27/11/2006 Campionato 12a Giornata: Girone C - serie d news

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Lunedì 27 Novembre 2006 CALCIO Serie D Eccellente prestazione dei gialloblu che costringono la capolista (ex, ormai) Tamai a faticare per agguantare l’uno a uno Tosato: «Questo Belluno può fare paura a tutti» Brustolon capitano a sorpresa: «Conta solo la squadra». Esultanza polemica di Bez che abbraccia Pasa: «Troppe critiche» (m.fe.) Quante volte quest'anno abbiamo avvertito, alle partite interne del Belluno, una cappa quasi di tristezza e di rassegnazione? Più d'una. Ieri, una rivoluzione copernicana. Applausi a scena aperta, finalmente una squadra determinata, a volte anche dura. Fin dal primo minuto i gialloblu hanno lanciato un messaggio al Tamai capoclassifica: se volete vincere qui, dovrete meritarvelo. La partita è stata molto bella perché i friulani non solo hanno recepito il messaggio, ma hanno risposto per le rime. Il pareggio alla fine è giusto e anche nella sala interviste tutti sono unanimi. A cominciare da Manuel Tosato, alla seconda partita - la prima in casa - della sua seconda avventura al Belluno. «Sì, il risultato è giusto - ammette il difensore - peccato solo per avere preso gol a causa di una disattenzione. È stata un'ingenuità. Quando il Tamai doveva battere la punizione, eravamo là a impedirne l'esecuzione, poi ci siamo tirati indietro. L'arbitro poteva ammonire...». L'ex Venezia e Portogruaro ha la sua teoria sulle ultime due eccellenti prestazioni del Belluno. «Come il Quinto, anche il Tamai ci ha sottovalutato. Meglio per noi. Comunque, giocando così tutti avranno difficoltà a batterci». Forse però vi esprimete meglio con le squadre di alta classifica. «Continuando così, non faremo differenze». Tosato è stato fondamentale nel dare solidità alla difesa e grinta al collettivo. «L'intesa con Ballardin funziona, come quella con Moroni. Ma è in generale che le cose vanno meglio». «Abbiamo giocato alla pari con una buona squadra», spiega Brustolon, seduto al suo fianco. Simone, a sorpresa, è stato il capitano, al posto dello squalificato Tardivo. Eppure non sembra dare importanza alla fascia. «La cosa importante è come andiamo in campo - generalizza Brustolon, che poi insiste - l'importante è giocare sempre come nelle ultime due partite. Comunque ho saputo solo in spogliatoio che sarei stato io il capitano». Infine tocca a Bez. Che sembra essersi preso una rivincita. Nel suo mirino, par di capire, soprattutto qualche valutazione nelle pagelle, e le chiacchiere che ne seguono. «Io dico sempre di venire a vedere le partite e di non fidarsi solo di quello che scrivono i giornali», spiega Ivo, che dopo il gol, sotto la tribuna, ha mimato il gesto di chi parla, parla, parla... Un po' rivolto a noi giornalisti, un po' a chi fischia a buon mercato. «Sono tutti bravi a criticare quando le cose vanno male - sottolinea l'attaccante, alla sua quarta marcatura in campionato - invece di capire quanti sacrifici facciamo anche solo per allenarci». Sembra rientrare nello stesso tipo di reazione (e rivincita) anche l'abbraccio a Pasa. «Certo, è giusto così. Lui rischia come rischiamo noi», conferma Bez. È l'eterna storia della contrapposizione tra chi scrive e chi gioca. Un voto negativo, una valutazione considerata superficiale, la rabbia del giocatore. Tutto legittimo, in fondo, anche perché il gesto di Bez è stato sì molto diretto, ma non volgare. E poi Ivo è uno di quelli generosi. «È vero, ho fatto molti km in questa partita. Speravo nella vittoria, ed ero sicuro che come minimo avremmo pareggiato». Ma perché non abbiamo visto sempre questo Belluno? «A inizio stagione giocavamo con paura. La squadra è giovane, aveva bisogno di tempo». E adesso è arrivato il tempo delle rivincite. Personali e della squadra.
Lunedì 27 Novembre 2006 IL CASO: PASA NON VOLEVA SOSTITUIRLO De Mattia fuori per sbaglio Episodio curioso poco oltre la metà della ripresa. Daniele Pasa decide di operare la seconda sostituzione. Zoldan aveva già rilevato De Villa, ora tocca a Solagna entrare. Il dirigente accompagnatore, Vittorio Fratta, si avvicina all'assistente sotto la tribuna e alza il numero quattro. Come al solito - pensano tutti - l'allenatore non fa giocare tutti i novanta minuti a Igor De Mattia (nella foto a sinistra stupito mentre l'arbitro Provesi lo ammonisce). Anche se il centrocampista del Comelico sta giocando molto bene. L'ex Vicenza comunque non fa una piega e si accomoda in panchina. C'è un particolare: Pasa aveva detto di fare uscire Ivo, cioè Bez, e non Igor. L'equivoco ci può stare, anche per l'abitudine a richiamare De Mattia a inizio ripresa. Appare incredibile invece che nessuno si sia accorto dell'errore mentre Igor stava uscendo. Evidentemente anche in panchina la partita coinvolge talmente staff tecnico e riserve, che può passare inosservato un errore simile. IL PROTAGONISTA Gli «scherzi» di Zaghetto Il Belluno non deve essere molto simpatico a Zaghetto, portiere del Tamai. In estate il direttore sportivo Padrin aveva cercato il giovane (classe 1987) estremo difensore del Treviso, e anzi il club di piazzale Resistenza era convinto di avere concluso l'affare. «È vero che misi una firma, ma pensavo fosse solo lo svincolo dal Treviso, non l'accordo con il Belluno - si giustifica il portiere - poi una serie di valutazioni (le mie esigenze di studio, i viaggi) mi hanno fatto scegliere il Tamai, un'opzione che comunque non avevo quando il Belluno mi aveva cercato». Mentre Zaghetto dà queste spiegazioni, arriva il presidente Balzan che scherzosamente (e metaforicamente) gli tira le orecchie. Nessun astio, comunque. In fondo le vie delle trattative sono infinite e ognuno ha la propria verità. Al di là dell'episodio di mercato, il numero uno del Tamai ha reso la vita difficile al Belluno anche ieri, sul campo. In particolare con un intervento miracoloso (nella foto a sinistra) al 30' del primo tempo, per impedire a un pallonetto di testa di Trinchieri di entrare nella porta degli ospiti. Ma anche nel finale, Zaghetto ha risposto alla grande a un destro potente di Solagna, servito da Trinchieri dopo un bellissimo contropiede di Martin.
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