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16 <strong>Panorama</strong><br />
Psicologia<br />
Come valutare le pseudoscienze<br />
di Denis Stefan<br />
Con questo articolo mi accingo<br />
a concludere il ciclo dedicato<br />
alle pseudoscienze cercando di<br />
ricapitolare come si fa a distinguerle<br />
dalle scienze. Le pseudoscienze di cui<br />
ho trattato sono tutte fondate su teorie<br />
che non possiedono punti di contatto,<br />
con la scienza contemporanea. Spesso<br />
si presentano in aperto contrasto con<br />
quelle che al momento attuale sono<br />
le conoscenze scientifiche più consolidate<br />
e accreditate. La prima caratteristica<br />
delle pseudoscienze che colpisce<br />
l’osservatore è la loro aperta violazione<br />
del principio di sistematicità.<br />
Una caratteristica fondamentale della<br />
conoscenza scientifica è infatti la<br />
sua tendenza alla unitarietà, alla elaborazione<br />
cioè di un sapere sistematico<br />
che colleghi le varie discipline in<br />
un corpo integrato e coerente di conoscenze.<br />
Ciascuna singola pseudoscienza,<br />
invece, vive di una vita propria e non si<br />
cura di stabilire connessioni fra le proprie<br />
teorie fondanti, ammesso che le<br />
abbia, e quelle di altre scienze o pseudoscienze.<br />
Cito a proposito le tre principali<br />
scienze naturali, ovvero la fisica,<br />
la chimica e la biologia, di cui ciascuna<br />
ha il suo oggetto di studio, ma non<br />
entrano mai in contrasto poiché ad es.<br />
se la biologia studia gli esseri viventi,<br />
essa non contraddice le conoscenze<br />
derivanti dalle altre due. Gli esseri viventi,<br />
pur con tutte le loro particolarità,<br />
sono soggetti alle leggi della fisica<br />
e della chimica e questo lo sentiamo<br />
benissimo nella vita quotidiana. Analizzando<br />
invece ogni singola dottrina<br />
pseudoscientifica si può notare una<br />
tendenza che è esattamente opposta a<br />
quella della scienza. Nel mondo delle<br />
pseudoscienze ogni dottrina si occupa<br />
esclusivamente dei fenomeni che concernono<br />
il proprio ambito e ignora totalmente<br />
i fenomeni che riguardano le<br />
altre dottrine dello stesso ramo. In tal<br />
modo si vanno creando sempre nuovi<br />
indirizzi e nuove scuole che, isolandosi<br />
e differenziandosi sempre più, fanno<br />
aumentare progressivamente il dissenso<br />
fra i loro aderenti. Al di là delle<br />
questioni riguardanti il loro contenuto,<br />
le pseudoscienze sono caratterizza-<br />
In passato scienze come la medicina, la fisica e l’astronomia si confondevano<br />
con l’astrologia, le scienze occulte, ecc.<br />
te da numerosi vizi metodologici che<br />
le rendono radicalmente diverse dalle<br />
vere discipline scientifiche. Prima<br />
di tutto le osservazioni su cui si basano<br />
sono quasi sempre caratterizzate<br />
da una estrema genericità e da una<br />
assoluta imprecisione. A volte, come<br />
avviene nel caso dell’agopuntura cinese,<br />
la massima parte dei dati sugli<br />
effetti terapeutici viene fatta risalire a<br />
osservazioni compiute molti secoli or<br />
sono, e si assume che la lunghissima<br />
tradizione popolare equivalga all’osservazione<br />
scientifica e sia, di per se<br />
stessa garanzia di veridicità (il noto:<br />
“Lo dicevano i nostri vecchi…”). In<br />
molti casi i successi vantati dagli aderenti<br />
alle varie pseudoscienze concernono<br />
osservazioni aneddotiche, nelle<br />
quali l’esistenza di un rapporto di causalità<br />
fra un effetto e la presunta causa<br />
è almeno fortemente opinabile. Quando<br />
poi gli effetti riguardano gruppi di<br />
soggetti, spesso non viene fornita alcuna<br />
descrizione precisa sia della casistica<br />
studiata sia dei fenomeni osservati.<br />
Infine, nelle pubblicazioni pseudoscientifiche,<br />
l’analisi statistica dei<br />
risultati o è completamente assente o<br />
è del tutto insufficiente e/o scorretta<br />
(parapsicologia, ufologia, medicine<br />
alternative, astrologia). Se si considerano<br />
le teorie delle pseudoscienze è<br />
facile constatare che esse non possiedono<br />
in alcun modo il carattere delle<br />
vere teorie scientifiche. Ciò appare subito<br />
evidente dal fatto che i concetti su<br />
cui si basano non sono in alcun modo<br />
definibili operativamente (definizioni<br />
dalle quali si possono trarre dei parametri<br />
di tipo quantitativo, ovvero effettuare<br />
delle misurazioni); l’energia<br />
primordiale, lo yang, lo yin, l’energia<br />
vitale immateriale, lo psi, il fluido,<br />
il prana, il corpo astrale, le emissioni<br />
bioelettriche della pranoterapia sono<br />
altrettanti esempi di concetti e di fenomeni<br />
che, nella forma in cui sono<br />
stati e vengono ancor oggi formulati,<br />
non possono trovare alcun supporto<br />
nell’evidenza empirica. Oltre a tutto<br />
ciò, le teorie che costituiscono le<br />
pseudoscienze mancano di una dote<br />
particolarmente importante per giudicarne<br />
lo status: esse non sono in grado<br />
di fare previsioni precise. E poiché la<br />
capacità di prevedere i fenomeni caratterizza<br />
le teorie scientifiche autentiche,<br />
questa incapacità che caratterizza<br />
le pseudoscienze costituisce un<br />
segno della loro debolezza scientifica.<br />
Comunque, volendo essere sinceri, vi<br />
sono anche delle scienze autentiche<br />
che non riescono a fare delle previsioni<br />
assolutamente precise (psicologia,<br />
biologia, sociologia, meteorologia,<br />
et al.) ma le loro previsioni sono<br />
basate sulla statistica e sulla probabilità.<br />
Studiano fenomeni complessi in<br />
cui intervengono tanti fattori diversi<br />
che possono presentare un elevato<br />
grado di variabilità. Un’altra caratteristica<br />
delle pseudoscienze è costituita<br />
dal fatto che le loro teorie non sono<br />
riformabili. Esse, infatti, sono sempre<br />
uguali a se stesse come gli antichi si-