L'economia cognitiva di Alessandro Innocenti Carocci ... - LabSi
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modo impreciso gli stimoli esterni e generare impressioni <strong>di</strong>storte, che possono determinare<br />
calcoli errati da parte del Sistema 2.<br />
Nel loro articolo, Kahneman e Frederick <strong>di</strong>scutono una serie <strong>di</strong> esempi in cui queste<br />
impressioni errate, generate automaticamente e inconsapevolmente dal Sistema 1, riguardano<br />
attributi degli oggetti osservati, come la <strong>di</strong>stanza, la <strong>di</strong>mensione, la somiglianza, e nelle quali<br />
i giu<strong>di</strong>zi elaborati dal Sistema 2 restano inesatti anche in presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrazioni esterne<br />
che ne evidenziano la scorrettezza. Questi processi sono definiti come “sostituzione<br />
dell’attributo”, nel senso che ogni giu<strong>di</strong>zio è me<strong>di</strong>ato dalla procedura euristica che viene più<br />
prontamente alla mente, in modo solitamente inconsapevole e non facilmente correggibile. È<br />
quin<strong>di</strong> chiaro che i veri e propri errori decisionali sono la conseguenza del fallimento dei due<br />
sistemi contemporaneamente, il Sistema 1 che genera l’errore elaborando un’intuizione<br />
sbagliata e il Sistema 2 che fallisce nel monitorarlo e nel correggerlo.<br />
Ciò che, più in generale, <strong>di</strong>stingue la teoria dei processi duali da quella della scelta razionale<br />
è che, secondo la prima, le decisioni sono il risultato <strong>di</strong> una congerie <strong>di</strong> fattori ignorati dalla<br />
seconda.<br />
In primo luogo, la funzione <strong>di</strong> utilità e la sua definizione assiomatica ignorano del tutto la<br />
componente percettiva ed emotiva delle scelte. In con<strong>di</strong>zioni d’incertezza, le scelte sono<br />
spesso il frutto <strong>di</strong> associazioni intuitive o del ricordo <strong>di</strong> situazioni analoghe, piuttosto che il<br />
frutto <strong>di</strong> un calcolo ponderato delle conseguenze associate alle alternative a <strong>di</strong>sposizione. Ma<br />
se le intuizioni sono così <strong>di</strong>pendenti dal contesto, il processo <strong>di</strong> massimizzazione dell’utilità<br />
non può più essere considerato l’esito <strong>di</strong> una rappresentazione esaustiva e puntuale delle<br />
alternative a <strong>di</strong>sposizione, ma piuttosto la conseguenza dei fattori che determinano<br />
l’accessibilità alle caratteristiche della situazione decisionale. Più alta è l’accessibilità, più<br />
alta è la probabilità che l’intuito o l’emozione influenzi le preferenze e le decisioni<br />
dell’in<strong>di</strong>viduo.<br />
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