FEMP_Ottobre2011 - Comune di Faenza

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L’AREA EX-NERI È DIVENTATA
UN QUARTIERE URBANO DI 13 ETTARI
Le buone strategie urbanistiche incidono sulla qualità della città
di Matteo Mammini*
L’8 febbraio 1996 l’Amministrazione
del sindaco
De Giovanni pose
fine a dieci anni di tentennamenti
e attraverso
una variante urbanistica
(al Prg del 1983) affermò
che la distilleria Neri
doveva chiudere senza
alcuna delocalizzazione.
Era dal 1986 che il problema Neri era sul
tavolo delle varie giunte faentine con il
problema occupazionale in primo piano, lo
spostamento della distilleria a valle della
città e progetti di riconversione dell’area
con volumetrie enormi (circa 360.000 mc).
In un continuo alternarsi di proposte e
contro-proposte, per lo più orientate a
spingere in alto il livello economico dell’operazione,
con la variante urbanistica del
febbraio 1996 il Comune si appropriò di
un’autonomia progettuale inusitata: vengono
quasi dimezzati gli indici (circa
200.000 mc) di costruzione rispetto alle
Corridoi fra i serbatoi dell’alcol a metà degli
anni ‘90 (Archivio Comune di Faenza).
Foto aerea della distilleria Neri a metà degli anni ‘90 (Archivio Comune di Faenza).
proposte iniziali e vengono anticipati
rispetto al quadro normativo regionale i
temi della bioedilizia, degli incentivi volumetrici,
del recupero delle acque, dei bassi
consumi energetici, del mix di attività e
della qualità estetica da considerare quale
condizione imprescindibile del progetto.
Anche se la distilleria Neri cessò definitivamente
di esistere intorno al 2003, si può
con certezza affermare che questa variante
urbanistica (approvata nel gennaio ’97)
pose fine ad ogni ulteriore aspettativa,
ponendo per la prima volta il tema della
qualità degli insediamenti come metro
valutativo.
Sono passati esattamente 15 anni e nell’agosto
del 2011 è stato inaugurato il pri-