Esposizione della regola di diritto romano nemo pro parte testatus ...

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40 DI STORIA E DIRITTO sull'estraneo erede; testata per l'altro semisse, del quale una mete, (un quadrante) lasciata alla sorella scritta, e l'altra metili (altro quadrante) lasciata allo stesso estraneo. Eccezione alla regola nemo potest decedere etc.; non nuova, laddove il recedere da essa regola è indotto dalla necessit t di regole preponderanti, qual'è nel caso, siccome esponemmo, la natura stessa della querela d' inofficioso testamento. Eccezione, alla quale non osta il credersi il testamento inofficioso fatto quasi da un furioso, come dimo- strammo nella nota 28. " Secundiana quod non in totum testamentum infirmatur, sed pro parte intestata efficitur: f citur: licet quasi fiuriosae jud icium ultiwum cjus ilaninetur ,,. Essendo Paolo in questo periodo, e nell'ul- tima parte dell'antecedente, tornato sulla risposta al quesito, la quale era stata prima data da lui genericamente; torna anche con analogia di pensieri alla risposta che avea data concisamente di sopra alla tesi contraria, e sviluppa anche questa. Ripete, che sep- pur si volesse ritenere tutta la causa resa intestata dalla querela, la figlia istituita potrebbe anch'essa adire ab intestato; falso essendo, che nella sua precedente adizione ex testamento possa scorgersi ri- nuncia alla intestata successione. Imperocchè non si rinunzia a dritti che non si sappia di avere, ad eredita di cui non si conosce che siici deferita. Ora colei, che credeva valido il testamento ma- terno (poichè avanti la promossa querela, e la sentenza, aveva ogni ragione di creciere, che la madre fosse stata giusta colla sorella, preterendola a ragione), non poteva pensare di successione intestata. " Cetenun si quis putaverit, filia obtinente, totum testamentum infirmar, dicendnm est, etiani institutani ab intestato posse acuire liereditatem; nec enini quae cx testamento adut, quod putat valere, repudiare legitiniam hcreditatcni viiletur, quasi quidem ncscit siti deferri ,,. E Paolo con- ferina questo suo dire ricordando, che anzi anche c' i conosca un diritto, che veramente gli compete, non lo perde scegliendo un altro dritto, che crede per errore appartener g li. Allega 1' esempio del patrono, che sappia competergli la b. p. c. t. contro il testamento del liberto, ma credendo erroneamente essergli stato ivi lasciato un
STUDI E DOCUMENTI 41 legato o una porzione d'ereclit t minore di quella dovutagli, scelga di accettare piuttosto il legato, o di adire questa porzione. Cono- scendo poscia, che in verith, non gli era stato lasciato legato o porzione di eredita, è ammesso alla b. p. c. t.: lo che è anche stabilito nelle 1. 8. de H. P., 1. 46. de bon. libertor., autore lo stesso Paolo. Cum et hi qui sciant 1 jus suum eligentes id, quod putant sibi competere, von amittant; quod evenit in patrono, qui judiciunn deficneti, falsa opinione motus, amplexus est: is enim non videtúr bonorum possessionem contra tabulas repudiasse ,,. Paolo concliiude ripetendo di fronte alla tesi contraria, che così ha pienamente confutato, la propria risposta data fin dal principio. Sencloche, seppure tutto il testamento dices- simo rescisso, sempre la sola met dei beni toccherebbe alla pre- terìta, mentre l'altra mete, spetterebbe alla sorella, cui compete- rebbe il diritto di adire pur essa ab intestato; è inevitabile, che la preterìta non possa rettamente vindicare tutta 1' ereditit. " Ex quibus apparet, non rette totani hereditatem praeteritam vindicare: cum rescisso testamento, etiam institutae salvum jus sit adeinrdae hcreilitatis „. Che istituito uno de' figli, ecl escluso ingiustamente l'altro non possa la querela muoversi per l'intero, e così per necessiti si ri solva la causa in testata per parte e per parte in legittima; è anche confermato dalle 1. 6.,1. 7. rle (lo!. collat. la prima di Papiniano, la se- conda dello stesso Paolo, nelle quali si tratta d'un figlio emancipato istituito ex asse e di una figlia ingiustamente diseredata. " Pater filium emancipatum heredem instituit, et filiam exheredavit, quae inofficiosi lite perlata, partem dimidiam hereditatis abstulit: non esse fratrem bona propria conferre cogendum, respondi: nam et libertates competere placuit. — Nec ipsa dotem fratribus suis con- feret, cum diverso iure fratres sunt heredes „. Appunto perchè, sostenendosi il testamento in parte pel figlio istituito, ed essendo rescisso in parte per la figlia diseredata, quello e questa succedono per diverso dritto (il figlio ex testamento, la figlia ab intestato), '' /" Sciant , hanno ottimamente la fiorentina ed i basilici XXXIX. 1. 15. Ileimb. IV. 21. (" %xL +• rI(d Q%z'I :e; 7zr :i Plecv G:%z:.li'I „),
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