato
Interessante mostra alla locale CI dedicata alla famiglia Tarabocchia Luzzato Fegiz<br />
Lussinpiccolo: Villa Perla...una volta<br />
Grande emozione all’apertura<br />
della mostra alla Comunità<br />
degli Italiani di Lussinpiccolo<br />
dedicata alla storia di Villa<br />
Perla che oggi ospita oltre alla<br />
CI l’asilo italiano della cittadina<br />
isolana. Presente alla cerimonia<br />
la signora Alice Luzzato Fegiz,<br />
nipote di Eustachio Tarabocchia<br />
che fece costruire la villa agli<br />
inizi del Novecento, che ha fornito<br />
documento oleografici, foto<br />
e tradizioni della famiglia. In<br />
pratica tutta la storia dei mari-<br />
2 <strong>Panorama</strong><br />
nai lussignani è rappresentata in<br />
foto e scritti. All’apertura della<br />
mostra, che potrà essere visitata<br />
fino al 25 agosto prossimo, erano<br />
presenti pure il sindaco Gary<br />
Cappelli, che ha voluto salutare<br />
il numeroso pubblico presente<br />
dopo che Anna Maria Saganić,<br />
presidente della Comunità degli<br />
Italiani di Lussinpiccolo, ha intonato<br />
insieme al coro diretto da<br />
Antonella Picinić il meraviglioso<br />
inno “A Lussino” di Vittorio<br />
Craglietto.
di Mario Simonovich<br />
Fra pochi giorni ricorre il terzo<br />
anniversario del deragliamento<br />
dell’intercity Zagabria-Spalato<br />
in cui persero la vita sei passeggeri<br />
ed altri 55 riportarono ferite di<br />
diversa entità. Causa prima, si disse,<br />
fu la sconsiderata irrorazione sui<br />
binari di un liquido ritardante, operazione<br />
con cui si intende prevenire<br />
o ridurre il pericolo d’incendio<br />
nella calda stagione. Che la tesi non<br />
sia priva di fondamento è confermato<br />
anche dal fatto che poco dopo<br />
un’identica sorte coinvolse un carrello<br />
ferroviario motorizzato inviato<br />
sul luogo del sinistro, pure finito<br />
di traverso in una curva dopo aver<br />
evitato per miracolo di falciare i soccorritori<br />
che, in gran numero, si trovavano<br />
già sul posto.<br />
Poi l’iter ha seguito il suo usuale<br />
corso, le varie commissioni si sono<br />
messe all’opera, indagini e inchieste<br />
si sono susseguite, incrociate e<br />
sovrapposte ed i presunti colpevoli<br />
sono finiti davanti ai giudici. Il processo,<br />
come ben si può capire, è tuttora<br />
in corso. Commissioni all’opera<br />
dunque, ma non proprio tutte. Quella<br />
nominata dalla Holding ferroviaria, a<br />
distanza di tre anni non ha ancora steso<br />
il suo rapporto, né sicuramente lo<br />
preparerà presto perché in tutto questo<br />
tempo non ha ancora ispezionato<br />
le due carrozze sinistrate, per non<br />
parlare del fatto che, per motivi ben<br />
facilmente comprensibili, in questo<br />
periodo anche parte dei suoi componenti<br />
è stata esclusa dall’organico. Le<br />
carrozze in parola, rimosse dal luogo<br />
dell’incidente, sono state ricoverate<br />
su un binario secondario della stazione<br />
di Salona, non lontano da Spalato,<br />
a disposizione degli inquirenti,<br />
ha spiegato la direzione delle ferrovie.<br />
Ai giornalisti che insistevano nel<br />
chiedere se in tal modo le verifiche<br />
successive non potessero risultare più<br />
difficoltose, è stato assicurato che il<br />
convoglio era adeguatamente custodito<br />
e sorvegliato, per cui ogni timore<br />
era da considerarsi assolutamente<br />
fuori luogo.<br />
In primo piano<br />
Tragedia di Rudine, ferma da tre anni l’inchiesta dell’Azienda ferroviaria<br />
Il treno dell’arroganza e incapacità<br />
Decisi a rendersi conto di persona<br />
dello stato reale delle cose, i giornalisti<br />
della Slobodna Dalmacija si<br />
sono recati sul posto per scoprire innanzitutto<br />
che il piccolo convoglio<br />
si trovava a non più di cinque metri<br />
dal mare e quindi facile preda della<br />
salsedine, che infatti aveva palesemente<br />
intaccato le parti metalliche<br />
più in basso: ruote, carrelli e sottoscocca.<br />
La corrosione ha avuto gioco<br />
facile anche perché il convoglio<br />
si trova a cielo aperto e assolutamente<br />
privo anche solo di un tendone di<br />
protezione. Di un guardiano, una rete<br />
di protezione o qualsivoglia impedimento<br />
a salire sui due veicoli neppure<br />
l’ombra. In compenso tutt’intorno<br />
non mancava una vegetazione ora diradata<br />
solo in seguito alle giornate di<br />
canicola. All’interno, nella carrozza<br />
di testa in cui avevano perso la vita<br />
cinque dei sei viaggiatori deceduti<br />
nell’incidente, era ancora evidente la<br />
presenza di sangue sui poggiatesta e<br />
sulle poltroncine.<br />
Ma c’era dell’altro: nel corso<br />
dell’“ispezione” avvenuta fra le 8 e<br />
le 9 del mattino in una giornata lavorativa,<br />
e protrattasi, come detto, per<br />
circa tre quarti d’ora senza che alcuno<br />
si presentasse ai “visitatori” per<br />
chiedere spiegazioni in merito alla<br />
loro presenza, all’interno dei veicoli<br />
sono state trovate bottiglie, contenitori,<br />
siringhe e aghi, sicché si può<br />
facilmente desumere che il luogo è<br />
usato da narcomani come rifugio.<br />
Basterebbe questo per dare un’idea<br />
della serietà con cui le Ferrovie croate<br />
hanno affrontato la questione e si<br />
occupano di tutelare un oggetto che<br />
non solo potrà essere anche in futuro<br />
al centro di contrasti e denunce, specie<br />
in relazione agli indennizzi, ma<br />
che, acquistato con i soldi del contribuente,<br />
potrebbe un domani essere<br />
ripristinato tornare in servizio.<br />
Da aggiungere che la tedesca-<br />
Bombardier, che l’ha costruito, ha<br />
pure chiesto di poterlo ispezionare,<br />
e quindi di fornire un accurato rapporto,<br />
ma il proprietario ha risposto<br />
picche: i 14.000 euro richiesti erano<br />
troppi! ●<br />
Costume<br />
e scostume<br />
Ebrei ed arabi<br />
stavolta d’accordo (2)<br />
L’altra volta si era parlato qui<br />
dell’inusuale unanimità mostrata<br />
in Germania da ebrei ed arabi<br />
nel contestare la corte di Colonia<br />
che aveva definito la circoncisione<br />
di bambini piccoli una lesione<br />
corporale, e dunque atto da perseguire<br />
penalmente. “Intrusione<br />
drammatica e senza precedenti<br />
nel diritto di autodeterminazione<br />
delle comunità religiose” avevano<br />
tuonato gli ebrei, “sentenza<br />
ispirata da pregiudizi” avevano<br />
rincarato gli arabi.<br />
Ora è intervenuta Angela<br />
Merkel a dar man forte alla “parte<br />
lesa”, ovvero a coloro che invece,<br />
in buona sostanza, sono<br />
proprio quelli che le lesioni le infliggono<br />
ai bambini. Il suo portavoce<br />
ha assicurato che “la libertà<br />
religiosa” è un diritto che<br />
il governo “sosterrà con fermezza”,<br />
sicché la sentenza di Colonia<br />
- che, detto per inciso (e di<br />
quale dolorosa incisione qui si<br />
tratta!), non vale all’esterno del<br />
land - non “contagerà” il resto<br />
del paese. Dunque si prospettano<br />
sogni tranquilli per il presidente<br />
dei rabbini europei Pinchas<br />
Goldschmidt, secondo cui quella<br />
sentenza costituisce per gli ebrei<br />
nientemeno che “il più grave attacco<br />
dopo l’Olocausto!”.<br />
Ma non è lui che c’interessa<br />
quanto un’Angela Merkel che si<br />
allinea con chi con tanta leggerezza<br />
maneggia strumenti da taglio<br />
in nome di un rituale. Come<br />
reagirebbe la signora se, ad<br />
esempio, una legge permettesse<br />
che la circoncisione fosse praticata<br />
anche sulle ultracinquantenni<br />
senza preoccuparsi di chiedere<br />
loro alcun permesso?<br />
<strong>Panorama</strong> 3
<strong>Panorama</strong><br />
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Rijeka - Fiume<br />
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PANORAMA<br />
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1.250,00 kn; retrocopertina interna 700,00 kn;<br />
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PANORAMA esce con il concorso finanziario<br />
della Repubblica di Croazia e della<br />
Repubblica di Slovenia e viene parzialmente<br />
distribuita in convenzione con il sostegno<br />
del Governo italiano nell’ambito della collaborazione<br />
tra Unione Italiana (Fiume-<br />
Capodistria) e l’Università Popolare di<br />
Trieste<br />
EDIT - Fiume, via Re Zvonimir 20a<br />
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La distribuzione nelle scuole italiane di Croazia<br />
e Slovenia avviene all’interno del progetto<br />
“L’EDIT nelle scuole III”, sostenuto dall’Unione<br />
Italiana di Fiume, realizzato con il tramite<br />
dell’Università Popolare di Trieste e finanziato<br />
dal Governo italiano (Ministero degli Affari<br />
Esteri - Direzione Generale per l’Unione Europea)<br />
ai sensi della Legge 193/04, Convenzione<br />
MAE-UPT.<br />
Consiglio di amministrazione: Roberto Battelli<br />
(presidente), Fabrizio Radin (vicepresidente),<br />
Maria Grazia Frank Franco Palma, Ilaria<br />
Rocchi, Marianna Jelicich Buić, Livia Kinkela.<br />
4 <strong>Panorama</strong><br />
<strong>Panorama</strong> testi<br />
N. 13 - 15 luglio 2012<br />
Sommario<br />
IN PRIMO PIANO<br />
Tragedia di Rudine, ferma da tre anni<br />
l’inchiesta dell’Azienda ferroviaria<br />
IL TRENO DELL’ARROGANZA<br />
E INCAPACITÀ............................... 3<br />
di Mario Simonovich<br />
ATTUALITÀ<br />
Il presidente della Repubblica italiana,<br />
Giorgio Napolitano a Lubiana ha<br />
incontrato i vertici dello Stato ed alti<br />
esponenti della CNI<br />
VOLTARE LE SPALLE<br />
AD OGNI CONDIZIONAMENTO<br />
DEL PASSATO................................. 6<br />
I lati problematici dell’accordo finale<br />
raggiunto dai Capi di Stato e di governo<br />
dell’Ue<br />
EUROZONA A RISCHIO:<br />
LE OMBRE DELL’ACCORDO<br />
DI BRUXELLES............................ 10<br />
a cura di Diana Pirjavec Rameša<br />
LA STORIA OGGI<br />
Agile guida di Giorgio Federico Siboni<br />
su uno dei nodi cruciali della storia<br />
contemporanea europea<br />
IL CONFINE ORIENTALE:<br />
UNA SECOLARE VICENDA<br />
CONFLITTUALE........................... 12<br />
di Fulvio Salimbeni<br />
SOCIETÀ<br />
Ennesima conferma delle sperequazioni<br />
create dagli interessi materiali degli umani<br />
L’ACQUA MANCA ALLE CAMPAGNE<br />
MA NON AI CAMPI DA GOLF............14<br />
di Marino Vocci<br />
PSICOLOGIA<br />
COME VALUTARE LE PSEUDOSCIEN-<br />
ZE E PERCHÉ CI CREDIAMO?.............. 16<br />
di Denis Stefan<br />
CINEMA E DINTORNI<br />
”Marilyn”, ottimamente riuscita la prima<br />
pellicola che racconta la difficile e<br />
contrastata vita della diva<br />
SIMON CURTIS, UN GIUSEPPE<br />
BERTOLUCCI ALL’INGLESE..... 18<br />
di Gianfranco Sodomaco<br />
MOSTRE<br />
Esposizione al Monastero di Santa Maria<br />
in Valle, a Cividale del Friuli, fino<br />
al 30 settembre<br />
MANI FEMMINILI, TANTA CREA-<br />
TIVITÀ E BELLEZZA.................. 20<br />
a cura di Ardea Velikonja<br />
ARTE<br />
La messa in funzione all’ex Benčić era<br />
stata garantita con tanto di firme<br />
IL MUSEO D’ARTE MODERNA COL-<br />
PEVOLMENTE TRASCURATA....... 26<br />
di Erna Toncinich<br />
MADE IN ITALY<br />
La manifestazione organizzata da Italian<br />
Trade Commission e da Italian<br />
Wine & Food Institute<br />
IN USA IL MOSCATO SPOPOLA<br />
IL PROSECCO............................... 24<br />
a cura di Ardea Velikonja<br />
ITALIANI NEL MONDO<br />
Il tema dell’edizione 2012, che si svolgerà<br />
dal 10 al 14 settembre, può essere<br />
riassunto con la formula “Scrittori in<br />
cattedra”<br />
CLIC, UN CORSO DI ALTA<br />
CULTURA A PERUGIA.................26<br />
a cura di Ardea Velikonja<br />
REPORTAGE<br />
Idria: una delle più grandi miniere slovene<br />
opera ora in funzione del turismo<br />
IL MONDO SOTTERRANEO<br />
DEL MERCURIO........................... 28<br />
di Ardea Velikonja<br />
LETTURE<br />
“DUE FIUMI E DUE LUNE”........ 34<br />
di Rossana Bubola<br />
CONCORSO BORSE STUDIO UI... 38<br />
SPORT<br />
Giovanni Cernogoraz, il connazionale<br />
di Cittanova campione europeo della<br />
specialità, alle Olimpiadi di Londra<br />
MEDAGLIA A PORTATA DI<br />
MANO? SAREBBE UN SOGNO... 50<br />
a cura di Bruno Bontempo<br />
TRA STORIA E GUSTO<br />
SI FANNO STRADA I GRANDI<br />
CUOCHI E UN NUOVO RITROVO:<br />
IL CAFFÈ........................................ 54<br />
di Sostene Schena<br />
MULTIMEDIA<br />
TRUCCHI SEMPLICI PER<br />
UNA PASSWORD SICURA.......... 56<br />
RIVERSARE CD E DVD<br />
SULL’HARD DISK ....................... 59<br />
a cura di Igor Kramarsich<br />
PASSATEMPI ............................... 58<br />
IN COPERTINA: i due Presidenti italiano e sloveno, Napolitano e Türk, a Lubiana
L’<br />
ambasciatrice d’Italia in Croazia,<br />
Emanuela D’Alessandro,<br />
ha fatto visita a Fiume ed Abbazia<br />
per due importanti appuntamenti:<br />
la firma dell’Accordo di collaborazione<br />
tra le aziende FINEST e Porin,<br />
nonché quella che si è rivelata la<br />
prima visita alla Comunità degli Italiani<br />
di Abbazia di un ambasciatore<br />
italiano nei suoi 65 anni d’esistenza.<br />
Emozionatissimi i connazionali che<br />
hanno accolto l’alto ospite a Villa<br />
Antonio quando la signora D’Alessandro,<br />
accompagnata dal console<br />
La Comunità non è rappresentata<br />
dalla sede bensì dagli abitanti<br />
di lingua e cultura italiana che<br />
popolano questo borgo da seco-<br />
Agenda<br />
Ivo Dujmić ha sottolineato gli ottimi rapporti tra la Perla del Quarnero e l’Italia<br />
La prima ambasciatrice in visita alla CI di Abbazia<br />
Attraverso la pittura, i video, le<br />
performance, le installazioni,<br />
la poesia, la fotografia, la scrittura,<br />
prende visibilità il gruppo di donne<br />
dell’Associazione UDI - Unione delle<br />
donne italiane, Donne d’Europa.<br />
Si chiamino Tiziana, Elena, Roberta,<br />
Graziella, Ester, Gigetta, Mirta,<br />
Melita o Maria nella vita quotidiana<br />
sono imprenditrici, archeologhe,<br />
funzionarie, vice sindaco, vice consoli,<br />
giornaliste, impiegate, professioniste<br />
di vari profili con un ruolo<br />
nella società di oggi, ma sentono il<br />
italiano a Fiume, Renato Cianfarani,<br />
ha detto che: “Abbazia è un gioiello<br />
stupendo. Mi fa piacere che stia<br />
ritornando al suo antico splendore”.<br />
In precedenza, nel colloquio con il<br />
sindaco Ivo Dujmić, questi ha rilevato<br />
il quotidiano contributo dato<br />
dalla CI allo sviluppo della città per<br />
ribadire il suo appoggio alla realizzazione<br />
della futura scuola materna<br />
di Punta Kolova dove saranno<br />
ospitate anche le due sezioni italiane.<br />
Invitando la signora D’Alessandro<br />
ai prossimi festeggiamenti per il<br />
li. Con queste parole il presidente<br />
dell’UI, Furio Radin, ha voluto sfatare<br />
due luoghi comuni: il primo è<br />
che quella di Grisignana non è affatto<br />
una piccola Comunità, ed il<br />
secondo è che il sodalizio ha molto<br />
più di vent’anni proprio per quanto<br />
detto prima. E tutto ciò è accaduto<br />
nel corso della manifestazione per<br />
ricordare i vent’anni di attività della<br />
CI di Grisignana, evento svoltosi<br />
alla presenza dei massimi esponenti<br />
dell’UI e dell’UPT, il conso-<br />
bisogno di incontrarsi, parlare, esprimersi<br />
attraverso l’arte. L’edizione<br />
europea 2012 denominata Espansioni<br />
Art Watching, giunta al terzo appuntamento<br />
(dopo Trieste e Fiume)<br />
nei suggestivi ambienti del Castello<br />
di Montecuccoli, sede del Museo<br />
etnografico della città di Pisino,<br />
si è svolta con il patrocinio della città<br />
ospitante e di Bagnaria Arsa, della<br />
Regione Istriana e del Consolato Generale<br />
d’Italia a Fiume. Interessante<br />
il lancio di una partecipante: al giorno<br />
d’oggi è ancora necessario riunir-<br />
Santo patrono della Perla del Quarnero,<br />
Dujmić ha illustrato gli ottimi<br />
rapporti di collaborazione che legano<br />
Abbazia all’Italia.●<br />
La Comunità degli Italiani ha festeggiato i vent’anni di proficua attività<br />
Grisignana è così com’è grazie all’UI e all’UPT<br />
le generale a Fiume, Renato Cianfarani,<br />
e non per ultimo il sindaco<br />
della cittadino Rino Dunis. Ed è<br />
stato proprio il sindaco a ringraziare<br />
la Comunità per la collaborazione,<br />
che li ha visti sostenere e vincere<br />
insieme ardue battaglie, come<br />
quella a sostegno del diritto al bilinguismo,<br />
sottolineando il fatto<br />
che il merito degli enormi successi<br />
conseguiti dalla Città e dalla CI va<br />
individuato nel costante appoggio<br />
ricevuto dall’UI e dall’UPT.●<br />
L’edizione europea 2012 si è svolta sede del Museo etnografico di Pisino<br />
Espansioni Art Watching al Castello di Montecuccoli<br />
si in una formazione organizzata per<br />
affermare l’emancipazione femminile<br />
nella società?●<br />
<strong>Panorama</strong> 5
6 <strong>Panorama</strong><br />
Attualità<br />
Il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano a Lubiana ha inco<br />
Voltare le spalle ad ogni condizi<br />
L’incontro con gli esponenti della Comunità Nazionale Italiana<br />
di Diana Pirjavec Rameša<br />
Italia e Slovenia hanno fatto passi<br />
fondamentali negli ultimi due<br />
anni per superare le ferite del passato,<br />
“abbattendo barriere giuridiche<br />
e psicologiche, instaurando un fecondo<br />
dialogo interculturale e dando<br />
spazio alle rispettive minoranze<br />
nazionali come ricchezza da tutelare<br />
e valorizzare per approfondire la<br />
collaborazione politica ed economica”.<br />
Questo quanto affermato dal<br />
presidente della Repubblica italiana,<br />
Giorgio Napolitano, nel suo intervento<br />
davanti all’Assemblea nazionale<br />
slovena in occasione della visita uf-<br />
Grande attenzione rivolta alla CNI<br />
Nell’agenda del Capo dello Stato italiano c’era pure<br />
un incontro con i rappresentanti della Comunità<br />
Nazionale Italiana.<br />
A rappresentare la CNI c’erano il deputato italiano<br />
al Parlamento sloveno, Roberto Battelli, il presidente<br />
della Comunità Autogestita della Nazionalità italiana,<br />
Alberto Scheriani, i rappresentanti delle CAN comunali,<br />
il presidente di Unione Italiana, Furio Radin, la presidente<br />
dell’Assemblea UI, Floriana Bassanese Radin,<br />
ed il presidente della Giunta esecutiva dell’UI, Maurizio<br />
Tremul.<br />
L’incontro a cui ha preso parte pure l’Ambasciatore<br />
italiano a Lubiana, Rossella Franchini Sherifis, ed<br />
il reggente del Consolato italiano a Capodistria, Salvatore<br />
Losi, si è svolto a porte chiuse. Nelle dichiarazioni<br />
stampa che ne sono seguite i partecipanti hanno<br />
confermato sia la cordialità che l’importanza di questo<br />
incontro per i numerosi argomenti affrontati. Non è<br />
la prima volta che Napolitano incontra esponenti della<br />
CNI, l’ultimo è stato quello del 3 settembre a Pola<br />
incontro che ha confermato la grande attenzione del<br />
Capo dello Stato italiano nei confronti delle istanze<br />
minoritarie e alla valorizzazione del ruolo della CNI<br />
sia in Slovenia che in Croazia. In questo contesto Napolitano<br />
ha riconosciuto pure l’importante ruolo svolto<br />
dalla comunità slovena in Italia: “Siamo egualmente<br />
attenti alla tutela dei diritti e alla valorizzazione del<br />
ruolo della minoranza italiana in Slovenia come alla<br />
valorizzazione del ruolo e alla tutela dei diritti della<br />
minoranza slovena in Italia”.<br />
Gli esponenti della CNI hanno avuto l’occasione<br />
di presentare in modo chiaro ed esaustivo la specifici-<br />
Il presidente Napolitano e il deputato CNI, Furio Radin<br />
tà della Comunità Nazionale Italiana e le problematiche<br />
che questa si trova ad affrontare: questioni legate<br />
all’applicazione del bilinguismo, alla necessità di vedersi<br />
riconosciuta la presenza storica sul territorio, la<br />
progettualità di questa Comunità che compartecipa a<br />
grandi eventi culturali sul territorio e presta grande attenzione<br />
alla valorizzazione della lingua e della cultura<br />
italiana attraverso importanti progetti, molti dei<br />
quali finanziati da fondi europei. Si è parlato anche di<br />
finanziamenti destinanti alla Comunità Nazionale Italiana<br />
che risente, come del resto tante altre associazioni<br />
minoritarie in Europa, della grande crisi che coinvolge<br />
oramai tutti i Paesi. Ed anche in questo senso<br />
sono arrivate parole di incoraggiamento, come pure<br />
rassicurazioni in merito al mantenimento del Consolato<br />
Generale d’Italia a Capodistria. ●
ntrato i vertici dello Stato ed alti esponenti della CNI<br />
onamento del passato<br />
Un momento della conferenza stampa dei due presidenti<br />
ficiale del 10 e 11 luglio. Il presidente<br />
italiano è giunto a Lubiana accompagnato<br />
dal ministro degli Esteri Giulio<br />
Terzi di Sant’Agata.<br />
In occasione della visita a Lubiana<br />
Napolitano ha incontrato pure una qualificata<br />
delegazione della Comunità Nazionale<br />
Italiana.<br />
Nel discorso di fronte al Parlamento,<br />
ripreso da tutti i media il Capo dello<br />
Stato italiano ha ricordato che che<br />
quest’anno si festeggiano 20 anni di<br />
relazioni diplomatiche tra la Repubblica<br />
italiana e la Repubblica di Slovenia.<br />
“Un ventennio esaltante per questa<br />
giovane e dinamica nazione, durante il<br />
quale la Slovenia è entrata a far parte<br />
della NATO, ha aderito all’Unione Europea<br />
e all’Eurozona e ha esercitato la<br />
Presidenza di turno dell’UE. In questo<br />
periodo i nostri due Paesi hanno abbattuto<br />
barriere giuridiche e psicologiche,<br />
instaurato un fecondo dialogo interculturale<br />
e dato spazio alle rispettive minoranze<br />
nazionali come ricchezza da tutelare<br />
e valorizzare per approfondire la<br />
collaborazione politica e economica tra<br />
i due paesi. E i risultati si vedono: l’Italia<br />
è il secondo partner economico della<br />
Slovenia e l’anno scorso l’interscambio<br />
Attualità<br />
è cresciuto del 10 p.c.. Negli ultimi due<br />
anni abbiamo fatto insieme passi fondamentali<br />
nel senso del superamento di<br />
un passato oscuro che rischiava di imprigionarci.<br />
Abbiamo impedito che così<br />
fosse, e non lo sarà per i nostri figli e<br />
per le giovani generazioni. Sono particolarmente<br />
lieto di essere stato parte e<br />
artefice, insieme al Presidente Türk, di<br />
questa riconciliazione delle menti e degli<br />
animi. È stata in realtà una liberazione,<br />
secondo verità e giustizia, dal lato<br />
oscuro della nostra storia: una riconciliazione<br />
con noi stessi, ancor più che fra<br />
di noi. Fra i nostri due Paesi le relazioni<br />
politiche, economiche e di sicurezza<br />
erano già eccellenti. Ma sulle coscienze<br />
gravava il peso del passato. Adesso, una<br />
ben diversa visione del futuro può ispirarle<br />
verso traguardi comuni e più avanzati<br />
di collaborazione e progresso sociale<br />
e economico nell’Adriatico, nei Balcani,<br />
in Europa. Proprio un anno fa, davanti<br />
al Parlamento croato, richiamavo<br />
quello “spirito di Trieste” che ha aperto<br />
la strada ad un salto di qualità nelle relazioni<br />
tra Italia, Slovenia e Croazia”.<br />
Napolitano ha parlato anche del non<br />
facile momento economico che l’Europa<br />
si trova ad affrontare. “Le sfide che<br />
ci aspettano non sono meno impegnative<br />
di quelle del passato. I venti dell’instabilità<br />
finanziaria internazionale hanno<br />
pesantemente soffiato, e soffiano,<br />
contro le nostre economie mettendo in<br />
ginocchio interi settori produttivi. La risposta,<br />
finalmente più forte e netta, che<br />
è venuta dal Consiglio Europeo del 28-<br />
29 giugno ci è di conforto, ma richiede<br />
altrettanto decise misure di attuazione.<br />
Non possiamo rimanere a “metà del<br />
guado”, reagire difensivamente di volta<br />
in volta agli attacchi speculativi e strumentali<br />
che vengono dai mercati finanziari<br />
solo con pur necessarie misure parziali<br />
che restino fatalmente inadeguate<br />
e si esauriscano in uno spreco dispendioso<br />
di risorse preziose. Dobbiamo re-<br />
<strong>Panorama</strong> 7
8 <strong>Panorama</strong><br />
Attualità<br />
cuperare lo spirito dei padri fondatori<br />
della Comunità Europea e la loro visione<br />
ambiziosa e di alto profilo e operare<br />
perché - come diceva Jean Monnet -<br />
“gli Stati Uniti di Europa siano l’eredità<br />
che possiamo lasciare ai nostri figli” -<br />
ha detto Napolitano.<br />
Il Capo dello Stato italiano ha reso<br />
omaggio al Presidente Türk, all’Assemblea<br />
Nazionale e al governo sloveno<br />
ricordando che la Slovenia si sia<br />
presentata agli appuntamenti cruciali<br />
per il futuro dell’Europa con credenziali<br />
economico-finanziarie impeccabili,<br />
frutto di politiche di pareggio dei<br />
conti pubblici e di altri provvedimenti<br />
di grande respiro riuscendo a coniugare<br />
la disciplina fiscale con la politica di<br />
sviluppo e di incentivi alla crescita.<br />
Completare il processo<br />
di allargamento<br />
Il presidente italiano ha parlato di<br />
allargamento e dell’importanza di coinvolgere<br />
quanto prima i paesi Balcanici.<br />
“La comune appartenenza all’Unione<br />
Europea apre ai nostri due Paesi nuove<br />
straordinarie opportunità di cooperazione.<br />
Italia e Slovenia sostengono la<br />
prospettiva europea di tutti i Paesi balcanici:<br />
non vi sarà piena stabilità in Europa<br />
senza successo completo del processo<br />
di allargamento. L’adesione della<br />
Croazia, la concessione dello status di<br />
candidato alla Serbia, i positivi sviluppi<br />
nelle relazioni dell’Unione Europea<br />
con il Kosovo sono segnali favorevoli.<br />
Ma la famiglia europea deve tenere<br />
aperte le porte anche a montenegrini,<br />
macedoni, bosniaci e albanesi. Gli<br />
enormi progressi compiuti dopo le tragedie<br />
degli anni ‘90 vanno consolidati.<br />
L’Italia e l’Europa non possono concepire<br />
un riaprirsi, che sarebbe fatale, delle<br />
ferite e della conflittualità tra Stati e<br />
all’interno degli Stati della regione”.<br />
Crisi economica<br />
come sfida<br />
“Italia e Slovenia si affacciano<br />
sull’Adriatico - luogo naturale di collaborazione<br />
tra Paesi rivieraschi e loro<br />
popolazioni - e condividono fortemente<br />
l’impegno a favore della Strategia<br />
dell’Unione Europea per la macro-regione<br />
Adriatico Ionica quale strumento<br />
per un forte impulso di sviluppo e<br />
benessere. Vi sono tutte le premesse<br />
di crescita e di rinnovata prosperità di<br />
un’area che troppo a lungo ha pagato<br />
le conseguenze della Guerra Fredda,<br />
ma ora è saldamente incardinata nel<br />
più ampio progetto democratico europeo.<br />
La proficua collaborazione fra<br />
i nostri due Paesi, e con altri partner<br />
che condividono l’interesse geo-politico<br />
ad una prospettiva euro-atlantica<br />
della regione balcanica e adriatica, è<br />
alla base di una convergenza regionale<br />
impensabile soltanto qualche anno<br />
fa, lasciando alle spalle sterili nazionalismi,<br />
rivalità etniche e rivendicazioni<br />
territoriali prive di fondamento<br />
(...) Da questa città, retroterra naturale<br />
di una regione italo-balcanica, unita<br />
dall’Adriatico e dallo Ionio, crocevia<br />
delle grandi correnti europee di storia,<br />
di politica e di cultura, è facile cedere<br />
fin troppo alla suggestione di guardare<br />
oltre gli orizzonti nazionali. Ma sono<br />
lieto di averlo fatto. Il legame che unisce<br />
le nostre forti e ricche identità nazionali,<br />
il riconoscere il nostro futuro<br />
in un’Europa unita, la comune appartenenza<br />
atlantica sono oggi, per l’Italia<br />
come per la Slovenia, i pilastri della<br />
nostra partecipazione ad una comunità<br />
internazionale più ampia, universale<br />
e interdipendente. In questa vasta<br />
e diversificata comunità, i nostri Paesi<br />
sono vicini per geografia, amici per<br />
scelta. Abbiamo bisogno di continuare<br />
insieme nel cammino bilaterale, regionale<br />
e europeo, intrapreso con successo<br />
in questo ventennio di indipendenza<br />
slovena. Abbiamo bisogno di rafforzare<br />
le relazioni fra i nostri sistemi<br />
produttivi e fra le nostre società civili.<br />
Abbiamo bisogno di voltare le spalle a<br />
ogni condizionamento del passato, per<br />
offrire un futuro promettente ai nostri<br />
figli. Possiamo ben dire di essere sulla<br />
strada giusta”.<br />
Attenti ai diritti<br />
delle minoranze<br />
La presenza della comunità italiana<br />
in Slovenia e della comunità slovena<br />
in Italia “costituisce un vero serbatoio<br />
di ricchezza e un prezioso fattore di dinamismo,<br />
non solo sotto il profilo culturale,<br />
ma anche in campo economico<br />
e commerciale, in una fase in cui chiediamo<br />
ai nostri sistemi produttivi di sviluppare<br />
maggiore competitività su scala<br />
globale”. Così il presidente della Repubblica,<br />
Giorgio Napolitano, nel corso<br />
del brindisi al pranzo di Stato offerto<br />
dal presidente della Repubblica di Slovenia,<br />
Danilo Turk.<br />
Napolitano e Türk hanno affermato<br />
“la disponibilità a rivisitare le problematiche<br />
delle minoranze nazionali, affinché<br />
si faccia tutto il necessario per migliorarne<br />
le condizioni e per assicurarne la<br />
piena integrazione nel Paesi in cui vivono,<br />
nel rispetto della loro identità e delle<br />
loro tradizioni”. Si tratta dell’ennesima<br />
“conferma delle relazioni fitte e cordiali<br />
esistenti tra i nostri due Paesi”.<br />
“Corrono ormai le lancette dell’orologio<br />
del mio ultimo anno di mandato”,<br />
ha ricordato Napolitano. “L’essere riuscito<br />
a rinnovare lo spirito che anima<br />
il rapporto fra i nostri due popoli, liberandolo<br />
dalla schiavitù del passato per<br />
nutrirlo di fiducia nel futuro, un risultato<br />
del quale sono particolarmente orgoglioso.<br />
Abbiamo raggiunto insieme -<br />
e insieme al presidente croato Josipovic
Attualità<br />
Il saluto dell’Associazione degli esuli<br />
In occasione della visita di Stato del Presidente della Repubblica,<br />
Giorgio Napolitano, accompagnato dal Ministro<br />
degli Affari Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata, nella<br />
Repubblica di Slovenia, su invito del Presidente Danilo<br />
Türk, il presidente Renzo Codarin e il vicepresidente Lucio<br />
Toth della Federazione delle Associazioni degli Esuli<br />
Istriani Fiumani e Dalmati, hanno inviato un indirizzo di<br />
saluto ai due massimi rappresentanti dei due Paesi.<br />
“La visita a Lubiana del Presidente Giorgio Napolitano<br />
– si legge nel testo - completa un ciclo virtuoso di<br />
riavvicinamento e di amicizia tra i popoli italiano e sloveno,<br />
che le vicende del passato avevano diviso, dai primi<br />
conflitti linguistici locali alla fine dell’Ottocento alla<br />
tragedia della II guerra mondiale, dell’invasione italiana<br />
della ex Jugoslavia, delle Foibe e dell’Esodo della<br />
popolazione autoctona italiana dall’Istria settentrionale,<br />
dal Goriziano e dal Carso Triestino allora appartenenti<br />
all’Italia e oggi alla Repubblica di Slovenia”.<br />
“A questo percorso di riavvicinamento – prosegue il<br />
messaggio - molto hanno concorso la conquista dell’indipendenza<br />
della Slovenia e i nuovi rapporti che italiani e<br />
sloveni hanno saputo realizzare nei territori mistilingui a<br />
cavallo del confine, superando barriere ideologiche e nazionaliste.<br />
L’osservanza degli accordi bilaterali e delle rispettive<br />
Costituzioni, nella tutela dei diritti civili e della<br />
- questo storico traguardo”, ha aggiunto<br />
il presidente Napolitano, rievocando<br />
il concerto di Trieste nel luglio 2010:<br />
“avverto ancora le emozioni profonde e<br />
l’empatia che la visita a luoghi simbolici<br />
di quella città e poi quella magica serata<br />
ci hanno trasmesso”. “La vicinanza fisica,<br />
le affinità culturali, il continuo movimento<br />
di genti travalicano l’artificialità<br />
dei confini”, ha osservato poi Giorgio<br />
Napolitano. “Eppure, come scrive Claudio<br />
Magris, profondo conoscitore delle<br />
frontiere della Mitteleuropa, “l’identità<br />
nelle aree di confine certamente fragile<br />
e questa fragilità porta qualcuno nelle<br />
nostre terre ad accentuarla, ad esaltarla,<br />
ad una continua messa in scena che<br />
io trovo molto pericolosa... Insomma,<br />
il vero modo di vivere correttamente<br />
l’identità sarebbe quello di viverla spontaneamente<br />
e poi dimenticarla”. Vanno<br />
invece ritrovate matrici comuni in un<br />
dialogo tra le nazioni e sovranazionale.<br />
Questo, in essenza, è il nostro comune<br />
futuro europeo. Nell’Europa multi-linguistica<br />
e multi-etnica in cui si iscrivono<br />
le nostre rispettive identità nazionali, il<br />
confine si trasforma in una linea di congiunzione,<br />
che esalta le complementarietà<br />
e i reciproci arricchimenti”. Napo-<br />
litano lo ha più volte ribadito: “l’appartenenza<br />
comune al più ampio spazio europeo<br />
ed euro-atlantico” “la dimensione<br />
in cui abbiamo il dovere di costruire una<br />
ancora più intensa collaborazione, guardando<br />
al futuro e alle aspirazioni delle<br />
nuove generazioni”.<br />
Quanto alla crisi economica e finanziaria<br />
che ha investito l’Eurozona,<br />
“Italia e Slovenia condividono la necessità<br />
di proseguire con determinazione<br />
nel difficile cammino di risanamento<br />
dei conti pubblici e di riforme strutturali,<br />
congiungendovi scelte essenziali<br />
per la ripresa e per la crescita”. Anche<br />
per questo, ha sottolineato il capo dello<br />
Stato, “abbiamo bisogno di un’Unione<br />
Europea più coesa e più determinata,<br />
capace di affrontare la crisi con la necessaria<br />
autorevolezza, e di offrire una<br />
prospettiva a cittadini disorientati e senza<br />
saldi punti di riferimento per il futuro<br />
dell’Europa. Il messaggio del Consiglio<br />
Europeo di fine giugno ha dato un forte<br />
e chiaro messaggio in questo senso.<br />
Slovenia e Italia hanno contribuito attivamente<br />
a questo risultato, cui occorre<br />
ora dare subito un concreto seguito attuativo.<br />
E soprattutto bisogna innestarvi<br />
un processo di risoluto avanzamento<br />
storia delle minoranze, è il pegno concreto di questa amicizia,<br />
che va custodito ogni giorno, senza ripensamenti o infingimenti<br />
ipocriti, ma anche senza irrigidimenti provocatori<br />
che produrrebbero soltanto tensioni anacronistiche”.<br />
“La convivenza tra i due popoli in quest’angolo d’Europa<br />
– secondo l’indirizzo di saluto a Napolitano - può<br />
essere di esempio per tutti i Paesi del continente, come ha<br />
riconosciuto anche il Consiglio d’Europa nelle sue risoluzioni<br />
del 4 luglio scorso. Altrettanto valore storico assume<br />
il rispetto per la realtà dell’Esodo degli istriani, per<br />
effetto delle persecuzioni dell’ex regime iugoslavo, che il<br />
Presidente Danilo Türk ha voluto esprimere nella sua visita<br />
a Roma del 18 febbraio 2011 e nello storico incontro<br />
di Trieste del 13 luglio 2010 tra i tre Presidenti delle Repubbliche<br />
croata, italiana e slovena”.<br />
“Senza il rispetto per i diritti e i sentimenti delle persone<br />
qualsiasi riconciliazione sarebbe soltanto un atto formale<br />
fra Stati, privo di sostanza e di significato concreti<br />
per l’avvenire dei popoli”, sostengono Codarin e Toth,<br />
che concludendo augurano “ai due Presidenti e alle Nazioni<br />
che rappresentano che questo incontro del 10 luglio<br />
costituisca un ulteriore passo avanti nel riconoscimento<br />
di ragioni e diritti reciproci e la conferma di una cooperazione<br />
attiva per ridare vita all’ideale comune di un’Europa<br />
forte, unita e solidale”. ●<br />
verso una Unione politica a vocazione<br />
federale”. “Stabilità, sicurezza e prosperità<br />
sono i parametri di riferimento della<br />
nostra visione dei rapporti internazionali,<br />
che pone al centro la tutela dei nostri<br />
valori fondamentali, della libertà e<br />
della democrazia, del ripudio della violenza<br />
e di ogni discriminazione etnica o<br />
religiosa. In nome di questi valori”, ha<br />
ricordato ancora Napolitano, “le Forze<br />
Armate dei nostri due Paesi sono impegnate<br />
fianco a fianco in missioni internazionali<br />
di pace, oltre ad avere messo<br />
in campo forme avanzate di collaborazione<br />
bilaterale e transfrontaliera”. Sul<br />
piano economico come su quello culturale,<br />
si è avviato a concludere Napolitano,<br />
Italia e Slovenia hanno visto svilupparsi<br />
una fitta rete di legami interattivi<br />
alimentati dalla contiguità geografica e<br />
da sincera comprensione.<br />
La visita di Stato del Presidente Napolitano<br />
nella Repubblica di Slovenia si<br />
è conclusa con la cerimonia di commiato<br />
alla presenza del Presidente sloveno<br />
Danilo Türk e con gli incontri svoltisi<br />
in precedenza con il Sindaco di Lubiana,<br />
Zoran Janković, e il Primo Ministro<br />
della Repubblica di Slovenia, Janez<br />
Janša. ●<br />
<strong>Panorama</strong> 9
10 <strong>Panorama</strong><br />
Attualità<br />
I lati problematici dell’accordo finale raggiunto dai Capi di Stato e<br />
Eurozona a rischio: le ombre dell’accord<br />
Come è spesso accaduto negli<br />
ultimi anni, anche questa<br />
volta alla chiusura del vertice<br />
europeo di Bruxelles del 29 giugno<br />
hanno fatto seguito sia un immediato<br />
rimbalzo positivo dei mercati finanziari<br />
sia un compatto fronte di commenti<br />
favorevoli su tutti i principali<br />
quotidiani internazionali. Come nelle<br />
precedenti occasioni, tuttavia, molte<br />
sono le ombre sull’accordo finale<br />
raggiunto dai Capi di Stato e di governo<br />
dell’Unione europea.<br />
Due erano i principali problemi<br />
che meritavano una risposta urgente:<br />
il primo era il preoccupante circolo<br />
vizioso fra finanza bancaria e finanza<br />
pubblica; il secondo era il crescente<br />
differenziale di rendimento fra i titoli<br />
del debito pubblico dei vari Stati.<br />
Spezzare l’abbraccio mortale fra istituzioni<br />
finanziarie e bilancio statale<br />
e ricondurre rapidamente gli spread<br />
a valori sostenibili erano le priorità<br />
dell’agenda europea. Valutare se<br />
e come siano state effettivamente affrontate<br />
non è, tuttavia, un esercizio<br />
facile.<br />
Partita aperta<br />
La lettura del dispositivo finale<br />
sia del vertice della zona euro che del<br />
Consiglio europeo lascia chiaramente<br />
intendere che la partita è tutt’altro<br />
che chiusa e che buona parte delle<br />
decisioni devono essere ancora prese.<br />
Di sicuro interesse è l’impegno a<br />
centralizzare la vigilanza sul sistema<br />
bancario nelle mani della Banca centrale<br />
europea (Bce). Entro un anno<br />
l’istituto di emissione si dovrebbe<br />
trovare a controllare non solo l’ammontare<br />
totale di prestiti concedibili,<br />
ma anche il merito di credito, sottraendo<br />
parte delle competenze attualmente<br />
in capo all’European banking<br />
association (Eba) istituita con la riforma<br />
della governance economica<br />
del 2010.<br />
Dal punto di vista strettamente<br />
economico si tratta di un passaggio<br />
molto importante, che cerca di af-<br />
Il cancelliere Angela Merkel assieme al presidente della Banca centrale<br />
europea Mario Draghi e al primo ministro italiano Mario Monti<br />
Josè Manuel Barroso e Herman Van Rompuy<br />
frontare un problema che va ben al<br />
di là delle difficoltà bancarie nate in<br />
Europa dopo il clamoroso fallimento<br />
di Lehman Brothers.<br />
Prima delle crisi, infatti, il rapido<br />
processo di deregolamentazione, unito<br />
all’introduzione di nuovi e sempre<br />
più sofisticati strumenti finanziari,<br />
aveva fatto sì che - pur in presenza<br />
di una politica monetaria comune gestita<br />
direttamente dall’Eurotower - i<br />
sistemi bancari europei, privi di una<br />
regolamentazione e di una vigilanza<br />
comune, potessero determinare dinamiche<br />
del credito anche molto diverse<br />
nei paesi dell’area euro, indipendentemente<br />
dalle intenzioni della<br />
Banca centrale e - a tratti - addirittura<br />
in controtendenza rispetto ad alcuni<br />
sforzi restrittivi della Bce.<br />
Proprio l’espansione incontrollata<br />
del credito ha determinato un aumento<br />
dei consumi pubblici e/o privati<br />
e - conseguentemente - un aumento<br />
dell’inflazione oltre la media europea.<br />
Il gap inflazionistico fra paesi ha<br />
così provocato, da un lato, un aumento<br />
più pronunciato dei salari nominali<br />
e, dall’altro, tassi di interesse reali<br />
più bassi nei paesi periferici a fronte<br />
di tassi di interesse nominali praticamente<br />
identici in tutta l’area euro.<br />
Questa combinazione di elementi<br />
ha finito per stimolare la domanda<br />
interna, aumentare il disavanzo<br />
commerciale e peggiorare la competitività<br />
dei singoli paesi. Aver iniziato<br />
ad intervenire su questo punto<br />
è quindi un passo avanti importante
di governo dell’Ue<br />
o di Bruxelles<br />
da monitorare con attenzione nelle<br />
prossime settimane.<br />
Paradossi<br />
L’altro elemento interessante contenuto<br />
nel dispositivo finale del vertice<br />
di Bruxelles riguarda il cosiddetto<br />
“meccanismo anti-spread” che, utilizzando<br />
gli stanziamenti del fondo salva-Stati,<br />
dovrebbe evitare una eccessiva<br />
pressione dei mercati finanziari<br />
su paesi come Italia e Spagna.<br />
Sicuramente, come molti commentatori<br />
hanno fatto notare, la limitata<br />
dotazione del fondo - 500 miliardi,<br />
di cui 100 già impegnati per<br />
il rifinanziamento del settore bancario<br />
spagnolo, senza contare la parte<br />
necessaria per i programmi di assistenza<br />
a Grecia, Portogallo e Irlanda<br />
- potrà costituire un problema.<br />
Per come si presenta, il piano antispread<br />
sembra una replica riuscita<br />
male del Sistema monetario europeo<br />
(Sme), con il differenziale del tasso<br />
di interesse al posto del tasso di cambio<br />
e con l’Esm al posto delle banche<br />
centrali.<br />
Se pensiamo agli enormi problemi<br />
- e al successivo fallimento - a<br />
cui andò incontro lo Sme quando si<br />
trattò di affrontare il primo grande<br />
shock asimmetrico dell’Ue - ovvero<br />
la riunificazione tedesca - e se tenia-<br />
mo presente che le cartucce a disposizione<br />
del fondo salva-Stati saranno<br />
di gran lunga inferiori a quelle di cui<br />
disponevano gli istituti di emissione,<br />
non sembrano esserci particolari motivi<br />
di ottimismo.<br />
A ciò si aggiunge poi l’assurda<br />
prescrizione che prevede che gli Stati<br />
che intendono avvalersi del meccanismo<br />
anti-spread debbano farne<br />
esplicitamente richiesta. Si tratta di<br />
una procedura che rischia di segnalare<br />
ai mercati la difficoltà di un paese<br />
nel mantenere il debito su un sentiero<br />
di sostenibilità, generando così<br />
una probabile fuga dai titoli del debito<br />
pubblico e un immediato aumento<br />
dei differenziali sui tassi di interesse:<br />
Attualità<br />
l’esatto contrario di quello che si sperava<br />
di fare.<br />
Nodo competitività<br />
Quello che purtroppo colpisce in<br />
negativo delle conclusioni del vertice<br />
di Bruxelles è la mancata individuazione<br />
di strumenti e strategie capaci<br />
di riassorbire l’enorme divario<br />
di competitività che, a partire dal<br />
2002, si è andato creando all’interno<br />
dell’area euro e che è all’origine delle<br />
attuali turbolenze.<br />
L’impossibilità di ricorrere alla<br />
svalutazione monetaria obbliga gli<br />
Stati membri a cercare di recuperare<br />
terreno principalmente attraverso la<br />
deflazione salariale. Una strada che è<br />
stata percorsa finora e che, unitariamente<br />
alla stretta di bilancio, ha avvitato<br />
l’Europa in una spirale recessiva<br />
da cui si fatica a intravvedere una via<br />
d’uscita.<br />
Il piano per la crescita licenziato a<br />
Bruxelles potrà fare ben poco di fronte<br />
ad un economia continentale sempre<br />
più apatica e duale. Sarebbero invece<br />
necessari meccanismi capaci di<br />
far partecipare al risanamento anche<br />
i paesi in avanzo commerciale. Purtroppo<br />
sembra che per queste cose bisognerà<br />
aspettare un nuovo vertice e,<br />
forse, anche maggiore consapevolezza<br />
da parte della classe politica europea.<br />
●<br />
Ronny Mazzocchi<br />
(l’autore insegna Economia industriale<br />
e Macroeconomia all’Università<br />
di Trento)<br />
<strong>Panorama</strong> 11
12 <strong>Panorama</strong><br />
La storia oggi<br />
Agile guida di Giorgio Federico Siboni su uno dei nodi cruciali della storia<br />
Il confine orientale: una secolare vicen<br />
di Fulvio Salimbeni<br />
Il confine orientale è uno dei temi<br />
più trattati dalla storiografia contemporanea<br />
italiana, che a esso -<br />
in particolare dopo l’istituzione del<br />
Giorno del Ricordo il 10 febbraio - ha<br />
dedicato una serie rilevante di pregevoli<br />
studi politici, diplomatici e militari,<br />
ma concepiti essenzialmente per<br />
un pubblico di specialisti, e poco idonei<br />
alla diffusione tra i non addetti ai<br />
lavori e gli studenti universitari e delle<br />
scuole secondarie, che maggiore<br />
necessità hanno d’essere informati in<br />
materia. Giunge, perciò, opportuna la<br />
pubblicazione del volumetto di Giorgio<br />
Federico Siboni Il confine orientale.<br />
Da Campoformio all’approdo<br />
europeo (pp. X-136, euro 18,00), apparso<br />
nella collana “Passato prossimo”,<br />
diretta da Edoardo Bressan, per<br />
l’editrice Oltre di Sestri Levante, che<br />
si propone di fornire agili introduzioni,<br />
di seria divulgazione, ai principali<br />
argomenti storici, affidandosi a esperti<br />
del settore, come è l’autore del presente<br />
saggio. Egli, infatti, collaboratore<br />
dell’Università di Milano, è pure<br />
redattore di “Coordinamento Adriatico”,<br />
rivista dell’omonima associazione,<br />
promossa e animata da Giuseppe<br />
de Vergottini, e componente della<br />
commissione ministeriale per l’aggiornamento<br />
degli insegnanti sulle<br />
vicende del confine orientale, pienamente<br />
qualificato, dunque, per curare<br />
quest’opera, corredata, a facilitarne<br />
la consultazione, di tavole geografiche,<br />
di un’ampia e aggiornata nota bibliografica<br />
- che tiene nel debito conto<br />
tanto la miglior storiografia italiana<br />
quanto quella straniera, specialmente<br />
inglese e americana, e non solo quella<br />
politica, ma anche quella antropologica<br />
e sociale -, di un indice onomastico<br />
e di un’essenziale cronologia.<br />
Contrariamente a quanto troppo<br />
spesso avviene quando s’affronta una<br />
tale questione, specialmente in occasione<br />
del Giorno del Ricordo, questo<br />
testo - già presentato il 2 e 3 luglio<br />
scorso a cura dell’ANVGD a Trieste<br />
e a Gorizia -, scritto con un linguaggio<br />
chiaro e piano, accessibile a chiunque,<br />
non circoscrive il discorso al periodo<br />
della seconda guerra mondiale e alla<br />
tragedia delle foibe e dell’esodo dalla<br />
Venezia Giulia, da Fiume e dalla Dalmazia,<br />
che poco o nulla farebbe intendere<br />
delle ragioni di così drammatici<br />
eventi, le cui radici affondano in un<br />
secolare passato, ma muove da molto<br />
prima, correttamente collocando l’indagine<br />
in un contesto europeo, sempre<br />
presente sullo sfondo, perché quanto<br />
avviene nell’area alto-adriatica si connota<br />
come microstoria regionale d’un<br />
più generale caso europeo. Se già la<br />
Commissione mista storico-culturale<br />
italo-slovena aveva deciso d’’avviare<br />
i propri lavori a partire dagli anni Ottanta<br />
dell’Ottocento, allorché vennero<br />
delineandosi i contrapposti irredentismi<br />
e nazionalismi in seno alla duplice<br />
monarchia, che l’avrebbero condotta<br />
alla dissoluzione, mentre la stipula,<br />
nel 1882, della Triplice Alleanza tra<br />
Italia, Austria-Ungheria e Germania<br />
avrebbe portato il governo italiano a<br />
modificare l’atteggiamento, fino allora<br />
favorevole, nei riguardi delle rivendicazioni<br />
irredentiste, il Siboni sceglie<br />
una prospettiva ancora più ampia,<br />
impostando il discorso a partire dal<br />
1797, anno del trattato di Campoformio,<br />
che pone termine alla millenaria<br />
esistenza della repubblica di Venezia,<br />
innescando una serie di processi<br />
di lungo periodo, che stanno trovando<br />
compimento forse solo ora, in tale opzione<br />
confortato dal precedente d’un<br />
maestro di tali studi quale Carlo Ghisalberti,<br />
che aveva titolato una raccolta<br />
di scritti in materia Da Campoformio<br />
a Osimo. La frontiera orientale<br />
tra storia e storiografia (E.S.I., 2001)<br />
- come correttamente ricordato nei dibattiti<br />
successivi alle già citate presentazioni<br />
-, ovviamente menzionata nella<br />
bibliografia finale insieme con altri<br />
suoi contributi.<br />
La trattazione, quindi, dopo un’introduzione<br />
sul concetto di confine in<br />
generale e di quello orientale in ispecie,<br />
s’articola in cinque capitoli, dedicati<br />
rispettivamente agli anni che<br />
vanno dal trattato di Campoformio<br />
alla pace di Vienna, che assegnava il<br />
Veneto, ma non i vecchi domini da<br />
mar, al Regno d’’Italia (1797-1866),<br />
all’irredentismo e alla Grande Guerra<br />
(1866-1918), al ventennio tra i due<br />
conflitti (1919-1939), alla seconda<br />
guerra mondiale e alla questione di<br />
Trieste (1939-1954) e al dopoguerra<br />
e all’approdo europeo, concludendosi<br />
con la menzione del concerto “Le<br />
vie dell’amicizia”, tenuto a Trieste il<br />
13 luglio 2010 alla presenza dei presidenti<br />
delle repubbliche d’’Italia, Slovenia<br />
e Croazia, suggello d’un lento<br />
quanto contrastato processo di mutua<br />
pacificazione, puntualmente illustrato<br />
nel testo. Se la scansione cronologica<br />
della ricostruzione può sembrare<br />
convenzionale, troppo condizionata<br />
dal fattore politico, va detto che<br />
in pochi casi come nel presente ciò<br />
risponde a precise ragioni storiche,<br />
perché quest’area di frontiera, punto<br />
d’incontro e, purtroppo, di scontro tra<br />
etnie, nazionalismi e ideologie totalitarie<br />
(fascismo, nazionalsocialismo e<br />
comunismo) nel cuore d’Europa, al<br />
punto d’intersezione tra mondo latino,<br />
germanico e slavo, è stata segnata<br />
in profondità, e sanguinosamente,<br />
da quella che a ragione Enzo Traverso<br />
tempo fa ha definito la guerra civile<br />
europea dei Trent’anni, esito finale<br />
di tensioni e lacerazioni tragico<br />
risultato della degenerazione degli<br />
ideali ottocenteschi di nazionalità e
contemporanea europea<br />
da conflittuale<br />
di internazionalismo.˝Nel saggio, per<br />
quanto per ragioni editoriali condotto<br />
in termini stringati, l’autore non manca,<br />
però, di svolgere il proprio ragionamento<br />
in termini problematici e<br />
critici, non imponendo letture unitarie<br />
e univoche alla complessa materia,<br />
bensì mettendone in luce le contraddizioni<br />
e le varie e diverse componenti.<br />
Così, per quel che riguarda<br />
il 1848, egli rimarca la condotta lealista<br />
di Gorizia e di Trieste nei riguardi<br />
di Vienna, tant’è che l’emporio<br />
adriatico, a crisi rivoluzionaria<br />
conclusa, avrebbe meritato la qualifica<br />
di città “fedelissima” dell’Impero,<br />
mentre in Istria e in Dalmazia, pur<br />
non mancando orientamenti unitari,<br />
era ancora largamente presente un atteggiamento<br />
di fedeltà alla memoria<br />
della Serenissima, tanto più che a Venezia<br />
era stata proclamata la Repubblica<br />
Veneta. Solo dopo il 1859, e ancor<br />
più dopo il 1866, quando, contrariamente<br />
alle aspettative dei patrioti<br />
locali, le terre dell’altra sponda<br />
adriatica rimasero all’Austria, iniziò<br />
a svilupparsi un nuovo orientamento<br />
decisamente italiano, donde l’“invenzione”<br />
ascoliana della Venezia Giulia<br />
(1863) e quella di Matteo Renato Imbriani<br />
di terre irredente (1877) - parole<br />
nuove per problemi nuovi, come<br />
avrebbe detto l’Ascoli -, anche in risposta<br />
ai nascenti e paralleli movimenti<br />
di risveglio nazionale, connessi<br />
a una significativa ascesa economica<br />
e sociale, degli slavi viventi nello<br />
stato asburgico e di quelli di Serbia<br />
e Montenegro, donde l’insorgere di<br />
crescenti tensioni nazionali, sfociate<br />
nelle catastrofi del “secolo breve”. In<br />
tale analisi - in cui, tra l’altro, si rileva<br />
l’opera educatrice e “nazionalizzatrice”<br />
della Lega Nazionale e della<br />
Società “Dante Alighieri” - non si<br />
manca, d’altronde, di porre in luce le<br />
diverse anime del movimento nazionale<br />
italiano, variamente atteggiantesi<br />
a Trieste, in Istria, a Fiume e in<br />
Dalmazia, data la diversità delle relative<br />
situazioni, e, dal finire del XIX<br />
secolo, caratterizzato dall’affermarsi<br />
di tendenze via via più spiccatamente<br />
nazionaliste e imperialiste nei riguar-<br />
La storia oggi<br />
L’Europa centrale dopo il trattato di Campoformio (1798)<br />
di dei Balcani, che sarebbero giunte<br />
a piena maturazione con la Grande<br />
Guerra e nel ventennio fascista, del<br />
quale non si manca di mettere in evidenza<br />
la dissennata politica snazionalizzatrice<br />
nei riguardi delle minoranze<br />
e l’irrealistica politica di potenza,<br />
che avrebbe condotto all’asservimento<br />
alla Germania hitleriana e ai disastri<br />
del secondo conflitto mondiale.<br />
Quanto al periodo più delicato e<br />
cruciale, che va dal 1941, quando Italia<br />
e Germania invadono la Jugoslavia,<br />
alla firma del trattato di pace nel<br />
1947, che sancisce la perdita di quasi<br />
tutta l’Istria, di Fiume e della Dalmazia<br />
a favore della nuova repubblica federativa<br />
socialista jugoslava di Tito, il<br />
Siboni sa tratteggiare con estrema precisione,<br />
tenendo conto dei risultati della<br />
più recente e miglior storiografia in<br />
materia, la complessità della vicenda,<br />
ben lumeggiando l’intreccio di fattori<br />
ideologici e nazionali, la guerra civile<br />
di tutti contro tutti nella Jugoslavia<br />
occupata e, dopo l’8 settembre 1943,<br />
nella Venezia Giulia, divenuta Litorale<br />
Adriatico, di fatto annesso al III Reich,<br />
con i tragici episodi di Malga Porzus e<br />
con la risoluta politica del movimento<br />
partigiano jugoslavo per affermare rivendicazioni<br />
territoriali che avrebbero<br />
dovuto portare il confine sin quasi alle<br />
porte di Udine e per imporre la propria<br />
egemonia alla Resistenza italiana, il<br />
tutto senza mai trascurare l’abilità politica<br />
di Tito, il quadro internazionale e<br />
le scelte diplomatiche degli Alleati, in<br />
particolare degli inglesi, fino alla soluzione<br />
della questione di Trieste, con il<br />
ritorno, nel 1954, del capoluogo giuliano<br />
all’Italia. Né minor cura nel distinguere<br />
i vari momenti e fasi, sempre<br />
tenendo presente il contesto internazionale,<br />
è manifestata nelle pagine finali,<br />
relative alla dissoluzione della Jugoslavia<br />
socialista e alla nascita degli<br />
stati successori, Slovenia e Croazia in<br />
particolare ai fini del nostro discorso,<br />
senza ignorare la presenza della comunità<br />
italiana residuale in essi.<br />
Essere riusciti a dire tanto, e con<br />
tanta chiarezza, in una sintesi così essenziale,<br />
in cui nulla d’importante è<br />
pretermesso, è forse il riconoscimento<br />
migliore che si possa fare a questa<br />
guida, riuscita pienamente nel proprio<br />
obiettivo.●<br />
<strong>Panorama</strong> 13
14 <strong>Panorama</strong><br />
Società<br />
Ennesima conferma delle sperequazioni create dagli interessi mat<br />
L’acqua manca alle campagne ma non ai<br />
di Marino Vocci<br />
Ho trascorso le prime due settimane<br />
di luglio in Istria, tra<br />
il mare di Salvore e la mia<br />
Caldania. Immerso nel caldo africano<br />
portato da Minosse, e ancor prima<br />
si erano fatti sentire Caronte e<br />
Scipione, mentre camminavo lungo i<br />
trosi e le cavidagne della campagna<br />
di Sottozer, Similitia e di Nova Gniva,<br />
alle prime luci dell’alba o la sera<br />
poco dopo il tramonto ho visto e toccato<br />
con mano gli effetti dannosi delle<br />
ripetute e diffuse grandinate (da<br />
Salvore a Sterna) e della lunga siccità<br />
che hanno accompagnato queste alte<br />
pressioni africane che si sono avvicendate<br />
sulle nostre regioni.<br />
Innanzitutto va ricordato che la<br />
prolungata e perdurante siccità ha<br />
drasticamente ridotto le riserve idriche,<br />
con conseguenti e frequenti razionamenti<br />
serali dell’acqua per uso<br />
domestico. A questo punto mi è sorta<br />
spontanea una domanda, lo stesso<br />
trattamento (razionamento d’acqua)<br />
lo ha subito anche il campo da golf<br />
(vera idrovora!) nella vicina Alberi<br />
e Monterosso a Salvore? Guardando<br />
i campi di pomodori e angurie degli<br />
amici Macovaz e poi i volti distesi<br />
dei golfisti che giocavano sul loro<br />
verdissimo prato, ho rivisto gli occhi<br />
di alcuni agricoltori che esprimevano<br />
tutta la loro disperazione per i devastanti<br />
danni provocati dalla tempesta.<br />
Il senso di impotenza (ma in alcuni<br />
casi non si potrebbe andare a recuperare<br />
l’acqua di falda?) per la gra-<br />
ve crisi di crescita, e in alcuni casi di<br />
sopravvivenza, di alcune coltivazioni.<br />
In particolare degli ortaggi messi<br />
a dimora nella terra rossa (soprattutto<br />
zucchine che spesso in questa estate<br />
2012 hanno esaurito il loro processo<br />
di crescita con la fioritura), ma anche<br />
degli alberi da frutta di varie qualità<br />
stagionale, piantati nella terra rossa<br />
del Carso del Buiese, ma anche di<br />
quelli piantati nella terra gialla della<br />
Valle del fiume Dragona.<br />
Certo la siccità e la grandine in<br />
Istria ci sono sempre state, me lo diceva<br />
mio padre Valentin e me lo ha<br />
ripetuto anche zio Giovanin mentre<br />
guardavamo preoccupati i minacciosi<br />
nuvolosi neri che sovrastavano la<br />
chiesa di San Mauro di Momiano.<br />
Ma la siccità non è stata mai così frequente<br />
e, per quanto riguarda le grandinate,<br />
non sono mai state così este-<br />
se. Per disgrazia, ma forse anche per<br />
fortuna, almeno per quanto riguarda<br />
la mia Caldania - perché se la siccità<br />
fa crescere poco la tempesta porta via<br />
tutto (sempre parole di zio Giovanin)<br />
- quegli enormi nuvoloni neri percorsi<br />
da veloci nuvolette bianche, hanno<br />
rispettato l’antico detto, e cioè “…i<br />
nuvoli che vien dalla montagna non<br />
bagna la nostra campagna!”.<br />
Questa nostra estate si è manifestata<br />
nuovamente come un’estate di<br />
estremi e come conseguenza abbiamo<br />
avuto aree estese colpite dalla<br />
siccità e altre devastate da piogge torrenziali<br />
e grandinate. Non ho la verità<br />
in tasca per spiegare il perché di<br />
questi fenomeni (che sono delle vere<br />
e proprie calamità che coinvolgono<br />
parti sempre più ampie del territorio<br />
e milioni di persone e sono sempre<br />
più frequenti), effetto serra, buco
eriali degli umani<br />
campi da golf<br />
dell’ozono, jetstream, certo è che dovremmo<br />
riservare maggiori attenzioni,<br />
rispetto e amore a questo nostro<br />
unico e insostituibile pianeta.<br />
Presi invece dai problemi sollevati<br />
dallo spread e dal default, che ci assillano<br />
quotidianamente, facciamo il<br />
contrario, non ci preoccupiamo per<br />
niente di salvaguardare questo patrimonio<br />
unico. Anzi teniamo questo<br />
problema avvolto nel più assordante<br />
e colpevole dei silenzi e non ci preoccupiamo<br />
della sottovalutazione generale<br />
dei rischi, rischi che veramente<br />
tutti corriamo e soprattutto dell’assoluta<br />
mancanza di scelte per ridurli da<br />
parte dei potenti della Terra.<br />
Ne abbiamo avuto una conferma<br />
in occasione degli incontri nell’ambito<br />
della conferenza che si è svolta<br />
a Rio de Janeiro dal 20 al 22 giugno.<br />
Conferenza passata sotto silenzio, e<br />
della quale quasi tutti i mezzi<br />
di informazione e soprattutto<br />
la politica (quella che<br />
dovrebbe scegliere e decidere<br />
per il bene di tutti) non si<br />
sono minimamente occupati.<br />
Tutto questo, anche se i<br />
temi e gli obiettivi della conferenza<br />
Rio+20, compreso<br />
il suo processo preparatorio,<br />
non erano certo quelli<br />
di risolvere i problemi della<br />
grandine e della siccità, ma<br />
quello di promuovere nuovi<br />
traguardi partendo dai progressi<br />
raggiunti e valutando i<br />
limiti e le lacune verificatesi<br />
a partire dal “mitico” incontro<br />
di vent’anni fa.<br />
La Conferenza si è infatti<br />
concentrata su due temi<br />
principali. Il primo, quello<br />
dell’economia verde nel contesto<br />
dello sviluppo sostenibile<br />
e riduzione della povertà:<br />
da intendersi come transizione<br />
verso un’economia<br />
verde che non sia solo un miglioramento<br />
ambientale, ma un nuovo paradigma<br />
che cerchi di alleviare minacce<br />
globali come il cambiamento<br />
climatico, la perdita di biodiversità,<br />
la desertificazione, l’esaurimento<br />
delle risorse naturali e al tempo stesso<br />
promuovere un benessere sociale<br />
ed economico.<br />
Il secondo, discutere e decidere su<br />
un quadro istituzionale per lo sviluppo<br />
sostenibile: da intendersi come ri-<br />
ferimento ad un sistema di governance<br />
globale per lo sviluppo sostenibile,<br />
includendo le istituzioni incaricate<br />
di sviluppare, monitorare e attuare<br />
le politiche di sviluppo sostenibile<br />
attraverso i suoi tre pilastri: sociale,<br />
Società<br />
ambientale ed economico. Molti osservatori<br />
hanno rilevato che anche se<br />
la Conferenza è stato un importante<br />
momento di interazione tra Istituzioni<br />
(a diverso livello) e società civile,<br />
i risultati sono stati una grande<br />
delusione. Le associazioni<br />
ambientaliste presenti al Forum<br />
e riunitesi per una sorta<br />
di “controforum”, chiamato<br />
significativamente “Cupola<br />
dei popoli”, hanno bocciato<br />
il documento finale adottato<br />
chiamato “Il futuro che vogliamo”.<br />
Rio+20 ha generato<br />
grandi aspettative, ma i risultati<br />
sono stati davvero minimi.<br />
Con un documento finale<br />
adottato chiamato “Il futuro<br />
che vogliamo”, che contiene<br />
molte dichiarazioni di intenti<br />
che certamente non sono<br />
peggiori di quelle di vent’anni<br />
ma sono la cartina al tornasole<br />
di un conferenza debole<br />
e troppo prudente, dove<br />
è mancata l’ambizione. Disgraziatamente<br />
quindi un<br />
vertice quasi inutile!<br />
Concludo proprio come<br />
ha scritto un quotidiano inglese<br />
in occasione di Rio+20:<br />
in futuro anche i tanti Dario,<br />
Roberto, Elso, Milan e zio Giovanin<br />
come la moltitudine dei contadini/intellettuali<br />
di questa nostra amata<br />
e purtroppo maltrattata terra, continueranno<br />
ad essere logorati dalla<br />
speranza.●<br />
<strong>Panorama</strong> 15
16 <strong>Panorama</strong><br />
Psicologia<br />
Come valutare le pseudoscienze<br />
di Denis Stefan<br />
Con questo articolo mi accingo<br />
a concludere il ciclo dedicato<br />
alle pseudoscienze cercando di<br />
ricapitolare come si fa a distinguerle<br />
dalle scienze. Le pseudoscienze di cui<br />
ho trattato sono tutte fondate su teorie<br />
che non possiedono punti di contatto,<br />
con la scienza contemporanea. Spesso<br />
si presentano in aperto contrasto con<br />
quelle che al momento attuale sono<br />
le conoscenze scientifiche più consolidate<br />
e accreditate. La prima caratteristica<br />
delle pseudoscienze che colpisce<br />
l’osservatore è la loro aperta violazione<br />
del principio di sistematicità.<br />
Una caratteristica fondamentale della<br />
conoscenza scientifica è infatti la<br />
sua tendenza alla unitarietà, alla elaborazione<br />
cioè di un sapere sistematico<br />
che colleghi le varie discipline in<br />
un corpo integrato e coerente di conoscenze.<br />
Ciascuna singola pseudoscienza,<br />
invece, vive di una vita propria e non si<br />
cura di stabilire connessioni fra le proprie<br />
teorie fondanti, ammesso che le<br />
abbia, e quelle di altre scienze o pseudoscienze.<br />
Cito a proposito le tre principali<br />
scienze naturali, ovvero la fisica,<br />
la chimica e la biologia, di cui ciascuna<br />
ha il suo oggetto di studio, ma non<br />
entrano mai in contrasto poiché ad es.<br />
se la biologia studia gli esseri viventi,<br />
essa non contraddice le conoscenze<br />
derivanti dalle altre due. Gli esseri viventi,<br />
pur con tutte le loro particolarità,<br />
sono soggetti alle leggi della fisica<br />
e della chimica e questo lo sentiamo<br />
benissimo nella vita quotidiana. Analizzando<br />
invece ogni singola dottrina<br />
pseudoscientifica si può notare una<br />
tendenza che è esattamente opposta a<br />
quella della scienza. Nel mondo delle<br />
pseudoscienze ogni dottrina si occupa<br />
esclusivamente dei fenomeni che concernono<br />
il proprio ambito e ignora totalmente<br />
i fenomeni che riguardano le<br />
altre dottrine dello stesso ramo. In tal<br />
modo si vanno creando sempre nuovi<br />
indirizzi e nuove scuole che, isolandosi<br />
e differenziandosi sempre più, fanno<br />
aumentare progressivamente il dissenso<br />
fra i loro aderenti. Al di là delle<br />
questioni riguardanti il loro contenuto,<br />
le pseudoscienze sono caratterizza-<br />
In passato scienze come la medicina, la fisica e l’astronomia si confondevano<br />
con l’astrologia, le scienze occulte, ecc.<br />
te da numerosi vizi metodologici che<br />
le rendono radicalmente diverse dalle<br />
vere discipline scientifiche. Prima<br />
di tutto le osservazioni su cui si basano<br />
sono quasi sempre caratterizzate<br />
da una estrema genericità e da una<br />
assoluta imprecisione. A volte, come<br />
avviene nel caso dell’agopuntura cinese,<br />
la massima parte dei dati sugli<br />
effetti terapeutici viene fatta risalire a<br />
osservazioni compiute molti secoli or<br />
sono, e si assume che la lunghissima<br />
tradizione popolare equivalga all’osservazione<br />
scientifica e sia, di per se<br />
stessa garanzia di veridicità (il noto:<br />
“Lo dicevano i nostri vecchi…”). In<br />
molti casi i successi vantati dagli aderenti<br />
alle varie pseudoscienze concernono<br />
osservazioni aneddotiche, nelle<br />
quali l’esistenza di un rapporto di causalità<br />
fra un effetto e la presunta causa<br />
è almeno fortemente opinabile. Quando<br />
poi gli effetti riguardano gruppi di<br />
soggetti, spesso non viene fornita alcuna<br />
descrizione precisa sia della casistica<br />
studiata sia dei fenomeni osservati.<br />
Infine, nelle pubblicazioni pseudoscientifiche,<br />
l’analisi statistica dei<br />
risultati o è completamente assente o<br />
è del tutto insufficiente e/o scorretta<br />
(parapsicologia, ufologia, medicine<br />
alternative, astrologia). Se si considerano<br />
le teorie delle pseudoscienze è<br />
facile constatare che esse non possiedono<br />
in alcun modo il carattere delle<br />
vere teorie scientifiche. Ciò appare subito<br />
evidente dal fatto che i concetti su<br />
cui si basano non sono in alcun modo<br />
definibili operativamente (definizioni<br />
dalle quali si possono trarre dei parametri<br />
di tipo quantitativo, ovvero effettuare<br />
delle misurazioni); l’energia<br />
primordiale, lo yang, lo yin, l’energia<br />
vitale immateriale, lo psi, il fluido,<br />
il prana, il corpo astrale, le emissioni<br />
bioelettriche della pranoterapia sono<br />
altrettanti esempi di concetti e di fenomeni<br />
che, nella forma in cui sono<br />
stati e vengono ancor oggi formulati,<br />
non possono trovare alcun supporto<br />
nell’evidenza empirica. Oltre a tutto<br />
ciò, le teorie che costituiscono le<br />
pseudoscienze mancano di una dote<br />
particolarmente importante per giudicarne<br />
lo status: esse non sono in grado<br />
di fare previsioni precise. E poiché la<br />
capacità di prevedere i fenomeni caratterizza<br />
le teorie scientifiche autentiche,<br />
questa incapacità che caratterizza<br />
le pseudoscienze costituisce un<br />
segno della loro debolezza scientifica.<br />
Comunque, volendo essere sinceri, vi<br />
sono anche delle scienze autentiche<br />
che non riescono a fare delle previsioni<br />
assolutamente precise (psicologia,<br />
biologia, sociologia, meteorologia,<br />
et al.) ma le loro previsioni sono<br />
basate sulla statistica e sulla probabilità.<br />
Studiano fenomeni complessi in<br />
cui intervengono tanti fattori diversi<br />
che possono presentare un elevato<br />
grado di variabilità. Un’altra caratteristica<br />
delle pseudoscienze è costituita<br />
dal fatto che le loro teorie non sono<br />
riformabili. Esse, infatti, sono sempre<br />
uguali a se stesse come gli antichi si-
e perché ci crediamo?<br />
stemi, e se da una teoria ne viene generata<br />
un’altra, questa non è considerata<br />
un’evoluzione della prima, ma una teoria<br />
rivale e alternativa.<br />
Le teorie<br />
sempre inconfutabili<br />
Ma il vizio metodologico fondamentale<br />
di buona parte delle pseudoscienze<br />
risiede nel fatto che le loro teorie<br />
sono sempre inconfutabili. Se si<br />
analizzano i manuali delle varie dottrine<br />
prese in esame, si constata facilmente<br />
come tutti i fatti osservati vadano<br />
sempre d’accordo con le teorie proposte<br />
e come nessuna osservazione sia<br />
veramente capace di mettere in dubbio<br />
le assunzioni di fondo. Se qualche osservazione<br />
pare mettere in pericolo la<br />
teoria o qualcuno dei concetti che la<br />
sostengono, viene immediatamente<br />
avanzata una ipotesi ad hoc che protegge<br />
la teoria da ogni confutazione.<br />
Questa situazione costituisce una netta<br />
violazione del principio di falsificabilità<br />
che rappresenta il criterio fondamentale<br />
di demarcazione della scienza<br />
dalla pseudoscienza. In pratica i fautori<br />
delle pseudoscienze o pongono le<br />
loro teorie in modo tale che non si possa<br />
trovare la “prova contraria”, o qua-<br />
Esistono persone che non credono<br />
nella pseudoscienza e nei fenomeni<br />
soprannaturali, mentre esistono le<br />
persone che ci credono, le quali raccomandano<br />
in continuazione, a chi<br />
non ci crede, di aprire la mente<br />
lora si riescano a trovare le prove contrarie<br />
trovano comunque il modo di<br />
schivare il colpo (la classica situazione<br />
della parapsicologia o dell’ufologia<br />
in cui non si riesce a dimostrare nessun<br />
fenomeno paranormale o oggetto<br />
extraterrestre in situazioni controllate<br />
e ripetibili). A questi difetti metodologici<br />
si deve aggiungere la particolare<br />
situazione sociale delle pseudoscienze.<br />
È facile infatti constatare che fra<br />
il loro mondo delle pseudoscienze e<br />
quello della scienza manca ogni forma<br />
di comunicazione. Per quanto gli<br />
aderenti alle pseudoscienze accusino<br />
spesso il mondo della scienza di volerli<br />
tenere al bando, l’ostracismo di cui<br />
sono oggetto è dovuto esclusivamente<br />
al fatto che essi non si assoggettano<br />
alle regole rigorose che vigono nella<br />
comunità scientifica internazionale<br />
e che vengono accettate da tutti i ricercatori.<br />
Le più importanti e diffuse fra le<br />
pseudoscienze possiedono, per esempio,<br />
riviste proprie e gli aderenti pubblicano<br />
i loro lavori esclusivamente su<br />
queste riviste. Ovviamente ciò impedisce<br />
di fatto ogni reale esame e ogni<br />
controllo dei risultati ottenuti dai medici<br />
alternativi da parte della comunità<br />
scientifica. In tal modo ogni singola<br />
medicina alternativa si chiude nel suo<br />
mondo e, rifuggendo da ogni confronto<br />
con le idee che stanno al di fuori di<br />
essa, continua ad affermare le proprie<br />
verità, perpetuandole. Come ha affermato<br />
il fisico John Ziman, ”tutt’intorno<br />
ai confini definiti con una relativa<br />
precisione della scienza istituzionalizzata<br />
‘ufficiale’ si sviluppa naturalmente<br />
una frangia di idee ‘parascientifiche’,<br />
che cercano un riconoscimento<br />
formale dalla comunità scientifica<br />
o dalla gente in genere. Ma il parascientismo<br />
è per lo scienziato esperto<br />
un disordine pericoloso, che tende<br />
ad abbassare le sue difese scettiche e<br />
può suscitare una straordinaria disposizione<br />
alla credulità e all’illusione.<br />
Per coloro che ne sono colpiti, l’unica<br />
risposta della comunità scientifica<br />
deve essere: ‘Porta prove attendibili,<br />
porta valide argomentazioni e noi saremo<br />
disposti a farci convincere, ma,<br />
fino a quel giorno, non devi aspettarti<br />
da noi una grande fiducia nelle tue affermazioni,<br />
né un gran sostegno a una<br />
Psicologia<br />
causa della quale non siamo veramente<br />
convinti’.”<br />
Ma malgrado tutto ciò che abbiamo<br />
visto sulle pseudoscienze, la loro<br />
irrazionalità, a volte vera e propria irragionevolezza<br />
esse ottengono tanto<br />
successo presso la gente comune?<br />
Ed eccomi che torno a quello che è il<br />
mio ramo di studi basilare, la psicologia.<br />
Cosa ci ha detto la psicologia sul<br />
modo in cui nascono e si sviluppano<br />
le credenze? Occorre tornare alla serie<br />
di articoli dedicata alle trappole cognitive<br />
e rivederne almeno due: la creazione<br />
di legami causali laddove vi è<br />
soltanto una successione temporale di<br />
eventi, nota nella logica come fallacia<br />
del post hoc ergo propter hoc ed<br />
il pensiero desiderante (whishful thinking).<br />
Funzionano in un sacco di credenze<br />
irrazionali, ma citerò ad esempio<br />
l’astrologia e le medicine alternative.<br />
Quando leggiamo un oroscopo e poi<br />
ci capita qualche avvenimento che alla<br />
lontana potrebbe assomigliare a quanto<br />
predetto (sempre in modo vago)<br />
tendiamo subito a dire che l’astrologia<br />
funziona, dimenticandoci che gli appartenenti<br />
allo stesso segno sono milioni<br />
a che se l’astrologia funzionasse<br />
veramente, a tutti dovrebbe essere successo<br />
qualcosa di simile. Similmente<br />
abbiamo fatto ricorso ad una qualche<br />
forma di medicina alternativa sentendoci<br />
meglio dopo e concludendo che<br />
quelle medicina alternativa sia efficace<br />
in generale, escludendo tutti gli altri<br />
casi in cui quel trattamento non ha<br />
avuto nessun effetto. E per quello che<br />
concerne il pensiero desiderante, ditemi<br />
chi di noi non desidererebbe risolvere<br />
i propri malanni facendosi soltanto<br />
imporre le mani su parti del corpo,<br />
come nella pranoterapia? Inoltre la<br />
psicologia ci dice che la nostra mente<br />
ha una particolare predilezione a formare<br />
delle credenze, ma di questo ne<br />
parlerò in futuro.●<br />
<strong>Panorama</strong> 17
di Gianfranco Sodomaco<br />
Il film di oggi è Marilyn, e così<br />
iniziamo a commemorare i defunti:<br />
è morto Giuseppe Bertolucci,<br />
fratello minore del molto più<br />
famoso Bernardo Bertolucci ma che,<br />
per cominciare, non ha mai sofferto<br />
di complessi di inferiorità nei suoi<br />
confronti. Non solo, il più piccolo ha<br />
prestato la sua opera al più grande, facendo<br />
l’aiutoregista in “La strategia<br />
del ragno” (1970) e poi collaborando<br />
alla sceneggiatura di “Novecento”<br />
(1976). Chi, della mia generazione,<br />
ha visto questi due film, può da subito<br />
comprendere come e perché questi<br />
due fratelli si comprendessero, si volessero<br />
bene. Eppure, a un certo punto,<br />
hanno preso strade diverse, e perché<br />
era giusto che fosse così (i fratelli,<br />
per definizione, si separano altrimenti<br />
diventano ‘siamesi’) e perché,<br />
crescendo, hanno sviluppato una diversa<br />
concezione del cinema, né migliore<br />
né peggiore ma semplicemente<br />
diversa, che per Giuseppe definirei<br />
“minimalista” (piccole ma intense<br />
produzioni, non solo cinematografiche)<br />
e per Bernardo “massimalista”<br />
(grandi ma intense produzioni, solo e<br />
soltanto cinematografiche): e, come<br />
si vede, l’intensità (il frutto della fratellanza)<br />
resta, cambia “la scena”, la<br />
18 <strong>Panorama</strong><br />
Cinema e dintorni<br />
Marilyn, ottimamente riuscita la prima pellicola che racconta la difficile e<br />
Simon Curtis, un Giuseppe Bertoluc<br />
misura della scena, che per Bernardo<br />
deve essere geograficamente più<br />
grande, investire scenari storici più<br />
vasti (e il lettore si vada a vedere la<br />
filmografia di Bernardo, 19 film tra<br />
Europa, Asia, Africa...).<br />
Quella di Giuseppe la ripercorriamo<br />
velocemente insieme (13 film<br />
tutti “italiani”) con, subito, una precisazione:<br />
nessuno, a detta di tutti,<br />
ha approfondito meglio di Giuseppe<br />
l’animo, la psicologia femminile. E<br />
allora, tralasciando “Berlinguer ti voglio<br />
bene” (1977) che segna l’esordio<br />
sullo schermo di Roberto Benigni,<br />
andiamo subito a “Oggetti smarriti”<br />
(1980) e “Segreti segreti” (1984). Il<br />
primo, che narra gli incontri, in ventiquattro<br />
ore, alla stazione ferroviaria<br />
di Milano, di una donna borghese in<br />
crisi (Mariangela Melato); il secondo,<br />
che affronta il tema del terrorismo<br />
attraverso non una, non due... ma attraverso<br />
sette donne e cioè (quasi un<br />
“concentrato” della storia del cinema<br />
italiano): Alida Valli, Rosanna Podestà,<br />
Lea Massari, Stefania Sandrelli,<br />
Nicoletta Braschi, Lina Sastri, Giulia<br />
Boschi. O, ancora, “Amori in corso”<br />
(1989), con tre, allora, giovanissime:<br />
Amanda Sandrelli, Francesca Prandi,<br />
Stella Vonderman.<br />
Il regista Simon Curtis con Michelle Williams, la protagonista del film “La mia settimana con Marilyn”
contrastata vita della diva<br />
ci all’inglese<br />
La lista potrebbe continuare ma<br />
non abbiamo lo spazio: basterà dire<br />
che uno degli ultimi suoi film è il documentario<br />
“Pasolini prossimo nostro”<br />
(2006), una riflessione struggente<br />
su “Salò o le 120 giornate di<br />
Sodoma”, per me il più bel film sul<br />
Maestro, e che Pasolini (amico di tutti<br />
e due i fratelli) lo porterà anche a teatro<br />
con “‘Na specie di cadavere lunghissimo”...<br />
Adesso i due, Pier Paolo<br />
e Giuseppe, riposano idealmente vicini.<br />
Due brevi testimonianze: “Giuseppe<br />
era gentile, dolcissimo, comprensivo,<br />
un carattere pacioso. ‘Segreti<br />
segreti’ è uno dei film più belli<br />
che ho fatto, abbiamo vinto premi,<br />
nessun regista come lui era capace di<br />
entrare nella psicologia femminile”<br />
(Stefania Sandrelli); “Ho passato con<br />
lui gli anni più belli della mia giovinezza.<br />
Era il mio amico, il mio primo<br />
amico..., mi ha insegnato lui a leggere<br />
la poesia, a muovermi, a camminare<br />
nel mondo, a guardare il cielo, a<br />
riconoscere la bellezza, l’audacia e il<br />
coraggio. Devo tutto a Giuseppe Bertolucci”<br />
(Roberto Benigni).<br />
Chi più di Marilyn Monroe (1926-<br />
1962) ha rappresentato, nel ‘900, la<br />
realtà e soprattutto il mito femminile?<br />
Chi avrebbe potuto fare un film<br />
su di lei, sulla sua difficile, contrastata,<br />
drammatica vita? Nessuno ci ha<br />
provato, fino a che il regista inglese<br />
Simon Curtis (con una grande esperienza<br />
non solo cinematografica) c’ha<br />
provato, ed è riuscito nell’impresa.<br />
Un Giuseppe Bertolucci all’inglese?<br />
Vediamo. Curtis conosceva quella<br />
storia e ha sempre pensato che poteva<br />
essere “paradigmatica” di tutta la parabola<br />
“monroiana”. La storia è quella<br />
legata alla lavorazione, siamo nel<br />
1956 ovviamente in Inghilterra, di “Il<br />
principe e la ballerina”, in cui la Monroe<br />
recita per la prima volta al fianco<br />
del grande, altro “mito”, Laurence<br />
Olivier (interpretato da Kenneth<br />
Branagh). Curtis la ricostruisce ma al<br />
centro della vicenda c’è un “terzo incomodo”,<br />
quello che diventa subito il<br />
protagonista, il giovane Colin Clark<br />
(Eddie Redmayne) che, cinefilo nato,<br />
riesce a farsi assumere come terzo as-<br />
Cinema e dintorni<br />
Marilyn col marito Arthur Miller (Dougray Scott), Laurence Olivier<br />
(Kenneth Branagh) e la moglie Vivien Leigh (Julia Ormond)<br />
sistente alla regia ma, subito, diventa<br />
“altro”: il confidente della moglie<br />
di Laurence, l’attrice Vivien Leigh<br />
(quella di “Via col vento”), interpretata<br />
da Julia Ormond, che teme moltissimo<br />
la “vicinanza” di Marilyn al<br />
marito. Non solo, ben presto, diventa<br />
anche il protettore, nel senso buono,<br />
di Marilyn che, naturalmente, “fa<br />
i capricci”, ha i suoi tempi e modi di<br />
interpretare il personaggio e questi<br />
non coincidono per nulla con quelli<br />
di Olivier. Ci vuole un mediatore, una<br />
persona intelligentissima ed ecco che<br />
il nostro Colin... (e attenzione, questo<br />
e quello che sta per seguire, è una storia<br />
vera, e il nostro Colin l’ha scritta<br />
con una sua “memoria”), in un batter<br />
d’occhio tali sono i bisogni/desideri/<br />
inquietudini di Marilyn, s’innamora<br />
della diva, ricambiato, ed “accade<br />
quello che deve accadere”. Una settimana,<br />
o poco più, ma in quella settimana<br />
Marilyn confessa, e concede, al<br />
buon Colin tutta se stessa ed esterna,<br />
con una naturalezza che sconcerta, la<br />
sua insicurezza di fondo, la sua inibizione<br />
da psicofarmaci e solitudine<br />
(è prossima a separarsi dall’ennesimo<br />
marito, il grande commediografo<br />
“comunista” Arthur Miller) e, da maschera,<br />
diventa lo specchio di se stessa,<br />
senza nulla togliere alla sua “magia”,<br />
anzi arricchendo ancor di più il<br />
suo fascino, oserei dire la sua “fotogenia”.<br />
E allora al di là della storia, al di là<br />
della bravura di Olivier/Branagh ecc.,<br />
resta lei ad occupare lo schermo, resta<br />
un’altra bravura, quella dell’attrice<br />
americana Michelle Williams,<br />
onesta “artigiana” in tanti film, che<br />
qui supera a pieni voti se stessa (difficile<br />
pensare a una sfida più terribile<br />
per una attrice) in una performance<br />
intensa e variegata. Naturalmente<br />
quella settimana finisce, Marilyn riparte<br />
per l’America ma noi, pubblico<br />
cinefilo ma non solo, identificandoci<br />
totalmente con il personaggio e riandando<br />
indietro con la memoria, sappiamo<br />
verso dove sta andando, cosa<br />
accadrà nel giro di soli sei anni: dopo<br />
aver girato ancora tre film, “A qualcuno<br />
piace caldo” (1959), immortale,<br />
“Facciamo l’amore” (1960), durante<br />
il quale ha, disperatamente bisognosa<br />
d’amore, subito una relazione con<br />
il fascinoso italofrancese Yves Montand,<br />
e “Gli spostati” (1961), sceneggiato<br />
da Miller e che è già tutto un<br />
programma e una anticipazione visto<br />
che, nel 1962, con ogni probabilità<br />
(versione ufficiale), si suiciderà con<br />
la solita overdose di psicofarmaci.<br />
Così il film, certo contro le intenzioni,<br />
diventa una sorta di commemorazione<br />
funebre della indimenticabile<br />
Marilyn. E così, dopo Bertolucci,<br />
il cerchio dell’”umor nero” (forse dovuto<br />
a questo caldo soffocante...) si<br />
chiude. Amen. ●<br />
<strong>Panorama</strong> 19
20 <strong>Panorama</strong><br />
Mostre<br />
Esposizione al Monastero di Santa Maria in Valle, a Cividale del Friuli,<br />
Mani femminili, tanta creatività<br />
Si chiama L’arte delle donne.<br />
Espressioni artistiche al femminile<br />
la mostra che vede protagoniste<br />
22 donne inaugurata il 30<br />
giugno 2012 nella Sala del Parlatorio<br />
del Monastero di Santa Maria in Valle,<br />
a Cividale del Friuli. Organizzato<br />
dalla Commissione pari opportunità<br />
del Municipio della Città Ducale,<br />
l’allestimento è curato da Elisabetta<br />
Rocco (membro della Commissione).<br />
Dall’argilla agli acquerelli, dai tessuti<br />
ai gioielli, fino alle sculture: questo<br />
e tanto altro è ciò che le mani femminili<br />
sanno produrre, sempre con tanta<br />
passione e infinita fantasia. Le artiste<br />
esporranno, a turno, fino il 30 settembre<br />
2012.<br />
Le protagoniste<br />
La cividalese Anna Andassio presenterà<br />
i suoi acquerelli. Eda Calderoni<br />
Floreancig mostrerà come si possono<br />
far rivivere cavalli, eroi epici e<br />
fantasiose forme di vasi impastando<br />
abilmente l’argilla; l’amore per l’arte<br />
iconica, preziosa memoria del passato,<br />
l’ha esortata, inoltre, a realizzare<br />
icone sacre con la tecnica del trasferimento<br />
dell’immagine. Anna Cera,<br />
cividalese, predilige la realizzazione<br />
di vasi e crateri di forma semplice ed<br />
essenziale, con tracce di decorazioni<br />
dal sapore arcaico, con ingobbi di terre<br />
e ossidi naturali. Lucia Codromaz<br />
dipinge la seta, un tessuto che trasmette<br />
sensazioni, emozioni e richiami<br />
di fascino e suggestione orientali.<br />
Rosanna Colloricchio, tra tessitura e<br />
tecniche tintorie, realizza col telaio a<br />
mano i tessuti che poi rielabora mettendo<br />
in risalto insoliti cromatismi e<br />
materiali; la sua ricerca l’ha portata a<br />
sperimentare anche opere in carta e
fino al 30 settembre<br />
e bellezza<br />
cartoni manipolati e dorati per la realizzazione<br />
di piccoli e maxi gioielli.<br />
Lorena De Angelis è un’artista la cui<br />
ispirazione ha tratto origine proprio<br />
nelle aule di pittura della Scuola delle<br />
suore orsoline.<br />
Saranno esposte, poi, le opere<br />
di Silvana Deganutti, che partecipa<br />
come acquerellista; di Filippa Di Lavore,<br />
un’ispirata pittrice di fiori e paesaggi;<br />
di Elena Gugliemotti, iscritta al<br />
terzo anno all’Accademia di belle arti<br />
e design di Lubiana, dove frequenta il<br />
corso di illustrazione; di Adriana Iaconcig,<br />
i cui lavori includono fotografia,<br />
scultura, installazioni; di Sara<br />
Mezzalira, che da circa dieci anni lavora<br />
la lana seguendo la tecnica del<br />
feltro; di Francesca Musoni, che ha<br />
studiato arte e design in Svezia e, ritornata<br />
in Italia, da 20 anni lavora<br />
come artista e designer, prima a Torino<br />
e, ora, nel verde delle valli del<br />
Natisone; di Antonella Palomba, l’artista<br />
dei fili; di Federica Petris, che si<br />
esprime con grandi dipinti figurativi<br />
che svelano l’interesse per la contemplazione<br />
della natura; di Gina Pico,<br />
esperta nella pittura su tessuto, in particolare<br />
seta, ceramica e scultura.<br />
E, ancora, Antonella Pizzolongo,<br />
docente in design del tessuto e della<br />
moda, che rivolge la sua attenzione<br />
all’arte e all’artigianato, tra il textile<br />
design e l’insegnamento. Elisabetta<br />
Rocco si esprime col decoro sulla<br />
porcellana con tecnica impressionistica.<br />
Mariarosa Scoziero è una pittrice<br />
che si esprime su tela, con diver-<br />
Mostre<br />
se tecniche, dall’olio, all’acrilico, alla<br />
tempera. Rita Sinuello, dopo un periodo<br />
di sperimentazione del raku e della<br />
pittura a terzo fuoco, con maestre di<br />
grande esperienza e bravura, inizia un<br />
percorso dove l’esperienza la porta a<br />
realizzare opere in cui l’oggetto artigianale<br />
vede la proiezione del proprio<br />
essere. Maria Grazia Bassotto Ariani<br />
spazia tra tecniche e materiali diversi:<br />
pittura a olio, acquarello, affresco,<br />
scultura e decorazione; è stata recensita<br />
in varie pubblicazioni d’arte, settimanali,<br />
mensili e quotidiani italiani.<br />
Nadia Tomasetig è un’hobbista e si<br />
dedica alla magia delle piccole cose.<br />
Nadia Morlin Bianchi, infine, è una<br />
creatrice di monili da indossare, gioielli<br />
ispirati alla natura, all’infinitamente<br />
grande dell’universo e all’infinitamente<br />
piccolo della materia.<br />
La mostra, a ingresso libero, è visitabile<br />
dal 30 giugno al 30 settembre<br />
2012, il venerdì e il sabato con orario<br />
15-18.30, la domenica e i festivi 15-<br />
19.● A. V.<br />
<strong>Panorama</strong> 21
22 <strong>Panorama</strong><br />
Arte<br />
La messa in funzione all’ex Benčić era stata garantita con tanto di<br />
Il Museo d’Arte Moderna colpevolme<br />
di Erna Toncinich<br />
Questa è la storia di uno di noi...<br />
Canta così il molleggiato più<br />
celebre d’Italia, ma la storia<br />
che qui raccontiamo è quella di un edificio.<br />
Vecchio, malandato, come gli altri<br />
intorno ad esso, il quale, una dozzina<br />
d’anni fa, era stato scelto come futuro<br />
contenitore di opere d’arte. Di diventare<br />
cioè un museo, il Museo d’Arte Moderna<br />
e Contemporanea di Fiume. È diventato<br />
invece il protagonista di una storia<br />
lunga, complessa, infinita. Eccola.<br />
Con lo smembramento della RSFJ<br />
Tito, al principio socialista secondo cui<br />
le fabbriche sono di esclusiva proprietà<br />
dei lavoratori, subentra quel capitalismo<br />
selvaggio che via via prospera e<br />
annienta, ad una ad una, tutte (o quasi)<br />
le vecchie collaudate industrie fiumane.<br />
Chiuse le vecchie gloriose fabbriche<br />
carta, Torpedo, cordami, oggi siti<br />
archeologici industriali, come la Rikard<br />
Benčić, ex manifattura tabacchi e prima<br />
ancora raffineria di zucchero, tra le<br />
prime (se non la prima) per produzione<br />
nell’intero impero austro-ungarico, ed<br />
è proprio nel complesso di questo stabilimento<br />
che si trova l’edificio in questione.<br />
L’attuale Museo di Arte Moderna e<br />
Contemporanea di Fiume, già da parecchi<br />
decenni occupa l’intero secondo piano<br />
di un edificio scolastico di fine Ottocento,<br />
uno spazio tutt’altro che idoneo<br />
La soluzione urbanistica dell’intero complesso dell’architetto Dario Gabrić<br />
ad accogliere il grande numero di opere<br />
che l’istituzione possiede (solo del fiumano<br />
Romolo Venucci ne ha quasi cinquecento)<br />
e che continua ad acquistare.<br />
La Città, a conoscenza del problema<br />
e disposta a risolverlo, punta gli occhi<br />
su uno dei vari edifici del settecentesco<br />
complesso industriale, su quello più<br />
grande, la cui pianta è a lettera T, che<br />
con la sua mole chiude la parte settentrionale<br />
del complesso, quindi bandisce<br />
un concorso per il progetto di riadattamento<br />
dello stabile come per lo spazio<br />
antistante l’edificio, possibile area per<br />
l’esposizione di opere di scultura. Tra i<br />
progetti sottoposti al giudizio della giuria<br />
viene data la preferenza a quello dello<br />
studio fiumano Randić-Turato; per la<br />
soluzione urbanistica dell’intero complesso<br />
il primo premio viene assegnato<br />
all’architetto Dario Gabrić.<br />
Osservazioni, critiche<br />
suggerimenti...<br />
Nel 2002 in città si parla molto del<br />
futuro museo, ne parlano soprattutto<br />
architetti e storici dell’arte e già prima<br />
di conoscere la soluzione architettonica<br />
del progetto vincente. Innanzi-
firme entro il 2005<br />
nte trascurata<br />
tutto viene osservato che trattandosi di<br />
un progetto di grande importanza, non<br />
solo per la città, e per il quale i mezzi<br />
da spendere non sono pochi, il bando di<br />
concorso avrebbe dovuto essere internazionale.<br />
Altra osservazione: perché<br />
riadattare un vecchio edificio invece<br />
di costruire uno nuovo, spazi migliori<br />
in città se ne sarebbero trovati. Oltretutto<br />
- e questa è un’osservazione quasi<br />
generale - la costruzione come tale<br />
è inadeguata in quanto alcuni elementi,<br />
come le colonne portanti, quindi inamovibili,<br />
frammentano le sale già di<br />
per sé limitate e inadatte ad accogliere<br />
opere di particolari dimensioni. Perché<br />
- suggerisce qualcuno - non usare<br />
questo edificio quale sede di opere<br />
d’arte moderna e prendere in considerazione<br />
un’altra costruzione del complesso<br />
come sede del Museo di Arte<br />
Contemporanea? Idea questa condivisa<br />
pure dall’architetto zagabrese e presidente<br />
della commissione giudicatrice,<br />
dott. Ivo Maroević, secondo il quale<br />
il futuro museo potrebbe essere diviso<br />
tra più edifici del complesso. Diverso<br />
è il parere dello storico e critico d’arte<br />
fiumano Berislav Valušek, che da ex<br />
direttore della Galleria Moderna conosce<br />
la criticissima mancanza di spazio<br />
dell’istituzione museale e nel riuso<br />
dell’edificio T vede comunque una soluzione,<br />
seppure non definitiva. È stato<br />
lui, qualche decennio fa, ad individuare<br />
questo edificio come possibile soluzione<br />
al problema dell’istituzione cui era a<br />
capo. Per vent’anni - secondo lo storico<br />
dell’arte fiumano - questo edificio, con<br />
i debiti interventi, potrebbe soddisfare i<br />
bisogni dell’attuale Museo di Arte Moderna<br />
e Contemporanea di via Dolac.<br />
E la nave va... (?)<br />
I lavori all’edificio T potrebbero iniziare,<br />
i mezzi sono assicurati. La spesa<br />
verrà sostenuta per il 50 p.c. dalla Città<br />
di Fiume, l’altra metà dal Ministero<br />
della Cultura della Repubblica di Croazia.<br />
È il 7 dicembre 2002, l’accordo vie-<br />
Arte<br />
Unico e vistoso cambiamento negli spazi aperti dell’ex complesso industriale<br />
è la “comparsa” di un maxiparcheggio<br />
ne siglato dal sindaco Vojko Obersnel e<br />
dall’allora ministro della Cultura, Anton<br />
Vujić. Entro il 2005 Fiume avrà il suo<br />
nuovo Museo d’Arte Moderna e Contemporanea<br />
- così il sindaco.<br />
Sette anni dopo del nuovo museo<br />
nemmeno l’ombra. Unico e vistoso<br />
cambiamento che si nota, e non da oggi,<br />
negli spazi aperti dell’ex complesso industriale<br />
è la presenza delle centinaia<br />
di automobili. Un maxiparcheggio. Di<br />
nuovo c’è poi che un bel lotto del complesso<br />
è stato di recente venduto ad una<br />
ditta austriaca con sede a Zagabria, intenzionata<br />
a costruire un albergo d’affari<br />
con autorimessa sotterranea. Alla<br />
ditta viennese sono stati ceduti più metri<br />
quadrati già previsti ad uso del futuro<br />
museo. Nel 2013, però, il Museo che<br />
da sessant’anni risiede nell’ottocentesco<br />
palazzo zammattiano di via Dolac<br />
potrà trasferirsi nell’edificio T. Che, ovvio,<br />
per mancanza di mezzi non verrà<br />
riadattato, quindi ampliato, secondo il<br />
progetto Randić-Turato, ma solo restaurato<br />
- così l’assessore alla cultura della<br />
Città di Fiume, Ivan Šarar. Un ennesimo<br />
schiaffo alla cultura. Per essa, si sa, sole<br />
briciole.●<br />
<strong>Panorama</strong> 23
24 <strong>Panorama</strong><br />
Made in Italy<br />
La manifestazione organizzata da Italian Trade Commission e da Italian<br />
In USA il Moscato spopola il P<br />
a cura di Ardea Velikonja<br />
Sono anni che gli americani hanno<br />
adottato le bollicine italiane<br />
per rinfrescare l’estate e se<br />
il Prosecco è diventato un must, più<br />
recentemente è arrivato il Moscato a<br />
spopolare, imponendosi in particolare<br />
tra il pubblico di giovani consumatori.<br />
Per mantenere frizzante il mercato<br />
dei vini dell’estate, presso la<br />
sede dell’Ice nella Upper East Side<br />
si è svolta una degustazione intitolata<br />
“Wonderful Summer Wines from<br />
Italy”, dedicata a opinion leader, wine<br />
editor e operatori del settore”. A farne<br />
il resoconto è “America oggi”, quotidiano<br />
diretto a New York da Andrea<br />
Mantineo.<br />
La manifestazione, organizzata da<br />
Italian Trade Commission e da Italian<br />
Wine & Food Institute, ha inteso<br />
dare risalto ai vini italiani bianchi,<br />
spumanti, rosé, Prosecco e Moscato:<br />
una trentina di vini presentati dalle rispettive<br />
case vinicole, tutti a portata<br />
di ogni tasca. Ad accompagnare gli<br />
operatori nella degustazione dei vini<br />
e spumanti, alcuni dei più prestigiosi<br />
ristoranti italiani di New York hanno<br />
presentato un’ampia selezione di<br />
piatti estivi appositamente predisposti<br />
per l’occasione. Tra i ristoranti:<br />
“Le Cirque” di Sirio Maccioni, “Serafina”<br />
di Vittorio Assaf e Fabio Granato<br />
e “SD26” di Tony May.<br />
Inoltre, hanno partecipato alla manifestazione<br />
le aziende Ferrero, Podini<br />
Imports con i formaggi, caffé Manuel<br />
e il Consorzio del Prosciutto di<br />
Parma, mentre in qualità di sponsor<br />
Smeraldina ha presentato l’acqua minerale<br />
che sta conquistando il mercato<br />
americano.<br />
“Abbiamo pensato di dare risalto a<br />
questo tipo di vini, ideali per l’estate<br />
e già popolari negli Stati Uniti. È una<br />
iniziativa - ha spiegato Lucio Caputo,<br />
presidente del IW&FI - che è riservata<br />
essenzialmente ad operatori e giornalisti<br />
e che serve proprio a rilanciare<br />
quelli che in questo momento sono i<br />
vini italiani più consumati”.<br />
Lucio Caputo, rispondendo alla<br />
domanda perché gli americani trovano<br />
ideali per la calda estate i vini italiani,<br />
ha detto: “Intanto perché sono<br />
quasi tutti spumanti, che sono quelli<br />
che si bevono di più durante l’estate,<br />
poi ci sono i vini bianchi più leggeri<br />
che si bevono nei party, nei cocktail,<br />
non sono i robusti rossi che devi bere<br />
seduto a tavola”.<br />
Il presidente del IW&FI ha sottolineato<br />
che questi vini stanno avendo<br />
un grosso successo commerciale e, in<br />
attesa del passaggio dell’estate, sta già<br />
pensando ad organizzare una degustazione<br />
simile in autunno per il rilancio<br />
dei vini delle feste.<br />
Da costa a costa un altro vino italiano<br />
si sta diffondendo con vigore in<br />
particolare tra i consumatori giovani: il<br />
Moscato, che secondo Aniello Musella,<br />
direttore esecutivo dell’Ice in Usa,<br />
sta prendendo sempre più popolarità:<br />
“In particolare nel segmento forse più<br />
interessante, che è quello giovane, perché<br />
è un vino facile da bere, che può<br />
essere bevuto in tutte le occasioni e anche<br />
molto estivo. Questa è la caratteristica<br />
della continuazione del successo<br />
Il grattacielo Made in Italy più alto d’Europa<br />
D opo tre anni di lavori è stato inaugurato a Londra<br />
il più alto grattacielo dell’Europa occidentale,<br />
‘The Shard’ (La Scheggia), il cui progetto porta la firma<br />
dell’architetto italiano Renzo Piano. L’edificio, a forma<br />
piramidale e alto 310 metri, fa parte di un più ampio<br />
progetto di rinnovamento urbano in gran parte finanziato<br />
dall’emirato del Qatar. Al suo interno ospiterà uffici,<br />
abitazioni, ristoranti e un albergo. Nel 2013, inoltre,<br />
verrà aperta anche una piattaforma panoramica che<br />
consentirà una vista a 360 gradi su Londra, proprio sopra<br />
la stazione del metro di London Bridge<br />
All’evento a poche settimane dall’apertura dei giochi<br />
Olimpici, hanno partecipato il Primo Ministro del<br />
Qatar, Sheij Hamad bin Yasim al Thani, ed il Principe<br />
Andrea, figlio della Regina Elisabetta II.<br />
Il record del più alto grattacielo dell’Europa occidentale<br />
durerà per poco: il Mercury City Tower di Mosca,<br />
che si inaugurerà prossimamente, raggiungerà i<br />
332 metri di altezza.●
Wine & Food Institute<br />
rosecco<br />
di questo vino che gli americani abbinano<br />
a tanti piatti, anche nella tradizione<br />
americana”.<br />
Il Moscato è stato quindi adottato<br />
per il momento gastronomico più<br />
tradizionale per gli americani: il barbecue.<br />
“È meno alcolico degli altri<br />
ed è sicuramente uno degli elementi<br />
che poi è alla base del successo di<br />
questo vino” ha precisato Musella. Il<br />
2012 è quindi l’anno del fenomeno<br />
Moscato, accanto al Prosecco e agli<br />
spumanti italiani più in generale.<br />
Alla manifestazione, a cui hanno<br />
partecipato 19 importatori con vini di<br />
varie provenienze italiane, era d’obbiglo<br />
anche la presenza della cucina<br />
italiana presentata da tre ristoranti<br />
di chiara fama. “Il ristorante italiano<br />
autentico - ha precisato il direttore<br />
dell’Ice - è stato negli anni sempre<br />
il punto di forza della diffusione dei<br />
vini italiani di qualità. L’abbinamento<br />
cibo con ricette italiane con il vino<br />
è una cosa importante. Il vino lo gusti<br />
con determinati piatti”.<br />
E i 300 operatori specializzati<br />
presenti hanno confermato il suc-<br />
Made in Italy<br />
Un momento della degustazione cui ha partecipato il console generale Natalia<br />
Quintavalle, accompagnata da Aniello Musella e Lucio Caputo<br />
cesso della manifestazione che è<br />
stata visitata dal console generale<br />
Natalia Quintavalle, accompagnata<br />
nella degustazione da<br />
Aniello Musella e Lucio Caputo”.<br />
(aise)<br />
Il marchio, re nel mercato dei distillati raffinati, continua dal 1820 ad essere fedele alla sua storia<br />
Chi si ricorda di Vecchia Romagna?<br />
Alla Fiera Internazionale<br />
dell’Alimentazione, a San Paolo<br />
in Brasile, nello stand della regione<br />
Abruzzo è stato presentato<br />
con stile e degustazione il brandy<br />
italiano che si introduce, finalmente,<br />
nel mercato brasiliano. “Con un<br />
nuovo progetto, il distillato Vecchia<br />
Romagna Buton vuol collocarsi tra<br />
i principale Brandy nel mercato”,<br />
ha dichiarato Lorenzo Neri della<br />
Montenegro srl, importante gruppo<br />
di Bologna che produce anche la<br />
Grappa Libarna.<br />
Vecchia Romagna è un brandy<br />
inconfondibile invecchiato per 3,<br />
15, 25 o 35 anni, anche se in cantina<br />
ci sono anche bottiglie da 100 anni.<br />
Grazie alle piccole botti di rovere,<br />
il brandy ha un gusto deciso e secco,<br />
un profumo aromatico e complesso,<br />
un calore caldo ed intenso.<br />
Conosciuto ed apprezzato per la sua<br />
pregiata qualità nella sue classiche<br />
bottiglie triangolari, ha una parteci-<br />
pazione del 50 p.c. in valore e 40<br />
p.c. in volume in Italia nel mercato<br />
dei brandy.<br />
Il marchio, re nel mercato dei distillati<br />
raffinati, continua dal 1820<br />
ad essere fedele alla sua storia e a<br />
rafforzare la sua qualità ed immagine<br />
attraverso continui investimenti<br />
che contribuiscono a diffondere<br />
“intense emozioni”.<br />
Nel 1820 il soldato Jean Bouton,<br />
dopo aver seguito Napoleone attra-<br />
verso l’Europa, si stabilì in Emilia-<br />
Romagna, probabilmente trovò una<br />
bella ragazzotta con cui convivere<br />
e, proveniente dalla regione della<br />
Francia meridionale della Charente<br />
dove la famiglia gestiva una distilleria,<br />
iniziò la sua avventura imprenditoriale.<br />
Visto che la regione<br />
Emilia-Romagna ha caratteristiche<br />
geologiche e fisiche simili a quelle<br />
di quella francese, scelse il vitigno<br />
Trebbiano bianco e italianizzando<br />
il cognome in Buton cambiò il suo<br />
destino.<br />
Nel 1889 nell’Esposizione Universale<br />
di Parigi la Buton ottenne il<br />
Grand Prix con Medaglia d’Oro.<br />
Nel 1970, in un continuo processo<br />
di crescita a San Lazzaro-Ozzano<br />
è nata la “Città del Brandy” destinata<br />
alla produzione ed invecchiamento<br />
del Vecchia Romagna Buton.<br />
In Brasile, dopo l’invasione dei vini<br />
italiani è proprio un Brandy quello<br />
che mancava...●<br />
<strong>Panorama</strong> 25
26 <strong>Panorama</strong><br />
Italiani nel mondo<br />
Il tema dell’edizione 2012, che si svolgerà dal 10 al 14 settembre, può essere riassunto con<br />
CLIC un corso di alta cultura<br />
a cura di Ardea Velikonja<br />
per Stranieri di<br />
Perugia organizza ogni anno<br />
L’Università<br />
il Corso di Lingua Italiana<br />
Contemporanea (CLIC), un corso di<br />
alta cultura e specializzazione dedicato<br />
alle più recenti ricerche sull’italiano<br />
contemporaneo.<br />
Il tema dell’edizione 2012 può essere<br />
riassunto con la formula “Scrittori<br />
in cattedra”: l’idea attorno alla quale<br />
ruota il programma è infatti quella<br />
di mettere in primo piano e assegnare<br />
un ruolo attivo nel corso a coloro<br />
che utilizzano la lingua italiana come<br />
strumento di creazione artistica, spaziando<br />
tra canali, generi testuali e registri<br />
vari, ma che sempre più spesso<br />
oggi tendono a influenzarsi e a contaminarsi<br />
reciprocamente, superando<br />
anche il confine tra vecchie e nuove<br />
tecnologie.<br />
Illustri studiosi terranno lezioni di<br />
alto contenuto specialistico sull’opera<br />
di importanti scrittori contemporanei,<br />
alcuni dei quali saranno ospitati a Perugia<br />
e saliranno in cattedra per confrontarsi<br />
con i loro “analisti” in una tavola<br />
rotonda dal titolo “Lo scrittore e<br />
le sue lingue”.<br />
Il Premio Strega Domenico Starnone,<br />
che ha lavorato come sceneggiatore<br />
con alcuni dei più importanti registi<br />
italiani e che da anni insegna scrittura<br />
creativa presso la Scuola Holden di<br />
Torino, terrà una lezione sulle diverse<br />
tecniche compositive che caratterizzano<br />
la scrittura letteraria e quella<br />
a servizio della narrazione cinematografica.<br />
Tra i temi del corso emerge l’oscillazione,<br />
solo apparentemente contraddittoria,<br />
tra tendenze imposte dalla cosiddetta<br />
globalizzazione e accattivanti<br />
caratterizzazioni regionali su cui spesso<br />
punta la narrativa giallistica. Generi<br />
diversi come il teatro, il cinema e la<br />
satira in rete saranno indagati attraverso<br />
l’analisi degli strumenti linguistici e<br />
retorici della comicità. Il caso di autori<br />
i cui racconti hanno avuto una trasposizione<br />
cinematografica o televisiva<br />
consentirà un’ulteriore messa a fuoco<br />
delle scelte e delle trasformazioni im-<br />
poste dal mezzo. Non verrà inoltre trascurato<br />
il fenomeno in costante crescita<br />
della produzione letteraria di autori<br />
stranieri, immigrati e migranti, che<br />
scelgono di scrivere in italiano.<br />
I seminari proporranno approfondimenti,<br />
discussioni e esercitazioni su<br />
tematiche attuali come l’italiano e le<br />
scritture creative, la globalizzazione e<br />
le caratterizzazioni regionali, la variazione<br />
diamesica, autori stranieri che<br />
scrivono in italiano.<br />
Il corso, aperto a cittadini italiani e<br />
stranieri, si svolgerà dal 10 al 14 settembre<br />
2012 presso l’Università per<br />
Stranieri di Perugia nella prestigiosa<br />
sede di Palazzo Gallenga (Piazza Fortebraccio,<br />
4).<br />
Il CLIC offrirà un’occasione unica<br />
di aggiornamento a ricercatori, dottorandi,<br />
docenti o a semplici curiosi interessati<br />
ad approfondire la conoscenza<br />
della cultura italiana contemporanea,<br />
osservandone i più recenti orientamenti<br />
attraverso lo specchio della<br />
lingua, delle sue varietà e del loro ampissimo<br />
spettro espressivo.<br />
Le lezioni saranno tenute in italiano,<br />
pertanto ai partecipanti stranieri<br />
sarà richiesta una conoscenza avanzata<br />
della lingua.<br />
A conclusione del corso è previsto<br />
un esame finale facoltativo il cui superamento<br />
dà diritto all’acquisizione<br />
di 4 CFU e ad un attestato di profitto.<br />
A coloro che non intendano sostenere<br />
l’esame finale viene rilasciato, su<br />
richiesta dello studente, un attestato di<br />
frequenza.<br />
Per la prova finale i corsisti dovranno<br />
produrre una tesina collegata<br />
alle tematiche del corso (3-4 pagine)<br />
e consegnarla entro il 14 settembre. Il<br />
lavoro individuale verrà discusso in<br />
sede d’esame insieme ad un argomento<br />
a scelta tra quelli trattati durante le<br />
lezioni.<br />
Per l’elaborazione e la stampa di<br />
questi brevi saggi i corsisti potranno<br />
liberamente accedere alle biblioteche<br />
e al laboratorio informatico dell’Università.<br />
Potranno inoltre richiedere<br />
l’assistenza del docente durante le attività<br />
seminariali in cui verranno fornite<br />
una dettagliata bibliografia e una<br />
lista di letture relative agli argomenti<br />
del corso.<br />
Per iscriversi compilare il modulo<br />
di preiscrizione che troverete sul sito<br />
http://www.unistrapg.it/didattica/corsidi-alta-cultura-e-specializzazione/clic<br />
ed inviarlo, unitamente alla ricevuta<br />
di pagamento della quota d’iscrizione,<br />
alla segreteria organizzativa del<br />
corso all’indirizzo postale:<br />
piazza Fortebraccio, 4 - 06123 Perugia<br />
fax: +39 075 5746 227<br />
e-mail: irene.zampolini (at) unistrapg.it<br />
La quota d’iscrizione di euro<br />
350,00 potrà essere pagata tramite bonifico<br />
bancario a:<br />
Banca Unicredit<br />
Agenzia Perugia Università<br />
conto corrente n. 29465268<br />
IBAN code: IT 31 H 02008 03043<br />
000029465268<br />
Grande soddisfa<br />
L’editoria<br />
L’ approvazione dell’emendamento<br />
sulla stampa italiana all’estero,<br />
nell’ambito del via libera del Senato<br />
alla riforma dell’editoria, è stato<br />
accolto con “grande soddisfazione”<br />
dal Presidente della Federazione Unitaria<br />
della Stampa Italiana all’Estero<br />
(Fusie), Giangi Cretti.<br />
“Il nostro ringraziamento - ha detto<br />
Cretti - va a tutte le forze politiche<br />
rappresentate in Senato ed in particolare<br />
al senatore Vincenzo Vita,<br />
primo firmatario dell’emendamento,<br />
che, fin dal Seminario organizzato<br />
lo scorso maggio a Roma dalla<br />
Fusie su questo tema, si è fatto carico<br />
della “questione stampa italiana<br />
all’estero” con lodevole impegno<br />
personale. Vogliamo, poi, ringraziare<br />
anche la Commissione Affari Costituzionali,<br />
in particolare i relatori,<br />
senatori Marilena Adamo e Lucio<br />
Malan, che hanno saputo accogliere<br />
le richieste avanzate dalla Fusie in<br />
occasione dell’audizione dello scorso<br />
14 giugno”.
la formula «Scrittori in cattedra»<br />
a Perugia<br />
swift address: UNCRITM1j11<br />
causale: iscrizione al Corso di Lingua<br />
Italiana Contemporanea (CLIC)<br />
Le iscrizioni resteranno aperte fino<br />
alla data di inizio del corso. Sarà quindi<br />
possibile formalizzare l’iscrizione ed<br />
effettuare il pagamento della relativa<br />
quota direttamente all’arrivo a Perugia.<br />
Per questioni organizzative si prega tuttavia<br />
di comunicare preventivamente<br />
alla Segreteria la propria adesione.<br />
Si ricorda inoltre che gli studenti<br />
provenienti da paesi non comunitari<br />
devono essere in possesso del visto<br />
d’ingresso. Per ulteriori informazioni<br />
si prega di rivolgersi alle Rappresentanze<br />
diplomatiche italiane del proprio<br />
Paese.<br />
Lunedì 10 settembre 2012, alle<br />
ore 10.00, si svolgerà presso Palazzo<br />
Gallenga la riunione generale dei<br />
Italiani nel mondo<br />
zione per l’approvazione dell’emendamento sulla stampa all’estero<br />
è il collante con la realtà italiana<br />
“Siamo molto soddisfatti - ha continuato<br />
il presidente FUSIE - anche<br />
perché si tratta, di fatto, di una prima,<br />
importante, risposta alla mutata<br />
condizione socio-economica della<br />
comunità degli italiani all’estero,<br />
alle cambiate modalità di produzione<br />
e di fruizione dell’informazione, che<br />
impongono, oggi, un aggiornamento<br />
delle disposizioni normative che presiedono<br />
all’erogazione dei contributi<br />
per l’editoria italiana all’estero, attualmente<br />
regolati ancora da uno specifico<br />
articolo di una legge dell’agosto<br />
1981, la n.416. Questo sul piano<br />
legislativo”.<br />
“Inoltre - ha proseguito Cretti -, su<br />
di un piano più squisitamente politico,<br />
l’emendamento, sotto forma di articolo<br />
ad hoc, contribuisce a recuperare<br />
l’informazione italiana all’estero<br />
in un provvedimento che si occupa<br />
globalmente dell’editoria italiana,<br />
riconoscendogli la propria specificità<br />
e consentendogli, così, di essere rappresentata<br />
all’interno della riforma<br />
partecipanti per la verifica e il completamento<br />
della documentazione di<br />
iscrizione.<br />
Per informazioni<br />
Segreteria organizzativa: Irene Zampolini<br />
che, nel 2014, dovrebbe dare all’intero<br />
settore dell’editoria un nuovo e più<br />
adeguato assetto normativo”.<br />
“Non da ultimo - ha annotato il<br />
presidente della Fusie - l’emendamento<br />
approvato dal Senato, così<br />
come è stato sottolineato pure nel dibattito<br />
in Aula, rafforza al contempo<br />
l’importanza e la necessità dell’informazione<br />
italiana all’estero per il mantenimento,<br />
la trasmissione e la promozione<br />
della lingua e della cultura<br />
italiane; e ciò sia per il ruolo di collante<br />
tra i milioni di italiani all’estero<br />
e la realtà italiana, ma anche e soprattutto<br />
per il ruolo di strumento di<br />
promozione dello stesso Sistema Italia<br />
nel mondo”.<br />
“Ora - ha concluso Cretti - attendiamo<br />
con fiducia che, dopo il Senato,<br />
anche la Camera dei deputati<br />
dia rapidamente il suo voto favorevole<br />
per la definitiva conversione<br />
in legge del decreto. Fermo restando<br />
che fondamentale sarà la definizione<br />
del regolamento d’applicazio-<br />
E-mail: irene.zampolini (at) unistrapg.it<br />
Tel: +39 075 5746 285<br />
Tutor: Borbala Samu<br />
E-mail: borbala.samu (at) unistrapg.it<br />
●<br />
Giangi Cretti, Presidente della Federazione<br />
Unitaria della Stampa<br />
Italiana all’Estero (Fusie)<br />
ne che auspichiamo sappia recepire<br />
lo spirito delle indicazioni contenute<br />
nell’emendamento. A tal fine la Fusie<br />
si augura che possano rivelarsi utili<br />
le proposte avanzate in sede di audizione”.<br />
(aise)<br />
<strong>Panorama</strong> 27
28 <strong>Panorama</strong><br />
Reportage<br />
Idria: una delle più grandi miniere slovene opera ora in funzione del turismo<br />
Il mondo sotterraneo del mercurio<br />
testo e foto di Ardea Velikonja<br />
La cittadina di Idria (Idrija) situata<br />
in quella parte della Slovenia<br />
occidentale dove s’incontrano<br />
il mondo prealpino e quello<br />
carsico, benché conti non più di 7000<br />
abitanti, è conosciuta in tutto il mondo<br />
per i giacimenti di mercurio, fra i<br />
più ricchi del globo. Dal 1987 però<br />
(nonostante la presenza di ben circa<br />
14.000 tonnellate di mercurio) la miniera<br />
è chiusa, escluse alcune gallerie<br />
poste in funzione del turismo, che andiamo<br />
a vedere.<br />
Si entra dal Palazzo Šelštev, sede<br />
del museo minerario. La guida ci fa<br />
vedere subito un filmato nella sala in<br />
cui i minatori si raccoglievano ogni<br />
mattina. In più lingue viene spiegata<br />
la storia della miniera e del mercurio.<br />
Nella sala l’inizio del lavoro veniva<br />
annunciato da colpi su un pezzo di rotaia<br />
di legno che pendeva dal soffitto,<br />
più tardi veniva annunciato dal rintocco<br />
della campana nella sala d’appello.<br />
Prima di scendere nei cunicoli<br />
ciascun minatore ritirava dall’“orologio<br />
della morte”, un’apposita tavola<br />
murale, la propria targhetta numerata<br />
che poi, al termine del turno, riappendeva<br />
confermando in tal modo la<br />
felice risalita. Poi, indossati casco e<br />
giacca che sono obbligatori, si scende<br />
nel sottosuolo dove 500 anni fa<br />
sono iniziati i primi scavi.<br />
L’edificio Šelštev da cui dal 1500 si accedeva alla miniera<br />
“Secondo una leggenda il mercurio<br />
venne scoperto da un mastellaio<br />
intorno all’anno 1490 mentre<br />
bagnava i suoi recipienti in un torrente.<br />
Con enorme sorpresa si rese<br />
conto che il mastello pesava tremendamente.<br />
Quello fu un giorno<br />
storico per la città: iniziava l’estrazione<br />
del mercurio, l’unico metallo<br />
allo stato liquido presente in natura.<br />
Nel punto in cui venne scoperto<br />
l’argento vivo, come viene anche<br />
chiamato, sorse già nell’anno 1500<br />
la chiesa della Ss.Trinità. Lo stesso<br />
anno si iniziò a scavare nella parte<br />
Il folletto della miniera<br />
aneddoto del “berkmandlc”, il<br />
L’ folletto della miniera, era stato<br />
inventato dai minatori che durante<br />
la merenda si vedevano “sparire”<br />
i pezzi migliori del già povero cibo<br />
che si portavano da casa. Quando<br />
nel buio delle gallerie spariva qualcosa,<br />
era colpa del “folletto” e così<br />
di generazione in generazione. Oggi<br />
nel corso della visita alla miniera c’è<br />
una galleria buia in cui quando ci si<br />
passa vicino si accende una luce e si<br />
presenta il folletto.●<br />
meridionale della conca di Idria la<br />
galleria ‘Antonijev rov’ (Pozzo di<br />
Antonio), ancor oggi conservata.<br />
Accanto a quella di Almaden<br />
in Spagna la miniera slovena era<br />
la maggior miniera di mercurio al<br />
mondo. Nel corso di mezzo millennio,<br />
mediante il processo di arrostimento<br />
del minerale di cinabro<br />
si sono ottenute 147.000 tonnellate<br />
di mercurio il che rappresentava il<br />
13 per cento della produzione mondiale<br />
di tale metallo. Per la vendita<br />
furono riempite ben 3.132.000<br />
bombole esportate in tutto il mondo.<br />
A Idria il mercurio si presenta<br />
in due forme: come mercurio nativo<br />
(ovvero vere e proprie gocce) e<br />
sotto forma di cinabro. Il minerale<br />
di cinabro si presenta con un caratteristico<br />
colore che tende al rosso e<br />
solo un arrostimento prolungato a<br />
temperature superiori agli 800 gradi<br />
è in grado di far sgorgare il liquido<br />
prezioso. Fra gli altri minerali<br />
del giacimento ci sono i preziosi<br />
cristalli di cinabro, nelle gallerie<br />
abbonda pure l’essonite sotto<br />
forma di filamenti di stalattiti, nelle<br />
diverse tonalità c’è anche il melanterile.<br />
L’Idrialin poi, che deve il<br />
suo nome ad Idria, è un minerale alquanto<br />
raro.
La sala in cui convenivano gli operai per l’appello,<br />
prima della discesa nei cunicoli<br />
La cappella sotterranea della Ss.<br />
Trinità con i santi Barbara e Ahac,<br />
protettori dei minatori<br />
Tutti i minerali che si possono<br />
trovare nel sottosuolo<br />
L’”orologio della morte” dal quale ogni minatore<br />
prendeva il numero prima di scendere<br />
nelle viscere della terra<br />
Il Museo<br />
Pozzo<br />
di Antonio<br />
Per entrare è obbligatorio<br />
il casco e la giacca<br />
La visita inizia con la spiegazione<br />
dei cunicoli sotterranei della miniera<br />
<strong>Panorama</strong> 29
30 <strong>Panorama</strong><br />
Un duro lavoro<br />
dal 1500 ad oggi
<strong>Panorama</strong> 31
32 <strong>Panorama</strong><br />
Il cinabro, il minerale rosso dal quale<br />
dopo la fusione esce il mercurio<br />
Un rapido confronto mostra che anche il ferro è più leggero<br />
Mezzo vasetto in vetro contiene<br />
ben un chilo di Hg<br />
Alla fine della visita la guida ci mostra i campioni<br />
di quello che abbiamo visto sottoterra<br />
Per un chilo<br />
è sufficiente<br />
mezzo vasetto<br />
La bottiglia “standard”di tre litri con<br />
cui veniva trasportato
In totale nel sottosuolo di Idrija ci<br />
sono 700 chilometri di gallerie che<br />
arrivano ad una profondità di circa<br />
400 metri. Vi hanno lavorato oltre<br />
10.000 minatori che entravano<br />
la mattina presto e uscivano la sera<br />
tardi. In tutti e 500 anni per fortuna<br />
si sono avuti ‘solo’ trecento morti in<br />
crolli vari. Però il pericolo dei crolli<br />
era per i minatori del tutto secondario<br />
rispetto all’alta tossicità dei vapori<br />
di mercurio tanto che, andati<br />
in pensione, si ammalavano tutti ai<br />
polmoni. Questa è una della ragioni<br />
per cui la miniera è stata chiusa assieme<br />
alla scarsa richiesta di questo<br />
metallo” dice la guida.<br />
Camminiamo, camminiamo lungo<br />
le strette gallerie e ogni tanto ci<br />
sono dimostrazioni su come si lavorava<br />
agli inizi e l’evolversi della modernizzazione<br />
negli anni. Addirittura<br />
ci sono effetti sonori che ci fanno<br />
capire cosa succedeva con le frane.<br />
Tutte le gallerie sono puntellate da<br />
grossi tronchi di acacia, legno che<br />
sopporta benissimo l’umidità. Andiamo<br />
sempre in discesa mentre la<br />
guida ci spiega come si lavorava e<br />
arriviamo al punto più basso della<br />
nostra visita, a circa 100 metri sotto<br />
la superficie del suolo e 22 metri al<br />
di sotto della galleria Pozzo di Antonio.<br />
Qui si vedono le tante gallerie<br />
ormai abbandonate e chiuse. La risalita<br />
avviene tramite 110 gradini in<br />
cemento di cui una parte originali in<br />
roccia, denominati scale di Attems<br />
a ricordare che i minatori per uscire<br />
dalle parti più profonde della miniera<br />
dovevano superare più di mille<br />
gradini.<br />
“Il 30 giugno, conclude la guida<br />
con soddisfazione, la nostra miniera<br />
è stata inclusa nel patrimonio mondiale<br />
dell’UNESCO”.<br />
Usciti dal Pozzo di Antonio al<br />
Museo sul bancone ci aspetta un<br />
pezzo di cinabro e il mercurio in un<br />
piccolo vasetto, con scritto su 1 kg<br />
per farci capire quanto è pesante, e<br />
un altro in cui sul mercurio galleggia<br />
un pezzo di ferro. Il pubblico più numeroso,<br />
spiega la guida, è composto<br />
dai bambini delle scuole che studiano<br />
gli elementi chimici. Non mancano<br />
però gli adulti: da quando nel<br />
1999 la miniera è stata aperta al pubblico<br />
annualmente ci sono stati circa<br />
20.000 visitatori provenienti da tutto<br />
il mondo. ●<br />
Reportage<br />
Sembra proprio argento vivo...<br />
Il mercurio, elemento chimico di simbolo Hg e numero atomico 80, bianco<br />
e brillantissimo, è il solo metallo liquido rinvenibile a temperatura<br />
ambiente. Solidifica a 38,4 °C e assomiglia allora all’argento; il suo punto<br />
di ebollizione è 357 °C. Emette già a freddo vapori molto tossici. Possiede<br />
una densità elevatissima per un liquido, 13,6, e una resistività relativamente<br />
alta. Scioglie facilmente l’oro, l’argento, il piombo, i metalli alcalini,<br />
per dar luogo a leghe più o meno consistenti, gli amalgami; questi<br />
vengono decomposti dal calore, con distillazione del mercurio. Al contatto<br />
dell’aria si altera lentamente, ricoprendosi di una pellicola grigia di ossido<br />
mercuroso. Oltre che allo stato puro lo si trova nel minerale chiamato<br />
cinabro, dal colore rosso che viene arrostito e dal quale poi fuoriesce il<br />
mercurio liquido.<br />
Allo stato puro viene usato per il suo elevato peso specifico e per la sua<br />
grande conducibilità elettrica e termica allo stato liquido in apparecchiature<br />
elettriche e in strumenti di fisica (contattori, raddrizzatori, manometri).<br />
Nella metallurgia dell’argento e dell’oro si utilizza una certa quantità di<br />
mercurio per l’amalgamazione dei minerali. Nell’industria chimica è largamente<br />
usato nella preparazione di coloranti ed esplosivi, sintesi di composti<br />
organici, ecc.; nella preparazione elettrolitica di metalli è usato anche<br />
per il rivestimento degli specchi e in farmacologia. Il vapore di mercurio<br />
sottoposto a un campo elettrico è spesso utilizzato come sorgente luminosa:<br />
sono molto diffusi i tubi a scarica rivestiti di sostanze fluorescenti. Dispositivi<br />
a vapore di mercurio vengono usati per la conversione della corrente<br />
elettrica da alternata a continua.●<br />
Una delle tante gallerie abbandonate<br />
<strong>Panorama</strong> 33
Lo scorso maggio sono stati attribuiti i Premi della<br />
XLIV edizione del concorso Istria Nobilissima,<br />
che hanno dato una nuova conferma dei potenziali<br />
creativi del gruppo nazionale italiano nei campi<br />
dell’arte e della cultura. Ritenendo che di tali potenziali<br />
debba fruire il maggior numero di lettori, nelle<br />
pagine riservate alle letture “<strong>Panorama</strong>” propone le<br />
opere a cui siano stati attribuiti premi o menzioni.<br />
Nella categoria “Letteratura - Premio Osvaldo Ramous”<br />
alla sezione “Prosa in lingua italiana” la giuria<br />
ha assegnato il secondo premio a ROSSANA BU-<br />
BOLA di Buie per i due racconti dal titolo “Due fiumi<br />
e due Lune” di cui pubblichiamo la seconda parte.<br />
Questa la motivazione: “Due racconti che si accodano<br />
con il titolo, scorrevoli, linguisticamente corretti<br />
che si avvalgono di un buon rapporto tra parte narrativa<br />
e dialogica, belle atmosfere, a tratti surreali. Nel<br />
34 <strong>Panorama</strong><br />
Letture<br />
«Due fiumi e due Lune»<br />
Non mi sono accorta che ha smesso di piangere e si è alzato.<br />
“Scusami” gli dico e lo guardo dal basso, inerme come<br />
una bambina. Mi tende la mano e mi tira, il mio corpo salta<br />
sulle gambe come un grillo. “Non sono figlio di Ida” mi dice<br />
con un filo di voce. I suoi occhi non sono gonfi, sembra non<br />
abbia versato una lacrima, è ancora bellissimo. “Parlami di<br />
Giovanni.” mi dice con voce triste. Forse è un amico di mio<br />
cugino. Continuo a fare ipotesi che non hanno senso. Alla<br />
fine rispondo per cortesia, senza pormi troppe domande.<br />
“Giovanni è il mio cugino preferito. Io sono la più piccola<br />
della famiglia, lui il più vecchio dei figli di mia zia, abbiamo<br />
10 anni di differenza. Giovanni mi ha sempre coccolato,<br />
e mi vizia ancora di tanto in tanto. Da bambina mi portava<br />
in giro in carriola e mi scaricava sul prato come un sacco di<br />
patate e io ridevo tantissimo. Ora siamo cresciuti, lui ha quarant’anni.”<br />
“Cosa fa nella vita?”<br />
“Fa il meccanico, ha un’officina in un paese vicino. Ha<br />
un figlio piccolo e una moglie molto simpatica. Non ci vediamo<br />
più tanto spesso, io non vivo qui e negli ultimi tempi<br />
ci vengo veramente di rado. Sai, il lavoro, gli amici, non<br />
ho tempo.”<br />
“E suo padre com’è?”<br />
Non so perché mi chiede di mio zio, è un argomento che<br />
non amo molto. La mia voce si fa dura:“Mio zio è morto<br />
molti anni fa. Niente di triste, era un alcolizzato, credo sia<br />
stato un sollievo per tutti, soprattutto per mia zia.”<br />
Faccio una pausa:“Ricordo quel bastardo tirare un calcio<br />
al gatto solo perché voleva saltargli in grembo o rispondere<br />
male a mia zia solo perché, secondo lui, la minestra quel<br />
giorno faceva schifo. Ho molti ricordi brutti di quell’uomo,<br />
mai un sorriso, mai un grazie, un “per favore”. Al suo funerale<br />
nessuno era triste e mentre gli uomini ricoprivano la<br />
cassa di terra, mia zia lasciò il cimitero. Quando la raggiungemmo<br />
a casa, nell’orto, c’era un falò. Non stava bruciando<br />
solo i vestiti dello zio, ma anche il suo ricordo, la sua anima<br />
era finalmente arsa al rogo. Da quel giorno mia zia tornò a<br />
secondo racconto in particolare emerge il tratteggio di<br />
un mondo arcaico considerato dall’ottica di una giovane<br />
che desidera altro dalla vita, il raggiungimento<br />
di un sogno...”.<br />
sorridere.” Non so perché ho raccontato questo a Gianni,<br />
mi è venuto spontaneo. Sembrerò crudele a parlare così, ma<br />
credo che certa gente renda felici gli altri solo dopo morta.<br />
Mi viene in mente che da piccola ho visto lo zio strattonare<br />
zia Ida perché aveva raccolto dei fiori da portare al cimitero,<br />
quell’uomo non aveva il senso della compassione e della<br />
carità. Nella mia mente si apre una finestra di luce biancastra.<br />
Tornano immagini lontane, parole smozzate sussurrate<br />
tra mia madre e mia zia dietro la casa o sulle scale, per<br />
non farsi sentire. Rivedo lividi e lacrime, poi c’è il vuoto, il<br />
buio, c’è un periodo senza ricordi, poi, d’un tratto, risplende<br />
il sole. Gianni mi guarda. Ha l’espressione di chi non<br />
può cambiare le cose, ma non si è ancora rassegnato del tutto.<br />
Ora lo vedo davvero, riconosco quell’espressione, è la<br />
stessa di Giovanni quando era stato costretto a uccidere la<br />
prima gallina perché suo padre voleva fare di lui un uomo.<br />
Non si era rifiutato, ma poi aveva pianto, vomitato e insieme,<br />
di nascosto, avevamo seppellito la povera bestiola dietro<br />
la casa, tra il noce e la cisterna.<br />
“Siamo arrivati. Quello è l’agriturismo. Che fai, entri?”<br />
Gianni è insicuro. Tentenna. Ha gli occhi di nuovo<br />
sull’orlo del pianto. Non ho capito nulla, ma ho capito<br />
troppe cose. Sento il suo odore, sa di violetta. “C’è qualcosa<br />
di specifico che devo dirle?”<br />
Gianni pensa. “Dille che l’ho sempre vista. E ho sempre<br />
cercato di parlarle e ho sempre tenuto stretti i suoi fiori e mi<br />
sono riscaldato con i suoi lumini. Dille che le anime non<br />
vogliono stare per la strada, preferiscono rimanere coi propri<br />
cari, a casa. E falle gli auguri di buon compleanno.”<br />
“Non mi crederà.”<br />
“Probabile.”<br />
Mi rendo conto di essere davanti a un fantasma, non<br />
ho paura. Mia madre dice che non bisogna aver paura dei<br />
morti, ma dei vivi. Penso al rottame di motocicletta nascosto<br />
da sempre nel granaio e il cerchio comincia a prendere<br />
forma. “Come sei morto?” gli chiedo.
Gianni sorride:”Un cerbiatto ha attraversato di colpo la<br />
strada, io correvo, era bagnato, ho frenato per evitarlo e mi<br />
sono schiantato sul ponte. Il cerbiatto è fuggito via.”<br />
Nessuno della mia famiglia ha mai raccontato questa storia,<br />
è così che si uccidono le persone, cancellandone il ricordo.<br />
Guardo il paesino: quattro case e chissà quanti segreti.<br />
Mi chiedo se dietro ognuna di quelle porte siano sepolte vergogne<br />
e paure. Sono felice di non far parte di quel microcosmo<br />
ipocrita e malsano. Non so perché abbia dovuto incontrarlo<br />
io, sarà la luce azzurrina della Luna a creare alchemiche<br />
magie nell’aria. Non trovo le parole giuste per salutarlo.<br />
Stiamo uno di fronte all’altra, ognuno con la paura di fare<br />
qualcosa di sbagliato e rovinare tutto.<br />
“I fiori da oggi staranno sulla finestra. - lo rassicuro – Stai<br />
dietro a me, così la vedi. Non so se lei ti vedrà, ma le parlerò<br />
di te.”<br />
Gianni mi prende le mani, accarezza i fiori con il volto.<br />
Mi chiedo se siano stati i fiori ad averlo tenuto in vita per<br />
così tanto tempo.<br />
“Dille che sarei tornato al mattino per portarla via, e dille<br />
che è più bella di Sofia Loren, lei capirà.”<br />
Annuisco. È l’unica cosa che può salvarmi dal passare<br />
per folle, è l’unico messaggio segreto che mia zia può capire.<br />
Non abbraccio Gianni, ho paura che svanisca nel nulla.<br />
Ho sempre creduto che l’amore fosse un gioco di equilibri e<br />
compensazione, ora mi trovo davanti all’eternità e non riesco<br />
ad accettarla. Può davvero, un sentimento, tenere le anime<br />
ancorate a questo mondo? Ripenso alle anime che la gente<br />
ancora alle strade con fiori e lumini. Ho deciso: domattina<br />
ripercorro tutta la strada a piedi e raccolgo tutti i fiori attaccati<br />
agli alberi e al guardrail, metto tutti i lumini in un sacco<br />
e li porto vicino alle case delle famiglie. Mi prenderanno<br />
per pazza, o faranno spuntare la pista satanica, poco importa,<br />
voglio solo non vedere più ardere le fiammelle di notte, non<br />
voglio più che le anime vaghino sole sotto la pioggia. Guardo<br />
Gianni, forse per l’ultima volta, non so cosa dirgli. Dalla<br />
bocca mi scappa un innocente:”Avrei preferito che mio zio<br />
fossi tu.”<br />
Gianni sorride. Mi giro e apro con timore la porta. Non<br />
so cosa le dirò, ma so che alla fine capirà. Dentro c’è aria di<br />
festa, tutti guardano verso di me, mi travolge il boato allegro<br />
della famiglia. Spero che Gianni sia ancora dietro alle mie<br />
spalle, che possa vedere suo figlio Giovanni venirmi incontro<br />
con un largo sorriso. Mia zia Ida ha lo sguardo fisso sui<br />
fiori che tengo in mano.<br />
Mi sento coniglio per l’ennesima volta, poi penso a lui,<br />
vedo una sagoma azzurrina sbirciare dalla finestra, appoggio<br />
i fiori vicino al suo volto e lui scompare. Nella stanza c’è uno<br />
strano odore di violette, ma non è stagione. Mia zia si siede<br />
e trasale, le spunta una timida lacrima. La abbraccio e le sussurro<br />
all’orecchio “Sei più bella di Sofia Loren”. Ci chiudiamo<br />
in camera sua.<br />
Voi non potete entrare.<br />
Lungo il fiume<br />
Mi chiamo Maria, ho 14 anni, sono nata un caldo giorno<br />
d’estate in un anno in bilico tra la guerra e la pace. Ho patito<br />
la fame, lavorato nei campi fin da bambina, giocato con<br />
le capre sul prato, ho sognato. Ho sognato di potermi tuffare<br />
nel mare, quella sottile striscia di azzurro diverso che ha<br />
sempre delimitato il mio sguardo. Ma la vita non è un sogno,<br />
e il mare non l’ho mai visto. Nei miei pensieri è un’immen-<br />
Letture<br />
sa distesa di blu increspata di onde, con scogli che affiorano<br />
appuntiti e granchi che la sera escono dai buchi con la bassa<br />
marea. Ci vedo riflessa la Luna, di notte, e immagino le stelle<br />
che danzano nell’acqua e i pesci d’argento, le sirene che cantano<br />
e incantano i marinai. L’ho sempre letto, il mare e l’ho<br />
visto nei disegni di un bambino che c’è stato con tutta la famiglia,<br />
un’estate intera, perché vicino al mare crescono i pomodori,<br />
e anche i limoni e mi ha detto che c’è la sabbia che<br />
rimane appiccicata alle dita e che col vento si alza e, se proprio<br />
in quel momento stai mangiando un panino, mangi pure<br />
qualche granello e lo senti scricchiolare sotto i denti, salato.<br />
Vorrei tanto sentire il ruvido della sabbia sulla lingua e vorrei<br />
tuffarmi almeno una volta. Io nuoto benissimo, anche controcorrente<br />
e con l’acqua gelida, al mio paese mi chiamano<br />
Naia perché assomiglio alle Naiadi. Questo nomignolo me<br />
l’ha dato il maestro di scuola e poi mi ha spiegato cosa voleva<br />
dire, ma voi lo sapete già, non siete ignoranti. Neanche io<br />
lo sono. Mi piace studiare e a scuola c’è una grande biblioteca,<br />
avrà più di 300 libri, non li ho letti tutti, ma quasi. Quando<br />
sarò grande guadagnerò tanto da poter studiare, come il<br />
figlio del dottore che ora vive in una grande città e gira in<br />
carrozza e scarpe lucide, dicono che ha anche l’acqua in casa<br />
e non deve scendere al pozzo come me, che d’inverno devo<br />
spaccare il ghiaccio col piccone. Guadagnerò tanto da avere<br />
una biblioteca tutta mia e insegnerò a leggere ai bambini,<br />
perché ci sono tante favole da sapere, tante storie da raccontare.<br />
Questa è la mia.<br />
L’altro giorno ho deciso di scappare. Ho preso un borsone<br />
con dentro pane e formaggio, un po’ di latte e sono partita.<br />
Voglio vedere il mare, e voglio farlo adesso, perché fra due<br />
giorni compio quindici anni e il regalo più bello sarebbe poter<br />
stare coi piedi accarezzati dalle onde a vedere il tramonto.<br />
Se trovo qualche conchiglia faccio una collana e la porto<br />
a mia sorella che è ancora piccola e il mare non sa neanche<br />
cos’è. Appena cresce trovo un carretto e la porto con me.<br />
Non mi piace la vita nei campi e qui sui monti è dura perché<br />
la terra gela e gli animali sono assopiti dal freddo, allora,<br />
d’inverno mandano noi ragazzini a spaccare le zolle, dicono<br />
che siamo più forti e resistiamo al freddo, ma non è vero.<br />
L’anno scorso un ragazzino ha preso la polmonite e adesso<br />
è solo un peso, non può più fare niente, dicono che andrà a<br />
studiare da prete. Io non voglio fare il prete. Non mi voglio<br />
ammalare, e non voglio stare a falciare il fieno in luglio, col<br />
sudore che cola lungo la schiena e i calli sulle mani. Quando<br />
sarò grande lascerò per sempre le montagne e andrò a vivere<br />
in riva al mare, costruirò una barca e andrò a pescare tutti<br />
i giorni, anche d’inverno, perché il mare non gela e non si<br />
deve prendere a picconate. È così che ho deciso di partire,<br />
pensando a quant’è duro vivere dalle mie parti, in un paese<br />
dimenticato da Dio, dove l’estate è troppo calda e l’inverno<br />
troppo nevoso. Così, l’altro giorno mi sono incamminata<br />
lungo il fiume. Il maestro di scuola (c’è solo lui) ci ha insegnato<br />
che i fiumi portano al mare e, in effetti, l’acqua scorre<br />
verso l’orizzonte marino, per cui, se la seguo prima o poi<br />
ci devo arrivare. Ieri ho preso il sentiero che parte da sotto<br />
il ponte e va verso il bosco di pino nero. L’aria profuma di<br />
resina da quelle parti e l’acqua è così trasparente da vedere<br />
i gamberi scivolare a ritroso lungo i sassi. Poi c’è la cascata.<br />
La senti da lontano. È come un muggito lungo e costante,<br />
ma quando la vedi sprigiona gli arcobaleni e sembra una<br />
magia. Quando ho cercato di attraversarla sono caduta. Non<br />
<strong>Panorama</strong> 35
36 <strong>Panorama</strong><br />
Letture<br />
sapevo avesse tanta potenza. I vortici mi hanno sbattuto sul<br />
fondo, tra i sassi, a un certo punto ho visto solo bianco, tanto<br />
bianco, spuma e bolle che non riuscivo ad afferrare. Poi,<br />
quasi per miracolo, sono riaffiorata. Ho preso tanta paura e<br />
sono rimasta lì tutta la notte. Sopra di me c’era una lunga e<br />
intensa striscia di stelle azzurrine. Non ne ho mai viste tante.<br />
Poi, tra i rami è sbucata la luna e tutto s’è fatto argento. Di<br />
notte un cerbiatto si è messo a bere vicino a me, forse non mi<br />
ha visto, non ha avuto paura. Io sono rimasta immobile. Poi<br />
è scappato, impaurito da un rumore lontano. Ho guardato il<br />
bosco con occhi nuovi e un gran senso di libertà. Credo sia<br />
la più bella sensazione che abbia mai provato. È come galleggiare<br />
senza peso e senza pensieri. Avere la consapevolezza<br />
di aver intrapreso un lungo viaggio senza ritorno, non per<br />
la mia anima almeno. Il mio corpo tornerà tra i monti, ma la<br />
mia anima rimarrà nel mare.<br />
Non ricordo di aver dormito sta notte, se l’ho fatto ho sognato<br />
il bosco, il fiume, le stelle e il mare. Alle prime luci del<br />
sole sono ripartita, sollecitata dal muso di un orso curioso.<br />
Mi sono aggrappata a un tronco e ho seguito la corrente. Il<br />
fiume scende ripido e il paesaggio cambia in continuazione.<br />
Non sono mai andata così lontano. Mi chiedo se si sono accorti<br />
della mia mancanza...non credo. Questi giorni tutto il<br />
paese è nei campi, è difficile capire chi c’è e chi non c’è. È il<br />
momento migliore per saltare qualche giornata faticosa. Di<br />
solito d’estate si parte coi carri quand’è ancora buio, così si<br />
lavora col fresco. Da noi la terra è di tutti, perché se non ci<br />
diamo una mano è dura. Una famiglia non può fare tutto da<br />
sola, così, molto tempo fa, qualcuno ha deciso che non ci siano<br />
più proprietà, così sono tutti contenti. Il grano, il raccolto,<br />
la frutta, si divide tutto in base al numero dei membri di<br />
una famiglia...è così da sempre, ma a me questa cosa sa tanto<br />
di fregatura. Soprattutto perché le femmine prendono la<br />
metà dei maschi e in famiglia mia siamo 3 sorelle e 2 fratelli.<br />
Noi ragazze sgobbiamo molto più degli altri, non è facile andare<br />
nei campi, tagliare la legna, occuparsi della casa, degli<br />
animali, di tutto e essere consapevoli di ricevere comunque<br />
meno degli altri. Non è giusto che a causa di una vecchia e<br />
stupida legge o tradizione ormai, qualcuno possa decidere<br />
il valore di un essere umano. Nonostante la nostra fatica ci<br />
fanno sentire inferiori. Gli uomini alla sera vanno all’osteria.<br />
Io ci sono stata una volta sola all’osteria e da quel giorno mi<br />
guardano male. Le mie amiche dicono che non è bene che<br />
una ragazza vada in un posto come quello. Non so perché lo<br />
dicono, ma so che non hanno ragione. Io ho giocato a carte<br />
coi miei fratelli e mi è piaciuto. Ho giocato a carte tutta la<br />
sera e ho bevuto del vino. È stato divertente. Siamo tornati a<br />
casa cantando, ma quando siamo arrivati, i miei fratelli hanno<br />
continuato a ridere, mentre io sono stata chiusa nella legnaia,<br />
per punizione. Al mattino le ho sentite da mia madre<br />
e sono dovuta andare in chiesa. Il prete è un signore arcigno<br />
e ignorante. Anche lui mi ha punito, senza sapere il perché,<br />
senza chiedermi nemmeno se mi era piaciuto, cosa avevo<br />
pensato. Cos’avevo capito. Poi ha cercato di mettermi paura<br />
parlando dell’Inferno, del peccato. Io ho capito cosa sono<br />
inferno e peccato: sono solo cose inventate dagli uomini per<br />
spaventare e frenare altri uomini che ci cascano come polli.<br />
Lui questi discorsi timorati li fa ogni domenica e la gente risponde<br />
in preghiera e gli porta dei doni. Dicono siano offerte<br />
a Gesù, ma Gesù non mangia e non beve, e tantomeno ha<br />
bisogno di soldi. Quelle cose se le pappa il prete. Quando ho<br />
provato a dire queste cose ancora un po’ mi mandavano via<br />
dal paese. La mia famiglia, a volte, si vergogna di me perché<br />
dico quello che penso.<br />
Forse, se non torno a casa è meglio per tutti.<br />
Il fiume si è calmato. Sono arrivata nelle pianure. Gli animali<br />
pascolano all’ombra delle querce. Un rametto cade sulla<br />
mia mano, tra le dita. Lo porto con me. La foglia è color<br />
ruggine, ha un lembo traforato che sembra pizzo. C’è anche<br />
una bacca legnosa, qualcuno un giorno mi ha detto che è la<br />
casetta di un verme che vive sull’albero. Se si guarda meglio,<br />
ogni bacca ha un piccolo buco: è la porticina. Da bambini<br />
con le bacche costruivamo le zattere e le lasciavamo lungo<br />
il fiume, chissà se una di quelle è mai giunta fino a qui.<br />
Vedo avvicinarsi delle case. Hanno i tetti meno ripidi delle<br />
nostre, con i coppi rossastri e le finestre grandi, girate tutte<br />
a sud. L’orizzonte è più largo, il cielo più grande e le nuvole<br />
sembrano seta. L’aria profuma di erbe aromatiche, distinguo<br />
il rosmarino e profumo di rose. È quasi il tramonto. Mi fermo.<br />
Ho il braccio impigliato in un canneto. Vedo la strada da<br />
qui e un campo di grano già falciato. Ripenso ancora al mio<br />
paese. Qui c’è tanta luce, tanti colori. Non so perché qualcuno,<br />
un giorno lontano abbia deciso di vivere dove vivo io.<br />
Noi viviamo a un passo dalla cima, chiusi in una gola che lascia<br />
passare pochi raggi di sole. È sempre umido e sembra<br />
che anche le persone marciscano a viverci. Coloro che se ne<br />
sono andati non sono mai tornati. Come avessero paura dei<br />
fantasmi. E un po’ come fantasmi lo siamo. Tagliati fuori dal<br />
mondo, sulla vetta delle assurdità. Se la mia famiglia avesse<br />
coraggio prenderebbe il carro e partirebbe, ma sono troppo<br />
legati a quel nulla immenso per poter capire cosa sia la<br />
libertà. Credono di essere padroni della propria vita, invece<br />
galleggiano in un’illusione. Sono schiavi della piccola società<br />
ignorante cui appartengono. Soffrono per non cambiare e<br />
sopportano per salvare le apparenze e omologarsi al pensiero<br />
di comunione.<br />
Fra qualche anno li carico sul carro e li porto tutti via con<br />
me.<br />
Sta calando la notte. Al paese qui vicino si accendono i<br />
lampioni. Mi sciolgo come per incanto dal canneto e proseguo<br />
un piccolo tratto fino a uno spiazzo roccioso sotto un<br />
ponte. Vedo il fiume scendere ancora e girare di scatto, poi<br />
lo perdo, perdo i contorni delle cose mentre le ombre avanzano.<br />
Sento voci di bambini e un trascinare di sgabelli davanti<br />
alle porte di casa. L’odore di minestra, dolci. In questo<br />
paese devono essere ricchi. I bambini gridano “Via”.<br />
Li vedo correre come formichine su e giù per gli argini e<br />
bloccarsi dietro agli alberi, appiattirsi sull’erba come i gatti<br />
e aspettare, come il falco pellegrino. Li osservo dal mio<br />
covo, non si accorgono neanche di me, sono intenti a restare<br />
nascosti, silenziosi come animali braccati. Ad uno ad<br />
uno vengono scoperti, qualcuno ride, altri corrono, uno scivola<br />
nell’acqua, si sente la voce imperante di una madre,<br />
poi tutto si zittisce e ricomincia d’accapo. Non sono diversi<br />
dai bambini che vivono al mio paese, né da me quand’ero<br />
bambina. Gli stessi giochi, le stesse parole. Dall’osteria si<br />
leva un canto ubriaco, sono voci di uomini, proprio come<br />
da me. Le voci delle donne sono sussurri tesi, maledicono<br />
cose che non capisco, dicono spesso “Sst, più piano che ci<br />
sono i bambini”. Così non sento neppure io. Credo parlino<br />
delle stesse cose delle donne del mio paese, frasi spezzate<br />
a metà e pronunciate a denti stretti, di nascosto, quando
gli uomini non stanno a guardare. Complicità fatta di gesti<br />
segreti, e occhi che parlano tra le ciglia. Il cielo si fa scuro.<br />
Le nuvole coprono le stelle. Penso che in fondo il mio<br />
paese non sia diverso dal resto del mondo. Sento tuonare<br />
alle mie spalle. Il vento si alza. Il temporale sta scendendo<br />
dalla montagna. I vecchi raccontano che nel ventre della<br />
montagna vive una fata che un tempo si innamorò di un<br />
figlio del Dio del mare. Erano innamorati, ma il Dio non<br />
voleva che il suo primogenito sposasse una fata dei boschi<br />
sarebbe stato costretto ad abbandonato il mare. Un giorno,<br />
sul consiglio di una vecchia strega, il Dio del mare disse<br />
a suo figlio che avrebbe acconsentito alle nozze solo ad<br />
una condizione, che lui solcasse tutto il Regno degli abissi.<br />
I due innamorati si diedero l’ultimo bacio su uno scoglio<br />
e lui partì. La fata venne imprigionata in una grotta sulla<br />
montagna più alta. Ed è ancora lì, a guardare il mare attraverso<br />
un piccolo foro nella roccia. La fata aspetta ancora il<br />
suo amato e disperata chiede il suo ritorno dalla montagna.<br />
Le sue lacrime sono il fiume che scende ogni istante tra le<br />
onde del mare.<br />
Forse anch’io un giorno m’innamorerò, come la fata, forse<br />
di un pescatore e lo aspetterò sull’uscio di casa. Quando<br />
uscirà la notte sarà la lampara più luminosa e lo sentirò<br />
sempre vicino a me. Forse un giorno anch’io sarò felice. Al<br />
mio paese c’è un ragazzo che mi piace, ma mi vergogno a<br />
dirglielo, non so come si fa. La scorsa vendemmia eravamo<br />
nello stesso filare. Ero talmente imbarazzata che le cose mi<br />
cadevano di mano, ed ero tutta rossa. La mia amica Adele mi<br />
ha detto che sono innamorata, che comincia tutto così, col<br />
cuore che batte, le gambe che tremano, le mani che non reggono<br />
le cose. Dopo tanti mesi, quando lo vedo, mi succedono<br />
le stesse cose. Lui mi tratta come una bambina, gli piace<br />
una tipa con le tettone, che cammina come una mucca ed è<br />
ignorante come una capra. Una sera li ho visti andar via insieme<br />
e quando sono tornati stavano ridendo. Di cosa abbiano<br />
parlato per più di un’ora non lo so, avrà di sicuro parlato<br />
lui, perché lei è una cretina. Sono gelosa, almeno così dice<br />
Adele, ma io non credo sia gelosia. È più invidia. Mi chiedo<br />
cos’abbia lei di così speciale. È una persona mediocre e<br />
limitata, non ha mai letto un libro in vita sua, non è neanche<br />
bella. Perché un bel ragazzo come lui non può guardare una<br />
come me? Cos’ho io che non va?<br />
Vorrei tanto che qualcuno mi rispondesse.<br />
Comincia a piovere. Sento un muggito lontano. Come la<br />
cascata in montagna. Non faccio in tempo ad accorgermene<br />
che vengo travolta dalla piena. Le lacrime della fata sono<br />
piene di rabbia sta notte. Il fiume scende degradando dolcemente<br />
tra piccole alture. Accarezzo col corpo le anse argillose.<br />
Al chiarore dei lampi distinguo le tane delle martore,<br />
e gli argini alti e fangosi. Sento belare un gregge e l’abbaiare<br />
dei cani. Qualcuno grida alle pecore di rientrare in<br />
stalla. C’è caos. Non vedo niente, rotolo nell’acqua. Fuori è<br />
tutto nero, i bagliori non bastano più. Sono tra due colline,<br />
chiusa in una gola. Ogni tanto rimbalzo su qualcosa. Non mi<br />
fa male. Ho solo la sensazione di non poter controllare più<br />
niente. Mi lascio trasportare, in balia della corrente, assieme<br />
alle cose inermi. Credo sia la cosa migliore. Ora comprendo i<br />
miei compaesani. Non mi oppongo perché non so a cosa oppormi.<br />
Sono cieca e impotente. Forse è per questo che loro<br />
non si oppongono: non sanno a cosa opporsi. L’unica realtà<br />
che conoscono è quella, non hanno paragoni e confronti, non<br />
Letture<br />
hanno nulla da cambiare perché non sanno in cosa vorrebbero<br />
cambiarlo.<br />
Mi lascio trasportare aspettando la luce.<br />
Il primo sole svela la magia di un lago. Una leggera nebbiolina<br />
sulla superficie piatta. Un airone cinerino passeggia<br />
tranquillo. Un occhio a pelo d’acqua e vedo i pesci fuggire<br />
dalla propria ombra. Mi muovo lenta, quasi impercettibile. Il<br />
cielo è un riflesso sull’acqua e io volo verso i sogni. Un grido<br />
felice stride sopra di me. Vedo le ali spalancate di un uccello<br />
bianco appoggiato sull’aria. Credo sia un gabbiano. È<br />
veloce e fiero, sospeso tra le braccia di un angelo. Si lascia<br />
cadere in picchiata.<br />
Dove lui scompare c’è il mare.<br />
L’odore è la prima cosa che sento. È fresco, sa di fiori e<br />
lavanda. L’aria è così trasparente e frizzante. Pulita, quasi<br />
spazzata via, leggera. Credo siano lacrime le mie. Non so,<br />
non distinguo più. Il mio corpo è irrigidito. Vorrei nuotare<br />
veloce, ma non riesco a muovere le braccia. Non sono mai<br />
stata così vicina a un sogno. Sento gli occhi premere contro<br />
le orbite, spalancati per vedere il mare. L’acqua cambia<br />
temperatura, si fa torbida e calda. Ora danzo tra le onde. È<br />
immenso. Giro su me stessa. L’acqua del fiume mi spinge<br />
al largo. Sono immersa nel mare. I fondali sono fermi, cambiano<br />
colore coi raggi del sole. È tutto turchese. Trasparente.<br />
Quella sotto di me dev’essere sabbia e lì c’è un prato di alghe<br />
che ondeggiano. Un branco di pesciolini azzurri gioca intorno<br />
a me, sono curiosi, io più di loro. Sono affusolati e lucidi,<br />
hanno grandi occhi rotondi, la coda che sembra tagliata con<br />
le forbici ad angolo acuto. Percepiscono qualcosa, e fuggono<br />
via, tutti insieme, come fossero un corpo unico. Sto bene nel<br />
mare. Mi entra l’acqua in bocca. È salata, ma molto salata!<br />
Rido. Rido ancora. Vorrei gridarlo al mondo: “Ho raggiunto<br />
il mare!” e vorrei fare le capriole e tuffarmi dalle falesie.<br />
Al mio paese mi hanno detto che non ce l’avrei fatta. Dicono<br />
che scendere al mare sia pericoloso, che è impossibile attraversare<br />
certi punti del fiume. Lo fanno solo per tenere la gente<br />
incatenata alla montagna, imprigionata come la fata. Lo<br />
dicono a noi ragazzi. Hanno paura che la nostra incoscienza<br />
ci porti incontro alle disgrazie e non ai sogni.<br />
Il sole picchia forte. Galleggio tutto il giorno. Mi lascio<br />
cullare dal mio amato mare e rivolgo un pensiero alla fata.<br />
Sono state le sue lacrime a spingermi tra le sue braccia, è<br />
l’abbraccio che ha aspettato per tanto tempo. L’azzurro mi<br />
avvolge e accarezza, è un infinito amore ciò che sento. Il<br />
non esistere di fronte a tanta bellezza. Una sagoma bianca<br />
si avvicina a remate. Il pescatore si affaccia e mi guarda con<br />
aria stupita. Ha grandi occhi celesti e i capelli corvini, mossi<br />
come le onde. Si guarda intorno, forse pensa che io sia una<br />
sirena. Mi fa salire in barca e avvicina la guancia alla mia<br />
bocca. Rema veloce verso la riva. C’è un paesino di pescatori.<br />
Hanno le barchette issate fuori dall’acqua su lunghe pertiche<br />
di legno. Ci sono scogli appuntiti e spuma. Sento delle<br />
voci, qualcuno corre o forse danza. Forse è una festa. Corrono<br />
tutti.<br />
Oggi è il mio compleanno. Sono sdraiata sulla sabbia calda,<br />
sento i granelli tra le dita. L’orizzonte non ha fine, si tinge<br />
di oro e arancio fino oltre l’universo. Il sole si scioglie nel<br />
mare fino a scomparire. Chiudo gli occhi e sorrido. Sto sognando.<br />
Mi chiamo Maria, ho 15 anni. Due giorni fa sono morta<br />
attraversando una cascata, ma ho raggiunto il mare. (fine)<br />
<strong>Panorama</strong> 37
UNIONE ITALIANA<br />
Talijanska unija - Italijanska Unija<br />
Via – Ulica – Uljarska 1/IV<br />
51000 FIUME – RIJEKA – REKA (HR)<br />
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GIUNTA ESECUTIVA<br />
1. Si approva la pubblicazione dei seguenti Bandi di concorso per<br />
l’assegnazione di borse studio universitarie, che costituiscono parte<br />
integrante della presente Conclusione:<br />
I. Bando di Concorso per l’assegnazione di otto (8) borse di studio<br />
per la frequenza di Facoltà-Corsi di laurea di primo livello/Corsi<br />
di laurea specialistici/magistrali presso Università della Repubblica<br />
di Croazia/Slovenia per gli studenti di nazionalità italiana e di cittadinanza<br />
croata/slovena.<br />
II. Bando di Concorso per l’assegnazione di otto (8) borse di studio<br />
per la frequenza di Facoltà - Corsi di laurea di primo livello/Corsi<br />
di laurea specialistici/magistrali presso Università italiane o presso<br />
istituzioni di studio e formazione parificate alle Università, per<br />
gli studenti di nazionalità italiana e cittadinanza croata/slovena.<br />
III. Bando di Concorso per l’assegnazione di otto (8) borse di studio<br />
per la frequenza dell’Università “Juraj Dobrila” di Pola-Dipartimento<br />
di studi in lingua italiana e Dipartimento di studi per la formazione<br />
di maestri ed educatori per gli studenti di nazionalità italiana<br />
e cittadinanza croata/slovena.<br />
IV. Bando di Concorso per l’assegnazione di quattro (4) borse di<br />
studio per la regolare frequenza di corsi di laurea presso l’Università<br />
di Fiume-Dipartimento di Italianistica a studenti di nazionalità<br />
italiana e cittadinanza croata/slovena<br />
V. Bando di Concorso per l’assegnazione di quattro (4) borse di<br />
studio per la regolare frequenza di corsi di laurea presso l’Università<br />
del Litorale di Capodistria-Dipartimento di italianistica a studenti<br />
di nazionalità italiana e cittadinanza croata/slovena<br />
2. Si approva la messa a concorso delle professionalità deficitarie<br />
richieste dalle Istituzioni della Comunità Nazionale Italiana e precisamente:<br />
a) connazionali cittadini sloveni presso Università italiane e/o<br />
slovene:<br />
- Richiesto un difettologo, corso di laurea per logopedisti, c/o la<br />
Facoltà di pedagogia dell’Università di Lubiana o Università di<br />
Padova, Roma, Torino e Milano - Scuola Elementere “Dante Alighieri”<br />
di Isola, Vincenzo e Diego de Castro di Pirano, Pier Paolo<br />
Vergerio il vecchio di Capodistria - bando per cittadini sloveni di<br />
nazionalità italiana per università italiane e/o slovene.<br />
38 <strong>Panorama</strong><br />
Concorsi<br />
Ai sensi dell’articolo 43 dello Statuto dell’Unione Italiana e degli articoli 4, 19 e 26 del “Regolamento di procedura della Giunta<br />
Esecutiva dell’Unione Italiana”, la Giunta Esecutiva dell’Unione Italiana, nel corso della sua XXVIII Sessione ordinaria, tenutasi a Fiume,<br />
il 4 luglio 2012, dopo aver esaminato la proposta dei Bandi di concorso per l’assegnazione delle borse di studio per la frequenza di<br />
Università italiane, croate e slovene, dell’Università “Juraj Dobrila” di Pola - Dipartimento di studi in lingua italiana e Dipartimento di<br />
studi per la formazione di maestri ed educatori, dei Dipartimenti di Italianistica dell’Università di Fiume e Capodistria e del Regolamento<br />
sui punteggi e sui criteri per la classificazione dei candidati ai bandi di concorso per l’Anno Accademico 2012/2013, su proposta del<br />
Responsabile del Settore “Organizzazione, Sviluppo e Quadri”, ha approvato la seguente:<br />
CONCLUSIONE<br />
“Bandi di concorso per l’assegnazione delle borse di studio per la regolare frequenza di Facoltà-Corsi di laurea di primo livello/corsi di<br />
laurea specialistici/magistrali presso Università italiane, croate, slovene, presso l’Università “Juraj Dobrila” di Pola - Dipartimento di<br />
studi in lingua italiana e Dipartimento di studi per la formazione di maestri ed educatori, presso i Dipartimenti di Italianistica dell’Università<br />
di Capodistria e Fiume, per gli studenti di nazionalità italiana e di cittadinanza croata/slovena”<br />
- Richiesto un docente di materie scientifiche, biologia, chimica,<br />
fisica- SEI “Dante Alighieri” di Isola - bando per cittadini sloveni<br />
di nazionalità italiana per università italiane.<br />
b) connazionali cittadini croati presso Università croate:<br />
- Richiesto un docente di matematica - SEI “Giuseppina Martinuzzi”<br />
di Pola - bando per cittadini croati di nazionalità italiana<br />
per Università croate.<br />
- Richiesto un docente di geografia SEI “Dolac” di Fiume - bando<br />
per cittadini croati di nazionalità italiana per Università croate.<br />
- Richiesto un docente di chimica - SEI “Dolac” di Fiume - bando<br />
per cittadini di nazionalità italiana per Università croate.<br />
- Richiesto un docente di cultura tecnica - SEI “Belvedere” di<br />
Fiume - bando per cittadini croati di nazionalità italiana per Università<br />
croate.<br />
- Richiesto un docente di matematica - SMSI “Leonardo da<br />
Vinci” di Buie - bando per cittadini croati di nazionalità italiana per<br />
Università croate.<br />
- Richiesto un ingegnere di elettrotecnica - SMSI “Dante Alighieri”<br />
di Pola - Bando per cittadini croati di nazionalità italiana<br />
per Università croate.<br />
c) connazionali cittadini croati presso Università italiane:<br />
- Richiesto un docente di educazione fisica e sanitaria - SEI<br />
“Belvedere” di Fiume - bando per cittadini di nazionalità italiana<br />
per Università italiane.<br />
- Richiesto un docente di storia - SEI “Belvedere” di Fiume - bando<br />
per cittadini croati di nazionalità italiana per Università italiane.<br />
- Richiesto un docente di geografia - SEI “Belvedere” di Fiume -<br />
bando per cittadini croati di nazionalità italiana per Università italiane.<br />
- Richiesto un docente di geografia - SEI Dignano - bando per<br />
cittadini croati di nazionalità italiana per Università italiane.<br />
- Richiesto un docente di fisica - SEI Dignano - bando per cittadini<br />
croati di nazionalità italiana per Università italiane.<br />
- Richiesto un docente di matematica - SEI Dignano - bando per<br />
cittadini croati di nazionalità italiana per Università italiane.<br />
- Richiesto un logopedista - SEI “Giuseppina Martinuzzi di<br />
Pola - bando per cittadini croati di nazionalità italiana per Università<br />
italiane.
- Richiesto un docente di fisica - SMSI “Leonardo da Vinci” di Buie<br />
- bando per cittadini croati di nazionalità italiana per Università italiane.<br />
- Richiesto un ingegnere di elettrotecnica - SMSI “Leonardo da<br />
Vinci” di Buie - bando per cittadini croati di nazionalità italiana per<br />
Università italiane.<br />
- Richiesto un ingegnere meccanico - SMSI “Leonardo da Vinci”<br />
di Buie - bando per cittadini croati di nazionalità italiana per<br />
Università italiane.<br />
- Richiesto un docente di geografia - Scuola Media Superiore<br />
Italiana di Fiume - bando per cittadini croati di nazionalità italiana<br />
per Università italiane.<br />
- Richiesto un docente di chimica - Scuola Media Superiore Italiana<br />
di Fiume - bando per cittadini croati di nazionalità italiana per<br />
Università italiane.<br />
- Richiesto un fisioterapista (Corso di laurea in fisioterapia) per<br />
le materie professionali dell’indirizzo medico-sanitario per fisioterapisti<br />
- Scuola Media Superiore Italiana di Rovigno - bando<br />
per cittadini croati di nazionalità italiana per Università italiane.<br />
3. Tenuto conto delle integrazioni approvate al punto 2. della presente<br />
Conclusione la Giunta Esecutiva decide la pubblicazione del<br />
Bando in oggetto e del Regolamento sui punteggi e sui criteri per la<br />
classificazione dei candidati ai bandi di concorso per l’assegnazione<br />
delle borse di studio per corsi di laurea di primo livello/specialistiche/magistrali<br />
il 13 luglio 2012 sul quotidiano “La Voce del Popolo”<br />
e sul sito dell’Unione Italiana www.unione-italiana.hr e fissa<br />
la scadenza dello stesso al 28 settembre 2012.<br />
Nel “I assestamento del Programma di lavoro e del Piano finanziario<br />
per il 2012” dell’Unione Italiana è prevista l’erogazione<br />
di borse studio per la regolare frequenza di Facoltà - Corsi di laurea<br />
presso Università italiane, croate, slovene e presso l’Università<br />
“J. Dobrila” di Pola - Dipartimento di studi in lingua italiana e Dipartimento<br />
di studi per la formazione di maestri ed educatori. Da<br />
quest’anno è preventivata pure l’assegnazione di 8 borse per la regolare<br />
frequenza dei Dipartimenti di italianistica presso l’Università di<br />
Fiume e Capodistria.<br />
Si propone la pubblicazione dei seguenti Bandi di Concorso per<br />
l’assegnazione di borse studio universitarie:<br />
1. Bando di Concorso per l’assegnazione di otto (8) borse di studio<br />
per la frequenza di corsi di laurea di primo livello/corsi di laurea specialistici/magistrali<br />
presso Università della Repubblica di Croazia per<br />
gli studenti di nazionalità italiana e di cittadinanza croata/slovena.<br />
2. Bando di Concorso per l’assegnazione di otto (8) borse di studio<br />
per la frequenza di corsi di laurea di primo livello/corsi di laurea<br />
specialistici/magistrali presso Università italiane o istituzioni di studio<br />
e formazione parificate alle Università per gli studenti di nazionalità<br />
italiana e di cittadinanza croata/slovena.<br />
3. Bando di Concorso per l’assegnazione di otto (8) borse di studio<br />
per la frequenza dell’ ìUniversità “Juraj Dobrila” di Pola - Dipartimento<br />
di studi in lingua italiana e Dipartimento di studi per la<br />
M O T I V A Z I O N E<br />
BANDO DI CONCORSO<br />
Concorsi<br />
4. Sono nominati i seguenti membri della Commissione Giudicatrice<br />
per la classificazione e la selezione dei candidati che presenteranno<br />
domanda ai Bandi I e II del punto 1 della presente conclusione<br />
per l’Anno Accademico 2012/2013:<br />
- la consulente pedagogica per le scuole medie superiori, prof.ssa<br />
Maria Bradanović,<br />
- la sig.ra Ingrid Budiselić,<br />
- il Responsabile del Settore “Organizzazione, Sviluppo e Quadri”,<br />
Daniele Suman in qualità di Presidente della commissione.<br />
5. Sono nominati i seguenti membri della Commissione Giudicatrice<br />
per la classificazione e selezione dei candidati che presenteranno<br />
domanda ai Bandi III, IV e V del punto 1 della presente conclusione<br />
per l’Anno Accademico 2012/2013<br />
- la consulente pedagogica per le scuole medie superiori italiane,<br />
prof.ssa Patrizia Pittacco,<br />
- la sig.ra Ingrid Budiselić,<br />
- il Responsabile del Settore “Organizzazione, Sviluppo e Quadri”,<br />
Daniele Suman in qualità di Presidente della commissione.<br />
6. L’attuazione del presente atto è di competenza del Settore “Organizzazione,<br />
Sviluppo e Quadri” della Giunta Esecutiva dell’UI.<br />
7. La presente Conclusione entra in vigore il giorno della sua approvazione<br />
e sarà pubblicata sul sito dell’Unione Italiana www.<br />
unione-italiana.hr.<br />
Il Presidente<br />
Fiume, 4 luglio 2012 Maurizio Tremul<br />
formazione di maestri ed educatori per gli studenti di nazionalità italiana<br />
e di cittadinanza croata/slovena.<br />
4. Bando di Concorso per l’assegnazione di quattro (4) borse di<br />
studio per la regolare frequenza di corsi di laurea presso l’Università<br />
di Fiume - Dipartimento di Italianistica a studenti di nazionalità italiana<br />
e cittadinanza croata/slovena<br />
5. Bando di Concorso per l’assegnazione di quattro (4) borse di<br />
studio per la regolare frequenza di corsi di laurea presso l’Università<br />
del Litorale di Capodistria - Dipartimento di italianistica a studenti<br />
di nazionalità italiana e cittadinanza croata/slovena<br />
Inoltre, vengono approvate le richieste inviate dalle Istituzioni<br />
della Comunità Nazionale relative alle professionalità deficitarie che<br />
saranno parte integrante dei Bandi in oggetto.<br />
Si propone di pubblicare i Bandi in oggetto e il Regolamento sui<br />
punteggi e sui criteri per la classificazione dei candidati ai bandi di<br />
concorso per l’assegnazione delle borse di studio per corsi di laurea di<br />
primo livello /specialistiche/magistrali il 13 luglio 2012 sul quotidiano<br />
“La Voce del Popolo” e sul sito dell’Unione Italiana www.unione-italiana.hr<br />
e di fissare la scadenza dello stesso al 28 settembre 2012.<br />
Si propone pure la nomina dei membri delle Commissioni preposte<br />
alla classificazione e selezione dei candidati che presenteranno<br />
domanda ai suddetti Bandi di Concorso per l’Anno Accademico<br />
2012/2013 come riportato ai punti 4. e 5. della conclusione.<br />
per l’assegnazione di 8 (otto) Borse di Studio per la frequenza di corsi di laurea di primo livello/corsi di laurea specialistici/magistrali<br />
presso Università italiane o istituzioni di studio e formazione parificate alle università per gli studenti di nazionalità italiana e di<br />
cittadinanza croata/slovena<br />
Articolo 1<br />
L’Unione Italiana (UI) e l’Università Popolare di Trieste (UPT) indicono<br />
un Bando di Concorso (di seguito: Bando) per l’assegnazione<br />
di N° 8 (otto) Borse di Studio (di seguito: Borse) riservato agli studenti<br />
di nazionalità italiana e cittadinanza croata/slovena, diplomati delle<br />
Scuole Medie Superiori Italiane in Croazia/Slovenia, per la frequenza<br />
di corsi di laurea di primo livello/corsi di laurea specialistica/magistrale<br />
presso le Università italiane o istituzioni di studio e formazione<br />
parificate alle Università per l’Anno Accademico (di seguito: A.A.)<br />
2012/2013.<br />
<strong>Panorama</strong> 39
40 <strong>Panorama</strong><br />
Concorsi<br />
Articolo 2<br />
Le Borse sono vincolate. La loro suddivisione viene stabilita annualmente<br />
dalla Giunta Esecutiva dell’UI in base alle effettive e documentate necessità<br />
espresse dalle Istituzioni della Comunità Nazionale Italiana (CNI), che hanno<br />
indicato i profili professionali carenti presso le singole Istituzioni della CNI.<br />
Per l’A.A. 2012/2013 le Borse sono bandite per le seguenti professionalità<br />
richieste dalle Istituzioni della CNI di seguito elencate:<br />
- un difettologo, corso di laurea per logopedisti - Scuola Elementare<br />
“Dante Alighieri” di Isola, Vincenzo e Diego de Castro di Pirano, Pier Paolo<br />
Vergerio il vecchio di Capodistria<br />
- un docente di materie scientifiche, biologia, chimica, fisica - SEI “Dante<br />
Alighieri” di Isola<br />
- un docente di educazione fisica e sanitaria - SEI “Belvedere” di Fiume<br />
- un docente di storia - SEI “Belvedere” di Fiume<br />
- un docente di geografia - SEI “Belvedere” di Fiume<br />
- un docente di geografia – SEI Dignano<br />
- un docente di fisica - SEI Dignano<br />
- un docente di matematica - SEI Dignano<br />
- un logopedista - SEI “Giuseppina Martinuzzi di Pola<br />
- un docente di fisica - SMSI “Leonardo da Vinci” di Buie<br />
- un ingegnere di elettrotecnica - SMSI “Leonardo da Vinci” di Buie<br />
- un ingegnere meccanico - SMSI “Leonardo da Vinci” di Buie<br />
- un docente di geografia - Scuola Media Superiore Italiana di Fiume<br />
- un docente di chimica - Scuola Media Superiore Italiana di Fiume<br />
- un fisioterapista (Corso di laurea in fisioterapia) per le materie professionali<br />
dell’indirizzo medico - sanitario per fisioterapisti - Scuola Media<br />
Superiore Italiana di Rovigno<br />
Nel caso non vi sia un numero sufficiente di domande per l’assegnazione<br />
di tutte le Borse vincolate, il Bando sarà ripubblicato e prevederà la<br />
possibilità di assegnare Borse libere fino ad esaurimento di tutte le Borse<br />
messe a concorso.<br />
Articolo 3<br />
Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti di nazionalità<br />
italiana e cittadini croati/sloveni che:<br />
- hanno frequentato le Scuole Italiane di I grado (dalla I all’VIII/IX classe<br />
elementare) e di II grado (dalla I alla IV/V classe media superiore);<br />
- hanno frequentato soltanto le Scuole Italiane di II grado (dalla I alla<br />
IV/V classe media superiore) qualora nel Comune di residenza, all’epoca<br />
considerata, non fosse operante una Scuola Italiana di I grado.<br />
Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti di nazionalità<br />
italiana e cittadini croati/sloveni che:<br />
- a livello di Scuola media superiore (I-IV/V classe) hanno riportato un<br />
profitto cumulativo medio non inferiore a 3,5 (nella media non viene considerato<br />
il voto di maturità).<br />
Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti di nazionalità<br />
italiana e cittadini croati/sloveni già iscritti a un corso di laurea di primo<br />
grado presso un’Università italiana o un’Istituzione di studio e formazione parificata<br />
alle Università, e gli studenti in possesso di una laurea di primo grado<br />
che desiderano frequentare un corso di laurea specialistica/magistrale presso<br />
un’Università italiana o un’istituzione di studio e formazione parificata alle<br />
Università, che soddisfano le condizioni del comma 1 del presente articolo.<br />
In via eccezionale, in presenza di fondata e oggettiva motivazione<br />
adotta dai candidati, la Commissione giudicatrice (di seguito: Commissione),<br />
sentito il parere del Presidente della Giunta Esecutiva dell’UI, può decidere<br />
di ammettere al Bando domande che non soddisfano i criteri indicati<br />
nel comma 1 del presente articolo. Le decisioni sull’ammissibilità delle<br />
domande sono insindacabili e inappellabili.<br />
Articolo 4<br />
Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti diplomati<br />
delle Scuole Medie Superiori Italiane operanti in Croazia che soddisfano le<br />
condizioni dell’articolo 3, e che:<br />
- hanno concluso l’istruzione media superiore superando l’esame di Maturità<br />
di Stato di Lingua e letteratura italiana - livello superiore (livello A).<br />
Articolo 5<br />
Non possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti che:<br />
- hanno già usufruito di Borse assegnate, per un livello d’istruzione superiore<br />
a quello della Scuola Media Superiore per i corsi di laurea di primo<br />
livello, rispettivamente superiore alla laurea di primo livello per i corsi di<br />
laurea specialistici/magistrali, nell’ambito della collaborazione UI-UPT;<br />
- sono in rapporto di lavoro.<br />
Le Borse promosse dal presente Bando non sono cumulabili con altre<br />
Borse di Studio.<br />
Gli assegnatari delle Borse sono tenuti a trasmettere, all’inizio di ciascun<br />
A.A., alla Giunta Esecutiva dell’UI una dichiarazione autografa certificante<br />
l’assenza degli impedimenti indicati nei comma 1 e 2 del presente articolo.<br />
Il mancato rispetto del comma 3 del presente articolo comporta la sospensione<br />
dell’erogazione della Borsa fino alla presentazione dell’autocertificazione<br />
richiesta.<br />
I premi, i riconoscimenti in denaro e gli assegni una tantum ottenuti<br />
dagli studenti per ragioni di merito o di ricerca non rappresentano impedimento<br />
all’erogazione della Borsa.<br />
Articolo 6<br />
Le Borse vincolate vengono assegnate fino al conseguimento del titolo di<br />
studio richiesto per lo svolgimento della professione indicata nel vincolo.<br />
La durata delle Borse libere è pari alla durata legale del corso di laurea<br />
seguito dallo studente.<br />
La durata delle Borse assegnate agli studenti già iscritti ad un corso di<br />
laurea coincide con il periodo rimanente fino alla conclusione della durata<br />
legale del corso frequentato dall’assegnatario della Borsa.<br />
La Borsa consta di 10 (dieci) mensilità annuali il cui ammontare viene<br />
stabilito dall’UI per ogni A.A.<br />
Allo scadere della durata legale del corso di laurea all’assegnatario della<br />
Borsa viene riconosciuto un contributo finanziario una tantum per la tesi<br />
di laurea il cui ammontare è fissato nell’importo pari a due mensilità.<br />
Al conseguimento della laurea all’assegnatario della Borsa vincolata<br />
viene riconosciuto un contributo finanziario una tantum per la copertura<br />
delle tasse da versare per ottenere il riconoscimento dell’equipollenza del<br />
titolo di studio in Croazia/Slovenia, il cui ammontare è fissato nell’importo<br />
pari a due mensilità della borsa di studio.<br />
Il riconoscimento del contributo finanziario di cui al precedente comma<br />
non implica alcun obbligo in capo all’UI in merito alla stesura delle traduzioni<br />
necessarie per l’ottenimento dell’equipollenza del titolo di studio.<br />
Articolo 7<br />
Il mantenimento della Borsa negli A.A. successivi a quello in cui è stata<br />
assegnata sarà valutato annualmente, in base al rispetto della seguente<br />
condizione:<br />
- il conseguimento di almeno il 70% dei crediti formativi - ECTS previsti<br />
dal piano di studio per gli A.A. precedenti.<br />
In caso di mancato adempimento, per cause non oggettive, della disposizione<br />
di cui al precedente comma del presente articolo, l’erogazione della<br />
Borsa sarà sospesa fino al conseguimento di almeno il 70% dei crediti formativi<br />
- ECTS previsti dal piano di studio per gli A.A. precedenti.<br />
Articolo 8<br />
Lo studente assegnatario di una Borsa vincolata ha l’obbligo di sottoscrivere<br />
un Contratto di studio con l’UI, l’UPT e con un’Istituzione della CNI,<br />
che sarà tenuta a garantirgli un posto di lavoro idoneo al titolo di studio conseguito<br />
e presso la quale, a studi ultimati, l’assegnatario della Borsa dovrà impiegarsi<br />
per un periodo pari alla metà di quello in cui ha percepito la Borsa.<br />
L’obbligo contrattuale dell’assegnatario della Borsa sarà considerato onorato<br />
anche nel caso in cui, per motivate ragioni, d’intesa con l’UI e l’Istituzione<br />
della CNI firmataria del contratto, si impieghi presso un’altra Istituzione della<br />
CNI che necessiti della professionalità acquisita dall’assegnatario della Borsa.
Nel caso l’assunzione dell’assegnatario della Borsa vincolata presso<br />
l’Istituzione della CNI sia condizionata con il superamento di un esame professionale/di<br />
Stato l’UI si impegna a corrispondere al borsista un contributo<br />
finanziario una tantum destinato alla copertura delle tasse universitarie del<br />
corso di formazione propedeutico all’esame richiesto a norma di legge, il cui<br />
ammontare è fissato nell’importo pari a due mensilità della borsa di studio.<br />
Lo studente assegnatario di una Borsa libera ha l’obbligo di sottoscrivere<br />
un Contratto di studio con l’UI e con l’UPT.<br />
Agli assegnatari delle Borse è fatto obbligo di laurearsi entro due (2)<br />
anni dalla conclusione della durata legale del corso di laurea.<br />
Il mancato adempimento da parte dell’assegnatario della Borsa degli<br />
obblighi elencati nei comma precedenti comporta la decadenza del diritto<br />
alla Borsa, e determina l’obbligo alla restituzione all’UI dell’intero ammontare<br />
dell’importo in denaro percepito.<br />
Le Istituzioni della CNI firmatarie dei Contratti di studio sono tenute al<br />
pieno rispetto degli obblighi da questi derivanti.<br />
Articolo 9<br />
Alla domanda di partecipazione al Concorso, debitamente compilata,<br />
dovrà essere allegata la seguente documentazione:<br />
1) Certificato di nascita.<br />
2) Fotocopia del certificato di cittadinanza.<br />
3) Certificato comprovante la frequenza della Scuola Italiana di I e II<br />
grado rilasciato dalla Direzione della scuola.<br />
4) Fotocopia autenticata della pagella dell’VIII (per gli studenti che<br />
hanno frequentato le scuole in Croazia) /IX classe (per gli studenti che hanno<br />
frequentato le scuole in Slovenia).<br />
5) Fotocopie autenticate delle pagelle di tutte le classi della Scuola Media Superiore.<br />
6) Fotocopia autenticata del diploma/pagella di maturità.<br />
7) Fotocopia autenticata del certificato attestante gli esami opzionali sostenuti<br />
alla Maturità di Stato (solo per i candidati che si sono diplomati ai<br />
sensi del precedente ordinamento e che hanno sostenuto successivamente<br />
la Maturità di Stato in Croazia).<br />
8) Notifica di profitto di Maturità generale (solo per i candidati che hanno<br />
sostenuto la Maturità generale in Slovenia).<br />
9) Certificato d’iscrizione nella locale Comunità degli Italiani in qualità<br />
di membro effettivo.<br />
10) Un documento rilasciato dall’autorità locale certificante la dichiarazione<br />
di appartenenza nazionale alla CNI.<br />
11) Piano di studi, certificato autenticato degli esami sostenuti con relative<br />
votazioni e crediti formativi conseguiti (solo per i candidati già iscritti<br />
a corsi di laurea di primo livello e per i candidati che desiderano frequentare<br />
un corso di laurea specialistica/magistrale).<br />
12) Fotocopia autenticata del certificato di laurea di primo livello e notifica<br />
del voto riportato (solo per i candidati che desiderano frequentare un<br />
corso di laurea specialistica/magistrale).<br />
Articolo 10<br />
La domanda di partecipazione al presente Bando, inclusi i relativi allegati,<br />
redatta su carta libera e sottoscritta dal candidato, dovrà pervenire alla Segre-<br />
BANDO DI CONCORSO<br />
Concorsi<br />
teria dell’Unione Italiana, Via delle Pile/Uljarska 1/IV, 51000 Fiume, entro il<br />
termine perentorio del 28 settembre 2012. Farà fede il timbro postale.<br />
Le domande di partecipazione al presente Bando dovranno recare chiara<br />
indicazione in merito al tipo di Borsa per la quale il candidato concorre (vincolata/libera);<br />
e al livello universitario per il quale viene richiesta la Borsa<br />
(corso di laurea di primo livello/corso di laurea specialistica/magistrale).<br />
Per le Borse vincolate la domanda dovrà recare chiara indicazione<br />
dell’Istituzione con la quale il candidato desidera sottoscrivere il Contratto<br />
di studio vincolato.<br />
Verranno prese in considerazione solo ed esclusivamente le Domande<br />
pervenute entro il termine indicato al comma 1 del presente articolo e corredate<br />
da tutta la documentazione richiesta.<br />
Articolo 11<br />
Le domande per l’assegnazione delle Borse saranno valutate da una<br />
Commissione, formata da un Presidente e da due membri, nominata dalla<br />
Giunta Esecutiva dell’UI, che si atterrà ai criteri stabiliti nel presente Bando<br />
e nell’apposito Regolamento punteggi.<br />
Il processo di selezione dei candidati avverrà in base all’esame delle<br />
Domande pervenute e della documentazione e queste allegata.<br />
Al termine della valutazione la Commissione formulerà graduatorie dei<br />
candidati distinte per ciascuna categoria di destinatari indicata nell’articolo<br />
1 del presente Bando.<br />
Le Borse verranno assegnate secondo l’ordine di tali graduatorie.<br />
Nel caso di rinuncia o di decadenza dell’assegnatario della Borsa questa<br />
potrà essere assegnata per il rimanente periodo ai candidati che, risultati<br />
idonei, seguano in ordine di graduatoria.<br />
Articolo 12<br />
I candidati hanno diritto di presentare ricorso entro otto (8) giorni dalla<br />
comunicazione dei risultati. Le risposte ai ricorsi devono essere esibite entro<br />
otto (8) giorni dalla data di scadenza del tempo utile per gli stessi.<br />
Il ricorso va presentato al Comitato dei Garanti, d’Appello e di Controllo<br />
dell’Unione Italiana, Via delle Pile/Uljarska 1/IV, 51000 Fiume. Farà<br />
fede il timbro postale.<br />
Articolo 13<br />
In deroga all’Articolo 4 del presente Bando possono concorrere all’assegnazione<br />
delle Borse gli studenti diplomati delle Scuole Medie Superiori<br />
Italiane operanti in Croazia che soddisfano le condizioni dell’articolo 3, e<br />
che hanno concluso l’istruzione media superiore superando l’esame di maturità<br />
a sensi dell’ordinamento precedente (Maturità scolastica).<br />
In sede di formulazione delle graduatorie dei candidati il punteggio<br />
per la Maturità scolastica sarà assegnato ai sensi delle disposizioni previste<br />
dall’apposito Regolamento punteggi.<br />
Articolo 14<br />
Con l’entrata in vigore del presente Bando sono abrogate tutte le norme<br />
precedenti recanti disposizioni in materia di concessione di Borse per la<br />
frequenza di corsi di laurea presso le Università italiane o istituzioni di studio<br />
e formazione parificate alle Università a studenti di nazionalità italiana<br />
e cittadinanza croata/slovena.<br />
per l’assegnazione di 8 (otto) borse di studio per la frequenza di corsi di laurea di primo livello/corsi di laurea specialistici/magistrali<br />
presso Università della Repubblica di Croazia/Slovenia per gli studenti di nazionalità italiana e di cittadinanza croata/slovena<br />
Articolo 1<br />
L’Unione Italiana (UI) e l’Università Popolare di Trieste (UPT) indicono<br />
un Bando di Concorso (di seguito: Bando) per l’assegnazione di N° 8 (otto)<br />
Borse di Studio (di seguito: Borse) riservato agli studenti di nazionalità italiana<br />
e cittadinanza croata/slovena, diplomati delle Scuole Medie Superiori<br />
Italiane in Croazia/Slovenia, per la frequenza di corsi di laurea di primo livello/corsi<br />
di laurea specialistica/magistrale presso le Università della Repubblica<br />
di Croazia per l’Anno Accademico (di seguito: A.A.) 2012/2013.<br />
Articolo 2<br />
Le Borse sono vincolate. La loro suddivisione viene stabilita annualmente<br />
dalla Giunta Esecutiva dell’UI in base alle effettive e documentate<br />
necessità espresse dalle Istituzioni della Comunità Nazionale Italiana<br />
(CNI), che hanno indicato i profili professionali carenti presso le singole<br />
Istituzioni della CNI.<br />
Per l’A.A. 2012/2013 le Borse sono bandite per le seguenti professionalità<br />
richieste dalle Istituzioni della CNI di seguito elencate:<br />
<strong>Panorama</strong> 41
42 <strong>Panorama</strong><br />
Concorsi<br />
- un difettologo, corso di laurea per logopedisti - Scuola Elementere<br />
“Dante Alighieri” di Isola, Vincenzo e Diego de Castro di Pirano, Pier<br />
Paolo Vergerio il vecchio di Capodistria<br />
- un docente di matematica - SEI “Giuseppina Martinuzzi” di Pola<br />
- un docente di geografia - SEI “Dolac” di Fiume<br />
- un docente di chimica - SEI “Dolac” di Fiume<br />
- un docente di cultura tecnica - SEI “Belvedere” di Fiume<br />
- un docente di matematica - SMSI “Leonardo da Vinci” di Buie<br />
- un ingegnere di elettrotecnica - SMSI “Dante Alighieri” di Pola<br />
Nel caso non vi sia un numero sufficiente di domande per l’assegnazione di<br />
tutte le Borse vincolate, il Bando sarà ripubblicato e prevederà la possibilità di<br />
assegnare Borse libere fino ad esaurimento di tutte le Borse messe a concorso.<br />
Articolo 3<br />
Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti di nazionalità<br />
italiana e cittadini croati/sloveni che:<br />
- hanno frequentato le Scuole Italiane di I grado (dalla I all’VIII/IX classe<br />
elementare) e di II grado (dalla I alla IV/V classe media superiore);<br />
- hanno frequentato soltanto le Scuole Italiane di II grado (dalla I alla<br />
IV/V classe media superiore) qualora nel Comune di residenza, all’epoca<br />
considerata, non fosse operante una Scuola Italiana di I grado.<br />
Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti di nazionalità<br />
italiana e cittadini croati/sloveni che:<br />
- a livello di Scuola media superiore (I-IV/V classe) hanno riportato<br />
un profitto cumulativo medio non inferiore a 3,5 (nella media non viene<br />
considerato il voto di maturità).<br />
Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti di nazionalità<br />
italiana e cittadini croati/sloveni già iscritti a un corso di laurea<br />
di primo grado presso un’Università in Croazia/Slovenia e gli studenti in<br />
possesso di una laurea di primo grado che desiderano frequentare un corso<br />
di laurea specialistica/magistrale presso un’Università croata/slovena,<br />
che soddisfano le condizioni del comma 1 del presente articolo.<br />
In via eccezionale, in presenza di fondata e oggettiva motivazione<br />
adotta dai candidati, la Commissione giudicatrice (di seguito: Commissione),<br />
sentito il parere del Presidente della Giunta Esecutiva dell’UI, può<br />
decidere di ammettere al Bando domande che non soddisfano i criteri indicati<br />
nel comma 1 del presente articolo. Le decisioni sull’ammissibilità<br />
delle domande sono insindacabili e inappellabili.<br />
Articolo 4<br />
Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti diplomati<br />
delle Scuole Medie Superiori Italiane operanti in Croazia che soddisfano<br />
le condizioni dell’articolo 3, e che:<br />
- hanno concluso l’istruzione media superiore superando l’esame di Maturità<br />
di Stato di Lingua e letteratura italiana – livello superiore (livello A);<br />
Articolo 5<br />
Non possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti che:<br />
- hanno già usufruito di Borse assegnate, per un livello d’istruzione superiore<br />
a quello della Scuola Media Superiore per i corsi di laurea di primo<br />
livello, rispettivamente superiore alla laurea di primo livello per i corsi di<br />
laurea specialistici/magistrali, nell’ambito della collaborazione UI-UPT;<br />
- sono in rapporto di lavoro.<br />
Le Borse promosse dal presente Bando non sono cumulabili con altre<br />
Borse di Studio.<br />
Gli assegnatari delle Borse sono tenuti a trasmettere, all’inizio di ciascun<br />
A.A., alla Giunta Esecutiva dell’UI una dichiarazione autografa certificante<br />
l’assenza degli impedimenti indicati nei comma 1 e 2 del presente articolo.<br />
Il mancato rispetto del comma 3 del presente articolo comporta la sospensione<br />
dell’erogazione della Borsa fino alla presentazione dell’autocertificazione<br />
richiesta.<br />
I premi, i riconoscimenti in denaro e gli assegni una tantum ottenuti<br />
dagli studenti per ragioni di merito o di ricerca non rappresentano impedimento<br />
all’erogazione della Borsa.<br />
Articolo 6<br />
Le Borse vincolate vengono assegnate fino al conseguimento del titolo di<br />
studio richiesto per lo svolgimento della professione indicata nel vincolo.<br />
La durata delle Borse libere è pari alla durata legale del corso di laurea<br />
seguito dallo studente.<br />
La durata delle Borse assegnate agli studenti già iscritti ad un corso di<br />
laurea coincide con il periodo rimanente fino alla conclusione della durata<br />
legale del corso frequentato dall’assegnatario della Borsa.<br />
La Borsa consta di 10 (dieci) mensilità annuali il cui ammontare viene<br />
stabilito dall’UI per ogni A.A.<br />
Allo scadere della durata legale del corso di laurea all’assegnatario della<br />
Borsa viene riconosciuto un contributo finanziario una tantum per la tesi<br />
di laurea il cui ammontare è fissato nell’importo pari a due mensilità.<br />
Articolo 7<br />
Il mantenimento della Borsa negli A.A. successivi a quello in cui è<br />
stata assegnata sarà valutato annualmente, in base al rispetto della seguente<br />
condizione:<br />
- il conseguimento di almeno il 70% dei crediti formativi - ECTS previsti<br />
dal piano di studio per gli A.A. precedenti.<br />
In caso di mancato adempimento, per cause non oggettive, della disposizione<br />
di cui al precedente comma del presente articolo, l’erogazione<br />
della Borsa sarà sospesa fino al conseguimento di almeno il 70% dei crediti<br />
formativi - ECTS previsti dal piano di studio per gli A.A. precedenti.<br />
Articolo 8<br />
Lo studente assegnatario di una Borsa vincolata ha l’obbligo di sottoscrivere<br />
un Contratto di studio con l’UI, l’UPT e con un’Istituzione della<br />
CNI, che sarà tenuta a garantirgli un posto di lavoro idoneo al titolo di<br />
studio conseguito e presso la quale, a studi ultimati, l’assegnatario della<br />
Borsa dovrà impiegarsi per un periodo pari alla metà di quello in cui ha<br />
percepito la Borsa.<br />
L’obbligo contrattuale dell’assegnatario della Borsa sarà considerato<br />
onorato anche nel caso in cui, per motivate ragioni, d’intesa con l’UI e l’Istituzione<br />
della CNI firmataria del contratto, si impieghi presso un’altra Istituzione<br />
della CNI che necessiti della professionalità acquisita dal borsista.<br />
Nel caso l’assunzione dell’assegnatario della Borsa vincolata presso<br />
l’Istituzione della CNI sia condizionata con il superamento di un<br />
esame professionale/di Stato l’UI si impegna a corrispondere all’assegnatario<br />
della Borsa un contributo finanziario una tantum destinato alla<br />
copertura delle tasse universitarie per la frequenza del corso di formazione<br />
propedeutico all’esame richiesto a norma di legge, il cui ammontare<br />
è fissato nell’importo pari a quattro (4) mensilità.<br />
Lo studente assegnatario di una Borsa libera ha l’obbligo di sottoscrivere<br />
un Contratto di studio con l’UI e con l’UPT.<br />
Agli assegnatari delle Borse è fatto obbligo di laurearsi entro due (2)<br />
anni dalla conclusione della durata legale del corso di laurea.<br />
Il mancato adempimento da parte dell’assegnatario della Borsa degli<br />
obblighi elencati nei comma precedenti comporta la decadenza del diritto<br />
alla Borsa, e determina l’obbligo alla restituzione all’UI dell’intero ammontare<br />
dell’importo in denaro percepito.<br />
Le Istituzioni della CNI firmatarie dei Contratti di studio sono tenute<br />
al pieno rispetto degli obblighi da questi derivanti.<br />
Articolo 9<br />
Alla domanda di partecipazione al Concorso, debitamente compilata,<br />
dovrà essere allegata la seguente documentazione:<br />
1) Certificato di nascita.<br />
2) Fotocopia del certificato di cittadinanza.<br />
3) Certificato comprovante la frequenza della Scuola Italiana di I e II<br />
grado rilasciato dalla Direzione della scuola.<br />
4) Fotocopia autenticata della pagella dell’VIII (per gli studenti che<br />
hanno frequentato le scuole in Croazia) /IX classe (per gli studenti che<br />
hanno frequentato le scuole in Slovenia).
5) Fotocopie autenticate delle pagelle di tutte le classi della Scuola Media<br />
Superiore.<br />
6) Fotocopia autenticata del diploma/pagella di maturità.<br />
7) Fotocopia autenticata del certificato attestante gli esami opzionali<br />
sostenuti alla Maturità di Stato (solo per i candidati che si sono diplomati<br />
ai sensi del precedente ordinamento e che hanno sostenuto successivamente<br />
la Maturità di Stato in Croazia).<br />
8) Notifica di profitto di maturità generale (solo per i candidati che hanno<br />
sostenuto la Maturità generale in Slovenia).<br />
9) Certificato d’iscrizione nella locale Comunità degli Italiani in qualità<br />
di membro effettivo.<br />
10) Un documento rilasciato dall’autorità locale certificante la dichiarazione<br />
di appartenenza nazionale alla CNI.<br />
11) Piano di studi, certificato autenticato degli esami sostenuti con relative<br />
votazioni e crediti formativi conseguiti (solo per i candidati già iscritti<br />
a corsi di laurea di primo livello e per i candidati che desiderano frequentare<br />
un corso di laurea specialistica/magistrale).<br />
12) Fotocopia autenticata del certificato di laurea di primo livello e notifica<br />
del voto riportato (solo per i candidati che desiderano frequentare un<br />
corso di laurea specialistica/magistrale).<br />
Articolo 10<br />
La domanda di partecipazione al presente Bando, inclusi i relativi<br />
allegati, redatta su carta libera e sottoscritta dal candidato, dovrà pervenire<br />
alla Segreteria dell’Unione Italiana, Via delle Pile/Uljarska<br />
1/IV, 51000 Fiume, entro il termine perentorio del 28 settembre<br />
2012. Farà fede il timbro postale.<br />
Le domande di partecipazione al presente Bando dovranno recare chiara<br />
indicazione in merito al tipo di Borsa per la quale il candidato concorre (vincolata/libera);<br />
e al livello universitario per il quale viene richiesta la Borsa<br />
(corso di laurea di primo livello/corso di laurea specialistica/magistrale).<br />
Per le Borse vincolate la domanda dovrà recare chiara indicazione<br />
dell’Istituzione con la quale il candidato desidera sottoscrivere il Contratto<br />
di studio vincolato.<br />
Verranno prese in considerazione solo ed esclusivamente le Domande<br />
pervenute entro il termine indicato al comma 1 del presente articolo e<br />
corredate da tutta la documentazione richiesta.<br />
BANDO DI CONCORSO<br />
Concorsi<br />
Articolo 11<br />
Le domande per l’assegnazione delle Borse saranno valutate da una<br />
Commissione, formata da un Presidente e da due membri, nominata dalla<br />
Giunta Esecutiva dell’UI, che si atterrà ai criteri stabiliti nel presente Bando<br />
e nell’apposito Regolamento punteggi.<br />
Il processo di selezione dei candidati avverrà in base all’esame delle<br />
Domande pervenute e della documentazione e queste allegata.<br />
Al termine della valutazione la Commissione formulerà graduatorie<br />
dei candidati distinte per ciascuna categoria di destinatari indicata nell’articolo<br />
1 del presente Bando.<br />
Le Borse verranno assegnate secondo l’ordine di tali graduatorie.<br />
Nel caso di rinuncia o di decadenza dell’assegnatario della Borsa questa<br />
potrà essere assegnata per il rimanente periodo ai candidati che, risultati<br />
idonei, seguano in ordine di graduatoria.<br />
Articolo 12<br />
I candidati hanno diritto di presentare ricorso entro otto (8) giorni dalla<br />
comunicazione dei risultati. Le risposte ai ricorsi devono essere esibite<br />
entro otto (8) giorni dalla data di scadenza del tempo utile per gli stessi.<br />
Il ricorso va presentato al Comitato dei Garanti, d’Appello e di Controllo<br />
dell’Unione Italiana, Via delle Pile/Uljarska 1/IV, 51000 Fiume.<br />
Farà fede il timbro postale.<br />
Articolo 13<br />
In deroga all’Articolo 4 del presente Bando possono concorrere all’assegnazione<br />
delle Borse gli studenti diplomati delle Scuole Medie Superiori<br />
Italiane operanti in Croazia che soddisfano le condizioni dell’articolo<br />
3, e che hanno concluso l’istruzione media superiore superando l’esame<br />
di maturità a sensi dell’ordinamento precedente (Maturità scolastica).<br />
In sede di formulazione delle graduatorie dei candidati il punteggio<br />
per la Maturità scolastica sarà assegnato ai sensi delle disposizioni previste<br />
dall’apposito Regolamento punteggi.<br />
Articolo 14<br />
Con l’entrata in vigore del presente Bando sono abrogate tutte le norme<br />
precedenti recanti disposizioni concernenti la concessione di Borse per la frequenza<br />
di corsi di laurea presso le Università della Repubblica di Croazia/<br />
Slovenia a studenti di nazionalità italiana e cittadinanza croata/slovena, diplomati<br />
delle Scuole Medie Superiori Italiane in Croazia/Slovenia.<br />
per l’assegnazione di 8 (otto) borse di studio per la regolare frequenza dell’Università “Juraj Dobrila” di Pola - Dipartimento di studi<br />
in lingua italiana e dipartimento di studi per la formazione di maestri ed educatori<br />
Articolo 1<br />
L’Unione Italiana (UI) e l’Università Popolare di Trieste (UPT) indicono<br />
un Bando di Concorso (di seguito: Bando) per l’assegnazione di N° 8 (otto)<br />
Borse di Studio (di seguito: Borse) riservato agli studenti di nazionalità italiana<br />
e cittadinanza croata/slovena, diplomati delle Scuole Medie Superiori Italiane<br />
in Croazia/Slovenia, per la frequenza di corsi di laurea di primo livello/<br />
corsi di laurea specialistica/magistrale presso l’Università “Juraj Dobrila” di<br />
Pola, Dipartimento di studi in lingua italiana e Dipartimento per la formazione<br />
di maestri ed educatori per l’Anno Accademico (di seguito: A.A.) 2012/2013.<br />
Le Borse bandite nell’ambito della collaborazione fra l’UI e l’UPT<br />
vengono assegnate in base alla seguente ripartizione:<br />
► N° 8 (otto) Borse per la frequenza di corsi di laurea di primo e secondo livello.<br />
Articolo 2<br />
Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti di nazionalità<br />
italiana e cittadini croati/sloveni che:<br />
- hanno frequentato le Scuole Italiane di I grado (dalla I all’VIII/IX classe<br />
elementare) e di II grado (dalla I alla IV/V classe media superiore);<br />
- hanno frequentato soltanto le Scuole Italiane di II grado (dalla I alla<br />
IV/V classe media superiore) qualora nel Comune di residenza, all’epoca<br />
considerata, non fosse operante una Scuola Italiana di I grado.<br />
Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti di nazionalità<br />
italiana e cittadini croati/sloveni già iscritti a un corso di laurea<br />
di primo grado presso i citati Dipartimenti dell’Università “Juraj Dobrila”<br />
di Pola e gli studenti in possesso di una laurea di primo grado che desiderano<br />
frequentare un corso di laurea specialistica/magistrale presso i<br />
citati Dipartimenti della Facoltà di Filosofia - Università “Juraj Dobrila”<br />
di Pola, che soddisfano le condizioni del comma 1 del presente articolo.<br />
In via eccezionale, in presenza di fondata e oggettiva motivazione<br />
adotta dai candidati, la Commissione giudicatrice (di seguito: Commissione),<br />
sentito il parere del Presidente della Giunta Esecutiva dell’UI,<br />
può decidere di ammettere al Bando domande che non soddisfano i criteri<br />
indicati nel comma 1 del presente articolo. Le decisioni sull’ammissibilità<br />
delle domande sono insindacabili e inappellabili.<br />
Articolo 3<br />
Possono concorrere all’assegnazione delle Borse per la frequenza del<br />
Dipartimento di studi in lingua italiana gli studenti di nazionalità italiana e<br />
cittadini croati/sloveni che soddisfano le condizioni dell’Articolo 2 e che:<br />
- a livello di Scuola media superiore (I-IV/V classe) hanno riportato<br />
un profitto cumulativo medio non inferiore a 3,5 (nella media non viene<br />
considerato il voto di maturità).<br />
<strong>Panorama</strong> 43
44 <strong>Panorama</strong><br />
Concorsi<br />
Possono concorrere all’assegnazione delle Borse per la frequenza<br />
del Dipartimento per la formazione di maestri ed educatori gli studenti<br />
di nazionalità italiana e cittadini croati/sloveni che soddisfano le condizioni<br />
dell’Articolo 2 e che:<br />
- supereranno un apposito colloquio attitudinale.<br />
I candidati ammessi al colloquio di cui al punto precedente saranno<br />
convocati con sette giorni di preavviso. La mancata presentazione al colloquio<br />
comporta l’esclusione dal Bando.<br />
Il mancato superamento del colloquio di cui al punto precedente<br />
comporta l’esclusione dal Bando.<br />
Articolo 4<br />
Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti diplomati<br />
delle Scuole Medie Superiori Italiane operanti in Croazia che soddisfano<br />
le condizioni dell’articolo 3, e che:<br />
- hanno concluso l’istruzione media superiore superando l’esame di Maturità<br />
di Stato di Lingua e letteratura italiana - livello superiore (livello A);<br />
Articolo 5<br />
Non possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti che:<br />
- hanno già usufruito di Borse assegnate, per un livello d’istruzione superiore<br />
a quello della Scuola Media Superiore per i corsi di laurea di primo<br />
livello, rispettivamente superiore alla laurea di primo livello per i corsi di<br />
laurea specialistici/magistrali, nell’ambito della collaborazione UI-UPT;<br />
- sono in rapporto di lavoro.<br />
Le Borse promosse dal presente Bando non sono cumulabili con altre<br />
Borse di Studio.<br />
Gli assegnatari delle Borse sono tenuti a trasmettere, all’inizio di ciascun<br />
A.A., alla Giunta Esecutiva dell’UI una dichiarazione autografa certificante<br />
l’assenza degli impedimenti indicati nei comma 1 e 2 del presente articolo.<br />
Il mancato rispetto del comma 3 del presente articolo comporta la<br />
sospensione dell’erogazione della Borsa fino alla presentazione dell’autocertificazione<br />
richiesta.<br />
I premi, i riconoscimenti in denaro e gli assegni una tantum ottenuti<br />
dagli studenti per ragioni di merito o di ricerca non rappresentano impedimento<br />
all’erogazione della Borsa.<br />
Articolo 6<br />
La durata delle Borse è pari alla durata legale del corso di laurea seguito<br />
dallo studente.<br />
La durata delle Borse assegnate agli studenti già iscritti ad un corso<br />
di laurea coincide con il periodo rimanente fino alla conclusione della<br />
durata legale del corso frequentato dall’assegnatario della Borsa.<br />
La Borsa consta di 10 (dieci) mensilità annuali il cui ammontare viene<br />
stabilito dall’UI per ogni A.A.<br />
Allo scadere della durata legale del corso di laurea all’assegnatario della<br />
Borsa viene riconosciuto un contributo finanziario una tantum per la tesi<br />
di laurea il cui ammontare è fissato nell’importo pari a due mensilità.<br />
Articolo 7<br />
Il mantenimento della Borsa negli A.A. successivi a quello in cui è<br />
stata assegnata sarà valutato annualmente, in base al rispetto della seguente<br />
condizione:<br />
- il conseguimento di almeno il 70% dei crediti formativi - ECTS previsti<br />
dal piano di studio per gli A.A. precedenti.<br />
In caso di mancato adempimento, per cause non oggettive, della disposizione<br />
di cui al precedente comma del presente articolo, l’erogazione<br />
della Borsa sarà sospesa fino al conseguimento di almeno il 70% dei<br />
crediti formativi previsti dal piano di studio per gli A.A. precedenti.<br />
Articolo 8<br />
Lo studente assegnatario di una Borsa ha l’obbligo di sottoscrivere<br />
un Contratto di studio con l’UI e con l’UPT.<br />
Agli assegnatari delle Borse è fatto obbligo di laurearsi entro due (2)<br />
anni dalla conclusione della durata legale del corso di laurea.<br />
Il mancato adempimento da parte dell’assegnatario della Borsa degli<br />
obblighi elencati nei comma precedenti comporta la decadenza del diritto<br />
alla Borsa, e determina l’obbligo alla restituzione all’UI dell’intero<br />
ammontare dell’importo in denaro percepito.<br />
Articolo 9<br />
L’ammontare del premio in denaro riconosciuto agli assegnatari della<br />
Borsa varia in dipendenza della residenza dichiarata dallo studente.<br />
Gli assegnatari della Borsa residenti in una Città/Comune distante più di<br />
35 (trentacinque) km da Pola, hanno diritto a un premio in denaro maggiorato<br />
di un terzo rispetto a quello riconosciuto agli studenti residenti a Pola.<br />
Il versamento del premio in denaro maggiorato ai sensi della disposizione<br />
del comma precedente è subordinato alla presentazione, da parte<br />
dell’assegnatario della Borsa, all’inizio di ciascun A.A. del certificato di<br />
residenza rilasciato dalle autorità competenti.<br />
Articolo 10<br />
Alla domanda di partecipazione al Concorso, debitamente compilata,<br />
dovrà essere allegata la seguente documentazione:<br />
1) Certificato di nascita.<br />
2) Fotocopia del certificato di cittadinanza.<br />
3) Certificato comprovante la frequenza della Scuola Italiana di I e II<br />
grado rilasciato dalla Direzione della scuola.<br />
4) Fotocopia autenticata della pagella dell’VIII (per gli studenti che<br />
hanno frequentato le scuole in Croazia) /IX classe (per gli studenti che<br />
hanno frequentato le scuole in Slovenia).<br />
5) Fotocopie autenticate delle pagelle di tutte le classi della Scuola<br />
Media Superiore.<br />
6) Fotocopia autenticata del diploma/pagella di maturità.<br />
7) Fotocopia autenticata del certificato attestante gli esami opzionali<br />
sostenuti alla Maturità di Stato (solo per i candidati che si sono diplomati<br />
ai sensi del precedente ordinamento e che hanno sostenuto successivamente<br />
la Maturità di Stato in Croazia).<br />
8) Notifica di profitto di Maturità generale (solo per i candidati che<br />
hanno sostenuto la Maturità generale in Slovenia).<br />
9) Certificato d’iscrizione nella locale Comunità degli Italiani in qualità<br />
di membro effettivo.<br />
10) Un documento rilasciato dall’autorità locale certificante la dichiarazione<br />
di appartenenza nazionale.<br />
11) Piano di studi, certificato autenticato degli esami sostenuti con<br />
relative votazioni e crediti formativi conseguiti (solo per i candidati già<br />
iscritti a corsi di laurea di primo livello e per i candidati che desiderano<br />
frequentare un corso di laurea specialistica/magistrale).<br />
12) Fotocopia autenticata del certificato di laurea di primo livello e notifica<br />
del voto riportato (solo per i candidati che desiderano frequentare<br />
un corso di laurea specialistica/magistrale).<br />
13) Certificato di residenza rilasciato dalla competente autorità.<br />
Articolo 11<br />
La domanda di partecipazione al presente Bando, inclusi i relativi allegati,<br />
redatta su carta libera e sottoscritta dal candidato, dovrà pervenire alla Segreteria<br />
dell’Unione Italiana, Via delle Pile/Uljarska 1/IV, 51000 Fiume, entro il<br />
termine perentorio del 28 settembre 2012. Farà fede il timbro postale.<br />
Le domande di partecipazione al presente Bando dovranno recare<br />
chiara indicazione in merito a corso di laurea (Dipartimento) che lo studente<br />
intende iscrivere e al livello universitario per il quale viene richiesta<br />
la Borsa (corso di laurea di primo livello/corso di laurea specialistica/<br />
magistrale).<br />
Verranno prese in considerazione solo ed esclusivamente le Domande<br />
pervenute entro il termine indicato al comma 1 del presente articolo e<br />
corredate da tutta la documentazione richiesta.<br />
Articolo 12<br />
Le domande per l’assegnazione delle Borse saranno valutate da una<br />
Commissione, formata da un Presidente e da due membri, eletti uno in
appresentanza delle Scuole e l’altro delle Istituzioni prescolari della<br />
CNI, nominata dalla Giunta Esecutiva dell’UI, che si atterrà ai criteri stabiliti<br />
nel presente Bando e nell’apposito Regolamento punteggi.<br />
Il processo di selezione dei candidati avverrà in base all’esame delle<br />
Domande pervenute, dei colloqui attitudinali e della documentazione<br />
e queste allegata.<br />
Al termine della valutazione la Commissione formulerà graduatorie<br />
dei candidati distinte per ciascuna categoria di destinatari indicata<br />
nell’articolo 1 del presente Bando.<br />
Le Borse verranno assegnate secondo l’ordine di tali graduatorie.<br />
Nel caso di rinuncia o di decadenza dell’assegnatario della Borsa<br />
questa potrà essere assegnata per il rimanente periodo ai candidati che,<br />
risultati idonei, seguano in ordine di graduatoria.<br />
Articolo 13<br />
I candidati hanno diritto di presentare ricorso entro otto (8) giorni dalla<br />
comunicazione dei risultati. Le risposte ai ricorsi devono essere esibite<br />
entro otto (8) giorni dalla data di scadenza del tempo utile per gli stessi.<br />
Il ricorso va presentato al Comitato dei Garanti, d’Appello e di Controllo<br />
dell’Unione Italiana, Via delle Pile/Uljarska 1/IV, 51000 Fiume.<br />
Farà fede il timbro postale.<br />
BANDO DI CONCORSO<br />
Concorsi<br />
Articolo 14<br />
In deroga all’Articolo 4 del presente Bando possono concorrere<br />
all’assegnazione delle Borse gli studenti diplomati delle Scuole Medie<br />
Superiori Italiane operanti in Croazia che soddisfano le condizioni<br />
dell’articolo 3, e che hanno concluso l’istruzione media superiore superando<br />
l’esame di maturità a sensi dell’ordinamento precedente (Maturità<br />
scolastica).<br />
In sede di formulazione delle graduatorie dei candidati il punteggio<br />
per la Maturità scolastica sarà assegnato ai sensi delle disposizioni previste<br />
dall’apposito Regolamento punteggi.<br />
Articolo 15<br />
Con l’entrata in vigore del presente Bando sono abrogate tutte le norme<br />
precedenti recanti disposizioni in materia di concessione di Borse per<br />
la frequenza di corsi di laurea presso l’Università “Juraj Dobrila” di Pola<br />
- Facoltà di Filosofia - Dipartimento di studi in lingua italiana e Dipartimento<br />
per la formazione di maestri ed educatori a studenti di nazionalità<br />
italiana e cittadinanza croata/slovena.<br />
Il Presidente Il Presidente della Giunta Esecutiva<br />
On. Furio Radin Maurizio Tremul<br />
Dignano, 27 giugno 2011<br />
per l’assegnazione di 4 (quattro) Borse di Studio per la regolare frequenza dell’Università del Litorale di Capodistria - Dipartimento di<br />
Linguistica applicata-Italianistica, presso la Facoltà degli studi umanistici<br />
Articolo 1<br />
L’Unione Italiana (UI) e l’Università Popolare di Trieste (UPT) indicono<br />
un Bando di Concorso (di seguito: Bando) per l’assegnazione di N° 4 Borse di<br />
Studio (di seguito: Borse) riservato agli studenti di nazionalità italiana e cittadinanza<br />
croata/slovena, diplomati delle Scuole Medie Superiori Italiane in Croazia/Slovenia,<br />
per la frequenza di corsi di laurea di primo livello/corsi di laurea<br />
specialistica/magistrale presso l’Università del Litorale di Capodistria, Dipartimento<br />
di Italianistica per l’Anno Accademico (di seguito: A.A.) 2012/2013.<br />
Articolo 2<br />
Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti di nazionalità<br />
italiana e cittadini croati/sloveni che:<br />
- hanno frequentato le Scuole Italiane di I grado (dalla I all’VIII/IX classe<br />
elementare) e di II grado (dalla I alla IV/V classe media superiore);<br />
- hanno frequentato soltanto le Scuole Italiane di II grado (dalla I alla<br />
IV/V classe media superiore) qualora nel Comune di residenza, all’epoca<br />
considerata, non fosse operante una Scuola Italiana di I grado.<br />
Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti di nazionalità<br />
italiana e cittadini croati/sloveni già iscritti a un corso di laurea<br />
di primo grado presso il citato Dipartimento dell’Università del Litorale<br />
di Capodistria e gli studenti in possesso di una laurea di primo grado che<br />
desiderano frequentare un corso di laurea specialistica/magistrale presso<br />
il citato Dipartimento dell’Università del Litorale di Capodistria, che<br />
soddisfano le condizioni del comma 1 del presente articolo.<br />
In via eccezionale, in presenza di fondata e oggettiva motivazione<br />
adotta dai candidati, la Commissione giudicatrice (di seguito: Commissione),<br />
sentito il parere del Presidente della Giunta Esecutiva dell’UI, può<br />
decidere di ammettere al Bando domande che non soddisfano i criteri indicati<br />
nel comma 1 del presente articolo. Le decisioni sull’ammissibilità<br />
delle domande sono insindacabili e inappellabili.<br />
Articolo 3<br />
Possono concorrere all’assegnazione delle Borse per la frequenza del Dipartimento<br />
di Linguistica applicata-Italianistica, gli studenti di nazionalità italiana<br />
e cittadini croati/sloveni che soddisfano le condizioni dell’Articolo 2 e che:<br />
- a livello di Scuola media superiore (I-IV/V classe) hanno riportato un<br />
profitto cumulativo medio non inferiore a 3,5 (nella media non viene considerato<br />
il voto di maturità).<br />
Articolo 4<br />
Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti diplomati<br />
delle Scuole Medie Superiori Italiane operanti in Croazia che soddisfano<br />
le condizioni dell’articolo 3, e che:<br />
- hanno concluso l’istruzione media superiore superando l’esame di Maturità<br />
di Stato di Lingua e letteratura italiana - livello superiore (livello A);<br />
Articolo 5<br />
Non possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti che:<br />
- hanno già usufruito di Borse assegnate, per un livello d’istruzione superiore<br />
a quello della Scuola Media Superiore per i corsi di laurea di primo<br />
livello, rispettivamente della laurea di primo livello per i corsi di laurea<br />
specialistici/magistrali, nell’ambito della collaborazione UI-UPT;<br />
- sono in rapporto di lavoro.<br />
Le Borse promosse dal presente Bando non sono cumulabili con altre<br />
Borse di Studio.<br />
Gli assegnatari delle Borse sono tenuti a trasmettere, all’inizio di ciascun<br />
A.A., alla Giunta Esecutiva dell’UI una dichiarazione autografa certificante<br />
l’assenza degli impedimenti indicati nei comma 1 e 2 del presente articolo.<br />
Il mancato rispetto del comma 3 del presente articolo comporta la sospensione<br />
dell’erogazione della Borsa fino alla presentazione dell’autocertificazione richiesta.<br />
I premi, i riconoscimenti in denaro e gli assegni una tantum ottenuti<br />
dagli studenti per ragioni di merito o di ricerca non rappresentano impedimento<br />
all’erogazione della Borsa.<br />
Articolo 6<br />
La durata delle Borse è pari alla durata legale del corso di laurea seguito dallo<br />
studente. Qualora lo studente assegnatario di una Borsa per un corso di laurea di primo<br />
livello, decidesse di proseguire gli studi iscrivendo la laurea magistrale o specialistica,<br />
presso lo stesso Dipartimento, la Borsa gli verrà assegnata automaticamente.<br />
La durata delle Borse assegnate agli studenti già iscritti ad un corso di<br />
laurea coincide con il periodo rimanente fino alla conclusione della durata<br />
legale del corso frequentato dall’assegnatario della Borsa.<br />
La Borsa consta di 10 (dieci) mensilità annuali il cui ammontare viene<br />
stabilito dall’UI per ogni A.A.<br />
Allo scadere della durata legale del corso di laurea all’assegnatario della<br />
Borsa viene riconosciuto un contributo finanziario una tantum per la tesi di<br />
laurea il cui ammontare è fissato nell’importo pari a due mensilità.<br />
<strong>Panorama</strong> 45
Articolo 7<br />
Il mantenimento della Borsa negli A.A. successivi a quello in cui è stata assegnata<br />
sarà valutato annualmente, in base al rispetto della seguente condizione:<br />
- il conseguimento di almeno il 70% dei crediti formativi - ECTS previsti<br />
dal piano di studio per gli A.A. precedenti.<br />
In caso di mancato adempimento, per cause non oggettive, della disposizione<br />
di cui al precedente comma del presente articolo, l’erogazione<br />
della Borsa sarà sospesa fino al conseguimento di almeno il 70% dei<br />
crediti formativi previsti dal piano di studio per gli A.A. precedenti.<br />
Articolo 8<br />
Lo studente assegnatario di una Borsa ha l’obbligo di sottoscrivere un<br />
Contratto di studio con l’UI e con l’UPT.<br />
Agli assegnatari delle Borse è fatto obbligo di laurearsi entro due (2)<br />
anni dalla conclusione della durata legale del corso di laurea.<br />
Il mancato adempimento da parte dell’assegnatario della Borsa degli<br />
obblighi elencati nei comma precedenti comporta la decadenza del diritto<br />
alla Borsa, e determina l’obbligo alla restituzione all’UI dell’intero ammontare<br />
dell’importo in denaro percepito.<br />
Articolo 9<br />
L’ammontare del premio in denaro riconosciuto agli assegnatari della<br />
Borsa varia in dipendenza della residenza dichiarata dallo studente.<br />
Gli assegnatari della Borsa residenti in una Città/Comune distante più<br />
di 35 (trentacinque) km da Capodistria, hanno diritto a un premio in denaro<br />
maggiorato di un terzo rispetto a quello riconosciuto agli studenti residenti<br />
a Capodistria.<br />
Il versamento del premio in denaro maggiorato ai sensi della disposizione<br />
del comma precedente è subordinato alla presentazione, da parte<br />
dell’assegnatario della Borsa, all’inizio di ciascun A.A. del certificato di<br />
residenza rilasciato dalle autorità competenti.<br />
Articolo 10<br />
Alla domanda di partecipazione al Concorso, debitamente compilata,<br />
dovrà essere allegata la seguente documentazione:<br />
1) Certificato di nascita.<br />
2) Fotocopia del certificato di cittadinanza.<br />
3) Certificato comprovante la frequenza della Scuola Italiana di I e II<br />
grado rilasciato dalla Direzione della scuola.<br />
4) Fotocopia autenticata della pagella dell’VIII (per gli studenti che<br />
hanno frequentato le scuole in Croazia) /IX classe (per gli studenti che<br />
hanno frequentato le scuole in Slovenia).<br />
5) Fotocopie autenticate delle pagelle di tutte le classi della Scuola Media<br />
Superiore.<br />
6) Fotocopia autenticata del diploma/pagella di maturità.<br />
7) Fotocopia autenticata del certificato attestante gli esami opzionali<br />
sostenuti alla Maturità di Stato (solo per i candidati che si sono diplomati<br />
ai sensi del precedente ordinamento e che hanno sostenuto successivamente<br />
la Maturità di Stato in Croazia).<br />
8) Notifica di profitto di Maturità generale (solo per i candidati che<br />
hanno sostenuto la Maturità generale in Slovenia).<br />
9) Certificato d’iscrizione nella locale Comunità degli Italiani in qualità<br />
di membro effettivo.<br />
10) Un documento rilasciato dall’autorità locale certificante la dichiarazione<br />
di appartenenza nazionale.<br />
46 <strong>Panorama</strong><br />
Concorsi<br />
BANDO DI CONCORSO<br />
11) Piano di studi, certificato autenticato degli esami sostenuti con relative<br />
votazioni e crediti formativi conseguiti (solo per i candidati già iscritti<br />
a corsi di laurea di primo livello e per i candidati che desiderano frequentare<br />
un corso di laurea specialistica/magistrale).<br />
12) Fotocopia autenticata del certificato di laurea di primo livello e notifica<br />
del voto riportato (solo per i candidati che desiderano frequentare un<br />
corso di laurea specialistica/magistrale).<br />
13) Certificato di residenza rilasciato dalla competente autorità.<br />
Articolo 11<br />
La domanda di partecipazione al presente Bando, inclusi i relativi allegati,<br />
redatta su carta libera e sottoscritta dal candidato, dovrà pervenire alla Segreteria<br />
dell’Unione Italiana, Via delle Pile/Uljarska 1/IV, 51000 Fiume, entro il<br />
termine perentorio del 28 settembre 2012. Farà fede il timbro postale.<br />
Le domande di partecipazione al presente Bando dovranno recare chiara<br />
indicazione in merito al corso di laurea (Dipartimento) che lo studente intende<br />
iscrivere e al livello universitario per il quale viene richiesta la Borsa<br />
(corso di laurea di primo livello/corso di laurea specialistica/magistrale).<br />
Verranno prese in considerazione solo ed esclusivamente le Domande<br />
pervenute entro il termine indicato al comma 1 del presente articolo e<br />
corredate da tutta la documentazione richiesta.<br />
Articolo 12<br />
Le domande per l’assegnazione delle Borse saranno valutate da una<br />
Commissione, formata da un Presidente e da due membri, eletti uno in<br />
rappresentanza delle Scuole e l’altro delle Istituzioni prescolari della<br />
CNI, nominata dalla Giunta Esecutiva dell’UI, che si atterrà ai criteri stabiliti<br />
nel presente Bando e nell’apposito Regolamento punteggi.<br />
Il processo di selezione dei candidati avverrà in base all’esame delle<br />
Domande pervenute e della documentazione a queste allegata.<br />
Al termine della valutazione la Commissione formulerà la graduatoria<br />
dei candidati distinte per ciascuna categoria di destinatari indicata<br />
nell’articolo 1 del presente Bando.<br />
Le Borse verranno assegnate secondo l’ordine di tale graduatoria.<br />
Nel caso di rinuncia o di decadenza dell’assegnatario della Borsa<br />
questa potrà essere assegnata per il rimanente periodo ai candidati che,<br />
risultati idonei, seguono in ordine di graduatoria.<br />
Articolo 13<br />
I candidati hanno diritto di presentare ricorso entro otto (8) giorni dalla<br />
comunicazione dei risultati. Le risposte ai ricorsi devono essere esibite<br />
entro otto (8) giorni dalla data di scadenza del tempo utile per gli stessi.<br />
Il ricorso va presentato al Comitato dei Garanti, d’Appello e di Controllo<br />
dell’Unione Italiana, Via delle Pile/Uljarska 1/IV, 51000 Fiume.<br />
Farà fede il timbro postale.<br />
Articolo 14<br />
In deroga all’Articolo 4 del presente Bando possono concorrere all’assegnazione<br />
delle Borse gli studenti diplomati delle Scuole Medie Superiori<br />
Italiane operanti in Croazia che soddisfano le condizioni dell’articolo 3, e<br />
che hanno concluso l’istruzione media superiore superando l’esame di maturità<br />
a sensi dell’ordinamento precedente (Maturità scolastica).<br />
In sede di formulazione delle graduatorie dei candidati il punteggio<br />
per la Maturità scolastica sarà assegnato ai sensi delle disposizioni previste<br />
dall’apposito Regolamento punteggi.<br />
Articolo 15<br />
Il presente Bando entra in vigore il giorno della sua approvazione.<br />
per l’assegnazione di 4 (quattro) Borse di Studio per la regolare frequenza dell’Università di Fiume - Dipartimento di Italianistica<br />
presso la Facoltà di Lettere e Filosofia<br />
Articolo 1<br />
L’Unione Italiana (UI) e l’Università Popolare di Trieste (UPT) indicono<br />
un Bando di Concorso (di seguito: Bando) per l’assegnazione<br />
di N° 4 Borse di Studio (di seguito: Borse) riservato agli studenti di nazionalità<br />
italiana e cittadinanza croata/slovena, diplomati delle Scuole<br />
Medie Superiori Italiane in Croazia/Slovenia, per la frequenza di corsi
di laurea di primo livello presso l’Università di Fiume, Dipartimento di<br />
italianistica per l’Anno Accademico (di seguito: A.A.) 2012/2013.<br />
Articolo 2<br />
Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti di<br />
nazionalità italiana e cittadini croati/sloveni che:<br />
- hanno frequentato le Scuole Italiane di I grado (dalla I all’VIII/IX classe<br />
elementare) e di II grado (dalla I alla IV/V classe media superiore);<br />
- hanno frequentato soltanto le Scuole Italiane di II grado (dalla I alla<br />
IV/V classe media superiore) qualora nel Comune di residenza, all’epoca<br />
considerata, non fosse operante una Scuola Italiana di I grado.<br />
Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti di<br />
nazionalità italiana e cittadini croati/sloveni già iscritti a un corso di<br />
laurea di primo grado presso il citato Dipartimento dell’Università<br />
di Fiume e, in prospettiva, gli studenti in possesso di una laurea di<br />
primo grado che desiderano frequentare un corso di laurea specialistica/magistrale<br />
presso lo stesso Dipartimento e che soddisfano le<br />
condizioni del comma 1 del presente articolo.<br />
In via eccezionale, in presenza di fondata e oggettiva motivazione<br />
adotta dai candidati, la Commissione giudicatrice (di seguito:<br />
Commissione), sentito il parere del Presidente della Giunta Esecutiva<br />
dell’UI, può decidere di ammettere al Bando domande che non soddisfano<br />
i criteri indicati nel comma 1 del presente articolo. Le decisioni<br />
sull’ammissibilità delle domande sono insindacabili e inappellabili.<br />
Articolo 3<br />
Possono concorrere all’assegnazione delle Borse per la frequenza<br />
del Dipartimento di italianistica gli studenti di nazionalità italiana e cittadini<br />
croati/sloveni che soddisfano le condizioni dell’Articolo 2 e che:<br />
- a livello di Scuola media superiore (I-IV/V classe) hanno riportato<br />
un profitto cumulativo medio non inferiore a 3,5 (nella media<br />
non viene considerato il voto di maturità).<br />
Articolo 4<br />
Possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti diplomati<br />
delle Scuole Medie Superiori Italiane operanti in Croazia<br />
che soddisfano le condizioni dell’articolo 3, e che:<br />
- hanno concluso l’istruzione media superiore superando l’esame di Maturità<br />
di Stato di Lingua e letteratura italiana - livello superiore (livello A);<br />
Articolo 5<br />
Non possono concorrere all’assegnazione delle Borse gli studenti che:<br />
- hanno già usufruito di Borse assegnate, per un livello d’istruzione<br />
superiore a quello della Scuola Media Superiore per i corsi di laurea di<br />
primo livello, rispettivamente della laurea di primo livello per i corsi di<br />
laurea specialistici/magistrali, nell’ambito della collaborazione UI-UPT;<br />
- sono in rapporto di lavoro.<br />
Le Borse promosse dal presente Bando non sono cumulabili con<br />
altre Borse di Studio.<br />
Gli assegnatari delle Borse sono tenuti a trasmettere, all’inizio di<br />
ciascun A.A., alla Giunta Esecutiva dell’UI una dichiarazione autografa<br />
certificante l’assenza degli impedimenti indicati nei comma 1<br />
e 2 del presente articolo.<br />
Il mancato rispetto del comma 3 del presente articolo comporta<br />
la sospensione dell’erogazione della Borsa fino alla presentazione<br />
dell’autocertificazione richiesta.<br />
I premi, i riconoscimenti in denaro e gli assegni una tantum ottenuti<br />
dagli studenti per ragioni di merito o di ricerca non rappresentano<br />
impedimento all’erogazione della Borsa.<br />
Articolo 6<br />
La durata delle Borse è pari alla durata legale del corso di laurea<br />
seguito dallo studente. Qualora lo studente assegnatario di una Borsa<br />
per un corso di laurea di primo livello, decidesse di proseguire gli<br />
studi iscrivendo la laurea magistrale o specialistica, presso il citato<br />
Dipartimento, la Borsa gli verrà assegnata automaticamente.<br />
Concorsi<br />
La durata delle Borse assegnate agli studenti già iscritti ad un corso<br />
di laurea coincide con il periodo rimanente fino alla conclusione della<br />
durata legale del corso frequentato dall’assegnatario della Borsa.<br />
La Borsa consta di 10 (dieci) mensilità annuali il cui ammontare<br />
viene stabilito dall’UI per ogni A.A.<br />
Allo scadere della durata legale del corso di laurea all’assegnatario<br />
della Borsa viene riconosciuto un contributo finanziario una tantum per la<br />
tesi di laurea il cui ammontare è fissato nell’importo pari a due mensilità.<br />
Articolo 7<br />
Il mantenimento della Borsa negli A.A. successivi a quello in cui è stata assegnata<br />
sarà valutato annualmente, in base al rispetto della seguente condizione:<br />
- il conseguimento di almeno il 70% dei crediti formativi - ECTS previsti<br />
dal piano di studio per gli A.A. precedenti.<br />
In caso di mancato adempimento, per cause non oggettive, della disposizione<br />
di cui al precedente comma del presente articolo, l’erogazione<br />
della Borsa sarà sospesa fino al conseguimento di almeno il 70% dei<br />
crediti formativi previsti dal piano di studio per gli A.A. precedenti.<br />
Articolo 8<br />
Lo studente assegnatario di una Borsa ha l’obbligo di sottoscrivere<br />
un Contratto di studio con l’UI e con l’UPT.<br />
Agli assegnatari delle Borse è fatto obbligo di laurearsi entro due (2)<br />
anni dalla conclusione della durata legale del corso di laurea.<br />
Il mancato adempimento da parte dell’assegnatario della Borsa degli<br />
obblighi elencati nei comma precedenti comporta la decadenza del diritto<br />
alla Borsa, e determina l’obbligo alla restituzione all’UI dell’intero ammontare<br />
dell’importo in denaro percepito.<br />
Articolo 9<br />
L’ammontare del premio in denaro riconosciuto agli assegnatari della<br />
Borsa varia in dipendenza della residenza dichiarata dallo studente.<br />
Gli assegnatari della Borsa residenti in una Città/Comune distante<br />
più di 35 (trentacinque) km da Fiume, hanno diritto a un premio in denaro<br />
maggiorato di un terzo rispetto a quello riconosciuto agli studenti<br />
residenti a Fiume.<br />
Il versamento del premio in denaro maggiorato ai sensi della disposizione<br />
del comma precedente è subordinato alla presentazione, da parte<br />
dell’assegnatario della Borsa, all’inizio di ciascun A.A. del certificato di<br />
residenza rilasciato dalle autorità competenti.<br />
Articolo 10<br />
Alla domanda di partecipazione al Concorso, debitamente compilata,<br />
dovrà essere allegata la seguente documentazione:<br />
1) Certificato di nascita.<br />
2) Fotocopia del certificato di cittadinanza.<br />
3) Certificato comprovante la frequenza della Scuola Italiana di I e II<br />
grado rilasciato dalla Direzione della scuola.<br />
4) Fotocopia autenticata della pagella dell’VIII (per gli studenti che<br />
hanno frequentato le scuole in Croazia) /IX classe (per gli studenti che<br />
hanno frequentato le scuole in Slovenia).<br />
5) Fotocopie autenticate delle pagelle di tutte le classi della Scuola<br />
Media Superiore.<br />
6) Fotocopia autenticata del diploma/pagella di maturità.<br />
7) Fotocopia autenticata del certificato attestante gli esami opzionali<br />
sostenuti alla Maturità di Stato (solo per i candidati che si sono diplomati<br />
ai sensi del precedente ordinamento e che hanno sostenuto successivamente<br />
la Maturità di Stato in Croazia).<br />
8) Notifica di profitto di Maturità generale (solo per i candidati che<br />
hanno sostenuto la Maturità generale in Slovenia).<br />
9) Certificato d’iscrizione nella locale Comunità degli Italiani in qualità<br />
di membro effettivo.<br />
10) Un documento rilasciato dall’autorità locale certificante la dichiarazione<br />
di appartenenza nazionale.<br />
<strong>Panorama</strong> 47
11) Piano di studi, certificato autenticato degli esami sostenuti con relative<br />
votazioni e crediti formativi conseguiti (solo per i candidati già<br />
iscritti a corsi di laurea di primo livello e per i candidati che desiderano<br />
frequentare un corso di laurea specialistica/magistrale).<br />
12) Fotocopia autenticata del certificato di laurea di primo livello e notifica<br />
del voto riportato (solo per i candidati che desiderano frequentare<br />
un corso di laurea specialistica/magistrale).<br />
13) Certificato di residenza rilasciato dalla competente autorità.<br />
Articolo 11<br />
La domanda di partecipazione al presente Bando, inclusi i relativi allegati,<br />
redatta su carta libera e sottoscritta dal candidato, dovrà pervenire<br />
alla Segreteria dell’Unione Italiana, Via delle Pile/Uljarska 1/IV, 51000<br />
Fiume, entro il termine perentorio del 28 settembre 2012. Farà fede<br />
il timbro postale.<br />
Le domande di partecipazione al presente Bando dovranno recare chiara<br />
indicazione in merito al corso di laurea (Dipartimento) che lo studente intende<br />
iscrivere e al livello universitario per il quale viene richiesta la Borsa<br />
(corso di laurea di primo livello/corso di laurea specialistica/magistrale).<br />
Verranno prese in considerazione solo ed esclusivamente le Domande<br />
pervenute entro il termine indicato al comma 1 del presente articolo e<br />
corredate da tutta la documentazione richiesta.<br />
Articolo 12<br />
Le domande per l’assegnazione delle Borse saranno valutate da una<br />
Commissione, formata da un Presidente e da due membri, eletti uno in<br />
rappresentanza delle Scuole e l’altro delle Istituzioni prescolari della<br />
CNI, nominata dalla Giunta Esecutiva dell’UI, che si atterrà ai criteri stabiliti<br />
nel presente Bando e nell’apposito Regolamento punteggi.<br />
Il processo di selezione dei candidati avverrà in base all’esame delle<br />
Domande pervenute e della documentazione a queste allegata.<br />
48 <strong>Panorama</strong><br />
Concorsi<br />
REGOLAMENTO<br />
Al termine della valutazione la Commissione formulerà una graduatoria<br />
dei candidati destinatari.<br />
Le Borse verranno assegnate secondo l’ordine di tale graduatoria.<br />
Nel caso di rinuncia o di decadenza dell’assegnatario della Borsa<br />
questa potrà essere assegnata per il rimanente periodo ai candidati che,<br />
risultati idonei, seguono in ordine di graduatoria.<br />
Articolo 13<br />
I candidati hanno diritto di presentare ricorso entro otto (8) giorni dalla<br />
comunicazione dei risultati. Le risposte ai ricorsi devono essere esibite entro<br />
otto (8) giorni dalla data di scadenza del tempo utile per gli stessi.<br />
Il ricorso va presentato al Comitato dei Garanti, d’Appello e di Controllo<br />
dell’Unione Italiana, Via delle Pile/Uljarska 1/IV, 51000 Fiume.<br />
Farà fede il timbro postale.<br />
Articolo 14<br />
In deroga all’Articolo 4 del presente Bando possono concorrere<br />
all’assegnazione delle Borse gli studenti diplomati delle Scuole Medie<br />
Superiori Italiane operanti in Croazia che soddisfano le condizioni<br />
dell’articolo 3, e che hanno concluso l’istruzione media superiore superando<br />
l’esame di maturità a sensi dell’ordinamento precedente (Maturità<br />
scolastica).<br />
In sede di formulazione della graduatoria dei candidati il punteggio<br />
per la Maturità scolastica sarà assegnato ai sensi delle disposizioni previste<br />
dall’apposito Regolamento punteggi.<br />
Articolo 15<br />
Il presente Bando entra in vigore il giorno della sua approvazione.<br />
Il Presidente Il Presidente della Giunta Esecutiva<br />
Dr.ssa Floriana Bassanese Radin Maurizio Tremul<br />
Dignano, 02 luglio 2012<br />
sui punteggi e sui criteri per la classificazione dei candidati ai bandi di concorso per l’assegnazione delle Borse di Studio per corsi di<br />
laurea di primo livello/specialistiche/magistrali<br />
Articolo 1<br />
Le domande di assegnazione delle Borse di studio (di seguito: Borse)<br />
messe a concorso nell’ambito della collaborazione fra l’Unione Italiana<br />
(di seguito: UI) e l’Università Popolare di Trieste (di seguito: UPT)<br />
presentate dai candidati risultati idonei all’assegnazione delle Borse saranno<br />
classificate dalle Commissioni giudicatrici nominate dalla Giunta<br />
Esecutiva dell’UI, in base ai punteggi previsti dai successivi articoli del<br />
presente Regolamento.<br />
Articolo 2<br />
Nell’assegnare i punteggi le Commissioni applicheranno, a ciascun<br />
parametro considerato per l’assegnazione dei punteggi, la seguente trasformazione<br />
lineare:<br />
- risultato conseguito dal candidato/massimo risultato conseguibile<br />
punteggio massimo.<br />
Per alcuni parametri considerati per l’assegnazione dei punteggi il<br />
massimo risultato conseguibile può essere diverso a seconda del sistema<br />
scolastico adottato in Italia, Croazia e Slovenia. Considerato che gli studenti<br />
vengono classificati in graduatorie distinte per ciascuna categoria<br />
va applicato il valore corrispondente. Laddove nella stessa graduatoria<br />
debbano essere inclusi sistemi di votazione diversi fra loro, la Commissione<br />
procederà con la conversione dei voti applicando le apposite tabelle<br />
contenute nell’Articolo 9 del presente Regolamento.<br />
Articolo 3<br />
Le domande presentate dai candidati diplomati delle Scuole Medie<br />
Superiori Italiane e da quelli iscritti al primo anno di corso di laurea di<br />
primo livello possono essere classificati con un punteggio massimo di<br />
1.000 punti cosi ripartiti:<br />
- fino ad un massimo di 400 punti per il profitto cumulativo medio del<br />
candidato dall’VIII/IX classe elementare alla IV/V classe della Scuola<br />
Media Superiore;<br />
- fino ad un massimo di 300 punti per il voto cumulativo medio riportato<br />
nella materia Lingua e Letteratura italiana dalla I alla IV/V classe<br />
della Scuola Media Superiore;<br />
- fino ad un massimo di 300 punti per il voto riportato all’esame di<br />
maturità.<br />
Articolo 4<br />
Il risultato conseguito dal candidato viene calcolato applicando le seguenti<br />
regole:<br />
- il profitto cumulativo medio del candidato è dato dalla somma dei<br />
profitti conseguiti dall’VIII/IX classe Elementare alla IV/V classe della<br />
Scuola Media Superiore (VIII(IX)+I+II+III+IV+(V)). Il profitto medio<br />
viene calcolato prendendo in considerazione il valore di due decimali. Il<br />
totale viene diviso per 5 (6);<br />
- il voto cumulativo medio riportato nella materia Lingua e Letteratura<br />
italiana è dato dalla somma dei voti riportati dalla I alla IV/V classe della<br />
Scuola Media Superiore (I+II+III+IV+(V)). Il voto medio viene calcolato<br />
prendendo in considerazione il valore di due decimali. Il totale viene<br />
diviso per 4 (5);<br />
- il voto riportato all’esame di maturità.<br />
Articolo 5<br />
Il voto riportato all’esame di maturità dagli studenti che hanno concluso<br />
una Scuola Media Superiore operante in Croazia superando l’esame<br />
di Maturità di Stato è dato dal risultato della somma dei voti riportati<br />
ai tre (3) esami obbligatori divisa per tre (3).
Tenuto conto che gli esami obbligatori di Maturità di Stato in Croazia<br />
possono essere sostenuti a livello superiore (livello A) e a livello<br />
base (livello B) allo scopo di ottenere valori comparabili i voti riportati<br />
dagli studenti che avranno sostenuto gli esami a livello superiore (livello<br />
A) saranno moltiplicati per il fattore di calcolo 1,60.<br />
Articolo 6<br />
Le domande presentate dai candidati iscritti al secondo anno, e successivi,<br />
del corso di laurea di primo livello possono essere classificati<br />
con un punteggio massimo di 1.000 punti cosi ripartiti:<br />
- fino ad un massimo di 300 punti per il voto cumulativo medio riportato<br />
nella materia Lingua e Letteratura italiana dalla I alla IV/V classe<br />
della Scuola Media Superiore;<br />
- fino ad un massimo di 300 punti per il voto riportato all’esame di<br />
maturità<br />
- fino ad un massimo di 400 punti per il profitto cumulativo medio<br />
(il totale della somma dei voti riportati agli esami sostenuti divisa per il<br />
numero degli esami sostenuti).<br />
Articolo 7<br />
Le domande presentate dai candidati che intendono frequentare un<br />
corso di laurea specialistica/magistrale possono essere classificati con<br />
un punteggio massimo di 1.000 punti cosi ripartiti:<br />
- fino ad un massimo di 200 punti per il voto cumulativo medio riportato<br />
nella materia Lingua e Letteratura italiana dalla I alla IV/V classe<br />
della Scuola Media Superiore;<br />
- fino ad un massimo di 400 punti per il voto di laurea di primo livello;<br />
e<br />
- fino ad un massimo di 400 punti per il per il profitto cumulativo<br />
medio (il totale della somma dei voti riportati agli esami sostenuti divisa<br />
per il numero degli esami sostenuti).<br />
Articolo 8<br />
Nel caso si debba procedere con la conversione dei voti riportati<br />
dai candidati già iscritti a Università italiane, sarà considerata la seguente<br />
tabella:<br />
a) Da 30 e lode a 29 = 5 punti.<br />
b) 28 e 27 = 4 punti.<br />
c) 26 e 25 = 3 punti.<br />
d) Da 24 a 18 = 2 punti.<br />
Nel caso si debba procedere con la conversione dei voti riportati dai<br />
candidati che hanno sostenuto l’esame di maturità nella Repubblica di<br />
Slovenia, sarà considerata la seguente tabella:<br />
a) Da 28 con lode, 27 con lode a 24 = 5 punti.<br />
b) Da 23 a 20 = 4 punti.<br />
c) Da 19 a 16 = 3 punti.<br />
d) Da 15 a 11 = 2 punti.<br />
Per i candidati che presentano diplomi e pagelle con sistemi di votazione<br />
diversi da quelli adottati dai sistemi scolastici e universitari croato<br />
e sloveno, nonché dalle Università italiane, si applicheranno apposite<br />
tabelle di conversione ad hoc.<br />
Articolo 9<br />
Ad operazione ultimata la Commissione formulerà le graduatorie<br />
dei candidati sulla base del punteggio ottenuto in ordine decrescente:<br />
1, 2, 3, 4, 5… ecc.<br />
Nella formulazione delle graduatorie, a parità di punteggio sarà<br />
data la precedenza ai candidati che già frequentano un corso di laurea,<br />
rispettivamente a quelli che riportano un punteggio maggiore<br />
ottenuto in riferimento al voto di Lingua e letteratura italiana.<br />
Nei casi in cui il Bando preveda l’assegnazione di borse di studio<br />
vincolate e libere sarà data assoluta precedenza alle borse vincolate.<br />
Nei casi in cui il numero delle professionalità carenti richieste dalle<br />
Istituzioni della Comunità Nazionale Italiana sia superiore al numero<br />
Concorsi<br />
di Borse bandite, la Commissione nel rispetto delle seguenti<br />
disposizioni:<br />
1) le borse saranno assegnate, in ordine decrescente, ai candidati<br />
che, richiedendo il vincolo, hanno ottenuto il punteggio<br />
maggiore, ovvero che si sono classificati ai primi posti;<br />
2) a quei candidati che soddisfino ai criteri di cui al precedente<br />
punto 1), le borse di studio saranno assegnate per le<br />
singole professionalità messe a Concorso presso le Istituzioni<br />
della Comunità Nazionale Italiana, per le quali i candidati<br />
aderendo al Bando hanno dichiarato di concorrere;<br />
3) il numero di Borse assegnato per le singole professionalità<br />
non potrà superare il numero massimo di profili professionali<br />
messi a Concorso.<br />
Nei casi in cui i Bandi di Concorso prevedano l’assegnazione<br />
di borse di studio libere, queste saranno assegnate, in<br />
ordine decrescente, ai candidati che hanno ottenuto il punteggio<br />
maggiore, ovvero che si sono classificati ai primi posti,<br />
fino ad esaurimento completo della quota disponibile prevista<br />
dai singoli Bandi.<br />
Articolo 11<br />
Nell’assegnare il punteggio per il voto di maturità agli<br />
studenti diplomati delle Scuole Medie Superiori Italiane<br />
operanti in Croazia e che hanno concluso l’istruzione media<br />
superiore superando l’esame di maturità a sensi dell’ordinamento<br />
precedente (Maturità scolastica), la Commissione<br />
applicherà la seguente regola:<br />
- il voto riportato dal candidato alla Maturità scolastica<br />
sarà moltiplicato per il fattore di calcolo 1,60;<br />
al risultato così ottenuto applicherà la seguente trasformazione<br />
lineare:<br />
- risultato conseguito dal candidato/massimo risultato conseguibile<br />
punteggio massimo.<br />
Nell’assegnare il punteggio per il voto di maturità agli<br />
studenti diplomati delle Scuole Medie Superiori Italiane<br />
operanti in Croazia che ai sensi dell’ordinamento precedente<br />
(Maturità scolastica), erano stati esonerati dal sostenere<br />
l’esame di maturità sarà considerato l’ottimo (5).<br />
Nell’assegnare il punteggio per il voto di maturità agli<br />
studenti diplomati delle Scuole Medie Superiori Italiane<br />
operanti in Croazia che hanno concluso l’istruzione media<br />
superiore superando l’esame di maturità a sensi dell’ordinamento<br />
precedente (Maturità scolastica), che successivamente<br />
hanno sostenuto soltanto alcuni degli esami rientranti<br />
nella parte obbligatoria della Maturità di Stato la Commissione<br />
applicherà la seguente regola:<br />
- considererà i voti riportati negli esami della parte obbligatoria<br />
della Maturità di Stato. A questi voti applicherà la regola contenuta<br />
nel comma 2 dell’articolo 5 del presente Regolamento;<br />
- il voto della/e prova/e mancante sarà dato dalla media dei voti<br />
riportati nella materia considerata nella Scuola Media Superiore/dal<br />
voto di italiano riportato alla Maturità scolastica.<br />
Articolo 12<br />
Con l’entrata in vigore del presente Regolamento sono<br />
abrogate tutte le norme precedenti recanti disposizioni in<br />
materia di concessione di Borse per la frequenza di corsi di<br />
laurea presso le Università italiane o istituzioni di studio e<br />
formazione parificate alle Università a studenti di nazionalità<br />
italiana e cittadinanza croata/slovena.<br />
Il Presidente Il Presidente della Giunta Esecutiva<br />
On.FurioRadin Maurizio Tremul<br />
<strong>Panorama</strong> 49
TRIS. Estate 2012, Londra e<br />
l’evento sportivo mondiale per eccellenza,<br />
i XXX Giochi olimpici<br />
(27 luglio-12 agosto), con 204 paesi<br />
e 10.500 atleti. La capitale britannica<br />
sarà la prima città ad ospitare la<br />
sua terza Olimpiade, dopo quelle del<br />
1908 e del 1948. Ma anche Atene ha<br />
ospitato tre volte i Giochi: la prima<br />
Olimpiade moderna, nel 1896, e la<br />
XXVIII edizione, nel 2004, nonché<br />
nel 1906 i I Giochi Olimpici intermedi,<br />
per celebrare il decennale del<br />
ripristino delle Olimpiadi. Nonostante<br />
il successo, l’iniziativa venne<br />
poi definitivamente abbandonata.<br />
NOVITÀ. Ed ora rieccoci a Londra,<br />
con 26 sport per un totale di 39<br />
discipline, che in 300 competizioni<br />
vedranno impegnati - secondo le stime<br />
-10.500 atleti. La vera novità è<br />
l’introduzione della boxe femminile:<br />
il pugilato era l’unico sport olimpico<br />
che non prevedeva la partecipazione<br />
delle donne, ma nessuno mi<br />
potrà convincere che l’emancipazione<br />
femminile deve passare anche<br />
attraverso il ring. Altra grande la<br />
presenza del sudafricano Oscar Pistorius:<br />
il 25enne sudafricano, amputato<br />
ad entrambe le gambe (corre<br />
con due protesi in fibra di carbonio),<br />
sarà il primo atleta disabile che<br />
parteciperà ai Giochi Olimpici nella<br />
disciplina regina, l’atletica leggera<br />
(400 e 4x400). Nel 2008 la Iaaf gli<br />
aveva negato l’entrata in scena (“le<br />
protesi offrono chiari vantaggi meccanici”),<br />
poi il Tribunale Arbitrale<br />
dello Sport gli diede l’ok ma era tardi<br />
per andare a Pechino.<br />
COSTI. Quella di Londra 2012<br />
aspira ad essere “la migliore di sempre”<br />
a costi in linea con il budget<br />
(spesi poco più di 10 miliardi di<br />
euro, meno di un terzo dei Giochi di<br />
Pechino. Ma la Cina non aveva vincoli<br />
di bilancio a cui badare, né crisi<br />
economiche da affrontare.<br />
CROAZIA. Saranno 108 (numero<br />
record) gli sportivi biancorossi<br />
a questi Giochi in virtù della presenza<br />
di ben quattro squadre (pallamano<br />
uomini e donne, pallanuoto,<br />
basket femminile). Ripetere le cinque<br />
medaglie di Pechino sarebbe un<br />
successo, ma sarà difficile vista l’assenza<br />
della regina dell’alto, Blanka<br />
Vlašić, che non ha recuperato per<br />
50 <strong>Panorama</strong><br />
Sport<br />
subentrate complicazioni dopo un<br />
intervento per tendinopatia al tendine<br />
d’Achille. In pole position pallamano<br />
e pallanuoto, vela, canottaggio,<br />
tennis, tiro...<br />
ITALIA. Sono 291 gli atleti<br />
chiamati a difendere il tricolore<br />
(forfait dell’infortunata Antonietta<br />
Di Martino, altra mancata protagonista<br />
dell’alto femminile assieme<br />
alla spalatina Blanka Vlašić). Le<br />
proiezioni danno gli italiani a quota<br />
30 medaglie, ma il presidente del<br />
Coni Petrucci dice che si accontenterebbe<br />
anche di 25-26. Quella degli<br />
italiani sarà un’Olimpiade low cost.<br />
Tutti, compreso il presidente, viaggeranno<br />
su voli in classe turistica: si<br />
spenderà solo il minimo necessario.<br />
SLOVENIA. Con 64 atleti in<br />
gara, due in più rispetto a quattro<br />
anni fa, conta di arrivare addirittura<br />
a sette medaglie (furono 5 gli allori<br />
nel 2008). I nomi di spicco sono<br />
senza dubbio il tiratore non ancora<br />
50enne Rajmond Debevec, di Postumia,<br />
alla sua ottava olimpiade<br />
consecutiva da Los Angeles 1984<br />
(oro a Sydney e bronzo a Pechino)<br />
e Primož Kozmus, campione in carica<br />
nel martello.<br />
IL DOPO-TV. Se i Giochi di<br />
Londra del ‘48 furono i primi trasmessi<br />
in Inghilterra dalla televisione,<br />
a quelli del 2012 per la prima<br />
volta la tv non sarà il dominus delle<br />
Olimpiadi. I nuovi mezzi di comunicazione<br />
incalzano, dai tablet agli<br />
smartphone e sulla tavoletta, l’iPad<br />
ma anche Android, saranno visti in<br />
buona parte questi Giochi, La tv<br />
non scompare, ma Internet e i nuovi<br />
media le faranno una discreta concorrenza.●<br />
Giovanni Cernogoraz, il conn<br />
Medaglia a<br />
testo e foto Bruno Bontempo<br />
Probabilmente pochi sanno che<br />
la Fossa Olimpica (in inglese<br />
Trap ma nota anche come tiro<br />
al piattello), principale specialità del<br />
tiro a volo, fece la sua apparizione ai<br />
Giochi Olimpici fin dalla seconda edizione,<br />
quella di Parigi 1900, sia pure<br />
come sport facoltativo. Disciplina in<br />
genere poco nota, lontana dai clamori<br />
degli sport popolari, della tv, degli<br />
sponsor, se ne parla soprattutto in occasione<br />
degli appuntamenti olimpici,<br />
anche per l’eco che arriva dalle molte<br />
medaglie che l’Italia mette in carnet.<br />
Niente di strano, perché l’Italia è<br />
un po’ la madrepatria di questo sport,<br />
italiani sono i fucili (Beretta e Perazzi<br />
i più quotati), le cartucce, le macchine<br />
lanciapiattelli, nello Stivale c’è il maggior<br />
numero di praticanti – 20 mila tesserati<br />
divisi addirittura in tre categorie<br />
- e alcuni dei tiratori che ne hanno fatto<br />
la storia - su tutti Luciano Giovanetti,<br />
2 ori olimpici e 4 mondiali, che ne<br />
fanno l’atleta più premiato nella Fossa<br />
olimpica.<br />
Il trap, però, è uno sport che spesso<br />
non piace perché l’attrezzo usato è<br />
un’arma che, immancabilmente, associa<br />
alla guerra e alla caccia. Eppure<br />
è una disciplina che richiede prontezza<br />
mentale degna di uno sprinter,<br />
con la differenza che ogni partenza<br />
Giovanni “Gianni” Cernogoraz
Sport<br />
azionale di Cittanova campione europeo della specialità, alle Olimpiadi di Londra<br />
portata di mano? Sarebbe un sogno<br />
Giovanni Gianni Cernogoraz è nato il 27 dicembre<br />
1982 a Capodistria (la maggior parte delle donne<br />
dell’Ex Zona B andavano a partorire nell’ospedale<br />
del Litorale sloveno, meglio attrezzato e più vicino), la<br />
scuola elementare l’ha frequentata a Cittanova, poi alla<br />
media superiore “Leonardo Da Vinci” di Buie scelse<br />
l’indirizzo alberghiero in quanto la famiglia gestiva già<br />
all’epoca un ristorante in zona Antenal, a Cittanova.<br />
Gianni è salito alla ribalta fin dagli anni giovanili,<br />
imponendosi all’attenzione degli esperti per il suo talento<br />
naturale. Si è avvicinato al trap nel ‘98, sulle tracce<br />
di papà Valter e di nonno Bruno, che lo avevano praticato<br />
a livelli amatoriali, ottenendo subito risultati importanti<br />
e già da juniores aveva vinto più volte il titolo<br />
nazionale ed era stato terzo ai mondiali del 2002. Poi<br />
il crescendo, fino alla qualificazione per le Olimpiadi<br />
ottenuta nell’aprile 2011 ed i due titoli europei del<br />
maggio scorso. Da due anni, Gianni difende i colori del<br />
Gord di Velika Gorica (allenato da Stjepan Vučković),<br />
che gli può garantire condizioni finanziarie che Cittanova<br />
non è in grado di offrirgli, atrezzatura e materiali<br />
gratis (cartucce e altro), ma aveva iniziato l’attività<br />
in seno alla società Gusar di Cittanova, nata nel 1996<br />
su iniziativa di suo papà Valter, Mauro Capellari e altri<br />
entusiasti. Oggi il Gusar conta una trentina di tesserati.<br />
Già nel ‘68 a Businia fu aperta una prima pedana a fos-<br />
viene ripetuta per 125 volte, quanti<br />
sono i tiri da effettuare nell’arco di<br />
una gara (più il barrage, un’ulteriore<br />
serie finale da 25, riservata ai sei<br />
migliori tiratori). La preparazione di<br />
un solo colpo si esaurisce nell’arco<br />
di 7-8 secondi e l’azione susseguente,<br />
il tiro, dura appena un’inezia, 60<br />
centesimi di secondo. Ecco perché<br />
la preparazione psicologica è fondamentale<br />
per determinare quella condizione<br />
mentale che permette ai tiratori<br />
impegnati in pedana di restare<br />
focalizzati solo sulla loro azione tecnica<br />
e non sull’idea di dover rompere<br />
il piattello.<br />
Come si riesce a coordinare postura,<br />
concentrazione, focus, attenzione,<br />
prontezza di riflessi, rilassamento,<br />
agilità e precisione nel tiro?<br />
Lo abbiamo chiesto al cittanovese<br />
Giovanni Cernogoraz, alla ribalta di<br />
questo sport già da un decennio, con<br />
grandi risultati sulla scena nazionale<br />
e mondiale. “Sono caratteristiche che<br />
si acquisiscono e si interiorizzano nel<br />
tempo grazie alla pratica e all’esperienza.<br />
Ho fatto training autogeno e<br />
ho lavorato per due anni con uno psicologo,<br />
ora continuo da solo con gli<br />
esercizi di respirazione. Comunque,<br />
quando si è ben preparati fisicamente,<br />
si è pronti anche mentalmente. E<br />
la stabilità psichica è determinante<br />
per la concentrazione, la sicurezza,<br />
la consapevolezza di noi stessi...” ci<br />
spiega questo ragazzone 30enne dal<br />
sorriso dolce, a tratti addirittura timido,<br />
e dai modi gentili, mai in disarmonia<br />
con la sua notevole stazza atletica,<br />
un metro e 88 per 80 chili.<br />
E queste proporzioni ci stanno<br />
tutte. Perché il brandeggio del fucile,<br />
l’imbracciatura, il rinculo all’atto<br />
dello sparo e perfino la resa balistica<br />
dell’arma sono fortemente influenzati<br />
dalla fisicità del tiratore. Infatti,<br />
questo sport non necessita soltanto di<br />
tecnica e concentrazione, ma anche -<br />
come si dice volgarmente - di spalla!<br />
Quello che è difficile associare a<br />
una pratica come il tiro a volo, è tut-<br />
sa universale, con la macchina lanciapiattelli a mano.<br />
Prima delle gare ufficiali, i tiratori cittanovesi dovevano<br />
andare ad allenarsi a Villa del Nevoso (Ilirska Bistrica)<br />
o Monte di Capodistria (Šmarje). Poi il Poligono di<br />
Businia fu allargato e ristrutturato fino a diventare impianto<br />
“olimpico” nel 1998, regolamentare anche sotto<br />
il punto di vista della sicurezza, le cui leggi in materia<br />
sono sempre più restrittive. In Istria ci sono altre società<br />
(Dignano, Parenzo, Barbana, Susngnevizza, Visignano...)<br />
ma dispongono di poligoni non conformi alle misure<br />
di scurezza. ●<br />
ta la serie di sacrifici di tipo alimentare<br />
cui si deve sottoporre un tiratore<br />
agonista... “La dieta è molto importante<br />
per mantenere il peso forma,<br />
perché il fucile deve essere personalizzato<br />
nelle misure del calcio, bilanciamento<br />
e quanto altro serve per poterlo<br />
maneggiare adeguatamente. Se<br />
metti su alcuni chili, sul viso, il calcio<br />
non va più bene, non si appoggia<br />
più adeguatamente per cui bisogna<br />
stare molto attenti all’alimentazione:<br />
pochi dolci, pasta integrale, durante<br />
le gare niente carne, la sera si mangia<br />
leggero, pesce, bollito o carne bianca...<br />
Quando si arriva a questi livelli,<br />
ogni dettaglio è importante”.<br />
Il 27 aprile dello scorso anno, vincendo<br />
la gara di Fossa Olimpica che<br />
aveva chiuso la terza prova di Coppa<br />
del Mondo di Tiro a Volo di Pechino.<br />
il connazionale Giovanni Cernogoraz<br />
era stato tra i primissimi sportivi<br />
croati a meritarsi il pass per le<br />
Olimpiadi. E il 5 e 6 agosto prossimi<br />
alla Royal Artillery Barracks di Woo-<br />
<strong>Panorama</strong> 51
52 <strong>Panorama</strong><br />
Sport<br />
lwich, est di Londra, sarà in lizza per<br />
la conquista di una medaglia. Che<br />
questo sucesso non sia stato casuale,<br />
lo ha confermato lo scorso mese<br />
di maggio a Larnaca (Cipro), quando<br />
l’ultimo alzabandiera del Campionato<br />
Europeo ha celebrato il primato<br />
della Croazia nella Fossa Olimpica<br />
maschile, con Giovanni Cernogoraz<br />
dominatore della prova individuale,<br />
e poi ha trascinato anche la squadra<br />
croata all’oro, davanti a Repubblica<br />
ceca e Italia. Ma Gianni saggiamente<br />
resta con i piedi ben piantati a terra:<br />
“Credo di essere preparato, la forma<br />
è buona, ma non mi monto la testa.<br />
Ovviamente a Londra cercherò di<br />
dare il meglio, poi vediamo. Si potrebbe<br />
dire che la concorrenza è molto<br />
più forte agli Europei ed ai Mondiali,<br />
dove ci sono 130 tiratori, che<br />
non alle Olimpiadi, dove saremo solo<br />
in 30. Ai Giochi mi troverò a gareggiare<br />
più o meno con gli stessi avversari<br />
dei recenti europei”.<br />
Qualche nome?<br />
“La concorrenza sarà nutritissima,<br />
a partire dal campione in carica David<br />
Kostelecky, di Brno, classe 1975,<br />
poi il pari età moscovita Aleksej Alipov,<br />
numero uno del ranking mon-<br />
diale, bronzo a Pechino e oro ad Atene.<br />
Quindi uno dei più forti tiratori<br />
mondiali, il 42enne piemontese Giovanni<br />
Peliello, alla sua sesta Olimpiade,<br />
che ha un carnet eccezionale<br />
con due argenti consecutivi alle ultime<br />
Olimpiadi, un bronzo ai Giochi<br />
di Sydney, nonché 10 titoli mondiali<br />
(3 individuali) e altrettanti europei<br />
(2 individuali). Nomi di rilievo sono<br />
pure l’altro ceco, Jiri Liptak, che ha<br />
la mia stessa età, quindi ancora un<br />
italiano, il marchigiano Massimo Fabrizi,<br />
35 anni, di Monteprandone,<br />
campione del mondo in carica, il turco<br />
Oguzhan Tuzun, il tedesco Karsten<br />
Bindrich, il mio compagno di<br />
squadra Anton Glasnović, zagabrese,<br />
classe ‘81, Molto forte è la squadra<br />
spagnola con Fernandez e Serra-<br />
Piattelli biologici e pallini ecocompatibili<br />
Fossa olimpica o tiro al piattello (trap in inglese) prevede<br />
di sparare con un fucile a canna liscia, calibro<br />
12, e colpire il piattello (che viene lanciato dalla macchina<br />
lanciapiattelli), un dischetto di forma rotonda, 12 cm<br />
di diametro, di colore arancione fluorescente, che fuoriesce<br />
viaggiando ad una velocità che varia dai 100 ai 120<br />
km orari. Dovrà essere colpito dal tiratore e i pezzi del<br />
piattello dovranno cadere all’interno del campo da tiro:<br />
solo così si otterrà il punto. Oggi i piattelli sono biologici,<br />
Il calcio del fucile deve essere posizionato sul muscolo<br />
pettorale, esattamente tra la clavicola e l’omero<br />
Dal Poligono di Businia al ristorante, dal fucile alla macchina del caffé...<br />
composti da una miscela biodegradabile di argilla e bitume.<br />
E poi la consistenza: il piattello deve essere abbastanza<br />
duro, ma non troppo; deve essere rigido, ma friabile,<br />
permettendo così di essere lanciato con veemenza<br />
ma allo stesso tempo di scheggiarsi anche se colpito da<br />
un solo pallino. Non è facile trovare la giusta “mescola”.<br />
Ora sono in uso anche i piattelli fumogeni, che dovrebbero<br />
facilitare il lavoro dei giudici: già sperimentati nelle<br />
finali di gare ufficiali e alla Coppa del Mondo a Londra,<br />
saranno introdotti alle Olimpiadi. Il trap è uno sport costoso:<br />
il prezzo di un fucile si aggira sui 7-8000 euro, e<br />
poi giubbino, cuffie, guanti, occhiali... Il calcio (in radica<br />
di noce), una delle parti più importanti dell’arma, è fatto<br />
su misura del tiratore.<br />
Tra i problemi di questo sport, ci sono l’impiantistica<br />
e l’impatto ambientale. Le caratteristiche planoaltimetriche<br />
dei poligoni di tiro devono essere tali da<br />
consentire il recupero di residui dei pallini di piombo<br />
(ecocompatibili con caratteristiche chimico-fisiche che<br />
li rendono difficilmente solubili a contatto con gli gli<br />
agenti atmosferici), piattelli, bossoli, borre (realizzate<br />
in materiale sintetico fotodegradabile), ma gli impianti<br />
sono dotati anche di reti protettive per facilitare la raccolta<br />
dei vari residui.●
no, campioni d’Europa due anni fa...<br />
La battaglia si annuncia molto serrata<br />
e a decidere saranno un piattello<br />
o due...”<br />
La Croazia sarà a Londra con<br />
108 sportivi. A Pechino il bilancio<br />
fu di 5 medaglie (argento per Blanka<br />
Vlašić e per il ginnasta Filip<br />
Ude, bronzo per Zubčić e Šarić nel<br />
taekwondo femminile e per la fiumana<br />
Pejčić nel tiro a segno). Chi<br />
potrà tornare a casa con una medaglia<br />
da questa XXX Olimpiade?<br />
“Sicuramente al primo posto<br />
c’è la discobola zagabrese Sandra<br />
Perković, che di recente si è confermata<br />
campionessa europea. Poi pallamano,<br />
pallanuoto, ma anche la vela<br />
sono sport che giustamente partono<br />
con notevoli ambizioni...” Nella lista<br />
non ha messo il tiro a volo, forse<br />
per una sorta di atteggiamento scaramantico,<br />
ma più probabilmente per<br />
l’umiltà e il pudore che lo caratterizzano.<br />
L’ottenimento del pass per le<br />
Olimpiadi, ha contribuito alla popolarità<br />
di Gianni ma anche di<br />
questo sport, che a lungo era stato<br />
la Cenerentola nell’ambito del tiro<br />
a segno. E la notorietà ha contribuito<br />
anche a una certa stabilità finanziaria.<br />
“Dopo Pechino c’è stata la svolta,<br />
ma già da tre-quattro anni la situazione<br />
andava migliorando. Ora ho<br />
un contratto di sponsorizzazione con<br />
la fabbrica italiana di cartucce RC di<br />
Forlì, la Perazzi di Botticino Mattina,<br />
nel Bresciano, mi ha fornito un<br />
fucile nuovo per le Olimpiadi, poi ho<br />
avuto un contributo finanziario dalla<br />
città di Cittanova, dalla ditta Laguna<br />
e dall’Unione Italiana, che mi ha<br />
premiato quale miglior sportivo della<br />
CNI per il 2011”.<br />
Che cosa c’è nel futuro di Giovanni<br />
Cernogoraz, tra ambizioni e<br />
obiettivi, desideri e sogni?<br />
“Beh, a questo punto vincere una<br />
medaglia olimpica, che poi è il sogno<br />
di ogni sportivo, e continuare<br />
l’attività mantenendo un alto livello<br />
di competitività. Sul piano personale,<br />
ovviamente al primo posto c’è la<br />
famiglia, mia moglie Sabrina e i miei<br />
figli, l’ultima arrivata Eva, 15 mesi<br />
appena, e Leonardo che ha 10 anni.<br />
Chissà, forse ci sarà anche una quarta<br />
generazione dei Cernogoraz in<br />
questo sport...”●<br />
Sport<br />
Talento, costanza, tenacia...<br />
Gianni sta raccogliendo i frutti<br />
di tutti questi anni di lungo,<br />
faticoso e serio lavoro e spero<br />
che questo sia solo l’inizio di un<br />
ciclo ad alto livello: lo dice Stjepan<br />
Vučković, che essendo stato<br />
suo allenatore già nel ‘98, quando<br />
era ct della nazionale juniores, lo<br />
conosce a menadito. “È un grande<br />
lavoratore, disciplinato, costante,<br />
tenace, sopporta stoicamente<br />
la tortura di allenamenti sotto il<br />
solleone, ha grande carattere e si<br />
avvia alla piena maturità tecnica<br />
e caratteriale. A Londra la partita<br />
sarà apertissima. In finale tutto è<br />
possibile. Sono fiducioso”.●<br />
Una questione di famiglia<br />
Caccia, ristorazione e tiro al<br />
piattello sono tre attività che<br />
sembrano perpetuarsi in seno alla<br />
famiglia Cernogoraz e ormai sono<br />
una tradizione ben radicata. Gianni<br />
è il gioiello di famiglia “e se ho<br />
potuto arrivare a questi livelli devo<br />
ringraziare soprattutto i miei, che<br />
mi hanno sostenuto, aiutato, spinto<br />
a piene mani....” ricorda Giovanni<br />
con riconoscenza. E papà Valter<br />
aggiunge: “Quando abbiamo capito<br />
che Gianni era particolarmente do-<br />
Gianni Cernogoraz con l’allenatore<br />
Stjepan Vučković<br />
tato, per caldeggiare la sua attività<br />
tutta la famiglia ha messo le spalle<br />
sotto qui al ristorante Giovanni di<br />
Stanzia Rosello”.<br />
Anche la più giovane Cernogoraz,<br />
Eva, ha dato il suo “contributo”.<br />
Nell’aprile del 2011 ha deciso di anticipare<br />
di tre settimane la sua venuta<br />
al mondo, per consentire a papà<br />
Gianni di affrontare con la serenità<br />
necessaria la trasferta di Pechino,<br />
dove era in palio il pass per le Olimpiadi<br />
di Londra... ●<br />
Gianni con genitori, nonna, sorella e nipote nel ristorante di famiglia<br />
“Giovanni”. Sullo sfondo decine di coppe, medaglie e altri trofei<br />
<strong>Panorama</strong> 53
54 <strong>Panorama</strong><br />
Tra storia e gusto<br />
Si fanno strada i grandi cuochi e u<br />
di Sostene Schena<br />
Nel secolo dell’Illuminismo, la<br />
cucina d’Occidente divenne<br />
sempre più particolareggiata<br />
e tipica di ogni nazione. L’utilizzo dei<br />
nuovi prodotti e di nuovi ingredienti,<br />
portò ad una grande differenziazione<br />
della cultura a tavola. L’Italia divenne<br />
il regno della pasta, la Francia<br />
contraddistinse un gusto diverso con<br />
l’introduzione di nuove salse, in particolare<br />
la “spagnola”, creata da Vincent<br />
de la Chapelle, a cui si affiancarono<br />
la “besciamella”, la “vellutata”<br />
e la “salsa al pomodoro” a formare<br />
le quattro salse madri della grande<br />
cucina francese). Il diciottesimo secolo<br />
venne riconosciuto come il secolo<br />
della galanteria, del the, del caffè,<br />
del cioccolato che, consumati nei<br />
luoghi d’incontro, univano il gusto<br />
della mondanità, della seduzione, del<br />
fermento di nuove idee. Fu il trionfo<br />
dei “caffè” sorti in tutte le capitali<br />
d’Europa, mitico il Caffè Procope di<br />
Parigi, il Lloyd Coffee House di Londra<br />
(divenuto in seguito il centro di<br />
una delle più importanti agenzie assicurative<br />
del mondo), il Florian ed<br />
il Quadri di Venezia, il Caffè Greco<br />
di Roma. I lussuosi e spettacolari riti<br />
di corte persero gradatamente il loro<br />
fascino ed il loro significato, anche i<br />
nobili si inserirono seppur lentamente<br />
nella vita mondana degli eleganti<br />
ritrovi.<br />
Lloyd Coffee House di Londra<br />
Caffè Procope di Parigi<br />
Concluso dallo spettro della Rivoluzione<br />
Francese il periodo di grande<br />
trasformazione, l’Ottocento portò<br />
nuovi sviluppi politici, sociali, economici<br />
e culturali. La Rivoluzione<br />
Francese seminò morte, distruzioni,<br />
fame e carestia, gravi conseguenze si<br />
abbatterono non solo in Francia, ma<br />
anche in Italia. Il congresso di Vienna<br />
ristabilì un certo ordine politico ma<br />
non l’unità d’Italia che venne conquistata<br />
con le guerre d’indipendenza.<br />
Nella prima metà dell’Ottocento<br />
il paese si trasformò in un grande fermento<br />
di ideali patriottici e rivoluzionari.<br />
L’economia durante i periodi di<br />
guerra subì un grave regresso, il be-<br />
nessere venne a mancare soprattutto<br />
fra i ceti sociali più deboli. L’aspetto<br />
gastronomico tuttavia poté registrare<br />
un rifiorire di nuove evoluzioni. Si<br />
poté assistere alla nascita della cucina<br />
emiliana presso la corte di Maria<br />
Luigia di Parma (consorte di Napoleone).<br />
Memorabili le “confessioni” in<br />
cui Nievo ricorda le umili ma sostanziose<br />
cene al castello di Fratta, divenute<br />
in seguito parte integrante della<br />
gastronomia friulana. Il celebre “pollo<br />
alla Marengo” protagonista di una<br />
leggenda popolare, i sontuosi ricevimenti<br />
di Venezia, la cucina lombarda,<br />
i nuovi ricettari piemontesi, gli ultimi<br />
banchetti fiorentini e mille altre tradizioni<br />
culinarie sempre più tipiche e<br />
diversificate segnarono un ricco panorama<br />
gastronomico regionale.<br />
Gastronomia: scienza<br />
della buona tavola<br />
Le guerre lasciarono gravi conseguenze,<br />
soltanto verso il 1850 grazie<br />
a un primo processo di industrializzazione<br />
sorto dapprima in Inghilterra e<br />
poi in Francia, in Germania e diffusosi<br />
in seguito in Italia, si poté assistere<br />
a una nuova trasformazione dello stato<br />
sociale. L’ampliamento di rapporti,<br />
di conoscenze, di incentivi, ristabilì<br />
un sistema alimentare adeguato<br />
alla portata di ogni cittadino. Lentamente<br />
si svilupparono nuovi traguardi<br />
economici e anche in Italia l’eco<br />
della “grande cucina francese” venne<br />
sensibilmente recepito. La Francia<br />
divenne la nazione più imitata negli<br />
usi della cucina e della tavola. I nuovi<br />
gastronomi fecero delle tecniche<br />
di preparazione degli alimenti, delle<br />
nuove conoscenze e dell’arte di ricevere<br />
una filosofia. Il termine “gastronomia”<br />
venne ufficializzato proprio<br />
in Francia nel 1801 per indicare “la<br />
scienza della buona tavola”.<br />
L’Ottocento vide rivalutarsi la figura<br />
del grande cuoco, protagonista<br />
di elaborazioni tuttora capitolo importante<br />
dell’alta cucina contemporanea.<br />
Un’emblematica figura della cucina<br />
francese fu Marie Antonin Careme,<br />
cuoco di Talleyrand (principe di<br />
Benevento, nominato Ministro degli<br />
Esteri da Napoleone Bonaparte); sto-
n nuovo ritrovo: il caffè<br />
rica la sua frase “Le arti sono cinque,<br />
ossia: la pittura, la scultura, la poesia,<br />
la musica, l’architettura la quale<br />
ha come branca principale la pasticceria”<br />
(cit. Revel). L’incontrastato re<br />
dei cuochi nacque a Parigi nel 1784,<br />
da una famiglia numerosa e povera<br />
e trovò occupazione prima presso<br />
un’oste poi presso il famoso pasticciere<br />
“Bailly”. A soli 17 anni il giovane<br />
Careme riscosse una fama strepitosa;<br />
acquisì con grande interesse<br />
l’esperienza e la conoscenza dell’arte<br />
culinaria giungendo a Talleyrand,<br />
allo Zar Nicola II di Russia, a Lord<br />
Stewart ambasciatore del Regno Unito.<br />
Morì presso la residenza del barone<br />
Rothschild nel 1833; poco tempo<br />
prima ricevette encomiabili elogi da<br />
Gioacchino Rossini.<br />
Altro illustre gastronomo fu Jean<br />
Antheleme Brillat Savarin, un nobile<br />
nato a Belley nel 1755, figlio del<br />
procuratore del re. Egli divise la sua<br />
carica di magistrato con la passione<br />
per l’arte culinaria ereditata dalla<br />
madre. Di estremo interesse l’opera<br />
gastronomica che lo rese celebre:<br />
“Fisiologia del gusto”, composizione<br />
ricca di meditazioni, princìpi,<br />
riflessioni, oltre che di spiritosi<br />
aneddoti. Importanti le osservazioni<br />
riguardanti gli alimenti e le relative<br />
preparazioni che distinguono il<br />
piacere di mangiare da quelli della<br />
tavola. Il Savarin morì nel 1822 lasciando<br />
alla cultura gastronomica<br />
Tra storia e gusto<br />
Caffè Florian a Venezia Caffè Greco di Roma<br />
un’immensa eredità derivata dalla<br />
propria esperienza.<br />
La grande cucina internazionale<br />
ricorda Jules Gouffè, discepolo di<br />
Carème, nato a Parigi nel 1807, cuoco<br />
di fiducia di Napoleone III; egli<br />
pubblicò importanti opere di carattere<br />
culinario, quali: “Le livre de cuisine”,<br />
“ Le livre de patisserie e “Le livre<br />
de soupes et potages”, molte furono<br />
le elaborazioni gastronomiche<br />
a lui dedicate. Si ricorda inoltre l’illustre<br />
Alexander Dumas padre, autore<br />
del “Grande dizionario di cucina”<br />
e grande ghiottone! Infine, impareggiabile<br />
merito viene attribuito al più<br />
grande cuoco della “grande cuisine<br />
francaise”, Auguste Escoffier. L’insuperabile<br />
nacque nel 1846, originario<br />
di una famiglia povera, acquisì<br />
le proprie esperienze in un ristorante<br />
di Nizza di proprietà dello zio.<br />
Ben presto il giovane dimostrò grandi<br />
capacità; da Nizza si trasferì a Parigi,<br />
poi a Montecarlo, poi ancora a<br />
Nizza. Escoffier divenne ben presto<br />
famoso, e nel 1833, Cesare Ritz lo<br />
chiamò a operare presso il suo elegantissimo<br />
“Hotel Ritz”. L’immagine<br />
del grande gastronomo divenne il<br />
simbolo dell’innovazione, della cultura,<br />
della raffinatezza, della professionalità.<br />
Classe e semplicità si sostituirono<br />
alle pesanti decorazioni<br />
utilizzate dal Rinascimento fino agli<br />
ultimi decenni del secolo diciottesimo.<br />
Al posto delle stucchevoli com-<br />
posizioni di zucchero si elaborarono<br />
presentazioni alquanto naturali<br />
ed eleganti, realizzate con materiali<br />
semplici, frequenti protagoniste erano<br />
le candide sculture in ghiaccio.<br />
Immenso fu l’impegno di Escoffier<br />
nell’organizzazione delle équipe di<br />
cucina, costituite da una precisa gerarchia<br />
in grado di organizzare tutte<br />
le attività culinarie in tempi brevi<br />
e con risultati eccellenti. Tutto questo<br />
venne sperimentato nei grandi alberghi<br />
di fine Ottocento situati nelle<br />
grandi città e nei più rinomati luoghi<br />
di villeggiatura. Morì a Montecarlo<br />
nel 1935 a 93 anni, lasciando alla<br />
storia della cucina grandi opere gastronomiche<br />
come: “La guide coulinaire”,<br />
“Le livre des menus”, trattati<br />
conosciuti in tutto il mondo. La sua<br />
casa a Villeneuve de Loubet, accoglie<br />
ora la “Fondazione Escoffier”<br />
per lo studio e la divulgazione della<br />
scienza del grande “maestro”. Determinante<br />
per Escoffier divenne la collaborazione<br />
con Cesare Ritz, il quale<br />
apportò radicali e significative innovazioni<br />
nelle strutture alberghiere:<br />
massima efficienza del personale,<br />
nonché la progettazione dell’”hotel”<br />
rispondente alle particolari esigenze<br />
degli ospiti, bagni privati, acqua corrente,<br />
arredi lussuosi, hall, American<br />
Bar, piscine e attrezzature sportive<br />
furono le sue prestigiose trasformazioni,<br />
adottate e imitate negli alberghi<br />
di lusso di tutta Europa.●<br />
<strong>Panorama</strong> 55
56 <strong>Panorama</strong><br />
Multimedia<br />
Trucchi semplici per una password sicura<br />
a cura di Igor Kramarsich<br />
Le informazioni personali sono<br />
sempre più spesso affidate alle<br />
password, ed è quindi essenziale<br />
trovare un metodo per creare insiemi<br />
di caratteri complessi, che includano<br />
segni di vario tipo e naturalmente<br />
che siano sempre diversi tra loro: uno<br />
dei comportamenti più rischiosi, infatti,<br />
è proprio usare una password comune<br />
per più siti e servizi. Se uno dei servizi<br />
fosse compromesso, si lascerebbe agli<br />
hacker libero accesso a tutti gli altri siti<br />
per cui si è usata la stessa combinazione<br />
di nome utente e parola d’ordine.<br />
Per evitare di rendere ingestibile la<br />
collezione di password esistono vari<br />
metodi: ci si può affidare a un cosiddetto<br />
password manager, cioè un software<br />
in grado di memorizzare le parole<br />
chiave al posto dell’utente (come<br />
per esempio LastPass). Non sempre<br />
però si ha il computer a disposizione, e<br />
ci sono servizi per i quali è fondamentale<br />
utilizzare password robuste ma<br />
comunque memorizzabili senza troppa<br />
fatica. Un meccanismo efficace è<br />
tenere fissa una parte della chiave, introducendo<br />
poi una variazione legata<br />
al servizio specifico col quale deve essere<br />
utilizzata. Un sistema consigliato<br />
da vari esperti parte da una frase facile<br />
da ricordare: un appassionato di Tolkien,<br />
per esempio, potrebbe scegliere<br />
uapgenbi (le iniziali di “Un Anello<br />
per ghermirli e nel buio incatenarli”).<br />
Per rendere una password del genere<br />
ancora più robusta esistono varie tecniche:<br />
ad esempio sostituire l’articolo<br />
“un” con il numero 1, assegnare maggiore<br />
importanza all’Anello utilizzando<br />
la lettera maiuscola e sostituire la<br />
congiunzione “e” con una &, trasformando<br />
la sequenza in 1Apg&nbi.<br />
Facciamo ora un esempio relativo<br />
alla seconda parte, quella variabile.<br />
Immaginando di dover inventare<br />
una password per Gmail, i caratteri<br />
da aggiungere potrebbero essere il<br />
primo e l’ultimo del nome del servizio,<br />
inserendo il primo all’inizio della<br />
password e facendolo seguire da un<br />
punto esclamativo, dalla parte fissa e<br />
quindi dall’ultimo carattere del nome<br />
del sito: ritornando all’esempio, una<br />
password per Gmail potrebbe essere<br />
g!1Apg&nbil, mentre per Dropbox<br />
si potrebbe usare d!1Apg&nbix. Password<br />
come questa sono molto robu-<br />
ste (sfiorano il 100% nel test di www.<br />
passwordmeter.com), ma rimangono<br />
comunque facili da ricordare, almeno<br />
per chi le ha ideate. La cosa più importante<br />
è scegliere un metodo preciso per<br />
definire la parte variabile e poi rispettarlo<br />
scrupolosamente.●<br />
Ora non ho tempo: lo leggo dopo<br />
browser Web dispongono da sempre di una funzione<br />
I che permette di memorizzare gli indirizzi delle pagine<br />
preferite e di tornarvi con la massima semplicità. A volte<br />
però capita, quando si cercano informazioni su un argomento<br />
specifico oppure si sbirciano i titoli dei quotidiani<br />
online, di imbattersi in un articolo interessante senza avere<br />
il tempo di leggerlo al momento. Impostare un segnalibro<br />
è una soluzione non ottimale, dato che bisogna ricordarsi<br />
di eliminarlo al termine della lettura se non si vuole<br />
far crescere a dismisura l’elenco dei siti preferiti. E magari<br />
il tempo salta fuori solo la sera a casa, quando il computer<br />
a disposizione non è più lo stesso. Un sistema molto<br />
più efficace è ReadItLater, un servizio Web che permette<br />
di salvare una “lista di lettura” accessibile da qualunque<br />
browser. Per utilizzare il servizio visitate per prima cosa<br />
il sito http://readitlaterlist.com e create un nuovo account,<br />
facendo clic sul collegamento Sign Up in alto a destra.<br />
Dopo aver completato la procedura, aggiungete alla<br />
barra dei collegamenti il Bookmarklet che permette d’inserire<br />
con un clic una nuova pagina alla lista di lettura (per<br />
Firefox è disponibile un’estensione dedicata). Sui dispositivi<br />
iOS e Android è naturalmente possibile usare Rea-<br />
dItLater tramite browser, ma installando l’App omonima<br />
si può persino scaricare in locale le pagine della lista di<br />
lettura, in modo da renderle disponibili in assenza di connessione<br />
a Internet. L’App è disponibile in una versione<br />
gratuita e una, più flessibile e potente, a pagamento (il costo<br />
è comunque inferiore ai 3 euro). Chi usa ReadItLater<br />
troverà poi molto utile il sito http://ifttt.com/people/readitlater,<br />
che permette di aggiungere automaticamente alla<br />
lista di lettura tutti gli articoli contrassegnati con la stella<br />
su Google Reader, e molto altro ancora. ●
Multimedia<br />
Riversare Cd e Dvd sull’hard disk<br />
Tutti coloro che lavorano da molto tempo con il computer<br />
si ritrovano sicuramente con un’ampia collezione<br />
di dischi ottici in cui negli anni hanno archiviato dati, informazioni,<br />
documenti e file multimediali. Questi supporti<br />
stanno però diventando obsoleti, come dimostra il fatto che<br />
tanti nuovi notebook, anche di fascia alta, non integrano<br />
più un lettore ottico. Rispetto alle capacità delle memorie<br />
di massa attuali, i Cd (ma ormai persino i Dvd) sono troppo<br />
poco capienti, e sono per giunta scomodi da gestire, difficili<br />
da archiviare e anche relativamente delicati. Non sorprende,<br />
quindi, che vengano sempre più spesso sostituiti dagli<br />
hard disk portatili e dai pen drive Usb.<br />
Rimane aperto il problema di come spostare tutte le<br />
informazioni memorizzate in passato; per fortuna, grazie<br />
una semplice utility da riga di comando e a uno script di<br />
poche righe l’operazione può essere quasi del tutto automatizzata.<br />
L’utility in questione è Clewd (Copy-Load-<br />
Eject-Wait-for-Disc), un tool che aggiunge al terminale<br />
di Windows alcune funzioni essenziali per la gestione dei<br />
supporti ottici, come la possibilità di espellere il supporto<br />
o di rispondere all’inserimento di un nuovo disco. Grazie<br />
a Clewd si può creare uno script batch capace di rilevare<br />
l’inserimento di un disco, copiarne il contenuto in una<br />
nuova cartella con nome univoco ed espellere quindi il<br />
supporto al termine della copia. L’utente non dovrà fare<br />
Tradurre facilmente i documenti di Office<br />
Il servizio di traduzione automatica offerto da Google<br />
(http://translate.google.com) si segnala di tanto in tanto<br />
per la qualità scadente, ma se si considera che il tool<br />
lavora in maniera automatica e che è offerto gratis, bisognerebbe<br />
invece stupirsi dell’efficacia e della precisione<br />
con cui riesce a comprendere e a tradurre la maggior parte<br />
delle frasi. Si tratta, comunque, di un servizio utilissimo<br />
per cercare almeno di desumere il senso generale di<br />
un testo o di una pagina Web in una lingua sconosciuta.<br />
Ma come fare quando bisogna invece tradurre un documento<br />
di Office?<br />
La strada suggerita da Google è copiare e incollare i<br />
brani di testo nella pagina del servizio ma, usando Doc-<br />
Translator, si può completare il lavoro molto più in fretta<br />
e con risultati migliori: questo servizio Web, raggiungibile<br />
all’indirizzo www.onlinedoctranslator.com, accetta<br />
in input documenti di Office (e non solo), restituendo poi<br />
una versione tradotta nella lingua selezionata. L’applicazione<br />
va avviata con un clic sul pulsante Start Document<br />
Translator (la prima volta sarà necessario accettare lo scaricamento<br />
di un’applet Java). Nella pagina principale colpisce<br />
la varietà di formati gestiti: si va dai documenti di<br />
Office, nel formato tradizionale e in quello basato su Xml,<br />
ai file Pdf, dai sottotitoli con estensione Srt ai documenti<br />
di OpenOffice.<br />
Per impostare la traduzione basta scegliere un formato,<br />
caricare il file da elaborare e indicare la lingua sorgen-<br />
altro che inserire ogni volta un nuovo disco nel lettore e<br />
premere il pulsante di chiusura del cassetto, aspettando<br />
poi con pazienza la fine della copia.<br />
Per semplificare la scrittura di batch personalizzati,<br />
spostate l’eseguibile (Clewd.exe) in una cartella di sistema,<br />
come per esempio Windows\System32. Nell’archivio<br />
compresso che contiene il programma è presente anche il<br />
batch di esempio Cdcp.bat che svolge esattamente il compito<br />
appena descritto: automatizza la copia sull’hard disk<br />
di una serie di supporti ottici. Per usarlo, lanciatelo con un<br />
doppio clic e armatevi di molta pazienza… ●<br />
te (spesso rilevata automaticamente) e quella di destinazione.<br />
Un clic sul pulsante centrale avvia l’operazione;<br />
naturalmente bisogna indicare dove dev’essere salvato il<br />
documento tradotto. ●<br />
<strong>Panorama</strong> 57
ORIZZONTALI: 1. Il tennis da<br />
tavolo – 8. Si voga con la pagaia – 13.<br />
È dura in guerra – 15. Traccia per un<br />
tratto il confine tra Colombia e Venezuela<br />
– 16. L’omottero… imprevidente<br />
– 17. Uno dei figli di Noè – 18. Tormentano<br />
il timoroso – 19. Saluto eccessivamente<br />
cerimonioso – 21. L’affermazione<br />
del mister – 22. Il Truman<br />
scrittore statunitense – 24. Il primo al<br />
mondo fu costruito a Fiume – 25. Un<br />
po’ affamato – 26. Cani… di Copenaghen<br />
– 27. Cantanti come Luciano<br />
Pavarotti – 29. Narrazione favolosa –<br />
30. Preparato per applicazioni esterne<br />
– 32. Il percorso della pratica – 34.<br />
Il simpatico orsacchiotto australiano<br />
– 36. Residuo di combustione – 37.<br />
Carta… per alienisti – 38. Qualcuno<br />
l’ha… moscia – 39. La Giulietta consorte<br />
di Federico Fellini – 40. Non li<br />
ha sulla lingua chi parla chiaro – 41.<br />
Usato come lettiera nella stalla – 43.<br />
La biancheria riservata – 45. L’attore<br />
Pitt (iniz.) – 46. Protegge il dito della<br />
sartina – 47. È difficile metterlo nel<br />
sacco – 48. Sacro Romano Impero –<br />
49. Caratteristico mammifero australiano<br />
– 51. Pregiati pesci di mare – 53.<br />
Soluzione del numero precedente<br />
Barca fai da te da costruire al momento<br />
estate è ormai al suo massimo e chi di voi non pensa<br />
L’ al mare, alle spiagge e a come rilassarsi? Ma con i<br />
tempi di crisi che corrono sono davvero poche le persone<br />
che possono godere della quiete e del relax, che solo lo<br />
stare su una barchetta cullata dalle onde del mare può regalare.<br />
Così a far fronte a questo “inconveniente” è uno<br />
studente, della Thibault Penven di Ecole Cantonale d’art<br />
de Lausanne (ECAL), che ha inventato una barchetta pieghevole,<br />
da costruire al momento. Il nome della barchetta<br />
è Ar Vag, e costruirla è davvero semplice. Infatti basta<br />
introdurvi una tavola rigida all’interno (rifinita in pelle)<br />
e alcuni bastoncini e la barca in pelle gialla, impermeabile,<br />
prenderà la sua consueta forma. Insomma, la scelta<br />
ideale per chi ama il mare in versione relax. ●<br />
58 <strong>Panorama</strong><br />
Passatempi<br />
Margherita d’Austria lo era di Carlo V<br />
– 54. Ha un grande diametro quello del<br />
baobab – 55. Maldisposti o arditi – 57.<br />
La quarta preposizione semplice – 58.<br />
La capitale col Prater – 59. Arriva con<br />
un trillo di telefono.<br />
VERTICALI: l. Anticamente forse<br />
si chiamò Eridano – 2. L’imposta<br />
italiana sul reddito delle persone fisiche<br />
(sigla) – 3. Isola ad ovest di Sumatra<br />
– 4. Grossa antilope africana –<br />
5. Azione indegna e volgare – 6. Pacifico<br />
attorno alle Hawaii – 7. È deciso<br />
quando è secco – 8. Si sostituiscono<br />
nella radiolina – 9. Località presso Abbazia<br />
– 10. Nome di parecchi faraoni<br />
egiziani – 11. Principio costituente in<br />
tutti quanti gli oli vegetali – 12. Castrato<br />
diventa cappone – 13. Piccolo e innocuo<br />
rettile degli Squamati – 14. Posto<br />
in profondità – 16. Ioni carichi di<br />
elettricità positiva – 17. Gli esami che<br />
precedono gli orali – 19. Allontanate<br />
provvisoriamente da un impiego – 20.<br />
Il compagno inseparabile di Niso – 21.<br />
Gli americani… all’estero – 23. Ripetuto<br />
è una spezie – 26. Particolarmente<br />
cari – 27. La città con due mari – 28.<br />
Dolorose contrazioni dei muscoli – 29.<br />
Altro nome del frac – 31. Può dar problemi<br />
a molti calciatori – 33. L’Egitto<br />
su targa d’auto – 35. Quasi un’ora – 36.<br />
James regista di Titanic – 37. Si rinfresca<br />
a chi finge di non rammentare – 39.<br />
Indisposizione improvvisa – 40. Serpenti<br />
non velenosi – 42. Veloci… roditori<br />
– 44. Vige in famiglia – 45. Città<br />
della Francia occidentale – 46. Fiume<br />
dell’Albania – 47. La parte superiore<br />
della coscia – 48. Il portico di Zenone<br />
– 49. Annibale li godette a Capua – 50.<br />
Fiume dell’Engadina – 52. Comanda<br />
la flotta (abbr.) – 55. Un’esclamazione<br />
– 56. Fondo di bottiglia.<br />
Pinocchio
Tutti (!?) al mare...<br />
P arlare di vacanze in questi tempi di estrema precarietà,<br />
crisi finanziaria dilagante, disoccupazione, licenziamenti,<br />
cassa integrazione, mobilità, è quasi blasfemo. In Istria e<br />
Quarnero il turismo è una delle poche, piccole, ancore di salvezza.<br />
I primi numeri del 2012 sono buoni (più 5 p.c. di presenze),<br />
ma la generale percezione di rischio e di incertezza<br />
circa il futuro creano un circuito virtuoso, si cercano mete più<br />
convenienti, soggiorni più brevi. E l’indotto ristagna...<br />
(foto di Bruno Bontempo)<br />
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