Fondazione Pavone Patriciello show in aula
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8 PAGINA APERTA<br />
IL VANGELO DELLA DOMENICA<br />
Ogni uomo vedrà<br />
la salvezza di Dio<br />
II Domenica di Avvento<br />
Ogni uomo vedrà la salvezza<br />
di Dio (Lc 3,1-6).<br />
Nell’anno qu<strong>in</strong>dicesimo<br />
dell’impero di Tiberio Cesare,<br />
mentre Ponzio Pilato<br />
era governatore della Giudea,<br />
Erode tetrarca della<br />
Galilea, e Filippo, suo fratello,<br />
tetrarca dell’Iturèa e<br />
della Traconìtide, e Lisània<br />
tetrarca dell’Abilène,<br />
sotto i sommi sacerdoti<br />
Anna e Caifa, la parola di<br />
Dio scese su Giovanni, figlio<br />
di Zaccaria, nel deserto.<br />
Ed egli percorse tutta<br />
la regione del Giordano,<br />
predicando un battesimo<br />
di conversione per il perdono<br />
dei peccati, com’è<br />
scritto nel libro degli oracoli<br />
del profeta Isaia: "Voce<br />
di uno che grida nel deserto:<br />
Preparate la via del<br />
Signore, raddrizzate i suoi<br />
sentieri! Ogni burrone sia<br />
riempito, ogni monte e<br />
ogni colle sia abbassato; i<br />
passi tortuosi siano diritti;<br />
i luoghi impervi spianati.<br />
Ogni uomo vedrà la salvezza<br />
di Dio!".<br />
C’è un contrasto molto forte<br />
tra la solenne descrizione<br />
del contesto storico-politico<br />
del tempo di Gesù e<br />
l’apparizione di Giovanni<br />
nel deserto. Il messaggio<br />
di Luca è chiaro: mentre<br />
noi pensiamo che le sorti<br />
dell’uomo sii decidano nei<br />
palazzi dei potenti i cambiamenti<br />
radicali nascono<br />
altrove. Il potere viene<br />
rafforzato dall’acquiescenza<br />
di chi ha paura o di chi<br />
spera di entrare nel club<br />
di coloro che contano; tuttavia<br />
il potere nasconde il<br />
veleno mortale dell’oppressione<br />
proprio di coloro<br />
che tacciono. I nomi fatti<br />
da Luca sono stati consegnati<br />
alla storia, <strong>in</strong>fatti,<br />
come persone senza scrupoli,<br />
che hanno usato la<br />
violenza come strumento<br />
di dom<strong>in</strong>io o hanno prestato<br />
il fianco a personaggi<br />
affamati di gloria e denaro<br />
che <strong>in</strong> nome dei loro capi<br />
hanno terrorizzato <strong>in</strong>teri<br />
regni e imperi. Alla gloria<br />
che nasce dal silenzio colpevole,<br />
si contrappone il<br />
grido di un solitario profeta<br />
che ha scelto il deserto,<br />
luogo che smaschera ogni<br />
falsa sicurezza, che impone<br />
di tornare all’essenziale.<br />
E’ lì che la superbia dei<br />
potenti viene abbassata,<br />
perché la mancanza di<br />
beni mette tutti sullo stesso<br />
piano ed è lì che le vittime<br />
della depressione economica<br />
possono rialzare la<br />
testa perché si rendono<br />
conto che prima erano lo<br />
scarto della società opulenta.<br />
F<strong>in</strong>ita la festa, <strong>in</strong>vece,<br />
tra i poveri e i loro oppressori<br />
non corre nessuna<br />
differenza. Il grido del<br />
Battista è un programma<br />
politico rivolto agli ultimi,<br />
chiamati a sollevare lo<br />
sguardo verso Dio, quel<br />
Dio che ha già fatto una<br />
scelta di campo e con il<br />
quale gli ultimi possono<br />
smascherare la falsità di<br />
ogni potere, semplicemente<br />
togliendo ad essi il terreno<br />
da sotto. Ogni volta<br />
che non pieghiamo il capo<br />
di fronte agli idoli del<br />
mercato e del potere, abbiamo<br />
tolto ad essi il cibo<br />
che lo alimenta. Certo è<br />
difficile fare scelte radicali<br />
rimanendo nel sistema ed<br />
è per questo che Giovanni<br />
<strong>in</strong>dica il deserto, cioè lo<br />
spogliamento di sé come<br />
occasione di guarigione. Il<br />
Battista ha preparato la<br />
strada a Gesù, il vero re,<br />
svelando la nudità dei potenti<br />
del suo tempo: se il<br />
cristianesimo, che è attesa<br />
del ritorno di Gesù, non lo<br />
fa attraverso una concreta<br />
demitizzazione del potere,<br />
non ha motivo di essere<br />
perché, avendo già riposto<br />
la propria fiducia nei falsi<br />
messia che gestiscono il<br />
mondo, dimostra di non<br />
attendere più nessuno.<br />
don Michele Tartaglia<br />
Il Santo di oggi<br />
NUOVO oggi MOLISE<br />
Domenica 6 Dicembre 2009<br />
Cristo, la perfetta<br />
giustizia di Dio<br />
Quando Gesù nacque fu<br />
riconosciuto come colui<br />
che era stato promesso ai<br />
tempi dell’Antico Testamento,<br />
il Figlio dell’Altissimo,<br />
colui che avrebbe<br />
portato a compimento la<br />
legge di Mosè, che sarebbe<br />
stato non soltanto il liberatore<br />
di Israele ma anche<br />
il salvatore di tutto il<br />
mondo.<br />
Mentre la Legge mani-<br />
SAN NICOLA<br />
La sua fama è universale,<br />
documentata da chiese e<br />
opere d’arte, da istituzioni<br />
e tradizioni legate al suo<br />
nome. Ma sulla sua vita le<br />
notizie certe sono pochissime.<br />
Nato probabilmente a<br />
Pàtara di Licia, <strong>in</strong> Asia<br />
M<strong>in</strong>ore (attuale Turchia),<br />
è poi eletto vescovo di<br />
Mira, nella stessa Licia. E<br />
qui, dicono alcune leggende,<br />
compie un miracolo<br />
dopo l’altro. Come accade<br />
alle personalità forti, quasi<br />
ogni suo gesto è trasfigurato<br />
<strong>in</strong> prodigio: strappa<br />
miracolosamente tre ufficiali<br />
al supplizio; preserva<br />
Mira da una carestia, con<br />
altri portenti... Qui può<br />
trattarsi di fatti autentici,<br />
abbelliti da scrittori entusiasti.<br />
Forse per gli ufficiali<br />
egli ha ottenuto la grazia<br />
dell’imperatore Costant<strong>in</strong>o<br />
(al quale chiederà<br />
anche sgravi d’imposta per<br />
Mira); e contro la carestia<br />
può aver organizzato rifornimenti<br />
tempestivi. Ma si<br />
racconta pure che abbia<br />
placato una tempesta <strong>in</strong><br />
mare, e resuscitato tre giovani<br />
uccisi da un oste rap<strong>in</strong>atore...<br />
Un "Passionarium"<br />
del VI secolo dice<br />
che ha sofferto per la fede<br />
nelle ultime persecuzioni<br />
antecedenti Costant<strong>in</strong>o, e<br />
che è <strong>in</strong>tervenuto nel 325<br />
al Concilio di Nicea.<br />
Nicola muore il 6 dicembre<br />
di un anno <strong>in</strong>certo e il<br />
suo culto si diffonde dapprima<br />
<strong>in</strong> Asia M<strong>in</strong>ore (25<br />
chiese dedicate a lui a Costant<strong>in</strong>opoli<br />
nel VI secolo).<br />
Ci sono pellegr<strong>in</strong>aggi alla<br />
sua tomba, posta fuori<br />
dell’abitato di Mira. Moltissimi<br />
scritti <strong>in</strong> greco e <strong>in</strong><br />
lat<strong>in</strong>o lo fanno via via conoscere<br />
nel mondo<br />
bizant<strong>in</strong>o-slavo e <strong>in</strong> Occidente,<br />
com<strong>in</strong>ciando da<br />
Roma e dal Sud d’Italia,<br />
soggetto a Bisanzio.<br />
Ma oltre sette secoli<br />
dopo la sua morte, quando<br />
<strong>in</strong> Puglia è subentrato il<br />
dom<strong>in</strong>io normanno, "Nicola<br />
di Mira" diventa "Nicola<br />
di Bari". Sessantadue mar<strong>in</strong>ai<br />
baresi, sbarcati<br />
nell’Asia M<strong>in</strong>ore già soggetta<br />
ai Turchi, arrivano<br />
al sepolcro di Nicola e<br />
s’impadroniscono dei suoi<br />
resti, che il 9 maggio 1087<br />
giungono a Bari accolti <strong>in</strong><br />
trionfo: ora la città ha un<br />
suo patrono. E forse ha<br />
impedito ad altri di arrivare<br />
alle reliquie. Dopo la<br />
collocazione provvisoria <strong>in</strong><br />
una chiesa cittad<strong>in</strong>a, il 29<br />
settembre 1089 esse trovano<br />
sistemazione def<strong>in</strong>itiva<br />
nella cripta, già pronta,<br />
della basilica che si sta <strong>in</strong>nalzando<br />
<strong>in</strong> suo onore. E’<br />
il Papa <strong>in</strong> persona, Urbano<br />
II, a deporle sotto l’altare.<br />
Nel 1098 lo stesso<br />
Urbano II presiede nella<br />
basilica un concilio di vescovi,<br />
tra i quali alcuni<br />
"greci" dell’Italia settentrionale:<br />
c’è già stato lo<br />
scisma d’Oriente.<br />
Alla f<strong>in</strong>e del XX secolo<br />
la basilica, affidata da Pio<br />
XII ai domenicani, è luogo<br />
d’<strong>in</strong>contro tra le Chiese<br />
d’Oriente e d’Occidente, e<br />
sede dell’Istituto di Teologia<br />
Ecumenica San Nicola.<br />
Nella cripta c’è anche una<br />
cappella orientale, dove i<br />
cristiani ancora "separati"<br />
dal 1054 possono celebrare<br />
la loro liturgia. Scrive<br />
Gerardo Cioffari, del Centro<br />
Studi San Nicola: "In<br />
tal modo la basilica si presenta...<br />
come una realtà<br />
che vive il futuro ecumenico<br />
della Chiesa". Nicola di<br />
Mira e di Bari, un santo<br />
per tutti i millenni.<br />
Nell’iconografia San Nicolaè<br />
facilmente riconoscibile<br />
perché tiene <strong>in</strong> mano<br />
tresacchetti (talvolta riassunti<br />
<strong>in</strong> uno solo) di monete<br />
d’oro, spesso resi piùvisibili<br />
sotto forma di tre<br />
palle d’oro.<br />
Racconta la leggenda<br />
che nella città dove si trovava<br />
il vescovo Nicola, unpadre,<br />
non avendo i soldi<br />
per costituire la dote alle<br />
sue tre figlie e farlecosì<br />
sposare convenientemente,<br />
avesse deciso di mandarle<br />
a prostituirsi.Nicola,<br />
venuto a conoscenza di<br />
questa idea, fornì tre sacchietti<br />
di moneted’oro che<br />
costituirono qu<strong>in</strong>di la dote<br />
delle fanciulle, salvandone<br />
la purezza.<br />
festava la perfetta giustizia<br />
di Dio, <strong>in</strong>dicava quello<br />
che l’uomo sarebbe dovuto<br />
essere d<strong>in</strong>anzi a lui,<br />
presentava il suo vero<br />
stato di peccatore ossia<br />
era come uno specchio <strong>in</strong><br />
cui egli poteva giudicare i<br />
suoi atti, Cristo <strong>in</strong>vece è<br />
la realizzazione della promessa<br />
del Signore per la<br />
salvezza d’Israele. F<strong>in</strong><br />
dall’antichità, il Signore<br />
Iddio aveva detto ad<br />
Abramo che tutte le nazioni<br />
della terra sarebbero<br />
state benedette nella<br />
sua progenie, ebbene<br />
quella progenie è Cristo<br />
Gesù, la manifestazione<br />
della perfetta giustizia di<br />
Dio attestata dalla Legge<br />
e dai profeti. Se l’uomo<br />
avesse potuto adempiere<br />
da solo la Legge per redimersi<br />
dal peccato, probabilmente<br />
si sarebbe salvato<br />
da sè, ma la sua imperfezione<br />
e la gravità del<br />
peccato commesso non<br />
glielo potevano permettere,<br />
perciò egli aveva bisogno<br />
della Grazia di Dio<br />
per potersi presentare davanti<br />
al trono del Padre<br />
celeste. Non vi era nessuna<br />
possibilità per l’uomo<br />
di giustificarsi davanti al<br />
creatore, perciò è stato<br />
necessario che questi <strong>in</strong>tervenisse<br />
con la sua Grazia<br />
per salvare ciò che era<br />
perito. Essa è offerta a<br />
tutti coloro che credono<br />
nel Signore Gesù e l’accettano<br />
come personale<br />
salvatore. E’ la Grazia<br />
che porta l’uomo a r<strong>in</strong>unziare<br />
alla sua empietà, ossia<br />
al suo stato di ribellione<br />
contro Dio ed alle mondane<br />
concupiscenze, gli<br />
<strong>in</strong>segna a vivere <strong>in</strong> questo<br />
mondo rispettando gli <strong>in</strong>segnamenti<br />
del maestro<br />
per eccellenza, Cristo<br />
Gesù. E’ un atto d’amore<br />
e di giustizia ed esprime<br />
un pr<strong>in</strong>cipio fondamentale:<br />
il peccatore può mediante<br />
la Grazia diventare<br />
perfettamente giusto e<br />
santo davanti a Dio senza<br />
avere alcun merito, ma<br />
solo ed esclusivamente<br />
per mezzo del dono del Signore<br />
che <strong>in</strong> Cristo si è<br />
fatto uomo ed è morto al<br />
posto del peccatore per<br />
donargli la vita eterna.<br />
L’essenza della Grazia,<br />
qu<strong>in</strong>di, consiste nella fede<br />
<strong>in</strong> Cristo e nella sua opera<br />
salvifica e ci <strong>in</strong>vita a<br />
camm<strong>in</strong>are nella luce.<br />
Gesù ci rende partecipi<br />
del suo Santo Spirito e ci<br />
comunica la conoscenza<br />
della verità div<strong>in</strong>a, perchè<br />
oltre alla Grazia Cristo<br />
ha portato anche la Verità.<br />
D<strong>in</strong>anzi a Pilato disse:<br />
«sono venuto nel mondo<br />
per testimoniare della Verità»<br />
(Dal Vangelo di Giovanni<br />
cap. 18vers. 37).<br />
Conoscere la Verità vuol<br />
dire conoscere Cristo e conoscere<br />
Cristo vuol dire<br />
conoscere Dio e possedere<br />
la vita eterna. La conoscenza<br />
della Verità ci rende<br />
liberi dal peccato. Dio<br />
offre ancora oggi a tutti<br />
gli uom<strong>in</strong>i la sua Grazia e<br />
la sua misericordia e la<br />
promessa fatta attraverso<br />
il profeta Isaia è ancora<br />
valida (Isaia capitolo 7<br />
versetti 14-15). Egli guarda<br />
con favore a colui che<br />
lo onora e rispetta la sua<br />
Parola, lo accoglie nelle<br />
sue braccia con amore e<br />
gli offre il dono della salvezza<br />
realizzata mediante<br />
il suo figliuolo Cristo<br />
Gesù. Darà al suo regno<br />
un riposo e una pace senza<br />
confronti, conoscerà<br />
una perfetta tranquillità,<br />
non ci saranno più guerre,<br />
violenze, paure, turbamenti<br />
e tutti coloro che<br />
soffrono saranno alleviati<br />
dalla loro sofferenza. Appropriamoci<br />
della Grazia<br />
di Dio e di tutte le sue<br />
promesse, sono tutte per<br />
noi! Gesù promette,<br />
«...qualunque cosa chiediate<br />
al Padre nel mio<br />
nome, egli ve la darà».<br />
(Giovanni cap.15 vers.16).<br />
Rimaniamo fermi sulle<br />
sue promesse, egli promette:<br />
«Mi prenderò cura<br />
di tutte le cose e soddisferò<br />
ogni tuo bisogno. Gettando<br />
su di lui ogni vostra<br />
sollecitud<strong>in</strong>e, perchè<br />
egli ha cura di voi» (1<br />
Pietro capitolo 5 vers.7).<br />
Lettura consigliata:<br />
lettera a Tito capitolo<br />
2 vers.11-15<br />
Chiesa Cristiana Evangelica<br />
Colle Macchiuzzo<br />
via delle Orchidee, Termoli<br />
via Lat<strong>in</strong>a, Isernia<br />
www.evangelicatermoli.org<br />
<strong>in</strong>fo@evangelicatermoli.org