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In totale nel sottosuolo di Idrija ci<br />
sono 700 chilometri di gallerie che<br />
arrivano ad una profondità di circa<br />
400 metri. Vi hanno lavorato oltre<br />
10.000 minatori che entravano<br />
la mattina presto e uscivano la sera<br />
tardi. In tutti e 500 anni per fortuna<br />
si sono avuti ‘solo’ trecento morti in<br />
crolli vari. Però il pericolo dei crolli<br />
era per i minatori del tutto secondario<br />
rispetto all’alta tossicità dei vapori<br />
di mercurio tanto che, andati<br />
in pensione, si ammalavano tutti ai<br />
polmoni. Questa è una della ragioni<br />
per cui la miniera è stata chiusa assieme<br />
alla scarsa richiesta di questo<br />
metallo” dice la guida.<br />
Camminiamo, camminiamo lungo<br />
le strette gallerie e ogni tanto ci<br />
sono dimostrazioni su come si lavorava<br />
agli inizi e l’evolversi della modernizzazione<br />
negli anni. Addirittura<br />
ci sono effetti sonori che ci fanno<br />
capire cosa succedeva con le frane.<br />
Tutte le gallerie sono puntellate da<br />
grossi tronchi di acacia, legno che<br />
sopporta benissimo l’umidità. Andiamo<br />
sempre in discesa mentre la<br />
guida ci spiega come si lavorava e<br />
arriviamo al punto più basso della<br />
nostra visita, a circa 100 metri sotto<br />
la superficie del suolo e 22 metri al<br />
di sotto della galleria Pozzo di Antonio.<br />
Qui si vedono le tante gallerie<br />
ormai abbandonate e chiuse. La risalita<br />
avviene tramite 110 gradini in<br />
cemento di cui una parte originali in<br />
roccia, denominati scale di Attems<br />
a ricordare che i minatori per uscire<br />
dalle parti più profonde della miniera<br />
dovevano superare più di mille<br />
gradini.<br />
“Il 30 giugno, conclude la guida<br />
con soddisfazione, la nostra miniera<br />
è stata inclusa nel patrimonio mondiale<br />
dell’UNESCO”.<br />
Usciti dal Pozzo di Antonio al<br />
Museo sul bancone ci aspetta un<br />
pezzo di cinabro e il mercurio in un<br />
piccolo vasetto, con scritto su 1 kg<br />
per farci capire quanto è pesante, e<br />
un altro in cui sul mercurio galleggia<br />
un pezzo di ferro. Il pubblico più numeroso,<br />
spiega la guida, è composto<br />
dai bambini delle scuole che studiano<br />
gli elementi chimici. Non mancano<br />
però gli adulti: da quando nel<br />
1999 la miniera è stata aperta al pubblico<br />
annualmente ci sono stati circa<br />
20.000 visitatori provenienti da tutto<br />
il mondo. ●<br />
Reportage<br />
Sembra proprio argento vivo...<br />
Il mercurio, elemento chimico di simbolo Hg e numero atomico 80, bianco<br />
e brillantissimo, è il solo metallo liquido rinvenibile a temperatura<br />
ambiente. Solidifica a 38,4 °C e assomiglia allora all’argento; il suo punto<br />
di ebollizione è 357 °C. Emette già a freddo vapori molto tossici. Possiede<br />
una densità elevatissima per un liquido, 13,6, e una resistività relativamente<br />
alta. Scioglie facilmente l’oro, l’argento, il piombo, i metalli alcalini,<br />
per dar luogo a leghe più o meno consistenti, gli amalgami; questi<br />
vengono decomposti dal calore, con distillazione del mercurio. Al contatto<br />
dell’aria si altera lentamente, ricoprendosi di una pellicola grigia di ossido<br />
mercuroso. Oltre che allo stato puro lo si trova nel minerale chiamato<br />
cinabro, dal colore rosso che viene arrostito e dal quale poi fuoriesce il<br />
mercurio liquido.<br />
Allo stato puro viene usato per il suo elevato peso specifico e per la sua<br />
grande conducibilità elettrica e termica allo stato liquido in apparecchiature<br />
elettriche e in strumenti di fisica (contattori, raddrizzatori, manometri).<br />
Nella metallurgia dell’argento e dell’oro si utilizza una certa quantità di<br />
mercurio per l’amalgamazione dei minerali. Nell’industria chimica è largamente<br />
usato nella preparazione di coloranti ed esplosivi, sintesi di composti<br />
organici, ecc.; nella preparazione elettrolitica di metalli è usato anche<br />
per il rivestimento degli specchi e in farmacologia. Il vapore di mercurio<br />
sottoposto a un campo elettrico è spesso utilizzato come sorgente luminosa:<br />
sono molto diffusi i tubi a scarica rivestiti di sostanze fluorescenti. Dispositivi<br />
a vapore di mercurio vengono usati per la conversione della corrente<br />
elettrica da alternata a continua.●<br />
Una delle tante gallerie abbandonate<br />
<strong>Panorama</strong> 33