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Il valore aggiunto dei bollini rosa - Fondazione Salvatore Maugeri

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Non chiamatela<br />

semplicemente cyclette<br />

TecHnologie<br />

del 4-5% per ogni settimana di allettamento), nel paziente<br />

critico provoca una riduzione della funzionalità muscolare<br />

ancora più rapida a causa <strong>dei</strong> processi infi ammatori in<br />

atto, delle terapie farmacologiche e per la presenza di<br />

alterazioni neuromuscolari secondarie alla patologia<br />

critica. Le sedute di fi sioterapia per il riadattamento allo<br />

sforzo e il ripristino della funzionalità muscolare non<br />

sempre iniziano nel reparto di terapia intensiva, ma spesso<br />

prendono il via solo dopo il trasferimento del paziente<br />

critico in un reparto di degenza o in un’unità di terapia<br />

sub-intensiva respiratoria. Nel frattempo, la condizione di<br />

allettamento scatena delle variazioni che coinvolgono le<br />

funzioni polmonari, cardiovascolari, cognitive e muscolari;<br />

ciò può potenzialmente complicare il decorso clinico.<br />

“In passato - continua Giancarlo Piaggi, fi sioterapista<br />

coordinatore della U.O. di Riabilitazione Pneumologica<br />

dell’Istituto Scientifi co di Pavia - i pazienti critici venivano<br />

considerati troppo compromessi per tollerare una<br />

seduta di fi sioterapia incentrata sull’esercizio fi sico.<br />

Attualmente, invece, vi è ampio consenso circa il fatto che<br />

la precoce mobilizzazione viene considerata un’attività<br />

sicura, valida e fattibile nel paziente critico con iniziale<br />

stabilizzazione delle condizioni cardiorespiratorie. È stato<br />

inoltre dimostrato come la mobilizzazione precoce riduca<br />

il tempo di svezzamento dalla ventilazione meccanica”.<br />

A questo proposito, il dottor Stefano Nava, responsabile<br />

della Unità Operativa di Riabilitazione Pneumologica<br />

dell’Istituto Scientifi co di Pavia, in veste di membro della<br />

Task Force congiunta della European Respiratory Society<br />

e della European Society of Intensive Care Medicine<br />

sulla fi sioterapia nel paziente critico, ha partecipato<br />

alla stesura di un documento uffi ciale, pubblicato su<br />

Intensive Care Medicine nel 2008 che, oltre a fare il punto<br />

sulla evidenza scientifi ca della fi sioterapia nel paziente<br />

critico, ne disciplina l’attuazione e le indicazioni.<br />

L’esercizio fi sico assume quindi un ruolo fondamentale nel<br />

paziente critico e rappresenta una vera e propria tecnica di<br />

intervento che deve essere programmata in modi e tempi<br />

corretti. “È necessario innanzitutto che il trattamento sia<br />

sicuro e consideri le eventuali limitazioni del paziente<br />

- conferma il dr. Ceriana -, in modo da ridurre al minimo<br />

il rischio di effetti collaterali, attraverso un’attenta<br />

valutazione preliminare e il monitoraggio continuo delle<br />

funzioni vitali del paziente. In base alle risposte agli stimoli<br />

forniti durante le singole sedute, il team riabilitativo<br />

personalizza quotidianamente il trattamento scegliendone<br />

le caratteristiche. Esiste infatti un’enorme variabilità in<br />

termini di durata e frequenza delle sedute”.<br />

26 27<br />

NOTIZIE FSM<br />

Lo staff dell’U.O. di Riabilitazione<br />

Pneumologica dell’Istituto di Pavia.<br />

Da sinistra a destra:<br />

Manuela Piran, Piero Ceriana,<br />

Stefano Nava, Serena Vittori,<br />

Giancarlo Piaggi, Serena Cirio<br />

MOTOMED ® è una speciale cyclette adatta ai pazienti affetti da insuffi cienza<br />

respiratoria, dipendenti dal respiratore artifi ciale e allettati per lunghi<br />

periodi. In uso presso le Unità di Riabilitazione Pneumologica<br />

degli Istituti Scientifi ci di Pavia e Lumezzane, permette l’attuazione di<br />

speciali programmi di riabilitazione motoria per pazienti critici<br />

Mantenere allenata la muscolatura degli arti e iniziare un trattamento<br />

riabilitativo precoce pur rimanendo a letto. Possibile? Sì. Ci pensa il MOTOMED ®,<br />

una speciale cyclette dedicata ai pazienti con insuffi cienza dell’apparato<br />

respiratorio e muscolo scheletrico i quali, nonostante la condizione di<br />

immobilità, parziale o totale, possono avvalersi di programmi di riabilitazione<br />

studiati a loro misura per ridurre le complicazioni causate dall’allettamento e<br />

accorciare i tempi di recupero funzionale.<br />

“Alcuni reparti di riabilitazione respiratoria comprendono l’Unità di terapia subintensiva<br />

respiratoria, nella quale vengono ricoverati pazienti a elevato livello<br />

di complessità clinica e dipendenza assistenziale - spiega il dr. Piero Ceriana<br />

dell’Unità Operativa di Riabilitazione Pneumologica dell’Istituto Scientifi co di<br />

Pavia -. Si tratta in genere di pazienti affetti da grave insuffi cienza respiratoria<br />

secondaria a differenti patologie: malattie respiratorie croniche riacutizzate,<br />

stati critici post-operatori (di solito dopo chirurgia cardiotoracica) o malattie<br />

neuromuscolari che compromettono l’effi cienza della pompa ventilatoria<br />

toraco-diaframmatica”.<br />

<strong>Il</strong> comune denominatore di questi pazienti è la necessità di ventilazione<br />

artifi ciale meccanica per via tracheotomica e la marcata compromissione<br />

dello stato clinico generale. Provengono solitamente da una unità di terapia<br />

intensiva generale e presentano, oltre all’insuffi cienza respiratoria, anche<br />

altri postumi del recente fatto acuto, tra cui spicca, per importanza, il<br />

defi cit dell’apparato muscolo scheletrico, che è responsabile dello stato di<br />

allettamento del paziente. Questa condizione si manifesta con diversi livelli di<br />

gravità, dalla semplice impossibilità al mantenimento della stazione eretta a<br />

stati di vera e propria paralisi degli arti con immobilità totale.<br />

La graduale ripresa a livello respiratorio e motorio di questa tipologia di pazienti,<br />

poco collaboranti, stressati dalla malattia e dalle molte apparecchiature che<br />

li circondano, nonché ostacolati a comunicare con la voce per la presenza<br />

della tracheotomia, è frutto di programmi di riabilitazione respiratoria<br />

studiati appositamente per pazienti allettati e ad alto livello di complessità<br />

assistenziale.<br />

L’allettamento prolungato, che induce modifi cazioni a livello delle masse<br />

muscolari anche in soggetti sani (si verifi ca una diminuzione di forza muscolare<br />

“Al di là delle apparenze - spiega Piaggi -, si tratta di una<br />

macchina sofi sticata che si posiziona al letto del paziente<br />

e consente l’esercizio fi sico a diversi livelli di intensità e<br />

interazione, sia per il paziente totalmente passivo e privo<br />

di ogni movimento sia per il paziente con conservata<br />

attività motoria. Quando il MOTOMED ® viene azionato,<br />

il paziente segue il movimento <strong>dei</strong> pedali, mentre un<br />

“sistema intelligente” regola l’intensità dello sforzo in<br />

base alla forza impiegata dal paziente: all’aumentare<br />

della spinta da parte del paziente, la macchina lo aiuta<br />

sempre meno, accompagnandolo progressivamente<br />

verso un allenamento muscolare più intenso. Inoltre, il<br />

MOTOMED ® permette di visualizzare il lavoro compiuto<br />

separatamente dagli arti, indicando la percentuale di<br />

spinta proveniente dal destro e dal sinistro, evidenziando<br />

eventuali asimmetrie”.<br />

Riabilitazione di paziente pneumologico con MOTOMED ®<br />

La debolezza muscolare<br />

La debolezza muscolare progredisce molto<br />

rapidamente; essa è clinicamente presente<br />

aNEL 25-33% DEI PAZIENTI VENTILATI<br />

MECCANICAMENTE TRA I 4 E I 7 GIORNI<br />

aNEL 60% DEI PAZIENTI CON ARDS<br />

(SINDROME DA STRESS RESPIRATORIO)<br />

aNEL 35-76% DEI PAZIENTI CON SEPSI<br />

La regressione da tale processo è molto lenta<br />

e richiede anche periodi di tempo superiori ai<br />

6 mesi.

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