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L'economia cognitiva di Alessandro Innocenti Carocci ... - LabSi

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contemporaneamente e in parallelo, <strong>di</strong>verse aree cerebrali, che svolgono attività <strong>di</strong>stinte e<br />

specializzate, secondo un’organizzazione <strong>di</strong> tipo modulare. Ciò implica che, per descrivere e<br />

prevedere le decisioni economiche, è necessario in<strong>di</strong>viduare quali aree della mente si attivano<br />

in ciascuna delle <strong>di</strong>verse tipologie decisionali. Per esempio, l’amigdala, un’area posta alla<br />

base del nostro cervello, mostra <strong>di</strong> attivarsi quando l’in<strong>di</strong>viduo prova sensazioni <strong>di</strong><br />

avversione o propensione, anche senza avere consapevolezza delle cause <strong>di</strong> queste<br />

sensazioni. Un’altra regione cerebrale, l’ipotalamo, sembra attivarsi in funzione del livello<br />

dei bisogni primari dell’in<strong>di</strong>viduo, provocando decisioni impulsive e irrazionali. Lo stesso<br />

riconoscimento delle opzioni tra cui si sceglie è la conseguenza <strong>di</strong> processi automatici<br />

collocati nella corteccia posteriore del cervello, che ha il compito <strong>di</strong> deco<strong>di</strong>ficare i segnali<br />

ricevuti dal nervo ottico in base a rappresentazioni semplificate delle esperienze <strong>di</strong> scelta<br />

passate.<br />

Le regioni cerebrali si caratterizzano inoltre per un’alta plasticità, nel senso che l’unità <strong>di</strong><br />

funzionamento del cervello, il neurone, si mo<strong>di</strong>fica costantemente e irreversibilmente durante<br />

i processi <strong>di</strong> reazione alle sollecitazioni esterne, mo<strong>di</strong>ficando le proprie funzioni e quin<strong>di</strong><br />

l’efficienza nello svolgimento dei propri compiti (cfr. riquadro <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento).<br />

La plasticità cerebrale<br />

La plasticità è una caratteristica innata del sistema cerebrale. Il cervello è infatti progettato<br />

per adattarsi all’ambiente esterno e per risolvere i problemi che affronta quoti<strong>di</strong>anamente.<br />

Nel 1949 lo psicologo canadese Donald Hebb <strong>di</strong>mostrò che, se due neuroni sono collegati e<br />

sono attivi nel medesimo istante, la connessione tra loro, sinapsi, ne risulterà potenziata.<br />

Hebb utilizzò questa scoperta per spiegare le modalità <strong>di</strong> funzionamento della memoria e i<br />

processi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento. In generale, questa caratteristica del cervello implica che il suo<br />

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