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L'economia cognitiva di Alessandro Innocenti Carocci ... - LabSi

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e reazione, ma piuttosto attraverso processi <strong>di</strong> trasformazione complessi, in gran parte ancora<br />

da decifrare e ricostruire. Anche l’appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>venta così l’esito <strong>di</strong> un sistema non<br />

lineare, che si evolve continuamente secondo leggi in gran parte estranee al controllo<br />

cosciente dell’in<strong>di</strong>viduo. Anche i compiti e le decisioni più complesse non sono quin<strong>di</strong> il<br />

risultato <strong>di</strong> procedure logiche e <strong>di</strong> calcolo, come quelle ipotizzate dalla teoria della scelta<br />

razionale, ma sono largamente delegate all’esecuzione <strong>di</strong> procedure automatiche <strong>di</strong> risposta<br />

agli stimoli esterni. In questo processo <strong>di</strong> reazione e adattamento, il cervello si mo<strong>di</strong>fica<br />

continuamente attraverso l’irrobustimento delle connessioni sinaptiche che collegano un<br />

neurone all’altro.<br />

Questa rappresentazione ha dato luogo a una revisione sostanziale delle teorie sul<br />

funzionamento della mente, che si è concretizzata nel contributo <strong>di</strong> due tra gli stu<strong>di</strong>osi più<br />

influenti nelle scienze cognitive, Jerry Fodor e Antonio Damasio. Il primo è un filosofo della<br />

mente statunitense che, in una serie <strong>di</strong> libri e articoli pubblicati negli anni ottanta, ha proposto<br />

e sistematizzato la teoria della mente modulare; il secondo è un neurobiologo <strong>di</strong> origini<br />

portoghesi emigrato negli Stati Uniti, che negli anni novanta ha aperto la strada<br />

all’introduzione della <strong>di</strong>mensione emotiva nei processi decisionali.<br />

L’idea <strong>di</strong> modularità della mente prende spunto dalla macchina <strong>di</strong> Turing come modello <strong>di</strong><br />

riferimento per i processi cognitivi. La considerazione critica da cui parte Fodor (1983) è che,<br />

mentre la macchina <strong>di</strong> Turing è da considerarsi un sistema computazionale chiuso, nel senso<br />

che i suoi calcoli avvengono solo all’interno della macchina, la principale funzione della<br />

mente è scambiare informazioni con l’ambiente esterno. Per comprendere il suo<br />

funzionamento è quin<strong>di</strong> necessario chiarire quali meccanismi sovrintendono a queste<br />

interazioni.<br />

La principale affinità tra la mente e la macchina <strong>di</strong> Turing consiste nel fatto che anche la<br />

mente assorbe e co<strong>di</strong>fica le informazioni che riceve dall’esterno attraverso l’uso <strong>di</strong> simboli.<br />

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