LA SICILIA LUNEDÌ 14 MAGGIO 2007 48. Siracusa sport PLAY OFF AZZURRI «Il tecnico – dice Acquaviva interpretando i cori degli spalti – aveva studiato bene gli avversari, gli spareggi si giocano sul filo dello stress» PALUMBO ESULTA DOPO IL SECONDO GOL, BONARRIGO CORRE VERSO LA CURVA FINALE COL SAVOIA (m. b.) Appuntamento nuovamente allo stadio "Nicola De Simone" fra sei giorni per la finale play off del girone I. Avversario di turno il Savoia di Agovino che ha sbancato Angri nell’altra semifinale. Il Siracusa avrà il vantaggio di giocare ancora in casa in virtù del miglior piazzamento in classifica rispetto <strong>ai</strong> campani nella regular season. In caso di parità si svolgeranno i supplementari ed eventuali <strong>rigori</strong>. Il Siracusa infrange il tabù-Cosenza «E’ un successo targato Lombardo» Nel primo tempo squadra poco incisiva, nella ripresa la svolta Grande è il clima d’euforia che si respira nel dopopartita, una volta che il Siracusa ha vinto meritatamente il primo confronto dei play off contro un Cosenza che almeno per un tempo ha retto con disinvoltura il confronto contro la squadra di Lombardo. Le valutazioni sono tutte intrise di una gioia piuttosto contenuta, perché troppe sono state le disillusioni negli anni precedenti. «Una partita com’era facile prevedere che è stata vinta dalla squadra - dice Saro Acquaviva,tra i sempre presenti in tribuna coperta - che ha esibito maggiormente calma e razionalità, riuscendo a sfruttare bene gli errori degli avversari. «Si vede la mano di Lombardo - ha aggiunto - che aveva studiato bene il Cosenza, d’altronde trattandosi di play off siccome si gioca sul filo dello stress nervoso alla fine vince, necessariamente, chi gioca meglio». E’ un Luigi Salvoldi ancora stravolto dallo stress nervoso al quale chiediamo di commentare la vittoria sul Cosenza. «Volevamo arrivare <strong>ai</strong> play off con una squadra che fosse motivata e mi pare per quanto si è visto in campo, siamo riusciti a cogliere questo intento, grazie anche a Paolo Lombardo che è riuscito a stimolare come si conviene la squadra sia sotto il profilo tecnico che psicologico. Sono dispiaciuto per non avere potuto accontentare alcuni tifosi che sono rimasti fuori dal "De Simone" ma d’altronde come società siamo ligi alle disposizioni prefettizie. Confidiamo che sia ancora più numerosa la gente aretusea in occasione della nuova sfida al De Simone contro il Savoia di Agovino». Si sofferma a riconoscere il valore FUORICAMPO dei vinti e le doti di Paolo Lombardo l’ex consigliere azzurro, Seby Mangiafico. «Paolo Lombardo ha saputo leggere bene la partita inserendo al momento giusto, gli uomini giusti. C’è da che essere abbastanza fiduciosi in prospettiva soprattutto perché torniamo a giocare in casa e sento di potere reiterare l’appello a tutti perché vengano, ancora più numerosi, allo stadio». Da ultimo, un parere lo facciamo formulare da un visitatore interessato, Aurnia, presidente di quell’Acate Modica, che è stato promosso in D dall’ Eccellenza. «Bella ed intensa partita che il Siracusa ha meritato di vincere perché possiede uomini che fanno la differenza». GIUSEPPE BENANTI Gli ex: «Avanti così, tutto è possibile» Tanti ex sugli spalti del "Nicola De Simone. Fra questi il «sette-polmoni» di un Modica che ha appena staccato il biglietto per la <strong>serie</strong> D. Gigi Calabrese sta diventando un abitudinario dell’impianto di Piazza Cuella, visto che, prima della gara di ieri, ha seguito anche le sfide con Paternò e Pomigliano. «Non è stata una bella partita - spiega - ma me lo aspettavo perché quando la posta in palio è così alta, il bel gioco spesso viene relegato in secondo piano. Si bada al sodo, come è giusto che sia. Sotto questo punto di vista, dopo un primo tempo giocato con il freno a mano tirato, nella ripresa, il Siracusa ha alzato i ritmi del gioco, pigiando il piede sull’acceleratore ed andando meritatamente a segno con Palumbo e Bonarrigo. E’ emersa tutta la differenza di valori tra le due squadre che, comunque, hanno dato vita ad una partita valida sotto il profilo agonistico. Sono contento per il Siracusa che contro questa squadra, comunque, non ha avuto vita facile». Soddisfatto anche il tecnico siracusano Maurizio Pellegrino, ex di Catania e, più di recente, Padova in C1. «Bene così, il Siracusa ha sofferto contro una squadra tosta e quadrata, ma ha vinto con merito. Primo tempo giocato con un pizzico di superficialità dagli azzurri che, però, nella ripresa, sono entrati in campo con un spirito diverso. Il gol di Palumbo e l’espulsione di Di Sabato hanno reso semplici le cose ad una squadra che ha dimostrato di essere superiore al Cosenza». Altro ex di turno il tecnico del Palazzolo, Lorenzo Alacqua. «E’ stato un fine settimana denso di soddisfazioni ed emozioni - ha detto - perché dopo il successo di ieri della mia squadra contro il Villafranca, oggi gioiamo per la vittoria del Siracusa». MAURILIO ABELA IL «DODICESIMO» IN CAMPO Il ruggito della curva l’urlo della tribuna il tifo della gradinata E la "Anna" tornò a "ruggire". Dopo il silenzio dell’intero girone di ritorno, gli ultrà hanno risposto alle richieste di tutto l’ambiente azzurro, giocatori compresi (prima del fischio d’inizio sono andati proprio sotto la curva a chieder loro sostegno), di guidare il Siracusa alla conquista dei play off. Si è temuto lo sciopero del tifo anche ieri visto lo striscione "Nel frastuono del nostro silenzio, la libertà di essere ultrà"; poi, probabilmente sospinti d<strong>ai</strong> cori della gradinata da parte del club Azzurro Nicola De Simone (splendido il colpo d’occhio con i «Curva Anna» piena e rumorosa come <strong>ai</strong> vecchi tempi, ma ieri tutto lo stadio è stato vicino alla squadra di Lombardo tifosi tutti vestiti di blu) e dalle note del corpo bandistico municipale che ha fatto il giro di campo iniziale suonando persino l’inno di Mameli, la "Anna" è tornata ad essere…"Anna". E’ mancato il tifo cosentino per le disposizioni dell’Osservatorio del Viminale e nonostante questo tre pullman provenienti dalla Calabria erano riusciti ad arrivare a Siracusa, per poi far ritorno a casa su disposizione della Questura. Gli ultrà hanno comunque provato a far finta che ci fossero i silani, tant’è che hanno esposto uno striscione dal titolo "Ultras Cosenza, forzata assenza", schernendo i rossoblu con dei cori. Poi è stato solo un continuo incitamento pro Siracusa, ora dalla "Anna", ora dalla gradinata, a volte anche dalla tribuna. Da quest’ultimo settore più rimproveri che applausi. Il Siracusa ieri non ha brillato, ha fatto palpitare parecchio i tifosi e qualcuno era già sulle scale per far ritorno a casa, quando Ciccio, uno dei fedelissimi che si siede nei pressi del settore vip, gridava "Svegliatevi!". E come d’incanto Palumbo prima, Bonarrigo poi, piazzavano l’uno-due che metteva ko il Cosenza e faceva esplodere il "Nicola De Simone, una vera bolgia per l’occasione. Elettrizzante rivedere il catino aretuseo stracolmo e rumoreggiante come <strong>ai</strong> vecchi tempi. Ancor più bello, sentire il boato della gradinata al momento del vantaggio del Savoia e successivamente sentire lo speaker comunicare il definito exploit esterno dei bianchi campani <strong>ai</strong> supplementari. Tutti contenti, insomma, di affrontare il Savoia per il fatto che la gara si disputerà ancora in casa; gli ultrà della "Anna" (oram<strong>ai</strong> scatenati) a pochi minuti dalla fine lo hanno fatto capire a tutto lo stadio con quel "Noi vogliamo Torre Annunziata", poco dopo tutti si sono "accodati" a quel coro, compresa la dirigenza aretusea rimasta in campo quando i giocatori erano già abbondantemente sotto il tunnel. Incollati alla radiolina, Ciccarone & company, sono sobbalzati alla vittoria del Savoia ad Angri. Sembra girare tutto bene, insomma (ma facciamo i debiti scongiuri) e il Siracusa va. Anche se la stampa cosentina, forse per rendere meno amara la sconfitta, dirà di aver visto una sola squadra in campo (la loro) e un Siracusa brutto, brutto. Ma, come si dice spesso in questi casi, meglio brutti e concreti, che belli e inconcludenti. MANUEL BISCEGLIE PLAY-OFF ECCELLENZA Il cuore del Palazzolo ha fatto la differenza LA VACCARA UOMO DEL MATCH La rete decisiva del capitano gialloverde Calogero La Vaccara Sul campo di Enna, il Palazzolo supera il Villafranca, secondo ostacolo nel cammino dei play off. Un’altra battaglia vinta d<strong>ai</strong> gialloverdi, che hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo, una prova gagliarda e generosa, nessuno si è risparmiato per ottenere questo successo indispensabile per andare avanti. La squadra di Lorenzo Alacqua, s’è trovata malissimo in un terreno di gioco ove la sfera aveva rimbalzi imprevedibili, ov’era impossibile far gioco, un ostacolo in più, oltre a quello di un avversario che, potendo contare su due risultati, badava a difendersi ed a ripartenze rese pericolose dal fatto che gialloverdi dovendo attaccare erano costretti a scoprirsi. Ne è venuta fuori una gara al cardiopalmo, con continui capovolgimenti di fronte. In uno di questi, il Villafranca otteneva un rigore che Santino Verde (davvero super di questi tempi) respingeva. Era la svolta, aver evitato uno svantaggio pericoloso, caricava ulteriormente la squadra, con la rabbia in corpo perché, in precedenza, La Vaccara, dopo aver seminato i difensori avversari, s’era visto respingere dal portiere un bolide a botta sicura. Così, nella ripresa, Lorenzo Alacqua, giocava il tutto per tutto, gettando nella mischia Impellizzeri e il bomber degli Allievi, Miraglia, classe ’90, che faceva perdere la testa <strong>ai</strong> difensori. Il Palazzolo attaccava a testa bassa, gli avversari a difendersi e perdere tempo, finché arrivava il gol decisivo a premiare un generosissimo La Vaccara, capitano-trascinatore della squadra. Un gol che faceva esplodere il settore della tribuna occupato d<strong>ai</strong> tifosi gialloverdi, arrivati in almeno 400 (tra essi, il sindaco, il presidente del Consiglio e parecchi assessori, che hanno pagato un pullman), che hanno sostenuto la squadra calorosamente, con una bella coreografia in gialloverde. Ed è segno, questo, che la città crede nel salto di qualità, anche attraverso il veicolo del calcio. E la squadra ha risposto come meglio non poteva, difficile far graduatorie di merito, anche se un altro giovane, Teriaca, va imponendosi sempre più all’attenzione. Sereno il commento di Lorenzo Alacqua, che ha azzeccato le mosse giuste, anche stavolta. «Sapevamo che sarebbe stata un’altra battaglia - diceva - acuita dal terreno di gioco che ha danneggiato la squadra più tecnica, la nostra, favorendo i lanci lunghi degli avversari, che badavano a rompere il gioco. In queste gare, vince la squadra che ha maggiori capacità di soffrire e ci crede di più, <strong>ai</strong>utata da un pizzico di fortuna che non guasta m<strong>ai</strong>». ENZO GIARDINA L’Albatro capace solo di vincere Pallamano maschile. Chiuso il torneo con l’ennesima affermazione, incombe lo stage in Slovenia L’Albatro ha già celebrato la promozione in A1, un mese addietro e da unica indiscussa dominatrice del girone C di A2 intende chiudere in bellezza cioè a punteggio pieno e da imbattuta. Impresa centrata dopo aver affrontato e battuto in trasferta il Cosenza (28-22). <strong>Gara</strong> <strong>decisa</strong>mente alla portata della squadra allenata da Beppe Vinci tornata a disporre della coppia Mata Sanchez e Martin Viscovich, indisponibile nel match contro il Putignano. «C’era grande voglia - ha rimarcato il tecnico dell’Albatro - per l’ultima partita di campionato. Melluzzo, Calvo e Vasquez erano i giocatori più in palla, senza trascurare il bulgaro Lalio Ivanov». Per il bulgaro ex punto di forza del Rosolini è stata già avviata la pratica per la naturalizzazione. Indisponibile per la trasferta in Calabria l’ala Giovanni Giannone, che verrà senz’altro utilizzato nel già programmato stage post-campionato. La squadra siracusana si concederà le ferie <strong>soltanto</strong> al rientro dallo stage, programmato in Slovenia a partire dalla prossima settimana. Tengono banco anche le vicende agonistiche della squadra «under 18», che ha già conquistato la salvezza in <strong>serie</strong> B, che ha saputo tenere testa in casa a Capo d’Orlando capolista in un match parecchio difficile, pur uscendo battuta per un sol gol di differenza (28-29). La squadra allenata da Gianni Calvo e Salvo Signorelli non intendeva,per nulla fungere da sparring-partner e voleva chiudere in bellezza. GI.BE. MERCOLEDÌ LA CERIMOINIA DI CONSEGNA A Giuseppe Aiello la Stella d’oro del Coni Una serata particolarmente celebrativa per lo sport siracusano sarà vissuta mercoledì sera nella sede del Panathlon Internazional di Siracusa. GIUSEPPE AIELLO L’occasione è data dalla consegna al dottor Giuseppe Aiello della "Stella d’oro" del Coni per grandi meriti sportivi. "Pippo Aiello - dice il presidente del Panathlon aretuseo, Pino Corso - è il terzo siracusano di sempre, dopo il grande Concetto Lo Bello e il cav. Vincenzo Fazzino, ad essere insignito del massimo riconoscimento sportivo del Coni nazionale, oltre che per semplici meriti atletici anche per lo stile di vita dedicato interamente allo sport e <strong>ai</strong> suoi valori eterni". Ovviamente, il relatore della manifestazione sarà Pippo Aiello che parlerà sul tema: "una stella, una vita nello sport e per lo sport". Il presidente della Provincia regionale, Bruno Marziano e il sindaco di Siracusa, Giambattista Bufardeci, premieranno Pippo Aiello che ha onorato tutto lo sport siracusano per oltre cinquat’anni, come atleta, come dirigente, come esempio per i giovani. Alla serata, oltre <strong>ai</strong> vertici e <strong>ai</strong> soci del Panathlon International di Siracusa, prenderanno parte il presidente del Coni Elio Gervasi e i componenti della Giunta provinciale del Coni. GIUSEPPE ALOISIO Protagonisti anche a Cosenza con Viscovich e Sanchez E’ en-plein. Come da copione, l’Albatro ha espugnato il campo di Cosenza (28 a 22 il risultato finale), chiudendo il campionato di A2 a punteggio pieno. Sono 66 i punti conquistati nelle ventidue gare di un torneo dominato in lungo e in largo. E’ la terza promozione che la squadra siracusana conquista, nella sua storia, vincendo tutte le partite. La prima nel 1997-98 portò gli azzurri, con Aldo Modica (l’attuale presidente) nelle vesti di allenatore, dalla <strong>serie</strong> C alla B. Nel 2004-2005 il salto dalla B alla A2 con Vinci allenatore. La storia si è ripetuta anche quest’anno. Evidentemente questa squadra, questa società, ha nel suo dna campionati interpretati con il ruolo di stratosferica protagonista. A Cosenza ennesima grande prestazione degli aretusei, scesi in campo in formazione rimaneggiata. Viscovich e Sanchez hanno fatto ancora una volta la differenza, ma una nota di merito particolare meritano il giovanissimo Attardo (esordio con gol per lui) e Francesco Triolo, che ha fatto l’esordio nell’ultima giornata. Dopo un buon primo tempo, gli azzurri hanno alzato i ritmi nella ripresa grazie alla difesa aggressiva impostata da Peppe Vinci. Per gli aretusei è stato agevole condurre la vittoria contro una squadra non trascendentale. Da sessant’anni nel mondo dell’atletica leggera Da quasi 60 anni nel mondo dello sport, Giuseppe Aiello, oggi è un signorile e pimpante settantaduenne con un invidiabile curriculum sportivo alle spalle che giustifica pienamente la medaglia d’oro del Coni, conferitagli dal presidente Gianni Petrucci. L’atletica leggera è sempre stata la sua passione. Dal 1948 al 1953 ha corso a livello provinciale e regionale la staffetta 4x4, le campestri, i 400 e gli 800 ostacoli, distinguendosi per impegno e vigoria. «Le vittorie di quei tempi - dice Aiello - avevano un altro sapore, perché era un altro mondo». Poi è stato presidente provinciale e regionale (90-92) della Libertas, ideatore nel ’95 dei Giochi Libertiadi nazionali e dirigente. La sua più bella creatura è stata la Libertas Athlon di atletica: l’unica squadra «civile» di <strong>serie</strong> A maschile e femminile che dal ’92 al ’98 ha militato sempre in A. Nel ’98 l’Athlon Siracusa vinse la Coppa Italia maschile e il bronzo femminile. Dopo una parentesi politica (presidente della Provincia nel biennio ’86- 87), oggi Aiello è sempre alla guida delle Società Libertas siracusane. G.A.
Lunedì 14 Maggio 2007 Per il Brindisi il gol di Verolino, ma non basta a Giusto e soci Aversa, doppio De Palma AVERSA NORMANNA Del Giudice, Balestrieri, Ciotola, Avolio, Di Girolamo, Caruso, Zolfo, Romaniello, Prisco,(38'st Longo), De Palma, Rosi (46'st Ferraro). A disp.: Granata, Maddaloni, Esposito, Bucciarelli, Ferraro, Longo, .Ingenito All.: Boccolini. BRINDISI Musella, Rosciglione,(13' Pt Frascaro) Barca, Corleo, Di Pietro, Corazzini,, Greco,(1' st Perez) Potenza,(16'st La Dogana) Falconieri, Lo Russo, Verolino, A disp.: Luperto, Catalano, Toscano, Frascaro, La Dogana, Romano,Perez. All.:Giusto. ARBITRO: Corradini di Macerata. RETI: 8' Pt De Palma, 14' Pt.De Palma, 18' Pt.Verolino. AVERSA va <strong>ai</strong> triangolari, ma applausi al Brindisi oper<strong>ai</strong>o orfano di tanti nomi illustri ma che ha onorato l'impegno. «Una stagione indimenticabile che ancora non si è conclusa, ma abbiamo già raggiunto gli obiettivi minimi che ci eravamo preposti". Il presidente dell'Aversa Normanna Giovanni Spezzaferri fa un primo bilancio di quella che è sicuramente la stagione più esaltante del calcio aversano. "La conquista della Coppa Italia ci ha permesso di incontrare realtà calcistiche nuove per l'Aversa. Siamo riusciti a battere squadre come Viareggio e Rodengo S<strong>ai</strong>ano che hanno meritatamente conquistato la promozione in C2 nei loro rispettivi gironi. Alla squadra toscana e lombarda vanno i nostri complimenti per aver raggiunto il prestigioso traguardo. Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno collaborato all'esito positivo di questa stagione. In questo campionato abbiamo onorato lo sport, sia per la qualità e la civiltà dei nostri tifosi e sia per l'organizzazione societaria, ma anche per come abbiamo affrontato le partite. Lo dimostra il fatto, ad esempio, che contro l'Altamura abbiamo disputato una partita regolare, nonostante che i pugliesi già all'epoca non avevano quasi più niente da chiedere al campionato. Questo ci fa onore e ci riempie di soddisfazioni, perché il risultato che abbiamo raggiunto lo abbiamo raggiunto sul campo"