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Jakob Stauder racconta TESTIMONIANZE - EmScuola

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StoriaE – Anno 3 - n. 2 – Maggio 2005 Insegnare la Resistenza<br />

23<br />

24<br />

adoperato due ore e mezza: da quel giorno non<br />

ha più sgridato mia moglie.<br />

E poi non volevano che noi mettessimo i grembiuli<br />

blu, gli “Schurz” e li hanno “tirati via”, proprio<br />

non li volevano. E poi non volevano le calze<br />

bianche. Quando ho visto Pertini in Val Gardena<br />

con le calze bianche ho pensato: “Sono proprio<br />

cambiati i tempi.”<br />

Dovevate pagare la tessera dei balilla?<br />

Eh sì. Abbiamo dovuto pagare e anche giurare<br />

“Nel nome di Dio giuro di essere fedele a Sua<br />

Maestà Vittorio Emanuele, alla Regina Elena di<br />

Savoia e al Duce”. E abbiamo dovuto fare così<br />

(saluto) al gagliardetto.<br />

La tessera costava 5 lire in quel tempo. Invece<br />

un lavoratore giornaliero guadagnava solo 3<br />

lire.<br />

Lei ha frequentato le Katakombenschule?<br />

Sì, avevamo una maestra, la maestra Kofler.<br />

Eravamo 10-12, nascosti in un posto tutto chiuso,<br />

nascosto; si capisce era proibito. C’era un corridoio<br />

di sabbia prima di entrare in casa. Ci dicevano<br />

di non dire niente a nessuno che venivamo<br />

qui a imparare il tedesco, la scrittura gotica.<br />

Ma un giorno sono arrivati i carabinieri; la<br />

nonna ha cominciato a piangere e la sorella è<br />

andata fuori ad aprire.<br />

A noi la maestra ci ha detto di nasconderci. Lì,<br />

nella stanza accanto c’erano due o tre letti, quelli<br />

alti di una volta. Ci siamo messi tutti sotto, sentivo<br />

i passi dei carabinieri lungo il corridoio.<br />

Il maresciallo, come avesse sentito tutto, è<br />

entrato nella stanza e ha acceso la luce. Ha visto<br />

sbucare tutti questi piedi da sotto i letti e ha<br />

gridato:”fuori!”<br />

Come si tremava!<br />

E poi cosa è successo?<br />

Abbiamo dovuto portare i libri e i quaderni<br />

nella stube e metterli sul tavolo. Vicino alla porta<br />

c’erano due carabinieri col fucile. Il maresciallo<br />

ha cominciato a chiedere nome e cognome, nome<br />

e cognome del papà e della mamma. Era proprio<br />

un brutto momento.<br />

Quando abbiamo dato i nostri nomi il maresciallo<br />

ci ha mandati tutti a casa; e noi via di corsa<br />

verso casa. Ci siamo fermati vicino al ponte, ci<br />

siamo guardati negli occhi, tutti avevamo paura di<br />

andare in galera. Io non ho nemmeno cenato, anche<br />

se mio padre ha detto di non preoccuparmi.<br />

E’ successo qualcosa?<br />

No, niente.<br />

E alla maestra?<br />

Un giorno abbiamo visto i carabinieri, il podestà<br />

e tutti quelli che comandavano venire giù<br />

dalla parte dove c’è adesso la farmacia e portare la<br />

maestra in comune. Si diceva che volevano mandarla<br />

giù in Italia a insegnare là. Ma pare che un<br />

suo fratello sacerdote abbia parlato col vescovo<br />

Enrici e che poi non sia più successo niente.<br />

Come avete fatto ad imparare l’italiano? Lei lo<br />

parla ancora molto bene.<br />

Abbiamo dovuto impararlo. Per forza.<br />

Ma sarà stato difficile!<br />

No, no. Non è mica difficile con la lingua italiana.<br />

Con la lingua tedesca è difficile.<br />

23. Il saluto romano dal libro di Stato della III<br />

classe elementare, anni Trenta.<br />

24. Caricatura in “Semplicissimus”, 1927.<br />

25. Pubblicità per l’editoria per ragazzi<br />

“L’Economia Nazionale”, 1928.<br />

14 storiae StoriaE rivista di storia e didattica della storia. Sovrintendenza Scolastica Bolzano. www.emscuola.org/labdoc storia/storiae<br />

25

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