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Jakob Stauder racconta TESTIMONIANZE - EmScuola

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StoriaE – Anno 3 - n. 2 – Maggio 2005 Insegnare la Resistenza<br />

to. C’era una festa nazionale a<br />

quel tempo là e abbiamo dovuto<br />

marciare fuori fino alla piazza<br />

Venezia.<br />

Ha visto il Duce allora?<br />

Eh sì, lui veniva fuori sul<br />

balcone e gridava:”Italiani, italiani,<br />

dobbiamo cercare lavoro.”<br />

E noi abbiamo dovuto gridare:<br />

”Abbissinia, Abbissinia !” Ma<br />

noi di Bolzano abbiamo gridato:<br />

“Absuinde” (modifica di Armersünder),<br />

che vuol dire “povero<br />

peccatore”.<br />

Dopo lo abbiamo visto al<br />

Monumento alla Vittoria, io ero<br />

in prima fila. Lui continuava a<br />

ridere, era contento di vedere<br />

1200 avanguardisti della provincia<br />

di Bolzano: dalla Val Pusteria, dalla Val<br />

Venosta… e c’erano anche italiani di Bolzano.<br />

Che anno era quando è andato a Roma?<br />

Aspetti che penso. Forse era l’ ultimo anno di<br />

scuola, allora era il 1934, forse il 35. Sì era il 35<br />

perché io sono andato a scuola un anno dopo a<br />

causa di un incidente.<br />

Quando siete ritornati a casa avevate sicuramente<br />

molte cose da <strong>racconta</strong>re…<br />

Quando siamo arrivati, era una domenica, il<br />

signor Gelmi e tutti i maestri ci hanno aspettato<br />

là in piazza dove c’è il comune. Subito ci hanno<br />

detto di <strong>racconta</strong>re cosa abbiamo visto, cosa<br />

ci piaceva del viaggio. Sicuro ci piaceva a noi<br />

bambini, mai stati a Roma con “quei anni”, come<br />

soldati già…<br />

Del viaggio a lei è rimasto molto impresso il pane<br />

bianco. Non si mangiava allora a Sarentino?<br />

C’era, sì, ma poco. Invece giù a Roma di quei<br />

panetti piccoli bianchi ce n’erano molti. Tanti li<br />

hanno buttati via nei rifiuti. Io però li ho raccolti<br />

e li ho portati a casa e la mamma li ha tagliati e<br />

ha fatto i canederli.<br />

Allora col pane del Duce avete fatto i canederli…<br />

Sì, sì. Era un peccato che l’avevano buttato via.<br />

Adesso invece basta vedere cosa c’è nei rifiuti.<br />

La chiacchierata continua e si va parlare di<br />

altri aspetti che in queste interviste ricorrono<br />

abbastanza frequentemente.<br />

Come si comportavano con voi i maestri? Erano<br />

cattivi?<br />

No, no. Solo abbiamo dovuto sempre imparare<br />

a memoria la storia: i fratelli Bandiera, Mazzini,<br />

Vittorio Emanuele, Garibaldi, Cesare Battisti…Sì<br />

c’era un libro grande così, ma come si poteva<br />

imparare a memoria solo in un giorno: così quasi<br />

tutta la classe riceveva un castigo.<br />

Solo per questo erano cattivi?<br />

Troppo severi erano con quei bambini che<br />

abitavano su in montagna e che in inverno dovevano<br />

venire a scuola con gli zoccoli di legno.<br />

Si lamentavano perché non erano<br />

puliti, ma come si poteva pretendere.<br />

Così andavano anche in<br />

chiesa, ma nessuno però diceva<br />

niente.<br />

Mia moglie veniva sempre<br />

sgridata perché sua sorella non<br />

andava mai a scuola. La scusa<br />

era sempre la stessa: aveva mal di<br />

pancia, ma in verità doveva badare<br />

ai due fratelli gemelli. Un giorno<br />

20. <strong>Jakob</strong> <strong>Stauder</strong>.<br />

21. Lo spaccio del Dopolavoro<br />

di Sarentino, anni Trenta.<br />

22. Sarentino, piazza del paese,<br />

StoriaE rivista di storia e didattica della storia. Sovrintendenza Scolastica Bolzano. www.emscuola.org/labdoc storia/storiae<br />

storiae13

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