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TESI def.12.pdf - OpenstarTs - Università degli Studi di Trieste

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42<br />

5. Aspetti neurofisiologici della rappresentazione <strong>di</strong> quantità nei Vertebrati e<br />

nell’uomo<br />

Lo stu<strong>di</strong>o dei substrati cerebrali<br />

che, nell’uomo, sono<br />

specificamente coinvolti nella<br />

rappresentazione delle quantità<br />

numeriche e nella loro<br />

manipolazione, risulta utile ai<br />

nostri fini in una prospettiva <strong>di</strong><br />

comparazione dei risultati ottenuti<br />

con quelli <strong>di</strong> specie <strong>di</strong>verse e ai fini<br />

della formulazione <strong>di</strong> ipotesi circa<br />

la possibilità che possa essere<br />

in<strong>di</strong>viduata una base filogenetica<br />

comune delle funzioni proto-<br />

matematiche, che sia stata<br />

conservata nell’essere umano ed<br />

Fig. 4: rappresentazione tri<strong>di</strong>mensionale delle regioni<br />

<strong>di</strong>scusse nel testo (da Dehaene et al., 2003).<br />

utilizzata attualmente in quei compiti nei quali vengono chiamate in causa le nostre abilità <strong>di</strong><br />

“intuizione numerica” (ad esempio, nel contesto della subitizzazione), non essendo ancora stati<br />

riconosciuti analoghi substrati cerebrali negli animali (ad eccezione del gatto e dei primati). A<br />

questo proposito, i risultati ottenuti con l’fMRI e le interpretazioni, sia pure <strong>di</strong> natura<br />

speculativa, che sono state avanzate a spiegazione del particolare processamento delle<br />

informazioni numeriche, e relativo alle <strong>di</strong>fferenze rispetto ad oggetti provenienti da dominii<br />

<strong>di</strong>fferenti, sembrano portare sostegno all’ipotesi avanzata nella nostra Introduzione: che<br />

esistano, cioè, due sistemi <strong>di</strong>versi e paralleli per la rappresentazione e la manipolazione dei<br />

numeri nell’essere umano, <strong>di</strong> cui uno con<strong>di</strong>viso con altre specie animali e dunque<br />

probabilmente emerso molto anticamente nella nostra storia evolutiva e l’altro, più recente,<br />

strettamente legato alle funzioni linguistiche tipiche della nostra specie.<br />

La sistematica attivazione delle corteccia parietale durante il calcolo e la rappresentazione dei<br />

numeri è stata identificata per mezzo della tomografia ad emissione <strong>di</strong> positroni (PET) già più<br />

<strong>di</strong> 20 anni fa (Roland & Friberg, 1985; Deahene et al., 1998); così come era noto già da tempo<br />

che lesioni in queste regioni provocano vari deficit in ambito matematico (Gerstmann, 1940).

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