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Edizione 11 - Giugno 2006 - Nobile Collegio Mondragone

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ll <strong>Mondragone</strong><br />

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È facile immaginare lo scompiglio nel quale, in<br />

breve tempo, venne a trovarsi tutto il <strong>Collegio</strong><br />

allertato dalle grida dell’involontario “piromane”.<br />

Fortunatamente, il pronto accorrere dei padri,<br />

degli inservienti e dei convittori, con secchi<br />

d’acqua e quant’altro potesse contribuire allo<br />

spegnimento delle fiamme, limitò gli effetti<br />

dell’incendio che, comunque, risultò fatale per il<br />

quadro e per l’altare.<br />

Il padre Rettore Luigi Caterini avviò subito<br />

l’opera di ricostruzione: al professor Nobili fu<br />

commissionata la copia della tela perduta (fig. 2) e<br />

il Rettore si premurò di disegnare personalmente<br />

il nuovo altare che fece realizzare “in legno<br />

verniciato di bianco e ricco di intagli e dorature”<br />

(fig. 3); l’inaugurazione avvenne durante la festa<br />

del Patrocinio di San Giuseppe, nel maggio del<br />

1895.<br />

La mensa - all’epoca ovviamente nella disposizione<br />

“preconciliare” a ridosso dell’ancona –<br />

2.La tela del Nobili trafugata, copia di quella di<br />

Spillman e Gagliardi (distrutta nell’incendio del 1892)<br />

3. La Cappella Maggiore all’epoca del <strong>Collegio</strong><br />

recava verso l’aula un pannello asportabile in modo<br />

da consentire l’esposizione della teca con le spoglie<br />

di San Claudio Provinciale, conservata nella<br />

Cappella sin dal 1870, quando il “martire<br />

giovinetto” fu spostato nel <strong>Collegio</strong> con grande<br />

solennità.<br />

La tela, disposta centralmente al di sopra della<br />

mensa, era inquadrata da due colonne che<br />

sostenevano una trabeazione con soprastante<br />

timpano curvo; le colonne erano scanalate e<br />

rudentate per il terzo inferiore e decorate con motivi<br />

vegetali stilizzati per i restanti due terzi, mentre la<br />

trabeazione (lievemente aggettante in<br />

corrispondenza dei capitelli) recava nel fregio un<br />

elemento decorativo ripetuto; il timpano curvo<br />

ospitava il simbolo dello Spirito Santo, in forma di<br />

colomba, posto entro una ricca raggiera. La<br />

doratura di tutte le decorazioni (quelle citate e le<br />

altre cornici e intagli a rilievo presenti nell’ancona e<br />

nella mensa) spiccava sul chiarore della tinta di<br />

fondo, conferendo un certo tono di “ricchezza”<br />

all’insieme.<br />

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N° <strong>11</strong> – <strong>Giugno</strong> <strong>2006</strong> pag.22 di 32

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