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Esposizione della regola di diritto romano nemo pro parte testatus ...

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STUDI E DOCUME\TI<br />

dum si altera omisisset legitintant lrere<strong>di</strong>tatem: sed non est admiftendum<br />

ut adversus sororem au<strong>di</strong>atur, agendo de inofficioso ,,. Passa Paolo a<br />

confutare; <strong>di</strong>cendo che anche quella meno inverosimile spiegazione,<br />

che per la tesi contraria potrebbe tentarsi, non è sostenibile. Per-<br />

cié la sorella scritta erede collo a<strong>di</strong>re ex testamento non può sem-<br />

brare d'aver rinunciato alla successione ab intestato, come meglio<br />

esso giureconsulto spiegher , in seguito: <strong>di</strong> modo che, seppure tutta<br />

la causa fosse resa intestata colla querela, non si eviterebbe, che<br />

la preterìta prendesse solo la metìt del patrimonio. " P'raeterca dli-<br />

cendunt est, non esse similern onuttenti eam, quaC ex testamento a<strong>di</strong>it ,,.<br />

Nel definire così la inutilità <strong>della</strong> prima supposizione <strong>della</strong> tesi<br />

contraria, che cioè tutta la causa sia resa intestata (giacché con-<br />

durrebbe a risultati identici alla <strong>pro</strong>pria risposta), Paolo ne (le-<br />

duce, che dunque val meglio <strong>di</strong>re la verità tutta intiera, e spiega<br />

la <strong>pro</strong>pria risposta data <strong>di</strong> sopra genericamente. Vale a <strong>di</strong>re, che<br />

veramente la preterìta non tutta la causa fa intestata colla querela;<br />

ma deve lasciar salvo il testamento per il quadrante in cui fu istituita<br />

la sorella, perché, come si <strong>di</strong>sse, in questa <strong>parte</strong> non fu inofficioso;<br />

anzi neppure può rescinderlo per tutto il dodrante assegnato dalla<br />

testatrice all'estraneo. Sempre per la inevitabile necessitìt del prin-<br />

cipio, che la querela rende la causa intestata, e per essere contra-<br />

<strong>di</strong>ttorio che essa querela sia intentata oltre i <strong>di</strong>ritti che l'attore<br />

avrebbe nella causa intestata. Ora nel caso la preterìta avrebbe<br />

avuto ab intestato la sola metà per la concorrenza <strong>della</strong> sorella: nè<br />

siamo nella ipotesi, che interpretar si possa la sentenza de' cen-<br />

tumviri quasi che la sola attrice abbiano creduto esistente nel<br />

render la causa intestata, come nella 1. 17. pr.; perché manca la<br />

ragione <strong>di</strong> equità nella <strong>di</strong>seredazione valida a carico <strong>della</strong> sorella,<br />

<strong>di</strong>seredazione che qui noli esiste. Pertanto la preterìta verrà ad<br />

avere un semisse rotondo, e senza frazioni " et ideo ab extraneo se-<br />

missem vin<strong>di</strong>candum., et defendendum, totwm semissent esse auferendunt,<br />

quasi semis totus ad eam pertineat Così accadrà, che la madre<br />

scir . <strong>parte</strong> testata e <strong>parte</strong> intestata: intestata pel semisse preso<br />

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