27/11/2006 Campionato 12a Giornata: Girone C - serie d news

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Gaburro: ora ci serve continuità Gazzetta elogia i gialloblù Murano convoca i giocatori di LUCIO GERLIN e SERGIO TRABALZA Lunedì 27 Novembre 2006 TRENTO - Agli aquilotti sono state necessarie dodici giornate di sofferenza e un derby praticamente perfetto per centrare la prima vittoria casalinga della stagione. Marco Gaburro , 99esima panchina regionale in serie D, è il primo ad uscire dagli spogliatoi. «La vittoria è frutto della buona prestazione e di una partita giocata con molta attenzione». Contro un Bolzano che all'inizio si difendeva anche con nove uomini. «Se perdiamo ad Albiano si dice che i meriti sono stati loro; se vinciamo così allora è per demerito degli altri?». No; voleva solo essere un complimento in più, perché segnare contro un avversario così rinunciatario non ci è mai riuscito facile, quest'anno. «C'è voluta la giusta determinazione in campo». Come quella fatta vedere da baby Sacchi, uno che bada al sodo. «Sì, mi piace perché ha capito subito cosa c'era da fare». Tra le cose "da fare" anche imparare a gestire un risultato. «Pure contro la Sacilese non avevamo gestito male la gara sull'1-0; stavolta è andata anche meglio». Vittoria limpida; dopo la sconfitta di Albiano era proprio quello che ci voleva. «Adesso bisogna dare continuità al nostro lavoro; va allungato il filo comune avviato già contro il Rivignano e che si comincia a vedere; il derby dell'altra domenica è stato un momento di sospensione». La continuità... discontinua del Trento di Gaburro. Che uno come Massimiliano Sessolo - in gol a raffica - potrebbe guarire in fretta. Il bomber è felice come un bambino. «Era da quando giocavo "pulcino" che non segnavo cinque reti in tre partite. Ad Albiano avevo fatto un gol che non era servito ad un cavolo. Quindi stavolta la soddisfazione è doppia». Bis di Fontanafredda, nella forma e nella sostanza. «Infatti anche contro il Bolzano il gol che mi è piaciuto di più è stato il secondo, da vero rapinatore d'area». Noi invece preferiamo il primo: botta dal limite, anche perché ci permette di fare i titoli. Ne potevi segnare un altro così. «Vero; ma non capivo dov'ero, o meglio, quanto ero distante dalla porta. Mettici pure che nel primo tempo ne ho sbagliato un altro facile, facile, sotto porta...». Meglio non esagerare e conservarsi il resto per Montebelluna. Serve chi segna, ma anche chi non fa segnare gli altri: esordio in gialloblù per il portiere Massimiliano Sellan . «Ho recuperato il lavoro che mi mancava quando sono arrivato a Trento ed ho anche superato il problema ad un dito che mi aveva condizionato sino alla scorsa settimana. È la prima volta che non prendiamo gol? È un caso, o meglio il risultato del lavoro molto buono di un intero reparto. Quello che più conta però è la soddisfazione per la prestazione della squadra che credo sia stata molto positiva». Sei arrivato da poco; ti pare un ambiente da ultimi in classifica? «Credo proprio di no; ma i compagni mi hanno raccontato cos'era successo. Adesso dobbiamo pensare a recuperare». Sulla sponda della squadra bolzanina, seguita da un centinaio di tifosi, il clima è diverso. In tribuna a Trento anche il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli , che afferma: «Trento-Bolzano è sempre un derby interessante. Purtroppo per noi, il Trento ha giocato meglio ed ha vinto meritatamente. Se i biancorossi giocano come sanno sono molto competitivi. Oggi invece, siamo partiti con il freno a mano, così il Trento ne ha approfittato e ci ha messi sotto. Se ce n'è bisogno, questa è la dimostrazione che il Trento non merita il posto in classifica che ha. Il Bolzano è una buona squadra, sicuramente non una formazione straordinaria, però può fare di meglio. Personalmente, credo che il fare meglio sia soprattutto un fatto di convinzione. Forse, venire a giocare contro l'ultima in classifica, ha montato la testa ai nostri calciatori. Comunque, bisogna sempre affrontare le partite con lo spirito giusto. In questo caso, contro il Trento, il Bolzano non ha giocato con lo spirito giusto. Così, certi cali di tensione si pagano». Mogio e pensoso il presidente bolzanino, Franco Murano , che con un lungo sospiro mette subito il dito nella piaga: «La mia squadra ha regalato al Trento tutti quegli spazi che gli sono serviti per vincere. Della squadra del primo tempo posso salvare solo Paoletti, Brustolin, Celia e Dalla Bona. Il resto, credo che non sia assolutamente esistito. Questa gara mi dà l'impressione che non sia andata nel verso giusto di come doveva andare. Martedì pomeriggio mi vedrò con i ragazzi, perché io certamente non mi faccio prendere in giro dai giocatori. Loro pensano che noi dirigenti siamo in sede solo per pagare gli stipendi al dieci di ogni mese. Io invece, vedo le cose differentemente: perché perdere contro una squadra come il Trento, con tutto il rispetto che ho per i trentini, la vedo dura. Nel corso dei due tempi non siamo proprio esistiti: gli avversari hanno fatto solo qualcosa più di noi. Certo, più che certo, che in settimana prenderò duri provvedimenti». Anche l'allenatore bolzanino, Ennio Gazzetta se ne sta pensierosamente mogio mogio in disparte: «Nessun commento - riconosce - ha vinto la squadra che più ha meritato in campo. Ha vinto il Trento, perché ha giocato da Bolzano. I trentini poi sono formazione con grandi capacità, determinati, cattivi e grintosi. Che non meritano la penultima posizione. Punto e bast». Se la lettera «S» porta bene TRENTO - Nel Trento di Marco Gaburro, come per certi giornali, pare che a fare "vendita" siano davvero le famose tre "esse": in casa gialloblù si parla di Sellan, Sacchi e Sessolo, uomini giusti (uno per reparto) al momento giusto, che sembrano aver messo a posto i problemi di disequilibrio del quale ha sofferto il primo Trento di Possente. E nel florilegio d "esse" aquilotte va doverosamente segnalato anche il lavoro del s ilenzioso Patrizio Salviato che ha se ha sbagliato prima (lo dicono i risultati), ha imparato in fretta. E i rimedi s ibilanti potrebbero non essere finiti qui se rimane ancora aperta la pista che porta a Massimo S pagnolli, punta roveretana, otto gol in undici gare a Piove di Sacco. Chissà che il s ogno che prima del derby gli ultrà gialloblù dicono di aver perso non possa ri-materializzarsi.
Lunedì 27 Novembre 2006 Funziona il «Mezzo» da esportazione Vittoria autorevole sulla Sanvitese I rotaliani si confermano in vetta di CRISTIANO CARACRISTI SAN VITO AL TAGLIAMENTO (Pordenone) - Continua il «trend» positivo il Mezzocorona formato esportazione. Quarta vittoria in trasferta, più due pareggi, ed ancora tabellino delle sconfitte inviolato fuori casa. La formazione di Rastelli si conferma al primo posto assieme alla Virtus Vecomp. Primo tempo un po' così del Mezzocorona in terra friulana, dove rischia più di una volta la capitolazione. La Sanvitese aggredisce gli esterni ed il team di Rastelli si allunga in campo, diventando vulnerabile. Rossi non ha il piede fortunato, rispetto alla gara d'andata dello scorso campionato dove firmò una doppietta alla vigilia di Natale in casa del «Mezzo», e sciupa parecchio. Insomma nel primo tempo non è certo il miglior Mezzocorona visto quest'anno, ma nella ripresa il piglio è diverso ed il gol in avvio di ripresa spalanca le porte ad un altro successo in trasferta contro una formazione che si scioglie improvvisamente. Segno tangibile che comunque in questa stagione c'è anche quel pizzico di fortuna in più che, nei momenti peggiori, può sempre dare una mano a migliorarsi. Il Mezzocorona cambia poco con Simoni in campo mentre Mele e Baido rimangono in panchina ed il centrocampo è lo stesso d'avvio partita casalinga col Montecchio. La Sanvitese aggredisce gli esterni e dà pochi punti di riferimento all'attacco trentino con Di Benedetto e Panizza che non sembrano ispirati come al solito. Dall'altra parte è invece Rossi (già incubo prima del Natale 2005 a Mezzocorona) a tenere sotto pressione la difesa del «Mezzo». Già al 4' l'attaccante va via sulla sinistra e centra, ma Ceravolo chiude la diagonale e mette in angolo. Passano quattro minuti e Rossi va via a Berardo sulla sinistra, doppio dribbling vincente, ma ancora Ceravolo mette il piede giusto al momento giusto. Il Mezzocorona mette fuori la testa al 15' con Simoni che prova il tiro cross dalla sinistra con Venuto che ci mette i pugni per evitare guai ulteriori. Poi di nuovo Sanvitese: al 19' Fantin evita un difensore e mette in mezzo, Rossi prova il diagonale ma è largo di poco. Al 22' Pelizzari da sinistra trova la testa di Simoni, alta, ma forse Panizza era posizionato meglio alle sue spalle. Rischio grosso per il Mezzocorona al 24' su punizione a sorpresa di Nonis che pesca Rossi in mezzo all'area, il gol sembra fatto, ma la potenza non va in coppia con la precisione e la palla esce sul fondo. Il pericolo scampato rivitalizza il Mezzocorona che comincia a far rivedere un po' di gioco ed al 38' in un azione confusa nell'area friulana la palla giusta capiterebbe a Di Benedetto che, clamorosamente, «cicca» la conclusione dal limite. Al 42' sale in cattedra Macchi, abile a dire no ad una fucilata di Rossi, servito da un corner di Marta. Inizia la ripresa ed il «Mezzo» si vede che ha tutt'altro piglio. Al 1' su cross di Lordi, Di Benedetto prova di testa, ma la mira è larga. Quattro minuti ed arriva la rete con Di Benedetto che sradica dai piedi di Beacco la palla e s'invola sulla fascia sinistra, cross sul secondo palo dove Panizza tocca in modo beffardo e preciso per infilare il palo più lontano. Ed al 16' il team di Rastelli chiude praticamente i conti con una bella azione nata da angolo con con Di Benedetto che mette in mezzo dove si catapulta Berardo che non colpisce in modo preciso, ma riesce (anche grazie ad una deviazione) a mettere alle spalle di Venuto. Lo stesso portiere evita la terza capitolazione poco dopo su colpo di testa di Simoni, mentre Macchi è pronto su una conclusione ravvicinata di Nadarevic. Nel finale protagonista Squadrani che si vede negare da un volo di Venuto il terzo gol mentre poi subisce una esagerata espulsione dopo uno scontro con Perenzin. Ma il «Mezzo» non si ferma nemmeno in dieci ed allo scadere Baido va in fuga sulla sinistra e mette, con un cross, Mele in condizione di colpire per il roboante tre a zero.
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