Prefazione - i 2 Colli

Nella grotta Petrini Sandro
Gualdo Tadino (PG)
Camminando nella grotta, un leggero profumo d’antico
Entra dalle narici, risvegliando nelle mie sensazioni .
Un istinto primordiale, avvolgendomi nel mistero più profondo,
Quella sensazioni di paura e di rispetto nel profanare
Quel segreto millenario, m’invita a calpestare in punta di piedi
Quel passaggio scolpito dall’età dei tempi,
All’improvviso, si apre davanti a me uno stupendo spettacolo
Di sculture, forgiato nel cammino delle ere,
Quella stanza, nel ventre della montagna mi presentava
II suo tesoro, capolavoro modellato nel corso eratico
Da chissà quale scultore, e di quale scuola,
Quelle stalattiti che pendevano dal soffitto,
Le stalagmiti che spuntavano dal pavimento,
E quella pioggia di calcare che pendeva dalle pareti,
Rendeva il paesaggio incantato.
Ma chi era l’artefice di tutto questo ?
Lo sguardo cade sulla punta della stalattite, qualcosa sembrava
Muoversi, era lei, una piccolissima goccia d’acqua che si
Staccava, e cadendo andava a schiantarsi nell’incavo sul
Pavimento con un leggero rumore, e solo allora mi resi conto
Della presenza del piccolo laghetto, l’acqua era talmente
Chiara e pulita che sembrava non esserci,ecco chi era
L’artista di quelle sculture, quella piccola goccia d’acqua
Senza mani né gambe, senza né scuola né arnesì
Ma artista di vita nel mondo, era l’artefice di tutto questo.
Il pensiero vola al di fuori attraversando senza ostacoli
Quelle pareti rocciose, la dove quella piccola goccia d’acqua
Cadendo dal cielo, attraversa le membra della montagna, e
Levigando e modellando il suo passaggio entra nelle
Viscere della terra portando arte e vita.
Grazie di esistere piccola goccia d’acqua, insieme a milioni
Di tue sorelle,
E grazie ancora una volta... perché scendendo dalla delicatezza
Di un fiore, porti arte e vita fino al sapore del mare.
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