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Gli istituti femminili di educazione e di istruzione - Direzione ...

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Introduzione 25<br />

nell’ultimo quarantennio 1 . Per decenni, <strong>di</strong> un numero elevato <strong>di</strong> <strong>istituti</strong> retti da<br />

religiose si era ignorata non <strong>di</strong> rado persino l’esistenza. I “censimenti” che ne<br />

avevano segnalato la presenza nelle varie province 2 , infatti, erano stati a lungo<br />

lacunosi, ma lo sforzo conoscitivo <strong>di</strong> un intero quarantennio permise alle indagini<br />

<strong>di</strong> fine Ottocento <strong>di</strong> ricostruirne una mappa atten<strong>di</strong>bile, per quanto ancora<br />

incompleta e imperfetta, come la definiva Castelli 3 .<br />

In effetti, ciò che colpisce nella vasta documentazione qui esaminata è, in<br />

primo luogo, proprio il progetto ministeriale <strong>di</strong> acquisire informazioni e, al tempo<br />

stesso, controllo sugli <strong>istituti</strong> <strong>di</strong>retti da associazioni religiose: un progetto che la<br />

<strong>di</strong>rezione della pubblica <strong>istruzione</strong> perseguì con fatica ma con costanza dall’Unità<br />

alla fine del secolo – seppure non senza contrad<strong>di</strong>zioni, e inadeguatezza <strong>di</strong> mezzi<br />

nell’opera <strong>di</strong> rilevazione dei dati – appellandosi innanzitutto al <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> vigilanza<br />

su scuole e <strong>istituti</strong> privati stabilito dalla legge Casati quanto ai punti fondamentali<br />

«della morale, dell’igiene, delle istituzioni dello Stato e dell’or<strong>di</strong>ne pubblico» (art.<br />

3). Di qui, l’ampiezza della prospettiva e del raggio <strong>di</strong> indagine, e la straor<strong>di</strong>naria<br />

messe <strong>di</strong> documentazione, legata in gran parte proprio all’esercizio dei compiti <strong>di</strong><br />

vigilanza sugli innumerevoli educatori privati, in Italia, tra<strong>di</strong>zionalmente, religiosi.<br />

Non è <strong>di</strong>fficile fornire una prima spiegazione generale <strong>di</strong> questa linea <strong>di</strong><br />

politica scolastica. Per il governo centrale della pubblica <strong>istruzione</strong> e i suoi rappresentanti<br />

periferici, la questione degli educandati <strong>femminili</strong> che, in larga parte<br />

retti o gestiti da religiose, costituivano il canale privilegiato per l’<strong>educazione</strong><br />

delle ragazze <strong>di</strong> «civile con<strong>di</strong>zione», ebbe una forte valenza politica nei decenni<br />

in cui si cercò <strong>di</strong> gettare le basi dell’identità e della cultura nazionale rivolgendosi,<br />

in primo luogo, proprio a quei ceti me<strong>di</strong> da acculturare che venivano considerati<br />

il fondamentale anello della grande operazione pedagogica promossa<br />

dalle classi <strong>di</strong>rigenti, l’insostituibile cerniera tra «le due nazioni». Inscrivere nelle<br />

pieghe del processo <strong>di</strong> formazione della nuova classe <strong>di</strong>rigente un progetto <strong>di</strong><br />

1 A tutti questi <strong>istituti</strong> se ne aggiungevano infine 40 privati definiti misti (con «il doppio<br />

carattere <strong>di</strong> quelli educativi e <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong> beneficenza»), <strong>di</strong> cui 39 religiosi; cfr. MINISTERO DELLA<br />

PUBBLICA ISTRUZIONE, Relazione presentata a S.E. il Ministro della Pubblica Istruzione Prof.<br />

Comm. Nicolò Gallo sugli <strong>istituti</strong> <strong>femminili</strong> <strong>di</strong> <strong>educazione</strong> e <strong>di</strong> <strong>istruzione</strong> in Italia dal Direttore<br />

Capo <strong>di</strong> Divisione Prof. Comm. Giuseppe Castelli, Roma, Tip. Ditta Ludovico Cecchini, 1900.<br />

2 Sulle vicende della statistica scolastica nel primo quarantennio postunitario cfr. P. MACRY,<br />

La questione scolastica... cit.; E. DE FORT, Scuola e analfabetismo nell’Italia del ‘900, Bologna,<br />

il Mulino, 1995, p.11 e sgg.; per un inquadramento generale, D. MARUCCO, L’amministrazione<br />

della statistica nell’Italia unita, Roma-Bari, Laterza, 1996. Per questo tema, ma anche per una<br />

rassegna delle inchieste statistiche che in quei decenni presero in considerazione educandati,<br />

conservatori e <strong>istituti</strong> <strong>di</strong> beneficenza <strong>femminili</strong> pubblici e privati, si veda l’introduzione <strong>di</strong> Paola<br />

Puzzuoli al presente volume.<br />

3 Cfr. Archivio centrale dello Stato [d’ora in poi ACS], Ministero della pubblica <strong>istruzione</strong><br />

[d’ora in poi MPI], Dir. gen. <strong>istruzione</strong> primaria e popolare, 1897-1910, b. 289, fasc. «1900.<br />

Istituti <strong>femminili</strong>. Notizie», il <strong>di</strong>rettore generale G. Castelli al ministro, settembre 1900.

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