prova in campo seminatrice agricola italiana ai 620 - B2B24

PROVA IN CAMPO
Seminatrice
Agricola Italiana AI 620
■ di Ottavio Repetti
Totalmente meccanica,
ma dotata di alcune
soluzioni interessanti.
Adatta a lavorare su file
e a spaglio con semi di
diverse misure, dalla bietola
alla rucola. Il modello
dell’Agricola Italiana si
dimostra semplice e veloce
nel lavoro e nel cambio
di prodotto. In un settore in
cui, come noto, il tempismo
è la chiave di tutto
Semplice e veloce, sia nel lavoro
sia nel cambio di prodotto.
Dopotutto non si
chiede molto di più a una seminatrice
da serra: un settore in
cui, come noto, il tempismo è la
chiave di tutto.
Lo vediamo bene nella sede che
ci ospita per questa prova: Cascina
Alta, una grossa azienda
di quarta gamma in provincia di
Brescia. Tredici ettari sotto serra,
un impianto di lavaggio per la
rucola e una ditta di spedizioni
che invia una buona fetta della
produzione all’estero: Nord Europa,
ma anche paesi balcanici
e persino Russia. Nel complesso,
un’organizzazione degna di
un polo logistico: massima puntualità
e programmazione meticolosa
di ogni intervento.
Qui a Martinengo troviamo la
macchina scelta per questo test
veloce: una Al 620, seminatrice
totalmente meccanica, adatta a
lavorare su file e a spaglio con
semi di diverse misure: dalla
bietola alla rucola, fa sapere la
casa costruttrice. Che è poi
l’Agricola Italiana, ditta leader
proprio nelle seminatrici per la
serra e l’orticoltura. Allora, vediamo
qualcosa di più dell’attrezzo.
Che è, come detto,
meccanico, ma comunque dotato
di alcune soluzioni assai interessanti.
La struttura
Concettualmente, l’Al 620 è
piuttosto lineare. Abbiamo due
rulli e un corpo centrale, appoggiato
sui medesimi. Il telaio regge
i serbatoi del seme e quelli
del concime microgranulare, più
la trasmissione e i sistemi di regolazione
della profondità di lavoro:
quattro manovelle che alzano
e abbassano il supporto
dei falcioni rispetto ai due rulli.