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8. Il <strong>documento</strong> <strong>di</strong> s<strong>in</strong>tesi<br />
Nel <strong>documento</strong> <strong>di</strong> s<strong>in</strong>tesi gli elementi <strong>in</strong>formativi e analitici sv<strong>il</strong>uppati nella prima parte<br />
vengono valutati congiuntamente, evidenziando le priorità e le s<strong>in</strong>ergie esistenti tra le <strong>di</strong>verse<br />
funzioni e def<strong>in</strong>endo gli elementi <strong>di</strong> programmazione e <strong>di</strong> orientamento per le attività delle<br />
amm<strong>in</strong>istrazioni pubbliche con le relative priorità.<br />
In<strong>di</strong>rizzi per la pianificazione subord<strong>in</strong>ata<br />
Sulla base delle <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni emerse dall’analisi territoriale propone degli <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzi da adottare<br />
nell’ambito della pianificazione subord<strong>in</strong>ata per ottimizzare la efficienza protettiva dei<br />
soprassuoli o per ridurre gli impatti negativi <strong>di</strong> una gestione non idonea. In particolare si<br />
evidenziano i contrasti emersi dal confronto tra l’uso del suolo pianificato, gli istituti <strong>di</strong> tutela<br />
presenti, le vocazioni e le funzioni esplicate, fornendo <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni per la pianificazione<br />
subord<strong>in</strong>ata tali da evitare conflitti.<br />
8.1. In<strong>di</strong>viduazione del reticolo idrografico <strong>di</strong> <strong>in</strong>teresse prov<strong>in</strong>ciale<br />
Sulla base delle <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni emerse nel capitolo <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione del reticolo previsto dall’art.6<br />
della L.P. 11/2007, si <strong>in</strong><strong>di</strong>viduano le acque per le quali si procederà, una volta approvato <strong>il</strong><br />
piano, all’iscrizione nell’elenco delle acque pubbliche previsto dall’articolo 1bis della legge<br />
prov<strong>in</strong>ciale 8 luglio 1976, n. 18 (Norme <strong>in</strong> materia <strong>di</strong> acque pubbliche, opere idrauliche e<br />
relativi servizi prov<strong>in</strong>ciali).<br />
Nuovi temi <strong>in</strong>formativi<br />
reticolo idrografico <strong>di</strong> competenza della PAT<br />
laghi <strong>di</strong> competenza della PAT<br />
8.2. In<strong>di</strong>viduazione dei boschi <strong>di</strong> pregio<br />
In base alle analisi effettuate si <strong>in</strong><strong>di</strong>viduano quelle aree <strong>in</strong> cui i valori delle funzioni <strong>di</strong><br />
protezione e la valenza paesaggistico-ambientale siano tali da attribuire loro particolare<br />
<strong>di</strong>gnità. Queste aree assumeranno r<strong>il</strong>evanza secondo le previsioni dell’art. 8 delle norme <strong>di</strong><br />
attuazione del PUP.<br />
Nuovi temi <strong>in</strong>formativi<br />
boschi <strong>di</strong> pregio<br />
8.3. Criteri tecnici generali per le trasformazioni del bosco<br />
In base alle analisi generali già effettuate sui rapporti tra uso del suolo reale e uso del suolo<br />
pianificato e alle considerazioni sui tipi <strong>di</strong> pressioni sul bosco prevalenti nell’area considerata,<br />
alla <strong>di</strong>ffusione delle aree <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa criticità ed efficacia protettiva della vegetazione forestale,<br />
vengono def<strong>in</strong>iti dei criteri generali per la trasformazione del bosco <strong>in</strong> altre qualità <strong>di</strong> coltura.<br />
Possono essere def<strong>in</strong>iti dei criteri specifici per eventuali <strong>in</strong>terventi all’<strong>in</strong>terno delle “f<strong>in</strong>estre<br />
critiche”.<br />
8.4. <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzi per la pianificazione nelle aree Natura 2000<br />
Il capitolo def<strong>in</strong>isce per quali Siti <strong>di</strong> Importanza Comunitaria e Zone <strong>di</strong> Conservazione Speciale<br />
è necessaria una apposita pianificazione e per quali <strong>in</strong>vece le esigenze <strong>di</strong> conservazione<br />
possono essere garantite dalla pianificazione ord<strong>in</strong>aria <strong>di</strong> tipo aziendale.<br />
Nel caso ve ne fosse la necessità <strong>in</strong><strong>di</strong>vidua le aree conf<strong>in</strong>anti nelle quali alcune attività<br />
potrebbero <strong>in</strong>cidere negativamente sulla conservazione <strong>di</strong> habitat e specie all’<strong>in</strong>terno dell’area<br />
protetta, per cui verrebbero a ricadere nella necessità <strong>di</strong> valutazione <strong>di</strong> <strong>in</strong>cidenza.<br />
- In<strong>di</strong>cazioni per i Piani <strong>di</strong> Gestione <strong>di</strong> SIC e ZPS (o ZSC?): <strong>in</strong><strong>di</strong>vidua, le criticità pr<strong>in</strong>cipali<br />
e gli orientamenti gestionali da considerare nella redazione dei Piani, con particolare<br />
attenzione all’ambito della sicurezza del territorio, della conservazione e della gestione<br />
s<strong>il</strong>vo-pastorale, agli aspetti emersi nell’analisi e al raccordo con la pianificazione<br />
aziendale.<br />
Documento metodologico per la redazione dei Piani Forestali e Montani ALLEGATI pag.41 <strong>di</strong> 79