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Villaggio della Speranza - Gruppo Missionario Muratello

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PENSIERI<br />

Abbiamo conosciuto don Vincenzo all’aeroporto: era li per darci il<br />

benvenuto in Tanzania. Da persona dinamica, in un attimo ci ha risolto i<br />

vari problemi di sdoganamento. Uomo gentile e attivo, lo abbiamo rivisto<br />

tre giorni dopo alla missione.<br />

Seguirlo in un giorno lavorativo è quasi impossibile!<br />

Lui è in laboratorio dove controlla la messa a punto di varie e sofisticate<br />

apparecchiature per le analisi.<br />

Lui è in cantiere: segue la costruzione di un centro formativo per laici e<br />

prelati.<br />

Lui segue lo scavo di un pozzo, segue il nostro lavoro non facendoci mai<br />

mancare la materia prima: sabbia, cemento, calce, ecc.<br />

Lui segue i bambini: si preoccupa <strong>della</strong> loro salute e <strong>della</strong> loro istruzione!<br />

A fine giornata il mio dubbio era questo: ma don Vincenzo avrà il tempo<br />

di svolgere la sua missione di ….”don”?<br />

Pochi istanti e i miei dubbi sono già svaniti.<br />

Iniziando la Santa Messa con un canto tanto stonato, ma che noi tutti<br />

abbiamo cantato con il cuore, piano piano mentre celebra ci coinvolge<br />

tutti. La spiritualità che sa emanare con i sui gesti, le sue preghiere ci fa<br />

sentire tutti veri fratelli, uniti nell’amore verso Dio e verso il prossimo. La<br />

chiesa universale non è un sogno ma realtà…tutte le sue “prediche” sono<br />

un inno all’amore verso Dio e verso gli altri…<br />

Ci ha fatto capire che il volontario, oltre che costruire case, scuole o<br />

chiese, deve dare e saper ricevere amore. “Quelli” che in Italia di solito<br />

noi chiamiamo neri o extracomunitari, abbiamo imparato a conoscerli, a<br />

stimarli e a chiamarli per nome: Benny , Paolo e Moses e<br />

automaticamente sono diventati nostri fratelli, sono diventati quel<br />

prossimo con cui condividere tutto.<br />

Prima di partire “l’ultima predica” di don Vincenzo è stata un appello: “voi<br />

del gruppo parlate ai vostri parenti e amici del <strong>Villaggio</strong> <strong>della</strong><br />

<strong>Speranza</strong>”…<br />

Non ti preoccupare don Vincenzo del tuo, anzi del nostro villaggio ne<br />

parleremo sempre, perché una parte del nostro cuore è rimasta là e a te<br />

vogliamo dire… grazie perché ci hai dato la possibilità di fare questa<br />

bellissima esperienza<br />

37<br />

Giancarlo

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