Villaggio della Speranza - Gruppo Missionario Muratello
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PRESENTAZIONE<br />
Il “<strong>Villaggio</strong> <strong>della</strong> <strong>Speranza</strong>” (The village of Hope) si trova a<br />
Dodoma (Capitale <strong>della</strong> Tanzania dal 1973), ed è stato ideato e<br />
fondato da suor Rosaria Gargiulo <strong>della</strong> Congregazione Adoratrici<br />
del Sangue di Cristo e da don Vincenzo Boselli <strong>della</strong><br />
Congregazione Missionari del Preziosissimo Sangue.<br />
Raccoglie ed adotta bambini e bambine orfani di padre e di madre,<br />
(ammalati sieropositivi), per curarli, istruirli, dando loro famiglia,<br />
affetto e tanto amore.<br />
Attualmente sono 111, quattro già totalmente “negativizzati” (cioè<br />
guariti); per molti altri ci sono buone speranze. Il risultato positivo si<br />
raggiunge con l’aiuto di tutti: dai volontari ai gruppi che partecipano<br />
come costruttori (vedi il nostro), agli aiutanti medici, ai tecnici di<br />
laboratorio, ecc. ecc.<br />
E’ bello scrivere su il “<strong>Villaggio</strong> <strong>della</strong> <strong>Speranza</strong>” e, al tempo stesso,<br />
mi è difficile perché non riesco a rendere l’idea di un’opera grande<br />
e degna del massimo rispetto. Al “<strong>Villaggio</strong>”, suor Rosaria e don<br />
Vincenzo accolgono bambini trovati per strada, abbandonati<br />
perché rifiutati dai parenti in quanto ammalati ed orfani: gli zii non li<br />
accettano perché temono il contagio, i nonni non hanno la<br />
possibilità materiale per curarli; subentra poi la “vergogna”: quindi<br />
o li abbandonano o li lasciano vivere in mezzo alle capre.<br />
La maggior parte se non soccorsa in tempo, muore per<br />
denutrizione, malattia e solitudine.<br />
Quando li osserviamo al villaggio, i bimbi sono felici, sorridenti,<br />
belli, vispi. (cosa dire di questo autentico miracolo che cresce<br />
giorno per giorno?...)<br />
Veramente “miracolo” perché solo un miracolo può, giorno per<br />
giorno, far continuare la meravigliosa “opera” portata avanti da<br />
suor Rosaria e don Vincenzo, cardini attorno ai quali tutto ruota a<br />
perfezione. Solo un “miracolo” può offrire a questi 111 splendidi<br />
bambini il cibo quotidiano, la pulizia, i vestiti e tutto il necessario<br />
per crescere, le cure giornaliere (alcune anche molto costose).<br />
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