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Villaggio della Speranza - Gruppo Missionario Muratello

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Lungo il percorso oltre cento giovani con il loro “macete” tagliavano<br />

l’erba: ognuno doveva pulire dieci metri di strada liberando dalla<br />

vegetazione oltre cinque metri oltre il ciglio, (paga di circa<br />

10.000/15.000 tsh - 1-1,5 Euro per quasi un’ intera giornata di<br />

lavoro).<br />

Durante la strada per Dar es Salaam, ci siamo fermati a visitare<br />

una chiesa (la struttura del tetto, enorme, è stata fatta dagli amici<br />

delle missioni di Bagnolo); la chiesa è grandissima, molto bella,<br />

sarà la chiesa madre <strong>della</strong> cittadina; le porte sono state donate da<br />

una coppia di parrocchiani bagnolesi e sono stupende; tutte in<br />

legno tanganica scolpito manualmente con eccellente bravura e<br />

raffigurano brani delle Scritture e del Vangelo.<br />

Lungo la strada parecchi mercati: tutta la merce in prevalenza è<br />

per terra, (anche la frutta e la verdura), le stuoie e i cappelli con<br />

borse per essere più visibili sono appese a dei rami conficcati in<br />

terra. Grossi sacchi di carbone riempiti oltre il limite per<br />

raggiungere il peso stabilito, vengono venduti ai passanti che li<br />

caricano sulle biciclette e via, per decine e decine di chilometri,<br />

sotto il cocente sole.<br />

La strada è lunga ed è tracciata a saliscendi Giorge (Gio), il nostro<br />

autista, in salita doveva scalare le marce; in discesa recuperava a<br />

tutta velocità.<br />

Prima di rientrare ci siamo fermati al mercatino dell’artigianato,<br />

dove si vendevano meravigliose statuette in ebano. Sotto una<br />

tenda alta non più di un metro da terra, seduti, 8 giovani pulivano,<br />

sgrossavano e lisciavano le statuette che, fatte a mano, venivano<br />

bloccate con i piedi come in una morsa; seduti come stessero<br />

praticando joga, lavorano, lavorano, lavorano e non perdono<br />

l’occasione per una risata, mostrando la loro dentatura sana e<br />

bianca come il latte.<br />

La strada era un pantano, perchè un recente scroscio d’acqua<br />

aveva prodotto fango e sporco; i botteghini malconci presentavano<br />

infiniti tipi di statuette, tutte molte belle; i venditori ci invitavano ad<br />

entrare, perché vedessimo da vicino le loro opere; fuori, lungo la<br />

strada, quattro guardie fornite di un robusto manganello, ci<br />

spiegano di essere pronti a colpire, il malcapitato (che tenta di<br />

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