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A Rompeggio festeggiato San Michele,<br />
particolarmente venerato dalla gente di Rocconi.<br />
ontagna<br />
Nostra<br />
“Tuta a fruta ha sa de mè” - tutta la frutta<br />
sa di miele - e S.Michele scende dalla sua<br />
nicchia dietro l’altare per stare un po’ con<br />
noi. E’ sorridente e vittorioso, ha sconfitto,<br />
con la spada, il Male, rosso mostriciattolo<br />
cornuto ed è pronto, con la bilancia<br />
tintinnante, a pesare le anime prima di accompagnarle<br />
nell’al di là. E’ bello vedere da<br />
vicino la sua statua: è di legno massiccio,<br />
colorata prevalentemente di azzurro e, nella<br />
parte posteriore, porta la seguente scritta:<br />
“Nardini e Rossi, Milano 1904 - Dono<br />
dei parrocchiani di Rompeggio Emigrati in<br />
America”. I partecipanti alla messa solenne,<br />
celebrata da don Roberto e da tutti i<br />
sacerdoti dell’Alta Val Nure, hanno avuto momenti di commozione nel vedere il loro<br />
copatrono, portato a spalla dai giovani, lungo la strada del paese e sostare un attimo<br />
davanti al cimitero (S.Michele protegge i sepolcri) mentre la processione lo seguiva<br />
pregando. Era una bella mattina di sole e aleggiava intorno il profumo dell’incenso.<br />
L’immagine di S.Michele, arcangelo armato, collega la storia di Rompeggio alla storia<br />
dei Longobardi ed è una delle più belle di tutta la provincia. La sua protezione è<br />
sicura, forte, secolare e resa ancora più forte da S.Terenziano, copatrono, vescovo di<br />
Todi che era nel 500 d.c. territorio longobardo come quello piacentino. Valeria Costa<br />
Riuniti a Pertuso<br />
i nipoti di Maria<br />
Giulia: Sonia, Manuel,<br />
Claudio, Simone,<br />
Gloria, Filippo<br />
e Francesca.<br />
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