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I piani sono predisposti in coerenza con il piano urbanistico provinciale e con il piano generale
di utilizzazione delle acque pubbliche (art.7 LP.11/07).
I piani forestali e montani:
a) definiscono ed aggiornano, tramite il Sistema informativo forestale e montano, la
delimitazione delle aree silvo – pastorali, nonché il reticolo idrografico e gli altri tematismi da
inserire nel piano urbanistico provinciale nel rispetto di quanto previsto dalle relative norme di
attuazione;
b) forniscono i criteri di coordinamento con la pianificazione delle aree protette disciplinate dal
titolo V.
Qualora negli ambiti considerati dai piani forestali e montani rientrino parchi naturali
provinciali o il Parco nazionale dello Stelvio, i rispettivi enti gestori concorrono alla loro
redazione per l’ambito territoriale e per le tematiche di loro competenza attraverso la
partecipazione di un proprio referente tecnico alla redazione del piano, con compiti di
visionatore delle varie fasi e possibilità di proporre correzioni e modifiche.
I piani dei parchi e delle riserve naturali provinciali specificano e integrano gli indirizzi
contenuti nei piani forestali e montani, nel piano faunistico provinciale e nella carta ittica, al
fine di assicurare le finalità di conservazione previste dalla presente legge nonché quelle
specifiche definitive con l’istituzione dei parchi e delle riserve naturali provinciali (art.48, c.3,
LP.11/07).
Le metodologie di analisi previste per i Piani Forestali e Montani cercano di assumere come
riferimento di base, dati e tematismi informativi disponibili in maniera omogenea per tutta la
provincia. Per quanto concerne le pianificazioni che includono aree protette sono spesso
disponibili informazioni aggiuntive che possono utilmente integrare e arricchire il contenuto dei
Piani Forestali e Montani. Le modalità di integrazione vanno studiate di volta in volta in
accordo con gli Enti parco e il Servizio Parchi e Conservazione della Natura.
1.2. Obiettivi generali del Piano Forestale e Montano
In sintesi l’analisi del territorio tramite i PFM dovrà permettere di:
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disporre di strumenti di conoscenza e di analisi territoriale che consentano
all’Amministrazione provinciale di ottimizzare l’assunzione di decisioni nel quadro delle
competenze ad essa riconducibili (ad es. approvazione di Piani di Gestione Forestale,
finanziamento di interventi, valutazione di piani di fabbrica o di richieste di
trasformazione d’uso del territorio, ecc.);
disporre di uno strumento di pianificazione raccordabile con gli altri strumenti di
pianificazione del territorio, in particolare con la pianificazione urbanistica, e
parallelamente creare un sistema informativo forestale integrato nel sistema
informativo territoriale provinciale;
evidenziare eventuali conflitti tra diverse funzioni che il medesimo territorio può essere
chiamato a svolgere;
costituire un riferimento e un indirizzo per i piani subordinati e su tematiche di
particolare interesse pubblico, legate alla protezione del territorio o alla conservazione
della natura, quali l’individuazione delle foreste con funzione di protezione diretta e la
definizione dei criteri di utilizzazione specifici, la individuazione di siti forestali di
particolare valore ambientale o di piante monumentali da proporre alla struttura
competente in materia urbanistica per l’inclusione nell’elenco dei beni di rilevante
interesse ambientale.
1.3. Obiettivi del documento metodologico
L’obiettivo del presente documento metodologico è la definizione di criteri operativi per la
realizzazione dei Piani Forestali e Montani. Il passaggio ad una fase applicativa comporta la
Documento metodologico per la redazione dei Piani Forestali e Montani ALLEGATI pag.5 di 79