L'economia cognitiva di Alessandro Innocenti Carocci ... - LabSi

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La funzione di valore v incorpora altre tre importanti regolarità osservate da Kahneman e Tversky. La prima è che i soggetti attribuiscono valore alle distribuzioni di probabilità attese discriminando tra perdite attese e guadagni attesi. La seconda è che gli individui mostrano una sensibilità marginale decrescente ai cambiamenti in entrambe le direzioni. Infine, la terza è che il valore negativo delle perdite è maggiore in termini assoluti del valore positivo dei guadagni di uguale dimensione. Queste caratteristiche sono riprodotte nella figura 2, nella quale sull’asse delle ordinate è riportato il valore della funzione v, mentre su quello delle ascisse sono riportati i guadagni e le perdite in termini monetari. PER IL SERVICE: SOSTITUIRE Value con Valore; Losses con Perdite e Gains con Guadagni In linea con la prima caratteristica, la funzione di valore cambia curvatura, da convessa a concava, in corrispondenza dell’origine degli assi. Sia in direzione positiva (guadagni) che negativa (perdite), la variazione del valore associata a uguali incrementi o decrementi del 36
valore decresce man mano che ci si allontana dall’origine, come previsto dalla seconda osservazione. Infine, la terza caratteristica implica che il tratto della funzione di valore posto nel quadrante in basso a sinistra (quello delle perdite) abbia un’inclinazione maggiore del tratto posto nel quadrante in alto a destra (quello dei guadagni). Come reso evidente dal metodo di costruzione, la teoria dei prospetti rappresenta uno strumento di lavoro, più che un vero e proprio modello teorico. Come esito di un procedimento puramente induttivo, la sua validità dipende dalla robustezza dei riscontri empirici, e l’evidenza raccolta in laboratorio mostra altre importanti violazioni alla teoria della scelta razionale. Come già discusso nel capitolo precedente, gli individui sono avversi o propensi al rischio in funzione delle modalità di presentazione della lotteria. Nell’esempio riportato nel capitolo 2, gli studenti intervistati preferivano una lotteria con un risultato certo (la vincita certa di 30 dollari) a una lotteria con stati incerti anche se con un valore atteso più alto (una vincita di 45 dollari con probabilità 80%), ma l’ordine di preferenza corretto si ripristinava se entrambe le opzioni riguardavano due distribuzioni di probabilità (una vincita di 30 dollari con probabilità 25% e una vincita di 45 dollari con probabilità 20%). In casi come questo, le preferenze sembrano dipendere più dalle rappresentazioni mentali che dalle caratteristiche oggettive delle alternative disponibili, tanto che due decisioni che un soggetto razionale dovrebbe considerare equivalenti vengono valutate diversamente. Gli individui dimostrano quindi di adottare criteri qualitativi per giudicare scelte quantitative come quelle analizzate dalla teoria della scelta razionale, con il fine di rendere meno gravoso lo sforzo associato a un calcolo complesso e comunque non immediatamente evidente. Per quest'anomalia decisionale Kahneman e Tversky coniano il termine di “effetto cornice” (framing effect). Dal punto di vista cognitivo, un modo per giustificare questa distorsione è di considerare le scelte come un compromesso tra l’obiettivo di prendere una decisione corretta e quello di minimizzare lo sforzo mentale. La stessa ponderazione dei valori associati 37
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Biases: The Psychology of Intuitive
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TOMLIN D. et al. (2006), Agent-spec
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