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Mercoledì, 27 aprile 2005<br />

Titolo Waiting for the Sirens’ Call<br />

Artista New Order<br />

Genere Rock, electronica<br />

Etichetta Warner Brothers<br />

Data uscita 26/4/2005<br />

.<br />

Titolo No Wow<br />

Artista The Kills<br />

Genere Rock<br />

Etichetta Rough Trade/RCA<br />

Data uscita 8/4/2005<br />

Titolo Lonely Runs Both Ways<br />

Artista Alison Krauss & Union Station<br />

Genere Bluegrass (country music)<br />

Etichetta Rounder<br />

Data uscita 23/10/2005<br />

Titolo Lullabies to Paralyze<br />

Artista Queen of the stone age<br />

Genere Rock<br />

Etichetta Interscope<br />

Data uscita 22/3/2005<br />

.<br />

Titolo Natural Fake<br />

Artista De-Phazz<br />

Genere Electronica<br />

Etichetta Universal International<br />

Data uscita 26/4/2005<br />

.<br />

ROCK!!! - “FORTISSIMO E SCATENATO”<br />

Novità<br />

discografi che<br />

Titolo Lost and Found<br />

ArtistaWill Smith<br />

Genere Rap<br />

Etichetta Interscope<br />

Data uscita29/3/2005<br />

Titolo Super Saucy<br />

Artista Baby Bash<br />

Genere Rap<br />

Etichetta Universal<br />

Data uscita 15/3/2005<br />

Titolo Pleasure and Pain<br />

Artista One twelve<br />

Genere R&B<br />

Etichetta Def Soul Classics<br />

Data uscita 29/3/2005<br />

.<br />

Titolo Gold<br />

Artista Parliament<br />

Genere R&B<br />

Etichetta Mercury<br />

Data uscita 1/3/2005<br />

.<br />

Titolo Inside of Emptiness<br />

Artista John Frusciante<br />

Genere Rock<br />

Etichetta Record Collection<br />

Data uscita 26/10/2004<br />

Vox Populi consiglia<br />

Artista: Franz Ferdinand<br />

Album: Franz Ferdinand<br />

Data d’uscita: 9 marzo 2004<br />

Casa discografi ca: Domino<br />

Genere: Rock.<br />

Giudizio: ★★★★★<br />

Il nome fa riferimento proprio<br />

all’arciduca d’Austria la<br />

cui morte, avvenuta in seguito<br />

all’attentato di Gavrilo Pincip<br />

a Sarajevo il 28 giugno 1914,<br />

diede inizio alla Prima Guerra<br />

Mondiale. Album dell’anno’04.,<br />

uscito esattamente un<br />

12 mesi fa; Vi proponiamo il<br />

giudizio critico di quest’album<br />

“non più nuovo”, perché riteniamo<br />

che questo fenomeno<br />

scozzese, con oltre un milione<br />

di copie vendute, sia il caso<br />

discografi co dell’anno passato.<br />

Dunque oltre un milione di<br />

copie vendute, mica male per<br />

un album d’esordio?! Il gruppo<br />

è formato da Alex Kapranos<br />

voce e leader della band;<br />

Robert Hardy basso e Nicholas<br />

Mc Carthy chitarra. Il gruppo,<br />

con questo disco, riesce a<br />

stupire con suoni graffi anti, robusti<br />

e ottime melodie. La forte<br />

grinta di “Dark Matinne”,<br />

o l’allegro crescendo di “Take<br />

Me Out” e l’affascinante “Michael”<br />

sono solo alcuni dei titoli<br />

che troverete in questo, possiamo<br />

defi nirlo, intelligente album.<br />

Intelligente, perché i FF,<br />

furbamente, riescono a non<br />

collocare il loro album sotto<br />

nessun genere; indubbiamente<br />

Ultimissimi<br />

Artista: Moby<br />

Album: Hotel<br />

Data d’uscita: 22 marzo 2005<br />

Casa discografi ca: V2<br />

Genere: Elettronica ambientale,<br />

Pop, Rock.<br />

Giudizio: ★★★★✩<br />

Lasciatemelo dire, Moby è<br />

di nuovo grande. È ritornato<br />

a livelli di Play (Mute, 1999);<br />

bellissimo album che l’ha consacrato<br />

re del genere elettronica<br />

ambientale (e chi più ce ne<br />

ha, più ne metta). Passò sotto<br />

il rifl ettore con la celebre cover<br />

del tema di James Bond<br />

nell’album I Like To Score<br />

(Mute, 1997). Solamente con<br />

Play è riuscito a stupire. Non<br />

c’è una direzione musicale che<br />

tenga a guidare il cd (sia Play<br />

sia Hotel), si passa dal Blues al<br />

Soul per spiccare poi un salto<br />

alla Techno e alla Club Dance<br />

per poi fermarsi al genere Rock<br />

e Pop. Un vero folletto metropolitano.<br />

Lui il talento c’è l’ha<br />

nel sangue, è in parentela con<br />

Herman Melville (1819-1891),<br />

grande scrittore americano, autore<br />

di “Moby Dick”, la mitica<br />

balena da dove il Nostro ha<br />

preso il nome.<br />

Hotel nasce dopo tre anni di<br />

silenzio (l’ultimo album era 18<br />

(V2, 2002), piuttosto bruttino e<br />

insapore); tre anni passati a lavorare<br />

sul nuovo album? N’è<br />

valsa la pena!<br />

Moby, rinchiuso nel suo<br />

appartamento (di soli 15 metri<br />

quadrati), ha scritto 250<br />

canzoni, ma solo 14 di queste<br />

sono fi nite nel nuovo album.<br />

Moby, come sempre, ha suonato<br />

ogni strumento, eccetto<br />

la batteria suonata dall’amico<br />

Scott Frassetto. Il suo nuovo,<br />

ambizioso, album è progettato<br />

appositamente per piacere alle<br />

masse, con canzoni orecchiabi-<br />

il genere è rock, ma quale? Sul<br />

sito www.allmusic.com, lo stile<br />

di musica è classifi cato come<br />

genere Indie Rock; secondo<br />

noi solamente come infl uenza.<br />

I FF trovano inspirazione in<br />

gruppi come “Television”, “Joy<br />

Division”, “Pixies”. È una musica<br />

molto ironica e a tratti retrò;<br />

si lega molto bene ai suoni<br />

delle generazioni post-punk.<br />

Un “must” per ogni amante<br />

delle buona musica, una realtà<br />

della musica rock. L’album<br />

Vi trascinerà già con la prima<br />

track “Jacqueline”: “Jacqueline<br />

was seventeen/working on<br />

a desk/when Ivor/Peered above<br />

a spectacle/forgot that he had<br />

wrecked a girl” (Jacqueline<br />

aveva 17 anni/lavorava su una<br />

scrivania/Quando Ivor fece<br />

capolino sul suo spettacolo/<br />

Dimenticò di avere rovinato<br />

una ragazza). In tutto il disco<br />

forma e contenuto sono elementi<br />

che giocano una funzione<br />

basilare. Assolutamente da<br />

avere nella propria collezione<br />

musicale.<br />

li e canticchiabili, ma che sicuramente<br />

soddisferanno i palati<br />

più raffi nati. Moby non è il solito<br />

deejay, è in realtà un piccolo<br />

genio della musica. Molti<br />

affermeranno, sicuramente,<br />

che questo suo ennesimo album<br />

sia soltanto un sequel sull’onda<br />

del fortunato “Play”, è<br />

sicuramente hanno ragione; in<br />

ogni modo resta incontestabile<br />

che l’album ha una forte carica<br />

(musicale) espressiva.<br />

Moby è un vegano (è questo<br />

tengo a precisarlo perché molte<br />

star della scena musicale si<br />

dichiarano vegetariani – è di<br />

moda e suscita scalpore! –, non<br />

sapendo distinguere una capra<br />

da un fagiolo), ossia è un vegetariano<br />

integralista: non mangia<br />

nulla che abbia origine animale,<br />

neppure le uova.<br />

L’album è in debito con<br />

gruppi come Joy Division,<br />

Echo and the Bunnymen e New<br />

Order, da dove Moby cita (solo<br />

le frasi) “Temptation” con<br />

l’omonima canzone “Temptation”.<br />

Altri titoli di grande<br />

spicco sono “Lift Me Up”,<br />

“Spiders”, “Slipping Away”.<br />

L’album è doppio: la prima<br />

parte contiene il vero album,<br />

mentre la seconda (la meno interessante)<br />

solo la parte strumentale.<br />

In conclusione: un gran disco<br />

da sentire.<br />

musica 7<br />

L’evento musicale<br />

da non perdere<br />

Il grande artista californiano,<br />

quello dell’indimenticabile<br />

“Loser”, arriva in Italia per due<br />

concerti imperdibili incentrati<br />

sul divertente sound di “Guero”<br />

(Interscope), il suo nuovo<br />

album che conferma come<br />

il rock possa sempre trovare<br />

sfaccettature diverse e nuove<br />

ispirazioni attraverso i suoni<br />

creati da quel piccolo genio<br />

che porta il nome di Beck.<br />

22/06 - Ferrara<br />

(Piazza Castello)<br />

23/06 - Genova<br />

(anteprima Goa Boa)<br />

Biglietti in prevendita su<br />

www.ticketone.it Costo dei biglietti<br />

sia per Ferrara che per<br />

Genova: 25 Euro<br />

Artista: The Chemical Brothers<br />

Album: Push the Button<br />

Data d’uscita: 25 gennaio 2005<br />

Casa discografi ca: Astralwerks<br />

Genere: Electronica<br />

Giudizio: ★★✩✩✩<br />

Non riesce a coinvolgere e<br />

convincere l’ultimo album dei<br />

fratelli alchimisti (Ed Simmons<br />

e Tom Rowlands). Dopo il buon<br />

successo dell’ottimo album/<br />

compilation intitolato “Singles<br />

93-03” (2003, Astralwerks), il<br />

duo ritorna con quest’album<br />

intriso di collaborazioni, ma<br />

povero dal punto di vista artistico<br />

(o meglio del suono).<br />

Non si riconosce lo stile dei<br />

fratelli chimici, manca quella<br />

verve che ha caratterizzato gli<br />

album precedenti (in special<br />

modo “Dig your own hole”,<br />

1997 Astralwerks; e “Come<br />

with us”, 2002 Astralwerks),<br />

vale a dire suoni presi (e saccheggiati)<br />

dalla urban culture,<br />

dalla psichedelica, dal rock e<br />

da altri stili musicali per poi<br />

trasformarli in musica techno<br />

dance e club culture. L’unica<br />

canzone che si salva da<br />

questa mischia di bruttezza è<br />

nientepopodimeno che Galvanize,<br />

pulsante brano con stili<br />

musicali nordafricani. Il brano<br />

ha trainato l’album intero<br />

nelle vendite, inoltre la canzone<br />

vede la collaborazione del<br />

rapper Q-Tip. I fratelli chimici,<br />

come sempre, si confermano<br />

“spugne” nell’assorbire i<br />

principali fenomeni musicali<br />

mondiali (in voga); questo attento<br />

accoppiamento dà frutto,<br />

assieme ai vari stili musicali<br />

etnici, al beat dei fratelli.<br />

Con questo ultimo lavoro, il<br />

duo perde il fattore (o chiamiamolo<br />

dono) artistico, e ci<br />

si chiede se siano ancora degli<br />

artisti. Ben presto, ascoltando<br />

l’album, si capisce che<br />

sono diventati solamente dei<br />

tecnici del suono, i quali usano<br />

dei campionari musicali e<br />

strumentazioni varie per creare<br />

musica che riesce a stimolare<br />

la voglia di ballare, ma per<br />

il resto tutto fi nisce lì; non si va<br />

per niente oltre.

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