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wellness interview fashion event

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gotha<br />

i nte r v i e w Rossella Bisazza<br />

Dalla danza al mosaico con passione<br />

Andrée Putman e Rossella Bisazza<br />

Una vita sulla ribalta quella di Rossella Bisazza, dai palcoscenici<br />

dei grandi teatri come ballerina classica, alle copertine delle riviste<br />

di arredamento come Communication Manager dell’azienda di<br />

famiglia, leader mondiale nella produzione del mosaico di vetro.<br />

Sempre con grande passione, con la tenacia di chi ha fatto parte di<br />

una grande compagnia di ballo, quella di Carla Fracci.<br />

Chinchio Industria Grafica spa<br />

40 anni di esperienza<br />

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sostenibili come sole, acqua, vento e terra.<br />

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Tutto inizia a quattro anni quando all’Olimpico di<br />

Vicenza assiste al suo primo balletto dell’Opera di<br />

Parigi e si innamora della danza: come tante bambine<br />

inizia a frequentare la scuola di ballo della<br />

città, ma lei è brava, e così prosegue gli studi a Verona,<br />

a Firenze con un corso di perfezionamento<br />

della Royal Academy of Dancing, fino alle prime<br />

audizioni per teatri e compagnie, alla Fenice, all’Arena<br />

per approdare alla Compagnia di Carla Fracci<br />

a Milano per 8 anni. Anni di tournées con i più bei<br />

balletti del repertorio classico, Giselle, Il Lago dei<br />

Cigni, La Bayadère.<br />

Che ricordi ha di quegli anni da ballerina?<br />

Le grandi emozioni che ho vissuto sono parte irrinunciabile<br />

di quello che sono oggi. Ho avuto il<br />

privilegio di lavorare con Carla Fracci, un’ artista<br />

meravigliosa e per noi ragazze un grande esempio<br />

di professionismo. Io ero una buona ballerina<br />

di fila, ho avuto anche dei ruoli da solista, ma soprattutto<br />

amavo quel ruolo di ballerina di fila, ho<br />

sempre accettato l’idea che non sarei mai stata<br />

una “prima ballerina”, destino di poche elette in<br />

realtà; ho convissuto molto bene all’interno della<br />

compagnia con le mie compagne, perché ero<br />

davvero portata per ballare insieme alle altre, veloce<br />

nell’apprendere le coreografie. Ho ballato i<br />

più bei balletti del repertorio, uno su tutti Il Lago<br />

dei Cigni, e io mi sentivo proprio un cigno fra i<br />

cigni. Quando ho smesso poi, a causa di un incidente,<br />

ho continuato a lavorare in Teatro, come<br />

assistente alla regia di produzioni operistiche alla<br />

Scala e anche per la prosa. Il Teatro è davvero la<br />

mia grande passione.<br />

Oggi, affermata donna manager, cosa ritrova<br />

della sua carriera di ballerina?<br />

La danza mi ha insegnato moltissimo: è disciplina,<br />

rigore quasi militare, capacità di lavorare per gli<br />

altri e con gli altri in un ambiente molto competitivo,<br />

è orgoglio e umiltà al tempo stesso, ti fa gioire<br />

e piangere insieme: è una vera scuola di vita.<br />

Ed io ho portato tutto questo nel mio lavoro di<br />

oggi. Una cosa forse mi manca: in Teatro ho respirato<br />

la completa parità tra uomo e donna, perché<br />

in quel mondo non esiste discriminazione o sottovalutazione<br />

della donna, che è assolutamente<br />

alla pari con gli uomini in ogni ruolo. Le cose nel<br />

mondo aziendale sono ben diverse, e le donne<br />

ancora oggi devono lottare il doppio per ottenere<br />

le stesse soddisfazioni di un uomo. Questo forse è<br />

stato lo shock più grande del cambiare vita.<br />

Cosa le piace del suo ruolo in Bisazza?<br />

Quando nel 2002 ho accettato questo lavoro<br />

avevo molto da dimostrare a chi mi guardava<br />

come la figlia del capo, e in più una... ballerina.<br />

Ho dovuto e voluto meritarmi questo ruolo perché,<br />

insieme a mio fratello, sento come un dovere<br />

morale fare prosperare ciò che nostro padre ha<br />

costruito e fatto fiorire. Credo che quest’azienda<br />

abbia il grande merito di aver riportato il mosaico<br />

all’antico splendore, quando impreziosiva le case<br />

dei Romani o i monumenti bizantini. Oggi reinterpretiamo<br />

il mosaico in chiave contemporanea,<br />

come un tessuto o una pelle con cui rivestire le<br />

superfici lisce o curve, di una casa di lusso o di<br />

un’opera d’arte. Per questo abbiamo instaurato<br />

collaborazioni vincenti con grandi architetti e<br />

designer , con gli stilisti e il mondo del <strong>fashion</strong>,<br />

per dare nobiltà e glamour ad un materiale in sé<br />

povero, ma dalle infinite possibilità, che si presta<br />

alle provocazioni più azzardate, come rivestire<br />

una Mini o un modello onirico di aereo. Con il<br />

mosaico si può fare di tutto, perciò oggi è tornato<br />

ad essere così di moda, e ad avere così tanti imitatori.<br />

Il mio lavoro è comunicare tutto questo<br />

nel mondo, sono sempre in viaggio, conoscendo<br />

culture diverse, incontrando i più grandi nomi<br />

del design come Alessandro Mendini, Patricia Urquiola<br />

o Andrée Putman, la mia preferita, ed è un<br />

grande arricchimento personale, che in fondo mi<br />

fa ancora muovere in un ambito artistico.<br />

La sede della Bisazza è davvero sorprendente.<br />

Da sola comunica le vostre potenzialità.<br />

Vogliamo, insieme a nostro padre, farne una Fondazione<br />

di cui abbiamo già lo statuto, una sorta<br />

di museo in cui dare spazio a mostre di architettura<br />

e design, e che al tempo stesso custodisca<br />

per il futuro le nostre creazioni, dai decori e rivestimenti,<br />

fino alle grandi installazioni artistiche<br />

create per i Saloni di tutto il mondo.<br />

Francesca Dolcetta<br />

www.chinchio.it<br />

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