Brindisi “raccontata”
Ancora un libro sulla mia cittá, ed ancora una volta un libro senza prestese letterarie, né tanto meno storiche. Un libro informale, un racconto, anzi tanti racconti, scelti e riassunti tra quelli in cui mi sono imbattuto, scritti dai viaggiatori, da quei miei amici ideali quali sono tutti i viaggiatori del tempo e dello spazio, e da quelli che hanno conosciuto e scritto di Brindisi in particolare. E quanti saranno stati i viaggiatori che son passati da Brindisi nello spazio degli ultimi tremila anni? Tanti, tantissimi, un´infinitá! Certo, assolutamente non un libro di storia, eppure quella sequenza cronologica che ho voluto seguire nell´ordinare i racconti qui “raccontati”, in qualche modo la storia di Brindisi la lascia intravedere, la lascia scoprire ed indovinare, quanto meno ad un lettore appena appena un pò fantasioso... a me é successo e mi auguro possa succedere anche a qualcun altro!
Ancora un libro sulla mia cittá, ed ancora una volta un libro senza prestese letterarie, né tanto meno storiche. Un libro informale, un racconto, anzi tanti racconti, scelti e riassunti tra quelli in cui mi sono imbattuto, scritti dai viaggiatori, da quei miei amici ideali quali sono tutti i viaggiatori del tempo e dello spazio, e da quelli che hanno conosciuto e scritto di Brindisi in particolare. E quanti saranno stati i viaggiatori che son passati da Brindisi nello spazio degli ultimi tremila anni? Tanti, tantissimi, un´infinitá! Certo, assolutamente non un libro di storia, eppure quella sequenza cronologica che ho voluto seguire nell´ordinare i racconti qui “raccontati”, in qualche modo la storia di Brindisi la lascia intravedere, la lascia scoprire ed indovinare, quanto meno ad un lettore appena appena un pò fantasioso... a me é successo e mi auguro possa succedere anche a qualcun altro!
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della quale ven´era un´altra simile, il cui piedistallo é ancora a posto mentre la colonna é stata<br />
trasportata a Lecce. Quella che é ancora a posto a <strong>Brindisi</strong>, ha cinquantasette palmi e mezzo di<br />
altezza e cinque palmi e mezzo di diametro; il capitello é ornato, nei quattro angoli, con<br />
quattro divinitá marine; nel mezzo di ciascun lato si trova un dio, con i suoi attributi, cioé<br />
Giove, Ercole, Nettuno e Plutone.<br />
C´é anche un tempio la cui forma non é perfettamente circolare, e non vi é pórtico all´entrata:<br />
essa descrive un semicerchio differente, che non fa corpo col resto della costruzione, il che gli<br />
dá una irregolaritá sgradevole. Si riconosce pure il cattivo gusto del tempo della decadenza<br />
delle arti, negli ornamenti dell´antica porta, che oggi é murata...».<br />
Chiesa di San Giovanni al Sepolcro Foto Giacomo Borgi del 1870<br />
* * * * *<br />
Anche lo scrittore inglese Henry Swinburne passó da <strong>Brindisi</strong> all´incirca in quello stesso<br />
1771 e nel suo libro “Travels in Two Sicilies” stampato a Londra nel 1783, cosí scrisse:<br />
«...<strong>Brindisi</strong> é una grande cittá se si tiene conto dell´estensione delle sue imponenti mura, ma le<br />
case abitate non superano la metá della cerchia. Le strade sono stortuose e sconnesse, le<br />
costruzioni povere e fatiscenti. La cattedrale, dedicata a San Teodoro, fu fatta edificare dal re<br />
Ruggero, ma non é architettonicamente pregiata al pari di tante altre volute da quel monarca.<br />
Poco rimane dell´antica Brundusium, tranne innumerevoli frammenti di colonne fissati agli<br />
angoli delle strade per proteggere le case dalle ruote dei carretti, qualche residuo di mosaico<br />
sul pavimento di antiche abitazioni, la colonna del faro, un´ampia vasca di marmo dalla quale<br />
scorre acqua attraverso teste di bronzo di cervi, rovine di acquedotti, e varie monete nelle<br />
vetrine di un antiquario.<br />
Il suo castello, costruito dall'imperatore Federico II per proteggere il ramo settentrionale del<br />
porto, è grande e maestuoso, e fu ristrutturato da Carlo V. La cittá si sviluppa su due colline.