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TESI def.12.pdf - OpenstarTs - Università degli Studi di Trieste

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potevano u<strong>di</strong>re. Se da una determinata zona provenivano tre richiami <strong>di</strong> tre esemplari<br />

<strong>di</strong>fferenti (riprodotti con l’ausilio <strong>di</strong> un registratore), le leonesse sceglievano <strong>di</strong> allontanarsi se<br />

si trovavano da sole, <strong>di</strong> perlustrare la zona se erano in un gruppo <strong>di</strong> quattro. Nel caso <strong>degli</strong><br />

scimpanzé, la decisione <strong>di</strong> attaccare il gruppo rivale avveniva quando il rapporto numerico tra il<br />

proprio gruppo e quello rivale era <strong>di</strong> almeno 1.5. In particolare, la natura della risposta <strong>di</strong> un<br />

gruppo ai richiami <strong>di</strong> conspecifici sconosciuti (ancora riprodotti attraverso l’utilizzo <strong>di</strong><br />

registrazioni) <strong>di</strong>pendeva dal numero <strong>di</strong> maschi adulti presenti. Gruppi con almeno tre maschi<br />

avvicinavano il registratore emettendo sonore vocalizzazioni, mentre gruppi con un minor<br />

numero <strong>di</strong> maschi adulti rimanevano silenti e si avvicinavano alla sorgente dei richiami meno<br />

frequentemente e più lentamente.<br />

Un esempio <strong>di</strong> procedura che si situa a metà strada tra una con<strong>di</strong>zione naturale e una <strong>di</strong><br />

addestramento è quella utilizzata da Vallortigara e colleghi con il pulcino <strong>di</strong> pollo domestico<br />

(Gallus gallus) sottoposto a procedura <strong>di</strong> familiarizzazione con uno stimolo a mezzo <strong>di</strong><br />

imprinting filiale (ve<strong>di</strong> ad es., Rugani et al., 2010) . In questo caso, la manipolazione si limitava<br />

ad un intervento che tendeva ad in<strong>di</strong>rizzare le preferenze sociali del pulcino su uno stimolo<br />

scelto dallo sperimentatore, in modo tale che le successive conclusioni in merito alle capacità<br />

cognitive e percettive dei soggetti potessero essere tratte da un test <strong>di</strong> <strong>di</strong>scriminazione tra due<br />

versioni <strong>di</strong>verse dello stimolo stesso. Nel caso <strong>degli</strong> esperimenti sulla <strong>di</strong>scriminazione<br />

numerica, i soggetti venivano esposti durante il periodo sensibile dell’imprinting ad un<br />

semplice stimolo (costituito da una pallina colorata) e successivamente, in fase <strong>di</strong> test, posto<br />

nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> scegliere tra due quantità <strong>di</strong>verse dello stesso stimolo, o <strong>di</strong> versioni<br />

mo<strong>di</strong>ficate dello stimolo d’imprinting. La tendenza sociale dei pulcini li porta a optare per la<br />

quantità maggiore <strong>di</strong> quello che, a seguito della procedura utilizzata, riconoscono come il loro<br />

compagno sociale, ammesso che sappiano <strong>di</strong>scriminare le due numerosità. I risultati, che<br />

approfon<strong>di</strong>remo più avanti, <strong>di</strong>mostrano in maniera convincente che i pulcini sono in grado <strong>di</strong><br />

compiere <strong>di</strong>scriminazioni <strong>di</strong> numerosità.<br />

Attraverso l’ausilio <strong>di</strong> procedure sperimentali poco invasive e che riproponevano il più<br />

fedelmente possibile contesti naturalistici, è stato riconosciuto alla <strong>di</strong>scriminazione numerica<br />

un elevato valore adattativo in un ampio raggio <strong>di</strong> situazioni naturali, tra queste il<br />

foraggiamento e il procacciamento del cibo (Farsnworth & Smolinski, 2006), la formazione <strong>di</strong><br />

gruppi sociali (Krause et al., 1997; Buckingham et al., 2007), la competizione tra gruppi sociali<br />

(McComb et al., 1994), le tattiche antipredatorie (Beuchamp, 2003), l’evitazione del<br />

parassitismo da cova (Lyon, 2003) e la competizione spermatica (Thomas & Simmons, 2009).<br />

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