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28 <strong>Panorama</strong><br />

Reportage<br />

Idria: una delle più grandi miniere slovene opera ora in funzione del turismo<br />

Il mondo sotterraneo del mercurio<br />

testo e foto di Ardea Velikonja<br />

La cittadina di Idria (Idrija) situata<br />

in quella parte della Slovenia<br />

occidentale dove s’incontrano<br />

il mondo prealpino e quello<br />

carsico, benché conti non più di 7000<br />

abitanti, è conosciuta in tutto il mondo<br />

per i giacimenti di mercurio, fra i<br />

più ricchi del globo. Dal 1987 però<br />

(nonostante la presenza di ben circa<br />

14.000 tonnellate di mercurio) la miniera<br />

è chiusa, escluse alcune gallerie<br />

poste in funzione del turismo, che andiamo<br />

a vedere.<br />

Si entra dal Palazzo Šelštev, sede<br />

del museo minerario. La guida ci fa<br />

vedere subito un filmato nella sala in<br />

cui i minatori si raccoglievano ogni<br />

mattina. In più lingue viene spiegata<br />

la storia della miniera e del mercurio.<br />

Nella sala l’inizio del lavoro veniva<br />

annunciato da colpi su un pezzo di rotaia<br />

di legno che pendeva dal soffitto,<br />

più tardi veniva annunciato dal rintocco<br />

della campana nella sala d’appello.<br />

Prima di scendere nei cunicoli<br />

ciascun minatore ritirava dall’“orologio<br />

della morte”, un’apposita tavola<br />

murale, la propria targhetta numerata<br />

che poi, al termine del turno, riappendeva<br />

confermando in tal modo la<br />

felice risalita. Poi, indossati casco e<br />

giacca che sono obbligatori, si scende<br />

nel sottosuolo dove 500 anni fa<br />

sono iniziati i primi scavi.<br />

L’edificio Šelštev da cui dal 1500 si accedeva alla miniera<br />

“Secondo una leggenda il mercurio<br />

venne scoperto da un mastellaio<br />

intorno all’anno 1490 mentre<br />

bagnava i suoi recipienti in un torrente.<br />

Con enorme sorpresa si rese<br />

conto che il mastello pesava tremendamente.<br />

Quello fu un giorno<br />

storico per la città: iniziava l’estrazione<br />

del mercurio, l’unico metallo<br />

allo stato liquido presente in natura.<br />

Nel punto in cui venne scoperto<br />

l’argento vivo, come viene anche<br />

chiamato, sorse già nell’anno 1500<br />

la chiesa della Ss.Trinità. Lo stesso<br />

anno si iniziò a scavare nella parte<br />

Il folletto della miniera<br />

aneddoto del “berkmandlc”, il<br />

L’ folletto della miniera, era stato<br />

inventato dai minatori che durante<br />

la merenda si vedevano “sparire”<br />

i pezzi migliori del già povero cibo<br />

che si portavano da casa. Quando<br />

nel buio delle gallerie spariva qualcosa,<br />

era colpa del “folletto” e così<br />

di generazione in generazione. Oggi<br />

nel corso della visita alla miniera c’è<br />

una galleria buia in cui quando ci si<br />

passa vicino si accende una luce e si<br />

presenta il folletto.●<br />

meridionale della conca di Idria la<br />

galleria ‘Antonijev rov’ (Pozzo di<br />

Antonio), ancor oggi conservata.<br />

Accanto a quella di Almaden<br />

in Spagna la miniera slovena era<br />

la maggior miniera di mercurio al<br />

mondo. Nel corso di mezzo millennio,<br />

mediante il processo di arrostimento<br />

del minerale di cinabro<br />

si sono ottenute 147.000 tonnellate<br />

di mercurio il che rappresentava il<br />

13 per cento della produzione mondiale<br />

di tale metallo. Per la vendita<br />

furono riempite ben 3.132.000<br />

bombole esportate in tutto il mondo.<br />

A Idria il mercurio si presenta<br />

in due forme: come mercurio nativo<br />

(ovvero vere e proprie gocce) e<br />

sotto forma di cinabro. Il minerale<br />

di cinabro si presenta con un caratteristico<br />

colore che tende al rosso e<br />

solo un arrostimento prolungato a<br />

temperature superiori agli 800 gradi<br />

è in grado di far sgorgare il liquido<br />

prezioso. Fra gli altri minerali<br />

del giacimento ci sono i preziosi<br />

cristalli di cinabro, nelle gallerie<br />

abbonda pure l’essonite sotto<br />

forma di filamenti di stalattiti, nelle<br />

diverse tonalità c’è anche il melanterile.<br />

L’Idrialin poi, che deve il<br />

suo nome ad Idria, è un minerale alquanto<br />

raro.

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