L'economia cognitiva di Alessandro Innocenti Carocci ... - LabSi

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utilizzo dei soggetti sperimentali possono avere effetti distorsivi, sistematici e non misurabili sulla significatività dei risultati sperimentali. O ancora, dettagli apparentemente secondari, come l’uso di termini evocativi o suggestivi nelle istruzioni o le definizioni dei ruoli e delle scelte, possono condizionare negativamente la correttezza dell’esperimento. Nonostante questi appunti critici, l’economia sperimentale ha svolto un ruolo fondamentale nel recente sviluppo delle scienze economiche. Questa storia, ancora tutta da scrivere, è iniziata alla fine degli anni quaranta del Novecento con le prime semplici simulazioni di laboratorio delle contrattazioni di mercato ed è oggi in rapida evoluzione, proprio per la novità rappresentata dallo studio dei processi cognitivi. Per raccontare questa storia, è utile partire dagli eventi che l’hanno preceduta, spiegando nel prossimo capitolo perché alcuni studiosi statunitensi si siano convinti, alla fine degli anni settanta, della necessità di aprire la scatola nera delle cosiddette preferenze rivelate. 14
2. Le critiche alla teoria della scelta razionale 2.1. La razionalità assiomatica La definizione del concetto di razionalità sembrerebbe un compito più appropriato per un filosofo che per un economista. In realtà, la definizione formale di razionalità strumentale si deve ad alcuni economisti matematici, che hanno creato negli anni cinquanta un paradigma diventato centrale anche per la riflessione filosofica. Una scelta può essere definita razionale in funzione dei mezzi necessari per realizzare determinati fini. Il punto di partenza del principio di scelta razionale è di chiarire le caratteristiche generali che questi fini, o preferenze, devono avere, applicando poi alle preferenze un’assunzione comportamentale e derivando infine deduttivamente quali mezzi, o decisioni, definiscono una scelta come razionale. Le preferenze sono definite come scelte ipotetiche tra una coppia di oggetti generici, o beni, x e y. Una prima condizione da rispettare è che ogni agente economico sia in grado di esprimere la sua preferenza o indifferenza tra questi beni. Una volta che ne è stata assunta l’esistenza, le preferenze devono soddisfare alcune regole, o assiomi, che rappresentano requisiti di coerenza logica. Il primo assioma di ordinamento richiede che le preferenze siano asimmetriche e transitive. Le preferenze sono simmetriche se è possibile che il bene x sia preferito al bene y e contemporaneamente y sia preferito a x. Sono non transitive se, quando x è preferito a y e y è preferito a un altro bene z, allora z è preferito a x. Escludendo queste due possibilità, l’assioma di ordinamento assicura che l’agente abbia preferenze consistenti e non contraddittorie. Il secondo assioma di continuità impone che l’agente sia capace di associare a ognuno dei due beni una probabilità che esso sia effettivamente disponibile per la scelta. In questo modo l’agente può avere preferenze non solo sulla coppia di beni, ma anche su ogni estrazione, o 15
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Biases: The Psychology of Intuitive
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TOMLIN D. et al. (2006), Agent-spec
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