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Brindisi “raccontata”

Ancora un libro sulla mia cittá, ed ancora una volta un libro senza prestese letterarie, né tanto meno storiche. Un libro informale, un racconto, anzi tanti racconti, scelti e riassunti tra quelli in cui mi sono imbattuto, scritti dai viaggiatori, da quei miei amici ideali quali sono tutti i viaggiatori del tempo e dello spazio, e da quelli che hanno conosciuto e scritto di Brindisi in particolare. E quanti saranno stati i viaggiatori che son passati da Brindisi nello spazio degli ultimi tremila anni? Tanti, tantissimi, un´infinitá! Certo, assolutamente non un libro di storia, eppure quella sequenza cronologica che ho voluto seguire nell´ordinare i racconti qui “raccontati”, in qualche modo la storia di Brindisi la lascia intravedere, la lascia scoprire ed indovinare, quanto meno ad un lettore appena appena un pò fantasioso... a me é successo e mi auguro possa succedere anche a qualcun altro!

Ancora un libro sulla mia cittá, ed ancora una volta un libro senza prestese letterarie, né tanto meno storiche. Un libro informale, un racconto, anzi tanti racconti, scelti e riassunti tra quelli in cui mi sono imbattuto, scritti dai viaggiatori, da quei miei amici ideali quali sono tutti i viaggiatori del tempo e dello spazio, e da quelli che hanno conosciuto e scritto di Brindisi in particolare. E quanti saranno stati i viaggiatori che son passati da Brindisi nello spazio degli ultimi tremila anni? Tanti, tantissimi, un´infinitá! Certo, assolutamente non un libro di storia, eppure quella sequenza cronologica che ho voluto seguire nell´ordinare i racconti qui “raccontati”, in qualche modo la storia di Brindisi la lascia intravedere, la lascia scoprire ed indovinare, quanto meno ad un lettore appena appena un pò fantasioso... a me é successo e mi auguro possa succedere anche a qualcun altro!

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mentre al centro sono scolpiti i volti di Marte, Pallade, Nettuno e Giove. Il basamento e la base<br />

del pilastro dell´altra colonna che é a fianco, sono ancora al loro posto, ma la parte superiore,<br />

abbattutasi al suolo senza una causa apparente, rimase lí fino al 1663, quando portarono i<br />

pezzi a Lecce per ricomporla con il proposito di sostenere la statua di Sant´Oronzo. Il<br />

trasporto fu mal fatto, tanto che le teste del capitello furono rottre e rozzamente sostituite.<br />

Il castello, una delle piú belle costruzioni del genere che abbia mai visto, é situato a circa<br />

mezzo miglio dalla cittá, tra questa e l´altro ponte, che racchiude il lato nord‐occidentale del<br />

porto, le cui acque, che qui sono maggiormente profonde, bagnano le fondamenta di<br />

un´immensa torre circolare che fiancheggia questo edificio, difeso sulla terraferma da un<br />

profondo fossato.<br />

Tra il castello e questo lato del porto, vicino alla strada c´é una fontana, che si dice sia una<br />

costruzione romana. Su ciascuno dei lati vi é una nicchia da cui scorrono due esigui ruscelli<br />

d´acqua molto buona, che si riversano in un bacino di riserva piú grande, ora cosí pieno di<br />

terra e pietre che il terreno sottostante é diventato una pozza di fango. Andai ad osservare la<br />

differenza di gusto che, si diceva, esiste tra le due fonti, a riprova del fatto che derivano da due<br />

sorgenti separate. Una superficie rovinata e senza forma, conserva i nomi dei romani da cui fu<br />

costruita la fontana, del re Tancredi il normanno che in seguito la restauró, e dell´imperatore<br />

Carlo V che l´allargó ed abbellí. Quest´ultimo nome é visibile cosí come lo stemma e la<br />

caratteristica aquila aperta, ma non riuscii a vedere alcuna traccia delle precedenti iscrizioni.<br />

Il porto esterno, sul lato nord é formato da un´estesa catena di rocce basse, alla cui estremitá<br />

su un´isola, si innalza un forte usato come faro, cittadella e stazione telegrafica. La parte piú<br />

antica del forte fu costruita da Alfonso d´Aragona, e fu in seguito ampliata da Carlo V ed<br />

ancora allargata nel 1614 da un governatore spagnolo. L´estremitá dell´isola su cui si trova il<br />

forte, é separata dal resto da un fossato e da un ponte levatoio. In passato questa parte era<br />

stata usata come Lazzaretto per la posizione particolarmente adatta...».<br />

Il castello Alfonsino con Forte a mare – Incisione del 1878

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