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Brindisi “raccontata”

Ancora un libro sulla mia cittá, ed ancora una volta un libro senza prestese letterarie, né tanto meno storiche. Un libro informale, un racconto, anzi tanti racconti, scelti e riassunti tra quelli in cui mi sono imbattuto, scritti dai viaggiatori, da quei miei amici ideali quali sono tutti i viaggiatori del tempo e dello spazio, e da quelli che hanno conosciuto e scritto di Brindisi in particolare. E quanti saranno stati i viaggiatori che son passati da Brindisi nello spazio degli ultimi tremila anni? Tanti, tantissimi, un´infinitá! Certo, assolutamente non un libro di storia, eppure quella sequenza cronologica che ho voluto seguire nell´ordinare i racconti qui “raccontati”, in qualche modo la storia di Brindisi la lascia intravedere, la lascia scoprire ed indovinare, quanto meno ad un lettore appena appena un pò fantasioso... a me é successo e mi auguro possa succedere anche a qualcun altro!

Ancora un libro sulla mia cittá, ed ancora una volta un libro senza prestese letterarie, né tanto meno storiche. Un libro informale, un racconto, anzi tanti racconti, scelti e riassunti tra quelli in cui mi sono imbattuto, scritti dai viaggiatori, da quei miei amici ideali quali sono tutti i viaggiatori del tempo e dello spazio, e da quelli che hanno conosciuto e scritto di Brindisi in particolare. E quanti saranno stati i viaggiatori che son passati da Brindisi nello spazio degli ultimi tremila anni? Tanti, tantissimi, un´infinitá! Certo, assolutamente non un libro di storia, eppure quella sequenza cronologica che ho voluto seguire nell´ordinare i racconti qui “raccontati”, in qualche modo la storia di Brindisi la lascia intravedere, la lascia scoprire ed indovinare, quanto meno ad un lettore appena appena un pò fantasioso... a me é successo e mi auguro possa succedere anche a qualcun altro!

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Antonio De Ferrariis detto Il Galateo, nato a Galatone nel 1444, fu medico e filosofo, e morí<br />

nel 1517. Pur non essendo un viaggiatore, perché vissuto in un´epoca in cui «viaggiare» non<br />

era ancora di moda, visitó piú volte <strong>Brindisi</strong> e ne lasció la seguente descrizione, certamente la<br />

prima in assoluto che sia compatibile con tale moderna accezione del termine, nella sua opera<br />

“De situ Japygiae” scri<br />

tta in latino nel 1510 e pubblicata nella cittá di Basileae nel 1558:<br />

«...Nell´ultima parte della penisola é posta la nobile cittá di <strong>Brindisi</strong>, che taluni stimano<br />

appellarsi Isola Brunda e i Greci la dicono Brendesio. É risaputo che questo nome Brunda<br />

significhi capo di cervo, non nella lingua greca o latina, ma nella messapia o peucezia. Il porto<br />

somiglia infatti alla testa di un cervo e le corna cingono la cittá per la piú parte.<br />

Questo porto é notissimo in tutto il mondo, onde il proverbio secondo il quale, sono tre i porti<br />

sicuri nell´orbe: Iunii, Iulii, et Brundusii.<br />

Il porto interno é chiuso da due torri e da una catena; il porto esterno, da una parte e<br />

dall´altra, é protetto da scogli e da isole messe di rincontro. Sembra fatto con sagace industria<br />

da natura provvida e scherzosa.<br />

Dal monte Gragano ad Otranto la riviera é quasi rettilinea, incurvata per brevi tratti. A <strong>Brindisi</strong><br />

invece, la terra divisa accoglie il mare come in un golfo; nell´interna parte v´é uno stretto, che<br />

dicemmo chiuso da torri e da una catena.<br />

Mappa di <strong>Brindisi</strong> del cartografo e ammiraglio ottomano Piris Reis ­ 1525

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