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Apple pies ed il disco “Strumenti d'epoca” Con i ... - Campo de'fiori

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<strong>Apple</strong> <strong>pies</strong><br />

<strong>ed</strong> <strong>il</strong> <strong>disco</strong><br />

“Strumenti<br />

d’epoca”<br />

<strong>Con</strong> i<br />

campioni<br />

della S.S.<br />

Lazio<br />

Furto delle<br />

reliqie dei SS<br />

Marciano e<br />

Giovanni<br />

Per ricordare<br />

don Mario<br />

Mastrocola<br />

VITA<br />

CITTADINA<br />

Feste e<br />

ricorrenze


2 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

SOMMARIO<br />

Editoriale:<br />

Noi <strong>il</strong> passato...voi <strong>il</strong> futuro........................3<br />

L’intervista:<br />

<strong>Apple</strong> <strong>pies</strong>.............................................4-5<br />

Curriculum vitae:<br />

Mattia Cirelli e Raffaele De Bartolomeis......7<br />

Santinelli Dance Academy....................9<br />

Il risparmio <strong>ed</strong> i veri affari.................11<br />

Roma che se n’è andata:<br />

Piazza de’ Cerchi................................12-13<br />

Suonare Suonare:<br />

Peter Frampto...................................14-15<br />

Ecologia e ambiente:<br />

Ecologia Profonda...................................16<br />

S.S. Lazio.............................................18<br />

Plantare funzionale di ROOT..............21<br />

II <strong>ed</strong>izione della sf<strong>il</strong>ata di solidarietà<br />

”Sotto le stelle”.............................23<br />

Anche nella Tuscia prende pi<strong>ed</strong>e la<br />

cremazione..........................................24<br />

Come eravamo:<br />

La voglia, la gioia, <strong>il</strong> piacere, <strong>il</strong> dovere... di<br />

ricordare................................................25<br />

Personal news organization...............26<br />

Ass. Artistica IVNA:<br />

Arte, professionalità , integrazione.......28-29<br />

Il Fumetto:<br />

Empower<strong>ed</strong>............................................30<br />

La rubrica dei cognomi.......................31<br />

Solo chi sceglie <strong>il</strong> bene <strong>ed</strong>ifica...........32<br />

Il furto dei Santi Giovanni e<br />

Marciano..............................................33<br />

Il muro di Via del Forte.......................34<br />

La storia locale...una storia maestra di<br />

vita.......................................................35<br />

La bottega di Aldo Puzzello................36<br />

L’angolo del Bon Ton:<br />

L’abito dello sposo e gli abiti degli invitati.........................................................37<br />

I nostri amici.......................................38<br />

L’angolo del poeta...............................39<br />

Le storie di Max:<br />

Bobby Solo.............................................40<br />

Lesione del legamento crociato.........41<br />

Nel cuore.............................................42<br />

Per ricordare Mons. Mario<br />

Mastrocola ..........................................43<br />

Vita cittadina.............................44-45-46<br />

Oroscopo .............................................47<br />

Agenda.................................................48<br />

Una “Fabrica” di ricordi:<br />

Vittorio da guardia..................................49<br />

Messaggi....................................50-51-52<br />

Roma com’era.....................................53<br />

Album dei ricordi.........54-55-56-57-58-59<br />

Annunci gratuiti..............................60-61<br />

Selezione offerte immob<strong>il</strong>iari .......63-64<br />

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<strong>Campo</strong> de’ fiori 3<br />

Noi <strong>il</strong> passato...voi <strong>il</strong> futuro<br />

Avemmo gioia, rispetto, riconoscenza, amore.<br />

Trovammo fiori nel nostro giardino e lasciammo giovani<br />

virgulti, e nuovi germogli videro <strong>il</strong> sole.<br />

Acqua pura e grano maturo, e giorni arrivavano sereni.<br />

La verde età cresceva di sogni e sguardi lontani, e sull’alta<br />

vetta finiva <strong>il</strong> nostro volo!<br />

Questo avemmo, giovani di ieri.<br />

di Sandro Anselmi<br />

Incertezza, dubbio, avv<strong>il</strong>imento,<br />

questo hanno i giovani di oggi!<br />

Che fare?<br />

Pensiamo e ripensiamo a quello che avremmo potuto<br />

fare e non abbiamo fatto,<br />

a quanto avremmo potuto dare e non abbiamo dato,<br />

a quello che abbiamo preso e non avremmo dovuto<br />

prendere.<br />

Il tempo corrode tutto, e sogni e desideri si scolorano,<br />

ma l’amore quello vero, puro, incontaminato, resta limpido,<br />

<strong>ed</strong> è capace di miracoli!


DA TRIBUTE BAND DEI MITICI<br />

BEATLES A BAND EMERGENTE<br />

C’è stato un periodo in cui i Beatles sembravano<br />

essere tornati a vivere, grazie ad<br />

un gruppo di giovani, tutti italiani, che, agli<br />

inizi degli anni ’90, accomunati da una<br />

grande passione, decidono di imitare, in<br />

tutto e per tutto, <strong>il</strong> mitico gruppo inglese.<br />

Poi, come si sa, col passare del tempo, le<br />

cose cambiano <strong>ed</strong> i quattro giovani iniziano<br />

a prendere <strong>il</strong> volo, camminando con le<br />

proprie forze, o meglio con le proprie note!<br />

La tribute band, infatti, pur mantenendo <strong>il</strong><br />

suo nome originario di <strong>Apple</strong> <strong>pies</strong>, propone<br />

i suoi brani in<strong>ed</strong>iti, non abbandonando<br />

comunque le dolci melodie inglesi. Ecco,<br />

così , che dopo mesi di duro e lavoro e<br />

lunghe prove riesce a creare <strong>il</strong> suo primo<br />

vero <strong>disco</strong>, dal titolo: “Strumenti d’epoca”,<br />

in uscita <strong>il</strong> 21 di Giugno. Per l’occasione<br />

non potevamo non incontrare Roberto<br />

Angelelli, Emanuele Angeletti e Renato<br />

Mordenti, che compongono <strong>il</strong> nuovo gruppo<br />

emergente, viste anche le origini territoriali<br />

che ci accomunano.<br />

Allora ragazzi, partiamo dagli inizi.<br />

Quando e come nasce <strong>il</strong> gruppo?<br />

Il gruppo è stato creato nei primi anni<br />

Novanta, da Luca Biagini, <strong>il</strong> nostro batterista,<br />

poi si è aggiunto Emanuele, a seguire<br />

io – dice Roberto - <strong>ed</strong> infine Renato. Luca,<br />

però , non fa parte della versione emergente<br />

del gruppo, poichè non se la sentiva<br />

di lanciarsi nell’avventura di proporre<br />

brani in<strong>ed</strong>iti, anche se rimane comunque a<br />

darci un grande sostegno. Noi, infatti,<br />

siamo nati come tribute band, ossia quella<br />

che ricrea lo spettacolo originale, curando<br />

tutti i particolari, dagli abiti, alle acconciature,<br />

agli strumenti, oltre che all’aspetto<br />

musicale. Noi in particolar modo abbiamo<br />

seguito <strong>il</strong> percorso dei Beatles dal ’62 agli<br />

anni ‘70, quindi da Love me too a Let it be.<br />

E questo lavoro ci ha portato in giro un po’<br />

da per tutto, sia in Italia che all’estero.<br />

Come è avvenuto <strong>il</strong> passaggio da tribute<br />

band a band emergente?<br />

E’ avvenuto con Brizi, <strong>il</strong> regista di “Maschi<br />

contro Femmine”, <strong>il</strong> f<strong>il</strong>m con Ficarra e<br />

Picone, che ha scelto due nostri brani da<br />

inserire all’interno del lungometraggio. Poi<br />

abbiamo fatto ascoltare i nostri demo<br />

anche ad altri, tra cui Stefano Verderi, <strong>il</strong><br />

chitarrista delle Vibrazioni, che dopo un<br />

anno ha deciso di produrre <strong>il</strong> nostro <strong>disco</strong>.<br />

Il fatto di essere appassionati dei<br />

Beatles e di aver suonato per tanto<br />

tempo la loro musica, ha influito<br />

nella composizione dei vostri brani?<br />

Assolutamente sì , le nostre sembrano<br />

delle canzoni anni Sessanta, con <strong>il</strong> sound<br />

tipico del Beatles e Stefano Verderi ci ha<br />

proprio aiutato a svecchiarle un pochino,<br />

riarrangiandole, ma mantenendo comunque<br />

quelle sonorità tipiche inglesi che<br />

piacciono a noi.<br />

Perché questo nome: <strong>Apple</strong> <strong>pies</strong>?<br />

E’ stato un omaggio alla <strong>Apple</strong>, la casa dis-


cografica dei Beatles. Il <strong>pies</strong> invece si rifà<br />

ad un an<strong>ed</strong>doto che riguarda Lennon. Il<br />

cantante, infatti, raccontò di aver visto un<br />

omino su di una torta fiammeggiante, <strong>il</strong><br />

quale gli annunciava <strong>il</strong> successo futuro<br />

che avrebbero avuto come Beatles.<br />

L’unione di quste due cose ci ha portato ad<br />

essere “torta di mele”.<br />

<strong>Con</strong> questo salto di qualità , dovuto<br />

soprattutto al f<strong>il</strong>m “Mashi contro<br />

femmine”, come è cambiata la vostra<br />

vita?<br />

Non è cambiata poi tanto perché , già<br />

prima, eravamo spesso in giro per l’Italia,<br />

quasi tutte le sere su un palco diverso. Ci<br />

siamo sempre occupati da soli di tutto ciò<br />

che riguarda la nostra immagine, dal sito,<br />

alla promozione dei pezzi etc, anche perché<br />

nonostante ci sia qualcun altro dietro,<br />

siamo noi, poi, a rispondre di ciò che <strong>il</strong><br />

pubblico v<strong>ed</strong>e, perciò dobbiamo controllare<br />

costantemente che tutto venga fatto<br />

bene. Siamo musicisti, e potrebbe sembrare<br />

poco, ma abbiamo delle giornate piene.<br />

Dov’è che si tengono le prove?<br />

A Civita Castellana, in una saletta di campagna,<br />

insieme alle galline (dice Roby<br />

ridacchiando) del nostro amico Giorgio,<br />

perfettamente attrezzata e soprattutto<br />

tranqu<strong>il</strong>la e s<strong>il</strong>enziosa, dove nessuno ci<br />

disturba. Sono circa dieci anni ormai che ci<br />

ospita.<br />

In questi anni di attività , c’è un<br />

avvenimento che ricordate con particolare<br />

simpatia?<br />

Sai, quando viaggi di cose buffe ne accadono<br />

un’infinità - racconta Roby –. Una<br />

volta stavamo cantando in una piazza, non<br />

ricordo bene dove, ad un tratto ci cadde<br />

addosso un’americana gigantesca. Il batterista<br />

era completamente coperto dal telo<br />

nero di fondo <strong>ed</strong> un asse di metallo sbattè<br />

sul pianoforte al quale fortunatamente<br />

non vi era nessuno, perché <strong>il</strong> pezzo che<br />

stavamo cantando non lo richi<strong>ed</strong>eva. Ci<br />

prendemmo un bello spavento. Ma la cosa<br />

divertente fu che <strong>il</strong> giorno dopo, un po’<br />

stressati <strong>ed</strong> arrabbiati, visti anche i danni<br />

subiti per quanto era avvenuto la sera<br />

prima, l’organizzatore della serata del<br />

paese in cui nel frattempo eravamo arrivati<br />

per un nuovo concerto, all’oscuro di<br />

tutto ci disse di tranqu<strong>il</strong>lizzarci. Noi, invece,<br />

stizziti, rispondemmo che eravamo in<br />

quelle condizioni perché la sera prima ci<br />

era caduta un’americana addosso. E lui,<br />

ingenuamente rispose: “E quanto pesava???”,<br />

non avendo capito che ci riferivamo<br />

all’attrezzatura del palco e non ad una<br />

donna originaria dell’America!<br />

Ma parliamo del vero motivo per cui<br />

siete qui: la promozione del vostro<br />

primo album uscito proprio <strong>il</strong> 21 di<br />

Giugno. Come s’intitola e perché<br />

avete scelto questo titolo?<br />

Lo abbiamo chiamato “Strumenti d’epoca”,<br />

rifacendoci alla frase di un brano contenuto<br />

al suo interno.<br />

Da quanti brani è composto?<br />

Ci sono dieci brani in<strong>ed</strong>iti, tutti scritti <strong>ed</strong><br />

arrangiati da noi. Si può acquistare al<br />

costo di 9,90 euro, ma scaricandolo da<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Ermelinda Ben<strong>ed</strong>etti durante l’intervista<br />

con (da sx): Roberto Angelelli,<br />

Emanuele Angeletti e Renato Mordenti,<br />

gli <strong>Apple</strong> Pies<br />

internet, allo stesso prezzo è possib<strong>il</strong>e<br />

avere in omaggio un altro<br />

brano, anch’esso scritto da noi e<br />

in<strong>ed</strong>ito – spiega Renato-. In concomitanza<br />

con l’uscita dell’album,<br />

uscirà anche un nuovo singolo,<br />

“Lontani e vicini noi”.<br />

Come e quanto avete lavorato a questo<br />

progetto?<br />

Ognuno di noi ha scritto dei brani, poi ce li<br />

siamo fatti ascoltare a vicenda scegliendo<br />

quelli sui quali ci sembrava più opportuno<br />

lavorare <strong>ed</strong> insieme abbiamo creato gli<br />

arrangiamenti. Il bello di questo <strong>disco</strong> è ,<br />

infatti, che siamo tutti e tre cantautori. Poi<br />

da un demo di venti brani Verderi ne ha<br />

scelti dieci e tra la fase iniziale di registrazione<br />

del demo e quella in sala d’incisione<br />

per <strong>il</strong> cd definitivo è passato circa un<br />

anno. Il nostro primo singolo in realtà è<br />

uscito già <strong>il</strong> 4 Febbraio, “You and me”,<br />

che, come dicevamo prima,insieme ad un<br />

altro nostro brano, è stato scelto da Brizi<br />

per <strong>il</strong> suo f<strong>il</strong>m.<br />

Come è stata questa esperienza<br />

cinematografica?<br />

E’ stato molto divertente. Una scena del<br />

f<strong>il</strong>m ci ha visti veri protagonisti. La storia<br />

prev<strong>ed</strong>eva, infatti, che Ficarra e Picone<br />

facessero parte di cover band dei Beatles,<br />

così <strong>il</strong> regista ci ha chiesto di poter usare<br />

<strong>il</strong> nostro nome, <strong>ed</strong> io (dice Roby) <strong>ed</strong> <strong>il</strong> batterista<br />

Luca, abbiamo recitato <strong>il</strong> nostro<br />

ruolo reale accanto a Ficarra, nei panni di<br />

Jhon Lennon, e Picone che imitava invece<br />

Paul Mc Carteney. Per l’occasione abbiamo<br />

fornito alla produzione i nostri abiti di<br />

scena <strong>ed</strong> i nostri strumenti. Stare sul set di<br />

un f<strong>il</strong>m non capita certo tutti i giorni!<br />

Quali sono state le esperienze più<br />

belle e gratificanti, finora?<br />

Sicuramente la presentazione di “Maschi<br />

contro Femmine”, sia a M<strong>il</strong>ano che a<br />

Roma, all’Auditorium di Via della<br />

IN USCITA<br />

IL 21 GIUGNO<br />

IL LORO PRIMO<br />

ALBUM:<br />

STRUMENTI D’EPOCA<br />

<strong>Con</strong>c<strong>il</strong>iazione. Poi <strong>il</strong> Carnevale di Venezia,<br />

dove abbiamo suonato in Piazza San<br />

Marco davanti ad una folla inaspettata.<br />

Altra esperienza indimenticab<strong>il</strong>e è stata a<br />

Piazza di Spagna, nel 2007, quando in<br />

occasione dei 40 anni dall’uscita del <strong>disco</strong><br />

Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club<br />

Band, l’allora sindaco Walter Veltroni ci ha<br />

invitato a ricreare <strong>il</strong> concerto sul tetto del<br />

gruppo, quello nel quale loro erano vestiti<br />

con le pellicce, dato che era Gennaio. Noi<br />

con lo stesso abbigliamento abbiamo<br />

però dovuto farlo a Giugno, e menomale<br />

che era un giornata vent<strong>il</strong>ata. Lo stesso<br />

giorno abbiamo cantato anche nella sala<br />

Sinopoli dell’Auditorium di Roma. E poi<br />

abbiamo voluto proporre i Beatles al Piper,<br />

quel concerto che tutti in Italia avrebbero<br />

voluto, ma che non c’è mai stato. In quella<br />

circostanza ha suonato con noi alla batteria<br />

Carlo Verdone, che è stato carinissimo!<br />

Che impegni avete per <strong>il</strong> momento?<br />

Abbiamo già prenotate varie serate per<br />

concerti di piazza e porteremo così avanti<br />

<strong>il</strong> nostro tour per promuovere al meglio<br />

questa nostra nuova creatura.<br />

Saremo sicuramente tra i primi ad acquistare<br />

“Strumenti d’epoca”, perché non vi<br />

nascondo che la curiosità è davvero tanta<br />

e consigliamo di farlo anche a tutti voi, cari<br />

lettori!<br />

Speriamo che <strong>il</strong> singolo in uscita diventi<br />

una delle hit del momento, magari la<br />

colonna sonora di questa estate 2011!<br />

5<br />

ERMELINDA BENEDETTI


<strong>Campo</strong> de’ fiori 7<br />

Curriculum vitae<br />

Mattia Cirelli & Raffaele De Bartolomeis<br />

Dopo tante bellezze femmin<strong>il</strong>i di cui<br />

si è occupata la nostra rubrica,<br />

questo mese vogliamo proporvi un<br />

duo formato da attori comici: Mattia<br />

Cirelli e Raffaele De Bartolomeis,<br />

ovvero, rispettivamente, Trippa e Babà .<br />

Da qualche anno formano un duo che unisce<br />

la comicità romana di uno a quella<br />

campana dell’altro. Entrambi laureati<br />

(Cirelli al Dams e De Bartolomeis in<br />

Giurisprudenza), provengono dal teatro,<br />

passando per <strong>il</strong> cabaret, l’imitazione e l’animazione<br />

nei v<strong>il</strong>laggi turistici in Italia <strong>ed</strong><br />

all’estero. Formatisi presso l’Accademia<br />

del Centro Cultura Popolare per <strong>il</strong> teatro di<br />

Ugo De Vita e la Bottega Teatrale diretta<br />

da Antonella Parisi, sono organizzatori di<br />

eventi di r<strong>il</strong>ievo nazionale, presentatori di<br />

programmi televisivi Rai e M<strong>ed</strong>iaset –<br />

“Sabato al Circo” (Canale 5, regia di<br />

Cesare Gigli); “Sanremo V<strong>il</strong>lage” (Rai<br />

Uno, regia di Dan<strong>il</strong>o Zanon), etc. - nonchè<br />

autori e mattatori di numerosi programmi<br />

radiotelevisivi terrestri e satellitari<br />

tra cui ricordiamo “Uno mattina”,<br />

“Avanti tutti”, “Tutto fa Brodway”.<br />

Nel gennaio 2011 <strong>il</strong> loro talento comico<br />

incontra l’accattivante scrittura scenica<br />

dell’autore Salvatore Scirè con <strong>il</strong> quale<br />

nasce un sodalizio artistico che sfocia in<br />

due grandi successi teatrali con le comm<strong>ed</strong>ie<br />

br<strong>il</strong>lanti “C’è un morto al terzo<br />

piano” e “Professione: separata”.<br />

Dopo le ultime esperienze cinematografiche<br />

con “Habemus Papam” e<br />

“Cadaveri a legna” e nel settore della<br />

fiction tv – “I liceali”, “Distretto di<br />

Polizia”, “Anna e i Cinque”- attualmente<br />

sono in scena, in tutta Italia, con <strong>il</strong><br />

loro spettacolo di cabaret e animazione<br />

che gioca sull’ironia, gli equivoci, i doppi<br />

sensi, le riflessioni esistenziali <strong>ed</strong> <strong>il</strong> coinvolgimento<br />

del pubblico. E Per gli internauti,<br />

Trippa e Babà sono presenti anche<br />

su Facebook!<br />

Sandro Alessi


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

9<br />

SANTINELLI DANCE ACADEMY<br />

presenta<br />

“POP STAR WOMEN”<br />

Walter Santinelli e Sandro Alessi<br />

Grande successo di pubblico l’11 giugno<br />

scorso per <strong>il</strong> ritorno della Scuola di Danza<br />

Santinelli Dance Academy al<br />

Palazzetto dello Sport di Santa<br />

Marinella, che ha visto presentatore <strong>il</strong><br />

sottoscritto, con oltre un’ora e mezzo di<br />

coreografie preparate magistralmente da<br />

Paola e Stefania Santinelli, attualmente<br />

alla guida della Scuola er<strong>ed</strong>itata da<br />

diverse generazioni. Oltre 150 ballerine,<br />

dalle più piccole alle più grandi, accompagnate<br />

da diversi ballerini, hanno partecipato<br />

a “ Pop Star Women”, omaggio alle<br />

cantanti che hanno fatto la storia della<br />

musica negli ultimi dieci anni: da Jennifer<br />

Lopez a Beyoncè , da Adele a Lady Gaga…<br />

Ha presenziato la serata <strong>il</strong> Presidente della<br />

FITD – F<strong>ed</strong>erazione Italiana Tecnici Danza<br />

Paola e Stefania Santinelli con le insegnanti<br />

– <strong>il</strong> Maestro Walter Santinelli che,<br />

come <strong>il</strong> papà ha insegnato danza a diverse<br />

generazioni. A seguire le numerose<br />

allieve – due le Scuole a Roma – le insegnanti<br />

Francesca Antonelli, Serena Di<br />

Vincenzo <strong>ed</strong><br />

Antonella Perazzo.<br />

Oltre un’ ora e<br />

mezzo di ritmi incalzanti<br />

sulle note dei<br />

più grandi successi<br />

da <strong>disco</strong>teca e pop,<br />

<strong>ed</strong> un finale da<br />

grandi applausi con<br />

le più piccoline (5<br />

anni), che sono<br />

state le più applaudite.<br />

Tra gli ospiti<br />

numerose coreografe e ballerine che sono<br />

uscite dalla Scuola negli anni passati,<br />

come Francesca Cama – attualmente in<br />

tourneè con Giorgio Panariello-,<br />

Micaela Lancioni – coreografa di molti<br />

spettacoli <strong>ed</strong> attualmente al nuovo parco<br />

divertimenti di Roma Raimbow Magic Land<br />

– Martina Chiriaco – ballerina del<br />

Musical Winx a Valmontone – e molte altre<br />

di quelle che hanno frequentato la scuola,<br />

ma non sono potute intervenite, come<br />

Pamela Petrarolo – Non è la Rai - ,<br />

Barbara Puccetti – coreografa di molti<br />

programmi televisivi. Insomma una serata<br />

indimenticab<strong>il</strong>e per i molti spettatori che<br />

hanno rinunciato ad una giornata di sole<br />

(molti sono arrivati nelle prime ore del<br />

pomeriggio per accompagnare i propri figli<br />

alle prove), per giungere alla ridente cittadina<br />

laziale <strong>ed</strong> avvicinarsi ancora di più al<br />

fantastico mondo della danza moderna.<br />

Sandro Alessi<br />

www.campodefiori.biz


<strong>Campo</strong> de’ fiori 11<br />

Il risparmio <strong>ed</strong> i veri affari<br />

Chi non vuole spendere un po’ di più per lenti ad alta tecnologia,<br />

risparmia ma indossa sempre l’occhiale sbagliato<br />

Paolo Balzamo<br />

responsab<strong>il</strong>e<br />

formazione e<br />

informazione<br />

Centri Ottici Lisi<br />

e Bartolomei<br />

www.lisi-bartolomei.com<br />

Cr<strong>ed</strong>o che in ogni famiglia<br />

corrano an<strong>ed</strong>doti,<br />

spesso veri, a volte un<br />

po’, diciamo così , enfatizzati,<br />

riguardanti qualche<br />

suo membro, che<br />

fanno parte della cultura<br />

famigliare. Ognuno ha le<br />

sue manie. Il nonno di<br />

mia moglie aveva quella<br />

del risparmio, e spesso<br />

faceva affari lucrosi. Si<br />

narra in famiglia che una<br />

volta, in tempo di guerra,<br />

tornò a casa tutto<br />

contento di un acquisto<br />

fatto al mercato: ben<br />

dieci introvab<strong>il</strong>i saponette dal delicato profumo<br />

di rosa, a meno della metà del prezzo<br />

consueto!<br />

Ed era sicuro, lui: ne aveva aperte due a<br />

caso <strong>ed</strong> erano proprio due belle, pesanti e<br />

profumatissime saponette! Peccato però<br />

che, al terzo lavaggio di mani, <strong>il</strong> sott<strong>il</strong>e<br />

strato di sapone lasciava scoperto un<br />

altrettanto roseo blocchetto di gesso!<br />

Un’altra volta tornò a casa con due dozzine<br />

di calzini, acquistati anch’essi ad un<br />

prezzo stracciato da un ambulante incontrato<br />

per felice combinazione sotto casa.<br />

Nulla da dire sulla qualità del cotone, stavolta,<br />

però oltre al prezzo era stracciato<br />

anche <strong>il</strong> resto dei calzini, tutti rosi, sulla<br />

punta da topini famelici. Di quei tempi, si<br />

sa, la fame era cosa molto comune!<br />

E così gli acquisti di nonno Arturo erano<br />

diventati gli incubi di moglie e figli: scarpe<br />

di misura diversa, maglie fallate, mele<br />

tanto lucide quanto bacate (a parte le due<br />

sopra). La voglia, sacrosanta, di risparmiare,<br />

si traduceva spesso, troppo spesso, in<br />

acquisti di prodotti di scarto, difettosi e<br />

comunque inut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>i.<br />

A dire di quella malalingua di mia moglie,<br />

che non perde occasione per sparlare di<br />

me, io le ricordo spesso nonno Arturo, con<br />

i suoi temerari acquisti. Così non è . Io<br />

voglio risparmiare, sì , ma propendo piuttosto<br />

al bricolage. Perché spendere dieci<br />

euro per rifare i tacchi alle scarpe e fissarne<br />

meglio la suola, quando con una mezz’ora<br />

di lavoro <strong>ed</strong> un euro di materiale<br />

posso farlo da solo? Perché spendere<br />

trenta euro per una nuova cornice del quadro<br />

di zio Andrea che incombe in salotto,<br />

quando con cinque euro di materiale<br />

posso restaurare quella che c’è ? Detto<br />

fatto.<br />

Certo, a guardarli da vicino, i lavori non<br />

sono poi perfetti, ma vuoi mettere la soddisfazione<br />

di risparmiare?<br />

E poi, cosa mai mi è costato? Per le scarpe,<br />

una incudine da calzolaio, qualche<br />

confezione di tacchi, colla artiglio, colla a<br />

caldo, accessorio da lucidatura per <strong>il</strong> f<strong>ed</strong>ele<br />

Black & Deker, supporto da tavolo per lo<br />

stesso, accessorio per scartavetratura, un<br />

po’ di semenza, lucido e cera, stendicera a<br />

caldo, una lesina, spago cerato, <strong>ed</strong> <strong>il</strong> gioco<br />

è fatto! <strong>Con</strong> un centinaio d’euro ho tutta<br />

l’attrezzatura necessaria. La stessa cosa<br />

per la cornice: stucco, turapori, minitrapano<br />

per scartavetrare, tendicornici, vinav<strong>il</strong>,<br />

vernice, porporina, set di sgorbie, scalpello,<br />

et vo<strong>il</strong>à : in un paio d’ore è fatto tutto.<br />

Il materiale? Anche qui con meno di un<br />

centinaio d’euro ho tutto pronto.<br />

Proprio bello risparmiare col bricolage!<br />

Nessun problema certo se a v<strong>ed</strong>erli da<br />

vicino i tacchi non siano proprio identici e<br />

<strong>il</strong> loro colore non sia esattamente uguale a<br />

quello della tomaia; e poi chi vuoi che si<br />

metta a controllare da vicino <strong>il</strong> segno dello<br />

scalpello sfuggito di mano (capita, a chi<br />

non è del mestiere...) e noti <strong>il</strong> fatto che lo<br />

squadro della cornice non è esatto al centimetro.<br />

Peccato solo che, negli ultimi anni, tempo<br />

per <strong>il</strong> bricolage non ne ho proprio e che<br />

mia moglie mi tiene lontano<br />

dai lavori più impegnativi.<br />

Però gli strumenti continuo a<br />

comprarli. La malalingua di<br />

mia moglie sostiene che ho<br />

sempre speso molto più di<br />

strumenti, materiali e tempo<br />

per avere poi cose non perfette<br />

che non comprando cose<br />

nuove <strong>ed</strong> adeguate.<br />

La cosa di mia moglie che mi<br />

dà più fastidio è che paragona<br />

gli acquisti di nonno Arturo con<br />

quelli di chi pensa di risparmiare<br />

acquistando gli occhiali pr<strong>ed</strong>isposti<br />

dalle farmacie o sulle<br />

bancarelle (che poi non mette perché<br />

fanno v<strong>ed</strong>ere, si, ma danno fastidio e danneggiano<br />

la vista) invece che su misura, e<br />

dice che la mia voglia di risparmio si traduce<br />

sempre in maggiore spesa e minor<br />

risultati, <strong>ed</strong> è uguale a quella di chi, per<br />

non spendere un po’ di più per lenti ad<br />

alta tecnologia che consentono di v<strong>ed</strong>ere<br />

confortevolmente lontano, vicino <strong>ed</strong> a<br />

m<strong>ed</strong>ia distanza e che diventano scuri al<br />

sole, compra un occhiale da sole, uno da<br />

lontano, uno da vicino <strong>ed</strong> uno da computer,<br />

alla fine spende molto di più e poi finisce<br />

che ha sempre sul naso l’occhiale sbagliato..<br />

Mia moglie dice che è molto meglio fare<br />

un ottimo acquisto da cento euro che un<br />

pessimo acquisto da trenta euro, dice!<br />

Ma lei che ne sa? Io si che so risparmiare,<br />

io!<br />

Hasta la vista!


12<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi<br />

Piazza de’ Cerchi - 24 novembre 1868<br />

L’esecuzione di Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti<br />

di Riccardo <strong>Con</strong>soli<br />

Come ricordato in<br />

altra occasione, mentre<br />

Garibaldi decideva<br />

di marciare su Roma<br />

e le sue colonne si<br />

avvicinavano, la notte<br />

del 23 ottobre 1867,<br />

un drappello di settantasei<br />

volontari<br />

guidati dal pavese<br />

Enrico Cairoli doveva<br />

tentare di penetrare<br />

in città allo scopo di preparare <strong>il</strong> terreno al<br />

generale, per questo motivo, raggiunta<br />

V<strong>il</strong>la Glori, una piccola altura sulla sponda<br />

sinistra del Tevere, in prossimità dei Monti<br />

Parioli, occupava un Casale.<br />

Il giorno prec<strong>ed</strong>ente, Giuseppe Monti un<br />

muratore originario di Fermo di trentatre<br />

anni, sposato, padre di tre figli e Gaetano<br />

Tognetti, un giovane romano di appena<br />

ventitre anni, muratore pure lui, avevano <strong>il</strong><br />

compito di far saltare con alcuni bar<strong>il</strong>i di<br />

esplosivo la Caserma Serristori degli zuavi<br />

pontefici, nel rione Borgo, a poche centinaia<br />

di metri dalla Bas<strong>il</strong>ica di San Pietro.<br />

L’attentato, però , non produsse l’effetto<br />

che la Giunta Rivoluzionaria Romana si<br />

aspettava, infatti, soltanto una parte della<br />

caserma crollò uccidendo ventitre zuavi e<br />

quattro popolani e questo perché , al<br />

momento dello scoppio, la maggior parte<br />

dei papalini era assente essendosi diretti<br />

alla volta di Porta San Paolo.<br />

I patrioti che accorsero al segnale dello<br />

scoppio furono arrestati dalle pattuglie che<br />

sbarravano le strade, gli insorti erano stati<br />

sbaragliati, resisteva soltanto un gruppo di<br />

essi e contro quell’ultimo baluardo della<br />

libertà si scagliarono le compagnie degli<br />

zuavi; intanto altre colonne sopraggiungevano<br />

per rinforzare l’attacco a quel drappello<br />

che continuava a resistere con la<br />

forza della disperazione, soltanto alle nove<br />

e mezzo della sera le truppe papali riuscirono<br />

a recuperare Porta San Paolo e,<br />

mentre i suoi difensori si disperdevano<br />

cercando rifugio nelle vigne circostanti, le<br />

porte della città venivano barricate e<br />

munite di artiglierie, i ponti sul Tevere<br />

minati, i posti di guardia raddoppiati, le<br />

pattuglie a pi<strong>ed</strong>i e a cavallo perlustravano<br />

la città .<br />

Piazza Colonna, piazza del Popolo, <strong>il</strong><br />

Campidoglio, <strong>il</strong> Pincio, <strong>il</strong> Quirinale, insomma<br />

tutti i punti strategici, erano stati trasformati<br />

in altrettanti campi trincerati e<br />

quì si accampavano le colonne pontificie;<br />

la circolazione, già diffic<strong>il</strong>e di<br />

giorno, era impossib<strong>il</strong>e la sera,<br />

Roma dopo l’imbrunire era deserta e<br />

occupata soltanto dai soldati.<br />

I gendarmi e i poliziotti andavano a<br />

bussare alle case chiuse e oscurate,<br />

abbattevano le porte, invadevano le<br />

dimore delle famiglie, strappavano i<br />

romani dalle braccia delle mogli,<br />

delle madri e dei figli per trascinarli<br />

nelle prigioni; bastava un solo<br />

sospetto o semplicemente una<br />

calunniosa delazione per incorrere<br />

in quella sorte. L‘arresto, <strong>il</strong> processo,<br />

la condanna, costituivano le<br />

tappe a seguire, le spie e i birri<br />

erano padroni della situazione, tutti<br />

coloro che erano segnati in nero nel libro<br />

della polizia, <strong>ed</strong> erano in molti, venivano<br />

ricercati, nessuno era sicuro nel proprio<br />

letto!<br />

Questo l’aspetto della città in quelle terrib<strong>il</strong>i<br />

giornate, la polizia proseguiva con gli<br />

arresti, le prigioni non bastavano più, i<br />

detenuti erano ammassati nei cameroni,<br />

nelle segrete, nei sotterranei, dappertutto.<br />

Cupo e s<strong>il</strong>enzioso <strong>il</strong> 23 ottobre 1867 sulla<br />

città , quei patrioti che riuscirono a sottrarsi<br />

al carcere e passare <strong>il</strong>lesi attraverso i fitti<br />

cordoni di truppa che barricavano in ogni<br />

parte le strade, accorrevano presso <strong>il</strong><br />

Comitato sostenendo che bisognava continuare<br />

a combattere a qualunque costo,<br />

ma a quella insospettata forza di volontà<br />

si contrapponeva la fatalità che, nella fattispecie,<br />

era costituita dalla mancanza di<br />

armi.<br />

Fu allora che i fratelli Cairoli si accinsero a<br />

quell’ardua impresa che sarebbe costata la<br />

vita a uno di loro assieme ad altri settanta<br />

compagni.<br />

Questi, recuperati un buon numero di<br />

fuc<strong>il</strong>i, presero la Via Monti Parioli con l’intento<br />

di penetrare in città e portare soccorso<br />

ai cittadini di Roma, erano le quattro<br />

pomeridiane quando furono scoperti; V<strong>il</strong>la<br />

Glori venne assalita dagli zuavi del papa<br />

con un rapporto di forze dieci volte superiore,<br />

gli insorti si difesero eroicamente,<br />

ma furono schiacciati da quella forza preponderante,<br />

<strong>il</strong> sangue italiano scorreva<br />

sotto le baionette dei mercenari.<br />

Roma era dunque stretta in un cerchio di<br />

ferro e di fuoco e mentre gli sgherri<br />

stranieri ribadivano la loro forza e i feroci<br />

poliziotti esercitavano <strong>il</strong> loro ufficio di<br />

Caserma Serristori<br />

manigoldi, l’animo dei generosi combattenti<br />

resisteva, essi avevano giurato di vincere<br />

o di morire.<br />

Fatto memorab<strong>il</strong>e di quei giorni è quello<br />

che ebbe come protagonista una figura<br />

femmin<strong>il</strong>e, quella di Giuditta Tavani<br />

Arquati, una donna bella, alta, aitante<br />

nella persona, dallo sguardo scint<strong>il</strong>lante,<br />

romana di buona famiglia, seguace di<br />

Garibaldi, una donna che gli spioni del<br />

papa, nei loro rapporti, definivano:<br />

”Sciagurata donna” oppure: “Ossessa rivoluzionaria”.<br />

Il nucleo di ribelli di Trastevere, raccolto<br />

attorno a Giuditta, era formato da figure<br />

non eminenti in città , ma attive negli<br />

ambienti popolari, fra questi: Pietro Luzzi<br />

era calzolaio; Romano Mariotti garzone<br />

calzolaio; i due fratelli Martinoli e i<br />

Sabbatucci padre e figlio cappellai,<br />

Giacomo Marcucci ebanista, Oreste<br />

Tacchini sarto, Luigi Albanesi maiolicaro.<br />

Trastevere era <strong>il</strong> quartiere di Roma che<br />

godeva di pessima fama tra gli aristocratici<br />

e negli ambienti borghesi, essendo considerato<br />

un covo di accoltellatori, la sua<br />

stessa composizione sociale ne faceva un<br />

luogo di agitazione e ribellione; nel cuore<br />

del quartiere, <strong>il</strong> lanificio di Giulio Ajani di<br />

Via della Lungaretta, era diventato uno dei<br />

principali punti di ritrovo che, insieme alle<br />

osterie trasteverine, erano tenuti d’occhio<br />

dalla polizia perché considerati luoghi di<br />

sovversione, non per caso i lavoratori lanari<br />

avevano una ricca tradizione di organizzazione<br />

e di proteste, l’industria tess<strong>il</strong>e e,<br />

in particolare quella dei drappi di lana, era<br />

la più sv<strong>il</strong>uppata in città .<br />

Giuditta Tavani Arquati, incinta di sei mesi,


<strong>Campo</strong> de’ fiori 13<br />

M<br />

o<br />

n<br />

t<br />

i<br />

e<br />

morì combattendo, pistola in pugno, uccisa<br />

a colpi di baionetta dagli zuavi pontifici<br />

venerdì 25 ottobre, mentre tentava l’ultima<br />

disperata resistenza che faceva seguito<br />

alla fallita sortita dei fratelli Cairoli; essa<br />

venne uccisa insieme al figlio appena undicenne,<br />

asserragliata in quel covo di ribelli<br />

dove potevano disporre soltanto di 28<br />

fuc<strong>il</strong>i e 20 bombe.<br />

Traditi da una delazione, sorpresi senza<br />

scampo, i ribelli caddero uno dopo l’altro.<br />

In quello stesso giorno, quasi volesse vendicare<br />

gli assassinati di Casa Ajani,<br />

Garibaldi riportava una splendida vittoria a<br />

Monte Rotondo.<br />

Abbiamo visto come, a seguito del fallito<br />

attentato alla Caserma Serristori, i patrioti<br />

accorsi dopo scoppio furono arrestati dalle<br />

pattuglie degli zuavi papalini, tra questi,<br />

Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti; celebrato<br />

<strong>il</strong> processo, dopo tr<strong>ed</strong>ici mesi di carcere,<br />

furono condotti al patibolo.<br />

Correva <strong>il</strong> 24 novembre dell’anno 1868<br />

quando l‘orologio delle Carceri Nove<br />

suonò lentamente le cinque ore, non si<br />

v<strong>ed</strong>eva ancora <strong>il</strong> primo chiarore del mattino,<br />

era ancor notte, notte profonda.<br />

Improvvisamente nella strada si sentì uno<br />

scalpito di cavalli e <strong>il</strong> ruotare di due carrozze,<br />

Monti e Tognetti rabbrividirono,<br />

erano i cavalli della scorta, erano le carrozze<br />

che dovevano condurli al patibolo.<br />

Scesero entrambi dalle scale, varcarono la<br />

porta delle Carceri Nove <strong>ed</strong> entrarono ciascuno<br />

in una carrozza che li avrebbe condotti<br />

fino a pi<strong>ed</strong>i della ghigliottina insieme<br />

al gesuita confessore e a due confratelli<br />

confortatori; le carrozze si avviarono lentamente<br />

verso Piazza de’ Cerchi, scortate<br />

da drappelli di dragoni e gendarmi a<br />

cavallo che facevano sgombrare la gente<br />

che era affluita lungo <strong>il</strong> percorso.<br />

Il corteo proc<strong>ed</strong>eva lentissimo, giunse a<br />

Piazza de‘ Cerchi dopo un’ora di cammino,<br />

erano le sei e mezza del mattino, la piazza<br />

era deserta, gli armati che occupavano gli<br />

sbocchi imp<strong>ed</strong>ivano a chiunque l’accesso,<br />

era presente soltanto la truppa dei zuavi<br />

disposta in quadrato, <strong>il</strong> loro comandante<br />

aveva chiesto e <strong>il</strong> Papa aveva accordato,<br />

che essi potessero assistere al supplizio<br />

dei due condannati. In mezzo al quadrato<br />

m<strong>il</strong>itare un palco in legname e sopra la<br />

ghigliottina.<br />

Un uomo barbuto stava ritto in pi<strong>ed</strong>i con<br />

una mano appoggiata a uno dei bracci<br />

della ghigliottina, quell’uomo era <strong>il</strong> carnefice<br />

che, come d’uso, indossava una sontuosa<br />

veste scarlatta, altri due uomini<br />

erano s<strong>ed</strong>uti sulla scala che conduceva alla<br />

piattaforma, erano i suoi aiutanti.<br />

Le carrozze si fermarono presso al palco,<br />

Monti e Tognetti scesero aiutati dal confessore<br />

e dai confortatori, le carrozze<br />

ripartirono vuote; Monti per primo fu condotto<br />

a pi<strong>ed</strong>i della scala e gli fu ordinato di<br />

salire, giunto in cima alla piattaforma, <strong>il</strong><br />

carnefice lo fece inginocchiare e posare <strong>il</strong><br />

collo sul ceppo, quindi rialzò rapidamente<br />

la pesante lama di acciaio, Tognetti salì le<br />

scala a sua volta sospinto dal boia. In un<br />

attimo tutto fu finito.<br />

I due cadaveri furono chiusi nelle bare che<br />

partirono accompagnate dalla compagnia<br />

di San Giovanni Decollato, nella piazza<br />

guardata dai gendarmi rimanevano <strong>il</strong> carnefice<br />

e i suoi uomini intenti a smontare <strong>il</strong><br />

palco. Questa in sintesi l’esecuzione della<br />

condanna che la Sacra <strong>Con</strong>sulta aveva<br />

inflitto ai due martiri, due semplici giovani<br />

muratori.<br />

Da circa un decennio Piazza dei Cerchi era<br />

<strong>il</strong> luogo deputato alle condanne a morte e<br />

quel 24 novembre 1868 fu mob<strong>il</strong>itato tale<br />

Vincenzo Calducci successore di Giovanni<br />

Battista Bugatti,<br />

in arte Mastro<br />

Titta, boia dello<br />

Stato Pontificio<br />

dal 22 marzo<br />

1796 al 17 agosto<br />

1864. Il<br />

nuovo boia, fra <strong>il</strong><br />

20 maggio 1865<br />

e <strong>il</strong> 9 luglio 1870<br />

T<br />

o<br />

g<br />

n<br />

e<br />

t<br />

t<br />

i<br />

eseguì soltanto 14 condanne a morte.<br />

Ben poca cosa rispetto le 516 del suo pr<strong>ed</strong>ecessore!<br />

Scrive Indro Montanelli: I colpevoli della<br />

strage, subito catturati, confessavano e<br />

rivelavano imbarazzanti retroscena sui<br />

finanziamenti “Piemontesi”; dopo uno<br />

scrupoloso processo, durato oltre un anno,<br />

i due terroristi erano condannati a morte;<br />

singolare <strong>il</strong> fatto che i due condannati<br />

stessi, pentiti, rifiutassero di chi<strong>ed</strong>ere clemenza,<br />

v<strong>ed</strong>endo nel patibolo <strong>il</strong> solo modo<br />

per espiare la colpa di ventisette assassinati.<br />

Due obiezioni. E’ verissimo che qualsiasi<br />

Stato in guerra, dopo un attentato come<br />

quello dei due giovanissimi Monti e<br />

Tognetti, si sarebbe comportato allo stesso<br />

modo, ma <strong>il</strong> fatto è che quello del Papa<br />

non era un “qualsiasi Stato”, era lo “Stato<br />

della Chiesa” secondo la quale la vita è un<br />

dono di Dio, che solo Dio ha <strong>il</strong> potere di<br />

conc<strong>ed</strong>ere e di togliere.<br />

È su questo principio, se non erro, che si<br />

basa e si giustifica la grande protesta<br />

esplosa contro l’esecuzione capitale, non<br />

mi sembra questo <strong>il</strong> momento più adatto<br />

per rivangare certi prec<strong>ed</strong>enti del “Potere<br />

papalino” dai cui impegni temporali i cattolici<br />

italiani dovrebbero essere, come<br />

molti di essi sono, grati allo Stato di averli<br />

liberati. Sì ! Liberati! Chi scrive è un laico<br />

che non ha mai fatto professione di anticlericalismo,<br />

ma vorremmo che la Chiesa<br />

ci aiutasse a non far rinascere questa mala<br />

pianta che per un secolo e mezzo ha avvelenato<br />

e reso monca la vita di questo<br />

povero Paese.


14<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

di Carlo Cattani<br />

P e t e r<br />

F R A M P T O<br />

In concerto - 23 marzo 2011 - Auditorium Parco Della Musica<br />

Un Jeans, una maglietta & la chitarra a manetta<br />

Nel 1976 “cogliamo<br />

le prime<br />

mele” : nasce<br />

la <strong>Apple</strong> , la mitica<br />

azienda di computers<br />

Statunitense ….e vengono<br />

immessi sul mercato<br />

i suoi primi prodotti<br />

……… di lì in poi la<br />

“mela “ non sarà più<br />

solo un modo per riferirsi<br />

alla città di New<br />

York , “The Big <strong>Apple</strong>” ,<br />

o <strong>il</strong> frutto che oppure “<strong>il</strong> frutto<br />

proibito” del peccato<br />

originale di Adamo <strong>ed</strong><br />

Eva o ,ancora, la protagonista<br />

venefica della<br />

favola di Biancaneve<br />

…la mela si imporrà nell’immaginario collettivo<br />

come l’inconfondib<strong>il</strong>e marchio di<br />

un produttore di oggetti informatici …da<br />

favola ! Il 1976 è anche l’anno di un<br />

“gran botto” <strong>disco</strong>grafico ,quello di un<br />

musicista venticinquenne di origine inglese<br />

, già ,all’epoca professionista da molti anni<br />

nel mondo della musica , manipolatore di<br />

strumenti musicali sin dalla tenera età di 7<br />

anni: <strong>il</strong> suo primo strumento è fatto risalire<br />

ad un “banjolelee”<br />

, un ibrido tra <strong>il</strong><br />

banjio e l’ukulele<br />

,ritrovato in un<br />

baule riposto nella<br />

soffitta e donatogli<br />

amorevolmente<br />

dal papà , professore<br />

di liceo, che<br />

lo aveva conservato<br />

su espresso<br />

desiderio di sua<br />

madre nella speranza<br />

di un ut<strong>il</strong>izzo<br />

successivo da<br />

parte del nipote<br />

Peter . Parliamo di<br />

Peter Frampton<br />

, chitarrista –cantante<br />

–compositore-produttore<br />

e<br />

del suo “multi m<strong>il</strong>lion<br />

selling album “ FRAMPTON<br />

COMES ALIVE , un doppio lp dal<br />

vivo che impose la sua musica e l’<br />

immagine belloccia di un ragazzo<br />

dai “riccioli d’oro” che,faccetta<br />

pulita ,sguardo estatico,la chitarra<br />

a tracollo, “spaccava” all over the<br />

world con le note di quel <strong>disco</strong><br />

,conseguendo vendite davvero<br />

strab<strong>il</strong>ianti ! Quell’anno a Peter<br />

fu attribuito , nell’ambito dell’annuale<br />

contest “Rock Music<br />

Awards” ,<strong>il</strong> titolo di rock star dell’anno<br />

; a livello internazionale i<br />

giornali musicali gli d<strong>ed</strong>icarono<br />

copertine e corposi articoli (tra<br />

tante è memorab<strong>il</strong>e l’immagine a<br />

petto nudo pubblicata in copertina<br />

da Rolling Stones ) e <strong>il</strong> doppio lp,<br />

così come alcuni singoli , restarono<br />

a lungo nelle zone alte delle<br />

classifiche : qualche dato ? Oltre<br />

90 settimane di presenza nell’autorevole<br />

classifica di B<strong>il</strong>lboard nel biennio 76-77 e<br />

album dell’anno 1976 decretato dall’<br />

annuale “pool” indetto tra i lettori di Rolling<br />

Stones . Chi tra gli appassionati di musica<br />

rock non ricorda “Show Me the Way“,<br />

“Baby, I Love Your Way“, “Do You Feel<br />

Like We Do“, brani ancora oggi frequentemente<br />

trasmessi dalle radio a varie latitudini<br />

? COMES ALIVE è stato per molti<br />

anni certificato come l’album dal vivo più<br />

venduto nel mondo: pensate , quindi ,ai<br />

m<strong>il</strong>ioni di copie diffuse dal quel 6 gennaio<br />

del ’76, data della prima immissione sul<br />

mercato negli States e , ancora oggi, è l’album<br />

più noto di Peter Frampton vantando<br />

ri<strong>ed</strong>izioni periodiche che assicurano una<br />

sua presenza costante sugli scaffali dei<br />

negozi ma anche l’ inserimento di “Show<br />

Me the Way“ e “Baby, I Love Your Way“ ,<br />

senza dubbio i brani più famosi di Peter , in<br />

ogni raccolta “top rock hits anni 70” che<br />

si rispetti ! Si diceva , poc’anzi , che nel<br />

’76 Frampton non era musicista di “primo<br />

pelo” ; aveva alle spalle diverse esperienze<br />

<strong>disco</strong>grafiche e centinaia di concerti : i suoi<br />

inizii professionali risalgono al 1966 quando,s<strong>ed</strong>icenne<br />

, gli viene offerto di entrare<br />

nel gruppo beat dei “THE HERD” già in attività<br />

dalla prima metà dei ’60 .<strong>Con</strong> loro<br />

realizza alcuni singoli,che scalano la classifica<br />

Inglese, e l’unico lp del gruppo<br />

“Paradise lost” uscito nel ’68 (nda:<strong>il</strong> cd<br />

“ The complete The Herd” offre un’ottima<br />

panoramica della musica prodotta dal gruppo<br />

). In quello stesso ’68 Frampton ,per la<br />

sua avvenenza , viene nominato ,dai lettori<br />

di una rivista giovan<strong>il</strong>e, “The Face of ’68” .<br />

Ma la musica in questo gruppo gli va stretta<br />

e inizia una collaborazione parallela con<br />

<strong>il</strong> chitarrista Steve Marriott , grande protagonista<br />

della scena rock Inglese ,già negli<br />

Small Faces ,che sfocerà nella fondazione<br />

degli Humble Pie, (super) gruppo che non<br />

può sfuggire all’ascolto di un vero cultore<br />

della musica rock ! Qui la musica suona<br />

decisamente più energica : la band ottiene<br />

grandi consensi soprattutto negli States<br />

dove sbarca nel ’69 con diverse trascinanti<br />

esibizioni live . Frampton conclude l’esperienza<br />

con gli Humble Pie nel ’71 e inizia<br />

una sua carriera solistica producendo 4<br />

albums che ,però , non ottengono i<br />

riscontri commerciali di r<strong>il</strong>ievo dei prec<strong>ed</strong>enti<br />

lavori in seno agli Humble Pie .Tra la<br />

primavera e l’autunno del ’75 intraprende<br />

una intensa attiva concertistica , girando<br />

in lungo e in largo gli States con posti esauriti<br />

in ogni arena (curiosità : Frampton<br />

incrocia le sue esibizioni anche con i nostri<br />

ragazzi della Premiata Forneria Marconi a<br />

quell’epoca in auge tra i rockers Americani)<br />

. Dai tanti concerti di quel periodo verrà<br />

selezionata la fulminante scaletta per <strong>il</strong>


doppio live Comes Alive che ,come si diceva<br />

, produrrà enormi vendite e grandissima<br />

popolarità al musicista , grazie alla formula<br />

di “armonie , melodie & potenza” affidata<br />

a brani dai refrain accattivanti ,con<br />

assoli concreti e ben costruiti ,una voce e<br />

un suono inconfondib<strong>il</strong>i ….tutti elementi<br />

d’appeal per un pubblico giovan<strong>il</strong>e spensierato<br />

e di garanzia anche per ottenere una<br />

rotazione radiofonica a tambur battente !<br />

Negli anni a seguire ,Frampton manterrà<br />

alta la sua attività concertistica e <strong>disco</strong>grafica<br />

ma con responsi commerciali alterni :<br />

piazzerà ancora degli hit single in classifica<br />

tratti da alcuni degli album pubblicati tra la<br />

fine dei ’70 e gli anni ’80 ma i livelli di vendite<br />

raggiunti da Comes Alive saranno un<br />

lontanissimo ricordo. Presterà la sua chitarra<br />

anche per la musica di altri artisti in qualità<br />

di “session man” di lusso : un esempio<br />

su tutti ,è la collaborazione con <strong>il</strong> suo compagno<br />

<strong>ed</strong> amico di liceo David Bowie per la<br />

realizzazione dell’ lp Never let me down<br />

del 1987 e la successiva partecipazione al<br />

monumentale “Spider Glass tour” (nda:<br />

quello per intenderci con l’enorme struttura<br />

a forma di ragno che sovrastava <strong>il</strong> palco e<br />

la band ) ,anche approdato in Italia e a<br />

Roma allo stadio Flaminio per l’organizzazione<br />

di David Zard . Negli anni anni ‘90<br />

e fino ai primi del nuovo m<strong>il</strong>lennio la produzione<br />

<strong>disco</strong>grafica sarà limitata a poca<br />

cosa , affidata più che altro all’uscita di<br />

alcuni album dal vivo, che recuperano gli<br />

“highlights” del suo repertorio, unitamente<br />

alla pubblicazione di diversi dvd che testimoniano<br />

della sua costante attività concertistica<br />

e che ne confermano le qualità<br />

di onesto compositore e dotato performer<br />

alla chitarra . La storia <strong>disco</strong>grafica più<br />

recente “in studio” è rappresentata dalla<br />

pubblicazione dell’album di in<strong>ed</strong>iti Now<br />

nel 2003 , di Fingerprints nel 2006 , raccolta<br />

di cover in versione strumentale con <strong>il</strong><br />

quale ottiene un Grammy Awards e, a concludere<br />

<strong>il</strong> primo decennio del 2000 , l’album<br />

di in<strong>ed</strong>iti Thank You Mr Church<strong>il</strong>l per la<br />

promozione del quale gira <strong>il</strong> mondo con un<br />

tour che approdato anche in Italia per 2<br />

concerti,a M<strong>il</strong>ano e a Roma, lo ha visto esibirsi<br />

<strong>il</strong> 23 marzo scorso presso l’Auditorium<br />

“Parco della Musica” . Il confort e l’ampio<br />

palco della Sala Sinopoli , affollata da un<br />

pubblico non proprio giovanissimo , accolgono<br />

la band e tutta l’attrezzatura al<br />

seguito : strumenti e amplificazione per 5<br />

! Alle 21 in punto le luci di sala si spengono<br />

e uno scroscio di applausi del pubblico<br />

accompagna l’<strong>il</strong>luminazione progressiva<br />

del palco <strong>ed</strong> accoglie i quattro musicisti<br />

accompagnatori che ,solleciti, sf<strong>il</strong>ano<br />

raggiungendo i rispettivi strumenti ; qualche<br />

attimo di adattamento alle postazioni<br />

,la sistemazione di tracolle e f<strong>il</strong>i di connessione<br />

agli amplificatori e la musica<br />

parte con le note di “Off the hook” ,cover<br />

dei Rolling Stones dall’album del ’65<br />

“Rolling Stones,Now ! ” ,qui eseguita in una<br />

versione strumentale e sostenuta da un<br />

suono decisamente hard rock . Pochi<br />

secondi e dalla destra del palco li raggiunge<br />

Frampton ,jeans scoloriti e una<br />

maglietta nera ,fisico asciutto ,attempato e<br />

calvo ma dal sorriso e dalla dolcezza del<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

volto ancor lì a ricordare quel ragazzo del<br />

’76 ; assistito da un roadie, imbraccia e<br />

collega al sound system la sua “fida”<br />

Gibson Les Paul Standard nera e agganciandosi<br />

al giro di accordi altamente distorto<br />

del brano inizia a deliziarci con i<br />

primi accenni di assolo con <strong>il</strong> suo classico<br />

suono e tocco che gran parte del pubblico<br />

ben conosce e applaude …la seratina si<br />

preannuncia infuocata ! Ma con <strong>il</strong> brano<br />

successivo respiriamo già l’atmosfera del<br />

grande classico “Comes Alive”….chiudo per<br />

qualche attimo gli occhi e mi immagino in<br />

un’affollata arena Americana dove <strong>il</strong> suono<br />

ha un certo piacevole riverbero e folatine<br />

di vento in una serata estiva mi spazzolano<br />

i capelli ... è da lì che viene “It’s a plain<br />

shame” un rock’n’roll introdotto da un giro<br />

di accordi della sola chitarra di Frampton<br />

presto raggiunto dal gruppo …. appena<br />

una strofa di canto e siamo già al refrain ,<br />

impossib<strong>il</strong>e da non “doppiare” . Il tempo<br />

per una ballad e <strong>il</strong> gran classico del canzoniere<br />

di Frampton ,”Show me the way” ,è<br />

servito sul…palco , con l’immancab<strong>il</strong>e “talk<br />

box”, l’ effetto che ,reso proprio popolare<br />

dai solchi di Comes Alive , accoppiando la<br />

voce al suono della chitarra tramite una<br />

particolare circuitazione ,da l’impressione<br />

che lo strumento “prenda la parola” in<br />

relazione al movimento della bocca intorno<br />

ad un tubicino posto di fianco al microfono<br />

e collegato al “talk box” .Siamo già caldi e<br />

Frampton percepisce che tutti noi pendiamo<br />

dai suoi polpastrelli cosicchè affonda<br />

ben bene le dita sulle tastiere delle diverse<br />

chitarre che alterna in oltre due ore e<br />

mezzo di esibizione .<strong>Con</strong> lui si diverte e si<br />

dimena anche Stanley Sheldon, bassista di<br />

grande levatura e rinomato session man<br />

,che fu della partita in Comes Alive ma<br />

anche partecipe di altri successivi lavori e<br />

tour di Frampton . Peter è ironico e<br />

riscontra le battute che <strong>il</strong> pubblico gli indirizza<br />

in vari momenti dello spettacolo,<br />

come quando presentando <strong>il</strong> suo ultimo<br />

<strong>disco</strong>, Thank you Mr.Church<strong>il</strong> , mostra la<br />

copertina della versione in vin<strong>il</strong>e e a qualcuno<br />

che gli urla di lanciarla lui ,prontamente,<br />

risponde che ,intendendo che <strong>il</strong> <strong>disco</strong> è autobiografico<br />

<strong>ed</strong> aggiunge che è l’unica copia<br />

che possi<strong>ed</strong>e e con quella deve reclamizzare<br />

<strong>il</strong> <strong>disco</strong> per <strong>il</strong> resto del tour ….quindi<br />

non può disfarsene perché se non ci<br />

pensa lui alla promozione …e si lascia<br />

scappare un pesante giudizio verso le<br />

grandi multinazionali della musica : Aggiunge che<br />

presto lo riv<strong>ed</strong>remo ,forse a novembre, per<br />

<strong>il</strong> tour dei 35 anni della pubblicazione di<br />

Comes Alive con uno show di tre ore che<br />

riproporrà l’intera scaletta del <strong>disco</strong> e altri<br />

successi della sua carriera . Lo spettacolo<br />

prosegue saltando da brani tratti dall’ultimo<br />

<strong>disco</strong> alla granitica cover in versione strumentale<br />

dei Soundgarden ,Black Hole Sun ,<br />

tornando al suo repertorio degli anni settanta<br />

che risulta più noto e di maggior coinvolgimento<br />

per l’audience. Alle 23,40 dopo<br />

l’esecuzione di un solo bis e una scaletta<br />

complessiva di 16 brani lo show termina ,<strong>il</strong><br />

pubblico è tutto in pi<strong>ed</strong>i e in tripudio …si<br />

tenta di ottenere un nuovo ritorno del grup-<br />

po in scena ma la<br />

band si è già spesa<br />

e starà ormai pensando<br />

ad appetitosi<br />

manicaretti da gustare<br />

in qualche trattoria<br />

della Città<br />

Eterna; la sala si <strong>il</strong>lumina<br />

e <strong>il</strong> pubblico<br />

defluisce lentamente<br />

all’esterno ;percepisco<br />

,con le orecchie<br />

ancora ronzanti, i<br />

commenti positivi di<br />

alcuni che mi passano<br />

di fianco e tra me<br />

ne concordo i giudizi<br />

. Certo i capelli biondi<br />

al vento sono<br />

andati….. con <strong>il</strong> vento, e la fisicità del personaggio<br />

è consegnata all’album dei ricordi<br />

che in tante foto scandisce <strong>il</strong> pugno di<br />

anni d’oro di Frampton ; noi questa sera<br />

ci siamo però goduti l’essenza di quel<br />

ragazzo del ’76 che con la sua testa<br />

all’indietro e gli occhi chiusi , le mani intente<br />

a “strizzar” le corde della sua chitarra<br />

preferita ,una Gibson Les Paul nera dotata<br />

di tre magneti ,ci ha sbattuto in faccia <strong>il</strong><br />

suo genuino divertimento a 60 anni e<br />

ammaliato con <strong>il</strong> suo piacevole repertorio<br />

ricamato da una grande chitarra!<br />

C.C. © giugno 2011


16 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Ecologia e Ambiente<br />

Ecologia profonda<br />

Nasce negli anni ‘70 grazie al f<strong>il</strong>osofo norvegese Arne Naess<br />

di Giovanni<br />

Francola<br />

Cosa si intende per<br />

Ecologia Profonda?<br />

Un qualcosa che<br />

collega minoranze<br />

religiose e f<strong>il</strong>osofiche,<br />

in un certo<br />

senso può essere<br />

considerata come la<br />

saggezza che riesce<br />

a conservare <strong>il</strong><br />

ricordo di ciò che<br />

gli uomini sapevano<br />

un tempo.<br />

Il valore in sè della natura, è un modo di<br />

v<strong>ed</strong>ere le cose sotto un’altra lente.<br />

L’iniziatore di questa nuova f<strong>il</strong>osofia fu <strong>il</strong><br />

f<strong>il</strong>osofo norvegese Arne Naess che iniziò<br />

negli anni Settanta a distinguere tra ecologia<br />

superficiale e ecologia profonda, che<br />

nella sua stessa definizione letteraria va<br />

ben oltre le solite analisi asettiche dei problemi<br />

ambientali, come spesso accade<br />

nella scienza classica.<br />

In pratica non c’è nessuna scissione ontologica<br />

nel campo dell’esistenza, non c’è<br />

nessuna biforcazione tra<br />

realtà , fra l’uomo e regni<br />

non umani. Nel momento in<br />

cui noi percepiamo questi<br />

confini, viene meno la<br />

nostra consapevolezza di<br />

ecologia profonda.<br />

Questa essenza di ecologia<br />

profonda, sembrerebbe ben<br />

antec<strong>ed</strong>ente alle idee del<br />

f<strong>il</strong>osofo Arne, in quanto già<br />

nelle epoche storiche remote<br />

(cultura animista, indiana,<br />

ecc) erano evidenti<br />

atteggiamenti mentali unificatori,<br />

dove in realtà ogni<br />

elemento aveva valore in se<br />

e soprattutto universale.<br />

Per rendere meglio l’idea basta citare questa<br />

antica Preghiera Hopi: “sono parte<br />

della Madre Terra, sento <strong>il</strong> suo cuore battere<br />

sul mio, sento <strong>il</strong> suo dolore, la sua felicità<br />

, vivo la vita della roccia, sono una<br />

parte del Grande Mistero, ho sentito <strong>il</strong> suo<br />

lutto, ho sentito la sua saggezza, ho visto<br />

le sue creature che mi sono sorelle, gli animali,<br />

gli uccelli, le acque e i venti sussurranti,<br />

gli alberi e tutto quanto è in terra e<br />

ogni cosa nell’universo”.<br />

Mentre l’ecologia superficiale si ispira ad<br />

un’etica di conservazione e preservazione,<br />

l’ecologia profonda sostiene <strong>il</strong> valore intrinseco<br />

di tutti gli oggetti naturali. L’ecologia<br />

superficiale si può dire tranqu<strong>il</strong>lamente<br />

che è incentrata sull’uomo, considerando<br />

gli esseri umani al di sopra o al di fuori<br />

della Natura, come fonte di tutti i valori,<br />

assegnando alla Natura soltanto un valore<br />

strumentale o di ut<strong>il</strong>izzo. L’ecologia profonda<br />

invece non separa gli esseri umani,<br />

nè ogni altra cosa del creato dall’ambiente<br />

naturale. Essa non v<strong>ed</strong>e <strong>il</strong> mondo come<br />

una serie di oggetti separati, ma come una<br />

vera rete di fenomeni che sono fondamentalmente<br />

interconnessi e interdipendenti.<br />

E’ bene quindi, come sostiene Naess, che<br />

l’uomo si ponga domande più radicali, che<br />

mettano in discussione le nostre certezze<br />

superficiali della nostra concezione del<br />

mondo, concezione che spesso e volentieri<br />

v<strong>ed</strong>e l’uomo come unico protagonista<br />

assoluto della Terra e dominatore di tutte<br />

le altre creature. Quindi l’uomo deve<br />

diventare da motore centrale a semplice<br />

elemento della “trama della vita di cui è<br />

parte”.<br />

E’ indispensab<strong>il</strong>e quindi radicare nel pensiero<br />

una nuova etica universale e onnicomprensiva,<br />

una visione ecologica profonda,<br />

per poter di nuovo ritrovare equ<strong>il</strong>ibrio<br />

e positività nel nostro vivere.<br />

“<br />

L’uomo deve<br />

diventare da motore<br />

centrale a semplice<br />

elemento della<br />

“trama della vita di<br />

cui è parte<br />

“<br />

Protegge i tuoi valori<br />

S<strong>il</strong>via Malatesta - Via S. Felicissima, 25<br />

01033 Civita Castellana (VT)<br />

Tel.0761.599444 Fax 0761.599369<br />

s<strong>il</strong>viamalatesta@libero.it


18<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Casa S.S.Lazio-Centro sportivo di Formello<br />

25 Maggio 2011: una giornata con i campioni della serie A<br />

Per chi, come me, ama lo sport e la natura<br />

visitare <strong>il</strong> Centro Sportivo di Formello è<br />

sicuramente un’esperienza indimenticab<strong>il</strong>e<br />

e favolosa.<br />

La partenership tra la Previdorm, azienda<br />

leader nei sistemi di riposo ad alta tecnologia,<br />

e la S.S. Lazio, ha dato luogo all’evento<br />

“Previdorm apre le porte di<br />

Formello”, che ha permesso a grandi e<br />

bambini di incontrare i propri beniamini.<br />

La squadra, infatti, ha scelto i sistemi personalizzati<br />

Previdorm per i campioni e lo<br />

staff tecnico.<br />

A dare un po’ di refrigerio ad una giornata<br />

caldissima, i pini del Centro sportivo, completamente<br />

immerso nel verde, che fanno<br />

da cornice ai tanti campi in erba usati per<br />

gli allenamenti.<br />

La visita è iniziata con un piccolo rinfresco<br />

offerto ai tifosi, nel patio della bellissima<br />

struttura che ospita inoltre camere, zona<br />

relax e ristorante della squadra, accolti<br />

dalla gent<strong>il</strong>e signora Laura Zaccheo.<br />

A ridosso del patio si trova la sala stampa,di<br />

solito usata per le interviste di Mister<br />

Reja e c.,dove ci siamo s<strong>ed</strong>uti facendo<br />

finta di essere noi gli intervistati.<br />

Uscendo dalla sala, c’è stato l’incontro con<br />

la prima star della giornata:l’AQUILA.<br />

Maestosa, affascinante, fiera, ma doc<strong>il</strong>e<br />

come un cucciolo, si è lasciata accarezzare<br />

e fotografare.<br />

I bambini presenti sono impazziti letteralmente(anche<br />

noi grandi a dire <strong>il</strong> vero).<br />

A pi<strong>ed</strong>i abbiamo raggiunto, poi, le tribune<br />

del campo di allenamento, dove, dopo<br />

qualche minuto di ansiosa attesa, è arrivata<br />

la squadra.<br />

Mister Reja in testa e a seguire: Biava,<br />

Scaloni, Diakitè , Stendardo, Bresciano,<br />

Foggia, L<strong>ed</strong>esma, Hernanes, Mauri,<br />

Zarate, Floccari, Del Nero, Rocchi. Assenti<br />

Muslera, Lichtsteiner, Dias e Radu .<br />

I giocatori hanno dato vita ad una partitella<br />

a campo ridotto con due portieri d’eccezione:<br />

Zarate da una parte, piuttosto bravo<br />

anche tra i pali (sarà lui <strong>il</strong> nuovo portiere<br />

titolare?), e Foggia dall’altra.<br />

Come avrete intuito, i ruoli dei giocatori in<br />

campo non erano quelli che siamo abituati<br />

a v<strong>ed</strong>ere.<br />

Ad ogni goal segnato seguiva un’ovazione<br />

del pubblico. Il “profeta” Hernanes ha<br />

strappato applausi e sorrisi a tutti i tifosi,<br />

fingendo prima di lisciare goffamente <strong>il</strong><br />

pallone e finendo poi l’azione con <strong>il</strong> suo<br />

tipico salto mortale all’indietro. Un gesto<br />

da grande atleta.<br />

A fine partita, i bambini entusiasti si sono<br />

riversati in campo per gli autografi e le<br />

foto con i giocatori.<br />

Un grazie a tutti per la disponib<strong>il</strong>ità , ma<br />

soprattutto ad Hernanes, che è rimasto<br />

fino alla fine a soddisfare anche l’ultimo<br />

Ernanes e Cristiana Barduani c<br />

on la nostra rivista<br />

dei tifosi presenti e che ha riportato la<br />

Lazio a volare in alto.<br />

E’ d<strong>ed</strong>icata a lui la foto principale,lo merita<br />

anche perché con lui la Lazio è tornata<br />

a volare.<br />

E <strong>il</strong> volo ora deve essere anche più lungo,<br />

dato che <strong>il</strong> territorio da esplorare non è<br />

limitato solo all’Italia ma si estende<br />

all’Europa intera.<br />

Ora ragazzi l’Europa League vi aspetta,<br />

solo con la forza e <strong>il</strong> cuore che metterete<br />

in campo la Lazio potrà raggiungere<br />

obiettivi di prestigio.<br />

Cristiana Barduani


<strong>Campo</strong> de’ fiori 21<br />

Tecniche di r<strong>il</strong>evamento del negativo gessato e<br />

realizzazione del positivo in gesso per <strong>il</strong><br />

Plantare Funzionale di Root<br />

In questa <strong>ed</strong>izione <strong>il</strong> CENTRO ORTOPEDICO FLAMINIO vuole <strong>il</strong>lustrare l’ut<strong>il</strong>izzo di un’innovativa tecnica di realizzazione di un<br />

plantare funzionale, secondo la scuola americana di Root .<br />

Lo scopo di questa tecnica è quello di fornire la riproduzione del pi<strong>ed</strong>e che può essere ottenuta con una suoletta<br />

funzionale. Una suoletta funzionale è un plantare che controlla <strong>il</strong> movimento e la posizione del pi<strong>ed</strong>e durante la locomozione.<br />

La suoletta ristab<strong>il</strong>isce la normale funzione consentita dai limiti fisici del paziente.<br />

Un pi<strong>ed</strong>e normale prona al contatto del calcagno al suolo, adattandosi perfettamente alle variazioni del terreno e alle posizioni del<br />

corpo, dopodiché , durante la fase di spinta, <strong>il</strong> pi<strong>ed</strong>e supina per diventare come una leva rigida che sia stab<strong>il</strong>e e tale da sopportare <strong>il</strong><br />

peso senza tremolii di alcun genere. Il plantare dovrebbe agire sul calcagno in modo da creare una normale pronazione dell'articolazione<br />

Sottoastragalica e la supinazone durante la deambulazione. Dovrebbe inoltre agire sull'avampi<strong>ed</strong>e in modo da dare luogo a una<br />

posizione completamente prona (bloccata) dell'articolazione m<strong>ed</strong>iotarsale nella seconda parte dell’appoggio del pi<strong>ed</strong>e durante <strong>il</strong><br />

passo.<br />

Oltre a permettere un movimento "normale" del pi<strong>ed</strong>e, <strong>il</strong> plantare dovrebbe prevenire:<br />

l. Il movimento eccessivo del pi<strong>ed</strong>e.<br />

2. L'errata direzione del movimento del pi<strong>ed</strong>e in ogni fase del passo.<br />

1<br />

POSIZIONE DEL PAZIENTE<br />

Durante <strong>il</strong> casting <strong>il</strong> paziente dovrebbe stare in una posizione comoda e r<strong>il</strong>assata e tenere <strong>il</strong> pi<strong>ed</strong>e r<strong>il</strong>assato senza assumere posizioni<br />

particolari. Dovrebbe stare s<strong>ed</strong>uto in posizione sufficientemente inclinata per ottenerne <strong>il</strong> massimo r<strong>il</strong>assamento. In caso di<br />

irrigidimento di qualche muscolo, reclinare <strong>il</strong> paziente completamente.<br />

2 3<br />

POSIZIONE DELLA GAMBA<br />

Il ginocchio viene esteso <strong>ed</strong> <strong>il</strong> pi<strong>ed</strong>e portato in un piano<br />

sagittale ruotando la gamba.<br />

CONTROLLO DEI MOVIMENTI DI<br />

PRONO-SUPINAZIONE<br />

<strong>Con</strong>trollo del soggetto in<br />

posizione r<strong>il</strong>assata<br />

4 5<br />

POSIZIONARE IL PIEDE<br />

IN NEUTRA<br />

• Portare <strong>il</strong> pi<strong>ed</strong>e in estensione<br />

fino ad incontrare resistenza<br />

• Portare in “neutra” l’articolazione<br />

Sottoastragalica<br />

• Bloccare la m<strong>ed</strong>iotarsica a<br />

fine corsa pronatoria<br />

• “Sospendere” <strong>il</strong> pi<strong>ed</strong>e allineando<br />

<strong>il</strong> 5°dito al Metatarsale<br />

• <strong>Con</strong>trollare che non sia né<br />

addotto né abdotto<br />

posizione neutra né spinata<br />

né pronata<br />

Grazie all’ut<strong>il</strong>izzo di questa<br />

metodica è possib<strong>il</strong>e portare<br />

l’Articolazione Sotto Aastragalica<br />

in stato di quiete, anche<br />

nei pi<strong>ed</strong>i con funzionalità anomala.<br />

6<br />

<strong>Con</strong>trollo del soggetto in<br />

posizione corretta<br />

ESECUZIONE DEL CALCO IN GESSO<br />

Benda gessata<br />

in 2 o 3 strati<br />

Avvolgimento e<br />

modellatura<br />

Completa pronazione<br />

Posizionamento<br />

del pi<strong>ed</strong>e in<br />

“neutra”<br />

STILIZZAZIONE DEL POSITIVO<br />

Piantare un chiodino al centro della testa del 1°e del<br />

5°metatarsale, di cui sul 5°a quota 0 e sul 1°che sporga fino<br />

a far raggiungere la “posizione neutra”al retropi<strong>ed</strong>e.(fig.1).<br />

Costruire <strong>il</strong> “tacco” anteriore (fig.2) sul piano ottenuto e disegnare<br />

la “zona” di espansione. Applicare pasta di gesso colorato<br />

sulla zona di espansione e raccordare perfettamente con<br />

<strong>il</strong> “tacco” anteriore. Proc<strong>ed</strong>ere alla termoformatura del plantare<br />

in carbonio. (fig.4)<br />

Fig. 1<br />

Fig. 2 Fig. 3 Fig. 4<br />

Completa supinazione<br />

Dott. Daniele Cervoni<br />

Laureato in Tecniche<br />

Ortop<strong>ed</strong>iche<br />

Per maggiori<br />

informazioni<br />

o appuntamenti:<br />

Centro Ortop<strong>ed</strong>ico<br />

Flaminio<br />

Tel. 0761.517744<br />

Cell. 339.1816523


<strong>Campo</strong> de’ fiori 23<br />

II <strong>ed</strong>izione della sf<strong>il</strong>ata di solidarietà<br />

“Sotto le stelle”<br />

Il 14 Giugno a Sutri, organizzata dall’Associazione Arnies no profit a favore dei bambini del <strong>Con</strong>go<br />

Cambia location, quest’anno, la seconda<br />

<strong>ed</strong>izione di “Sotto le stelle”, sf<strong>il</strong>ata per la<br />

solidarietà , organizzata dall’Associazione<br />

Arnies no profit di Corchiano, in collaborazione<br />

con Ong Kakasu.<br />

Scenario deputato, una splendida v<strong>il</strong>la di<br />

Sutri, elegante e raffinata, cornice perfetta<br />

per abiti da cerimonia, da sposo e<br />

sposa, di altrettanto fascino, messi a disposizione<br />

da un noto atelier di Corchiano.<br />

Ma la serata, animata anche da numerosi<br />

artisti, ha visto come suo obiettivo principale,<br />

la raccolta di offerte per la realizzazione<br />

di nuovi progetti da portare a termine<br />

nella terra del <strong>Con</strong>go. Un breve e significativo<br />

f<strong>il</strong>mato ha <strong>il</strong>lustrato ai numerosi<br />

partecipanti intervenuti all’evento, quanto<br />

l’associazione è riuscita a fare, grazie ai<br />

fondi recuperati lo scorso anno, nel centro<br />

di accoglienza per bambini di strada<br />

“Maison de la vie”, gestito dall’organizzazione<br />

non governativa Kakasu di Kinshasa,<br />

nella Repubblica Democratica del <strong>Con</strong>go.<br />

Dopo la ristrutturazione del tetto, l’intonacatura<br />

delle aule scolastiche, e la creazione<br />

di una piccola struttura sportiva, nonché<br />

la somministrazione delle cure m<strong>ed</strong>iche<br />

per i bambini ospitati, <strong>il</strong> ricavato della<br />

serata di quest’anno sarà destinato alla<br />

realizzazione di una cucina<br />

attrezzata con annesso<br />

refettorio, oltre che delle<br />

inevitab<strong>il</strong>e assistenza di<br />

cui purtroppo i bambini<br />

hanno costante bisogno.<br />

Le serata si è aperta con<br />

un variegato buffet di prodotti<br />

tipici della Tuscia, di<br />

Orbetello, ma anche della<br />

comunità romena e pakistana<br />

di Corchiano, proprio<br />

in conformità con i<br />

principi cui si ispira l’Arnies.<br />

L’intrattenimento iniziale è<br />

stato affidato al gruppo<br />

teatrale “Comm<strong>ed</strong>ianti corchianesi”.<br />

Dopodiché , Marco Pasquetti, conduttore<br />

per l’occasione, ha presentato, di volta in<br />

volta, gli artisti che si sono alternati sul<br />

palco, oltre agli indossatori: i ballerini<br />

Matteo Tugnoli e Michela Bernardini, che<br />

hanno interpretato le coreografie di<br />

Massim<strong>il</strong>iano Pietrangeli; i cantanti<br />

Gabrielle Francia, Andrea Meli, Francesca<br />

Piergent<strong>il</strong>i <strong>ed</strong> Eugenio Picchiani; <strong>il</strong> pianista<br />

Alessio Nelli; Gianni D’Andria, Michael<br />

Jackson Tribute; <strong>ed</strong> i bambini di “Lo zaino<br />

in coro con Chiara”, guidati da Gertrude<br />

Da sx: <strong>il</strong> sindaco di Corchiano, Dott. Battisti Bengasi, Gertrude<br />

Prof<strong>il</strong>i, mamma di Maria Chiara, Marco Pasquetti e Padre<br />

Celestino, dell’Associazione Ong Kakasu.<br />

Prof<strong>il</strong>i, mamma della presidentessa<br />

dell’Associazione Arnies, Mariachiara<br />

Segato, scomparsa un anno e mezzo fa. A<br />

ricordarla, in questa circostanza anche<br />

Padre Celestino, dell’associazione Kakasu<br />

con la quale l’Arnies collabora da anni, <strong>ed</strong><br />

<strong>il</strong> Dott. Battisti Bengasi, sindaco di<br />

Corchiano, grandi sostenitori di progetti<br />

umanitari per i più bisognosi. “Pensare<br />

globale, agire locale”, questo lo slogan che<br />

unisce tutti coloro che, in un modo o nell’altro,<br />

vogliono portare avanti gli ideali di<br />

Mariachiara.<br />

Ermelinda Ben<strong>ed</strong>etti


24<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Dura da più di due secoli la lotta tra cristiani e massoni<br />

Anche nella Tuscia prende pi<strong>ed</strong>e la cremazione<br />

Qualche centinaia nel 2010, ma è diffic<strong>il</strong>e dare una stima precisa poichè molti,<br />

forse in imbarazzo, si rivolgono a Roma o Terni<br />

Cremazione: una<br />

battaglia infinita tra<br />

cristiani e massoni,<br />

iniziata nel XIX<br />

secolo. In realtà chi<br />

si batteva per ridurre<br />

i cadaveri in<br />

cenere, sosteneva<br />

che i cimiteri fossero<br />

gravi focolai di<br />

infezione e parlava<br />

di Secondiano Zeroli<br />

delle pericolose<br />

conseguenze della<br />

decomposizione dei corpi sulle aree circostanti<br />

a quella di sepoltura. Naturalmente<br />

la Chiesa si opponeva alla cremazione,<br />

perché “era una empietà perpetrare<br />

un’azione contro <strong>il</strong> corpo<br />

umano, anche se privo di vita, poiché<br />

esso era stato donato all’uomo direttamente<br />

da Dio e sarebbe risorto,<br />

insieme all’anima, per <strong>il</strong> Giudizio<br />

Universale”.<br />

La Chiesa era contraria<br />

soprattutto perché la cremazione<br />

avrebbe condotto ad<br />

una laicizzazione della cerimonia<br />

funebre, ma lo era<br />

anche l’opinione pubblica, sia<br />

per motivi religiosi, giacchè ,<br />

come affermava la Chiesa,<br />

veniva messa in dubbio la<br />

resurrezione dei defunti cre-<br />

mati, sia per motivi igienici, poiché le<br />

apparecchiature proposte erano ancora in<br />

fase di sperimentazione e dunque non<br />

facevano bene <strong>il</strong> loro lavoro. Ma anche per<br />

motivi culturali, perché la tradizione occidentale<br />

dell’inumazione, aveva una storia<br />

lunga diciannove secoli. La prima cremazione<br />

in età moderna avvenne a M<strong>il</strong>ano<br />

nel 1876, sulla salma dell’industriale<br />

ALBERTO KELLER (parte della sua er<strong>ed</strong>ità ,<br />

doveva andare per la messa a punto d’un<br />

moderno forno crematorio). La capitale<br />

lombarda fu la città pioniera della cremazione.<br />

Roma, invece, fu la città che fece<br />

maggior resistenza. Dal 1876, <strong>il</strong> governo,<br />

presi<strong>ed</strong>uto da DE PRETIS, autorizzò ufficialmente<br />

la cremazione in Italia. E solo<br />

nel 1963 la Chiesa modificò la sua posizione,<br />

conc<strong>ed</strong>endo che “la cremazione non<br />

veniva scelta in aperta negazione dei<br />

dogmi cristiani e non era cosa intrinsecamente<br />

cattiva o di per sé contraria alla<br />

religione cattolica”.<br />

In Italia venne<br />

ammessa nel 1876,<br />

grazie al governo<br />

De Pretis.<br />

Ma la Chiesa ne<br />

concesse l’impiego<br />

solo nel 1963.<br />

Ai giorni nostri, anche<br />

nella Tuscia, sono sempre<br />

più i congiunti dei morti<br />

che chi<strong>ed</strong>ono di ridurre le<br />

salme dei loro cari, in<br />

cenere. Nell’anno 2010,<br />

se ne possono contare<br />

già alcune centinaia,<br />

mentre nella sola Viterbo,<br />

ci sono circa m<strong>il</strong>le funera-<br />

li l’anno. Stab<strong>il</strong>ire la percentuale precisa<br />

delle cremazioni nell’intera Tuscia è diffic<strong>il</strong>e,<br />

poichè diversi congiunti preferiscono<br />

rivolgersi a Roma o a Terni, forse perché<br />

sussiste un certo imbarazzo nei confronti<br />

della comunità . Ad ogni modo, comunque<br />

si faccia, come scriveva <strong>il</strong> saggio SENECA,<br />

una cosa è certa, e cioè che “basta nascere<br />

per iniziare a morire!”.


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Come eravamo<br />

25<br />

LA VOGLIA, LA GIOIA, IL PIACERE, IL DOVERE …., DI RICORDARE<br />

di Alessandro Soli<br />

Dopo otto anni che<br />

curo questa rubrica su<br />

“<strong>Campo</strong> de’ fiori”, mi<br />

accorgo di aver trattato,<br />

più o meno bene,<br />

tutti gli argomenti che<br />

hanno a che fare con<br />

<strong>il</strong> titolo della stessa.<br />

Allora perché continuare?<br />

Perché scavare<br />

ancora in quella<br />

inesaurib<strong>il</strong>e miniera che sono i ricordi, le<br />

sensazioni della mia generazione, per trasmetterli,<br />

come ho sempre sperato, ai giovani<br />

di oggi? Ecco la voglia, quella che mi<br />

prende quando decido di smettere, quando<br />

voglio cambiare i miei scritti, parlare<br />

d’altro. Poi, magari, incontro per strada<br />

amici, coetanei che esternano la soddisfazione<br />

provata nel leggermi, che mi danno<br />

la spinta a farlo ancora, anzi, mi suggeri-<br />

“<br />

scono situazioni da me<br />

dimenticate o ignorate.<br />

Così la ritrovata voglia,<br />

diventa gioia, la gioia che<br />

si prova parlando con chi ti<br />

capisce, con chi gareggia<br />

con te nel riconoscere i<br />

volti di un’antica foto,<br />

ritrovata nel fondo di un<br />

cassetto e portata in r<strong>ed</strong>azione<br />

da qualcuno che<br />

quei nomi non li sa, ma<br />

vorrebbe saperli. La gioia<br />

I coetanei che<br />

esternano la<br />

soddisfazione<br />

provata nel leggermi,<br />

mi danno<br />

la spinta a continuare<br />

a<br />

scavare nei<br />

ricordi<br />

“<br />

di incrociare un vecchio amico che non<br />

v<strong>ed</strong>i da più di vent’anni, quella gioia che<br />

diventa commozione, quando rievochi una<br />

particolare situazione che ti ha visto protagonista<br />

con lui, tanti, tanti anni fa. Dalla<br />

gioia al piacere <strong>il</strong> passo è breve, è un<br />

passo importante, perchè ti permette,<br />

supportato dagli altri sensi, quali l’olfatto,<br />

<strong>il</strong> gusto e <strong>il</strong> tatto di dare un senso alla tua<br />

esistenza. “O’ profumo de’ cciammelle,<br />

che scappava dai forni a Pasqua e a San<br />

Marciano”, “’a domenica fatta de spinte pe’<br />

entrà ar Cinema Flaminio” (versi tratti<br />

dalla mia poesia “Civita mia”). Ed ancora,<br />

“ io vojo ballà co’ quella, perché te fa strigne”,<br />

quando si ballava nelle case, porta<br />

aperta, luce accesa, sotto la rigida presenza<br />

dei genitori. Altri tempi, che ci facevano<br />

passare per una generazione di stupidi,<br />

quando stupidi non eravamo, e<br />

non siamo. Infine <strong>il</strong> dovere, quello<br />

che avevamo<br />

verso i genitori e<br />

verso la società , quella<br />

società postbellica che si<br />

avviava, dopo la ricostruzione,<br />

attraverso <strong>il</strong> cosiddetto<br />

“boom economico”, a cambiare<br />

i nostri usi e costumi.<br />

Chi studiava, capiva i sacrifici<br />

che la famiglia faceva per<br />

garantirti istruzione e futuro,<br />

chi lavorava (a volte non<br />

Civita Castellana - primi anni ‘60. Spettacolo nella<br />

Parrocchia di San Lorenzo. Alessandro Soli, presentatore<br />

per sua scelta) si impegnava da subito ad<br />

aiutare economicamente, “a portà avanti<br />

‘a baracca”, e, perché no, “ a fà sse casa e<br />

sposà sse”. Potrei andare avanti ancora per<br />

m<strong>il</strong>le pagine, ma come sempre, preferisco<br />

centellinare questi miei scritti, per darVi<br />

modo, cari amici, di soppesare e riflettere<br />

su quanto sopra. Sono certo, comunque,<br />

che mi lascerete la voglia, la gioia, <strong>il</strong> piacere,<br />

<strong>il</strong> dovere… di ricordare.


26<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Personal news organization<br />

Come organizzare sul proprio computer un contenitore di news personalizzato<br />

Prima di inoltrarvi<br />

nel labirinto della<br />

ricerca delle informazioni<br />

ad personam,<br />

cioè dei tanti<br />

siti, portali e quant’altro<br />

possa essere<br />

ut<strong>il</strong>e al cittadino,<br />

voglio soffermarmi<br />

di Patrizia Caprioli su un nuovo termine<br />

che da pochissimi<br />

anni è stato introdotto soprattutto tra i<br />

giovani americani!<br />

“Personal news organization” sta per<br />

Organizzazione Personale per la raccolta<br />

delle Notizie<br />

Ogni uno di noi può accendere <strong>il</strong> proprio<br />

Computer e comportarsi come se stesse<br />

aprendo <strong>il</strong> quotidiano appena comprato.<br />

Solo che quando entrate nella Rete sarete<br />

di certo mitragliati da una raffica di informazioni,<br />

notizie <strong>ed</strong> eventi che neppure vi<br />

interessano alla lontana. Quando apriamo<br />

un giornale di solito leggiamo prima i titoli<br />

e poi diamo una sbirciatina a quello che<br />

potrebbe interessarci e lo approfondiamo.<br />

Possiamo architettare in Internet lo stesso<br />

sistema? Istallando un programma del<br />

tutto gratis e raccogliendo i link a quegli<br />

argomenti che ci interessano, possiamo<br />

realizzare <strong>il</strong> Nostro Giornale Ideale.<br />

Il programma che vi scaricherete, da<br />

Google oppure dal sito Freeonline<br />

(http://www.freeonline.org/ ), si chiama in<br />

gergo Fe<strong>ed</strong> Reader, ma viene anche<br />

nominato News Aggregator, oppure<br />

RSS Reader, e può essere paragonato<br />

ad un contenitore di notizie. Le notizie che<br />

voi catturerete vengono chiamate<br />

Fe<strong>ed</strong> RSS.<br />

Andiamo avanti con un esempio: scarico<br />

un software chiamato proprio Fe<strong>ed</strong><br />

Reader, ma in rete ne potete trovare<br />

anche tanti altri con altrettanti nomi<br />

diversi. Seguo le istruzioni e lo istallo<br />

sul mio PC.<br />

A questo punto entro nel sito della<br />

Gazzetta dello sport<br />

(http://www.gazzetta.it/ ) e cerco un<br />

bottoncino con la scritta RSS, mi compare<br />

un elenco di RSS con a fianco le<br />

tematiche che possono interessarmi,<br />

tipo calcio, tennis, nuoto ect ect. Clicco<br />

sul link a fianco e poi quando mi si<br />

apre la pagina di riferimento clicco su<br />

Sottoscrizione al fe<strong>ed</strong>. Vi si aprirà<br />

una piccola finestra del vostro software e<br />

lì dovete confermare cliccando su<br />

Sottoscrivi. In questo modo quella news<br />

sarà presente all’interno del vostro contenitore.<br />

Per v<strong>ed</strong>erle tutte assieme ogni giorno<br />

basta aprire <strong>il</strong> vostro programmino e<br />

giorno per giorno potete leggervi solo<br />

quello che vi interessa. Le news potete<br />

scaricarle anche dal sito dell’ANSA<br />

(http://www.ansa.it/ ) dove le tematiche<br />

sono più ampie: politica, religione, tecnologia.<br />

Oppure potete sottoscrivere RSS ai<br />

tanti giornali locali che sono online che vi<br />

terranno informati sulle notizie della vostra<br />

cittadina.<br />

Per organizzare le vostre informazioni on<br />

line potete anche creare delle Cartelle a<br />

tema dal comando dei Preferiti che trovate<br />

sulla barra di navigazione del vostro<br />

Browser. Quando salvate un sito che vi<br />

interessa state attenti anche a crearvi<br />

subito una Cartella in cui metterlo, così<br />

non dovete impazzire per trovare ciò che<br />

avete salvato.<br />

Un’altra dritta che posso darvi per la creazione<br />

del vostro “Personal news organization”<br />

è la sottoscrizione alla Newsletter.<br />

Essa non è altro che un’ema<strong>il</strong> dettagliata<br />

di informazioni, notizie <strong>ed</strong> eventi di ciò<br />

che vi interessa. Arriva direttamente nella<br />

vostra posta elettronica <strong>ed</strong> anche qui vi<br />

suggerisco di crearvi più cartelle con più<br />

argomenti mirati.<br />

Insomma <strong>il</strong> vostro Computer è un po’<br />

come <strong>il</strong> cassetto dei calzini: se non li mettete<br />

subito accoppiati vi troverete a girare<br />

con un calzino blu e l’altro verde.<br />

Buona navigazione!<br />

L’ANGOLO DEL PROF.A cura di Patrizia Caprioli<br />

Mini-spazio d<strong>ed</strong>icato a siti, portali, risorse in rete (gratis!) da poter usufruire come<br />

supporto didattico per gli insegnanti interessati a dare sempre nuovi input ai loro piccoli<br />

studenti.<br />

Dipartimento della Protezione Civ<strong>il</strong>e – Sito per i bambini:<br />

http://www.protezioneciv<strong>il</strong>e.gov.it/sitobambini/home.html<br />

Il sito spiega i vari Rischi in ambito ambientale attraverso una serie di animazioni per attrarre<br />

l’attenzione dei più piccoli.<br />

VISITA IL NOSTRO SITO<br />

www.campodefiori.biz


<strong>Campo</strong> de’ fiori 27


28<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Associazione Artistica Ivna<br />

ARTE, PROFESSIONALITA’, INTEGRAZIONE:<br />

TRE GIORNATE IN UN UNICO MOMENTO EDUCATIVO<br />

di Maria Cristina<br />

Bigarelli<br />

<strong>Con</strong>tatti ministeriali in<br />

ambito didattico e<br />

lavorativo danno <strong>il</strong> giusto<br />

spunto e la giusta<br />

verve alla Prof.ssa<br />

Paola Di Dato, qui<br />

intervistata, responsab<strong>il</strong>e<br />

del settore alternanza<br />

scuola-lavoro<br />

dell’IPSEOA “A.<br />

Farnese”, di far acquisire<br />

esperienze lavorative direttamente<br />

all’interno delle aziende. Partendo dall’obbligatorietà<br />

dello sv<strong>il</strong>uppo dell’alternanza<br />

come risposta alla legge degli Istituti<br />

Professionali, quindi prendendo <strong>il</strong> via da<br />

un semplice assolvere una funzione puramente<br />

tecnico-pratica, la Prof.ssa Paola Di<br />

Dato inserisce una sorta di organicità e<br />

produttività creativa che viene sv<strong>il</strong>uppata<br />

nei vari ambiti della ristorazione e del ricevimento.<br />

L’organizzazione si identifica con<br />

esperienze di vario genere attribuendo alle<br />

attività degli studenti un “quid” in più<br />

caratterizzando <strong>il</strong> tutto in una produzione<br />

artistica nella professionalità alberghiera.<br />

Per quanto riguarda le attività della scuola<br />

quest’anno la Professoressa ha proposto,<br />

ai ragazzi del post qualifica, produzione<br />

e formazione soprattutto pratiche,<br />

spendib<strong>il</strong>i sul mercato del lavoro senza le<br />

lezioni teoriche, e, se teoriche , dando la<br />

chance di far apprendere ai ragazzi una<br />

valenza professionale, ad esempio nella<br />

cerchia dell’HACCP, r<strong>il</strong>asciando loro <strong>il</strong><br />

diploma di manipolatore di alimenti, valido<br />

ai fini di legge. Parlando con la docente si<br />

ha l’idea di una folata di novità all’interno<br />

dell’ Istituto Professionale per<br />

l’Enogastronomia e dell’Ospitalità<br />

Alberghiera; si ha la sensazione di trovarsi<br />

di fronte ad un’imprenditrice d’avanguardia<br />

che sicuramente desidera portare novità<br />

, preparazione, competenze, freschezza<br />

di idee e di operatività : ci parla con passione<br />

e ab<strong>il</strong>ità delle tematiche che sono<br />

sv<strong>il</strong>uppate in variegati circuiti dell’”hotellerie”<br />

e nel “catering and beverage manager<br />

on duty”.<br />

La proposta sopra citata è stata rivolta a<br />

tutti gli studenti del quarto e del quinto<br />

Operatore della Ristorazione e Turistico,<br />

perché comunque l’inserimento nei v<strong>il</strong>laggi<br />

richi<strong>ed</strong>e competenze, formazione e ab<strong>il</strong>ità<br />

pratico-cognitive in modo diversificato:<br />

una preparazione a raggiera che lambisce<br />

la creatività e la fantasia in un ottimale<br />

connubio elaborativo<br />

di accoglienza<br />

e garbo eclettico,<br />

facendo del loro<br />

i n s e r i m e n t o<br />

aziendale l’Arte<br />

della Cordialità<br />

dell’appagamento<br />

del tratto visivo,<br />

gustativo e olfattivo.<br />

Adattare <strong>il</strong><br />

“food” a nuove<br />

richieste etniche,<br />

ambientali e culturali.<br />

La percentuale<br />

dei partecipanti<br />

è stata alta,<br />

tanto che sono<br />

stati istituiti cinque<br />

corsi. L’apice<br />

della soddisfazione<br />

per quest’anno si è raggiunto con l’intaglio<br />

artistico della frutta e della verdura<br />

per l’allestimento dei banchetti, anch’esso<br />

inserito nel book degli studenti. Tutto si<br />

sv<strong>il</strong>uppa all’interno dell’alternanza con la<br />

competente e preziosa collaborazione<br />

degli insegnanti tecnico-pratici e dei tecnici<br />

di laboratorio. Si è inoltre ipotizzato <strong>il</strong><br />

free style con attestato di frequenza. La<br />

specificità sensoriale di assaggiatore miele<br />

spendib<strong>il</strong>e sul mercato di primo livello ha<br />

avuto, anch’esso, un gran successo. Il<br />

tutto si è svolto sotto l’occhio di un pubblico<br />

attento, competente <strong>ed</strong> autorevole:<br />

un f<strong>il</strong> rouge di giornate d<strong>ed</strong>icate alla esternazione<br />

e all’esposizione iconografica, pratica<br />

e visiva suddivisa in tre momenti cronologici<br />

precisi ravvisab<strong>il</strong>i nella “Giornata<br />

del Miele”, in quella di “Un anno insieme”<br />

<strong>ed</strong> infine in “Un giorno qualunque”. La tr<strong>il</strong>ogia<br />

cronologica ci è stata ben presentata<br />

<strong>ed</strong> introdotta da persone qualificate nel<br />

loro ruolo di insegnanti, esperti del settore<br />

alberghiero e cittadini di spicco del territorio<br />

attraverso le interviste a noi r<strong>il</strong>asciate<br />

in occasione dell’Evento “Una giornata<br />

qualunque” che ha avuto luogo presso<br />

l’Istituto Alberghiero di Caprarola in simbiosi<br />

con l’Istituto “F.Orioli” di Viterbo.<br />

DIRIGENTE SCOLASTICO<br />

DELL’IPSEOA<br />

“Alessandro Farnese” di Caprarola,<br />

Prof.ssa Andreina OTTAVIANI<br />

Questa giornata del 20 maggio è stata<br />

preparata da diverso tempo, è stata vissuta<br />

e anche sofferta e adesso è <strong>il</strong> momento<br />

di godersela. L’impegno, l’amore, la<br />

passione, la d<strong>ed</strong>izione impiegati dagli studenti,<br />

dal corpo docente, dai membri della<br />

Compagnia teatrale, dai Professori Gloria<br />

Costantini e Ugo Sani, supervisore di questa<br />

giornata che è un successo: io sono<br />

fiera e orgogliosa di loro.<br />

L’organizzazione è nata da un mix di idee:<br />

innanzitutto dalla volontà dell’Ufficio scolastico<br />

Provinciale come cammino verso<br />

l’integrazione, tenendo presente che ha<br />

trovato la collaborazione dell’Istituto Orioli<br />

e del nostro Istituto, che insieme rappresentano<br />

circa <strong>il</strong> 92% degli alunni diversamente<br />

ab<strong>il</strong>i della Provincia. Vorrei specificare<br />

una cosa insieme al Preside Luigi<br />

Valente con <strong>il</strong> quale ci siamo trovati, che<br />

questa giornata non è la giornata<br />

dell’Orioli o dell’Ipseoa, ma è la giornata di<br />

tutti i ragazzi diversamente ab<strong>il</strong>i che trovano<br />

e cercano un percorso per <strong>il</strong> loro futuro<br />

all’interno di una professionalità che si<br />

muove in tante direzioni, in tanti indirizzi<br />

come l’ enogastronomico, di ricevimento<br />

con l’importante rappresentanza della<br />

s<strong>ed</strong>e di Montalto, la grafica pubblicitaria<br />

dell’Orioli e tutte quelle aree che riguardano<br />

la specificità di studio per <strong>il</strong> domani.<br />

PROF. Aldo Bellocchio<br />

…integrazione con questi ragazzi… per far<br />

v<strong>ed</strong>ere nelle giornate normali come vengono<br />

integrati, come lavorano, mettendo<br />

poi in vetrina tutti i prodotti artistico-professionali<br />

in 11 stand “Farnese”-“Orioli”


che sono dei veri e propri percorsi didattici<br />

e formativi. Vanno dal miele (attività<br />

curata dalla Prof.ssa P. Di Dato) alla lampada<br />

( lavorazioni di piatti e bevande curati<br />

dalla Prof.ssa Luisa Di Mauro insieme<br />

agli esperti di laboratorio M. Esposito e A.<br />

Loppi) come peculiarità ristorativo-alberghiera,<br />

dai mosaici, alla moda, curati<br />

dall’Orioli. Per la realizzazione di tale evento<br />

sono stati coinvolti tutti gli insegnanti di<br />

sostegno, dei progetti e tutti coloro che si<br />

sono resi disponib<strong>il</strong>i. Grande novità che ci<br />

fa v<strong>ed</strong>ere <strong>il</strong> “dietro le quinte” della scuola,<br />

mettendosi in mostra. Il bello, forse, è che<br />

per la prima volta due scuole con le loro<br />

succursali, con le loro realtà diverse si uniscono<br />

in un unico progetto con due dirigenti,<br />

invitando tutti i presidi, le autorità a<br />

condividere un grande e semplice momento<br />

umano e professionale. In un periodo<br />

in cui si parla di… scuola dei questionari…,<br />

questa iniziativa tenta di far emergere la<br />

vera essenza della scuola, fatta della partecipazione<br />

attiva dei ragazzi che fanno la<br />

parte della formazione. In questo modo<br />

prende forma l’insegnante che guida,<br />

accompagna e non impone. L’integrazione<br />

nella normalità , vivendola con spontaneità<br />

, con <strong>il</strong> sorriso, come è avvenuto per la<br />

nostra Compagnia Teatrale degli studenti<br />

del “Farnese” o nel progetto “Un anno<br />

insieme” Studenti che impiegando le loro<br />

ab<strong>il</strong>ità professionali e creative danno<br />

corpo ad un pranzo finale di alto valore<br />

artistico che incarna <strong>il</strong> percorso formativo,<br />

<strong>ed</strong>ucativo scolastico. E’ bello poter pensare<br />

a questi percorsi dove i ragazzi stanno<br />

lì , vivono e spiegano quello che fanno. Un<br />

giorno dove i ragazzi sono tutti quanti protagonisti.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 29<br />

NEOSINDACO DI CAPRAROLA<br />

DOTT. EUGENIO STELLIFERI<br />

Oggi mi piace ricordare che è la mia prima<br />

uscita come Sindaco del Comune di<br />

Caprarola e quindi già c’è una particolare<br />

emozione come intervento istituzionale<br />

che avviene in una Scuola a cui sono particolarmente<br />

legato da un affetto che<br />

viene da lontano. L’ emozione si è trasmessa<br />

ancora con più forza nel momento<br />

in cui ho avuto modo di poter v<strong>ed</strong>ere in<br />

tutti i suoi aspetti l’organizzazione di “Una<br />

giornata qualunque”, progetto che è fortemente<br />

positivo perché v<strong>ed</strong>e la collaborazione,<br />

la concentrazione e la condivisione<br />

di più scuole presenti sullo stesso territorio<br />

e quindi anche la collaborazione di più<br />

ragazzi <strong>il</strong> cui percorso si identifica in indirizzi<br />

didattici diversi uniti in unico momento,<br />

stimolando <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e l’inclusione<br />

tra i ragazzi diversamente ab<strong>il</strong>i con i ragazzi<br />

normodotati. Questo è un aspetto bellissimo,<br />

perché in realtà sono ricchi di<br />

tanto amore, di tanta passione, di tanta<br />

voglia di fare che possono riversare su<br />

tutti noi e su tutta la società . Oggi l’obiettivo<br />

è stato raggiunto e per questo un<br />

grande plauso va ai Dirigenti Ottaviani e<br />

Valente, al corpo docente, agli insegnanti<br />

tecnico-pratici, ai tecnici di laboratorio, agli<br />

insegnanti di sostegno che hanno prepara-<br />

to questi ragazzi in maniera veramente<br />

fantastica.<br />

Questa giornata qualunque per me è stata<br />

speciale perché ho ricevuto una forte<br />

emozione nel v<strong>ed</strong>ere la giusta via da percorrere:<br />

è compito delle Istituzioni stare a<br />

fianco di questi progetti, di tutto <strong>il</strong> personale<br />

che si impegna e che troverà sempre<br />

una porta aperta nel mio Comune per cercare<br />

di ottenere sempre maggiori risultati<br />

verso questa direzione.<br />

In questa occasione <strong>il</strong> Dott. CESARE CIAN-<br />

FANA, dirigente dell’Ufficio Scolastico provinciale,<br />

ringrazia entrambe le scuole per<br />

essere state trasmettitrici di emozioni e di<br />

professionalità con l’elegante sf<strong>il</strong>ata di<br />

MODA dell’Orioli, con la splendida performance<br />

della Compagnia Teatrale<br />

dell’IPSEOA “A. Farnese” e dei bellissimi<br />

stand. La professionalità nella scuola<br />

viterbese si fa onore da tutti i punti di<br />

vista. L’unione tra questi due Istituti, mi<br />

auguro – continua <strong>il</strong> Dirigente Cianfanaserva<br />

a stimolare altre unioni di scuole non<br />

necessariamente professionali per mettere<br />

in campo le professionalità .<br />

Il Presidente della Provincia MARCELLO<br />

MEROI ci parla di una giornata qualunque,sì<br />

, ma molto speciale perché è stato<br />

dimostrato che la disab<strong>il</strong>ità non può essere<br />

un problema sociale! Inoltre rivolge l’invito<br />

alla Compagnia Teatrale diretta dal<br />

Prof. A. Bellocchio con la collaborazione di<br />

altri colleghi, Santini, Roscani, Bigarelli e di<br />

Carassai, allo scopo di poter interpretare<br />

Rugantino New Generation a Viterbo. Così<br />

con lo sfondo scenografico artistico-pittorico<br />

realizzato dalla IVNA, dopo <strong>il</strong> suggestivo<br />

spettacolo all’aperto nella serata del 29<br />

maggio a Caprarola, la sera del 03 giugno<br />

va in scena a Viterbo come portavoce vivo<br />

della vivacità intellettuale, culturale, creativa<br />

della scuola <strong>ed</strong> anche dell’integrazione,<br />

riscuotendo consensi e successo…i<br />

riflettori si spengono, ma tutti ci auguriamo<br />

che quelle luci <strong>il</strong>luminino ancora <strong>il</strong> futuro<br />

dei nostri giovani studenti, artefici preziosi<br />

per <strong>il</strong> futuro della società umana…


30 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

di<br />

Daniele Vessella<br />

EMPOWERED<br />

di Adam Warren<br />

Edito da Edizioni BD – 4 volumi, in corso<br />

Straordinario, davvero! L’opera ha<br />

l’impianto supereroistico, ma non è<br />

la classica storia di super uomini<br />

che vincono sempre e comunque… è la<br />

storia di Emp, super eroina con un costume<br />

che le conferisce incr<strong>ed</strong>ib<strong>il</strong>i poteri,<br />

ma ha anche un’altra singolare particolarità<br />

: <strong>il</strong> tessuto è frag<strong>il</strong>issimo e si lacera<br />

ad ogni scontro, facendo rimanere la<br />

protagonista mezza nuda e senza poteri.<br />

I nemici hanno, così , vita fac<strong>il</strong>e per<br />

legarla e continuare le loro azioni criminali,<br />

finché non arrivano i super amici,<br />

colleghi di Emp, che la deridono facendole cadere l’autostima<br />

sotto i tacchi. Ecco, questo è uno dei punti di forza di questo<br />

fumetto: Emp dimostra un carattere umano, con pregi e<br />

difetti, che si deprime e si rialza. Questo la allontana molto<br />

dai super eroi invincib<strong>il</strong>i e ci possiamo imm<strong>ed</strong>esimare meglio<br />

in lei. Un altro fattore originale è che tra un capitolo e l’altro,<br />

Emp parla al lettore e noi le rispondiamo. Ulteriore punto di<br />

forza è <strong>il</strong> disegno: a matita, questo rende <strong>il</strong> tutto con una<br />

morbidezza senza pari <strong>ed</strong> emana un calore che la fr<strong>ed</strong>da<br />

china non riuscirà mai a dare. Io me ne sono innamorato!<br />

Lascio l’indirizzo del mio blog:<br />

http://danielevessella.blogspot.com/<br />

“Il Fumetto”<br />

LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA<br />

Mart<strong>ed</strong>ì e<br />

Mercol<strong>ed</strong>ì:<br />

antipasto, pizza<br />

e birra, 11


<strong>Campo</strong> de’ fiori 31<br />

La rubrica dei cognomi<br />

di Arnaldo Ricci<br />

arnaldo_ric@yahoo.it<br />

Crescenzi:<br />

Come appare<br />

nella lista, <strong>il</strong><br />

cognome più<br />

diffuso a Corchiano<br />

è Crescenzi.<br />

Adesso v<strong>ed</strong>iamo la<br />

diffusione e la dislocazione<br />

a livello<br />

nazionale.<br />

(presente in soli<br />

249 comuni d‘ Italia) questo cognome<br />

che risulta <strong>il</strong> primo di Corchiano in ordine<br />

di presenze, è m<strong>ed</strong>iamente diffuso in<br />

tutto <strong>il</strong> Lazio e sulla costa marchigiana, nel<br />

resto d’Italia è quasi inesistente o sporadicamente<br />

presente. Le sue origini, molto<br />

probab<strong>il</strong>mente, sono laziali.<br />

Prosperi: (presente in 400<br />

comuni d’Italia) la sua presenza è maggiormente<br />

evidente e concentrata nel<br />

Lazio e sulla costa abruzzese – marchigiana;<br />

anche nell’alta Toscana vi è una<br />

buona concentrazione. Nel sud Italia comprese<br />

le isole è scarsamente presente; in<br />

Molise è praticamente inesistente. La sua<br />

origine è laziale.<br />

I cinque cognomi<br />

più diffusi a<br />

Corchiano<br />

Tali cognomi in ordine di<br />

diffusione sono i seguenti:<br />

1° Crescenzi<br />

2° Prosperi<br />

3° Ben<strong>ed</strong>etti<br />

4° Piergent<strong>il</strong>i<br />

5° Ceccarelli<br />

Ben<strong>ed</strong>etti: (presente in ben<br />

1495 comuni d’Italia) esso è intensamente<br />

presente, nonché uniformemente<br />

distribuito sul tutto <strong>il</strong> territorio dell’Italia<br />

centro – settentrionale; nell’Italia meridionale<br />

comprese le isole è decisamente sporadico;<br />

è comunque presente in tutte le<br />

regioni. Data l’omogeneità di diffusione<br />

non si riesce a capire la sua zona di origine<br />

che ovviamente è in una regione<br />

dell’Italia centro – settentrionale.<br />

Piergent<strong>il</strong>i: (presente in soli<br />

140 comuni italiani) questo cognome<br />

è presente in modo non massiccio solo<br />

nel Lazio, Umbria e Marche. Nelle altre<br />

regioni è scarsamente diffuso. In particolare,<br />

in Sardegna, Puglia, Molise, Calabria<br />

e Valle d’Aosta, esso è totalmente assente.<br />

L’origine dovrebbe essere laziale.<br />

Ceccarelli: (presente in 745<br />

comuni italiani) la presenza di questo<br />

cognome è concentrata solo nelle regioni<br />

Lazio, Umbria, Toscana, Marche, Em<strong>il</strong>ia<br />

Romagna e nella zona di M<strong>il</strong>ano; in tutto <strong>il</strong><br />

resto d’Italia è scarsamente diffuso. In<br />

Bas<strong>il</strong>icata è totalmente inesistente. Di origine<br />

sicuramente laziale e probab<strong>il</strong>mente<br />

dalla provincia di Roma.<br />

Seguirà sul prossimo numero lo stesso<br />

studio per <strong>il</strong> comune di Carbognano.<br />

Per la tua pubblicità<br />

scegli<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

IL NUMERO UNO<br />

0761.513117<br />

info@campodefiori.biz


32<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Solo chi sceglie <strong>il</strong> bene <strong>ed</strong>ifica.<br />

Chi sceglie <strong>il</strong> male sfigura o distrugge.<br />

Chi non sceglie si lascia scegliere.<br />

La maturità<br />

della vita<br />

richi<strong>ed</strong>e a ciascuno<br />

di <strong>ed</strong>ificare.<br />

C’è chi costruisce<br />

case, c’è chi si d<strong>ed</strong>ica<br />

all’arte e alla cultura,<br />

chi all’insegnamento,<br />

chi alla cucina,<br />

chi alla cura del<br />

del Prof. Massimo<br />

proprio corpo…,<br />

Marsicola<br />

tutte attività che<br />

possono stare dentro<br />

<strong>il</strong> termine di <strong>ed</strong>ificazione. Ma ben pochi<br />

sanno che l’esercizio e la cura esteriore<br />

delle cose, sono, in effetti, una palestra<br />

per la cura e l’<strong>ed</strong>ificazione interiore. Ma<br />

l’atto dell’<strong>ed</strong>ificare va soggetto alle potenze<br />

del mondo, le potenze del bene e del<br />

male, e poiché una sola è la potenza chiaro<br />

segno dell’<strong>ed</strong>ificazione, non potrà dire<br />

di stare <strong>ed</strong>ificando chi non ha espulso da<br />

sé la potenza del male. Il male infatti, non<br />

<strong>ed</strong>ifica ma distrugge, sfigura. Solo <strong>il</strong> bene<br />

costruisce. Il conflitto deve poter servire<br />

per fare una scelta di<br />

campo. Solo quando hai<br />

scelto potrai iniziare ad<br />

<strong>ed</strong>ificare. Per <strong>ed</strong>ificare<br />

occorre nutrire l’intelligenza<br />

con pensieri buoni corroborati<br />

da opere buone.<br />

Ma come potrà progr<strong>ed</strong>ire<br />

nell’intelligenza del bene<br />

chi continua a tenere i<br />

pi<strong>ed</strong>i anche nella potenza<br />

del male? Non è<br />

possib<strong>il</strong>e <strong>ed</strong>ificare<br />

l’intelligenza mantenendo<br />

i pi<strong>ed</strong>i in<br />

due staffe. Ecco<br />

L’esercizio e la cura<br />

esteriore delle cose<br />

sono una palestra<br />

per la cura e<br />

l’<strong>ed</strong>ificazione<br />

interiore.<br />

perché nel<br />

Vangelo si legge “<br />

con Dio o con<br />

m a m m o n a ” .<br />

L’<strong>ed</strong>ificazione che<br />

avvenisse seguendo<br />

amb<strong>ed</strong>ue le<br />

potenze è una<br />

non-<strong>ed</strong>ificazione;<br />

e <strong>il</strong> suo prodotto è<br />

nullo. Ogni passo<br />

fatto nella direzione<br />

del bene viene<br />

annullato dal corrispondente<br />

passo fatto nella direzione del<br />

male. Per camminare in avanti, senza fare<br />

giri viziosi, bisogna darsi una direzione <strong>ed</strong><br />

avanzare in essa. Non secondo opportunità<br />

, l’opportunità del momento; ma secondo<br />

verità . Se ciò non avviene l’anima è<br />

sempre insoddisfatta e la<br />

persona è sofferente.<br />

Sono questi i segni della<br />

doppiezza. L’anima è<br />

come lacerata perché e<br />

tirata da due diverse<br />

potenze in due diverse<br />

direzioni. Un’anima lacerata<br />

è quella che indirizza<br />

ambiguamente nelle due<br />

direzioni la sua attività ,<br />

che non distingue <strong>il</strong><br />

bene dal male, che si<br />

barcamena, che<br />

vuole stare nel<br />

mezzo. E’ un anima<br />

che si lascia scegliere.<br />

E’ la condizione<br />

dell’ipocrita. Devi<br />

scegliere! Non puoi<br />

pensare di vivere nel<br />

gaudio, nella gioia se<br />

non scegli <strong>il</strong> bene.<br />

Un’anima cattiva e<br />

violenta esprime<br />

un’anima incattivita e<br />

violentata. Infligge<br />

tormenti agli altri<br />

volendo condividere<br />

con gli altri quelli che<br />

sono i suoi tormenti. Un’anima buona e<br />

tranqu<strong>il</strong>la irradia intorno a sé bontà e<br />

tranqu<strong>il</strong>lità . I bambini, non avendo ancora<br />

conosciuto la malizia, proc<strong>ed</strong>ono sempre<br />

in avanti, nella m<strong>ed</strong>esima direzione. Per<br />

ciò crescono. I santi, allo stesso modo,<br />

proc<strong>ed</strong>ono sempre in avanti, forti e sicuri,<br />

alimentati dalla potenza del bene per<br />

avere scelto <strong>il</strong> bene. Ecco perché gli uni e<br />

gli altri sono sim<strong>il</strong>i. I santi e i bambini. I<br />

bambini sono santi perché non hanno<br />

ancora l’anima corrotta dalla malizia; i<br />

santi sono tali per averla vinta <strong>ed</strong> espunta<br />

da sé . L’anima degli uni e degli altri è vergine<br />

e pura e comprende la verità senza <strong>il</strong><br />

dubbio, esprimendo una f<strong>ed</strong>e piena e<br />

matura.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 33<br />

IL FURTO DEI SANTI GIOVANNI E MARCIANO<br />

Era <strong>il</strong> 1700. Ma dopo <strong>il</strong> ritrovamento delle reliquie, fu fatta grande festa<br />

di Francesca<br />

Pelinga<br />

Nel 1700 successe<br />

un fatto<br />

molto grave che<br />

gettò nello sconforto<br />

i cittadini di Civita. Il<br />

15 settembre, alla<br />

vig<strong>il</strong>ia della festa dei<br />

santi patroni, dovendo<br />

esporre le reliquie e<br />

portare in processione<br />

l’urna, racchiusa<br />

dentro una nicchia<br />

incavata al muro<br />

sopra l’altare, prima dei vespri, l’arciprete<br />

Domenico De Santis, con i canonici, gli<br />

altri del clero e Paolo Danesi, maestro<br />

delle cerimonie si apprestarono ad aprire<br />

la nicchia. Ma messa la chiave nella serratura,<br />

la porta non si aprì . Nel ritirarla si<br />

accorsero che era aperta e che le reliquie<br />

non vi erano piu e sugli stipiti vi erano<br />

segni di scalfitture. Grande fu lo sgomento!<br />

Imm<strong>ed</strong>iatamente avvisato, <strong>il</strong> vescovo<br />

Simone Aleotti chiamò due fabbri chiavari<br />

che confermarono lo scasso fatto con<br />

uno scalpello. Dietro fondati indizi furono<br />

arrestati <strong>il</strong> 16 settembre due persone. Il<br />

furto era avvenuto <strong>il</strong> 31 agosto, i due ladri<br />

furono rinchiusi nel Forte e, dopo un lungo<br />

processo, <strong>il</strong> 14 giugno del 1701 furono<br />

condannati: uno alla pena dei triremi per<br />

dieci anni, l’altro all’ergastolo. Purtroppo<br />

non fu possib<strong>il</strong>e ritrovare la cassetta alla<br />

quale era stato tolto l’argento che la ricopriva<br />

ma furono recuperate le reliquie.<br />

Iinfatti, <strong>il</strong> 15 apr<strong>il</strong>e del 1701, fra’ Giacomo<br />

Fiorini, eremita della chiesa della Madonna<br />

delle Piaggie, che abitava nella sagrestia,<br />

andando ad aprire la porta della chiesa la<br />

mattina presto, vide per terra un involto di<br />

panno di seta. Lo raccolse, lo aprì e vi trovò<br />

un mucchio di ossa. Capì , allora, che<br />

erano le reliquie dei santi Giovanni e<br />

Marciano. Il giorno seguente si recò a<br />

casa del canonico Giovanni Curiola al<br />

quale raccontò <strong>il</strong> ritrovamento e, riconosciute<br />

le reliquie, <strong>il</strong> canonico ordinò al<br />

Fiorini di portarle al vescovo Aleotti che si<br />

trovava a Bassanello. Il 21 maggio 1701 i<br />

m<strong>ed</strong>ici chirurghi Prospero Mazzoni e<br />

Bartolomeo De Angelis fecero un esame<br />

delle ossa, ripetuto, poi, <strong>il</strong> 28 maggio da<br />

altri due chirurghi, Arcangelo Testa e<br />

Michele Fantini, i quali stab<strong>il</strong>irono che<br />

quelle erano le ossa dei santi grazie anche<br />

alla confessione di uno degli autori del<br />

furto. Anche i canonici riconobbero <strong>il</strong><br />

panno che ricopriva l’urna. Il 15 settembre<br />

del 1701, un anno dopo <strong>il</strong> furto, grazie alle<br />

offerte dei f<strong>ed</strong>eli fu fatta una nuova urna<br />

d’argento. Il Vescovo, accompagnato dal<br />

Clero, dai Canonici, dal Governatore, dai<br />

<strong>Con</strong>servatori e da tutti i civitonici, trasportò<br />

, sotto <strong>il</strong> baldacchino, le reliquie alla<br />

catt<strong>ed</strong>rale e le ben<strong>ed</strong>isse. Il 26 agosto<br />

1720 Mons.Tenderini aprì l’urna, la ornò<br />

di fiori d’argento e di seta e la chiuse di<br />

nuovo apponendovi <strong>il</strong> suo sig<strong>il</strong>lo. Nel 1903<br />

solenni furono i festeggiamenti per la celebrazione<br />

del XVI centenario del loro martirio.<br />

Il Comitato per le feste che fu eletto<br />

fra <strong>il</strong> Clero e le varie classi dei civitonici<br />

sotto la presidenza del vescovo Ghezzi,<br />

fece le cose in grande. Fu fatto un grande<br />

manifesto a colori con <strong>il</strong>lustrazioni rappresentanti<br />

la facciata della Catt<strong>ed</strong>rale, <strong>il</strong><br />

palazzo Municipale (era sindaco Ulderico<br />

Midossi), <strong>il</strong> Forte Sangallo e la Via<br />

Romana, che notificava <strong>il</strong> programma delle<br />

feste patronali. Nella Catt<strong>ed</strong>rale fu realizzato<br />

uno straordinario addobbo; si celebrarono<br />

tre messe nei giorni 16,18,19 settembre<br />

presi<strong>ed</strong>ute da Mons.Parsi vescovo<br />

di Bagnoreggio, Mons.Gandolfi, vescovo di<br />

Poggo Mirteto, e, naturalmente, Mons.<br />

Ghezzi. Sotto la direzione del maestro<br />

Moriconi furono eseguite musiche da<br />

importanti artisti di Roma. Il Duomo fu <strong>il</strong>luminato<br />

con circa sessanta lampadari e<br />

moltissime cornucopie contenenti circa<br />

1500 candele, disposte a disegno lungo la<br />

navata. Anche la facciata fu <strong>il</strong>luminata. Le<br />

feste religiose coincisero con quelle delle<br />

autorità cittadine: vi furono due tombole<br />

una di L.800, l’altra di L.250. Si svolsero,<br />

poi, corse con <strong>il</strong> fantino, corse dei fiori<br />

nella via Romana, e vennero lanciati globi<br />

aerostatici a sorpresa. Suonò la banda<br />

cittadina insieme alle bande municipali di<br />

Caprarola e Carbognano.Spettacoli pirotecnici<br />

furono ripuetuti più volte. Grande<br />

fu la soddisfazione dei cittadini per questa<br />

manifestazione e i Santi Patroni furono<br />

portati in trionfo per le vie di Civita.


34<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

IL MURO DI VIA DEL FORTE<br />

Casa Masciolini e la determinazione di piazza di Massa<br />

del Prof. Architetto Enea Cisbani<br />

FOTO A: la casa Masciolini FOTO B: <strong>il</strong> piano urbanistico FOTO C: la nuova via<br />

...continua dal numero 81<br />

Prima di addentrarci nella disamina dell’intero<br />

progetto di sistemazione urbanistica<br />

dell’area di piazza di Massa, è necessario<br />

identificare catastalmente l’abitazione al<br />

centro delle attenzioni, sia da parte della<br />

congregazione del Seminario che del<br />

Municipio nella persona del suo<br />

Gonfaloniere, ovvero <strong>il</strong> Sindaco, Giacomo<br />

Franci. Attualmente, nel vigente catasto<br />

<strong>ed</strong><strong>il</strong>izio <strong>ed</strong> urbano della provincia di<br />

Viterbo, l’immob<strong>il</strong>e in oggetto è identificato<br />

alla particella n.185 del foglio 27 del<br />

Comune di Civita Castellana.<br />

In origine era un fabbricato abitativo, composto<br />

da una stalla al piano terra e la residenza<br />

al piano primo, di proprietà di Maria<br />

Masciolini, v<strong>ed</strong>ova e senza figli, posto tra<br />

una fitta schiera di abitazioni di origine<br />

m<strong>ed</strong>ioevale e la possente sagoma del<br />

palazzo Andos<strong>il</strong>la, retto e di proprietà<br />

dell’Amministrazione dei beni della marchesa<br />

Orsola Andos<strong>il</strong>la.<br />

Un semplice e modesto fabbricato che<br />

successivamente, agli inizi del ‘900, venne<br />

sopraelevato di due piani e internamente<br />

modificato nella sua originaria conformazione<br />

(v<strong>ed</strong>i foto A).<br />

In un rapporto del marzo 1856, v<strong>ed</strong>iamo<br />

come le autorità del tempo, intendevano<br />

risolvere l’intera questione: “……..Non<br />

conoscendosi <strong>il</strong> piano di esecuzione della<br />

intrapresa chiusura, quei poveri abitanti<br />

mai si calmeranno e potrebbe darsi <strong>il</strong> caso<br />

che uniti ad altra gente della popolazione<br />

venissero a passi dispiacentissimi e clamorosi,<br />

costretti dalla disperazione, che oltre<br />

ad essere naturalmente un vicolo privo di<br />

sole e di aria, peggiore diverrebbe chiudendolo<br />

o restringendolo memori degli<br />

anni 1854 e 1855, perché ivi fece principio<br />

e strage <strong>il</strong> colera per due anni consecutivi.<br />

Ecco perché dissi scabioso <strong>ed</strong> inconc<strong>il</strong>iab<strong>il</strong>e,<br />

<strong>ed</strong> anche scabioso per <strong>il</strong> piano che<br />

sarebbe di qualche dispendio. Per <strong>il</strong><br />

Venerab<strong>il</strong>e Seminario, sarebbe bene<br />

lasciare una fetta di almeno quattro metri<br />

che dalla via del forte mettesse alla via del<br />

governo. Comprare una picciola casetta<br />

della v<strong>ed</strong>ova Masciolini con sottoposta<br />

stalla dello Sp<strong>ed</strong>ale a ridosso della parte di<br />

levante del Seminario, tagliare una fetta<br />

dell’orto del Governatore e formare un<br />

vicolo che dalla strada del forte mettesse<br />

alla corriera incrociando la strada del<br />

governo. Questa nuova apertura darebbe<br />

un giro d’aria maggiore agli abitanti di<br />

quella via e del Seminario stesso e così si<br />

placherebbero gli abitanti reclamanti e si<br />

quieterebbe l’intera popolazione per l’interrotto<br />

giro delle solenni processioni che<br />

ivi potrebbero passare. Su tali spese<br />

potrebbe supplire anche la comune, come<br />

spero che <strong>il</strong> municipio l’ammettesse in via<br />

di <strong>Con</strong>c<strong>il</strong>iazione….”.<br />

Va r<strong>il</strong>evato che l’intera vicenda aveva<br />

ormai assunto i toni di un affare di stato,<br />

tanto da arrivare sul tavolo dei massimi<br />

responsab<strong>il</strong>i dello Stato Pontificio e deve<br />

essere sottolineato che anche all’interno<br />

dello stesso consiglio comunale la situazione<br />

non era certo una delle migliori, con<br />

l’intera amministrazione divisa in due<br />

fazioni, tra favorevoli e nettamente contrari<br />

alla proposta di risoluzione, come si<br />

evince da una lettera del consigliere<br />

Domenico Coluzzi, futuro sindaco di Civita<br />

Castellana, inviata alla s<strong>ed</strong>e territoriale di<br />

Viterbo della Camera Apostolica, <strong>il</strong> 9 febbraio<br />

1856: “……<strong>il</strong> sig. Giacomo Franci,<br />

sempre capriccioso <strong>ed</strong> insolente, nell’adunanza<br />

consigliare tenuta <strong>il</strong> giorno 9 del<br />

corrente per prendere un provv<strong>ed</strong>imento<br />

sulla nota questione, si scagliò con modi<br />

impropri e v<strong>il</strong>lani contro Del Frate e Gori,<br />

perché proponevano un’arringa non confacente<br />

al suo strampalatissimo<br />

modo di pensare, minacciando a<br />

quest’ultimo anche la sospensione<br />

dall’ufficio di consigliere, <strong>ed</strong> imponendogli<br />

s<strong>il</strong>enzio, cosa che concitò<br />

le risa dell’intero congresso. Dopo<br />

un lungo dibattimento poi, che<br />

durò per più ore, <strong>il</strong> sig.<br />

Gonfaloniere ordinò che si portasse<br />

a partito la sua proposta composta<br />

di termini gonfi e vuoti di buon<br />

senso e con qualche termine che<br />

indirettamente andava a tartassare<br />

quanto l’Ecc. Vostra operò e dispose<br />

in ordine alla vicenda….”<br />

Analizziamo adesso la proposta di<br />

conc<strong>il</strong>iazione, così come risulta da<br />

un rapporto del 5 giugno 1856 e<br />

ulteriormente chiarito da un grafico<br />

allegato: “…….per conc<strong>il</strong>iare la vertenza<br />

tra <strong>il</strong> Pubblico e <strong>il</strong> Seminario, si propone:<br />

riguardo alla vertenza del muro<br />

onde resti libero <strong>il</strong> passo da una strada<br />

all’altra si farà acquisto dal Seminario<br />

della casa interm<strong>ed</strong>ia per atterrarla, e <strong>il</strong><br />

Pubblico c<strong>ed</strong>endo pure una lingua dell’orto<br />

detto del Governatore si formerà la strada;<br />

la spesa per <strong>il</strong> proseguimento del muro<br />

e per la casa da atterrarsi sarà a totale<br />

carico del Seminario; la spesa per la formazione<br />

della strada sarà a carico del<br />

comune…”. La mappa allegata presenta lo<br />

stato dell’area interessata dai lavori: <strong>il</strong><br />

palazzo del Governatore, dove risi<strong>ed</strong>eva <strong>il</strong><br />

delegato Pontificio con <strong>il</strong> giardino retrostante<br />

detto orto del Governatore, le scuderie<br />

di palazzo Andos<strong>il</strong>la, <strong>il</strong> Fontanone, la<br />

strada Romana, <strong>il</strong> Seminario e la nuova via<br />

urbana direttamente collegata con via di<br />

Massa, la strada Romana e via del<br />

Governo (v<strong>ed</strong>i foto B).<br />

Il piano urbanistico è estremamente chiaro<br />

e semplice: chiusura totale della piazza<br />

con <strong>il</strong> giardino prospiciente <strong>il</strong> Seminario,<br />

demolizione del fabbricato della v<strong>ed</strong>ova<br />

Masciolini di cui alla particella n.185 e realizzazione<br />

di una nuova strada del Governo<br />

realizzata sul terreno retrostante all’<strong>ed</strong>ificio<br />

del Governatore, con <strong>il</strong> nuovo ingresso<br />

dalla strada Romana posto accanto alle<br />

scuderie del palazzo Andos<strong>il</strong>la, oggi adibito<br />

a rimessa degli Uffici Comunali per le<br />

relazioni con <strong>il</strong> pubblico (v<strong>ed</strong>i foto C).<br />

Un piano urbanistico decisamente rivoluzionario,<br />

ma che non venne accettato dalle<br />

parti in causa, anche per la semplice ragione<br />

che gli er<strong>ed</strong>i della Masciolini si dimostrarono<br />

contrari alla vendita del fabbricato.<br />

Tra incontri, proposte alternative e<br />

varie vicissitudini si arriva al 6 febbraio<br />

1857, quando in Viterbo si celebra...<br />

...continua sul prossimo numero


<strong>Campo</strong> de’ fiori 35<br />

La Resistenza a Corchiano raccontata dalla classe III A della scuola m<strong>ed</strong>ia<br />

“Dott. Carlo Urbani”<br />

LA STORIA LOCALE... UNA STORIA<br />

MAESTRA DI VITA<br />

Noi, i ragazzi della classe terza “A” coordinati<br />

dalla prof.ssa Rita Narduzzi, abbiamo<br />

realizzato un interessante tuffo nel passato<br />

attraverso una mostra di oggetti del<br />

1900 e racconti sulla Resistenza a<br />

Corchiano. La mostra era basata su un<br />

tema: “La storia locale…una storia maestra<br />

di vita”. Abbiamo portato e sistemato<br />

dei reperti trovati nelle nostre case e in<br />

quelle dei nostri nonni. L’esposizione era<br />

allestita su dei tavoli di legno. Una bandiera<br />

tricolore italiana, campeggiava sulla<br />

parete interna all’aula, di fronte all’ingresso.<br />

Gli oggetti presenti alla mostra erano:<br />

ferri da stiro, libri, documenti, fotografie,<br />

pagelle scolastiche, utens<strong>il</strong>i da cucina in<br />

metallo, calcolatrici, radio e giochi. La particolarità<br />

della mostra consisteva nel fatto<br />

che noi ragazzi, orgogliosi dei nostri nonni<br />

e zii, raccontavamo attraverso gli oggetti<br />

un frammento della storia della nostra<br />

famiglia.<br />

Il “passato” diventava visib<strong>il</strong>e e attraverso<br />

gli oggetti presenti alla mostra potevamo<br />

con l’immaginazione riandare a tempi<br />

ormai trascorsi.<br />

Oltre alla mostra abbiamo realizzato una<br />

produzione in power-point sulla Resistenza<br />

locale (argomento che abbiamo sv<strong>il</strong>uppato<br />

nel corso dell’anno scolastico nelle ore del<br />

laboratorio storico pomeridiano) e che<br />

abbiamo proiettato lo scorso venerdì (10<br />

giugno 2011), presso la sala LIM della<br />

suddetta scuola<br />

alla presenza del<br />

preside, dei nostri<br />

nonni, genitori e<br />

delle autorità locali.<br />

Abbiamo ricercato<br />

informazioni<br />

attraverso le<br />

escursioni sul territorio,<br />

per documentare,<br />

tramite<br />

un repertorio fotografico,<br />

i “luoghi<br />

della memoria”.<br />

Attraverso gli<br />

oggetti presenti<br />

alla mostra<br />

potevamo, con<br />

l’immaginazione,<br />

riandare a tempi<br />

ormai trascorsi.<br />

Nel paese, lungo le rive del Rio<br />

Fratta, <strong>il</strong> casale della famiglia<br />

Ortenzi e <strong>il</strong> “ Grottino”. I luoghi<br />

occupati dai T<strong>ed</strong>eschi, la targa,<br />

la via d<strong>ed</strong>icata a Luciano<br />

Maffucci e <strong>il</strong> monumento eretto<br />

per “non dimenticare”. Abbiamo<br />

letto, inoltre, testi storici, letterari<br />

e storiografici che ci hanno<br />

permesso di conoscere quei<br />

protagonisti della Resistenza a<br />

Corchiano, che hanno contribuito<br />

a renderci oggi, liberi. Infine,<br />

abbiamo raccolto delle interviste:<br />

a Ivano Ortenzi, diretto<br />

discendente di una famiglia m<strong>il</strong>itante<br />

nella Resistenza locale e le<br />

interviste agli storici Livio<br />

Martini e S<strong>il</strong>vio Antonini che<br />

hanno ampliato <strong>il</strong> panorama<br />

della Resistenza a livello provinciale,<br />

nazionale e internazionale.<br />

Interessante <strong>ed</strong> unica è stata<br />

l’intervista al signor Alessandro<br />

De Angelis (nonno di Andrea, un<br />

nostro compagno di classe). Il<br />

frutto del nostro lavoro è stato<br />

un libricino, che speriamo venga<br />

presto pubblicato, nel quale è<br />

possib<strong>il</strong>e leggere un in<strong>ed</strong>ito<br />

testo storico: “Il Memorandum”<br />

di Corrado Schiavone.<br />

Al termine della presentazione<br />

del nostro lavoro, per<br />

ringraziare tutti coloro<br />

che si sono impegnati<br />

nella buona riuscita<br />

del “progetto”, abbiamo<br />

offerto ai presenti<br />

un gustoso rinfresco.<br />

Ringraziamo di cuore<br />

tutti, in particolare… la<br />

nostra professoressa.<br />

Francesca Rossi,<br />

a nome della classe<br />

III A.


36 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

La bottega di Aldo Puzzello<br />

Oggetti artistici di ogni tipo, creati nel laboratorio più piccolo del mondo<br />

Civita Castellana, conosciuta nel mondo per la presenza<br />

di importanti aziende che producono articoli<br />

igienico sanitari in ceramica, articoli di arr<strong>ed</strong>o<br />

bagno e cucina e qualche residua presenza di stoviglieria<br />

in ceramica, vanta anche una notevole<br />

produzione di oggetti artigianali/artistici in vari settori,<br />

quali la ceramica artistica, le sculture in tufo,<br />

le sculture in pietra, ma anche oggetti artistici in<br />

di Mario Sardi<br />

ferro battuto, lavorazione e decorazione del vetro e<br />

soprattutto nella creazione di piccoli oggetti di arr<strong>ed</strong>o<br />

in legno. Basta percorrere via del Forte, ribattezzata<br />

la via dell’ arte e dei mestieri, per rendersi conto di quanti bravi<br />

artigiani/artisti si d<strong>il</strong>ettano a creare opere d’ arte, alcune delle quali<br />

molto belle <strong>ed</strong> interessanti. Visitando appunto la via dell’ arte e dei<br />

mestieri si trova, tra le altre, la bottega/esposizione di Aldo Puzzello,<br />

65 anni, pensionato, ex ceramista. Aldo, di origini pugliesi, è arrivato<br />

a Civita Castellana intorno agli anni ‘60, e da oltre 25 anni ha la passione<br />

del legno e si diverte a creare oggetti di arr<strong>ed</strong>o per spazi particolari,<br />

anche su ordinazione. Lavora in un locale angusto, ricavato<br />

nelle scale che conducono in una cantina, tanto che potrebbe essere<br />

considerato <strong>il</strong> laboratorio più piccolo del mondo. Nella sua passione ha<br />

coinvolto anche la moglie, la signora Lucia, che lo aiuta nella sala<br />

mostra di via del Forte quando Aldo è impegnato al laboratorio. I prezzi<br />

degli oggetti artistici sono alla portata di tutti. “Faccio questi oggetti<br />

per passione - ci dice Aldo - e mi accontento di recuperare quantomeno<br />

quello che spendo<br />

per <strong>il</strong> materiale che ut<strong>il</strong>izzo,<br />

perchè se dovessi calcolare<br />

anche <strong>il</strong> tempo che<br />

impiego per realizzarli <strong>il</strong><br />

costo lieviterebbe di<br />

molto.”<br />

Ma in via del Forte è<br />

possib<strong>il</strong>e trovare anche<br />

altri locali dove sono<br />

esposti oggetti artistici di<br />

ogni tipo realizzati in<br />

ferro, in ceramica, oggetti<br />

decorati quali pietre,<br />

tegole, bottiglie e damigiane,<br />

sculture in legno,<br />

lavorazioni su stoffa e<br />

tanti altri oggetti artistici<br />

creati dalle persone che<br />

nutrono una grande passione<br />

per l’ arte.<br />

Nelle foto: la sala mostra di<br />

Aldo Puzzello


<strong>Campo</strong> de’ fiori 37<br />

L’angolo del Bon Ton<br />

L’abito dello sposo e gli abiti degli invitati<br />

Dopo esserci occupati<br />

a lungo dell’abito della<br />

sposa, parleremo in<br />

questo nuovo nostro<br />

incontro dell’abito del<br />

futuro marito e degli<br />

invitati.<br />

di Letizia Ch<strong>il</strong>elli Cominciamo, quindi,<br />

con piccoli consigli<br />

per un perfetto sposo.<br />

Il tight, giacca in lana (fresco lana in estate)<br />

grigio antracite o nera a code larghe<br />

fasciante sui fianchi, con pantaloni, senza<br />

risvolto, a righe grigie e nere e g<strong>il</strong>et in<br />

doppio petto in panno leggero grigio chiaro<br />

è vivamente consigliato per matrimoni<br />

di “un certo livello”, se la sposa è in abito<br />

lungo e se la cerimonia si svolge la mattina<br />

e non oltre le 18, in questo caso è<br />

meglio indossare un frac.<br />

Verrà indossato rigorosamente abbottonato<br />

e con un fiore all’occhiello (gardenia<br />

bianca o garofano con colori pastello); a<br />

questa scelta si dovranno adeguare anche<br />

i testimoni, <strong>il</strong> padre dello sposo, della<br />

sposa e i fratelli degli sposi.<br />

La camicia bianca avrà <strong>il</strong> collo rigido e i<br />

polsini doppi chiusi dai gemelli.<br />

La cravatta sarà grigia a plastron fermata<br />

da uno sp<strong>il</strong>lo con perla.<br />

I guanti e <strong>il</strong> cappello, verranno tolti al<br />

momento dell’ingresso in Chiesa e tenuti<br />

in mano.<br />

Per un matrimonio “meno impegnativo”,<br />

consigliato è <strong>il</strong> mezzo tight dove saranno<br />

rigorosamente aboliti guanti e cappello<br />

o un abito tre pezzi, in questo caso si<br />

opterà per una giacca monopetto senza<br />

spacchi, con tasche a f<strong>il</strong>etto <strong>ed</strong> in tessuto<br />

pettinato, i colori saranno blu o grigio<br />

scuro, anche qui <strong>il</strong> risvolto dei pantaloni è<br />

severamente vietato, la camicia sarà con<br />

colletto morbido e la cravatta potrà avere<br />

una minuscola fantasia, indicata la pochette<br />

nel taschino in lino bianco, sono<br />

ammessi i gemelli.<br />

In estate si potrà osare anche l’abito bianco<br />

in seta o in lino, con cravatta grigia o<br />

fantasia.<br />

La cravatta, comunque, sarà sempre in<br />

seta e non dovrà mai per nessun motivo<br />

essere tagliata.<br />

Le calze, sia nella scelta del tight o del<br />

mezzo tight, saranno antracite, in seta o<br />

cotone, lunghe fino al ginocchio, le scarpe<br />

saranno stringate in pelle nera,<br />

Mai indossare lo smoking, abito adatto<br />

solo per la sera, nelle serate di gala.<br />

Ammesso l’orologio da polso coperto,<br />

però , dal polsino della camicia, non dovrà<br />

mai essere usato l’orologio con la catena<br />

da appendere al g<strong>il</strong>et dell’abito.<br />

Non ammessi gioielli, le uniche eccezioni<br />

sono l’anello del casato, la sp<strong>il</strong>la fermacravatta<br />

e i gemelli.<br />

Passiamo ora ad occuparci degli invitati.<br />

Le donne<br />

In questo caso ci si dovrà informare sugli<br />

abiti che indosseranno le mamme e le<br />

sorelle degli sposi, si eviteranno così figure<br />

troppo dimesse o troppo eleganti.<br />

Stesso accorgimento verrà adottato nel<br />

caso si venga invitati ad un matrimonio<br />

dove è richiesto l’abito lungo.<br />

Rispettare sempre l’orario della cerimonia<br />

quando si sceglie un abito: mattina o<br />

pomeriggio sono ammessi abiti o ta<strong>il</strong>leur<br />

non troppo eleganti, anche con stampe floreali,<br />

per la sera si potranno indossare<br />

colori tendenti allo scuro, tacchi alti e<br />

gioielli “vistosi” ma senza esagerare, la<br />

sposa non dovrà mai essere messa in<br />

secondo piano.<br />

Verranno esclusi <strong>il</strong> colore nero e <strong>il</strong> colore<br />

bianco, al massimo si potrà scegliere un<br />

beige, un marrone chiaro o un sabbia.<br />

Abolite le scollature troppo profonde e le<br />

minigonne troppo mini, soprattutto nel<br />

rispetto del luogo di culto dove verrà celebrata<br />

la cerimonia.<br />

Gli uomini<br />

Come abbiamo detto <strong>il</strong> tight è obbligatorio<br />

per i testimoni, per i fratelli e i papà della<br />

coppia se lo sposo opta per questa scelta.<br />

Abolite, per gli invitati, sono le giacche con<br />

colori sgargianti o con colori chiari.<br />

Le camicie avranno colori tenui e le cravatte<br />

saranno rigorose.<br />

Anche in questo caso no ai gioielli, sp<strong>il</strong>le<br />

da cravatta, bracciali al polso, catenelle,<br />

ciondoli <strong>ed</strong> orecchini.<br />

(Fonte miomatrimonio; sito Barbara<br />

Ronchi Della Rocca)


38<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

CERCHIAMO UN NUOVO<br />

PADRONE PER QUESTA CREA-<br />

TURA STUPENDA!!!!! HA DUE<br />

ANNI CIRCA, INCIDENTATO E<br />

RECUPERATO AL CANILE<br />

SANITARIO.... “Guardami che<br />

cosa ho fatto di male!!!!! Mi<br />

hanno cacciato? Mi hanno<br />

abbandonato? Ti sto cercando<br />

perche’ non mi aiuti......ti<br />

saro’ accanto tutta la vita te<br />

lo prometto!!!!!” Si affida solo<br />

averi amanti di animali, NO CACCIATORI.Per info nunzia<br />

3408353646(civitacastellana-viterbo)<br />

PLUTO Giovane (entro l’anno<br />

di età), maschio, taglia<br />

m<strong>ed</strong>io/grande, Incrocio maremmano,<br />

bovaro, terranova....<br />

CERCA CASA Io sono Pluto e<br />

non si sa chi mi ha messo<br />

questo nome visto che sono<br />

senza padrone.... Sono un<br />

randagione nel vero senso<br />

della parola, corro per monti<br />

e per valli, Come mai girovago in quel pezzo di campagna?<br />

Non lo so! Quello che so è che la vita mia potrebbe essere in<br />

pericolo perchè la mia libertà non è ben vista da tutti. So che<br />

esistono anche i bocconi avvelenati ma non me lo<br />

merito....Quello che invece merito è un giardino tutto mio,<br />

magari accompagnato da una femminuccia ( ster<strong>il</strong>izzata) per<br />

giocare ... 3316366721 Grazie a tutti per quello che potrete<br />

REX INCROCIO PASTORE<br />

TEDESCO – SIBERIAN HUSKY<br />

SEMPRE IN BALCONE. Un<br />

signore sincero e seriamente<br />

preoccupato per <strong>il</strong> suo cane ci<br />

ha chiamato: si chiama Rex<br />

meticcio tra Siberian Husky e<br />

Pastore T<strong>ed</strong>esco, bellissimo, di<br />

tre (3) anni di età e 30 kg di<br />

peso, un cane a cui piace sempre<br />

stare in compagnia di bambini o adulti, giocherellone,<br />

molto molto affettuoso. Per motivi seri di lavoro e impossib<strong>il</strong>ità<br />

di prendersi adeguata cura di lui <strong>il</strong> proprietario lo<br />

c<strong>ed</strong>e in quanto è costretto dalla mattina alla sera a<br />

lasciarlo sul balcone e non ce la fa più…non vi chi<strong>ed</strong>o di<br />

giudicare.<br />

Per adozione seria si affida <strong>il</strong> cane solo con controlli pre<br />

e post affido e FIRMA MODULO DI ADOZIONE.<br />

Attualmente si trova a Tarquinia nella provincia di Viterbo.<br />

Per info contattare Paola al 3271621670 - Oppure dopo le<br />

19,00 Alessandra al 3398464824- al<strong>ed</strong>urante12@libero.it<br />

Quirino vagava senza meta<br />

sulla Provinciale che collega<br />

Vignanello a Fabrica di<br />

Roma (Viterbo) Lazio ...era<br />

stanco Quirino perchè è<br />

solo uno yorkino...senza<br />

denti e che per via di quella<br />

menomazione si è rotto la<br />

mandibola per aver avuto <strong>il</strong><br />

coraggio di “masticare”<br />

qualcosa di molto duro. Ora<br />

è in stallo a Firenze dove ha<br />

sopreso tutti per la sua tranqu<strong>il</strong>lità<br />

all’interno<br />

della casa. Ma per lui lo<br />

stallo è quasi finito e si<br />

cerca una casa definitiva.<br />

Quirino è giovane nonostante<br />

l’assenza quasi totale dei<br />

dentini ma se la cava egregiamente:mangia<br />

e dorme.<br />

Chi cerca un canetto di<br />

taglia piccola non se ne<br />

pentirà...Quirino aspetta una<br />

vs telefonata:<br />

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IN PROVINCIA DI VITER-<br />

BO. Femmina di pastore<br />

t<strong>ed</strong>esco pura, giovane.<br />

LE VOLONTARIE DEL-<br />

L’ASSOCIAZIONE INCRO-<br />

CIAMOLEZAMPE SE NE<br />

PRENDONO CURA OGNI<br />

GIORNO. VERRA’ AFFI-<br />

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MICROCHIPPATA E SOLO<br />

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NEL TEMPO.<br />

Rita STORRI-Presidente<br />

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SIAMO ALLA<br />

RICERCA DI NUOVI<br />

VOLONTARI!!!!<br />

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<strong>Campo</strong> de’ fiori 39<br />

L’angolo del poeta<br />

IMMAGINI DI UNA<br />

SERA D’ESTATE<br />

Civita Castellana, giugno 2010<br />

Maria Del priore<br />

LE 10 P IN FILA<br />

Pensa<br />

PPrima<br />

Poi<br />

Parla<br />

Perchè<br />

Parola<br />

Poco<br />

Pensata<br />

Porta<br />

Pena<br />

A VOI GENITORI..<br />

Non sono poetessa<br />

neppure scrittrice<br />

la mia mano scrive<br />

quel che <strong>il</strong> cuore dice.<br />

Di voi, mamma e papà<br />

esso vuole parlare,<br />

della nostra famiglia<br />

e di tutto <strong>il</strong> suo amore.<br />

Quattro figli sono tanti<br />

gioie e problemi persistenti,<br />

ma la vita si sa<br />

non è solo felicità.<br />

Ci avete cresciuti e guidato<br />

Ma abbiamo ancora bisogno,<br />

del vostro aiuto<br />

e del vostro sostegno.<br />

Diffic<strong>il</strong>e è <strong>il</strong> mestiere del genitore,<br />

e se ci fosse un oscar,<br />

sarebbe per voi<br />

quello del miglior attore.<br />

Nella sceneggiatura della vostra vita,<br />

c’era una scalinata<br />

ripida, tortuosa <strong>ed</strong> infinita.<br />

Ma al contrario di ogni Diva<br />

che scende con grazia e maestria,<br />

vi siete arrampicati<br />

per non scivolar via.<br />

La forza <strong>ed</strong> <strong>il</strong> coraggio<br />

che avete dimostrato<br />

è frutto dell’amore<br />

che vi ha sempre unito.<br />

Prego Dio d’avere<br />

la stessa possib<strong>il</strong>ità<br />

di vivere la mia unione<br />

con la stessa intensità.<br />

E quindi che anch’io<br />

possa sempre avere<br />

una famiglia unita<br />

dall’onestà e l’amore..<br />

Laura….<br />

I TUOI FIGLI<br />

I tuoi figli non sono figli tuoi...<br />

Sono figli e figlie della vita<br />

sono vicini a te<br />

ma non sono cosa tua.<br />

Puoi dar loro tutto <strong>il</strong> tuo amore<br />

ma non le scelte tue per loro<br />

come fossero tuoi<br />

di proprietà.<br />

Perche la vita sai?<br />

Non ritorna indietro<br />

e non si ferma a ieri.<br />

Tu sei solo l’arco<br />

che lancia i tuoi figli<br />

verso <strong>il</strong> domani.<br />

E la ricompensa più bella...<br />

è una parola loro<br />

che solo resterà<br />

per sempre<br />

tua di proprietà:<br />

MAMMA<br />

Anna Ginevra<br />

Questo è lo spazio<br />

d<strong>ed</strong>icato a tutti coloro<br />

che amano fissare i<br />

propri pensieri,<br />

sentimenti, emozioni,<br />

in versi!!! Inviateci le<br />

vostre composizioni e<br />

potrete avere <strong>il</strong> piacere<br />

di v<strong>ed</strong>erle pubblicate<br />

sulle pagine della<br />

nostra rivista!<br />

info@campodefiori.biz


40 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Le storie di<br />

Max<br />

BOBBY SOLO<br />

FU RIBATTEZZATO L’ELVIS PRESLEY ITALIANO<br />

Tra gli artisti del<br />

nostro panorama<br />

musicale degli anni<br />

’60 non può certo<br />

passare inosservato<br />

l’allora giovanissimo<br />

Roberto Satti, alias<br />

Bobby Solo, da tutti<br />

conosciuto come<br />

di Sandro Anselmi l’Elvis Presley italiano.<br />

Il cantante è<br />

passato alla storia per essere stato <strong>il</strong><br />

record man di dischi venduti di unica emissione,<br />

grazie alla famosissima Una lacrima<br />

sul viso.<br />

Agli inizi del ’64, infatti, <strong>il</strong> quarantacinque<br />

giri fu <strong>il</strong> primo ad essere venduto a “borsa<br />

nera” e, quindi, anche falsificato. Ma in<br />

realtà Bobby si era già fatto conoscere al<br />

grande pubblico l’anno prima, con un altro<br />

quarantacinque giri <strong>ed</strong>ito dalla Ricordi, sul<br />

quale aveva inciso due brani, tra cui Ora<br />

che sei già donna, composta dal maestro<br />

Iller Pataccini, su testo di Mogol. Il brano<br />

vene proposto all’interno della Ribalta per<br />

Sanremo, una rassegna riservata ai nuovi<br />

artisti, che si teneva a M<strong>il</strong>ano, con lo scopo<br />

di selezionare giovani da proporre al festival.<br />

Bobby arriva in finale, insieme a<br />

Fausto Lelai, Ricky Gianco, Remo Germani,<br />

L<strong>il</strong>y Bonato, Fabrizio Ferretti. Tra gli esclusi,<br />

invece, Iva Zanicchi, Memo Remigi,<br />

Piero Focaccia <strong>ed</strong> <strong>il</strong> duo Guido e Maurizio.<br />

Alla fine dello stesso anno, intanto, in attesa<br />

di debuttare nella rassegna canora più<br />

importante d’Italia, incide un<br />

nuovo <strong>disco</strong>, contentente Blu è<br />

blu, traduzione italiana di Mogol<br />

dell’originale Blue on blue di Burt<br />

Bacharach e Marrone, molto più<br />

“prisliano”. Il giovane propone,<br />

poi, ai suoi <strong>disco</strong>grafici <strong>il</strong> brano<br />

col quale intende presentarsi al<br />

festival, Una lacrima sul viso, da<br />

lui stesso composto qualche anno<br />

prima, appena dopo aver imparato<br />

a strimpellare la chitarra, che<br />

A cusa di una forte<br />

laringite, cantò in<br />

playback e non<br />

vinse <strong>il</strong> Festival di<br />

Sanremo del ‘64,<br />

con la mitica<br />

Una lacrima sul viso<br />

ha, però un testo diverso<br />

da quello che conosciamo,<br />

poichè era stato<br />

un omaggio alla sorella<br />

Cinzia nel giorno del suo<br />

compleanno. Ma Bobby<br />

non è iscritto alla Siae e<br />

non può firmare <strong>il</strong><br />

pezzo. Mogol allora ne<br />

riscrive sul momento le<br />

parole e Pataccini lo<br />

firma con lo pseudonimo<br />

di Lunero. Gianni<br />

Marchetti lo arrangia<br />

magistralmente, inserendo<br />

gli archi <strong>ed</strong> un banjo<br />

nel ritornello. Il brano è<br />

così pronto per la gara,<br />

per la quale Solo viene<br />

affiancato da Frankie<br />

Laine, <strong>il</strong> cantante italo<br />

americano, famoso per<br />

aver portato al successo<br />

nella nostra penisola<br />

brani come Mezzogiorno<br />

di fuoco, Sfida all’O.K.,<br />

Corral, Ballata selvaggia, Quel treno per<br />

Yuma, Jezebel. Ma accade un fatto, mai<br />

avvenuto prima al festival. Il brano passa<br />

in finale, ma <strong>il</strong> cantante colpito da una<br />

forte faringite, non può replicarlo. Rivera,<br />

l’organizzatore, <strong>ed</strong> i responsab<strong>il</strong>i della<br />

Ricordi decidono, allora, di farlo cantare in<br />

playback, considerando però <strong>il</strong> brano fuori<br />

concorso. Nonostante vincitrice di quell’<strong>ed</strong>izione<br />

fosse<br />

Gigliola Cinquetti<br />

con Non ho l’età ,<br />

<strong>il</strong> vero vincitore<br />

del dopo festival<br />

fu proprio Bobby<br />

Solo, dato che <strong>il</strong><br />

suo quarantacinque<br />

giri fu <strong>il</strong> più<br />

richiesto in tutti i<br />

negozi di dischi.<br />

L’amaro della<br />

mancata vittoria ufficiale della rassegna<br />

venne superato l’anno successivo, quando<br />

<strong>il</strong> cantante si aggiudica <strong>il</strong> premio della rassegna<br />

sanremese con <strong>il</strong> brano Se piangi,<br />

se ridi, che non raggiunge comunque <strong>il</strong><br />

numero di copie vendute dal prec<strong>ed</strong>ente.<br />

Pochi, forse, ma decisamente significativi i<br />

successi di Bobby Solo, rimasto nei ricordi<br />

anche per quel suo inconfondib<strong>il</strong>e ciuffo<br />

nero.<br />

Ho avuto <strong>il</strong> piacere e l’onore di cooprodurre<br />

con la mia casa di <strong>ed</strong>izioni musicali<br />

Casalba e la sua, allora, Nibbio, un <strong>disco</strong><br />

da lui cantato insieme a Marco Del Freo,<br />

inciso magistralmente negli studi di<br />

Alberto Radius (mitico chitarrista della<br />

Formula Tre), a M<strong>il</strong>ano. Il <strong>disco</strong>, tutt’ora<br />

in<strong>ed</strong>ito, narra i contrasti e l’amore fra padri<br />

e figli.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 41<br />

Lesione del legamento crociato<br />

anteriore e riab<strong>il</strong>itazione<br />

del Dottor Patrizio<br />

Lazzarini<br />

fisioterapista<br />

Il legamento crociato<br />

anteriore (LCA) è<br />

un cordone fibroso<br />

del diametro di un<br />

centimetro teso dentro<br />

<strong>il</strong> ginocchio tra la<br />

tibia<strong>ed</strong> <strong>il</strong> femore. La<br />

lesione del legamento<br />

crociato anteriore<br />

può avvenire<br />

per bruschi movimenti<br />

di torsione<br />

sull’arto inferiore o<br />

per trauma dall’esterno. La diagnosi di rottura<br />

è possib<strong>il</strong>e con manovre cliniche e<br />

dev’essere sospettata se, dopo un trauma<br />

anche banale, <strong>il</strong> ginocchio si gonfia in<br />

breve tempo. La lassità di un ginocchio<br />

con LCA rotto si avverte soprattutto nelle<br />

attività di torsione con c<strong>ed</strong>imenti seguiti<br />

da gonfiore e senso di insicurezza. La ripetizione<br />

dei c<strong>ed</strong>imenti può provocare altre<br />

lesioni legamentose (la lassità aumenta)<br />

e/o lesioni meniscali (blocchi) e/o cart<strong>il</strong>aginee<br />

(dolore e versamento). Tale lassità<br />

legamentosa può essere affrontata chirurgicamente<br />

oppure può essere gestita<br />

senza intervento evitando le attività sportive<br />

che comportano torsioni al ginocchio<br />

in sport come <strong>il</strong> calcio, <strong>il</strong> basket, la pallavolo,<br />

lo sci, <strong>il</strong> tennis. Il semplice rinforzo<br />

muscolare in palestra può aiutare a convivere<br />

con la lassità praticando sport<br />

come la bicicletta e <strong>il</strong> nuoto. La cura chirurgica<br />

dell’insufficienza dell’LCA consiste<br />

nella sua ricostruzione<br />

con un innesto (trapianto)<br />

prelevato dallo stesso<br />

ginocchio o dal controlaterale.<br />

L’innesto consente<br />

di sostituire <strong>il</strong> legamento<br />

mancante. Come innesto,<br />

si può prelevare <strong>il</strong> tendine<br />

rotuleo oppure i tendini<br />

che stanno sulla faccia<br />

m<strong>ed</strong>iale della coscia e del<br />

ginocchio (semitendinoso<br />

e grac<strong>il</strong>e). La ri<strong>ed</strong>ucazione<br />

presso <strong>il</strong> centro fisioterapico<br />

inizia subito dopo<br />

la<br />

dimissione.<br />

L’articolazione ha bisogno<br />

di funzionare per vivere<br />

bene sono necessari<br />

movimenti, carico e gioco<br />

muscolare normali) e<br />

anche <strong>il</strong> trapianto deve<br />

essere giustamente stimolato<br />

per completare la<br />

sua maturazione che dura circa 6 mesi. Le<br />

stampelle andrebbero di norma abbandonate<br />

dopo 1-2 settimane e la ginocchiera<br />

quando la muscolatura controlla bene <strong>il</strong><br />

movimento (circa 2-4 settimane). Dopo 2-<br />

3 mesi si può correre, nuotare e andare in<br />

bicicletta. Il programma di rinforzo<br />

muscolare deve riportare la forza nell’arto<br />

operato molto vicina a quella dell’arto<br />

sano nel giro di 4 mesi. Al 4°/5° mese si<br />

possono iniziare gli allenamenti (se calcio<br />

anche con la palla ma da soli non in squadra)<br />

e con gradualità anche movimenti di<br />

torsione tipo la corsa su terreno accidentato.<br />

La completa ripresa dell’attività agonistica<br />

è concessa alla fine del 6° mese<br />

dopo trapianto con tendine rotuleo, alla<br />

fine dell’8° mese con semitendineo/grac<strong>il</strong>e.


42<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Nel cuore<br />

RICORDO DI DON<br />

MARIO MASTROCOLA<br />

E’ stato <strong>il</strong> parroco della mia giovinezza<br />

e di Fabrica per 41 anni. Succ<strong>ed</strong>ette a<br />

Don S<strong>il</strong>vano Francola <strong>il</strong> 18 Marzo 1961.<br />

Imponente, schietto, simpatico, vero.<br />

Gli articoli di Arnaldo Ricci tratternno<br />

approfonditamente della storia secolare<br />

e clericale del Mons. Mastrocola, <strong>ed</strong><br />

io mi limiterò a ricordare alcuni aspetti<br />

personali del suo particolare carattere.<br />

Apparentemente burbero, era,<br />

invece, di una bontà <strong>ed</strong> altruismo<br />

unici. Si dice che abbia spesso rimesso<br />

<strong>il</strong> suo stipendio di insegnante di religione<br />

per rimpinguare le casse della<br />

chiesa, tanto era lontano dai propri<br />

interessi. La sua modestia era proverbiale,<br />

ma nascondeva l’uomo dalla<br />

profonda cultura, lo studioso proprietario<br />

di una vasta raccolta di libri<br />

importanti e rari, da lui donati, poi, al<br />

Serafico di Roma. Quello che mi piace<br />

ricordare è che lui permise che io, per primo, potessi cantare l’Ave Maria di<br />

Schubert in chiesa durante i matrimoni, visto che era stato sempre contrario perchè<br />

, diceva, composta da un profano. Altre due grandi soddisfazioni mi di<strong>ed</strong>e don<br />

Mario: organizzare un primo coro per l’animazione della messa, con chitarra, flauto<br />

<strong>ed</strong> organo, e cantare addirittura alcuni miei brani quali “Canto di pace”, del quale<br />

conservo gelosamente <strong>il</strong> ciclost<strong>il</strong>e che lui aveva fatto perchè i f<strong>ed</strong>eli potessero intonarlo<br />

in assemblea. L’altra era quella di organizzare gite al Termin<strong>il</strong>lo dove partecipavamo<br />

sempre numerosi. Addio don Mario, ti saluta <strong>il</strong> ragazzo di allora, timido<br />

<strong>ed</strong> introverso, intimorito dalla tua tonaca lisa e dal tuo sigaro toscano fra le labbra.<br />

Il Signore aveva bisogno di un prete simpatico come te!<br />

Sandro Anselmi<br />

SOSTENETE CAMPO DE’ FIORI CON IL VOSTRO ABBONAMENTO<br />

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<strong>Campo</strong> de’ fiori 43<br />

Ritornato alla casa del Padre <strong>il</strong> 21 maggio 2011 alle ore 19.30<br />

Per ricordare Mons. Mario Mastrocola<br />

Parroco di Fabrica di Roma per 41 anni (dal 1961 al 2002)<br />

Prima parte<br />

Una delle foto più recenti di Don Mario<br />

Mastrocola<br />

Incontrai per la prima volta Don Mario nel<br />

lontano 1962 mentre frequentavo la scuola<br />

di avviamento industriale di Fabrica di<br />

Roma.<br />

Ricordo… avevamo da pochi giorni iniziato<br />

l’anno scolastico 1961/62 <strong>ed</strong> ancora non<br />

conoscevamo <strong>il</strong> nostro nuovo professore di<br />

Religione. L’anno prec<strong>ed</strong>ente, avevamo<br />

avuto Don S<strong>il</strong>vano Francola, <strong>il</strong> quale era<br />

già destinatario di un altro incarico nella<br />

nostra Diocesi.<br />

Erano circa le 10.30 di un mattino della<br />

prima settimana di ottobre del 1962…non<br />

ricordo più la data esatta. Subito dopo la<br />

ricreazione entrò in aula <strong>il</strong> Professor<br />

Patera, vicepreside della scuola sovra citata;<br />

alle sue spalle era <strong>il</strong> nuovo professore<br />

di religione Don Mario. A quei tempi era un<br />

omone grande e grosso… col sigaro in<br />

bocca <strong>ed</strong> una penna a biro sull’orecchio<br />

sinistro…proprio come usavano fare i “pizzicaroli<br />

“. Seppi dopo, quando lo conobbi<br />

meglio che, quando entrò nella nostra<br />

aula aveva solo 38 anni.<br />

Noi eravamo quattordicenni, lo v<strong>ed</strong>evamo<br />

come un professore anziano…ma non era<br />

così : era nel pieno delle sue forze fisiche<br />

giovan<strong>il</strong>i! Il professor Patera ci presentò <strong>il</strong><br />

nuovo insegnante di religione (tutti gli<br />

allievi rigorosamente in pi<strong>ed</strong>i) <strong>ed</strong> uscì<br />

imm<strong>ed</strong>iatamente; Don Mario si s<strong>ed</strong>ette<br />

dietro alla catt<strong>ed</strong>ra e subito iniziò un vocio<br />

ad alto volume…come fanno immancab<strong>il</strong>mente<br />

tutti i ragazzi di quell’età di fronte<br />

al professore di religione, <strong>il</strong> quale, era considerato<br />

a quei tempi, l’insegnante più disposto<br />

a sopportare la nostra esuberanza di<br />

ragazzi.<br />

Don Mario, con voce possente e con volume<br />

nettamente sovrastante al nostro brusio,<br />

nonché con cadenza marchigiana (che<br />

io notai subito essendo di discendenza<br />

materna proveniente da Corridonia a 6 ch<strong>il</strong>ometri<br />

da Macerata) esclamò<br />

“hao….cocchi…...state calmi…...che li<br />

schiaffoni li so dà pure io……e de che<br />

tinda……e fanno pure male!……” <strong>il</strong> vocio<br />

s’interruppe imm<strong>ed</strong>iatamente!<br />

Ecco, come conobbi per la prima volta <strong>il</strong><br />

futuro Mons. Mario Mastrocola.<br />

Terminato <strong>il</strong> percorso scolastico dell’avviamento<br />

industriale a Fabrica di Roma, nel<br />

lontano giugno 1963, continuai gli studi<br />

prima a Viterbo, poi a Roma, dove iniziai<br />

successivamente anche la mia attività<br />

lavorativa.<br />

Ritrovai Don Mario nel 1987 (sempre con<br />

la stessa inconfondib<strong>il</strong>e cadenza marchigiana<br />

maceratese, decisamente non difforme<br />

da quella del 1963) quando decisi di<br />

trasferirmi <strong>ed</strong> abitare a Fabrica con la mia<br />

famiglia.<br />

Don Mario Mastrocola nacque a Macerata<br />

città , <strong>il</strong> 4 settembre 1924; <strong>il</strong> papà si chiamava<br />

Pacifico e la<br />

mamma Gent<strong>il</strong>ina<br />

Moretti. Egli visse<br />

la sua infanzia nei<br />

cort<strong>il</strong>i di Macerata<br />

dove scorrazzava<br />

spensierato, come<br />

fanno quei bambini<br />

vivacissimi che<br />

non è fac<strong>il</strong>e tenere<br />

a bada.<br />

Don Mario all’età di<br />

cinque anni vestito da<br />

marinaretto<br />

Un pomeriggio<br />

d’estate del 1989,<br />

mentre mi recavo<br />

al bar nella piazza<br />

centrale di Fabrica<br />

di Roma, salutai<br />

Don Mario che era solito s<strong>ed</strong>ersi a quell’ora<br />

accanto all’entrata, vicino a quei tavolinetti<br />

di forma circolare con <strong>il</strong> suo immancab<strong>il</strong>e<br />

sigaro in bocca; lo salutai con un “<br />

ciao Don Mà …”, lui mi rispose<br />

“…….oh…bello “; iniziammo una lunga<br />

conversazione e parlammo anche di<br />

Macerata, dove lo zio di mia nonna materna<br />

(stiamo parlando degli inizi del<br />

Novecento), Don F<strong>il</strong>ippo M<strong>il</strong>iozzi, chiamato<br />

affettuosamente da mia nonna Giuseppa<br />

M<strong>il</strong>iozzi (nonna che ho in comune con la<br />

cugina S<strong>il</strong>via Quattrini), Zio Don Pippo fu<br />

per lunghi anni rettore dell’importante<br />

seminario diocesano di Macerata.<br />

Don Mario, aveva circa cinque anni quando<br />

morì questo <strong>il</strong>lustre sacerdote, stimato<br />

<strong>ed</strong> amato da tutta la popolazione maceratese<br />

e non. Si ricordava però perfettamente<br />

la grande moltitudine di persone<br />

che partecipò al funerale di don F<strong>il</strong>ippo<br />

M<strong>il</strong>iozzi e che fece notevolmente impressione<br />

a questo bambino da non poter più<br />

dimenticare l’episodio. Dopo questa conversazione<br />

che ebbi con lui fuori dal bar,<br />

l’affetto e la stima che mi legava a Don<br />

Mario aumentò notevolmente.<br />

In quell’occasione appresi anche della consistente<br />

biblioteca storica che Don Mario<br />

aveva costruito nel tempo con molti documenti<br />

da lui personalmente scritti. Capii<br />

solo dopo 25 anni circa che l’avevo conosciuto……..la<br />

sua vera identità di assiduo<br />

studioso storico; insomma non era assolutamente<br />

<strong>il</strong> semplice prete di campagna<br />

come egli stesso amava definirsi!<br />

Il bambino Mario era figlio unico; terminate<br />

le scuole elementari entrò nel seminario<br />

di Macerata; non mi parlò mai di<br />

questa sua scelta.<br />

Egli rischiò molte volte di essere mandato<br />

fuori, durante <strong>il</strong> corso liceale, per <strong>il</strong> suo<br />

esuberante comportamento che lo portava<br />

a fare non poche<br />

ragazzate…Aveva<br />

però a suo favore la<br />

bravura, l’intelligenza<br />

e la fac<strong>il</strong>ità di<br />

apprensione che gli<br />

agevolò notevolmente<br />

gli studi. Alla<br />

fine del liceo poteva<br />

iniziare a sostenere<br />

un <strong>disco</strong>rso in italiano<br />

e terminarlo <strong>il</strong><br />

latino, senza nessuna<br />

difficoltà . A 23<br />

anni, era <strong>il</strong> 3 maggio<br />

Don Mario con la<br />

1947, fu nominato<br />

mamma Gent<strong>il</strong>ina<br />

sacerdote con una<br />

Moretti<br />

solenne cerimonia<br />

nella sua amata Macerata.<br />

Trascorse i primi mesi della sua carriera<br />

sacerdotale con un incarico presso <strong>il</strong><br />

Duomo di Macerata; dopo qualche tempo<br />

ebbe un nuovo incarico in qualità di cappellano<br />

presso lo stab<strong>il</strong>imento penitenziario,<br />

sempre a Macerata.<br />

Si trasferì poi a Roma per frequentare <strong>il</strong><br />

corso di Laurea in Teologia Dogmatica<br />

presso l’Università Gregoriana.<br />

Nel frattempo a Civita Castellana si era<br />

ins<strong>ed</strong>iato Vescovo, nel 1948, Mons.<br />

Roberto Massim<strong>il</strong>iani, anche lui marchigiano<br />

e proveniente da Falerone, provincia di<br />

Ascoli Piceno, <strong>il</strong> quale conosceva già Don<br />

Mario. Dopo 3 anni, <strong>il</strong> neo Vescovo<br />

Massim<strong>il</strong>iani volle Don Mario Mastrocola in<br />

servizio nella sua Diocesi e nel 1951 gli<br />

dette l’incarico di parroco a Calcata.<br />

Arnaldo Ricci


44 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

vita cittadina vita cittadina vita cittadina vita cittadina<br />

29 Maggio, Festa della Madonna al quartiere<br />

San Giovanni di Civita castellana<br />

In chiusura del mese mariano, la Parroccha di San Giuseppe Operaio, guidata da don Luca, ha portato preocessionalmente la statua<br />

della Madonna per le vie del quartiere, festosamente addobbate <strong>ed</strong> <strong>il</strong>luminate. Grande la partecipazione da parte degli abitanti della<br />

zona e non solo, accorsi anche per salutare Mons. Mario Valeri, tornato per l’occasione a presi<strong>ed</strong>ere la concelebrazione della santa<br />

messa che ha prec<strong>ed</strong>uto <strong>il</strong> corteo. Ad esso hanno prso parte tutte le confraternite della cittadina, oltre alla banda comunale.<br />

Un grandioso spettacolo pirotecnico ha chiuso l’avvenimento.<br />

... c’erano anche gli artisti di “<strong>Campo</strong> de’ fiori in arte”<br />

In occasione dei festeggiamenti della Madonna, nella parrocchia di San Giovanni Operaio, alcuni pittori <strong>ed</strong> artisti locali del neocostituio<br />

gruppo “<strong>Campo</strong> de’ fiori in arte”, che fa capo alla nostra rivista, hanno potuto esporre le proprie pregiate opere. Ne fanno parte:<br />

Moreno Lanzi, Rita Romagnoli, Luisa Agostinelli, Massimo Rossi, Carla Vaccarelli, Giovanni Molinari, Marco Manocchio, Stefano<br />

Guerriero e Deborah Evangelisti. Per chi non avesse ancora avuto <strong>il</strong> piacere di v<strong>ed</strong>erli, le loro opere saranno esposte durante altre<br />

manifestazioni di cui sarete messi a conoscenza tramite la nostra rivista, <strong>il</strong> siot internete e la pagina di facebook.<br />

CORCHIANO. INFIORATA IN ONORE DELLA MADONNA<br />

Una vecchia tradizione popolare vuole che, a Corchiano, l’ultima domenica del mese di Maggio, la statua della Madonna venga<br />

portata processionalmente per le vie del paese, decorate da tappeti di fiori colorati, in chiusera dele mese ad Essa d<strong>ed</strong>icato.<br />

Viene così anticipata la classica infiorata che negli altri paesi si svolge normalmente in occasione della festività del Corpus Domini.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 45<br />

vita cittadina vita cittadina vita cittadina vita cittadina vi<br />

Restaurata l’antica chiesa di Sant’Egidio a Corchiano<br />

Venerdì 27 Maggio, la comunità di Corchiano si è<br />

ritrovata nell’antica chiesa di sant’Egio per festeggiarne<br />

l’ufficiale riapertura dopo <strong>il</strong> restauro, voluto<br />

dai soci della fratellanza, guidati dal presidente<br />

Massimo Zannotti. Il lavoro più impegnativo <strong>ed</strong><br />

importanet è stato senz’altro quello di togliere l’umida,<br />

piaga dell’<strong>ed</strong>ificio, che sistematicamente rovinava<br />

l’intonaco interno e danneggiava fortemente le<br />

mura. Completamente ritenteggiate, le pareti sono<br />

state arricchite da immagini dei santi protettori di<br />

Corchiano. Anche <strong>il</strong> tetto, a capriate lignee, è stato<br />

consolidato, per evitare danni futuri. La celebrazione<br />

è stata presi<strong>ed</strong>uta dal Vicario del Vescovo <strong>ed</strong><br />

arricchita dal gruppo musicale degli Smarties. Un<br />

riconoscimento particolare è stato consegnato al<br />

giovane Roberto Zannotti, per l’impegno profuso<br />

personalmente nel portare a termine i lavori di<br />

restauro. Gertrude Prof<strong>il</strong>i, ha voluto inoltre offrire<br />

una singolarie serie di Via Crucis realizzate, da lei<br />

realizzate, mentre Prospero Presperi ha voluto<br />

donare alla chiesa dei candelabri.<br />

La chiesa è tornata ad avere un volto nuovo.<br />

INFIORATA DEL CORPUS DOMINI A CIVITA CASTELLANA<br />

La solennità del Corpus Domini, che da<br />

sempre è considerato un evento di grande<br />

richiamo, in ogni centro è stata celebrata<br />

con una massiccia partecipazione di f<strong>ed</strong>eli.<br />

Particolarmente suggestiva la processione<br />

che ovunque si è sv<strong>il</strong>uppata lungo un percorso,<br />

nell’ occasione ricoperto da un tappeto<br />

variopinto di petali di fiori. Per realizzare<br />

la tradizionale infiorata numerose persone<br />

di ogni età e ceto hanno lavorato una<br />

notte intera creando vere e proprie opere d’<br />

arte ammirate dai f<strong>ed</strong>eli che hanno preso<br />

parte alla Processione e dai turisti che nel<br />

giorno di festa hanno lasciato la Capitale e<br />

raggiunto i vari centri limitrofi. A Civita<br />

Castellana un lavoro importante lo hanno<br />

svolto gli studenti del’ I.I.S. “G. Colasanti”,<br />

coordinati dall’ associazione culturale Ager Faliscus “Don Giacomo Pulcini” che hanno realizzato i la ”Infiorata dei Cosmati” lungo Corso<br />

Bruno Buozzi. Una trentina di ragazzi, e alcuni genitori, che hanno trascorso in allegria una notte diversa dalle altre. Questi ragazzi,<br />

finito <strong>il</strong> lavoro in Corso Buozzi, si sono adoperati anche ad aiutare gli altri gruppi impegnati nelle altre vie cittadine.<br />

Maroio Sardi


46<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

a vita cittadina vita cittadina vita cittadina vita cittadina<br />

Festa Multiculturale della scuola dell’infanzia Gramsci<br />

Il giorno 8 giugno si è svolta, grazie alla collaborazione dei genitori,<br />

nei giardini adiacenti al Forte Sangallo la festa multietnica<br />

della scuola dell’infanzia Gramsci.Tutte le etnie, oltre a quella italiana,<br />

presenti nella scuola, hanno preparato cibi <strong>ed</strong> hanno indossato<br />

i costumi tipici dei loro paesi. La festa ha avuto grande successo<br />

e con la presenza del sindaco Angelelli e del direttore<br />

Francocci si è confermato l’ottimo lavoro svolto dalla scuola nel<br />

promuovere lo scambio e l’integrazione delle varie etnie residenti<br />

nel territorio di Civita Castellana. I genitori e le insegnanti ringraziano<br />

<strong>il</strong> Comune e tutte le persone che hanno contribuito alla<br />

buona riuscita dell’evento.<br />

PENSIONATI, CATEGORIA IN ESTINZIONE???<br />

Un tavolo, quattro s<strong>ed</strong>ie <strong>ed</strong> un<br />

mazzo di carte.<br />

Ecco come i nostri pensionati trascorrono<br />

le loro giornate...non<br />

potendosi, forse, permettere altro.<br />

Ma, ancor peggio, i giovanni di oggi<br />

potranno mai raggiungere la pensione<br />

e godersi serenamente questa<br />

età ?<br />

Foto & fOTO<br />

La segnaletica ad altezza<br />

del guidatore, presente<br />

spesso sugli stop, ostruisce<br />

quasi completamente<br />

la visib<strong>il</strong>ità, creando<br />

difficoltà al momento della<br />

ripartenza. Non sarebbe<br />

meglio posizionarla più in<br />

basso o più in alto???<br />

In piazza del Bersagliere,<br />

a Civita Castellana,<br />

nonostante intorno alla<br />

rotatoria sia stata<br />

completamente rifatta la<br />

segnaletica, qualcuno<br />

continua ad andare come<br />

vuole, anche contro i<br />

segnali!!!<br />

Nel già pericoloso incrocio di<br />

località Quartaccio (Fabrica di<br />

Roma), l’erba ancora alta<br />

imp<strong>ed</strong>isce del tutto la visib<strong>il</strong>ità<br />

per chi deve impegnare<br />

la carreggiata, scontringendo i<br />

guidatori ad avanzare oltre la<br />

linea dello stop. Ogni estate si<br />

ripete la stessa storia!!!<br />

A chi di dovere???


<strong>Campo</strong> de’ fiori 47<br />

Oroscopo di Luglio<br />

by<br />

Cosmo<br />

Ariete 21 marzo – 20<br />

apr<strong>il</strong>e Le stelle di luglio<br />

sono per voi positive, specialmente<br />

sul lavoro, dove<br />

sono previsti cambiamenti.<br />

In amore è tempo di consolidare<br />

i vostri rapporti, grazie agli influssi<br />

positivi di Venere, magari con una serata<br />

a teatro o con gi amici.<br />

Toro 21 apr<strong>il</strong>e – 20<br />

maggio Insieme al mare<br />

e alle vacanze, sono in<br />

arrivo per voi cambi di<br />

rotta su tutta la linea, in<br />

particolare per quanto riguarda la sfera<br />

professionale, ma non impuntatevi troppo.<br />

Piuttosto d<strong>ed</strong>icate un po’ del vostro tempo<br />

agli affetti e al partner, talvolta due risate<br />

possono aggiustare tutto.<br />

Gemelli 21 maggio –<br />

21 giugno <strong>Con</strong> Marte e<br />

Venere nel vostro segno è<br />

<strong>il</strong> momento di lanciarsi alle<br />

conquiste estive, ma<br />

senza esagerare con le<br />

scappatelle, perché la gelosia è sempre<br />

alle porte. Luglio è per voi propizio anche<br />

per le idee, la creatività e la fantasia.<br />

Cancro 22 giugno –<br />

22 luglio Luglio è <strong>il</strong><br />

vostro mese e quest’anno<br />

vi porta un quadro astrale<br />

particolarmente favorevole.<br />

In questo periodo sarete assai attratti<br />

dalle gioie della vita, dalla buona tavola<br />

alla sfera amorosa. Incontri importanti a<br />

metà del mese. R<strong>il</strong>assatevi in coppia o con<br />

gli amici, cercando di lasciare da parte<br />

quei problemi che da unpo’ vi ass<strong>il</strong>lano.<br />

Leone 23 luglio – 23<br />

agosto Un mese di<br />

opportunità tutte da<br />

cogliere.<br />

Promozioni,<br />

aumenti, incontri fortunati.<br />

Sta a voi essere in grado di prendere<br />

quel che <strong>il</strong> mondo ha da offrirvi: la fortuna<br />

aiuta gli audaci e a voi <strong>il</strong> coraggio per<br />

rischiare non manca. Godetevi le vacanze<br />

e scaricatevi con lunghe passeggiate<br />

Vergine 24 agosto –<br />

22 settembre Questo è<br />

per voi un mese di riflessione<br />

e spiritualità . Se vi<br />

sentite in pace con <strong>il</strong><br />

mondo, state però attenti alle finanze. La<br />

testa tra le nuvole, anche se positiva, non<br />

sempre giova al portafoglio.<br />

Abbandonatevi al mare <strong>ed</strong> al sole.<br />

B<strong>il</strong>ancia 23 settembre<br />

– 22 ottobre<br />

Aggressività e nervosismo<br />

non risolvono i vostri<br />

problemi, né sul lavoro e<br />

meno che mai in amore, anche se questo<br />

vostro lato meno equ<strong>il</strong>ibrato, preso a piccole<br />

dosi, potrebbe fare scint<strong>il</strong>le. Cercate<br />

di placare un po’ i vostri bollenti spiriti e<br />

passare belle serata in allegria.<br />

Scorpione 23 ottobre<br />

– 22 novembre Le<br />

stelle non sono con voi.<br />

Potrebbero arrivare delusioni<br />

dal mondo professionale<br />

o da quello affettivo,<br />

ma non preoccupatevi perché la<br />

ruota gira. L’importante è che riusciate a<br />

superare lo stress e la negatività . Le<br />

vacanze vi aiuteranno sicuramente.<br />

Sagittario 23<br />

novembre – 21 dicembre<br />

Se <strong>il</strong> vostro scopo è<br />

un cambiamento, luglio è<br />

senza dubbio <strong>il</strong> mese più<br />

propizio. Siete pieni di energia e di vitalità<br />

e soprattutto aperti al nuovo. Tuttavia non<br />

è <strong>il</strong> momento giusto per prendere decisioni:<br />

ma solo di cavalcare l’onda della leggerezza.<br />

Mese ricco di incontri.<br />

Capricorno 22<br />

dicembre – 20 gennaio<br />

Al top la sfera privata.<br />

Finalmente riuscirete a<br />

sistemare tutte quelle<br />

questioni lasciate in sospeso da tempo.<br />

Nel lavoro, invece, c’è da stringere un po’<br />

i denti, potrebbero arrivare sorprese poco<br />

piacevoli, ma con la vostra consueta perseveranza<br />

saprete affrontarli<br />

Acquario 21 gennaio<br />

– 19 febbraio La passione<br />

domina la vostra proverbiale<br />

temperanza. E se in<br />

amore un po’ di romanticismo<br />

non guasta mai, fareste<br />

meglio a stare più attenti alle vostre<br />

responsab<strong>il</strong>ità lavorative. Non sfidate troppo<br />

la sorte e r<strong>il</strong>assatevi con un po’ di<br />

buona musica.<br />

Pesci 20 febbraio – 20<br />

marzo Siete fac<strong>il</strong>mente<br />

irritab<strong>il</strong>i e suscettib<strong>il</strong>i, ma<br />

evitate di chiudervi in voi<br />

stessi, altrimenti potreste creare fut<strong>il</strong>i<br />

incomprensioni e litigi. Molto meglio in<br />

campo professionale, dove avete concentrato<br />

la vostra energia. Lasciatevi andare,<br />

ne avete bisogno ogni tanto.


48<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

AGENDA<br />

Tutti gli appuntamenti più importanti<br />

La fantasia naviga sul<br />

lago con I Pirati del<br />

Lago e <strong>il</strong><br />

Battelloraccontastorie<br />

Un musical e favole per bimbi la<br />

proposta della stagione estiva<br />

2011 dell’associazione Teatro<br />

Helios a bordo della motonave Sabazia del <strong>Con</strong>sorzio di<br />

Navigazione Lago di Bracciano<br />

Lago di Bracciano. Un’estate di fantasia navigando sulle placide<br />

acque del lago di Bracciano. Dopo i successi della passata<br />

stagione, la compagnia Teatro Helios propone infatti appuntamenti<br />

di grande svago e divertimento rivolti a grandi e bambini.<br />

Musical e favole i veicoli per dare sfogo all’immaginazione<br />

facendosi cullare dal rollio della motonave Sabazia II per scopire<br />

palmo a palmo uno dei laghi più belli d’Italia.<br />

Questo <strong>il</strong> calendario degli spettacoli<br />

I Pirati del Lago, Una fantastica avventura alla ricerca del<br />

forziere fantasma tra pirati, musica e… brindisi finale<br />

Domenica 19 giugno ore 21,00 imbarco molo di Angu<strong>il</strong>lara<br />

Domenica 3 luglio ore 21,00 imbarco molo di Angu<strong>il</strong>lara<br />

Sabato 23 luglio ore 21,00 imbarco molo di Trevignano<br />

Domenica 7 agosto ore 21,00 imbarco molo di Bracciano<br />

Domenica 11 settembre. ore 21,00 imbarco molo di<br />

Angu<strong>il</strong>lara<br />

Biglietti 15 euro in vendita presso l’Ufficio Turistico di Angu<strong>il</strong>lara<br />

– viale Reginaldo Belloni – Info 06/99900016 e (dopo le ore 15)<br />

329/3106062.<br />

Il Battelloraccontastorie<br />

Giov<strong>ed</strong>i 16 giugno ore 18,00 La leggenda del mostro di<br />

lockness - imbarco molo di Bracciano<br />

Giov<strong>ed</strong>i 7 luglio ore 18,30 Il pirato remato - imbarco molo<br />

di Angu<strong>il</strong>lara<br />

Giov<strong>ed</strong>i 4 agosto ore 18,30 Il pirata remato - imbarco molo<br />

di Trevignano<br />

Giov<strong>ed</strong>i 11 agosto ore 18,30 La leggenda del mostro di<br />

lockness - imbarco molo di Angu<strong>il</strong>lara<br />

Giov<strong>ed</strong>i 15 settembre ore 18,00 Il re del lago - imbarco<br />

molo di Bracciano<br />

Biglietti 10 euro<br />

Informazioni: Ufficio Stampa: V<strong>il</strong>lani Comunicazione<br />

360/805841<br />

FONTANONESTATE<br />

S<strong>ed</strong>icesima <strong>ed</strong>izione<br />

21 giugno – 11 settembre 2011<br />

Giardino della Fontana dell’Acqua Paola al Gianicolo<br />

via Garibaldi 30 – 00153 ROMA<br />

Orario degli spettacoli: ore 21<br />

info e prenotazioni: 06.5883226 / info@fontanonestate.it<br />

Prezzi da 12 a 20 Euro<br />

Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni 06 3225044 - 328<br />

4112014 - elisabetta@elisabettacastiglioni.com<br />

presente con Metalchemica alla<br />

54esima Esposizione Internazionale d’Arte<br />

Biennale di Venezia<br />

Padiglione Italia – Regione Lazio<br />

Dal 23 giugno al 22 settembre 2011<br />

Museo Nazionale di Palazzo Venezia<br />

Via del Plebiscito, 118<br />

00186 Roma<br />

ALFREDO MORONCELLI<br />

Il rumore di una mano sola<br />

Opere recenti<br />

La mostra resterà aperta<br />

dal 23 giugno al 25 luglio 2011<br />

Per ulteriori informazioni:<br />

info@limen895.com +39 06 94518387 +39 393 9622665<br />

Dal lun<strong>ed</strong>ì al venerdì 16.00 - 20.00 sabato su appuntamento<br />

GIARDINO COMUNALE<br />

“PUBLIO MURATORE”<br />

PIAZZA<br />

DELLA LIBERAZIONE


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

49<br />

Una “Fabrica” di ricordi<br />

Personaggi, storie <strong>ed</strong> immagini di Fabrica di Roma<br />

Vittorio da guardia<br />

di Sandro Anselmi<br />

Vittorio Pacelli, Vittorio<br />

da guardia, figlio di<br />

Peppe da guardia, e<br />

padre dell’attuale<br />

comandante della<br />

Polizia di Fabrica di<br />

Roma, capitano<br />

Stefano Pacelli.<br />

Tre generazioni al servizio<br />

del comune di<br />

Fabrica di Roma, tre identici modi di correlarsi<br />

con i cittadini: vig<strong>il</strong>are con onestà e<br />

coscienza sulla cosa pubblica e sulla sicurezza<br />

dei compaesani, ricordandosi sempre<br />

di essere uno di loro.<br />

Vittorio prende servizio nel 1956, l’anno<br />

della grande nevicata e da lì , per quarantaquattro<br />

anni ininterrotti, resta la guardia<br />

di Fabrica. Ha come colleghi, in periodi<br />

diversi, Luigi Ricci <strong>ed</strong> Orlando Alessi, <strong>ed</strong><br />

intrattiene con loro un ottimo rapporto di<br />

lavoro <strong>ed</strong> amicizia. Era partito bene lui,<br />

figlio del mitico Peppe, ma non farà mai<br />

rimpiangere l’operato di cotanto padre,<br />

perché la sua d<strong>ed</strong>izione al servizio, sarà<br />

sempre esemplare, all’altezza del confronto,<br />

quasi l’avesse er<strong>ed</strong>itata nel DNA.<br />

Sposa nel 1960 Annunziata Fochetti, che<br />

gli sarà sempre accanto, fino a quando<br />

una subdola, lunga malattia, lo porterà a<br />

finire i suoi giorni <strong>il</strong> 29 Maggio 2011.<br />

Vittorio ha vestito la divisa con orgoglio e<br />

soddisfazione <strong>ed</strong> i suoi modi veloci e,<br />

comunque gent<strong>il</strong>i, hanno contraddistinto la<br />

sua figura. L’enorme quantità dei compiti<br />

delle guardie di un tempo, ci fa immaginare<br />

quanto impegno fosse necessario per<br />

arrivare a tutto. Pensare che un comune<br />

vasto nel territorio e denso di popolazione<br />

come Fabrica, aveva al massimo due guardie<br />

e tutto funzionava. Altri tempi!<br />

Ciao Vittorio, ti v<strong>ed</strong>o nei miei anni più belli,<br />

quando frequentavo spesso gli uffici<br />

comunali per <strong>il</strong> modesto incarico di censore<br />

dell’Istat per i censimenti della popolazione,<br />

dell’agricoltura e delle forze del<br />

lavoro e perchè amico degli impiegati di<br />

allora, Pasquale Pacelli, Valerio Giovagnoli,<br />

Giuseppe Pierantonelli e Franco Mizzelli.<br />

Quante volte mi aspettasti per chiudere <strong>il</strong><br />

comune oltre l’orario d’ufficio perché finissi<br />

<strong>il</strong> mio lavoro…e con la tua disponib<strong>il</strong>ità ,<br />

affab<strong>il</strong>ità <strong>ed</strong> <strong>ed</strong>ucazione non me lo facevi<br />

mai pesare.<br />

In tempi in cui non esistevano parcometri,<br />

autovelox e quant’altre diavolerie moder-<br />

Fabrica di Roma. Fondamento scuola m<strong>ed</strong>ia. Anni ‘60.<br />

Da sx: Pasquale Pacelli, Mario Tirittera, Aurelio Tozzi, Paolo Marcelli, Vittorio Pacelli,<br />

don Mario Mastrocola, Vittorio Patera, Mauro Zappia, Paolo Monfeli,<br />

Vescovo Roberto Massim<strong>il</strong>iani, Flavio Mattioli, Orlando Alessi, Vittorio Francola.<br />

Fabrica di Roma, 1958. Vittorio e la moglie<br />

Annunziata Fochetti<br />

ne, la guardia, insieme ad altre poche figure<br />

del paese, era l’<strong>ed</strong>ucatore e non <strong>il</strong><br />

repressore, soprattutto per i giovani.<br />

Fabrica di Roma, Anni ‘60. Vittorio e Franco<br />

Sciosci con <strong>il</strong> Palio di San Matteo.


50 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

La R<strong>ed</strong>azione di <strong>Campo</strong> de’ fiori si associa agli auguri<br />

Auguri di buon<br />

compleanno a Martina<br />

Dobboloni che l’8<br />

giugno ha compiuto<br />

10 anni. <strong>Con</strong> tanto amore<br />

per la nostra “stellina”,<br />

papà Emanuele, nonno<br />

Piero, nonna Rosalba e<br />

tutta la famiglia<br />

Dobboloni<br />

Auguroni NONNA!<br />

Rimani sempre cosi’!!!!<br />

Il 15 giugno hai<br />

compiuto gli anni, buon<br />

compleanno!!!!Adelmo<br />

Alla più gnocca dei<br />

giardinetti, lei che non<br />

manca mai, che non se<br />

ne perde mai una, alla<br />

nostra simpatica e<br />

vulcanica Elisa...Betta!<br />

Auguri per i tuoi 18<br />

anni!!!!!!!!!!!!!!!!! Dai nonni, gli zii <strong>ed</strong> i cuginetti<br />

Chiara, Giulio e Paolo<br />

La piccola Cristina<br />

Capodimonte, di<br />

Ronciglione<br />

<strong>il</strong> 21 giugno ha<br />

compiuto un anno.<br />

Agli auguri del papà<br />

F<strong>ed</strong>erico, della<br />

mamma Giulia, delle<br />

nonne Cristina e<br />

Santina, del nonno<br />

Ezio, dello zio Fabio, delle zie Paola e<br />

Simonetta, dei cugini Andrea e Martina e dei<br />

parenti tutti, aggiungiamo anche i nostri.<br />

Il 25 giugno<br />

2011 a<br />

Caltagirone (Ct)<br />

Amanda Del<br />

Corso e Luca Di<br />

Martino hanno<br />

coronato <strong>il</strong> loro<br />

sogno....<br />

“I sogni son<br />

desideri” recita<br />

una famosa canzone.<br />

Evviva, la vita reale, che a volte può<br />

trasformarsi in un bel sogno. Vi raccomando<br />

di viverlo in perfetta simbiosi senza dimenticarvi<br />

di renderci partecipi dei vostri futuri<br />

eventi felici. Un urrà agli sposi e tanti affettuosi<br />

auguri. Adelmo e company<br />

23 giugno 2011...<br />

ALESSSIIOOO<br />

tantissimi auguri di un<br />

fantastico<br />

compleannoooo!!!!<br />

Adelmo & company<br />

Tanti Auguri ad Elena<br />

Crescenzi, che <strong>il</strong> 7 giugno ha<br />

compiuto 4 anni. Un abbraccio<br />

dai genitori Candido e<br />

Daniela, dalla sorella Elisa, dai<br />

nonni e dagli zii.<br />

Tanti auguri<br />

al piccolo<br />

Tiziano<br />

Bacchiocchi,<br />

che <strong>il</strong> 13<br />

Luglio<br />

compie <strong>il</strong><br />

suo primo<br />

compleanno!<br />

Un abbraccio<br />

grande<br />

dal papà<br />

Andrea,<br />

dalla mamma S<strong>il</strong>via, dai nonni e dagli<br />

zii tutti.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 51<br />

30 Apr<strong>il</strong>e 1961<br />

30 Apr<strong>il</strong>e 2011<br />

DEDICATO A<br />

EDDA <strong>ed</strong> ERALDO<br />

Le vostre Nozze<br />

d’oro hanno significato<br />

stare bene<br />

insieme, pur con<br />

tanti sacrifici,<br />

tante pene, ansie e<br />

anche gioie, ma sopratutto equ<strong>il</strong>ibrio eccezionale perché <strong>il</strong><br />

vostro matrimonionon è stato “una f<strong>ed</strong>e al dito, ma due<br />

cuori uniti dalla stessa f<strong>ed</strong>e”. Maria Cristina,<br />

Alessandro,Claudio, unitamente ai parenti tutti<br />

A papà Sandro e<br />

mamma Alfonsa che <strong>il</strong><br />

10 giugno hanno<br />

festeggiato <strong>il</strong> loro<br />

49° anniversario di<br />

Matrimonio,<br />

TANTI<br />

AUGURIIII!!!!!!!!!!!!!!!!<br />

Dalle figlie, i generi <strong>ed</strong><br />

i nipoti Chiara, Elisa e<br />

Giulio<br />

Foto Evangelisti<br />

I migliori auguri di una vita<br />

serena e ricca di grandi<br />

soddisfazioni, a Maria Luisa Lai<br />

<strong>ed</strong> Alberto Sciardiglia che <strong>il</strong> 18<br />

Giugno si sono felicemente uniti<br />

in matrimonio!!!!<br />

Auguri dai genitori, i parenti e gli<br />

amici!!!! Siete bellissimi...un<br />

abbraccio speciale da Ermelinda<br />

17 Giugno 2006 - 17 Giugno 2011<br />

e 5... anni matrimonio. Bravi!!!!<br />

<strong>Con</strong>tinuate sempre così nella<br />

vostra lunga strada INSIEME.<br />

Auguri da tutti ma soprattutto da<br />

mamma Brunella e<br />

mamma Maria Chiara<br />

Affinchè la lampada possa<br />

continuare a far luce, non dovete<br />

scordarvi di aggiungere olio.<br />

Un caloroso augurio a Mary e<br />

Stefano per <strong>il</strong> loro primo<br />

anniversario di matrimonio<br />

da mamma e papà e Johnny<br />

Tanti auguri al mio<br />

papi Gabriele che <strong>il</strong> 29<br />

giugno ha compiuto 37<br />

anni, dalla tua patatina<br />

Sara e da mamma<br />

Sabrina!!!!<br />

Tanti tantissimi<br />

auguri ad Onorio<br />

Sanna che <strong>il</strong> 28<br />

luglio compie<br />

80 anni .<br />

Buon compleanno<br />

da tutta la<br />

famiglia.


52<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Un grosso in bocca al lupo, a tutti i ragazzi della classe del<br />

2000 che <strong>il</strong> 10 giugno hanno terminato la scuola elementare,<br />

soprattutto a quelli di Corchiano e principalmente a mio figlio.<br />

Forza ragazzi che presto inizierete una nuova esperienza<br />

scolastica!!!! Laura.........<br />

Il 23 Giugno 2011 si è<br />

laureata in Scienze Religiose<br />

Eleonora Formichetti con<br />

l’ottimo punteggio di 81<br />

novantesimi. Dopo tanto<br />

studio e tanto sacrificio sei<br />

finalmente diventata la<br />

Nostra Dottoressa!! Siamo<br />

tutti orgogliosi di te....<br />

mamma, papà, Rebecca,<br />

Giordano, Gianluca e la tua<br />

Miss!!!<br />

Tantissimi auguri a<br />

Margot Romano che <strong>il</strong> 25<br />

Giugno ha festeggiato <strong>il</strong><br />

suo primo compleanno. <strong>Con</strong><br />

affetto da mamma, papà, i<br />

nonni, la bisnonna e gli zii<br />

Tanti auguri a<br />

Palmiro e Lena<br />

che <strong>il</strong> 30 Luglio<br />

festeggiano i<br />

loro 50 anni di<br />

matrimonio. <strong>Con</strong><br />

tanto amore dai<br />

figli, i generi, le<br />

nuore, i nipoti e<br />

tutti i parenti.<br />

Tanti auguri a<br />

Eraldo Santini<br />

e Alina Mancini<br />

che <strong>il</strong> 4 Giugno<br />

hanno<br />

festeggiato i<br />

loro splendidi<br />

50 anni di<br />

matrimonio, dai<br />

figli, i nipoti e<br />

gli amici


<strong>Campo</strong> de’ fiori 53<br />

Roma com’era<br />

La Rupe Tarpea, in latino Saxum Tarpeium, si trova sul lato meridionale del Campidoglio.<br />

Da essa venivano gettati i traditori condannati a morte e coloro che si rifiutavano di testimoniare,<br />

essendo la testimonianza l’unica prova per contrattti, allora, esclusivamente orali.


54<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Album d<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Civita Castellana. Anni '50. Le pantalonaie di don Checchino. In pi<strong>ed</strong>i da sx: Rosalba Pazielli, Elena<br />

Proietti, Maria Rita Lerin, Anna Santori, Rosanna Maurizio, Giuseppa Sacchetti, Sonia Angeletti.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

ATTENZIONE!!! QUESTA FOTO CI E’ STATA RECAPITATA IN REDAZIONE POICHE’ E’ STATA<br />

CASUALMENTE RITROVATA. CHIUNQUE SI RICONOSCESSE O CONOSCESSE IL PRPRIETARIO<br />

PUO’ VENIRE A RITIRARLA IN REDAZIONE.


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

55<br />

ei ricordi<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Civita Castellana.<br />

1960 - 964.<br />

Squadra di rugby<br />

In pi<strong>ed</strong>i da sx:<br />

Sergio <strong>Con</strong>ti,<br />

Gianni Calisti,<br />

Luciano Paolelli.<br />

In basso da sx:<br />

Fernando Nob<strong>il</strong>i,<br />

... Grassi,<br />

Giuseppe Prof<strong>il</strong>i,<br />

Guido M<strong>il</strong>azzo.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Civita Castellana. 1960 - 1964. Squadra di Rugby. In pi<strong>ed</strong>i da sx: Romolo Angelozzi, Stelvio Carabelli,<br />

Marco Angeletti, Bruno Montoresi, ...Grassi, Fabio Nesta, Ermanno Lanzi, Franco Santini, Marco Scafati.<br />

In bassso da sx: ... Lipari, Giuseppe Prof<strong>il</strong>i, Giuliano Farina, ..., Fernando Nob<strong>il</strong>i, Sandro Radanich.<br />

Foto tratta dal libro “50 annidi strani rimbalzi a Civita Castellana” di Ugo Baldi


56<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Album d<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Fabrica di Roma - Agosto 1979. II trofeo Festival dell'Unità. In pi<strong>ed</strong>i da sx: Sergio Tabacchini, Luciano<br />

Mastrantoni, Andrea Spadoni, Alessio Trombetta, Enrico D’Antonangelo, Gianni Bernacchi. In basso da<br />

sx: Donato De Luca, Gino Guidi, Eraldo Biondini, Giovanni Magrelli, F<strong>il</strong>iberto Valentini. Foto di Eraldo Biondini<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Fabrica di Roma.<br />

Anni ‘80.<br />

Sf<strong>il</strong>ata di moda.<br />

Foto della Sig.ra<br />

Anna Ginevra


<strong>Campo</strong> de’ fiori 57<br />

ei ricordi<br />

Fabrica di Roma.<br />

Anni ‘60.<br />

Ciro Marinelli accompagna<br />

la figlia Carmelita all’altare.<br />

Dietro Francesca Anselmi.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

4<br />

3<br />

Fabrichesi al mare.<br />

Anni ‘70.<br />

2<br />

5<br />

6<br />

1. Giuseppe Braccini,<br />

2. Tonina Costantini,<br />

3. Sandro Sciosci,<br />

4. Fabrizio Ciaffardini,<br />

5. Gianni Sciosci,<br />

6. Carlo Pacelli.<br />

1


58<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Album d<br />

Carbognano. Anno santo 1950.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori


<strong>Campo</strong> de’ fiori 59<br />

ei ricordi<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Corchiano 1976. Processione dell'Infiorata<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Corchiano. Primi anni ‘40. Foto ricordo di fine mietitura della Sig.ra M<strong>il</strong>ena Marconi (davanti a tutti)


60<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

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con un giovane che racconta di essere quello che non è, stravolgerà, almeno<br />

temporaneamente, la vita di una famiglia perbene, che si offre di accoglierlo <strong>ed</strong><br />

ospitarlo. La fine di un vecchio amore da parte del protagonista, per la nascita<br />

di uno nuovo e non ricambiato, spezzerà <strong>il</strong> cuore della giovane che lo aspettava<br />

da tempo e spaventerà l’ingenua fanciulla, che diventa l’oggetto di un suo desiderio<br />

morboso.<br />

La descrizione accurata e particolareggiata che l’autore fa della storia, rende la<br />

narrazione coinvolgente <strong>ed</strong> intrigante. Sembra di essere lì presenti, e, quasi<br />

come spettatori di una rappresentazione teatrale, i lettori possono immaginare i<br />

personaggi muoversi su di un palcoscenico ben allestito.<br />

Una storia ambientata in un tempo neanche troppo lontano, che ci ricorda i racconti<br />

dei nostri nonni di campagna.<br />

Ermelinda Ben<strong>ed</strong>etti<br />

NOTA DELL’EDITORE<br />

In questo romanzo Augusto Stefanucci narra <strong>il</strong> sentimento morboso e mortale<br />

di un personaggio fantastico della sua Fabrica di altri tempi.<br />

La scrittura bella e diretta tratta la forza dell’egoismo di un amore ossessionato,<br />

che fa ineluttab<strong>il</strong>mente scivolare nella disperazione e nel dramma <strong>il</strong> protagonista.<br />

Qui c’è tormento, ambiguità e violenza, ma soprattutto amor fatale!<br />

Sandro Anselmi<br />

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(A.I.D.I.)<br />

senza fini di lucro<br />

Reg.Trib. VT n. 351<br />

del 2/6/89<br />

Presidente<br />

Fondatore:<br />

Sandro Anselmi<br />

Direttore Editoriale:<br />

Sandro Anselmi<br />

Direttore<br />

Responsab<strong>il</strong>e:<br />

Stefano De Santis<br />

<strong>Con</strong>sulente<br />

Editoriale:<br />

Enrico De Santis<br />

Segreteria di<br />

R<strong>ed</strong>azione<br />

Coordinamento<br />

Impaginazione e<br />

Grafica:<br />

Cristina<br />

Evangelisti<br />

Sonia Bonamin<br />

Ermelinda<br />

Ben<strong>ed</strong>etti<br />

Stampa:<br />

Patrocinio<br />

Direzione<br />

Amministrazione<br />

R<strong>ed</strong>azione<br />

Pubblicità <strong>ed</strong><br />

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Liberazione, 2<br />

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