Jakob Stauder racconta TESTIMONIANZE - EmScuola
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StoriaE – Anno 3 - n. 2 – Maggio 2005 Insegnare la Resistenza<br />
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adoperato due ore e mezza: da quel giorno non<br />
ha più sgridato mia moglie.<br />
E poi non volevano che noi mettessimo i grembiuli<br />
blu, gli “Schurz” e li hanno “tirati via”, proprio<br />
non li volevano. E poi non volevano le calze<br />
bianche. Quando ho visto Pertini in Val Gardena<br />
con le calze bianche ho pensato: “Sono proprio<br />
cambiati i tempi.”<br />
Dovevate pagare la tessera dei balilla?<br />
Eh sì. Abbiamo dovuto pagare e anche giurare<br />
“Nel nome di Dio giuro di essere fedele a Sua<br />
Maestà Vittorio Emanuele, alla Regina Elena di<br />
Savoia e al Duce”. E abbiamo dovuto fare così<br />
(saluto) al gagliardetto.<br />
La tessera costava 5 lire in quel tempo. Invece<br />
un lavoratore giornaliero guadagnava solo 3<br />
lire.<br />
Lei ha frequentato le Katakombenschule?<br />
Sì, avevamo una maestra, la maestra Kofler.<br />
Eravamo 10-12, nascosti in un posto tutto chiuso,<br />
nascosto; si capisce era proibito. C’era un corridoio<br />
di sabbia prima di entrare in casa. Ci dicevano<br />
di non dire niente a nessuno che venivamo<br />
qui a imparare il tedesco, la scrittura gotica.<br />
Ma un giorno sono arrivati i carabinieri; la<br />
nonna ha cominciato a piangere e la sorella è<br />
andata fuori ad aprire.<br />
A noi la maestra ci ha detto di nasconderci. Lì,<br />
nella stanza accanto c’erano due o tre letti, quelli<br />
alti di una volta. Ci siamo messi tutti sotto, sentivo<br />
i passi dei carabinieri lungo il corridoio.<br />
Il maresciallo, come avesse sentito tutto, è<br />
entrato nella stanza e ha acceso la luce. Ha visto<br />
sbucare tutti questi piedi da sotto i letti e ha<br />
gridato:”fuori!”<br />
Come si tremava!<br />
E poi cosa è successo?<br />
Abbiamo dovuto portare i libri e i quaderni<br />
nella stube e metterli sul tavolo. Vicino alla porta<br />
c’erano due carabinieri col fucile. Il maresciallo<br />
ha cominciato a chiedere nome e cognome, nome<br />
e cognome del papà e della mamma. Era proprio<br />
un brutto momento.<br />
Quando abbiamo dato i nostri nomi il maresciallo<br />
ci ha mandati tutti a casa; e noi via di corsa<br />
verso casa. Ci siamo fermati vicino al ponte, ci<br />
siamo guardati negli occhi, tutti avevamo paura di<br />
andare in galera. Io non ho nemmeno cenato, anche<br />
se mio padre ha detto di non preoccuparmi.<br />
E’ successo qualcosa?<br />
No, niente.<br />
E alla maestra?<br />
Un giorno abbiamo visto i carabinieri, il podestà<br />
e tutti quelli che comandavano venire giù<br />
dalla parte dove c’è adesso la farmacia e portare la<br />
maestra in comune. Si diceva che volevano mandarla<br />
giù in Italia a insegnare là. Ma pare che un<br />
suo fratello sacerdote abbia parlato col vescovo<br />
Enrici e che poi non sia più successo niente.<br />
Come avete fatto ad imparare l’italiano? Lei lo<br />
parla ancora molto bene.<br />
Abbiamo dovuto impararlo. Per forza.<br />
Ma sarà stato difficile!<br />
No, no. Non è mica difficile con la lingua italiana.<br />
Con la lingua tedesca è difficile.<br />
23. Il saluto romano dal libro di Stato della III<br />
classe elementare, anni Trenta.<br />
24. Caricatura in “Semplicissimus”, 1927.<br />
25. Pubblicità per l’editoria per ragazzi<br />
“L’Economia Nazionale”, 1928.<br />
14 storiae StoriaE rivista di storia e didattica della storia. Sovrintendenza Scolastica Bolzano. www.emscuola.org/labdoc storia/storiae<br />
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