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4<br />
accOrdO per<br />
riunire iride, carpi e<br />
mOdena FOrmaziOne<br />
Verso un<br />
uniCo ente<br />
i<br />
sindaci di Modena, Carpi e<br />
dell’Unione dei Comuni Modenesi<br />
Area Nord hanno raggiunto<br />
un accordo per giungere all’unificazione<br />
delle società pubbliche di<br />
formazione professionale dell’area<br />
modenese. L’operazione ha l’obiettivo<br />
di razionalizzare <strong>il</strong> sistema<br />
formativo provinciale mettendo a<br />
frutto al meglio le risorse pubbliche<br />
disponib<strong>il</strong>i. Le società coinvolte<br />
sono modena Formazione, carpi<br />
Formazione e iride Formazione.<br />
La prima è controllata dal comune<br />
di modena con una quota del<br />
57%, la seconda dal comune di<br />
carpi con una quota dell’82% e<br />
la terza è interamente posseduta<br />
dall’unione area nord. <strong>Il</strong> nuovo<br />
soggetto che risulterà dall’aggregazione<br />
continuerà a presidiare le aree<br />
di attività sulle quali le tre società si<br />
sono specializzate nel corso degli<br />
anni: la formazione a sostegno delle<br />
politiche di welfare, la formazione<br />
a supporto delle transizioni lavorative,<br />
la formazione per le f<strong>il</strong>iere<br />
produttive e i distretti, e quella<br />
per la pubblica amministrazione.<br />
L’unificazione avverrà mediante<br />
l’ingresso dell’Unione dei Comuni<br />
modenesi Area Nord nella compagine<br />
sociale di Modena Formazione<br />
e l’incremento della partecipazione<br />
del Comune di Carpi nella stessa<br />
Modena Formazione. Si proseguirà<br />
con l’acquisizione, da parte di<br />
Modena Formazione, dei rami di<br />
azienda di Carpi Formazione e Iride<br />
Formazione, necessari per lo svolgimento<br />
delle attività, e si concluderà<br />
con la messa in liquidazione di Carpi<br />
Formazione e Iride Formazione,<br />
da completare una volta conclusi i<br />
progetti formativi attualmente in<br />
corso. Si prevede che la nuova società<br />
avrà fra i propri soci <strong>il</strong> Comune<br />
di Modena (58% circa), <strong>il</strong> Comune<br />
di Carpi (9% circa), l’Unione dei<br />
Comuni Modenesi Area Nord (7%),<br />
i Comuni di Vignola e Pavullo (3%<br />
ciascuno), l’università di modena<br />
e reggio em<strong>il</strong>ia (10%) e le aziende<br />
policlinico e usl di modena<br />
(5% ciascuna).<br />
“Un’impresa su quattro ha rinunciato<br />
a investire e a innovare a<br />
causa degli ostacoli e dei ritardi<br />
della burocrazia”. Semmai ce ne fosse<br />
bisogno, recentemente è arrivato,<br />
con tanto di numeri, anche l’allarme<br />
dell’anci lombardia per confermare<br />
l’importanza di un tema che cna<br />
ha messo ai primi posti nella propria<br />
agenda di lavoro: quello della semplificazione<br />
burocratico – normativa per<br />
favorire la creazione e lo sv<strong>il</strong>uppo delle<br />
piccole imprese. <strong>Il</strong> problema della “burocrazia”,<br />
in Italia, ha infatti assunto<br />
nel tempo proporzioni preoccupanti:<br />
aprire un’azienda in Ingh<strong>il</strong>terra o in<br />
Francia costa un ventesimo ed è molto<br />
più semplice. In Europa siamo secondi<br />
da cna una nuOva prOpOsta cOntrO <strong>il</strong> pesO schiacciante<br />
della burOcrazia: la carta dei diritti delle piccOle imprese<br />
Per una burocrazia amica<br />
solo alla Grecia per difficoltà formali<br />
all’apertura di una nuova attività. I costi,<br />
poi, sono eccessivi: la burocrazia in<br />
Italia grava sul sistema delle imprese per<br />
30 m<strong>il</strong>iardi l’anno, circa <strong>il</strong> 5% del P<strong>il</strong>.<br />
Tutto ciò ostacola la competitività del<br />
nostro sistema imprenditoriale Ma la<br />
burocrazia non è solo quella che fa riferimento<br />
allo Stato. Sulla vita delle imprese<br />
un ruolo r<strong>il</strong>evante lo gioca anche<br />
la burocrazia comunale. Per r<strong>il</strong>anciare<br />
lo sv<strong>il</strong>uppo e l’occupazione e, quindi,<br />
per favorire la creazione di nuove iniziative<br />
imprenditoriali, è indispensab<strong>il</strong>e<br />
una burocrazia locale “amica” e non<br />
controparte delle imprese, liberata da<br />
procedure inut<strong>il</strong>i, ripetitive e onerose,<br />
che dialoga e supporta le imprese. Anche<br />
con interventi a costo zero per le<br />
amministrazioni pubbliche, si possono<br />
produrre benefici importanti per <strong>il</strong><br />
nostro territorio. Cna intende lanciare<br />
una proposta di confronto e di lavoro<br />
ai sindaci dei Comuni della Provincia<br />
di Modena, per arrivare a definire una<br />
vera e propria Carta dei diritti delle<br />
piccole imprese. L’obiettivo è quello<br />
di migliorare e semplificare <strong>il</strong> rapporto<br />
imprese/Comuni. “Tra gli obiettivi<br />
della carta - si legge nella nota di Cna<br />
- vi è l’impegno di uniformare i diversi<br />
regolamenti comunali per superare la<br />
differenziazione delle norme, che rappresenta<br />
una complicazione e un costo<br />
aggiuntivo per le imprese e le stesse<br />
amministrazioni, in un’ottica di unione<br />
05.08.2011 n° 31<br />
Zadi - <strong>il</strong> 29 lugliO era statO FissatO un incOntrO durante <strong>il</strong> quale la direziOne dell’azienda avrebbe<br />
dOvutO FOrmalizzare le decisiOni prese. la riuniOne si è però cOnclusa cOn un nulla di FattO<br />
Arrivederci a settembre...<br />
D opo<br />
la mancata ratifica<br />
notar<strong>il</strong>e dell’accordo<br />
di vendita di un ramo<br />
d’azienda, <strong>il</strong> 30 giugno scorso tra<br />
<strong>il</strong> colosso indiano Minda Spa e<br />
Zadi, venerdì 29 luglio, nella sede<br />
della Provincia di Modena, si sono<br />
riuniti intorno a un tavolo, ancora<br />
una volta, amministratori, sindacalisti<br />
di Fiom/Cg<strong>il</strong> e direzione<br />
aziendale. “Purtroppo la direzione<br />
non si è ancora espressa - ha commentato<br />
Antonio Petr<strong>il</strong>lo di Fiom/<br />
Cg<strong>il</strong> Carpi - e ci ha dato appun-<br />
Fossoli - <strong>il</strong> cOnsOrziO per la prOmOziOne aerOpOrtuale chiede<br />
all’amministraziOne di pOter allungare la pista di atterraggiO, per<br />
aumentare l’OFFerta di traspOrtO e la pOssib<strong>il</strong>ità, per le imprese che<br />
OperanO all’aerOpOrtO, di investire sull’ampliamentO delle lOrO strutture<br />
“Non chiediamo<br />
soldi al Comune”<br />
s e<br />
non vuole che <strong>il</strong> già malandato<br />
aeroporto di Fossoli cada<br />
in rovina, se non vuol vedersi<br />
costretto a dire definitivamente addio<br />
al comparto aeronautico,<br />
<strong>il</strong> Comune di Carpi<br />
deve darsi da fare per<br />
soddisfare le richieste<br />
dei sei imprenditori<br />
riunitisi nel neonato<br />
Consorzio per la promozione<br />
aeroportuale<br />
(CPRA) che sono, fondamentalmente,<br />
due:<br />
rapidità e buon senso.<br />
“Ci sono già 250m<strong>il</strong>a<br />
euro sul piatto - spiega<br />
Mario Marinelli, presidente<br />
del Consorzio e amministratore di<br />
Aelia - in una situazione di crisi economica,<br />
per sv<strong>il</strong>uppare infrastrutture<br />
aeroportuali che andrebbero a vantaggio<br />
non soltanto dei privati, ma<br />
della comunità intera. All’Amministrazione<br />
chiediamo un aiuto nel<br />
far decollare <strong>il</strong> progetto”. Marinelli<br />
sostiene di aver sempre colto una<br />
grande disponib<strong>il</strong>ità, ma che sia mancato:<br />
“<strong>il</strong> coraggio di consentirci di<br />
partire gradualmente. Non abbiamo<br />
mai desiderato soldi dal Comune di<br />
Carpi. Vorremmo semplicemente uno<br />
strumento che consenta alle aziende<br />
di costruire <strong>il</strong> minimo, per cominciare<br />
a operare, per poi completare<br />
le strutture nel corso del tempo se <strong>il</strong><br />
progetto avrà successo. Pretendere<br />
che nel piano particolareggiato sia<br />
costruito subito un parcheggio di 100<br />
posti auto, con aree verdi e giardini, è<br />
un’assurdità”. Giampaolo Ghidot-<br />
tamento <strong>il</strong> prossimo 5 settembre<br />
per chiarire definitivamente la<br />
propria posizione”. Gli scenari che<br />
ora si prof<strong>il</strong>ano all’orizzonte sono<br />
sostanzialmente due: “o subentra<br />
un compratore oppure dovrà essere<br />
immediatamente attivata una procedura<br />
che garantisca la continuità<br />
produttiva e la salvaguardia dei<br />
193 lavoratori, ovvero l’amministrazione<br />
straordinaria”. Quel<br />
che è certo è che Zadi ha i giorni<br />
contati: “considerati i problemi finanziari<br />
dell’azienda infatti, entro<br />
ti, titolare delle omonime Officine<br />
Aeronautiche, parla chiaro: “<strong>il</strong> problema<br />
non sono le regole, che tutti<br />
devono rispettare, bensì i tempi di<br />
reazione dell’Amministrazione. Non<br />
si possono attendere delle risposte per<br />
mesi”. Per una città, avere un piccolo<br />
ma efficiente aeroporto equivale alla<br />
presenza di un casello autostradale,<br />
di una stazione o di un porto: <strong>il</strong> territorio<br />
ne ha un ritorno importante.<br />
Precisa Marinelli: “le aree che, nel<br />
Nord Italia, hanno investito in ambito<br />
aeroportuale, si sono ritrovate un<br />
indotto che non si aspettavano”. Si<br />
sprecano gli esempi delle opportunità<br />
di sv<strong>il</strong>uppo che Carpi, attualmente, si<br />
sta lasciando scappare. Le Officine<br />
Ghidotti hanno recentemente perso<br />
una commessa per la revisione di tutti<br />
gli aeromob<strong>il</strong>i leggeri della Polizia di<br />
Stato perché non avevano abbastanza<br />
spazio. “Non è una cosa accettab<strong>il</strong>e”<br />
commenta l’imprenditore. Un’azienda<br />
che si occupa dell’allestimento<br />
degli interni per piccoli velivoli “business”<br />
voleva insediarsi a Carpi, ma<br />
è stata costretta a optare per Modena:<br />
“l’Amministrazione gli ha comprato<br />
un terreno di fianco alla pista, dandogli<br />
l’edificab<strong>il</strong>ità”. Incalza Marinelli:<br />
“<strong>il</strong> progetto di sv<strong>il</strong>uppo che abbiamo<br />
in testa ha un rischio: non solo che<br />
le due aziende che hanno dimostrato<br />
<strong>il</strong> loro interesse a trasferirsi qui non<br />
possano farlo, ma anche che le due<br />
già presenti se ne vadano via”. Nelle<br />
Officine Ghidotti per ora non si<br />
possono tenere a riparazione più di<br />
2 o 3 aerei, mentre ce ne vorrebbero<br />
almeno 7. Se non potrà costruire, se<br />
ne andrà a inizio del prossimo anno<br />
o, al massimo, nei primi mesi della<br />
primavera. Situazione molto sim<strong>il</strong>e<br />
a quella dell’Elicompany di Mario<br />
Forghieri: “la nostra esigenza<br />
è quella di ampliare l’attuale sede,<br />
nata più di 30 anni fa. Operiamo nel<br />
settore elicotteri, con una flotta di 8<br />
macchine. E’ da tempo che abbiamo<br />
questo progetto sul tavolo e speriamo<br />
di poterlo realizzare quanto prima,<br />
pena <strong>il</strong> blocco dello sv<strong>il</strong>uppo della<br />
nostra attività”. Nella sua azienda<br />
lavorano 12 persone tra tecnici, p<strong>il</strong>oti<br />
e amministrativi. “Siamo purtroppo<br />
costretti a tenere dei mezzi all’aperto,<br />
con tutti gli evidenti rischi ambientali<br />
che ciò comporta”. <strong>Il</strong> problema vero<br />
riguarda l’edificab<strong>il</strong>ità che esiste solo<br />
Da sinistra:<br />
Giampaolo<br />
Ghidotti,<br />
Mario<br />
Forghieri,<br />
Mario<br />
Marinelli<br />
nel momento in cui c’è<br />
<strong>il</strong> piano particolareggiato.<br />
<strong>Il</strong> quale, per essere<br />
approvato, richiede<br />
850m<strong>il</strong>a euro. Troppi<br />
per i sei imprenditori:<br />
“chiediamo di poter<br />
partire per gradi, senza<br />
fideiussioni e impegni<br />
futuri rispetto a cifre<br />
non ben definite”. <strong>Il</strong><br />
nostro territorio si è<br />
sempre concentrato su<br />
settori come quelli del tess<strong>il</strong>e, della<br />
meccanica e delle macchine per<br />
<strong>il</strong> legno, mentre è carente di nuove<br />
aree d’impresa. Va anche considerato<br />
come <strong>il</strong> settore dell’aeronautica sia<br />
uno dei pochi che, in Italia, continua a<br />
tirare. L’idea di tentare uno sv<strong>il</strong>uppo<br />
in questo senso può apparire strana, e<br />
comporta un rischio dal punto di vista<br />
imprenditoriale. Ma ci sono uomini<br />
capaci, volenterosi e pronti a investire<br />
- una situazione non così scontata, di<br />
questi tempi – che desiderano essere<br />
messi nelle condizioni di farlo. E’<br />
chiedere troppo, in un momento di<br />
crisi nel quale allargare la propria<br />
visuale potrebbe rappresentare uno<br />
dei passi iniziali per la rinascita economica?<br />
La possib<strong>il</strong>ità di produrre<br />
nuovi posti di lavoro specializzati,<br />
ben retribuiti e stab<strong>il</strong>i sul territorio<br />
rappresenta una scommessa che <strong>il</strong><br />
Comune dovrebbe accettare.<br />
Marcello Marchesini<br />
<strong>il</strong> 15 settembre - conclude Petr<strong>il</strong>lo -<br />
<strong>il</strong> titolare Aldo Quintavalla dovrà<br />
prendere una decisione”. Alla saga<br />
quindi, con l’inizio dell’autunno,<br />
dovrebbe essere posta la parola<br />
fine. La speranza è che, a fronte di<br />
un “Quintavalla per la prima volta<br />
possib<strong>il</strong>ista”, venga perseguita la<br />
strada dell’amministrazione straordinaria:<br />
in tal modo 193 lavoratori<br />
potrebbero continuare a sperare<br />
di non ritrovarsi in mezzo a una<br />
strada. Arrivederci a settembre...<br />
J.B.<br />
dei comuni. Le norme vanno poi semplificate<br />
per essere fac<strong>il</strong>mente applicab<strong>il</strong>i.<br />
Chiediamo anche che si possa interagire<br />
con la pubblica amministrazione con<br />
modalità semplificate, fac<strong>il</strong>itando, ad<br />
esempio, le comunicazioni via web e<br />
che si intervenga per superare o limitare<br />
alcune barriere che complicano l’avvio<br />
di nuove attività d’impresa, ad esempio<br />
le norme riguardanti le destinazioni<br />
d’uso dei locali”. La Carta dei Diritti<br />
delle Piccole Imprese diventa, di fatto,<br />
una Carta dei Doveri dei Comuni. Un<br />
impegno b<strong>il</strong>aterale che non può essere<br />
ulteriormente rimandato, per restituire<br />
al territorio appetib<strong>il</strong>ità e competitività,<br />
e per contribuire a risvegliare negli individui<br />
la volontà di fare impresa.