L'economia cognitiva di Alessandro Innocenti Carocci ... - LabSi

Marschak, Oskar Morgenstern, John von Neumann), che emigrarono negli Stati Uniti prima
della seconda guerra mondiale, portando con sé un bagaglio di strumenti e di idee innovative
per la comunità americana. In quegli anni, il dibattito, non solo sul metodo ma anche sui
contenuti delle scienze economiche, si articolava su più dimensioni nazionali, nelle quali
economisti di scuola austriaca, francese, italiana e tedesca proponevano approcci originali
rispetto alle scuole di origine anglosassone e statunitense. Dopo gli anni cinquanta, questa
eterogeneità si è progressivamente affievolita e la comunità scientifica statunitense ha in
breve assunto un ruolo egemonico, continuando ad attrarre studiosi da oltreoceano.
Questa evoluzione storica ha fatto sì che la scienza economica si sia dotata in pochi decenni
di un corpus teorico compatto e autoreferenziale, noto con il termine di teoria della scelta
razionale. Ciò che fonda, in estrema sintesi, questo approccio è l’ipotesi che l’agente
economico, termine volutamente astratto e generale per identificare una tipologia d’individuo
che segue regole di comportamento definibili matematicamente, adotti criteri di scelta
perfettamente coerenti, in relazione ad una serie di regole definite a priori, detti assiomi (cfr.
il riquadro di approfondimento).
Il metodo assiomatico
Le teorie assiomatiche possono essere definite come sistemi formali composti da un proprio
alfabeto, dalle regole di formazione, dagli assiomi e dalle regole di trasformazione.
L’alfabeto è composto da tutti i segni che compaiono nel sistema. Le regole di formazione
del sistema indicano come i segni dell’alfabeto possono essere combinati in formule
accettabili per il sistema. Gli assiomi sono le formule principali o primitive del sistema. Le
regole di trasformazione, o di inferenza, specificano infine in quale modo le formule possono
essere trasformate in altre formule.
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