Apple pies ed il disco âStrumenti d'epocaâ Con i ... - Campo de'fiori
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<strong>Apple</strong> <strong>pies</strong><br />
<strong>ed</strong> <strong>il</strong> <strong>disco</strong><br />
“Strumenti<br />
d’epoca”<br />
<strong>Con</strong> i<br />
campioni<br />
della S.S.<br />
Lazio<br />
Furto delle<br />
reliqie dei SS<br />
Marciano e<br />
Giovanni<br />
Per ricordare<br />
don Mario<br />
Mastrocola<br />
VITA<br />
CITTADINA<br />
Feste e<br />
ricorrenze
2 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
SOMMARIO<br />
Editoriale:<br />
Noi <strong>il</strong> passato...voi <strong>il</strong> futuro........................3<br />
L’intervista:<br />
<strong>Apple</strong> <strong>pies</strong>.............................................4-5<br />
Curriculum vitae:<br />
Mattia Cirelli e Raffaele De Bartolomeis......7<br />
Santinelli Dance Academy....................9<br />
Il risparmio <strong>ed</strong> i veri affari.................11<br />
Roma che se n’è andata:<br />
Piazza de’ Cerchi................................12-13<br />
Suonare Suonare:<br />
Peter Frampto...................................14-15<br />
Ecologia e ambiente:<br />
Ecologia Profonda...................................16<br />
S.S. Lazio.............................................18<br />
Plantare funzionale di ROOT..............21<br />
II <strong>ed</strong>izione della sf<strong>il</strong>ata di solidarietà<br />
”Sotto le stelle”.............................23<br />
Anche nella Tuscia prende pi<strong>ed</strong>e la<br />
cremazione..........................................24<br />
Come eravamo:<br />
La voglia, la gioia, <strong>il</strong> piacere, <strong>il</strong> dovere... di<br />
ricordare................................................25<br />
Personal news organization...............26<br />
Ass. Artistica IVNA:<br />
Arte, professionalità , integrazione.......28-29<br />
Il Fumetto:<br />
Empower<strong>ed</strong>............................................30<br />
La rubrica dei cognomi.......................31<br />
Solo chi sceglie <strong>il</strong> bene <strong>ed</strong>ifica...........32<br />
Il furto dei Santi Giovanni e<br />
Marciano..............................................33<br />
Il muro di Via del Forte.......................34<br />
La storia locale...una storia maestra di<br />
vita.......................................................35<br />
La bottega di Aldo Puzzello................36<br />
L’angolo del Bon Ton:<br />
L’abito dello sposo e gli abiti degli invitati.........................................................37<br />
I nostri amici.......................................38<br />
L’angolo del poeta...............................39<br />
Le storie di Max:<br />
Bobby Solo.............................................40<br />
Lesione del legamento crociato.........41<br />
Nel cuore.............................................42<br />
Per ricordare Mons. Mario<br />
Mastrocola ..........................................43<br />
Vita cittadina.............................44-45-46<br />
Oroscopo .............................................47<br />
Agenda.................................................48<br />
Una “Fabrica” di ricordi:<br />
Vittorio da guardia..................................49<br />
Messaggi....................................50-51-52<br />
Roma com’era.....................................53<br />
Album dei ricordi.........54-55-56-57-58-59<br />
Annunci gratuiti..............................60-61<br />
Selezione offerte immob<strong>il</strong>iari .......63-64<br />
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<strong>Campo</strong> de’ fiori 3<br />
Noi <strong>il</strong> passato...voi <strong>il</strong> futuro<br />
Avemmo gioia, rispetto, riconoscenza, amore.<br />
Trovammo fiori nel nostro giardino e lasciammo giovani<br />
virgulti, e nuovi germogli videro <strong>il</strong> sole.<br />
Acqua pura e grano maturo, e giorni arrivavano sereni.<br />
La verde età cresceva di sogni e sguardi lontani, e sull’alta<br />
vetta finiva <strong>il</strong> nostro volo!<br />
Questo avemmo, giovani di ieri.<br />
di Sandro Anselmi<br />
Incertezza, dubbio, avv<strong>il</strong>imento,<br />
questo hanno i giovani di oggi!<br />
Che fare?<br />
Pensiamo e ripensiamo a quello che avremmo potuto<br />
fare e non abbiamo fatto,<br />
a quanto avremmo potuto dare e non abbiamo dato,<br />
a quello che abbiamo preso e non avremmo dovuto<br />
prendere.<br />
Il tempo corrode tutto, e sogni e desideri si scolorano,<br />
ma l’amore quello vero, puro, incontaminato, resta limpido,<br />
<strong>ed</strong> è capace di miracoli!
DA TRIBUTE BAND DEI MITICI<br />
BEATLES A BAND EMERGENTE<br />
C’è stato un periodo in cui i Beatles sembravano<br />
essere tornati a vivere, grazie ad<br />
un gruppo di giovani, tutti italiani, che, agli<br />
inizi degli anni ’90, accomunati da una<br />
grande passione, decidono di imitare, in<br />
tutto e per tutto, <strong>il</strong> mitico gruppo inglese.<br />
Poi, come si sa, col passare del tempo, le<br />
cose cambiano <strong>ed</strong> i quattro giovani iniziano<br />
a prendere <strong>il</strong> volo, camminando con le<br />
proprie forze, o meglio con le proprie note!<br />
La tribute band, infatti, pur mantenendo <strong>il</strong><br />
suo nome originario di <strong>Apple</strong> <strong>pies</strong>, propone<br />
i suoi brani in<strong>ed</strong>iti, non abbandonando<br />
comunque le dolci melodie inglesi. Ecco,<br />
così , che dopo mesi di duro e lavoro e<br />
lunghe prove riesce a creare <strong>il</strong> suo primo<br />
vero <strong>disco</strong>, dal titolo: “Strumenti d’epoca”,<br />
in uscita <strong>il</strong> 21 di Giugno. Per l’occasione<br />
non potevamo non incontrare Roberto<br />
Angelelli, Emanuele Angeletti e Renato<br />
Mordenti, che compongono <strong>il</strong> nuovo gruppo<br />
emergente, viste anche le origini territoriali<br />
che ci accomunano.<br />
Allora ragazzi, partiamo dagli inizi.<br />
Quando e come nasce <strong>il</strong> gruppo?<br />
Il gruppo è stato creato nei primi anni<br />
Novanta, da Luca Biagini, <strong>il</strong> nostro batterista,<br />
poi si è aggiunto Emanuele, a seguire<br />
io – dice Roberto - <strong>ed</strong> infine Renato. Luca,<br />
però , non fa parte della versione emergente<br />
del gruppo, poichè non se la sentiva<br />
di lanciarsi nell’avventura di proporre<br />
brani in<strong>ed</strong>iti, anche se rimane comunque a<br />
darci un grande sostegno. Noi, infatti,<br />
siamo nati come tribute band, ossia quella<br />
che ricrea lo spettacolo originale, curando<br />
tutti i particolari, dagli abiti, alle acconciature,<br />
agli strumenti, oltre che all’aspetto<br />
musicale. Noi in particolar modo abbiamo<br />
seguito <strong>il</strong> percorso dei Beatles dal ’62 agli<br />
anni ‘70, quindi da Love me too a Let it be.<br />
E questo lavoro ci ha portato in giro un po’<br />
da per tutto, sia in Italia che all’estero.<br />
Come è avvenuto <strong>il</strong> passaggio da tribute<br />
band a band emergente?<br />
E’ avvenuto con Brizi, <strong>il</strong> regista di “Maschi<br />
contro Femmine”, <strong>il</strong> f<strong>il</strong>m con Ficarra e<br />
Picone, che ha scelto due nostri brani da<br />
inserire all’interno del lungometraggio. Poi<br />
abbiamo fatto ascoltare i nostri demo<br />
anche ad altri, tra cui Stefano Verderi, <strong>il</strong><br />
chitarrista delle Vibrazioni, che dopo un<br />
anno ha deciso di produrre <strong>il</strong> nostro <strong>disco</strong>.<br />
Il fatto di essere appassionati dei<br />
Beatles e di aver suonato per tanto<br />
tempo la loro musica, ha influito<br />
nella composizione dei vostri brani?<br />
Assolutamente sì , le nostre sembrano<br />
delle canzoni anni Sessanta, con <strong>il</strong> sound<br />
tipico del Beatles e Stefano Verderi ci ha<br />
proprio aiutato a svecchiarle un pochino,<br />
riarrangiandole, ma mantenendo comunque<br />
quelle sonorità tipiche inglesi che<br />
piacciono a noi.<br />
Perché questo nome: <strong>Apple</strong> <strong>pies</strong>?<br />
E’ stato un omaggio alla <strong>Apple</strong>, la casa dis-
cografica dei Beatles. Il <strong>pies</strong> invece si rifà<br />
ad un an<strong>ed</strong>doto che riguarda Lennon. Il<br />
cantante, infatti, raccontò di aver visto un<br />
omino su di una torta fiammeggiante, <strong>il</strong><br />
quale gli annunciava <strong>il</strong> successo futuro<br />
che avrebbero avuto come Beatles.<br />
L’unione di quste due cose ci ha portato ad<br />
essere “torta di mele”.<br />
<strong>Con</strong> questo salto di qualità , dovuto<br />
soprattutto al f<strong>il</strong>m “Mashi contro<br />
femmine”, come è cambiata la vostra<br />
vita?<br />
Non è cambiata poi tanto perché , già<br />
prima, eravamo spesso in giro per l’Italia,<br />
quasi tutte le sere su un palco diverso. Ci<br />
siamo sempre occupati da soli di tutto ciò<br />
che riguarda la nostra immagine, dal sito,<br />
alla promozione dei pezzi etc, anche perché<br />
nonostante ci sia qualcun altro dietro,<br />
siamo noi, poi, a rispondre di ciò che <strong>il</strong><br />
pubblico v<strong>ed</strong>e, perciò dobbiamo controllare<br />
costantemente che tutto venga fatto<br />
bene. Siamo musicisti, e potrebbe sembrare<br />
poco, ma abbiamo delle giornate piene.<br />
Dov’è che si tengono le prove?<br />
A Civita Castellana, in una saletta di campagna,<br />
insieme alle galline (dice Roby<br />
ridacchiando) del nostro amico Giorgio,<br />
perfettamente attrezzata e soprattutto<br />
tranqu<strong>il</strong>la e s<strong>il</strong>enziosa, dove nessuno ci<br />
disturba. Sono circa dieci anni ormai che ci<br />
ospita.<br />
In questi anni di attività , c’è un<br />
avvenimento che ricordate con particolare<br />
simpatia?<br />
Sai, quando viaggi di cose buffe ne accadono<br />
un’infinità - racconta Roby –. Una<br />
volta stavamo cantando in una piazza, non<br />
ricordo bene dove, ad un tratto ci cadde<br />
addosso un’americana gigantesca. Il batterista<br />
era completamente coperto dal telo<br />
nero di fondo <strong>ed</strong> un asse di metallo sbattè<br />
sul pianoforte al quale fortunatamente<br />
non vi era nessuno, perché <strong>il</strong> pezzo che<br />
stavamo cantando non lo richi<strong>ed</strong>eva. Ci<br />
prendemmo un bello spavento. Ma la cosa<br />
divertente fu che <strong>il</strong> giorno dopo, un po’<br />
stressati <strong>ed</strong> arrabbiati, visti anche i danni<br />
subiti per quanto era avvenuto la sera<br />
prima, l’organizzatore della serata del<br />
paese in cui nel frattempo eravamo arrivati<br />
per un nuovo concerto, all’oscuro di<br />
tutto ci disse di tranqu<strong>il</strong>lizzarci. Noi, invece,<br />
stizziti, rispondemmo che eravamo in<br />
quelle condizioni perché la sera prima ci<br />
era caduta un’americana addosso. E lui,<br />
ingenuamente rispose: “E quanto pesava???”,<br />
non avendo capito che ci riferivamo<br />
all’attrezzatura del palco e non ad una<br />
donna originaria dell’America!<br />
Ma parliamo del vero motivo per cui<br />
siete qui: la promozione del vostro<br />
primo album uscito proprio <strong>il</strong> 21 di<br />
Giugno. Come s’intitola e perché<br />
avete scelto questo titolo?<br />
Lo abbiamo chiamato “Strumenti d’epoca”,<br />
rifacendoci alla frase di un brano contenuto<br />
al suo interno.<br />
Da quanti brani è composto?<br />
Ci sono dieci brani in<strong>ed</strong>iti, tutti scritti <strong>ed</strong><br />
arrangiati da noi. Si può acquistare al<br />
costo di 9,90 euro, ma scaricandolo da<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Ermelinda Ben<strong>ed</strong>etti durante l’intervista<br />
con (da sx): Roberto Angelelli,<br />
Emanuele Angeletti e Renato Mordenti,<br />
gli <strong>Apple</strong> Pies<br />
internet, allo stesso prezzo è possib<strong>il</strong>e<br />
avere in omaggio un altro<br />
brano, anch’esso scritto da noi e<br />
in<strong>ed</strong>ito – spiega Renato-. In concomitanza<br />
con l’uscita dell’album,<br />
uscirà anche un nuovo singolo,<br />
“Lontani e vicini noi”.<br />
Come e quanto avete lavorato a questo<br />
progetto?<br />
Ognuno di noi ha scritto dei brani, poi ce li<br />
siamo fatti ascoltare a vicenda scegliendo<br />
quelli sui quali ci sembrava più opportuno<br />
lavorare <strong>ed</strong> insieme abbiamo creato gli<br />
arrangiamenti. Il bello di questo <strong>disco</strong> è ,<br />
infatti, che siamo tutti e tre cantautori. Poi<br />
da un demo di venti brani Verderi ne ha<br />
scelti dieci e tra la fase iniziale di registrazione<br />
del demo e quella in sala d’incisione<br />
per <strong>il</strong> cd definitivo è passato circa un<br />
anno. Il nostro primo singolo in realtà è<br />
uscito già <strong>il</strong> 4 Febbraio, “You and me”,<br />
che, come dicevamo prima,insieme ad un<br />
altro nostro brano, è stato scelto da Brizi<br />
per <strong>il</strong> suo f<strong>il</strong>m.<br />
Come è stata questa esperienza<br />
cinematografica?<br />
E’ stato molto divertente. Una scena del<br />
f<strong>il</strong>m ci ha visti veri protagonisti. La storia<br />
prev<strong>ed</strong>eva, infatti, che Ficarra e Picone<br />
facessero parte di cover band dei Beatles,<br />
così <strong>il</strong> regista ci ha chiesto di poter usare<br />
<strong>il</strong> nostro nome, <strong>ed</strong> io (dice Roby) <strong>ed</strong> <strong>il</strong> batterista<br />
Luca, abbiamo recitato <strong>il</strong> nostro<br />
ruolo reale accanto a Ficarra, nei panni di<br />
Jhon Lennon, e Picone che imitava invece<br />
Paul Mc Carteney. Per l’occasione abbiamo<br />
fornito alla produzione i nostri abiti di<br />
scena <strong>ed</strong> i nostri strumenti. Stare sul set di<br />
un f<strong>il</strong>m non capita certo tutti i giorni!<br />
Quali sono state le esperienze più<br />
belle e gratificanti, finora?<br />
Sicuramente la presentazione di “Maschi<br />
contro Femmine”, sia a M<strong>il</strong>ano che a<br />
Roma, all’Auditorium di Via della<br />
IN USCITA<br />
IL 21 GIUGNO<br />
IL LORO PRIMO<br />
ALBUM:<br />
STRUMENTI D’EPOCA<br />
<strong>Con</strong>c<strong>il</strong>iazione. Poi <strong>il</strong> Carnevale di Venezia,<br />
dove abbiamo suonato in Piazza San<br />
Marco davanti ad una folla inaspettata.<br />
Altra esperienza indimenticab<strong>il</strong>e è stata a<br />
Piazza di Spagna, nel 2007, quando in<br />
occasione dei 40 anni dall’uscita del <strong>disco</strong><br />
Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club<br />
Band, l’allora sindaco Walter Veltroni ci ha<br />
invitato a ricreare <strong>il</strong> concerto sul tetto del<br />
gruppo, quello nel quale loro erano vestiti<br />
con le pellicce, dato che era Gennaio. Noi<br />
con lo stesso abbigliamento abbiamo<br />
però dovuto farlo a Giugno, e menomale<br />
che era un giornata vent<strong>il</strong>ata. Lo stesso<br />
giorno abbiamo cantato anche nella sala<br />
Sinopoli dell’Auditorium di Roma. E poi<br />
abbiamo voluto proporre i Beatles al Piper,<br />
quel concerto che tutti in Italia avrebbero<br />
voluto, ma che non c’è mai stato. In quella<br />
circostanza ha suonato con noi alla batteria<br />
Carlo Verdone, che è stato carinissimo!<br />
Che impegni avete per <strong>il</strong> momento?<br />
Abbiamo già prenotate varie serate per<br />
concerti di piazza e porteremo così avanti<br />
<strong>il</strong> nostro tour per promuovere al meglio<br />
questa nostra nuova creatura.<br />
Saremo sicuramente tra i primi ad acquistare<br />
“Strumenti d’epoca”, perché non vi<br />
nascondo che la curiosità è davvero tanta<br />
e consigliamo di farlo anche a tutti voi, cari<br />
lettori!<br />
Speriamo che <strong>il</strong> singolo in uscita diventi<br />
una delle hit del momento, magari la<br />
colonna sonora di questa estate 2011!<br />
5<br />
ERMELINDA BENEDETTI
<strong>Campo</strong> de’ fiori 7<br />
Curriculum vitae<br />
Mattia Cirelli & Raffaele De Bartolomeis<br />
Dopo tante bellezze femmin<strong>il</strong>i di cui<br />
si è occupata la nostra rubrica,<br />
questo mese vogliamo proporvi un<br />
duo formato da attori comici: Mattia<br />
Cirelli e Raffaele De Bartolomeis,<br />
ovvero, rispettivamente, Trippa e Babà .<br />
Da qualche anno formano un duo che unisce<br />
la comicità romana di uno a quella<br />
campana dell’altro. Entrambi laureati<br />
(Cirelli al Dams e De Bartolomeis in<br />
Giurisprudenza), provengono dal teatro,<br />
passando per <strong>il</strong> cabaret, l’imitazione e l’animazione<br />
nei v<strong>il</strong>laggi turistici in Italia <strong>ed</strong><br />
all’estero. Formatisi presso l’Accademia<br />
del Centro Cultura Popolare per <strong>il</strong> teatro di<br />
Ugo De Vita e la Bottega Teatrale diretta<br />
da Antonella Parisi, sono organizzatori di<br />
eventi di r<strong>il</strong>ievo nazionale, presentatori di<br />
programmi televisivi Rai e M<strong>ed</strong>iaset –<br />
“Sabato al Circo” (Canale 5, regia di<br />
Cesare Gigli); “Sanremo V<strong>il</strong>lage” (Rai<br />
Uno, regia di Dan<strong>il</strong>o Zanon), etc. - nonchè<br />
autori e mattatori di numerosi programmi<br />
radiotelevisivi terrestri e satellitari<br />
tra cui ricordiamo “Uno mattina”,<br />
“Avanti tutti”, “Tutto fa Brodway”.<br />
Nel gennaio 2011 <strong>il</strong> loro talento comico<br />
incontra l’accattivante scrittura scenica<br />
dell’autore Salvatore Scirè con <strong>il</strong> quale<br />
nasce un sodalizio artistico che sfocia in<br />
due grandi successi teatrali con le comm<strong>ed</strong>ie<br />
br<strong>il</strong>lanti “C’è un morto al terzo<br />
piano” e “Professione: separata”.<br />
Dopo le ultime esperienze cinematografiche<br />
con “Habemus Papam” e<br />
“Cadaveri a legna” e nel settore della<br />
fiction tv – “I liceali”, “Distretto di<br />
Polizia”, “Anna e i Cinque”- attualmente<br />
sono in scena, in tutta Italia, con <strong>il</strong><br />
loro spettacolo di cabaret e animazione<br />
che gioca sull’ironia, gli equivoci, i doppi<br />
sensi, le riflessioni esistenziali <strong>ed</strong> <strong>il</strong> coinvolgimento<br />
del pubblico. E Per gli internauti,<br />
Trippa e Babà sono presenti anche<br />
su Facebook!<br />
Sandro Alessi
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
9<br />
SANTINELLI DANCE ACADEMY<br />
presenta<br />
“POP STAR WOMEN”<br />
Walter Santinelli e Sandro Alessi<br />
Grande successo di pubblico l’11 giugno<br />
scorso per <strong>il</strong> ritorno della Scuola di Danza<br />
Santinelli Dance Academy al<br />
Palazzetto dello Sport di Santa<br />
Marinella, che ha visto presentatore <strong>il</strong><br />
sottoscritto, con oltre un’ora e mezzo di<br />
coreografie preparate magistralmente da<br />
Paola e Stefania Santinelli, attualmente<br />
alla guida della Scuola er<strong>ed</strong>itata da<br />
diverse generazioni. Oltre 150 ballerine,<br />
dalle più piccole alle più grandi, accompagnate<br />
da diversi ballerini, hanno partecipato<br />
a “ Pop Star Women”, omaggio alle<br />
cantanti che hanno fatto la storia della<br />
musica negli ultimi dieci anni: da Jennifer<br />
Lopez a Beyoncè , da Adele a Lady Gaga…<br />
Ha presenziato la serata <strong>il</strong> Presidente della<br />
FITD – F<strong>ed</strong>erazione Italiana Tecnici Danza<br />
Paola e Stefania Santinelli con le insegnanti<br />
– <strong>il</strong> Maestro Walter Santinelli che,<br />
come <strong>il</strong> papà ha insegnato danza a diverse<br />
generazioni. A seguire le numerose<br />
allieve – due le Scuole a Roma – le insegnanti<br />
Francesca Antonelli, Serena Di<br />
Vincenzo <strong>ed</strong><br />
Antonella Perazzo.<br />
Oltre un’ ora e<br />
mezzo di ritmi incalzanti<br />
sulle note dei<br />
più grandi successi<br />
da <strong>disco</strong>teca e pop,<br />
<strong>ed</strong> un finale da<br />
grandi applausi con<br />
le più piccoline (5<br />
anni), che sono<br />
state le più applaudite.<br />
Tra gli ospiti<br />
numerose coreografe e ballerine che sono<br />
uscite dalla Scuola negli anni passati,<br />
come Francesca Cama – attualmente in<br />
tourneè con Giorgio Panariello-,<br />
Micaela Lancioni – coreografa di molti<br />
spettacoli <strong>ed</strong> attualmente al nuovo parco<br />
divertimenti di Roma Raimbow Magic Land<br />
– Martina Chiriaco – ballerina del<br />
Musical Winx a Valmontone – e molte altre<br />
di quelle che hanno frequentato la scuola,<br />
ma non sono potute intervenite, come<br />
Pamela Petrarolo – Non è la Rai - ,<br />
Barbara Puccetti – coreografa di molti<br />
programmi televisivi. Insomma una serata<br />
indimenticab<strong>il</strong>e per i molti spettatori che<br />
hanno rinunciato ad una giornata di sole<br />
(molti sono arrivati nelle prime ore del<br />
pomeriggio per accompagnare i propri figli<br />
alle prove), per giungere alla ridente cittadina<br />
laziale <strong>ed</strong> avvicinarsi ancora di più al<br />
fantastico mondo della danza moderna.<br />
Sandro Alessi<br />
www.campodefiori.biz
<strong>Campo</strong> de’ fiori 11<br />
Il risparmio <strong>ed</strong> i veri affari<br />
Chi non vuole spendere un po’ di più per lenti ad alta tecnologia,<br />
risparmia ma indossa sempre l’occhiale sbagliato<br />
Paolo Balzamo<br />
responsab<strong>il</strong>e<br />
formazione e<br />
informazione<br />
Centri Ottici Lisi<br />
e Bartolomei<br />
www.lisi-bartolomei.com<br />
Cr<strong>ed</strong>o che in ogni famiglia<br />
corrano an<strong>ed</strong>doti,<br />
spesso veri, a volte un<br />
po’, diciamo così , enfatizzati,<br />
riguardanti qualche<br />
suo membro, che<br />
fanno parte della cultura<br />
famigliare. Ognuno ha le<br />
sue manie. Il nonno di<br />
mia moglie aveva quella<br />
del risparmio, e spesso<br />
faceva affari lucrosi. Si<br />
narra in famiglia che una<br />
volta, in tempo di guerra,<br />
tornò a casa tutto<br />
contento di un acquisto<br />
fatto al mercato: ben<br />
dieci introvab<strong>il</strong>i saponette dal delicato profumo<br />
di rosa, a meno della metà del prezzo<br />
consueto!<br />
Ed era sicuro, lui: ne aveva aperte due a<br />
caso <strong>ed</strong> erano proprio due belle, pesanti e<br />
profumatissime saponette! Peccato però<br />
che, al terzo lavaggio di mani, <strong>il</strong> sott<strong>il</strong>e<br />
strato di sapone lasciava scoperto un<br />
altrettanto roseo blocchetto di gesso!<br />
Un’altra volta tornò a casa con due dozzine<br />
di calzini, acquistati anch’essi ad un<br />
prezzo stracciato da un ambulante incontrato<br />
per felice combinazione sotto casa.<br />
Nulla da dire sulla qualità del cotone, stavolta,<br />
però oltre al prezzo era stracciato<br />
anche <strong>il</strong> resto dei calzini, tutti rosi, sulla<br />
punta da topini famelici. Di quei tempi, si<br />
sa, la fame era cosa molto comune!<br />
E così gli acquisti di nonno Arturo erano<br />
diventati gli incubi di moglie e figli: scarpe<br />
di misura diversa, maglie fallate, mele<br />
tanto lucide quanto bacate (a parte le due<br />
sopra). La voglia, sacrosanta, di risparmiare,<br />
si traduceva spesso, troppo spesso, in<br />
acquisti di prodotti di scarto, difettosi e<br />
comunque inut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>i.<br />
A dire di quella malalingua di mia moglie,<br />
che non perde occasione per sparlare di<br />
me, io le ricordo spesso nonno Arturo, con<br />
i suoi temerari acquisti. Così non è . Io<br />
voglio risparmiare, sì , ma propendo piuttosto<br />
al bricolage. Perché spendere dieci<br />
euro per rifare i tacchi alle scarpe e fissarne<br />
meglio la suola, quando con una mezz’ora<br />
di lavoro <strong>ed</strong> un euro di materiale<br />
posso farlo da solo? Perché spendere<br />
trenta euro per una nuova cornice del quadro<br />
di zio Andrea che incombe in salotto,<br />
quando con cinque euro di materiale<br />
posso restaurare quella che c’è ? Detto<br />
fatto.<br />
Certo, a guardarli da vicino, i lavori non<br />
sono poi perfetti, ma vuoi mettere la soddisfazione<br />
di risparmiare?<br />
E poi, cosa mai mi è costato? Per le scarpe,<br />
una incudine da calzolaio, qualche<br />
confezione di tacchi, colla artiglio, colla a<br />
caldo, accessorio da lucidatura per <strong>il</strong> f<strong>ed</strong>ele<br />
Black & Deker, supporto da tavolo per lo<br />
stesso, accessorio per scartavetratura, un<br />
po’ di semenza, lucido e cera, stendicera a<br />
caldo, una lesina, spago cerato, <strong>ed</strong> <strong>il</strong> gioco<br />
è fatto! <strong>Con</strong> un centinaio d’euro ho tutta<br />
l’attrezzatura necessaria. La stessa cosa<br />
per la cornice: stucco, turapori, minitrapano<br />
per scartavetrare, tendicornici, vinav<strong>il</strong>,<br />
vernice, porporina, set di sgorbie, scalpello,<br />
et vo<strong>il</strong>à : in un paio d’ore è fatto tutto.<br />
Il materiale? Anche qui con meno di un<br />
centinaio d’euro ho tutto pronto.<br />
Proprio bello risparmiare col bricolage!<br />
Nessun problema certo se a v<strong>ed</strong>erli da<br />
vicino i tacchi non siano proprio identici e<br />
<strong>il</strong> loro colore non sia esattamente uguale a<br />
quello della tomaia; e poi chi vuoi che si<br />
metta a controllare da vicino <strong>il</strong> segno dello<br />
scalpello sfuggito di mano (capita, a chi<br />
non è del mestiere...) e noti <strong>il</strong> fatto che lo<br />
squadro della cornice non è esatto al centimetro.<br />
Peccato solo che, negli ultimi anni, tempo<br />
per <strong>il</strong> bricolage non ne ho proprio e che<br />
mia moglie mi tiene lontano<br />
dai lavori più impegnativi.<br />
Però gli strumenti continuo a<br />
comprarli. La malalingua di<br />
mia moglie sostiene che ho<br />
sempre speso molto più di<br />
strumenti, materiali e tempo<br />
per avere poi cose non perfette<br />
che non comprando cose<br />
nuove <strong>ed</strong> adeguate.<br />
La cosa di mia moglie che mi<br />
dà più fastidio è che paragona<br />
gli acquisti di nonno Arturo con<br />
quelli di chi pensa di risparmiare<br />
acquistando gli occhiali pr<strong>ed</strong>isposti<br />
dalle farmacie o sulle<br />
bancarelle (che poi non mette perché<br />
fanno v<strong>ed</strong>ere, si, ma danno fastidio e danneggiano<br />
la vista) invece che su misura, e<br />
dice che la mia voglia di risparmio si traduce<br />
sempre in maggiore spesa e minor<br />
risultati, <strong>ed</strong> è uguale a quella di chi, per<br />
non spendere un po’ di più per lenti ad<br />
alta tecnologia che consentono di v<strong>ed</strong>ere<br />
confortevolmente lontano, vicino <strong>ed</strong> a<br />
m<strong>ed</strong>ia distanza e che diventano scuri al<br />
sole, compra un occhiale da sole, uno da<br />
lontano, uno da vicino <strong>ed</strong> uno da computer,<br />
alla fine spende molto di più e poi finisce<br />
che ha sempre sul naso l’occhiale sbagliato..<br />
Mia moglie dice che è molto meglio fare<br />
un ottimo acquisto da cento euro che un<br />
pessimo acquisto da trenta euro, dice!<br />
Ma lei che ne sa? Io si che so risparmiare,<br />
io!<br />
Hasta la vista!
12<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi<br />
Piazza de’ Cerchi - 24 novembre 1868<br />
L’esecuzione di Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti<br />
di Riccardo <strong>Con</strong>soli<br />
Come ricordato in<br />
altra occasione, mentre<br />
Garibaldi decideva<br />
di marciare su Roma<br />
e le sue colonne si<br />
avvicinavano, la notte<br />
del 23 ottobre 1867,<br />
un drappello di settantasei<br />
volontari<br />
guidati dal pavese<br />
Enrico Cairoli doveva<br />
tentare di penetrare<br />
in città allo scopo di preparare <strong>il</strong> terreno al<br />
generale, per questo motivo, raggiunta<br />
V<strong>il</strong>la Glori, una piccola altura sulla sponda<br />
sinistra del Tevere, in prossimità dei Monti<br />
Parioli, occupava un Casale.<br />
Il giorno prec<strong>ed</strong>ente, Giuseppe Monti un<br />
muratore originario di Fermo di trentatre<br />
anni, sposato, padre di tre figli e Gaetano<br />
Tognetti, un giovane romano di appena<br />
ventitre anni, muratore pure lui, avevano <strong>il</strong><br />
compito di far saltare con alcuni bar<strong>il</strong>i di<br />
esplosivo la Caserma Serristori degli zuavi<br />
pontefici, nel rione Borgo, a poche centinaia<br />
di metri dalla Bas<strong>il</strong>ica di San Pietro.<br />
L’attentato, però , non produsse l’effetto<br />
che la Giunta Rivoluzionaria Romana si<br />
aspettava, infatti, soltanto una parte della<br />
caserma crollò uccidendo ventitre zuavi e<br />
quattro popolani e questo perché , al<br />
momento dello scoppio, la maggior parte<br />
dei papalini era assente essendosi diretti<br />
alla volta di Porta San Paolo.<br />
I patrioti che accorsero al segnale dello<br />
scoppio furono arrestati dalle pattuglie che<br />
sbarravano le strade, gli insorti erano stati<br />
sbaragliati, resisteva soltanto un gruppo di<br />
essi e contro quell’ultimo baluardo della<br />
libertà si scagliarono le compagnie degli<br />
zuavi; intanto altre colonne sopraggiungevano<br />
per rinforzare l’attacco a quel drappello<br />
che continuava a resistere con la<br />
forza della disperazione, soltanto alle nove<br />
e mezzo della sera le truppe papali riuscirono<br />
a recuperare Porta San Paolo e,<br />
mentre i suoi difensori si disperdevano<br />
cercando rifugio nelle vigne circostanti, le<br />
porte della città venivano barricate e<br />
munite di artiglierie, i ponti sul Tevere<br />
minati, i posti di guardia raddoppiati, le<br />
pattuglie a pi<strong>ed</strong>i e a cavallo perlustravano<br />
la città .<br />
Piazza Colonna, piazza del Popolo, <strong>il</strong><br />
Campidoglio, <strong>il</strong> Pincio, <strong>il</strong> Quirinale, insomma<br />
tutti i punti strategici, erano stati trasformati<br />
in altrettanti campi trincerati e<br />
quì si accampavano le colonne pontificie;<br />
la circolazione, già diffic<strong>il</strong>e di<br />
giorno, era impossib<strong>il</strong>e la sera,<br />
Roma dopo l’imbrunire era deserta e<br />
occupata soltanto dai soldati.<br />
I gendarmi e i poliziotti andavano a<br />
bussare alle case chiuse e oscurate,<br />
abbattevano le porte, invadevano le<br />
dimore delle famiglie, strappavano i<br />
romani dalle braccia delle mogli,<br />
delle madri e dei figli per trascinarli<br />
nelle prigioni; bastava un solo<br />
sospetto o semplicemente una<br />
calunniosa delazione per incorrere<br />
in quella sorte. L‘arresto, <strong>il</strong> processo,<br />
la condanna, costituivano le<br />
tappe a seguire, le spie e i birri<br />
erano padroni della situazione, tutti<br />
coloro che erano segnati in nero nel libro<br />
della polizia, <strong>ed</strong> erano in molti, venivano<br />
ricercati, nessuno era sicuro nel proprio<br />
letto!<br />
Questo l’aspetto della città in quelle terrib<strong>il</strong>i<br />
giornate, la polizia proseguiva con gli<br />
arresti, le prigioni non bastavano più, i<br />
detenuti erano ammassati nei cameroni,<br />
nelle segrete, nei sotterranei, dappertutto.<br />
Cupo e s<strong>il</strong>enzioso <strong>il</strong> 23 ottobre 1867 sulla<br />
città , quei patrioti che riuscirono a sottrarsi<br />
al carcere e passare <strong>il</strong>lesi attraverso i fitti<br />
cordoni di truppa che barricavano in ogni<br />
parte le strade, accorrevano presso <strong>il</strong><br />
Comitato sostenendo che bisognava continuare<br />
a combattere a qualunque costo,<br />
ma a quella insospettata forza di volontà<br />
si contrapponeva la fatalità che, nella fattispecie,<br />
era costituita dalla mancanza di<br />
armi.<br />
Fu allora che i fratelli Cairoli si accinsero a<br />
quell’ardua impresa che sarebbe costata la<br />
vita a uno di loro assieme ad altri settanta<br />
compagni.<br />
Questi, recuperati un buon numero di<br />
fuc<strong>il</strong>i, presero la Via Monti Parioli con l’intento<br />
di penetrare in città e portare soccorso<br />
ai cittadini di Roma, erano le quattro<br />
pomeridiane quando furono scoperti; V<strong>il</strong>la<br />
Glori venne assalita dagli zuavi del papa<br />
con un rapporto di forze dieci volte superiore,<br />
gli insorti si difesero eroicamente,<br />
ma furono schiacciati da quella forza preponderante,<br />
<strong>il</strong> sangue italiano scorreva<br />
sotto le baionette dei mercenari.<br />
Roma era dunque stretta in un cerchio di<br />
ferro e di fuoco e mentre gli sgherri<br />
stranieri ribadivano la loro forza e i feroci<br />
poliziotti esercitavano <strong>il</strong> loro ufficio di<br />
Caserma Serristori<br />
manigoldi, l’animo dei generosi combattenti<br />
resisteva, essi avevano giurato di vincere<br />
o di morire.<br />
Fatto memorab<strong>il</strong>e di quei giorni è quello<br />
che ebbe come protagonista una figura<br />
femmin<strong>il</strong>e, quella di Giuditta Tavani<br />
Arquati, una donna bella, alta, aitante<br />
nella persona, dallo sguardo scint<strong>il</strong>lante,<br />
romana di buona famiglia, seguace di<br />
Garibaldi, una donna che gli spioni del<br />
papa, nei loro rapporti, definivano:<br />
”Sciagurata donna” oppure: “Ossessa rivoluzionaria”.<br />
Il nucleo di ribelli di Trastevere, raccolto<br />
attorno a Giuditta, era formato da figure<br />
non eminenti in città , ma attive negli<br />
ambienti popolari, fra questi: Pietro Luzzi<br />
era calzolaio; Romano Mariotti garzone<br />
calzolaio; i due fratelli Martinoli e i<br />
Sabbatucci padre e figlio cappellai,<br />
Giacomo Marcucci ebanista, Oreste<br />
Tacchini sarto, Luigi Albanesi maiolicaro.<br />
Trastevere era <strong>il</strong> quartiere di Roma che<br />
godeva di pessima fama tra gli aristocratici<br />
e negli ambienti borghesi, essendo considerato<br />
un covo di accoltellatori, la sua<br />
stessa composizione sociale ne faceva un<br />
luogo di agitazione e ribellione; nel cuore<br />
del quartiere, <strong>il</strong> lanificio di Giulio Ajani di<br />
Via della Lungaretta, era diventato uno dei<br />
principali punti di ritrovo che, insieme alle<br />
osterie trasteverine, erano tenuti d’occhio<br />
dalla polizia perché considerati luoghi di<br />
sovversione, non per caso i lavoratori lanari<br />
avevano una ricca tradizione di organizzazione<br />
e di proteste, l’industria tess<strong>il</strong>e e,<br />
in particolare quella dei drappi di lana, era<br />
la più sv<strong>il</strong>uppata in città .<br />
Giuditta Tavani Arquati, incinta di sei mesi,
<strong>Campo</strong> de’ fiori 13<br />
M<br />
o<br />
n<br />
t<br />
i<br />
e<br />
morì combattendo, pistola in pugno, uccisa<br />
a colpi di baionetta dagli zuavi pontifici<br />
venerdì 25 ottobre, mentre tentava l’ultima<br />
disperata resistenza che faceva seguito<br />
alla fallita sortita dei fratelli Cairoli; essa<br />
venne uccisa insieme al figlio appena undicenne,<br />
asserragliata in quel covo di ribelli<br />
dove potevano disporre soltanto di 28<br />
fuc<strong>il</strong>i e 20 bombe.<br />
Traditi da una delazione, sorpresi senza<br />
scampo, i ribelli caddero uno dopo l’altro.<br />
In quello stesso giorno, quasi volesse vendicare<br />
gli assassinati di Casa Ajani,<br />
Garibaldi riportava una splendida vittoria a<br />
Monte Rotondo.<br />
Abbiamo visto come, a seguito del fallito<br />
attentato alla Caserma Serristori, i patrioti<br />
accorsi dopo scoppio furono arrestati dalle<br />
pattuglie degli zuavi papalini, tra questi,<br />
Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti; celebrato<br />
<strong>il</strong> processo, dopo tr<strong>ed</strong>ici mesi di carcere,<br />
furono condotti al patibolo.<br />
Correva <strong>il</strong> 24 novembre dell’anno 1868<br />
quando l‘orologio delle Carceri Nove<br />
suonò lentamente le cinque ore, non si<br />
v<strong>ed</strong>eva ancora <strong>il</strong> primo chiarore del mattino,<br />
era ancor notte, notte profonda.<br />
Improvvisamente nella strada si sentì uno<br />
scalpito di cavalli e <strong>il</strong> ruotare di due carrozze,<br />
Monti e Tognetti rabbrividirono,<br />
erano i cavalli della scorta, erano le carrozze<br />
che dovevano condurli al patibolo.<br />
Scesero entrambi dalle scale, varcarono la<br />
porta delle Carceri Nove <strong>ed</strong> entrarono ciascuno<br />
in una carrozza che li avrebbe condotti<br />
fino a pi<strong>ed</strong>i della ghigliottina insieme<br />
al gesuita confessore e a due confratelli<br />
confortatori; le carrozze si avviarono lentamente<br />
verso Piazza de’ Cerchi, scortate<br />
da drappelli di dragoni e gendarmi a<br />
cavallo che facevano sgombrare la gente<br />
che era affluita lungo <strong>il</strong> percorso.<br />
Il corteo proc<strong>ed</strong>eva lentissimo, giunse a<br />
Piazza de‘ Cerchi dopo un’ora di cammino,<br />
erano le sei e mezza del mattino, la piazza<br />
era deserta, gli armati che occupavano gli<br />
sbocchi imp<strong>ed</strong>ivano a chiunque l’accesso,<br />
era presente soltanto la truppa dei zuavi<br />
disposta in quadrato, <strong>il</strong> loro comandante<br />
aveva chiesto e <strong>il</strong> Papa aveva accordato,<br />
che essi potessero assistere al supplizio<br />
dei due condannati. In mezzo al quadrato<br />
m<strong>il</strong>itare un palco in legname e sopra la<br />
ghigliottina.<br />
Un uomo barbuto stava ritto in pi<strong>ed</strong>i con<br />
una mano appoggiata a uno dei bracci<br />
della ghigliottina, quell’uomo era <strong>il</strong> carnefice<br />
che, come d’uso, indossava una sontuosa<br />
veste scarlatta, altri due uomini<br />
erano s<strong>ed</strong>uti sulla scala che conduceva alla<br />
piattaforma, erano i suoi aiutanti.<br />
Le carrozze si fermarono presso al palco,<br />
Monti e Tognetti scesero aiutati dal confessore<br />
e dai confortatori, le carrozze<br />
ripartirono vuote; Monti per primo fu condotto<br />
a pi<strong>ed</strong>i della scala e gli fu ordinato di<br />
salire, giunto in cima alla piattaforma, <strong>il</strong><br />
carnefice lo fece inginocchiare e posare <strong>il</strong><br />
collo sul ceppo, quindi rialzò rapidamente<br />
la pesante lama di acciaio, Tognetti salì le<br />
scala a sua volta sospinto dal boia. In un<br />
attimo tutto fu finito.<br />
I due cadaveri furono chiusi nelle bare che<br />
partirono accompagnate dalla compagnia<br />
di San Giovanni Decollato, nella piazza<br />
guardata dai gendarmi rimanevano <strong>il</strong> carnefice<br />
e i suoi uomini intenti a smontare <strong>il</strong><br />
palco. Questa in sintesi l’esecuzione della<br />
condanna che la Sacra <strong>Con</strong>sulta aveva<br />
inflitto ai due martiri, due semplici giovani<br />
muratori.<br />
Da circa un decennio Piazza dei Cerchi era<br />
<strong>il</strong> luogo deputato alle condanne a morte e<br />
quel 24 novembre 1868 fu mob<strong>il</strong>itato tale<br />
Vincenzo Calducci successore di Giovanni<br />
Battista Bugatti,<br />
in arte Mastro<br />
Titta, boia dello<br />
Stato Pontificio<br />
dal 22 marzo<br />
1796 al 17 agosto<br />
1864. Il<br />
nuovo boia, fra <strong>il</strong><br />
20 maggio 1865<br />
e <strong>il</strong> 9 luglio 1870<br />
T<br />
o<br />
g<br />
n<br />
e<br />
t<br />
t<br />
i<br />
eseguì soltanto 14 condanne a morte.<br />
Ben poca cosa rispetto le 516 del suo pr<strong>ed</strong>ecessore!<br />
Scrive Indro Montanelli: I colpevoli della<br />
strage, subito catturati, confessavano e<br />
rivelavano imbarazzanti retroscena sui<br />
finanziamenti “Piemontesi”; dopo uno<br />
scrupoloso processo, durato oltre un anno,<br />
i due terroristi erano condannati a morte;<br />
singolare <strong>il</strong> fatto che i due condannati<br />
stessi, pentiti, rifiutassero di chi<strong>ed</strong>ere clemenza,<br />
v<strong>ed</strong>endo nel patibolo <strong>il</strong> solo modo<br />
per espiare la colpa di ventisette assassinati.<br />
Due obiezioni. E’ verissimo che qualsiasi<br />
Stato in guerra, dopo un attentato come<br />
quello dei due giovanissimi Monti e<br />
Tognetti, si sarebbe comportato allo stesso<br />
modo, ma <strong>il</strong> fatto è che quello del Papa<br />
non era un “qualsiasi Stato”, era lo “Stato<br />
della Chiesa” secondo la quale la vita è un<br />
dono di Dio, che solo Dio ha <strong>il</strong> potere di<br />
conc<strong>ed</strong>ere e di togliere.<br />
È su questo principio, se non erro, che si<br />
basa e si giustifica la grande protesta<br />
esplosa contro l’esecuzione capitale, non<br />
mi sembra questo <strong>il</strong> momento più adatto<br />
per rivangare certi prec<strong>ed</strong>enti del “Potere<br />
papalino” dai cui impegni temporali i cattolici<br />
italiani dovrebbero essere, come<br />
molti di essi sono, grati allo Stato di averli<br />
liberati. Sì ! Liberati! Chi scrive è un laico<br />
che non ha mai fatto professione di anticlericalismo,<br />
ma vorremmo che la Chiesa<br />
ci aiutasse a non far rinascere questa mala<br />
pianta che per un secolo e mezzo ha avvelenato<br />
e reso monca la vita di questo<br />
povero Paese.
14<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
di Carlo Cattani<br />
P e t e r<br />
F R A M P T O<br />
In concerto - 23 marzo 2011 - Auditorium Parco Della Musica<br />
Un Jeans, una maglietta & la chitarra a manetta<br />
Nel 1976 “cogliamo<br />
le prime<br />
mele” : nasce<br />
la <strong>Apple</strong> , la mitica<br />
azienda di computers<br />
Statunitense ….e vengono<br />
immessi sul mercato<br />
i suoi primi prodotti<br />
……… di lì in poi la<br />
“mela “ non sarà più<br />
solo un modo per riferirsi<br />
alla città di New<br />
York , “The Big <strong>Apple</strong>” ,<br />
o <strong>il</strong> frutto che oppure “<strong>il</strong> frutto<br />
proibito” del peccato<br />
originale di Adamo <strong>ed</strong><br />
Eva o ,ancora, la protagonista<br />
venefica della<br />
favola di Biancaneve<br />
…la mela si imporrà nell’immaginario collettivo<br />
come l’inconfondib<strong>il</strong>e marchio di<br />
un produttore di oggetti informatici …da<br />
favola ! Il 1976 è anche l’anno di un<br />
“gran botto” <strong>disco</strong>grafico ,quello di un<br />
musicista venticinquenne di origine inglese<br />
, già ,all’epoca professionista da molti anni<br />
nel mondo della musica , manipolatore di<br />
strumenti musicali sin dalla tenera età di 7<br />
anni: <strong>il</strong> suo primo strumento è fatto risalire<br />
ad un “banjolelee”<br />
, un ibrido tra <strong>il</strong><br />
banjio e l’ukulele<br />
,ritrovato in un<br />
baule riposto nella<br />
soffitta e donatogli<br />
amorevolmente<br />
dal papà , professore<br />
di liceo, che<br />
lo aveva conservato<br />
su espresso<br />
desiderio di sua<br />
madre nella speranza<br />
di un ut<strong>il</strong>izzo<br />
successivo da<br />
parte del nipote<br />
Peter . Parliamo di<br />
Peter Frampton<br />
, chitarrista –cantante<br />
–compositore-produttore<br />
e<br />
del suo “multi m<strong>il</strong>lion<br />
selling album “ FRAMPTON<br />
COMES ALIVE , un doppio lp dal<br />
vivo che impose la sua musica e l’<br />
immagine belloccia di un ragazzo<br />
dai “riccioli d’oro” che,faccetta<br />
pulita ,sguardo estatico,la chitarra<br />
a tracollo, “spaccava” all over the<br />
world con le note di quel <strong>disco</strong><br />
,conseguendo vendite davvero<br />
strab<strong>il</strong>ianti ! Quell’anno a Peter<br />
fu attribuito , nell’ambito dell’annuale<br />
contest “Rock Music<br />
Awards” ,<strong>il</strong> titolo di rock star dell’anno<br />
; a livello internazionale i<br />
giornali musicali gli d<strong>ed</strong>icarono<br />
copertine e corposi articoli (tra<br />
tante è memorab<strong>il</strong>e l’immagine a<br />
petto nudo pubblicata in copertina<br />
da Rolling Stones ) e <strong>il</strong> doppio lp,<br />
così come alcuni singoli , restarono<br />
a lungo nelle zone alte delle<br />
classifiche : qualche dato ? Oltre<br />
90 settimane di presenza nell’autorevole<br />
classifica di B<strong>il</strong>lboard nel biennio 76-77 e<br />
album dell’anno 1976 decretato dall’<br />
annuale “pool” indetto tra i lettori di Rolling<br />
Stones . Chi tra gli appassionati di musica<br />
rock non ricorda “Show Me the Way“,<br />
“Baby, I Love Your Way“, “Do You Feel<br />
Like We Do“, brani ancora oggi frequentemente<br />
trasmessi dalle radio a varie latitudini<br />
? COMES ALIVE è stato per molti<br />
anni certificato come l’album dal vivo più<br />
venduto nel mondo: pensate , quindi ,ai<br />
m<strong>il</strong>ioni di copie diffuse dal quel 6 gennaio<br />
del ’76, data della prima immissione sul<br />
mercato negli States e , ancora oggi, è l’album<br />
più noto di Peter Frampton vantando<br />
ri<strong>ed</strong>izioni periodiche che assicurano una<br />
sua presenza costante sugli scaffali dei<br />
negozi ma anche l’ inserimento di “Show<br />
Me the Way“ e “Baby, I Love Your Way“ ,<br />
senza dubbio i brani più famosi di Peter , in<br />
ogni raccolta “top rock hits anni 70” che<br />
si rispetti ! Si diceva , poc’anzi , che nel<br />
’76 Frampton non era musicista di “primo<br />
pelo” ; aveva alle spalle diverse esperienze<br />
<strong>disco</strong>grafiche e centinaia di concerti : i suoi<br />
inizii professionali risalgono al 1966 quando,s<strong>ed</strong>icenne<br />
, gli viene offerto di entrare<br />
nel gruppo beat dei “THE HERD” già in attività<br />
dalla prima metà dei ’60 .<strong>Con</strong> loro<br />
realizza alcuni singoli,che scalano la classifica<br />
Inglese, e l’unico lp del gruppo<br />
“Paradise lost” uscito nel ’68 (nda:<strong>il</strong> cd<br />
“ The complete The Herd” offre un’ottima<br />
panoramica della musica prodotta dal gruppo<br />
). In quello stesso ’68 Frampton ,per la<br />
sua avvenenza , viene nominato ,dai lettori<br />
di una rivista giovan<strong>il</strong>e, “The Face of ’68” .<br />
Ma la musica in questo gruppo gli va stretta<br />
e inizia una collaborazione parallela con<br />
<strong>il</strong> chitarrista Steve Marriott , grande protagonista<br />
della scena rock Inglese ,già negli<br />
Small Faces ,che sfocerà nella fondazione<br />
degli Humble Pie, (super) gruppo che non<br />
può sfuggire all’ascolto di un vero cultore<br />
della musica rock ! Qui la musica suona<br />
decisamente più energica : la band ottiene<br />
grandi consensi soprattutto negli States<br />
dove sbarca nel ’69 con diverse trascinanti<br />
esibizioni live . Frampton conclude l’esperienza<br />
con gli Humble Pie nel ’71 e inizia<br />
una sua carriera solistica producendo 4<br />
albums che ,però , non ottengono i<br />
riscontri commerciali di r<strong>il</strong>ievo dei prec<strong>ed</strong>enti<br />
lavori in seno agli Humble Pie .Tra la<br />
primavera e l’autunno del ’75 intraprende<br />
una intensa attiva concertistica , girando<br />
in lungo e in largo gli States con posti esauriti<br />
in ogni arena (curiosità : Frampton<br />
incrocia le sue esibizioni anche con i nostri<br />
ragazzi della Premiata Forneria Marconi a<br />
quell’epoca in auge tra i rockers Americani)<br />
. Dai tanti concerti di quel periodo verrà<br />
selezionata la fulminante scaletta per <strong>il</strong>
doppio live Comes Alive che ,come si diceva<br />
, produrrà enormi vendite e grandissima<br />
popolarità al musicista , grazie alla formula<br />
di “armonie , melodie & potenza” affidata<br />
a brani dai refrain accattivanti ,con<br />
assoli concreti e ben costruiti ,una voce e<br />
un suono inconfondib<strong>il</strong>i ….tutti elementi<br />
d’appeal per un pubblico giovan<strong>il</strong>e spensierato<br />
e di garanzia anche per ottenere una<br />
rotazione radiofonica a tambur battente !<br />
Negli anni a seguire ,Frampton manterrà<br />
alta la sua attività concertistica e <strong>disco</strong>grafica<br />
ma con responsi commerciali alterni :<br />
piazzerà ancora degli hit single in classifica<br />
tratti da alcuni degli album pubblicati tra la<br />
fine dei ’70 e gli anni ’80 ma i livelli di vendite<br />
raggiunti da Comes Alive saranno un<br />
lontanissimo ricordo. Presterà la sua chitarra<br />
anche per la musica di altri artisti in qualità<br />
di “session man” di lusso : un esempio<br />
su tutti ,è la collaborazione con <strong>il</strong> suo compagno<br />
<strong>ed</strong> amico di liceo David Bowie per la<br />
realizzazione dell’ lp Never let me down<br />
del 1987 e la successiva partecipazione al<br />
monumentale “Spider Glass tour” (nda:<br />
quello per intenderci con l’enorme struttura<br />
a forma di ragno che sovrastava <strong>il</strong> palco e<br />
la band ) ,anche approdato in Italia e a<br />
Roma allo stadio Flaminio per l’organizzazione<br />
di David Zard . Negli anni anni ‘90<br />
e fino ai primi del nuovo m<strong>il</strong>lennio la produzione<br />
<strong>disco</strong>grafica sarà limitata a poca<br />
cosa , affidata più che altro all’uscita di<br />
alcuni album dal vivo, che recuperano gli<br />
“highlights” del suo repertorio, unitamente<br />
alla pubblicazione di diversi dvd che testimoniano<br />
della sua costante attività concertistica<br />
e che ne confermano le qualità<br />
di onesto compositore e dotato performer<br />
alla chitarra . La storia <strong>disco</strong>grafica più<br />
recente “in studio” è rappresentata dalla<br />
pubblicazione dell’album di in<strong>ed</strong>iti Now<br />
nel 2003 , di Fingerprints nel 2006 , raccolta<br />
di cover in versione strumentale con <strong>il</strong><br />
quale ottiene un Grammy Awards e, a concludere<br />
<strong>il</strong> primo decennio del 2000 , l’album<br />
di in<strong>ed</strong>iti Thank You Mr Church<strong>il</strong>l per la<br />
promozione del quale gira <strong>il</strong> mondo con un<br />
tour che approdato anche in Italia per 2<br />
concerti,a M<strong>il</strong>ano e a Roma, lo ha visto esibirsi<br />
<strong>il</strong> 23 marzo scorso presso l’Auditorium<br />
“Parco della Musica” . Il confort e l’ampio<br />
palco della Sala Sinopoli , affollata da un<br />
pubblico non proprio giovanissimo , accolgono<br />
la band e tutta l’attrezzatura al<br />
seguito : strumenti e amplificazione per 5<br />
! Alle 21 in punto le luci di sala si spengono<br />
e uno scroscio di applausi del pubblico<br />
accompagna l’<strong>il</strong>luminazione progressiva<br />
del palco <strong>ed</strong> accoglie i quattro musicisti<br />
accompagnatori che ,solleciti, sf<strong>il</strong>ano<br />
raggiungendo i rispettivi strumenti ; qualche<br />
attimo di adattamento alle postazioni<br />
,la sistemazione di tracolle e f<strong>il</strong>i di connessione<br />
agli amplificatori e la musica<br />
parte con le note di “Off the hook” ,cover<br />
dei Rolling Stones dall’album del ’65<br />
“Rolling Stones,Now ! ” ,qui eseguita in una<br />
versione strumentale e sostenuta da un<br />
suono decisamente hard rock . Pochi<br />
secondi e dalla destra del palco li raggiunge<br />
Frampton ,jeans scoloriti e una<br />
maglietta nera ,fisico asciutto ,attempato e<br />
calvo ma dal sorriso e dalla dolcezza del<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
volto ancor lì a ricordare quel ragazzo del<br />
’76 ; assistito da un roadie, imbraccia e<br />
collega al sound system la sua “fida”<br />
Gibson Les Paul Standard nera e agganciandosi<br />
al giro di accordi altamente distorto<br />
del brano inizia a deliziarci con i<br />
primi accenni di assolo con <strong>il</strong> suo classico<br />
suono e tocco che gran parte del pubblico<br />
ben conosce e applaude …la seratina si<br />
preannuncia infuocata ! Ma con <strong>il</strong> brano<br />
successivo respiriamo già l’atmosfera del<br />
grande classico “Comes Alive”….chiudo per<br />
qualche attimo gli occhi e mi immagino in<br />
un’affollata arena Americana dove <strong>il</strong> suono<br />
ha un certo piacevole riverbero e folatine<br />
di vento in una serata estiva mi spazzolano<br />
i capelli ... è da lì che viene “It’s a plain<br />
shame” un rock’n’roll introdotto da un giro<br />
di accordi della sola chitarra di Frampton<br />
presto raggiunto dal gruppo …. appena<br />
una strofa di canto e siamo già al refrain ,<br />
impossib<strong>il</strong>e da non “doppiare” . Il tempo<br />
per una ballad e <strong>il</strong> gran classico del canzoniere<br />
di Frampton ,”Show me the way” ,è<br />
servito sul…palco , con l’immancab<strong>il</strong>e “talk<br />
box”, l’ effetto che ,reso proprio popolare<br />
dai solchi di Comes Alive , accoppiando la<br />
voce al suono della chitarra tramite una<br />
particolare circuitazione ,da l’impressione<br />
che lo strumento “prenda la parola” in<br />
relazione al movimento della bocca intorno<br />
ad un tubicino posto di fianco al microfono<br />
e collegato al “talk box” .Siamo già caldi e<br />
Frampton percepisce che tutti noi pendiamo<br />
dai suoi polpastrelli cosicchè affonda<br />
ben bene le dita sulle tastiere delle diverse<br />
chitarre che alterna in oltre due ore e<br />
mezzo di esibizione .<strong>Con</strong> lui si diverte e si<br />
dimena anche Stanley Sheldon, bassista di<br />
grande levatura e rinomato session man<br />
,che fu della partita in Comes Alive ma<br />
anche partecipe di altri successivi lavori e<br />
tour di Frampton . Peter è ironico e<br />
riscontra le battute che <strong>il</strong> pubblico gli indirizza<br />
in vari momenti dello spettacolo,<br />
come quando presentando <strong>il</strong> suo ultimo<br />
<strong>disco</strong>, Thank you Mr.Church<strong>il</strong> , mostra la<br />
copertina della versione in vin<strong>il</strong>e e a qualcuno<br />
che gli urla di lanciarla lui ,prontamente,<br />
risponde che ,intendendo che <strong>il</strong> <strong>disco</strong> è autobiografico<br />
<strong>ed</strong> aggiunge che è l’unica copia<br />
che possi<strong>ed</strong>e e con quella deve reclamizzare<br />
<strong>il</strong> <strong>disco</strong> per <strong>il</strong> resto del tour ….quindi<br />
non può disfarsene perché se non ci<br />
pensa lui alla promozione …e si lascia<br />
scappare un pesante giudizio verso le<br />
grandi multinazionali della musica : Aggiunge che<br />
presto lo riv<strong>ed</strong>remo ,forse a novembre, per<br />
<strong>il</strong> tour dei 35 anni della pubblicazione di<br />
Comes Alive con uno show di tre ore che<br />
riproporrà l’intera scaletta del <strong>disco</strong> e altri<br />
successi della sua carriera . Lo spettacolo<br />
prosegue saltando da brani tratti dall’ultimo<br />
<strong>disco</strong> alla granitica cover in versione strumentale<br />
dei Soundgarden ,Black Hole Sun ,<br />
tornando al suo repertorio degli anni settanta<br />
che risulta più noto e di maggior coinvolgimento<br />
per l’audience. Alle 23,40 dopo<br />
l’esecuzione di un solo bis e una scaletta<br />
complessiva di 16 brani lo show termina ,<strong>il</strong><br />
pubblico è tutto in pi<strong>ed</strong>i e in tripudio …si<br />
tenta di ottenere un nuovo ritorno del grup-<br />
po in scena ma la<br />
band si è già spesa<br />
e starà ormai pensando<br />
ad appetitosi<br />
manicaretti da gustare<br />
in qualche trattoria<br />
della Città<br />
Eterna; la sala si <strong>il</strong>lumina<br />
e <strong>il</strong> pubblico<br />
defluisce lentamente<br />
all’esterno ;percepisco<br />
,con le orecchie<br />
ancora ronzanti, i<br />
commenti positivi di<br />
alcuni che mi passano<br />
di fianco e tra me<br />
ne concordo i giudizi<br />
. Certo i capelli biondi<br />
al vento sono<br />
andati….. con <strong>il</strong> vento, e la fisicità del personaggio<br />
è consegnata all’album dei ricordi<br />
che in tante foto scandisce <strong>il</strong> pugno di<br />
anni d’oro di Frampton ; noi questa sera<br />
ci siamo però goduti l’essenza di quel<br />
ragazzo del ’76 che con la sua testa<br />
all’indietro e gli occhi chiusi , le mani intente<br />
a “strizzar” le corde della sua chitarra<br />
preferita ,una Gibson Les Paul nera dotata<br />
di tre magneti ,ci ha sbattuto in faccia <strong>il</strong><br />
suo genuino divertimento a 60 anni e<br />
ammaliato con <strong>il</strong> suo piacevole repertorio<br />
ricamato da una grande chitarra!<br />
C.C. © giugno 2011
16 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Ecologia e Ambiente<br />
Ecologia profonda<br />
Nasce negli anni ‘70 grazie al f<strong>il</strong>osofo norvegese Arne Naess<br />
di Giovanni<br />
Francola<br />
Cosa si intende per<br />
Ecologia Profonda?<br />
Un qualcosa che<br />
collega minoranze<br />
religiose e f<strong>il</strong>osofiche,<br />
in un certo<br />
senso può essere<br />
considerata come la<br />
saggezza che riesce<br />
a conservare <strong>il</strong><br />
ricordo di ciò che<br />
gli uomini sapevano<br />
un tempo.<br />
Il valore in sè della natura, è un modo di<br />
v<strong>ed</strong>ere le cose sotto un’altra lente.<br />
L’iniziatore di questa nuova f<strong>il</strong>osofia fu <strong>il</strong><br />
f<strong>il</strong>osofo norvegese Arne Naess che iniziò<br />
negli anni Settanta a distinguere tra ecologia<br />
superficiale e ecologia profonda, che<br />
nella sua stessa definizione letteraria va<br />
ben oltre le solite analisi asettiche dei problemi<br />
ambientali, come spesso accade<br />
nella scienza classica.<br />
In pratica non c’è nessuna scissione ontologica<br />
nel campo dell’esistenza, non c’è<br />
nessuna biforcazione tra<br />
realtà , fra l’uomo e regni<br />
non umani. Nel momento in<br />
cui noi percepiamo questi<br />
confini, viene meno la<br />
nostra consapevolezza di<br />
ecologia profonda.<br />
Questa essenza di ecologia<br />
profonda, sembrerebbe ben<br />
antec<strong>ed</strong>ente alle idee del<br />
f<strong>il</strong>osofo Arne, in quanto già<br />
nelle epoche storiche remote<br />
(cultura animista, indiana,<br />
ecc) erano evidenti<br />
atteggiamenti mentali unificatori,<br />
dove in realtà ogni<br />
elemento aveva valore in se<br />
e soprattutto universale.<br />
Per rendere meglio l’idea basta citare questa<br />
antica Preghiera Hopi: “sono parte<br />
della Madre Terra, sento <strong>il</strong> suo cuore battere<br />
sul mio, sento <strong>il</strong> suo dolore, la sua felicità<br />
, vivo la vita della roccia, sono una<br />
parte del Grande Mistero, ho sentito <strong>il</strong> suo<br />
lutto, ho sentito la sua saggezza, ho visto<br />
le sue creature che mi sono sorelle, gli animali,<br />
gli uccelli, le acque e i venti sussurranti,<br />
gli alberi e tutto quanto è in terra e<br />
ogni cosa nell’universo”.<br />
Mentre l’ecologia superficiale si ispira ad<br />
un’etica di conservazione e preservazione,<br />
l’ecologia profonda sostiene <strong>il</strong> valore intrinseco<br />
di tutti gli oggetti naturali. L’ecologia<br />
superficiale si può dire tranqu<strong>il</strong>lamente<br />
che è incentrata sull’uomo, considerando<br />
gli esseri umani al di sopra o al di fuori<br />
della Natura, come fonte di tutti i valori,<br />
assegnando alla Natura soltanto un valore<br />
strumentale o di ut<strong>il</strong>izzo. L’ecologia profonda<br />
invece non separa gli esseri umani,<br />
nè ogni altra cosa del creato dall’ambiente<br />
naturale. Essa non v<strong>ed</strong>e <strong>il</strong> mondo come<br />
una serie di oggetti separati, ma come una<br />
vera rete di fenomeni che sono fondamentalmente<br />
interconnessi e interdipendenti.<br />
E’ bene quindi, come sostiene Naess, che<br />
l’uomo si ponga domande più radicali, che<br />
mettano in discussione le nostre certezze<br />
superficiali della nostra concezione del<br />
mondo, concezione che spesso e volentieri<br />
v<strong>ed</strong>e l’uomo come unico protagonista<br />
assoluto della Terra e dominatore di tutte<br />
le altre creature. Quindi l’uomo deve<br />
diventare da motore centrale a semplice<br />
elemento della “trama della vita di cui è<br />
parte”.<br />
E’ indispensab<strong>il</strong>e quindi radicare nel pensiero<br />
una nuova etica universale e onnicomprensiva,<br />
una visione ecologica profonda,<br />
per poter di nuovo ritrovare equ<strong>il</strong>ibrio<br />
e positività nel nostro vivere.<br />
“<br />
L’uomo deve<br />
diventare da motore<br />
centrale a semplice<br />
elemento della<br />
“trama della vita di<br />
cui è parte<br />
“<br />
Protegge i tuoi valori<br />
S<strong>il</strong>via Malatesta - Via S. Felicissima, 25<br />
01033 Civita Castellana (VT)<br />
Tel.0761.599444 Fax 0761.599369<br />
s<strong>il</strong>viamalatesta@libero.it
18<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Casa S.S.Lazio-Centro sportivo di Formello<br />
25 Maggio 2011: una giornata con i campioni della serie A<br />
Per chi, come me, ama lo sport e la natura<br />
visitare <strong>il</strong> Centro Sportivo di Formello è<br />
sicuramente un’esperienza indimenticab<strong>il</strong>e<br />
e favolosa.<br />
La partenership tra la Previdorm, azienda<br />
leader nei sistemi di riposo ad alta tecnologia,<br />
e la S.S. Lazio, ha dato luogo all’evento<br />
“Previdorm apre le porte di<br />
Formello”, che ha permesso a grandi e<br />
bambini di incontrare i propri beniamini.<br />
La squadra, infatti, ha scelto i sistemi personalizzati<br />
Previdorm per i campioni e lo<br />
staff tecnico.<br />
A dare un po’ di refrigerio ad una giornata<br />
caldissima, i pini del Centro sportivo, completamente<br />
immerso nel verde, che fanno<br />
da cornice ai tanti campi in erba usati per<br />
gli allenamenti.<br />
La visita è iniziata con un piccolo rinfresco<br />
offerto ai tifosi, nel patio della bellissima<br />
struttura che ospita inoltre camere, zona<br />
relax e ristorante della squadra, accolti<br />
dalla gent<strong>il</strong>e signora Laura Zaccheo.<br />
A ridosso del patio si trova la sala stampa,di<br />
solito usata per le interviste di Mister<br />
Reja e c.,dove ci siamo s<strong>ed</strong>uti facendo<br />
finta di essere noi gli intervistati.<br />
Uscendo dalla sala, c’è stato l’incontro con<br />
la prima star della giornata:l’AQUILA.<br />
Maestosa, affascinante, fiera, ma doc<strong>il</strong>e<br />
come un cucciolo, si è lasciata accarezzare<br />
e fotografare.<br />
I bambini presenti sono impazziti letteralmente(anche<br />
noi grandi a dire <strong>il</strong> vero).<br />
A pi<strong>ed</strong>i abbiamo raggiunto, poi, le tribune<br />
del campo di allenamento, dove, dopo<br />
qualche minuto di ansiosa attesa, è arrivata<br />
la squadra.<br />
Mister Reja in testa e a seguire: Biava,<br />
Scaloni, Diakitè , Stendardo, Bresciano,<br />
Foggia, L<strong>ed</strong>esma, Hernanes, Mauri,<br />
Zarate, Floccari, Del Nero, Rocchi. Assenti<br />
Muslera, Lichtsteiner, Dias e Radu .<br />
I giocatori hanno dato vita ad una partitella<br />
a campo ridotto con due portieri d’eccezione:<br />
Zarate da una parte, piuttosto bravo<br />
anche tra i pali (sarà lui <strong>il</strong> nuovo portiere<br />
titolare?), e Foggia dall’altra.<br />
Come avrete intuito, i ruoli dei giocatori in<br />
campo non erano quelli che siamo abituati<br />
a v<strong>ed</strong>ere.<br />
Ad ogni goal segnato seguiva un’ovazione<br />
del pubblico. Il “profeta” Hernanes ha<br />
strappato applausi e sorrisi a tutti i tifosi,<br />
fingendo prima di lisciare goffamente <strong>il</strong><br />
pallone e finendo poi l’azione con <strong>il</strong> suo<br />
tipico salto mortale all’indietro. Un gesto<br />
da grande atleta.<br />
A fine partita, i bambini entusiasti si sono<br />
riversati in campo per gli autografi e le<br />
foto con i giocatori.<br />
Un grazie a tutti per la disponib<strong>il</strong>ità , ma<br />
soprattutto ad Hernanes, che è rimasto<br />
fino alla fine a soddisfare anche l’ultimo<br />
Ernanes e Cristiana Barduani c<br />
on la nostra rivista<br />
dei tifosi presenti e che ha riportato la<br />
Lazio a volare in alto.<br />
E’ d<strong>ed</strong>icata a lui la foto principale,lo merita<br />
anche perché con lui la Lazio è tornata<br />
a volare.<br />
E <strong>il</strong> volo ora deve essere anche più lungo,<br />
dato che <strong>il</strong> territorio da esplorare non è<br />
limitato solo all’Italia ma si estende<br />
all’Europa intera.<br />
Ora ragazzi l’Europa League vi aspetta,<br />
solo con la forza e <strong>il</strong> cuore che metterete<br />
in campo la Lazio potrà raggiungere<br />
obiettivi di prestigio.<br />
Cristiana Barduani
<strong>Campo</strong> de’ fiori 21<br />
Tecniche di r<strong>il</strong>evamento del negativo gessato e<br />
realizzazione del positivo in gesso per <strong>il</strong><br />
Plantare Funzionale di Root<br />
In questa <strong>ed</strong>izione <strong>il</strong> CENTRO ORTOPEDICO FLAMINIO vuole <strong>il</strong>lustrare l’ut<strong>il</strong>izzo di un’innovativa tecnica di realizzazione di un<br />
plantare funzionale, secondo la scuola americana di Root .<br />
Lo scopo di questa tecnica è quello di fornire la riproduzione del pi<strong>ed</strong>e che può essere ottenuta con una suoletta<br />
funzionale. Una suoletta funzionale è un plantare che controlla <strong>il</strong> movimento e la posizione del pi<strong>ed</strong>e durante la locomozione.<br />
La suoletta ristab<strong>il</strong>isce la normale funzione consentita dai limiti fisici del paziente.<br />
Un pi<strong>ed</strong>e normale prona al contatto del calcagno al suolo, adattandosi perfettamente alle variazioni del terreno e alle posizioni del<br />
corpo, dopodiché , durante la fase di spinta, <strong>il</strong> pi<strong>ed</strong>e supina per diventare come una leva rigida che sia stab<strong>il</strong>e e tale da sopportare <strong>il</strong><br />
peso senza tremolii di alcun genere. Il plantare dovrebbe agire sul calcagno in modo da creare una normale pronazione dell'articolazione<br />
Sottoastragalica e la supinazone durante la deambulazione. Dovrebbe inoltre agire sull'avampi<strong>ed</strong>e in modo da dare luogo a una<br />
posizione completamente prona (bloccata) dell'articolazione m<strong>ed</strong>iotarsale nella seconda parte dell’appoggio del pi<strong>ed</strong>e durante <strong>il</strong><br />
passo.<br />
Oltre a permettere un movimento "normale" del pi<strong>ed</strong>e, <strong>il</strong> plantare dovrebbe prevenire:<br />
l. Il movimento eccessivo del pi<strong>ed</strong>e.<br />
2. L'errata direzione del movimento del pi<strong>ed</strong>e in ogni fase del passo.<br />
1<br />
POSIZIONE DEL PAZIENTE<br />
Durante <strong>il</strong> casting <strong>il</strong> paziente dovrebbe stare in una posizione comoda e r<strong>il</strong>assata e tenere <strong>il</strong> pi<strong>ed</strong>e r<strong>il</strong>assato senza assumere posizioni<br />
particolari. Dovrebbe stare s<strong>ed</strong>uto in posizione sufficientemente inclinata per ottenerne <strong>il</strong> massimo r<strong>il</strong>assamento. In caso di<br />
irrigidimento di qualche muscolo, reclinare <strong>il</strong> paziente completamente.<br />
2 3<br />
POSIZIONE DELLA GAMBA<br />
Il ginocchio viene esteso <strong>ed</strong> <strong>il</strong> pi<strong>ed</strong>e portato in un piano<br />
sagittale ruotando la gamba.<br />
CONTROLLO DEI MOVIMENTI DI<br />
PRONO-SUPINAZIONE<br />
<strong>Con</strong>trollo del soggetto in<br />
posizione r<strong>il</strong>assata<br />
4 5<br />
POSIZIONARE IL PIEDE<br />
IN NEUTRA<br />
• Portare <strong>il</strong> pi<strong>ed</strong>e in estensione<br />
fino ad incontrare resistenza<br />
• Portare in “neutra” l’articolazione<br />
Sottoastragalica<br />
• Bloccare la m<strong>ed</strong>iotarsica a<br />
fine corsa pronatoria<br />
• “Sospendere” <strong>il</strong> pi<strong>ed</strong>e allineando<br />
<strong>il</strong> 5°dito al Metatarsale<br />
• <strong>Con</strong>trollare che non sia né<br />
addotto né abdotto<br />
posizione neutra né spinata<br />
né pronata<br />
Grazie all’ut<strong>il</strong>izzo di questa<br />
metodica è possib<strong>il</strong>e portare<br />
l’Articolazione Sotto Aastragalica<br />
in stato di quiete, anche<br />
nei pi<strong>ed</strong>i con funzionalità anomala.<br />
6<br />
<strong>Con</strong>trollo del soggetto in<br />
posizione corretta<br />
ESECUZIONE DEL CALCO IN GESSO<br />
Benda gessata<br />
in 2 o 3 strati<br />
Avvolgimento e<br />
modellatura<br />
Completa pronazione<br />
Posizionamento<br />
del pi<strong>ed</strong>e in<br />
“neutra”<br />
STILIZZAZIONE DEL POSITIVO<br />
Piantare un chiodino al centro della testa del 1°e del<br />
5°metatarsale, di cui sul 5°a quota 0 e sul 1°che sporga fino<br />
a far raggiungere la “posizione neutra”al retropi<strong>ed</strong>e.(fig.1).<br />
Costruire <strong>il</strong> “tacco” anteriore (fig.2) sul piano ottenuto e disegnare<br />
la “zona” di espansione. Applicare pasta di gesso colorato<br />
sulla zona di espansione e raccordare perfettamente con<br />
<strong>il</strong> “tacco” anteriore. Proc<strong>ed</strong>ere alla termoformatura del plantare<br />
in carbonio. (fig.4)<br />
Fig. 1<br />
Fig. 2 Fig. 3 Fig. 4<br />
Completa supinazione<br />
Dott. Daniele Cervoni<br />
Laureato in Tecniche<br />
Ortop<strong>ed</strong>iche<br />
Per maggiori<br />
informazioni<br />
o appuntamenti:<br />
Centro Ortop<strong>ed</strong>ico<br />
Flaminio<br />
Tel. 0761.517744<br />
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<strong>Campo</strong> de’ fiori 23<br />
II <strong>ed</strong>izione della sf<strong>il</strong>ata di solidarietà<br />
“Sotto le stelle”<br />
Il 14 Giugno a Sutri, organizzata dall’Associazione Arnies no profit a favore dei bambini del <strong>Con</strong>go<br />
Cambia location, quest’anno, la seconda<br />
<strong>ed</strong>izione di “Sotto le stelle”, sf<strong>il</strong>ata per la<br />
solidarietà , organizzata dall’Associazione<br />
Arnies no profit di Corchiano, in collaborazione<br />
con Ong Kakasu.<br />
Scenario deputato, una splendida v<strong>il</strong>la di<br />
Sutri, elegante e raffinata, cornice perfetta<br />
per abiti da cerimonia, da sposo e<br />
sposa, di altrettanto fascino, messi a disposizione<br />
da un noto atelier di Corchiano.<br />
Ma la serata, animata anche da numerosi<br />
artisti, ha visto come suo obiettivo principale,<br />
la raccolta di offerte per la realizzazione<br />
di nuovi progetti da portare a termine<br />
nella terra del <strong>Con</strong>go. Un breve e significativo<br />
f<strong>il</strong>mato ha <strong>il</strong>lustrato ai numerosi<br />
partecipanti intervenuti all’evento, quanto<br />
l’associazione è riuscita a fare, grazie ai<br />
fondi recuperati lo scorso anno, nel centro<br />
di accoglienza per bambini di strada<br />
“Maison de la vie”, gestito dall’organizzazione<br />
non governativa Kakasu di Kinshasa,<br />
nella Repubblica Democratica del <strong>Con</strong>go.<br />
Dopo la ristrutturazione del tetto, l’intonacatura<br />
delle aule scolastiche, e la creazione<br />
di una piccola struttura sportiva, nonché<br />
la somministrazione delle cure m<strong>ed</strong>iche<br />
per i bambini ospitati, <strong>il</strong> ricavato della<br />
serata di quest’anno sarà destinato alla<br />
realizzazione di una cucina<br />
attrezzata con annesso<br />
refettorio, oltre che delle<br />
inevitab<strong>il</strong>e assistenza di<br />
cui purtroppo i bambini<br />
hanno costante bisogno.<br />
Le serata si è aperta con<br />
un variegato buffet di prodotti<br />
tipici della Tuscia, di<br />
Orbetello, ma anche della<br />
comunità romena e pakistana<br />
di Corchiano, proprio<br />
in conformità con i<br />
principi cui si ispira l’Arnies.<br />
L’intrattenimento iniziale è<br />
stato affidato al gruppo<br />
teatrale “Comm<strong>ed</strong>ianti corchianesi”.<br />
Dopodiché , Marco Pasquetti, conduttore<br />
per l’occasione, ha presentato, di volta in<br />
volta, gli artisti che si sono alternati sul<br />
palco, oltre agli indossatori: i ballerini<br />
Matteo Tugnoli e Michela Bernardini, che<br />
hanno interpretato le coreografie di<br />
Massim<strong>il</strong>iano Pietrangeli; i cantanti<br />
Gabrielle Francia, Andrea Meli, Francesca<br />
Piergent<strong>il</strong>i <strong>ed</strong> Eugenio Picchiani; <strong>il</strong> pianista<br />
Alessio Nelli; Gianni D’Andria, Michael<br />
Jackson Tribute; <strong>ed</strong> i bambini di “Lo zaino<br />
in coro con Chiara”, guidati da Gertrude<br />
Da sx: <strong>il</strong> sindaco di Corchiano, Dott. Battisti Bengasi, Gertrude<br />
Prof<strong>il</strong>i, mamma di Maria Chiara, Marco Pasquetti e Padre<br />
Celestino, dell’Associazione Ong Kakasu.<br />
Prof<strong>il</strong>i, mamma della presidentessa<br />
dell’Associazione Arnies, Mariachiara<br />
Segato, scomparsa un anno e mezzo fa. A<br />
ricordarla, in questa circostanza anche<br />
Padre Celestino, dell’associazione Kakasu<br />
con la quale l’Arnies collabora da anni, <strong>ed</strong><br />
<strong>il</strong> Dott. Battisti Bengasi, sindaco di<br />
Corchiano, grandi sostenitori di progetti<br />
umanitari per i più bisognosi. “Pensare<br />
globale, agire locale”, questo lo slogan che<br />
unisce tutti coloro che, in un modo o nell’altro,<br />
vogliono portare avanti gli ideali di<br />
Mariachiara.<br />
Ermelinda Ben<strong>ed</strong>etti
24<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Dura da più di due secoli la lotta tra cristiani e massoni<br />
Anche nella Tuscia prende pi<strong>ed</strong>e la cremazione<br />
Qualche centinaia nel 2010, ma è diffic<strong>il</strong>e dare una stima precisa poichè molti,<br />
forse in imbarazzo, si rivolgono a Roma o Terni<br />
Cremazione: una<br />
battaglia infinita tra<br />
cristiani e massoni,<br />
iniziata nel XIX<br />
secolo. In realtà chi<br />
si batteva per ridurre<br />
i cadaveri in<br />
cenere, sosteneva<br />
che i cimiteri fossero<br />
gravi focolai di<br />
infezione e parlava<br />
di Secondiano Zeroli<br />
delle pericolose<br />
conseguenze della<br />
decomposizione dei corpi sulle aree circostanti<br />
a quella di sepoltura. Naturalmente<br />
la Chiesa si opponeva alla cremazione,<br />
perché “era una empietà perpetrare<br />
un’azione contro <strong>il</strong> corpo<br />
umano, anche se privo di vita, poiché<br />
esso era stato donato all’uomo direttamente<br />
da Dio e sarebbe risorto,<br />
insieme all’anima, per <strong>il</strong> Giudizio<br />
Universale”.<br />
La Chiesa era contraria<br />
soprattutto perché la cremazione<br />
avrebbe condotto ad<br />
una laicizzazione della cerimonia<br />
funebre, ma lo era<br />
anche l’opinione pubblica, sia<br />
per motivi religiosi, giacchè ,<br />
come affermava la Chiesa,<br />
veniva messa in dubbio la<br />
resurrezione dei defunti cre-<br />
mati, sia per motivi igienici, poiché le<br />
apparecchiature proposte erano ancora in<br />
fase di sperimentazione e dunque non<br />
facevano bene <strong>il</strong> loro lavoro. Ma anche per<br />
motivi culturali, perché la tradizione occidentale<br />
dell’inumazione, aveva una storia<br />
lunga diciannove secoli. La prima cremazione<br />
in età moderna avvenne a M<strong>il</strong>ano<br />
nel 1876, sulla salma dell’industriale<br />
ALBERTO KELLER (parte della sua er<strong>ed</strong>ità ,<br />
doveva andare per la messa a punto d’un<br />
moderno forno crematorio). La capitale<br />
lombarda fu la città pioniera della cremazione.<br />
Roma, invece, fu la città che fece<br />
maggior resistenza. Dal 1876, <strong>il</strong> governo,<br />
presi<strong>ed</strong>uto da DE PRETIS, autorizzò ufficialmente<br />
la cremazione in Italia. E solo<br />
nel 1963 la Chiesa modificò la sua posizione,<br />
conc<strong>ed</strong>endo che “la cremazione non<br />
veniva scelta in aperta negazione dei<br />
dogmi cristiani e non era cosa intrinsecamente<br />
cattiva o di per sé contraria alla<br />
religione cattolica”.<br />
In Italia venne<br />
ammessa nel 1876,<br />
grazie al governo<br />
De Pretis.<br />
Ma la Chiesa ne<br />
concesse l’impiego<br />
solo nel 1963.<br />
Ai giorni nostri, anche<br />
nella Tuscia, sono sempre<br />
più i congiunti dei morti<br />
che chi<strong>ed</strong>ono di ridurre le<br />
salme dei loro cari, in<br />
cenere. Nell’anno 2010,<br />
se ne possono contare<br />
già alcune centinaia,<br />
mentre nella sola Viterbo,<br />
ci sono circa m<strong>il</strong>le funera-<br />
li l’anno. Stab<strong>il</strong>ire la percentuale precisa<br />
delle cremazioni nell’intera Tuscia è diffic<strong>il</strong>e,<br />
poichè diversi congiunti preferiscono<br />
rivolgersi a Roma o a Terni, forse perché<br />
sussiste un certo imbarazzo nei confronti<br />
della comunità . Ad ogni modo, comunque<br />
si faccia, come scriveva <strong>il</strong> saggio SENECA,<br />
una cosa è certa, e cioè che “basta nascere<br />
per iniziare a morire!”.
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Come eravamo<br />
25<br />
LA VOGLIA, LA GIOIA, IL PIACERE, IL DOVERE …., DI RICORDARE<br />
di Alessandro Soli<br />
Dopo otto anni che<br />
curo questa rubrica su<br />
“<strong>Campo</strong> de’ fiori”, mi<br />
accorgo di aver trattato,<br />
più o meno bene,<br />
tutti gli argomenti che<br />
hanno a che fare con<br />
<strong>il</strong> titolo della stessa.<br />
Allora perché continuare?<br />
Perché scavare<br />
ancora in quella<br />
inesaurib<strong>il</strong>e miniera che sono i ricordi, le<br />
sensazioni della mia generazione, per trasmetterli,<br />
come ho sempre sperato, ai giovani<br />
di oggi? Ecco la voglia, quella che mi<br />
prende quando decido di smettere, quando<br />
voglio cambiare i miei scritti, parlare<br />
d’altro. Poi, magari, incontro per strada<br />
amici, coetanei che esternano la soddisfazione<br />
provata nel leggermi, che mi danno<br />
la spinta a farlo ancora, anzi, mi suggeri-<br />
“<br />
scono situazioni da me<br />
dimenticate o ignorate.<br />
Così la ritrovata voglia,<br />
diventa gioia, la gioia che<br />
si prova parlando con chi ti<br />
capisce, con chi gareggia<br />
con te nel riconoscere i<br />
volti di un’antica foto,<br />
ritrovata nel fondo di un<br />
cassetto e portata in r<strong>ed</strong>azione<br />
da qualcuno che<br />
quei nomi non li sa, ma<br />
vorrebbe saperli. La gioia<br />
I coetanei che<br />
esternano la<br />
soddisfazione<br />
provata nel leggermi,<br />
mi danno<br />
la spinta a continuare<br />
a<br />
scavare nei<br />
ricordi<br />
“<br />
di incrociare un vecchio amico che non<br />
v<strong>ed</strong>i da più di vent’anni, quella gioia che<br />
diventa commozione, quando rievochi una<br />
particolare situazione che ti ha visto protagonista<br />
con lui, tanti, tanti anni fa. Dalla<br />
gioia al piacere <strong>il</strong> passo è breve, è un<br />
passo importante, perchè ti permette,<br />
supportato dagli altri sensi, quali l’olfatto,<br />
<strong>il</strong> gusto e <strong>il</strong> tatto di dare un senso alla tua<br />
esistenza. “O’ profumo de’ cciammelle,<br />
che scappava dai forni a Pasqua e a San<br />
Marciano”, “’a domenica fatta de spinte pe’<br />
entrà ar Cinema Flaminio” (versi tratti<br />
dalla mia poesia “Civita mia”). Ed ancora,<br />
“ io vojo ballà co’ quella, perché te fa strigne”,<br />
quando si ballava nelle case, porta<br />
aperta, luce accesa, sotto la rigida presenza<br />
dei genitori. Altri tempi, che ci facevano<br />
passare per una generazione di stupidi,<br />
quando stupidi non eravamo, e<br />
non siamo. Infine <strong>il</strong> dovere, quello<br />
che avevamo<br />
verso i genitori e<br />
verso la società , quella<br />
società postbellica che si<br />
avviava, dopo la ricostruzione,<br />
attraverso <strong>il</strong> cosiddetto<br />
“boom economico”, a cambiare<br />
i nostri usi e costumi.<br />
Chi studiava, capiva i sacrifici<br />
che la famiglia faceva per<br />
garantirti istruzione e futuro,<br />
chi lavorava (a volte non<br />
Civita Castellana - primi anni ‘60. Spettacolo nella<br />
Parrocchia di San Lorenzo. Alessandro Soli, presentatore<br />
per sua scelta) si impegnava da subito ad<br />
aiutare economicamente, “a portà avanti<br />
‘a baracca”, e, perché no, “ a fà sse casa e<br />
sposà sse”. Potrei andare avanti ancora per<br />
m<strong>il</strong>le pagine, ma come sempre, preferisco<br />
centellinare questi miei scritti, per darVi<br />
modo, cari amici, di soppesare e riflettere<br />
su quanto sopra. Sono certo, comunque,<br />
che mi lascerete la voglia, la gioia, <strong>il</strong> piacere,<br />
<strong>il</strong> dovere… di ricordare.
26<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Personal news organization<br />
Come organizzare sul proprio computer un contenitore di news personalizzato<br />
Prima di inoltrarvi<br />
nel labirinto della<br />
ricerca delle informazioni<br />
ad personam,<br />
cioè dei tanti<br />
siti, portali e quant’altro<br />
possa essere<br />
ut<strong>il</strong>e al cittadino,<br />
voglio soffermarmi<br />
di Patrizia Caprioli su un nuovo termine<br />
che da pochissimi<br />
anni è stato introdotto soprattutto tra i<br />
giovani americani!<br />
“Personal news organization” sta per<br />
Organizzazione Personale per la raccolta<br />
delle Notizie<br />
Ogni uno di noi può accendere <strong>il</strong> proprio<br />
Computer e comportarsi come se stesse<br />
aprendo <strong>il</strong> quotidiano appena comprato.<br />
Solo che quando entrate nella Rete sarete<br />
di certo mitragliati da una raffica di informazioni,<br />
notizie <strong>ed</strong> eventi che neppure vi<br />
interessano alla lontana. Quando apriamo<br />
un giornale di solito leggiamo prima i titoli<br />
e poi diamo una sbirciatina a quello che<br />
potrebbe interessarci e lo approfondiamo.<br />
Possiamo architettare in Internet lo stesso<br />
sistema? Istallando un programma del<br />
tutto gratis e raccogliendo i link a quegli<br />
argomenti che ci interessano, possiamo<br />
realizzare <strong>il</strong> Nostro Giornale Ideale.<br />
Il programma che vi scaricherete, da<br />
Google oppure dal sito Freeonline<br />
(http://www.freeonline.org/ ), si chiama in<br />
gergo Fe<strong>ed</strong> Reader, ma viene anche<br />
nominato News Aggregator, oppure<br />
RSS Reader, e può essere paragonato<br />
ad un contenitore di notizie. Le notizie che<br />
voi catturerete vengono chiamate<br />
Fe<strong>ed</strong> RSS.<br />
Andiamo avanti con un esempio: scarico<br />
un software chiamato proprio Fe<strong>ed</strong><br />
Reader, ma in rete ne potete trovare<br />
anche tanti altri con altrettanti nomi<br />
diversi. Seguo le istruzioni e lo istallo<br />
sul mio PC.<br />
A questo punto entro nel sito della<br />
Gazzetta dello sport<br />
(http://www.gazzetta.it/ ) e cerco un<br />
bottoncino con la scritta RSS, mi compare<br />
un elenco di RSS con a fianco le<br />
tematiche che possono interessarmi,<br />
tipo calcio, tennis, nuoto ect ect. Clicco<br />
sul link a fianco e poi quando mi si<br />
apre la pagina di riferimento clicco su<br />
Sottoscrizione al fe<strong>ed</strong>. Vi si aprirà<br />
una piccola finestra del vostro software e<br />
lì dovete confermare cliccando su<br />
Sottoscrivi. In questo modo quella news<br />
sarà presente all’interno del vostro contenitore.<br />
Per v<strong>ed</strong>erle tutte assieme ogni giorno<br />
basta aprire <strong>il</strong> vostro programmino e<br />
giorno per giorno potete leggervi solo<br />
quello che vi interessa. Le news potete<br />
scaricarle anche dal sito dell’ANSA<br />
(http://www.ansa.it/ ) dove le tematiche<br />
sono più ampie: politica, religione, tecnologia.<br />
Oppure potete sottoscrivere RSS ai<br />
tanti giornali locali che sono online che vi<br />
terranno informati sulle notizie della vostra<br />
cittadina.<br />
Per organizzare le vostre informazioni on<br />
line potete anche creare delle Cartelle a<br />
tema dal comando dei Preferiti che trovate<br />
sulla barra di navigazione del vostro<br />
Browser. Quando salvate un sito che vi<br />
interessa state attenti anche a crearvi<br />
subito una Cartella in cui metterlo, così<br />
non dovete impazzire per trovare ciò che<br />
avete salvato.<br />
Un’altra dritta che posso darvi per la creazione<br />
del vostro “Personal news organization”<br />
è la sottoscrizione alla Newsletter.<br />
Essa non è altro che un’ema<strong>il</strong> dettagliata<br />
di informazioni, notizie <strong>ed</strong> eventi di ciò<br />
che vi interessa. Arriva direttamente nella<br />
vostra posta elettronica <strong>ed</strong> anche qui vi<br />
suggerisco di crearvi più cartelle con più<br />
argomenti mirati.<br />
Insomma <strong>il</strong> vostro Computer è un po’<br />
come <strong>il</strong> cassetto dei calzini: se non li mettete<br />
subito accoppiati vi troverete a girare<br />
con un calzino blu e l’altro verde.<br />
Buona navigazione!<br />
L’ANGOLO DEL PROF.A cura di Patrizia Caprioli<br />
Mini-spazio d<strong>ed</strong>icato a siti, portali, risorse in rete (gratis!) da poter usufruire come<br />
supporto didattico per gli insegnanti interessati a dare sempre nuovi input ai loro piccoli<br />
studenti.<br />
Dipartimento della Protezione Civ<strong>il</strong>e – Sito per i bambini:<br />
http://www.protezioneciv<strong>il</strong>e.gov.it/sitobambini/home.html<br />
Il sito spiega i vari Rischi in ambito ambientale attraverso una serie di animazioni per attrarre<br />
l’attenzione dei più piccoli.<br />
VISITA IL NOSTRO SITO<br />
www.campodefiori.biz
<strong>Campo</strong> de’ fiori 27
28<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Associazione Artistica Ivna<br />
ARTE, PROFESSIONALITA’, INTEGRAZIONE:<br />
TRE GIORNATE IN UN UNICO MOMENTO EDUCATIVO<br />
di Maria Cristina<br />
Bigarelli<br />
<strong>Con</strong>tatti ministeriali in<br />
ambito didattico e<br />
lavorativo danno <strong>il</strong> giusto<br />
spunto e la giusta<br />
verve alla Prof.ssa<br />
Paola Di Dato, qui<br />
intervistata, responsab<strong>il</strong>e<br />
del settore alternanza<br />
scuola-lavoro<br />
dell’IPSEOA “A.<br />
Farnese”, di far acquisire<br />
esperienze lavorative direttamente<br />
all’interno delle aziende. Partendo dall’obbligatorietà<br />
dello sv<strong>il</strong>uppo dell’alternanza<br />
come risposta alla legge degli Istituti<br />
Professionali, quindi prendendo <strong>il</strong> via da<br />
un semplice assolvere una funzione puramente<br />
tecnico-pratica, la Prof.ssa Paola Di<br />
Dato inserisce una sorta di organicità e<br />
produttività creativa che viene sv<strong>il</strong>uppata<br />
nei vari ambiti della ristorazione e del ricevimento.<br />
L’organizzazione si identifica con<br />
esperienze di vario genere attribuendo alle<br />
attività degli studenti un “quid” in più<br />
caratterizzando <strong>il</strong> tutto in una produzione<br />
artistica nella professionalità alberghiera.<br />
Per quanto riguarda le attività della scuola<br />
quest’anno la Professoressa ha proposto,<br />
ai ragazzi del post qualifica, produzione<br />
e formazione soprattutto pratiche,<br />
spendib<strong>il</strong>i sul mercato del lavoro senza le<br />
lezioni teoriche, e, se teoriche , dando la<br />
chance di far apprendere ai ragazzi una<br />
valenza professionale, ad esempio nella<br />
cerchia dell’HACCP, r<strong>il</strong>asciando loro <strong>il</strong><br />
diploma di manipolatore di alimenti, valido<br />
ai fini di legge. Parlando con la docente si<br />
ha l’idea di una folata di novità all’interno<br />
dell’ Istituto Professionale per<br />
l’Enogastronomia e dell’Ospitalità<br />
Alberghiera; si ha la sensazione di trovarsi<br />
di fronte ad un’imprenditrice d’avanguardia<br />
che sicuramente desidera portare novità<br />
, preparazione, competenze, freschezza<br />
di idee e di operatività : ci parla con passione<br />
e ab<strong>il</strong>ità delle tematiche che sono<br />
sv<strong>il</strong>uppate in variegati circuiti dell’”hotellerie”<br />
e nel “catering and beverage manager<br />
on duty”.<br />
La proposta sopra citata è stata rivolta a<br />
tutti gli studenti del quarto e del quinto<br />
Operatore della Ristorazione e Turistico,<br />
perché comunque l’inserimento nei v<strong>il</strong>laggi<br />
richi<strong>ed</strong>e competenze, formazione e ab<strong>il</strong>ità<br />
pratico-cognitive in modo diversificato:<br />
una preparazione a raggiera che lambisce<br />
la creatività e la fantasia in un ottimale<br />
connubio elaborativo<br />
di accoglienza<br />
e garbo eclettico,<br />
facendo del loro<br />
i n s e r i m e n t o<br />
aziendale l’Arte<br />
della Cordialità<br />
dell’appagamento<br />
del tratto visivo,<br />
gustativo e olfattivo.<br />
Adattare <strong>il</strong><br />
“food” a nuove<br />
richieste etniche,<br />
ambientali e culturali.<br />
La percentuale<br />
dei partecipanti<br />
è stata alta,<br />
tanto che sono<br />
stati istituiti cinque<br />
corsi. L’apice<br />
della soddisfazione<br />
per quest’anno si è raggiunto con l’intaglio<br />
artistico della frutta e della verdura<br />
per l’allestimento dei banchetti, anch’esso<br />
inserito nel book degli studenti. Tutto si<br />
sv<strong>il</strong>uppa all’interno dell’alternanza con la<br />
competente e preziosa collaborazione<br />
degli insegnanti tecnico-pratici e dei tecnici<br />
di laboratorio. Si è inoltre ipotizzato <strong>il</strong><br />
free style con attestato di frequenza. La<br />
specificità sensoriale di assaggiatore miele<br />
spendib<strong>il</strong>e sul mercato di primo livello ha<br />
avuto, anch’esso, un gran successo. Il<br />
tutto si è svolto sotto l’occhio di un pubblico<br />
attento, competente <strong>ed</strong> autorevole:<br />
un f<strong>il</strong> rouge di giornate d<strong>ed</strong>icate alla esternazione<br />
e all’esposizione iconografica, pratica<br />
e visiva suddivisa in tre momenti cronologici<br />
precisi ravvisab<strong>il</strong>i nella “Giornata<br />
del Miele”, in quella di “Un anno insieme”<br />
<strong>ed</strong> infine in “Un giorno qualunque”. La tr<strong>il</strong>ogia<br />
cronologica ci è stata ben presentata<br />
<strong>ed</strong> introdotta da persone qualificate nel<br />
loro ruolo di insegnanti, esperti del settore<br />
alberghiero e cittadini di spicco del territorio<br />
attraverso le interviste a noi r<strong>il</strong>asciate<br />
in occasione dell’Evento “Una giornata<br />
qualunque” che ha avuto luogo presso<br />
l’Istituto Alberghiero di Caprarola in simbiosi<br />
con l’Istituto “F.Orioli” di Viterbo.<br />
DIRIGENTE SCOLASTICO<br />
DELL’IPSEOA<br />
“Alessandro Farnese” di Caprarola,<br />
Prof.ssa Andreina OTTAVIANI<br />
Questa giornata del 20 maggio è stata<br />
preparata da diverso tempo, è stata vissuta<br />
e anche sofferta e adesso è <strong>il</strong> momento<br />
di godersela. L’impegno, l’amore, la<br />
passione, la d<strong>ed</strong>izione impiegati dagli studenti,<br />
dal corpo docente, dai membri della<br />
Compagnia teatrale, dai Professori Gloria<br />
Costantini e Ugo Sani, supervisore di questa<br />
giornata che è un successo: io sono<br />
fiera e orgogliosa di loro.<br />
L’organizzazione è nata da un mix di idee:<br />
innanzitutto dalla volontà dell’Ufficio scolastico<br />
Provinciale come cammino verso<br />
l’integrazione, tenendo presente che ha<br />
trovato la collaborazione dell’Istituto Orioli<br />
e del nostro Istituto, che insieme rappresentano<br />
circa <strong>il</strong> 92% degli alunni diversamente<br />
ab<strong>il</strong>i della Provincia. Vorrei specificare<br />
una cosa insieme al Preside Luigi<br />
Valente con <strong>il</strong> quale ci siamo trovati, che<br />
questa giornata non è la giornata<br />
dell’Orioli o dell’Ipseoa, ma è la giornata di<br />
tutti i ragazzi diversamente ab<strong>il</strong>i che trovano<br />
e cercano un percorso per <strong>il</strong> loro futuro<br />
all’interno di una professionalità che si<br />
muove in tante direzioni, in tanti indirizzi<br />
come l’ enogastronomico, di ricevimento<br />
con l’importante rappresentanza della<br />
s<strong>ed</strong>e di Montalto, la grafica pubblicitaria<br />
dell’Orioli e tutte quelle aree che riguardano<br />
la specificità di studio per <strong>il</strong> domani.<br />
PROF. Aldo Bellocchio<br />
…integrazione con questi ragazzi… per far<br />
v<strong>ed</strong>ere nelle giornate normali come vengono<br />
integrati, come lavorano, mettendo<br />
poi in vetrina tutti i prodotti artistico-professionali<br />
in 11 stand “Farnese”-“Orioli”
che sono dei veri e propri percorsi didattici<br />
e formativi. Vanno dal miele (attività<br />
curata dalla Prof.ssa P. Di Dato) alla lampada<br />
( lavorazioni di piatti e bevande curati<br />
dalla Prof.ssa Luisa Di Mauro insieme<br />
agli esperti di laboratorio M. Esposito e A.<br />
Loppi) come peculiarità ristorativo-alberghiera,<br />
dai mosaici, alla moda, curati<br />
dall’Orioli. Per la realizzazione di tale evento<br />
sono stati coinvolti tutti gli insegnanti di<br />
sostegno, dei progetti e tutti coloro che si<br />
sono resi disponib<strong>il</strong>i. Grande novità che ci<br />
fa v<strong>ed</strong>ere <strong>il</strong> “dietro le quinte” della scuola,<br />
mettendosi in mostra. Il bello, forse, è che<br />
per la prima volta due scuole con le loro<br />
succursali, con le loro realtà diverse si uniscono<br />
in un unico progetto con due dirigenti,<br />
invitando tutti i presidi, le autorità a<br />
condividere un grande e semplice momento<br />
umano e professionale. In un periodo<br />
in cui si parla di… scuola dei questionari…,<br />
questa iniziativa tenta di far emergere la<br />
vera essenza della scuola, fatta della partecipazione<br />
attiva dei ragazzi che fanno la<br />
parte della formazione. In questo modo<br />
prende forma l’insegnante che guida,<br />
accompagna e non impone. L’integrazione<br />
nella normalità , vivendola con spontaneità<br />
, con <strong>il</strong> sorriso, come è avvenuto per la<br />
nostra Compagnia Teatrale degli studenti<br />
del “Farnese” o nel progetto “Un anno<br />
insieme” Studenti che impiegando le loro<br />
ab<strong>il</strong>ità professionali e creative danno<br />
corpo ad un pranzo finale di alto valore<br />
artistico che incarna <strong>il</strong> percorso formativo,<br />
<strong>ed</strong>ucativo scolastico. E’ bello poter pensare<br />
a questi percorsi dove i ragazzi stanno<br />
lì , vivono e spiegano quello che fanno. Un<br />
giorno dove i ragazzi sono tutti quanti protagonisti.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori 29<br />
NEOSINDACO DI CAPRAROLA<br />
DOTT. EUGENIO STELLIFERI<br />
Oggi mi piace ricordare che è la mia prima<br />
uscita come Sindaco del Comune di<br />
Caprarola e quindi già c’è una particolare<br />
emozione come intervento istituzionale<br />
che avviene in una Scuola a cui sono particolarmente<br />
legato da un affetto che<br />
viene da lontano. L’ emozione si è trasmessa<br />
ancora con più forza nel momento<br />
in cui ho avuto modo di poter v<strong>ed</strong>ere in<br />
tutti i suoi aspetti l’organizzazione di “Una<br />
giornata qualunque”, progetto che è fortemente<br />
positivo perché v<strong>ed</strong>e la collaborazione,<br />
la concentrazione e la condivisione<br />
di più scuole presenti sullo stesso territorio<br />
e quindi anche la collaborazione di più<br />
ragazzi <strong>il</strong> cui percorso si identifica in indirizzi<br />
didattici diversi uniti in unico momento,<br />
stimolando <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e l’inclusione<br />
tra i ragazzi diversamente ab<strong>il</strong>i con i ragazzi<br />
normodotati. Questo è un aspetto bellissimo,<br />
perché in realtà sono ricchi di<br />
tanto amore, di tanta passione, di tanta<br />
voglia di fare che possono riversare su<br />
tutti noi e su tutta la società . Oggi l’obiettivo<br />
è stato raggiunto e per questo un<br />
grande plauso va ai Dirigenti Ottaviani e<br />
Valente, al corpo docente, agli insegnanti<br />
tecnico-pratici, ai tecnici di laboratorio, agli<br />
insegnanti di sostegno che hanno prepara-<br />
to questi ragazzi in maniera veramente<br />
fantastica.<br />
Questa giornata qualunque per me è stata<br />
speciale perché ho ricevuto una forte<br />
emozione nel v<strong>ed</strong>ere la giusta via da percorrere:<br />
è compito delle Istituzioni stare a<br />
fianco di questi progetti, di tutto <strong>il</strong> personale<br />
che si impegna e che troverà sempre<br />
una porta aperta nel mio Comune per cercare<br />
di ottenere sempre maggiori risultati<br />
verso questa direzione.<br />
In questa occasione <strong>il</strong> Dott. CESARE CIAN-<br />
FANA, dirigente dell’Ufficio Scolastico provinciale,<br />
ringrazia entrambe le scuole per<br />
essere state trasmettitrici di emozioni e di<br />
professionalità con l’elegante sf<strong>il</strong>ata di<br />
MODA dell’Orioli, con la splendida performance<br />
della Compagnia Teatrale<br />
dell’IPSEOA “A. Farnese” e dei bellissimi<br />
stand. La professionalità nella scuola<br />
viterbese si fa onore da tutti i punti di<br />
vista. L’unione tra questi due Istituti, mi<br />
auguro – continua <strong>il</strong> Dirigente Cianfanaserva<br />
a stimolare altre unioni di scuole non<br />
necessariamente professionali per mettere<br />
in campo le professionalità .<br />
Il Presidente della Provincia MARCELLO<br />
MEROI ci parla di una giornata qualunque,sì<br />
, ma molto speciale perché è stato<br />
dimostrato che la disab<strong>il</strong>ità non può essere<br />
un problema sociale! Inoltre rivolge l’invito<br />
alla Compagnia Teatrale diretta dal<br />
Prof. A. Bellocchio con la collaborazione di<br />
altri colleghi, Santini, Roscani, Bigarelli e di<br />
Carassai, allo scopo di poter interpretare<br />
Rugantino New Generation a Viterbo. Così<br />
con lo sfondo scenografico artistico-pittorico<br />
realizzato dalla IVNA, dopo <strong>il</strong> suggestivo<br />
spettacolo all’aperto nella serata del 29<br />
maggio a Caprarola, la sera del 03 giugno<br />
va in scena a Viterbo come portavoce vivo<br />
della vivacità intellettuale, culturale, creativa<br />
della scuola <strong>ed</strong> anche dell’integrazione,<br />
riscuotendo consensi e successo…i<br />
riflettori si spengono, ma tutti ci auguriamo<br />
che quelle luci <strong>il</strong>luminino ancora <strong>il</strong> futuro<br />
dei nostri giovani studenti, artefici preziosi<br />
per <strong>il</strong> futuro della società umana…
30 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
di<br />
Daniele Vessella<br />
EMPOWERED<br />
di Adam Warren<br />
Edito da Edizioni BD – 4 volumi, in corso<br />
Straordinario, davvero! L’opera ha<br />
l’impianto supereroistico, ma non è<br />
la classica storia di super uomini<br />
che vincono sempre e comunque… è la<br />
storia di Emp, super eroina con un costume<br />
che le conferisce incr<strong>ed</strong>ib<strong>il</strong>i poteri,<br />
ma ha anche un’altra singolare particolarità<br />
: <strong>il</strong> tessuto è frag<strong>il</strong>issimo e si lacera<br />
ad ogni scontro, facendo rimanere la<br />
protagonista mezza nuda e senza poteri.<br />
I nemici hanno, così , vita fac<strong>il</strong>e per<br />
legarla e continuare le loro azioni criminali,<br />
finché non arrivano i super amici,<br />
colleghi di Emp, che la deridono facendole cadere l’autostima<br />
sotto i tacchi. Ecco, questo è uno dei punti di forza di questo<br />
fumetto: Emp dimostra un carattere umano, con pregi e<br />
difetti, che si deprime e si rialza. Questo la allontana molto<br />
dai super eroi invincib<strong>il</strong>i e ci possiamo imm<strong>ed</strong>esimare meglio<br />
in lei. Un altro fattore originale è che tra un capitolo e l’altro,<br />
Emp parla al lettore e noi le rispondiamo. Ulteriore punto di<br />
forza è <strong>il</strong> disegno: a matita, questo rende <strong>il</strong> tutto con una<br />
morbidezza senza pari <strong>ed</strong> emana un calore che la fr<strong>ed</strong>da<br />
china non riuscirà mai a dare. Io me ne sono innamorato!<br />
Lascio l’indirizzo del mio blog:<br />
http://danielevessella.blogspot.com/<br />
“Il Fumetto”<br />
LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA<br />
Mart<strong>ed</strong>ì e<br />
Mercol<strong>ed</strong>ì:<br />
antipasto, pizza<br />
e birra, 11
<strong>Campo</strong> de’ fiori 31<br />
La rubrica dei cognomi<br />
di Arnaldo Ricci<br />
arnaldo_ric@yahoo.it<br />
Crescenzi:<br />
Come appare<br />
nella lista, <strong>il</strong><br />
cognome più<br />
diffuso a Corchiano<br />
è Crescenzi.<br />
Adesso v<strong>ed</strong>iamo la<br />
diffusione e la dislocazione<br />
a livello<br />
nazionale.<br />
(presente in soli<br />
249 comuni d‘ Italia) questo cognome<br />
che risulta <strong>il</strong> primo di Corchiano in ordine<br />
di presenze, è m<strong>ed</strong>iamente diffuso in<br />
tutto <strong>il</strong> Lazio e sulla costa marchigiana, nel<br />
resto d’Italia è quasi inesistente o sporadicamente<br />
presente. Le sue origini, molto<br />
probab<strong>il</strong>mente, sono laziali.<br />
Prosperi: (presente in 400<br />
comuni d’Italia) la sua presenza è maggiormente<br />
evidente e concentrata nel<br />
Lazio e sulla costa abruzzese – marchigiana;<br />
anche nell’alta Toscana vi è una<br />
buona concentrazione. Nel sud Italia comprese<br />
le isole è scarsamente presente; in<br />
Molise è praticamente inesistente. La sua<br />
origine è laziale.<br />
I cinque cognomi<br />
più diffusi a<br />
Corchiano<br />
Tali cognomi in ordine di<br />
diffusione sono i seguenti:<br />
1° Crescenzi<br />
2° Prosperi<br />
3° Ben<strong>ed</strong>etti<br />
4° Piergent<strong>il</strong>i<br />
5° Ceccarelli<br />
Ben<strong>ed</strong>etti: (presente in ben<br />
1495 comuni d’Italia) esso è intensamente<br />
presente, nonché uniformemente<br />
distribuito sul tutto <strong>il</strong> territorio dell’Italia<br />
centro – settentrionale; nell’Italia meridionale<br />
comprese le isole è decisamente sporadico;<br />
è comunque presente in tutte le<br />
regioni. Data l’omogeneità di diffusione<br />
non si riesce a capire la sua zona di origine<br />
che ovviamente è in una regione<br />
dell’Italia centro – settentrionale.<br />
Piergent<strong>il</strong>i: (presente in soli<br />
140 comuni italiani) questo cognome<br />
è presente in modo non massiccio solo<br />
nel Lazio, Umbria e Marche. Nelle altre<br />
regioni è scarsamente diffuso. In particolare,<br />
in Sardegna, Puglia, Molise, Calabria<br />
e Valle d’Aosta, esso è totalmente assente.<br />
L’origine dovrebbe essere laziale.<br />
Ceccarelli: (presente in 745<br />
comuni italiani) la presenza di questo<br />
cognome è concentrata solo nelle regioni<br />
Lazio, Umbria, Toscana, Marche, Em<strong>il</strong>ia<br />
Romagna e nella zona di M<strong>il</strong>ano; in tutto <strong>il</strong><br />
resto d’Italia è scarsamente diffuso. In<br />
Bas<strong>il</strong>icata è totalmente inesistente. Di origine<br />
sicuramente laziale e probab<strong>il</strong>mente<br />
dalla provincia di Roma.<br />
Seguirà sul prossimo numero lo stesso<br />
studio per <strong>il</strong> comune di Carbognano.<br />
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<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
IL NUMERO UNO<br />
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32<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Solo chi sceglie <strong>il</strong> bene <strong>ed</strong>ifica.<br />
Chi sceglie <strong>il</strong> male sfigura o distrugge.<br />
Chi non sceglie si lascia scegliere.<br />
La maturità<br />
della vita<br />
richi<strong>ed</strong>e a ciascuno<br />
di <strong>ed</strong>ificare.<br />
C’è chi costruisce<br />
case, c’è chi si d<strong>ed</strong>ica<br />
all’arte e alla cultura,<br />
chi all’insegnamento,<br />
chi alla cucina,<br />
chi alla cura del<br />
del Prof. Massimo<br />
proprio corpo…,<br />
Marsicola<br />
tutte attività che<br />
possono stare dentro<br />
<strong>il</strong> termine di <strong>ed</strong>ificazione. Ma ben pochi<br />
sanno che l’esercizio e la cura esteriore<br />
delle cose, sono, in effetti, una palestra<br />
per la cura e l’<strong>ed</strong>ificazione interiore. Ma<br />
l’atto dell’<strong>ed</strong>ificare va soggetto alle potenze<br />
del mondo, le potenze del bene e del<br />
male, e poiché una sola è la potenza chiaro<br />
segno dell’<strong>ed</strong>ificazione, non potrà dire<br />
di stare <strong>ed</strong>ificando chi non ha espulso da<br />
sé la potenza del male. Il male infatti, non<br />
<strong>ed</strong>ifica ma distrugge, sfigura. Solo <strong>il</strong> bene<br />
costruisce. Il conflitto deve poter servire<br />
per fare una scelta di<br />
campo. Solo quando hai<br />
scelto potrai iniziare ad<br />
<strong>ed</strong>ificare. Per <strong>ed</strong>ificare<br />
occorre nutrire l’intelligenza<br />
con pensieri buoni corroborati<br />
da opere buone.<br />
Ma come potrà progr<strong>ed</strong>ire<br />
nell’intelligenza del bene<br />
chi continua a tenere i<br />
pi<strong>ed</strong>i anche nella potenza<br />
del male? Non è<br />
possib<strong>il</strong>e <strong>ed</strong>ificare<br />
l’intelligenza mantenendo<br />
i pi<strong>ed</strong>i in<br />
due staffe. Ecco<br />
L’esercizio e la cura<br />
esteriore delle cose<br />
sono una palestra<br />
per la cura e<br />
l’<strong>ed</strong>ificazione<br />
interiore.<br />
perché nel<br />
Vangelo si legge “<br />
con Dio o con<br />
m a m m o n a ” .<br />
L’<strong>ed</strong>ificazione che<br />
avvenisse seguendo<br />
amb<strong>ed</strong>ue le<br />
potenze è una<br />
non-<strong>ed</strong>ificazione;<br />
e <strong>il</strong> suo prodotto è<br />
nullo. Ogni passo<br />
fatto nella direzione<br />
del bene viene<br />
annullato dal corrispondente<br />
passo fatto nella direzione del<br />
male. Per camminare in avanti, senza fare<br />
giri viziosi, bisogna darsi una direzione <strong>ed</strong><br />
avanzare in essa. Non secondo opportunità<br />
, l’opportunità del momento; ma secondo<br />
verità . Se ciò non avviene l’anima è<br />
sempre insoddisfatta e la<br />
persona è sofferente.<br />
Sono questi i segni della<br />
doppiezza. L’anima è<br />
come lacerata perché e<br />
tirata da due diverse<br />
potenze in due diverse<br />
direzioni. Un’anima lacerata<br />
è quella che indirizza<br />
ambiguamente nelle due<br />
direzioni la sua attività ,<br />
che non distingue <strong>il</strong><br />
bene dal male, che si<br />
barcamena, che<br />
vuole stare nel<br />
mezzo. E’ un anima<br />
che si lascia scegliere.<br />
E’ la condizione<br />
dell’ipocrita. Devi<br />
scegliere! Non puoi<br />
pensare di vivere nel<br />
gaudio, nella gioia se<br />
non scegli <strong>il</strong> bene.<br />
Un’anima cattiva e<br />
violenta esprime<br />
un’anima incattivita e<br />
violentata. Infligge<br />
tormenti agli altri<br />
volendo condividere<br />
con gli altri quelli che<br />
sono i suoi tormenti. Un’anima buona e<br />
tranqu<strong>il</strong>la irradia intorno a sé bontà e<br />
tranqu<strong>il</strong>lità . I bambini, non avendo ancora<br />
conosciuto la malizia, proc<strong>ed</strong>ono sempre<br />
in avanti, nella m<strong>ed</strong>esima direzione. Per<br />
ciò crescono. I santi, allo stesso modo,<br />
proc<strong>ed</strong>ono sempre in avanti, forti e sicuri,<br />
alimentati dalla potenza del bene per<br />
avere scelto <strong>il</strong> bene. Ecco perché gli uni e<br />
gli altri sono sim<strong>il</strong>i. I santi e i bambini. I<br />
bambini sono santi perché non hanno<br />
ancora l’anima corrotta dalla malizia; i<br />
santi sono tali per averla vinta <strong>ed</strong> espunta<br />
da sé . L’anima degli uni e degli altri è vergine<br />
e pura e comprende la verità senza <strong>il</strong><br />
dubbio, esprimendo una f<strong>ed</strong>e piena e<br />
matura.
<strong>Campo</strong> de’ fiori 33<br />
IL FURTO DEI SANTI GIOVANNI E MARCIANO<br />
Era <strong>il</strong> 1700. Ma dopo <strong>il</strong> ritrovamento delle reliquie, fu fatta grande festa<br />
di Francesca<br />
Pelinga<br />
Nel 1700 successe<br />
un fatto<br />
molto grave che<br />
gettò nello sconforto<br />
i cittadini di Civita. Il<br />
15 settembre, alla<br />
vig<strong>il</strong>ia della festa dei<br />
santi patroni, dovendo<br />
esporre le reliquie e<br />
portare in processione<br />
l’urna, racchiusa<br />
dentro una nicchia<br />
incavata al muro<br />
sopra l’altare, prima dei vespri, l’arciprete<br />
Domenico De Santis, con i canonici, gli<br />
altri del clero e Paolo Danesi, maestro<br />
delle cerimonie si apprestarono ad aprire<br />
la nicchia. Ma messa la chiave nella serratura,<br />
la porta non si aprì . Nel ritirarla si<br />
accorsero che era aperta e che le reliquie<br />
non vi erano piu e sugli stipiti vi erano<br />
segni di scalfitture. Grande fu lo sgomento!<br />
Imm<strong>ed</strong>iatamente avvisato, <strong>il</strong> vescovo<br />
Simone Aleotti chiamò due fabbri chiavari<br />
che confermarono lo scasso fatto con<br />
uno scalpello. Dietro fondati indizi furono<br />
arrestati <strong>il</strong> 16 settembre due persone. Il<br />
furto era avvenuto <strong>il</strong> 31 agosto, i due ladri<br />
furono rinchiusi nel Forte e, dopo un lungo<br />
processo, <strong>il</strong> 14 giugno del 1701 furono<br />
condannati: uno alla pena dei triremi per<br />
dieci anni, l’altro all’ergastolo. Purtroppo<br />
non fu possib<strong>il</strong>e ritrovare la cassetta alla<br />
quale era stato tolto l’argento che la ricopriva<br />
ma furono recuperate le reliquie.<br />
Iinfatti, <strong>il</strong> 15 apr<strong>il</strong>e del 1701, fra’ Giacomo<br />
Fiorini, eremita della chiesa della Madonna<br />
delle Piaggie, che abitava nella sagrestia,<br />
andando ad aprire la porta della chiesa la<br />
mattina presto, vide per terra un involto di<br />
panno di seta. Lo raccolse, lo aprì e vi trovò<br />
un mucchio di ossa. Capì , allora, che<br />
erano le reliquie dei santi Giovanni e<br />
Marciano. Il giorno seguente si recò a<br />
casa del canonico Giovanni Curiola al<br />
quale raccontò <strong>il</strong> ritrovamento e, riconosciute<br />
le reliquie, <strong>il</strong> canonico ordinò al<br />
Fiorini di portarle al vescovo Aleotti che si<br />
trovava a Bassanello. Il 21 maggio 1701 i<br />
m<strong>ed</strong>ici chirurghi Prospero Mazzoni e<br />
Bartolomeo De Angelis fecero un esame<br />
delle ossa, ripetuto, poi, <strong>il</strong> 28 maggio da<br />
altri due chirurghi, Arcangelo Testa e<br />
Michele Fantini, i quali stab<strong>il</strong>irono che<br />
quelle erano le ossa dei santi grazie anche<br />
alla confessione di uno degli autori del<br />
furto. Anche i canonici riconobbero <strong>il</strong><br />
panno che ricopriva l’urna. Il 15 settembre<br />
del 1701, un anno dopo <strong>il</strong> furto, grazie alle<br />
offerte dei f<strong>ed</strong>eli fu fatta una nuova urna<br />
d’argento. Il Vescovo, accompagnato dal<br />
Clero, dai Canonici, dal Governatore, dai<br />
<strong>Con</strong>servatori e da tutti i civitonici, trasportò<br />
, sotto <strong>il</strong> baldacchino, le reliquie alla<br />
catt<strong>ed</strong>rale e le ben<strong>ed</strong>isse. Il 26 agosto<br />
1720 Mons.Tenderini aprì l’urna, la ornò<br />
di fiori d’argento e di seta e la chiuse di<br />
nuovo apponendovi <strong>il</strong> suo sig<strong>il</strong>lo. Nel 1903<br />
solenni furono i festeggiamenti per la celebrazione<br />
del XVI centenario del loro martirio.<br />
Il Comitato per le feste che fu eletto<br />
fra <strong>il</strong> Clero e le varie classi dei civitonici<br />
sotto la presidenza del vescovo Ghezzi,<br />
fece le cose in grande. Fu fatto un grande<br />
manifesto a colori con <strong>il</strong>lustrazioni rappresentanti<br />
la facciata della Catt<strong>ed</strong>rale, <strong>il</strong><br />
palazzo Municipale (era sindaco Ulderico<br />
Midossi), <strong>il</strong> Forte Sangallo e la Via<br />
Romana, che notificava <strong>il</strong> programma delle<br />
feste patronali. Nella Catt<strong>ed</strong>rale fu realizzato<br />
uno straordinario addobbo; si celebrarono<br />
tre messe nei giorni 16,18,19 settembre<br />
presi<strong>ed</strong>ute da Mons.Parsi vescovo<br />
di Bagnoreggio, Mons.Gandolfi, vescovo di<br />
Poggo Mirteto, e, naturalmente, Mons.<br />
Ghezzi. Sotto la direzione del maestro<br />
Moriconi furono eseguite musiche da<br />
importanti artisti di Roma. Il Duomo fu <strong>il</strong>luminato<br />
con circa sessanta lampadari e<br />
moltissime cornucopie contenenti circa<br />
1500 candele, disposte a disegno lungo la<br />
navata. Anche la facciata fu <strong>il</strong>luminata. Le<br />
feste religiose coincisero con quelle delle<br />
autorità cittadine: vi furono due tombole<br />
una di L.800, l’altra di L.250. Si svolsero,<br />
poi, corse con <strong>il</strong> fantino, corse dei fiori<br />
nella via Romana, e vennero lanciati globi<br />
aerostatici a sorpresa. Suonò la banda<br />
cittadina insieme alle bande municipali di<br />
Caprarola e Carbognano.Spettacoli pirotecnici<br />
furono ripuetuti più volte. Grande<br />
fu la soddisfazione dei cittadini per questa<br />
manifestazione e i Santi Patroni furono<br />
portati in trionfo per le vie di Civita.
34<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
IL MURO DI VIA DEL FORTE<br />
Casa Masciolini e la determinazione di piazza di Massa<br />
del Prof. Architetto Enea Cisbani<br />
FOTO A: la casa Masciolini FOTO B: <strong>il</strong> piano urbanistico FOTO C: la nuova via<br />
...continua dal numero 81<br />
Prima di addentrarci nella disamina dell’intero<br />
progetto di sistemazione urbanistica<br />
dell’area di piazza di Massa, è necessario<br />
identificare catastalmente l’abitazione al<br />
centro delle attenzioni, sia da parte della<br />
congregazione del Seminario che del<br />
Municipio nella persona del suo<br />
Gonfaloniere, ovvero <strong>il</strong> Sindaco, Giacomo<br />
Franci. Attualmente, nel vigente catasto<br />
<strong>ed</strong><strong>il</strong>izio <strong>ed</strong> urbano della provincia di<br />
Viterbo, l’immob<strong>il</strong>e in oggetto è identificato<br />
alla particella n.185 del foglio 27 del<br />
Comune di Civita Castellana.<br />
In origine era un fabbricato abitativo, composto<br />
da una stalla al piano terra e la residenza<br />
al piano primo, di proprietà di Maria<br />
Masciolini, v<strong>ed</strong>ova e senza figli, posto tra<br />
una fitta schiera di abitazioni di origine<br />
m<strong>ed</strong>ioevale e la possente sagoma del<br />
palazzo Andos<strong>il</strong>la, retto e di proprietà<br />
dell’Amministrazione dei beni della marchesa<br />
Orsola Andos<strong>il</strong>la.<br />
Un semplice e modesto fabbricato che<br />
successivamente, agli inizi del ‘900, venne<br />
sopraelevato di due piani e internamente<br />
modificato nella sua originaria conformazione<br />
(v<strong>ed</strong>i foto A).<br />
In un rapporto del marzo 1856, v<strong>ed</strong>iamo<br />
come le autorità del tempo, intendevano<br />
risolvere l’intera questione: “……..Non<br />
conoscendosi <strong>il</strong> piano di esecuzione della<br />
intrapresa chiusura, quei poveri abitanti<br />
mai si calmeranno e potrebbe darsi <strong>il</strong> caso<br />
che uniti ad altra gente della popolazione<br />
venissero a passi dispiacentissimi e clamorosi,<br />
costretti dalla disperazione, che oltre<br />
ad essere naturalmente un vicolo privo di<br />
sole e di aria, peggiore diverrebbe chiudendolo<br />
o restringendolo memori degli<br />
anni 1854 e 1855, perché ivi fece principio<br />
e strage <strong>il</strong> colera per due anni consecutivi.<br />
Ecco perché dissi scabioso <strong>ed</strong> inconc<strong>il</strong>iab<strong>il</strong>e,<br />
<strong>ed</strong> anche scabioso per <strong>il</strong> piano che<br />
sarebbe di qualche dispendio. Per <strong>il</strong><br />
Venerab<strong>il</strong>e Seminario, sarebbe bene<br />
lasciare una fetta di almeno quattro metri<br />
che dalla via del forte mettesse alla via del<br />
governo. Comprare una picciola casetta<br />
della v<strong>ed</strong>ova Masciolini con sottoposta<br />
stalla dello Sp<strong>ed</strong>ale a ridosso della parte di<br />
levante del Seminario, tagliare una fetta<br />
dell’orto del Governatore e formare un<br />
vicolo che dalla strada del forte mettesse<br />
alla corriera incrociando la strada del<br />
governo. Questa nuova apertura darebbe<br />
un giro d’aria maggiore agli abitanti di<br />
quella via e del Seminario stesso e così si<br />
placherebbero gli abitanti reclamanti e si<br />
quieterebbe l’intera popolazione per l’interrotto<br />
giro delle solenni processioni che<br />
ivi potrebbero passare. Su tali spese<br />
potrebbe supplire anche la comune, come<br />
spero che <strong>il</strong> municipio l’ammettesse in via<br />
di <strong>Con</strong>c<strong>il</strong>iazione….”.<br />
Va r<strong>il</strong>evato che l’intera vicenda aveva<br />
ormai assunto i toni di un affare di stato,<br />
tanto da arrivare sul tavolo dei massimi<br />
responsab<strong>il</strong>i dello Stato Pontificio e deve<br />
essere sottolineato che anche all’interno<br />
dello stesso consiglio comunale la situazione<br />
non era certo una delle migliori, con<br />
l’intera amministrazione divisa in due<br />
fazioni, tra favorevoli e nettamente contrari<br />
alla proposta di risoluzione, come si<br />
evince da una lettera del consigliere<br />
Domenico Coluzzi, futuro sindaco di Civita<br />
Castellana, inviata alla s<strong>ed</strong>e territoriale di<br />
Viterbo della Camera Apostolica, <strong>il</strong> 9 febbraio<br />
1856: “……<strong>il</strong> sig. Giacomo Franci,<br />
sempre capriccioso <strong>ed</strong> insolente, nell’adunanza<br />
consigliare tenuta <strong>il</strong> giorno 9 del<br />
corrente per prendere un provv<strong>ed</strong>imento<br />
sulla nota questione, si scagliò con modi<br />
impropri e v<strong>il</strong>lani contro Del Frate e Gori,<br />
perché proponevano un’arringa non confacente<br />
al suo strampalatissimo<br />
modo di pensare, minacciando a<br />
quest’ultimo anche la sospensione<br />
dall’ufficio di consigliere, <strong>ed</strong> imponendogli<br />
s<strong>il</strong>enzio, cosa che concitò<br />
le risa dell’intero congresso. Dopo<br />
un lungo dibattimento poi, che<br />
durò per più ore, <strong>il</strong> sig.<br />
Gonfaloniere ordinò che si portasse<br />
a partito la sua proposta composta<br />
di termini gonfi e vuoti di buon<br />
senso e con qualche termine che<br />
indirettamente andava a tartassare<br />
quanto l’Ecc. Vostra operò e dispose<br />
in ordine alla vicenda….”<br />
Analizziamo adesso la proposta di<br />
conc<strong>il</strong>iazione, così come risulta da<br />
un rapporto del 5 giugno 1856 e<br />
ulteriormente chiarito da un grafico<br />
allegato: “…….per conc<strong>il</strong>iare la vertenza<br />
tra <strong>il</strong> Pubblico e <strong>il</strong> Seminario, si propone:<br />
riguardo alla vertenza del muro<br />
onde resti libero <strong>il</strong> passo da una strada<br />
all’altra si farà acquisto dal Seminario<br />
della casa interm<strong>ed</strong>ia per atterrarla, e <strong>il</strong><br />
Pubblico c<strong>ed</strong>endo pure una lingua dell’orto<br />
detto del Governatore si formerà la strada;<br />
la spesa per <strong>il</strong> proseguimento del muro<br />
e per la casa da atterrarsi sarà a totale<br />
carico del Seminario; la spesa per la formazione<br />
della strada sarà a carico del<br />
comune…”. La mappa allegata presenta lo<br />
stato dell’area interessata dai lavori: <strong>il</strong><br />
palazzo del Governatore, dove risi<strong>ed</strong>eva <strong>il</strong><br />
delegato Pontificio con <strong>il</strong> giardino retrostante<br />
detto orto del Governatore, le scuderie<br />
di palazzo Andos<strong>il</strong>la, <strong>il</strong> Fontanone, la<br />
strada Romana, <strong>il</strong> Seminario e la nuova via<br />
urbana direttamente collegata con via di<br />
Massa, la strada Romana e via del<br />
Governo (v<strong>ed</strong>i foto B).<br />
Il piano urbanistico è estremamente chiaro<br />
e semplice: chiusura totale della piazza<br />
con <strong>il</strong> giardino prospiciente <strong>il</strong> Seminario,<br />
demolizione del fabbricato della v<strong>ed</strong>ova<br />
Masciolini di cui alla particella n.185 e realizzazione<br />
di una nuova strada del Governo<br />
realizzata sul terreno retrostante all’<strong>ed</strong>ificio<br />
del Governatore, con <strong>il</strong> nuovo ingresso<br />
dalla strada Romana posto accanto alle<br />
scuderie del palazzo Andos<strong>il</strong>la, oggi adibito<br />
a rimessa degli Uffici Comunali per le<br />
relazioni con <strong>il</strong> pubblico (v<strong>ed</strong>i foto C).<br />
Un piano urbanistico decisamente rivoluzionario,<br />
ma che non venne accettato dalle<br />
parti in causa, anche per la semplice ragione<br />
che gli er<strong>ed</strong>i della Masciolini si dimostrarono<br />
contrari alla vendita del fabbricato.<br />
Tra incontri, proposte alternative e<br />
varie vicissitudini si arriva al 6 febbraio<br />
1857, quando in Viterbo si celebra...<br />
...continua sul prossimo numero
<strong>Campo</strong> de’ fiori 35<br />
La Resistenza a Corchiano raccontata dalla classe III A della scuola m<strong>ed</strong>ia<br />
“Dott. Carlo Urbani”<br />
LA STORIA LOCALE... UNA STORIA<br />
MAESTRA DI VITA<br />
Noi, i ragazzi della classe terza “A” coordinati<br />
dalla prof.ssa Rita Narduzzi, abbiamo<br />
realizzato un interessante tuffo nel passato<br />
attraverso una mostra di oggetti del<br />
1900 e racconti sulla Resistenza a<br />
Corchiano. La mostra era basata su un<br />
tema: “La storia locale…una storia maestra<br />
di vita”. Abbiamo portato e sistemato<br />
dei reperti trovati nelle nostre case e in<br />
quelle dei nostri nonni. L’esposizione era<br />
allestita su dei tavoli di legno. Una bandiera<br />
tricolore italiana, campeggiava sulla<br />
parete interna all’aula, di fronte all’ingresso.<br />
Gli oggetti presenti alla mostra erano:<br />
ferri da stiro, libri, documenti, fotografie,<br />
pagelle scolastiche, utens<strong>il</strong>i da cucina in<br />
metallo, calcolatrici, radio e giochi. La particolarità<br />
della mostra consisteva nel fatto<br />
che noi ragazzi, orgogliosi dei nostri nonni<br />
e zii, raccontavamo attraverso gli oggetti<br />
un frammento della storia della nostra<br />
famiglia.<br />
Il “passato” diventava visib<strong>il</strong>e e attraverso<br />
gli oggetti presenti alla mostra potevamo<br />
con l’immaginazione riandare a tempi<br />
ormai trascorsi.<br />
Oltre alla mostra abbiamo realizzato una<br />
produzione in power-point sulla Resistenza<br />
locale (argomento che abbiamo sv<strong>il</strong>uppato<br />
nel corso dell’anno scolastico nelle ore del<br />
laboratorio storico pomeridiano) e che<br />
abbiamo proiettato lo scorso venerdì (10<br />
giugno 2011), presso la sala LIM della<br />
suddetta scuola<br />
alla presenza del<br />
preside, dei nostri<br />
nonni, genitori e<br />
delle autorità locali.<br />
Abbiamo ricercato<br />
informazioni<br />
attraverso le<br />
escursioni sul territorio,<br />
per documentare,<br />
tramite<br />
un repertorio fotografico,<br />
i “luoghi<br />
della memoria”.<br />
Attraverso gli<br />
oggetti presenti<br />
alla mostra<br />
potevamo, con<br />
l’immaginazione,<br />
riandare a tempi<br />
ormai trascorsi.<br />
Nel paese, lungo le rive del Rio<br />
Fratta, <strong>il</strong> casale della famiglia<br />
Ortenzi e <strong>il</strong> “ Grottino”. I luoghi<br />
occupati dai T<strong>ed</strong>eschi, la targa,<br />
la via d<strong>ed</strong>icata a Luciano<br />
Maffucci e <strong>il</strong> monumento eretto<br />
per “non dimenticare”. Abbiamo<br />
letto, inoltre, testi storici, letterari<br />
e storiografici che ci hanno<br />
permesso di conoscere quei<br />
protagonisti della Resistenza a<br />
Corchiano, che hanno contribuito<br />
a renderci oggi, liberi. Infine,<br />
abbiamo raccolto delle interviste:<br />
a Ivano Ortenzi, diretto<br />
discendente di una famiglia m<strong>il</strong>itante<br />
nella Resistenza locale e le<br />
interviste agli storici Livio<br />
Martini e S<strong>il</strong>vio Antonini che<br />
hanno ampliato <strong>il</strong> panorama<br />
della Resistenza a livello provinciale,<br />
nazionale e internazionale.<br />
Interessante <strong>ed</strong> unica è stata<br />
l’intervista al signor Alessandro<br />
De Angelis (nonno di Andrea, un<br />
nostro compagno di classe). Il<br />
frutto del nostro lavoro è stato<br />
un libricino, che speriamo venga<br />
presto pubblicato, nel quale è<br />
possib<strong>il</strong>e leggere un in<strong>ed</strong>ito<br />
testo storico: “Il Memorandum”<br />
di Corrado Schiavone.<br />
Al termine della presentazione<br />
del nostro lavoro, per<br />
ringraziare tutti coloro<br />
che si sono impegnati<br />
nella buona riuscita<br />
del “progetto”, abbiamo<br />
offerto ai presenti<br />
un gustoso rinfresco.<br />
Ringraziamo di cuore<br />
tutti, in particolare… la<br />
nostra professoressa.<br />
Francesca Rossi,<br />
a nome della classe<br />
III A.
36 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
La bottega di Aldo Puzzello<br />
Oggetti artistici di ogni tipo, creati nel laboratorio più piccolo del mondo<br />
Civita Castellana, conosciuta nel mondo per la presenza<br />
di importanti aziende che producono articoli<br />
igienico sanitari in ceramica, articoli di arr<strong>ed</strong>o<br />
bagno e cucina e qualche residua presenza di stoviglieria<br />
in ceramica, vanta anche una notevole<br />
produzione di oggetti artigianali/artistici in vari settori,<br />
quali la ceramica artistica, le sculture in tufo,<br />
le sculture in pietra, ma anche oggetti artistici in<br />
di Mario Sardi<br />
ferro battuto, lavorazione e decorazione del vetro e<br />
soprattutto nella creazione di piccoli oggetti di arr<strong>ed</strong>o<br />
in legno. Basta percorrere via del Forte, ribattezzata<br />
la via dell’ arte e dei mestieri, per rendersi conto di quanti bravi<br />
artigiani/artisti si d<strong>il</strong>ettano a creare opere d’ arte, alcune delle quali<br />
molto belle <strong>ed</strong> interessanti. Visitando appunto la via dell’ arte e dei<br />
mestieri si trova, tra le altre, la bottega/esposizione di Aldo Puzzello,<br />
65 anni, pensionato, ex ceramista. Aldo, di origini pugliesi, è arrivato<br />
a Civita Castellana intorno agli anni ‘60, e da oltre 25 anni ha la passione<br />
del legno e si diverte a creare oggetti di arr<strong>ed</strong>o per spazi particolari,<br />
anche su ordinazione. Lavora in un locale angusto, ricavato<br />
nelle scale che conducono in una cantina, tanto che potrebbe essere<br />
considerato <strong>il</strong> laboratorio più piccolo del mondo. Nella sua passione ha<br />
coinvolto anche la moglie, la signora Lucia, che lo aiuta nella sala<br />
mostra di via del Forte quando Aldo è impegnato al laboratorio. I prezzi<br />
degli oggetti artistici sono alla portata di tutti. “Faccio questi oggetti<br />
per passione - ci dice Aldo - e mi accontento di recuperare quantomeno<br />
quello che spendo<br />
per <strong>il</strong> materiale che ut<strong>il</strong>izzo,<br />
perchè se dovessi calcolare<br />
anche <strong>il</strong> tempo che<br />
impiego per realizzarli <strong>il</strong><br />
costo lieviterebbe di<br />
molto.”<br />
Ma in via del Forte è<br />
possib<strong>il</strong>e trovare anche<br />
altri locali dove sono<br />
esposti oggetti artistici di<br />
ogni tipo realizzati in<br />
ferro, in ceramica, oggetti<br />
decorati quali pietre,<br />
tegole, bottiglie e damigiane,<br />
sculture in legno,<br />
lavorazioni su stoffa e<br />
tanti altri oggetti artistici<br />
creati dalle persone che<br />
nutrono una grande passione<br />
per l’ arte.<br />
Nelle foto: la sala mostra di<br />
Aldo Puzzello
<strong>Campo</strong> de’ fiori 37<br />
L’angolo del Bon Ton<br />
L’abito dello sposo e gli abiti degli invitati<br />
Dopo esserci occupati<br />
a lungo dell’abito della<br />
sposa, parleremo in<br />
questo nuovo nostro<br />
incontro dell’abito del<br />
futuro marito e degli<br />
invitati.<br />
di Letizia Ch<strong>il</strong>elli Cominciamo, quindi,<br />
con piccoli consigli<br />
per un perfetto sposo.<br />
Il tight, giacca in lana (fresco lana in estate)<br />
grigio antracite o nera a code larghe<br />
fasciante sui fianchi, con pantaloni, senza<br />
risvolto, a righe grigie e nere e g<strong>il</strong>et in<br />
doppio petto in panno leggero grigio chiaro<br />
è vivamente consigliato per matrimoni<br />
di “un certo livello”, se la sposa è in abito<br />
lungo e se la cerimonia si svolge la mattina<br />
e non oltre le 18, in questo caso è<br />
meglio indossare un frac.<br />
Verrà indossato rigorosamente abbottonato<br />
e con un fiore all’occhiello (gardenia<br />
bianca o garofano con colori pastello); a<br />
questa scelta si dovranno adeguare anche<br />
i testimoni, <strong>il</strong> padre dello sposo, della<br />
sposa e i fratelli degli sposi.<br />
La camicia bianca avrà <strong>il</strong> collo rigido e i<br />
polsini doppi chiusi dai gemelli.<br />
La cravatta sarà grigia a plastron fermata<br />
da uno sp<strong>il</strong>lo con perla.<br />
I guanti e <strong>il</strong> cappello, verranno tolti al<br />
momento dell’ingresso in Chiesa e tenuti<br />
in mano.<br />
Per un matrimonio “meno impegnativo”,<br />
consigliato è <strong>il</strong> mezzo tight dove saranno<br />
rigorosamente aboliti guanti e cappello<br />
o un abito tre pezzi, in questo caso si<br />
opterà per una giacca monopetto senza<br />
spacchi, con tasche a f<strong>il</strong>etto <strong>ed</strong> in tessuto<br />
pettinato, i colori saranno blu o grigio<br />
scuro, anche qui <strong>il</strong> risvolto dei pantaloni è<br />
severamente vietato, la camicia sarà con<br />
colletto morbido e la cravatta potrà avere<br />
una minuscola fantasia, indicata la pochette<br />
nel taschino in lino bianco, sono<br />
ammessi i gemelli.<br />
In estate si potrà osare anche l’abito bianco<br />
in seta o in lino, con cravatta grigia o<br />
fantasia.<br />
La cravatta, comunque, sarà sempre in<br />
seta e non dovrà mai per nessun motivo<br />
essere tagliata.<br />
Le calze, sia nella scelta del tight o del<br />
mezzo tight, saranno antracite, in seta o<br />
cotone, lunghe fino al ginocchio, le scarpe<br />
saranno stringate in pelle nera,<br />
Mai indossare lo smoking, abito adatto<br />
solo per la sera, nelle serate di gala.<br />
Ammesso l’orologio da polso coperto,<br />
però , dal polsino della camicia, non dovrà<br />
mai essere usato l’orologio con la catena<br />
da appendere al g<strong>il</strong>et dell’abito.<br />
Non ammessi gioielli, le uniche eccezioni<br />
sono l’anello del casato, la sp<strong>il</strong>la fermacravatta<br />
e i gemelli.<br />
Passiamo ora ad occuparci degli invitati.<br />
Le donne<br />
In questo caso ci si dovrà informare sugli<br />
abiti che indosseranno le mamme e le<br />
sorelle degli sposi, si eviteranno così figure<br />
troppo dimesse o troppo eleganti.<br />
Stesso accorgimento verrà adottato nel<br />
caso si venga invitati ad un matrimonio<br />
dove è richiesto l’abito lungo.<br />
Rispettare sempre l’orario della cerimonia<br />
quando si sceglie un abito: mattina o<br />
pomeriggio sono ammessi abiti o ta<strong>il</strong>leur<br />
non troppo eleganti, anche con stampe floreali,<br />
per la sera si potranno indossare<br />
colori tendenti allo scuro, tacchi alti e<br />
gioielli “vistosi” ma senza esagerare, la<br />
sposa non dovrà mai essere messa in<br />
secondo piano.<br />
Verranno esclusi <strong>il</strong> colore nero e <strong>il</strong> colore<br />
bianco, al massimo si potrà scegliere un<br />
beige, un marrone chiaro o un sabbia.<br />
Abolite le scollature troppo profonde e le<br />
minigonne troppo mini, soprattutto nel<br />
rispetto del luogo di culto dove verrà celebrata<br />
la cerimonia.<br />
Gli uomini<br />
Come abbiamo detto <strong>il</strong> tight è obbligatorio<br />
per i testimoni, per i fratelli e i papà della<br />
coppia se lo sposo opta per questa scelta.<br />
Abolite, per gli invitati, sono le giacche con<br />
colori sgargianti o con colori chiari.<br />
Le camicie avranno colori tenui e le cravatte<br />
saranno rigorose.<br />
Anche in questo caso no ai gioielli, sp<strong>il</strong>le<br />
da cravatta, bracciali al polso, catenelle,<br />
ciondoli <strong>ed</strong> orecchini.<br />
(Fonte miomatrimonio; sito Barbara<br />
Ronchi Della Rocca)
38<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
CERCHIAMO UN NUOVO<br />
PADRONE PER QUESTA CREA-<br />
TURA STUPENDA!!!!! HA DUE<br />
ANNI CIRCA, INCIDENTATO E<br />
RECUPERATO AL CANILE<br />
SANITARIO.... “Guardami che<br />
cosa ho fatto di male!!!!! Mi<br />
hanno cacciato? Mi hanno<br />
abbandonato? Ti sto cercando<br />
perche’ non mi aiuti......ti<br />
saro’ accanto tutta la vita te<br />
lo prometto!!!!!” Si affida solo<br />
averi amanti di animali, NO CACCIATORI.Per info nunzia<br />
3408353646(civitacastellana-viterbo)<br />
PLUTO Giovane (entro l’anno<br />
di età), maschio, taglia<br />
m<strong>ed</strong>io/grande, Incrocio maremmano,<br />
bovaro, terranova....<br />
CERCA CASA Io sono Pluto e<br />
non si sa chi mi ha messo<br />
questo nome visto che sono<br />
senza padrone.... Sono un<br />
randagione nel vero senso<br />
della parola, corro per monti<br />
e per valli, Come mai girovago in quel pezzo di campagna?<br />
Non lo so! Quello che so è che la vita mia potrebbe essere in<br />
pericolo perchè la mia libertà non è ben vista da tutti. So che<br />
esistono anche i bocconi avvelenati ma non me lo<br />
merito....Quello che invece merito è un giardino tutto mio,<br />
magari accompagnato da una femminuccia ( ster<strong>il</strong>izzata) per<br />
giocare ... 3316366721 Grazie a tutti per quello che potrete<br />
REX INCROCIO PASTORE<br />
TEDESCO – SIBERIAN HUSKY<br />
SEMPRE IN BALCONE. Un<br />
signore sincero e seriamente<br />
preoccupato per <strong>il</strong> suo cane ci<br />
ha chiamato: si chiama Rex<br />
meticcio tra Siberian Husky e<br />
Pastore T<strong>ed</strong>esco, bellissimo, di<br />
tre (3) anni di età e 30 kg di<br />
peso, un cane a cui piace sempre<br />
stare in compagnia di bambini o adulti, giocherellone,<br />
molto molto affettuoso. Per motivi seri di lavoro e impossib<strong>il</strong>ità<br />
di prendersi adeguata cura di lui <strong>il</strong> proprietario lo<br />
c<strong>ed</strong>e in quanto è costretto dalla mattina alla sera a<br />
lasciarlo sul balcone e non ce la fa più…non vi chi<strong>ed</strong>o di<br />
giudicare.<br />
Per adozione seria si affida <strong>il</strong> cane solo con controlli pre<br />
e post affido e FIRMA MODULO DI ADOZIONE.<br />
Attualmente si trova a Tarquinia nella provincia di Viterbo.<br />
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Quirino vagava senza meta<br />
sulla Provinciale che collega<br />
Vignanello a Fabrica di<br />
Roma (Viterbo) Lazio ...era<br />
stanco Quirino perchè è<br />
solo uno yorkino...senza<br />
denti e che per via di quella<br />
menomazione si è rotto la<br />
mandibola per aver avuto <strong>il</strong><br />
coraggio di “masticare”<br />
qualcosa di molto duro. Ora<br />
è in stallo a Firenze dove ha<br />
sopreso tutti per la sua tranqu<strong>il</strong>lità<br />
all’interno<br />
della casa. Ma per lui lo<br />
stallo è quasi finito e si<br />
cerca una casa definitiva.<br />
Quirino è giovane nonostante<br />
l’assenza quasi totale dei<br />
dentini ma se la cava egregiamente:mangia<br />
e dorme.<br />
Chi cerca un canetto di<br />
taglia piccola non se ne<br />
pentirà...Quirino aspetta una<br />
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BO. Femmina di pastore<br />
t<strong>ed</strong>esco pura, giovane.<br />
LE VOLONTARIE DEL-<br />
L’ASSOCIAZIONE INCRO-<br />
CIAMOLEZAMPE SE NE<br />
PRENDONO CURA OGNI<br />
GIORNO. VERRA’ AFFI-<br />
DATA, STERILIZZATA E<br />
MICROCHIPPATA E SOLO<br />
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<strong>Campo</strong> de’ fiori 39<br />
L’angolo del poeta<br />
IMMAGINI DI UNA<br />
SERA D’ESTATE<br />
Civita Castellana, giugno 2010<br />
Maria Del priore<br />
LE 10 P IN FILA<br />
Pensa<br />
PPrima<br />
Poi<br />
Parla<br />
Perchè<br />
Parola<br />
Poco<br />
Pensata<br />
Porta<br />
Pena<br />
A VOI GENITORI..<br />
Non sono poetessa<br />
neppure scrittrice<br />
la mia mano scrive<br />
quel che <strong>il</strong> cuore dice.<br />
Di voi, mamma e papà<br />
esso vuole parlare,<br />
della nostra famiglia<br />
e di tutto <strong>il</strong> suo amore.<br />
Quattro figli sono tanti<br />
gioie e problemi persistenti,<br />
ma la vita si sa<br />
non è solo felicità.<br />
Ci avete cresciuti e guidato<br />
Ma abbiamo ancora bisogno,<br />
del vostro aiuto<br />
e del vostro sostegno.<br />
Diffic<strong>il</strong>e è <strong>il</strong> mestiere del genitore,<br />
e se ci fosse un oscar,<br />
sarebbe per voi<br />
quello del miglior attore.<br />
Nella sceneggiatura della vostra vita,<br />
c’era una scalinata<br />
ripida, tortuosa <strong>ed</strong> infinita.<br />
Ma al contrario di ogni Diva<br />
che scende con grazia e maestria,<br />
vi siete arrampicati<br />
per non scivolar via.<br />
La forza <strong>ed</strong> <strong>il</strong> coraggio<br />
che avete dimostrato<br />
è frutto dell’amore<br />
che vi ha sempre unito.<br />
Prego Dio d’avere<br />
la stessa possib<strong>il</strong>ità<br />
di vivere la mia unione<br />
con la stessa intensità.<br />
E quindi che anch’io<br />
possa sempre avere<br />
una famiglia unita<br />
dall’onestà e l’amore..<br />
Laura….<br />
I TUOI FIGLI<br />
I tuoi figli non sono figli tuoi...<br />
Sono figli e figlie della vita<br />
sono vicini a te<br />
ma non sono cosa tua.<br />
Puoi dar loro tutto <strong>il</strong> tuo amore<br />
ma non le scelte tue per loro<br />
come fossero tuoi<br />
di proprietà.<br />
Perche la vita sai?<br />
Non ritorna indietro<br />
e non si ferma a ieri.<br />
Tu sei solo l’arco<br />
che lancia i tuoi figli<br />
verso <strong>il</strong> domani.<br />
E la ricompensa più bella...<br />
è una parola loro<br />
che solo resterà<br />
per sempre<br />
tua di proprietà:<br />
MAMMA<br />
Anna Ginevra<br />
Questo è lo spazio<br />
d<strong>ed</strong>icato a tutti coloro<br />
che amano fissare i<br />
propri pensieri,<br />
sentimenti, emozioni,<br />
in versi!!! Inviateci le<br />
vostre composizioni e<br />
potrete avere <strong>il</strong> piacere<br />
di v<strong>ed</strong>erle pubblicate<br />
sulle pagine della<br />
nostra rivista!<br />
info@campodefiori.biz
40 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Le storie di<br />
Max<br />
BOBBY SOLO<br />
FU RIBATTEZZATO L’ELVIS PRESLEY ITALIANO<br />
Tra gli artisti del<br />
nostro panorama<br />
musicale degli anni<br />
’60 non può certo<br />
passare inosservato<br />
l’allora giovanissimo<br />
Roberto Satti, alias<br />
Bobby Solo, da tutti<br />
conosciuto come<br />
di Sandro Anselmi l’Elvis Presley italiano.<br />
Il cantante è<br />
passato alla storia per essere stato <strong>il</strong><br />
record man di dischi venduti di unica emissione,<br />
grazie alla famosissima Una lacrima<br />
sul viso.<br />
Agli inizi del ’64, infatti, <strong>il</strong> quarantacinque<br />
giri fu <strong>il</strong> primo ad essere venduto a “borsa<br />
nera” e, quindi, anche falsificato. Ma in<br />
realtà Bobby si era già fatto conoscere al<br />
grande pubblico l’anno prima, con un altro<br />
quarantacinque giri <strong>ed</strong>ito dalla Ricordi, sul<br />
quale aveva inciso due brani, tra cui Ora<br />
che sei già donna, composta dal maestro<br />
Iller Pataccini, su testo di Mogol. Il brano<br />
vene proposto all’interno della Ribalta per<br />
Sanremo, una rassegna riservata ai nuovi<br />
artisti, che si teneva a M<strong>il</strong>ano, con lo scopo<br />
di selezionare giovani da proporre al festival.<br />
Bobby arriva in finale, insieme a<br />
Fausto Lelai, Ricky Gianco, Remo Germani,<br />
L<strong>il</strong>y Bonato, Fabrizio Ferretti. Tra gli esclusi,<br />
invece, Iva Zanicchi, Memo Remigi,<br />
Piero Focaccia <strong>ed</strong> <strong>il</strong> duo Guido e Maurizio.<br />
Alla fine dello stesso anno, intanto, in attesa<br />
di debuttare nella rassegna canora più<br />
importante d’Italia, incide un<br />
nuovo <strong>disco</strong>, contentente Blu è<br />
blu, traduzione italiana di Mogol<br />
dell’originale Blue on blue di Burt<br />
Bacharach e Marrone, molto più<br />
“prisliano”. Il giovane propone,<br />
poi, ai suoi <strong>disco</strong>grafici <strong>il</strong> brano<br />
col quale intende presentarsi al<br />
festival, Una lacrima sul viso, da<br />
lui stesso composto qualche anno<br />
prima, appena dopo aver imparato<br />
a strimpellare la chitarra, che<br />
A cusa di una forte<br />
laringite, cantò in<br />
playback e non<br />
vinse <strong>il</strong> Festival di<br />
Sanremo del ‘64,<br />
con la mitica<br />
Una lacrima sul viso<br />
ha, però un testo diverso<br />
da quello che conosciamo,<br />
poichè era stato<br />
un omaggio alla sorella<br />
Cinzia nel giorno del suo<br />
compleanno. Ma Bobby<br />
non è iscritto alla Siae e<br />
non può firmare <strong>il</strong><br />
pezzo. Mogol allora ne<br />
riscrive sul momento le<br />
parole e Pataccini lo<br />
firma con lo pseudonimo<br />
di Lunero. Gianni<br />
Marchetti lo arrangia<br />
magistralmente, inserendo<br />
gli archi <strong>ed</strong> un banjo<br />
nel ritornello. Il brano è<br />
così pronto per la gara,<br />
per la quale Solo viene<br />
affiancato da Frankie<br />
Laine, <strong>il</strong> cantante italo<br />
americano, famoso per<br />
aver portato al successo<br />
nella nostra penisola<br />
brani come Mezzogiorno<br />
di fuoco, Sfida all’O.K.,<br />
Corral, Ballata selvaggia, Quel treno per<br />
Yuma, Jezebel. Ma accade un fatto, mai<br />
avvenuto prima al festival. Il brano passa<br />
in finale, ma <strong>il</strong> cantante colpito da una<br />
forte faringite, non può replicarlo. Rivera,<br />
l’organizzatore, <strong>ed</strong> i responsab<strong>il</strong>i della<br />
Ricordi decidono, allora, di farlo cantare in<br />
playback, considerando però <strong>il</strong> brano fuori<br />
concorso. Nonostante vincitrice di quell’<strong>ed</strong>izione<br />
fosse<br />
Gigliola Cinquetti<br />
con Non ho l’età ,<br />
<strong>il</strong> vero vincitore<br />
del dopo festival<br />
fu proprio Bobby<br />
Solo, dato che <strong>il</strong><br />
suo quarantacinque<br />
giri fu <strong>il</strong> più<br />
richiesto in tutti i<br />
negozi di dischi.<br />
L’amaro della<br />
mancata vittoria ufficiale della rassegna<br />
venne superato l’anno successivo, quando<br />
<strong>il</strong> cantante si aggiudica <strong>il</strong> premio della rassegna<br />
sanremese con <strong>il</strong> brano Se piangi,<br />
se ridi, che non raggiunge comunque <strong>il</strong><br />
numero di copie vendute dal prec<strong>ed</strong>ente.<br />
Pochi, forse, ma decisamente significativi i<br />
successi di Bobby Solo, rimasto nei ricordi<br />
anche per quel suo inconfondib<strong>il</strong>e ciuffo<br />
nero.<br />
Ho avuto <strong>il</strong> piacere e l’onore di cooprodurre<br />
con la mia casa di <strong>ed</strong>izioni musicali<br />
Casalba e la sua, allora, Nibbio, un <strong>disco</strong><br />
da lui cantato insieme a Marco Del Freo,<br />
inciso magistralmente negli studi di<br />
Alberto Radius (mitico chitarrista della<br />
Formula Tre), a M<strong>il</strong>ano. Il <strong>disco</strong>, tutt’ora<br />
in<strong>ed</strong>ito, narra i contrasti e l’amore fra padri<br />
e figli.
<strong>Campo</strong> de’ fiori 41<br />
Lesione del legamento crociato<br />
anteriore e riab<strong>il</strong>itazione<br />
del Dottor Patrizio<br />
Lazzarini<br />
fisioterapista<br />
Il legamento crociato<br />
anteriore (LCA) è<br />
un cordone fibroso<br />
del diametro di un<br />
centimetro teso dentro<br />
<strong>il</strong> ginocchio tra la<br />
tibia<strong>ed</strong> <strong>il</strong> femore. La<br />
lesione del legamento<br />
crociato anteriore<br />
può avvenire<br />
per bruschi movimenti<br />
di torsione<br />
sull’arto inferiore o<br />
per trauma dall’esterno. La diagnosi di rottura<br />
è possib<strong>il</strong>e con manovre cliniche e<br />
dev’essere sospettata se, dopo un trauma<br />
anche banale, <strong>il</strong> ginocchio si gonfia in<br />
breve tempo. La lassità di un ginocchio<br />
con LCA rotto si avverte soprattutto nelle<br />
attività di torsione con c<strong>ed</strong>imenti seguiti<br />
da gonfiore e senso di insicurezza. La ripetizione<br />
dei c<strong>ed</strong>imenti può provocare altre<br />
lesioni legamentose (la lassità aumenta)<br />
e/o lesioni meniscali (blocchi) e/o cart<strong>il</strong>aginee<br />
(dolore e versamento). Tale lassità<br />
legamentosa può essere affrontata chirurgicamente<br />
oppure può essere gestita<br />
senza intervento evitando le attività sportive<br />
che comportano torsioni al ginocchio<br />
in sport come <strong>il</strong> calcio, <strong>il</strong> basket, la pallavolo,<br />
lo sci, <strong>il</strong> tennis. Il semplice rinforzo<br />
muscolare in palestra può aiutare a convivere<br />
con la lassità praticando sport<br />
come la bicicletta e <strong>il</strong> nuoto. La cura chirurgica<br />
dell’insufficienza dell’LCA consiste<br />
nella sua ricostruzione<br />
con un innesto (trapianto)<br />
prelevato dallo stesso<br />
ginocchio o dal controlaterale.<br />
L’innesto consente<br />
di sostituire <strong>il</strong> legamento<br />
mancante. Come innesto,<br />
si può prelevare <strong>il</strong> tendine<br />
rotuleo oppure i tendini<br />
che stanno sulla faccia<br />
m<strong>ed</strong>iale della coscia e del<br />
ginocchio (semitendinoso<br />
e grac<strong>il</strong>e). La ri<strong>ed</strong>ucazione<br />
presso <strong>il</strong> centro fisioterapico<br />
inizia subito dopo<br />
la<br />
dimissione.<br />
L’articolazione ha bisogno<br />
di funzionare per vivere<br />
bene sono necessari<br />
movimenti, carico e gioco<br />
muscolare normali) e<br />
anche <strong>il</strong> trapianto deve<br />
essere giustamente stimolato<br />
per completare la<br />
sua maturazione che dura circa 6 mesi. Le<br />
stampelle andrebbero di norma abbandonate<br />
dopo 1-2 settimane e la ginocchiera<br />
quando la muscolatura controlla bene <strong>il</strong><br />
movimento (circa 2-4 settimane). Dopo 2-<br />
3 mesi si può correre, nuotare e andare in<br />
bicicletta. Il programma di rinforzo<br />
muscolare deve riportare la forza nell’arto<br />
operato molto vicina a quella dell’arto<br />
sano nel giro di 4 mesi. Al 4°/5° mese si<br />
possono iniziare gli allenamenti (se calcio<br />
anche con la palla ma da soli non in squadra)<br />
e con gradualità anche movimenti di<br />
torsione tipo la corsa su terreno accidentato.<br />
La completa ripresa dell’attività agonistica<br />
è concessa alla fine del 6° mese<br />
dopo trapianto con tendine rotuleo, alla<br />
fine dell’8° mese con semitendineo/grac<strong>il</strong>e.
42<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Nel cuore<br />
RICORDO DI DON<br />
MARIO MASTROCOLA<br />
E’ stato <strong>il</strong> parroco della mia giovinezza<br />
e di Fabrica per 41 anni. Succ<strong>ed</strong>ette a<br />
Don S<strong>il</strong>vano Francola <strong>il</strong> 18 Marzo 1961.<br />
Imponente, schietto, simpatico, vero.<br />
Gli articoli di Arnaldo Ricci tratternno<br />
approfonditamente della storia secolare<br />
e clericale del Mons. Mastrocola, <strong>ed</strong><br />
io mi limiterò a ricordare alcuni aspetti<br />
personali del suo particolare carattere.<br />
Apparentemente burbero, era,<br />
invece, di una bontà <strong>ed</strong> altruismo<br />
unici. Si dice che abbia spesso rimesso<br />
<strong>il</strong> suo stipendio di insegnante di religione<br />
per rimpinguare le casse della<br />
chiesa, tanto era lontano dai propri<br />
interessi. La sua modestia era proverbiale,<br />
ma nascondeva l’uomo dalla<br />
profonda cultura, lo studioso proprietario<br />
di una vasta raccolta di libri<br />
importanti e rari, da lui donati, poi, al<br />
Serafico di Roma. Quello che mi piace<br />
ricordare è che lui permise che io, per primo, potessi cantare l’Ave Maria di<br />
Schubert in chiesa durante i matrimoni, visto che era stato sempre contrario perchè<br />
, diceva, composta da un profano. Altre due grandi soddisfazioni mi di<strong>ed</strong>e don<br />
Mario: organizzare un primo coro per l’animazione della messa, con chitarra, flauto<br />
<strong>ed</strong> organo, e cantare addirittura alcuni miei brani quali “Canto di pace”, del quale<br />
conservo gelosamente <strong>il</strong> ciclost<strong>il</strong>e che lui aveva fatto perchè i f<strong>ed</strong>eli potessero intonarlo<br />
in assemblea. L’altra era quella di organizzare gite al Termin<strong>il</strong>lo dove partecipavamo<br />
sempre numerosi. Addio don Mario, ti saluta <strong>il</strong> ragazzo di allora, timido<br />
<strong>ed</strong> introverso, intimorito dalla tua tonaca lisa e dal tuo sigaro toscano fra le labbra.<br />
Il Signore aveva bisogno di un prete simpatico come te!<br />
Sandro Anselmi<br />
SOSTENETE CAMPO DE’ FIORI CON IL VOSTRO ABBONAMENTO<br />
CARTOLINA DI ABBONAMENTO ANNUALE<br />
SI desidero abbonarmi a : <strong>Campo</strong> de’ fiori (12 numeri) a 25,00<br />
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“Tutela dei dati personali”. Titolare del trattamento dei dati è <strong>Campo</strong> de’ fiori - P.za della Liberazione,2 - 01033 Civita<br />
Castellana (VT)<br />
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Castellana (VT) o puoi trasmetterla per fax allo 0761 . 513117
<strong>Campo</strong> de’ fiori 43<br />
Ritornato alla casa del Padre <strong>il</strong> 21 maggio 2011 alle ore 19.30<br />
Per ricordare Mons. Mario Mastrocola<br />
Parroco di Fabrica di Roma per 41 anni (dal 1961 al 2002)<br />
Prima parte<br />
Una delle foto più recenti di Don Mario<br />
Mastrocola<br />
Incontrai per la prima volta Don Mario nel<br />
lontano 1962 mentre frequentavo la scuola<br />
di avviamento industriale di Fabrica di<br />
Roma.<br />
Ricordo… avevamo da pochi giorni iniziato<br />
l’anno scolastico 1961/62 <strong>ed</strong> ancora non<br />
conoscevamo <strong>il</strong> nostro nuovo professore di<br />
Religione. L’anno prec<strong>ed</strong>ente, avevamo<br />
avuto Don S<strong>il</strong>vano Francola, <strong>il</strong> quale era<br />
già destinatario di un altro incarico nella<br />
nostra Diocesi.<br />
Erano circa le 10.30 di un mattino della<br />
prima settimana di ottobre del 1962…non<br />
ricordo più la data esatta. Subito dopo la<br />
ricreazione entrò in aula <strong>il</strong> Professor<br />
Patera, vicepreside della scuola sovra citata;<br />
alle sue spalle era <strong>il</strong> nuovo professore<br />
di religione Don Mario. A quei tempi era un<br />
omone grande e grosso… col sigaro in<br />
bocca <strong>ed</strong> una penna a biro sull’orecchio<br />
sinistro…proprio come usavano fare i “pizzicaroli<br />
“. Seppi dopo, quando lo conobbi<br />
meglio che, quando entrò nella nostra<br />
aula aveva solo 38 anni.<br />
Noi eravamo quattordicenni, lo v<strong>ed</strong>evamo<br />
come un professore anziano…ma non era<br />
così : era nel pieno delle sue forze fisiche<br />
giovan<strong>il</strong>i! Il professor Patera ci presentò <strong>il</strong><br />
nuovo insegnante di religione (tutti gli<br />
allievi rigorosamente in pi<strong>ed</strong>i) <strong>ed</strong> uscì<br />
imm<strong>ed</strong>iatamente; Don Mario si s<strong>ed</strong>ette<br />
dietro alla catt<strong>ed</strong>ra e subito iniziò un vocio<br />
ad alto volume…come fanno immancab<strong>il</strong>mente<br />
tutti i ragazzi di quell’età di fronte<br />
al professore di religione, <strong>il</strong> quale, era considerato<br />
a quei tempi, l’insegnante più disposto<br />
a sopportare la nostra esuberanza di<br />
ragazzi.<br />
Don Mario, con voce possente e con volume<br />
nettamente sovrastante al nostro brusio,<br />
nonché con cadenza marchigiana (che<br />
io notai subito essendo di discendenza<br />
materna proveniente da Corridonia a 6 ch<strong>il</strong>ometri<br />
da Macerata) esclamò<br />
“hao….cocchi…...state calmi…...che li<br />
schiaffoni li so dà pure io……e de che<br />
tinda……e fanno pure male!……” <strong>il</strong> vocio<br />
s’interruppe imm<strong>ed</strong>iatamente!<br />
Ecco, come conobbi per la prima volta <strong>il</strong><br />
futuro Mons. Mario Mastrocola.<br />
Terminato <strong>il</strong> percorso scolastico dell’avviamento<br />
industriale a Fabrica di Roma, nel<br />
lontano giugno 1963, continuai gli studi<br />
prima a Viterbo, poi a Roma, dove iniziai<br />
successivamente anche la mia attività<br />
lavorativa.<br />
Ritrovai Don Mario nel 1987 (sempre con<br />
la stessa inconfondib<strong>il</strong>e cadenza marchigiana<br />
maceratese, decisamente non difforme<br />
da quella del 1963) quando decisi di<br />
trasferirmi <strong>ed</strong> abitare a Fabrica con la mia<br />
famiglia.<br />
Don Mario Mastrocola nacque a Macerata<br />
città , <strong>il</strong> 4 settembre 1924; <strong>il</strong> papà si chiamava<br />
Pacifico e la<br />
mamma Gent<strong>il</strong>ina<br />
Moretti. Egli visse<br />
la sua infanzia nei<br />
cort<strong>il</strong>i di Macerata<br />
dove scorrazzava<br />
spensierato, come<br />
fanno quei bambini<br />
vivacissimi che<br />
non è fac<strong>il</strong>e tenere<br />
a bada.<br />
Don Mario all’età di<br />
cinque anni vestito da<br />
marinaretto<br />
Un pomeriggio<br />
d’estate del 1989,<br />
mentre mi recavo<br />
al bar nella piazza<br />
centrale di Fabrica<br />
di Roma, salutai<br />
Don Mario che era solito s<strong>ed</strong>ersi a quell’ora<br />
accanto all’entrata, vicino a quei tavolinetti<br />
di forma circolare con <strong>il</strong> suo immancab<strong>il</strong>e<br />
sigaro in bocca; lo salutai con un “<br />
ciao Don Mà …”, lui mi rispose<br />
“…….oh…bello “; iniziammo una lunga<br />
conversazione e parlammo anche di<br />
Macerata, dove lo zio di mia nonna materna<br />
(stiamo parlando degli inizi del<br />
Novecento), Don F<strong>il</strong>ippo M<strong>il</strong>iozzi, chiamato<br />
affettuosamente da mia nonna Giuseppa<br />
M<strong>il</strong>iozzi (nonna che ho in comune con la<br />
cugina S<strong>il</strong>via Quattrini), Zio Don Pippo fu<br />
per lunghi anni rettore dell’importante<br />
seminario diocesano di Macerata.<br />
Don Mario, aveva circa cinque anni quando<br />
morì questo <strong>il</strong>lustre sacerdote, stimato<br />
<strong>ed</strong> amato da tutta la popolazione maceratese<br />
e non. Si ricordava però perfettamente<br />
la grande moltitudine di persone<br />
che partecipò al funerale di don F<strong>il</strong>ippo<br />
M<strong>il</strong>iozzi e che fece notevolmente impressione<br />
a questo bambino da non poter più<br />
dimenticare l’episodio. Dopo questa conversazione<br />
che ebbi con lui fuori dal bar,<br />
l’affetto e la stima che mi legava a Don<br />
Mario aumentò notevolmente.<br />
In quell’occasione appresi anche della consistente<br />
biblioteca storica che Don Mario<br />
aveva costruito nel tempo con molti documenti<br />
da lui personalmente scritti. Capii<br />
solo dopo 25 anni circa che l’avevo conosciuto……..la<br />
sua vera identità di assiduo<br />
studioso storico; insomma non era assolutamente<br />
<strong>il</strong> semplice prete di campagna<br />
come egli stesso amava definirsi!<br />
Il bambino Mario era figlio unico; terminate<br />
le scuole elementari entrò nel seminario<br />
di Macerata; non mi parlò mai di<br />
questa sua scelta.<br />
Egli rischiò molte volte di essere mandato<br />
fuori, durante <strong>il</strong> corso liceale, per <strong>il</strong> suo<br />
esuberante comportamento che lo portava<br />
a fare non poche<br />
ragazzate…Aveva<br />
però a suo favore la<br />
bravura, l’intelligenza<br />
e la fac<strong>il</strong>ità di<br />
apprensione che gli<br />
agevolò notevolmente<br />
gli studi. Alla<br />
fine del liceo poteva<br />
iniziare a sostenere<br />
un <strong>disco</strong>rso in italiano<br />
e terminarlo <strong>il</strong><br />
latino, senza nessuna<br />
difficoltà . A 23<br />
anni, era <strong>il</strong> 3 maggio<br />
Don Mario con la<br />
1947, fu nominato<br />
mamma Gent<strong>il</strong>ina<br />
sacerdote con una<br />
Moretti<br />
solenne cerimonia<br />
nella sua amata Macerata.<br />
Trascorse i primi mesi della sua carriera<br />
sacerdotale con un incarico presso <strong>il</strong><br />
Duomo di Macerata; dopo qualche tempo<br />
ebbe un nuovo incarico in qualità di cappellano<br />
presso lo stab<strong>il</strong>imento penitenziario,<br />
sempre a Macerata.<br />
Si trasferì poi a Roma per frequentare <strong>il</strong><br />
corso di Laurea in Teologia Dogmatica<br />
presso l’Università Gregoriana.<br />
Nel frattempo a Civita Castellana si era<br />
ins<strong>ed</strong>iato Vescovo, nel 1948, Mons.<br />
Roberto Massim<strong>il</strong>iani, anche lui marchigiano<br />
e proveniente da Falerone, provincia di<br />
Ascoli Piceno, <strong>il</strong> quale conosceva già Don<br />
Mario. Dopo 3 anni, <strong>il</strong> neo Vescovo<br />
Massim<strong>il</strong>iani volle Don Mario Mastrocola in<br />
servizio nella sua Diocesi e nel 1951 gli<br />
dette l’incarico di parroco a Calcata.<br />
Arnaldo Ricci
44 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
vita cittadina vita cittadina vita cittadina vita cittadina<br />
29 Maggio, Festa della Madonna al quartiere<br />
San Giovanni di Civita castellana<br />
In chiusura del mese mariano, la Parroccha di San Giuseppe Operaio, guidata da don Luca, ha portato preocessionalmente la statua<br />
della Madonna per le vie del quartiere, festosamente addobbate <strong>ed</strong> <strong>il</strong>luminate. Grande la partecipazione da parte degli abitanti della<br />
zona e non solo, accorsi anche per salutare Mons. Mario Valeri, tornato per l’occasione a presi<strong>ed</strong>ere la concelebrazione della santa<br />
messa che ha prec<strong>ed</strong>uto <strong>il</strong> corteo. Ad esso hanno prso parte tutte le confraternite della cittadina, oltre alla banda comunale.<br />
Un grandioso spettacolo pirotecnico ha chiuso l’avvenimento.<br />
... c’erano anche gli artisti di “<strong>Campo</strong> de’ fiori in arte”<br />
In occasione dei festeggiamenti della Madonna, nella parrocchia di San Giovanni Operaio, alcuni pittori <strong>ed</strong> artisti locali del neocostituio<br />
gruppo “<strong>Campo</strong> de’ fiori in arte”, che fa capo alla nostra rivista, hanno potuto esporre le proprie pregiate opere. Ne fanno parte:<br />
Moreno Lanzi, Rita Romagnoli, Luisa Agostinelli, Massimo Rossi, Carla Vaccarelli, Giovanni Molinari, Marco Manocchio, Stefano<br />
Guerriero e Deborah Evangelisti. Per chi non avesse ancora avuto <strong>il</strong> piacere di v<strong>ed</strong>erli, le loro opere saranno esposte durante altre<br />
manifestazioni di cui sarete messi a conoscenza tramite la nostra rivista, <strong>il</strong> siot internete e la pagina di facebook.<br />
CORCHIANO. INFIORATA IN ONORE DELLA MADONNA<br />
Una vecchia tradizione popolare vuole che, a Corchiano, l’ultima domenica del mese di Maggio, la statua della Madonna venga<br />
portata processionalmente per le vie del paese, decorate da tappeti di fiori colorati, in chiusera dele mese ad Essa d<strong>ed</strong>icato.<br />
Viene così anticipata la classica infiorata che negli altri paesi si svolge normalmente in occasione della festività del Corpus Domini.
<strong>Campo</strong> de’ fiori 45<br />
vita cittadina vita cittadina vita cittadina vita cittadina vi<br />
Restaurata l’antica chiesa di Sant’Egidio a Corchiano<br />
Venerdì 27 Maggio, la comunità di Corchiano si è<br />
ritrovata nell’antica chiesa di sant’Egio per festeggiarne<br />
l’ufficiale riapertura dopo <strong>il</strong> restauro, voluto<br />
dai soci della fratellanza, guidati dal presidente<br />
Massimo Zannotti. Il lavoro più impegnativo <strong>ed</strong><br />
importanet è stato senz’altro quello di togliere l’umida,<br />
piaga dell’<strong>ed</strong>ificio, che sistematicamente rovinava<br />
l’intonaco interno e danneggiava fortemente le<br />
mura. Completamente ritenteggiate, le pareti sono<br />
state arricchite da immagini dei santi protettori di<br />
Corchiano. Anche <strong>il</strong> tetto, a capriate lignee, è stato<br />
consolidato, per evitare danni futuri. La celebrazione<br />
è stata presi<strong>ed</strong>uta dal Vicario del Vescovo <strong>ed</strong><br />
arricchita dal gruppo musicale degli Smarties. Un<br />
riconoscimento particolare è stato consegnato al<br />
giovane Roberto Zannotti, per l’impegno profuso<br />
personalmente nel portare a termine i lavori di<br />
restauro. Gertrude Prof<strong>il</strong>i, ha voluto inoltre offrire<br />
una singolarie serie di Via Crucis realizzate, da lei<br />
realizzate, mentre Prospero Presperi ha voluto<br />
donare alla chiesa dei candelabri.<br />
La chiesa è tornata ad avere un volto nuovo.<br />
INFIORATA DEL CORPUS DOMINI A CIVITA CASTELLANA<br />
La solennità del Corpus Domini, che da<br />
sempre è considerato un evento di grande<br />
richiamo, in ogni centro è stata celebrata<br />
con una massiccia partecipazione di f<strong>ed</strong>eli.<br />
Particolarmente suggestiva la processione<br />
che ovunque si è sv<strong>il</strong>uppata lungo un percorso,<br />
nell’ occasione ricoperto da un tappeto<br />
variopinto di petali di fiori. Per realizzare<br />
la tradizionale infiorata numerose persone<br />
di ogni età e ceto hanno lavorato una<br />
notte intera creando vere e proprie opere d’<br />
arte ammirate dai f<strong>ed</strong>eli che hanno preso<br />
parte alla Processione e dai turisti che nel<br />
giorno di festa hanno lasciato la Capitale e<br />
raggiunto i vari centri limitrofi. A Civita<br />
Castellana un lavoro importante lo hanno<br />
svolto gli studenti del’ I.I.S. “G. Colasanti”,<br />
coordinati dall’ associazione culturale Ager Faliscus “Don Giacomo Pulcini” che hanno realizzato i la ”Infiorata dei Cosmati” lungo Corso<br />
Bruno Buozzi. Una trentina di ragazzi, e alcuni genitori, che hanno trascorso in allegria una notte diversa dalle altre. Questi ragazzi,<br />
finito <strong>il</strong> lavoro in Corso Buozzi, si sono adoperati anche ad aiutare gli altri gruppi impegnati nelle altre vie cittadine.<br />
Maroio Sardi
46<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
a vita cittadina vita cittadina vita cittadina vita cittadina<br />
Festa Multiculturale della scuola dell’infanzia Gramsci<br />
Il giorno 8 giugno si è svolta, grazie alla collaborazione dei genitori,<br />
nei giardini adiacenti al Forte Sangallo la festa multietnica<br />
della scuola dell’infanzia Gramsci.Tutte le etnie, oltre a quella italiana,<br />
presenti nella scuola, hanno preparato cibi <strong>ed</strong> hanno indossato<br />
i costumi tipici dei loro paesi. La festa ha avuto grande successo<br />
e con la presenza del sindaco Angelelli e del direttore<br />
Francocci si è confermato l’ottimo lavoro svolto dalla scuola nel<br />
promuovere lo scambio e l’integrazione delle varie etnie residenti<br />
nel territorio di Civita Castellana. I genitori e le insegnanti ringraziano<br />
<strong>il</strong> Comune e tutte le persone che hanno contribuito alla<br />
buona riuscita dell’evento.<br />
PENSIONATI, CATEGORIA IN ESTINZIONE???<br />
Un tavolo, quattro s<strong>ed</strong>ie <strong>ed</strong> un<br />
mazzo di carte.<br />
Ecco come i nostri pensionati trascorrono<br />
le loro giornate...non<br />
potendosi, forse, permettere altro.<br />
Ma, ancor peggio, i giovanni di oggi<br />
potranno mai raggiungere la pensione<br />
e godersi serenamente questa<br />
età ?<br />
Foto & fOTO<br />
La segnaletica ad altezza<br />
del guidatore, presente<br />
spesso sugli stop, ostruisce<br />
quasi completamente<br />
la visib<strong>il</strong>ità, creando<br />
difficoltà al momento della<br />
ripartenza. Non sarebbe<br />
meglio posizionarla più in<br />
basso o più in alto???<br />
In piazza del Bersagliere,<br />
a Civita Castellana,<br />
nonostante intorno alla<br />
rotatoria sia stata<br />
completamente rifatta la<br />
segnaletica, qualcuno<br />
continua ad andare come<br />
vuole, anche contro i<br />
segnali!!!<br />
Nel già pericoloso incrocio di<br />
località Quartaccio (Fabrica di<br />
Roma), l’erba ancora alta<br />
imp<strong>ed</strong>isce del tutto la visib<strong>il</strong>ità<br />
per chi deve impegnare<br />
la carreggiata, scontringendo i<br />
guidatori ad avanzare oltre la<br />
linea dello stop. Ogni estate si<br />
ripete la stessa storia!!!<br />
A chi di dovere???
<strong>Campo</strong> de’ fiori 47<br />
Oroscopo di Luglio<br />
by<br />
Cosmo<br />
Ariete 21 marzo – 20<br />
apr<strong>il</strong>e Le stelle di luglio<br />
sono per voi positive, specialmente<br />
sul lavoro, dove<br />
sono previsti cambiamenti.<br />
In amore è tempo di consolidare<br />
i vostri rapporti, grazie agli influssi<br />
positivi di Venere, magari con una serata<br />
a teatro o con gi amici.<br />
Toro 21 apr<strong>il</strong>e – 20<br />
maggio Insieme al mare<br />
e alle vacanze, sono in<br />
arrivo per voi cambi di<br />
rotta su tutta la linea, in<br />
particolare per quanto riguarda la sfera<br />
professionale, ma non impuntatevi troppo.<br />
Piuttosto d<strong>ed</strong>icate un po’ del vostro tempo<br />
agli affetti e al partner, talvolta due risate<br />
possono aggiustare tutto.<br />
Gemelli 21 maggio –<br />
21 giugno <strong>Con</strong> Marte e<br />
Venere nel vostro segno è<br />
<strong>il</strong> momento di lanciarsi alle<br />
conquiste estive, ma<br />
senza esagerare con le<br />
scappatelle, perché la gelosia è sempre<br />
alle porte. Luglio è per voi propizio anche<br />
per le idee, la creatività e la fantasia.<br />
Cancro 22 giugno –<br />
22 luglio Luglio è <strong>il</strong><br />
vostro mese e quest’anno<br />
vi porta un quadro astrale<br />
particolarmente favorevole.<br />
In questo periodo sarete assai attratti<br />
dalle gioie della vita, dalla buona tavola<br />
alla sfera amorosa. Incontri importanti a<br />
metà del mese. R<strong>il</strong>assatevi in coppia o con<br />
gli amici, cercando di lasciare da parte<br />
quei problemi che da unpo’ vi ass<strong>il</strong>lano.<br />
Leone 23 luglio – 23<br />
agosto Un mese di<br />
opportunità tutte da<br />
cogliere.<br />
Promozioni,<br />
aumenti, incontri fortunati.<br />
Sta a voi essere in grado di prendere<br />
quel che <strong>il</strong> mondo ha da offrirvi: la fortuna<br />
aiuta gli audaci e a voi <strong>il</strong> coraggio per<br />
rischiare non manca. Godetevi le vacanze<br />
e scaricatevi con lunghe passeggiate<br />
Vergine 24 agosto –<br />
22 settembre Questo è<br />
per voi un mese di riflessione<br />
e spiritualità . Se vi<br />
sentite in pace con <strong>il</strong><br />
mondo, state però attenti alle finanze. La<br />
testa tra le nuvole, anche se positiva, non<br />
sempre giova al portafoglio.<br />
Abbandonatevi al mare <strong>ed</strong> al sole.<br />
B<strong>il</strong>ancia 23 settembre<br />
– 22 ottobre<br />
Aggressività e nervosismo<br />
non risolvono i vostri<br />
problemi, né sul lavoro e<br />
meno che mai in amore, anche se questo<br />
vostro lato meno equ<strong>il</strong>ibrato, preso a piccole<br />
dosi, potrebbe fare scint<strong>il</strong>le. Cercate<br />
di placare un po’ i vostri bollenti spiriti e<br />
passare belle serata in allegria.<br />
Scorpione 23 ottobre<br />
– 22 novembre Le<br />
stelle non sono con voi.<br />
Potrebbero arrivare delusioni<br />
dal mondo professionale<br />
o da quello affettivo,<br />
ma non preoccupatevi perché la<br />
ruota gira. L’importante è che riusciate a<br />
superare lo stress e la negatività . Le<br />
vacanze vi aiuteranno sicuramente.<br />
Sagittario 23<br />
novembre – 21 dicembre<br />
Se <strong>il</strong> vostro scopo è<br />
un cambiamento, luglio è<br />
senza dubbio <strong>il</strong> mese più<br />
propizio. Siete pieni di energia e di vitalità<br />
e soprattutto aperti al nuovo. Tuttavia non<br />
è <strong>il</strong> momento giusto per prendere decisioni:<br />
ma solo di cavalcare l’onda della leggerezza.<br />
Mese ricco di incontri.<br />
Capricorno 22<br />
dicembre – 20 gennaio<br />
Al top la sfera privata.<br />
Finalmente riuscirete a<br />
sistemare tutte quelle<br />
questioni lasciate in sospeso da tempo.<br />
Nel lavoro, invece, c’è da stringere un po’<br />
i denti, potrebbero arrivare sorprese poco<br />
piacevoli, ma con la vostra consueta perseveranza<br />
saprete affrontarli<br />
Acquario 21 gennaio<br />
– 19 febbraio La passione<br />
domina la vostra proverbiale<br />
temperanza. E se in<br />
amore un po’ di romanticismo<br />
non guasta mai, fareste<br />
meglio a stare più attenti alle vostre<br />
responsab<strong>il</strong>ità lavorative. Non sfidate troppo<br />
la sorte e r<strong>il</strong>assatevi con un po’ di<br />
buona musica.<br />
Pesci 20 febbraio – 20<br />
marzo Siete fac<strong>il</strong>mente<br />
irritab<strong>il</strong>i e suscettib<strong>il</strong>i, ma<br />
evitate di chiudervi in voi<br />
stessi, altrimenti potreste creare fut<strong>il</strong>i<br />
incomprensioni e litigi. Molto meglio in<br />
campo professionale, dove avete concentrato<br />
la vostra energia. Lasciatevi andare,<br />
ne avete bisogno ogni tanto.
48<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
AGENDA<br />
Tutti gli appuntamenti più importanti<br />
La fantasia naviga sul<br />
lago con I Pirati del<br />
Lago e <strong>il</strong><br />
Battelloraccontastorie<br />
Un musical e favole per bimbi la<br />
proposta della stagione estiva<br />
2011 dell’associazione Teatro<br />
Helios a bordo della motonave Sabazia del <strong>Con</strong>sorzio di<br />
Navigazione Lago di Bracciano<br />
Lago di Bracciano. Un’estate di fantasia navigando sulle placide<br />
acque del lago di Bracciano. Dopo i successi della passata<br />
stagione, la compagnia Teatro Helios propone infatti appuntamenti<br />
di grande svago e divertimento rivolti a grandi e bambini.<br />
Musical e favole i veicoli per dare sfogo all’immaginazione<br />
facendosi cullare dal rollio della motonave Sabazia II per scopire<br />
palmo a palmo uno dei laghi più belli d’Italia.<br />
Questo <strong>il</strong> calendario degli spettacoli<br />
I Pirati del Lago, Una fantastica avventura alla ricerca del<br />
forziere fantasma tra pirati, musica e… brindisi finale<br />
Domenica 19 giugno ore 21,00 imbarco molo di Angu<strong>il</strong>lara<br />
Domenica 3 luglio ore 21,00 imbarco molo di Angu<strong>il</strong>lara<br />
Sabato 23 luglio ore 21,00 imbarco molo di Trevignano<br />
Domenica 7 agosto ore 21,00 imbarco molo di Bracciano<br />
Domenica 11 settembre. ore 21,00 imbarco molo di<br />
Angu<strong>il</strong>lara<br />
Biglietti 15 euro in vendita presso l’Ufficio Turistico di Angu<strong>il</strong>lara<br />
– viale Reginaldo Belloni – Info 06/99900016 e (dopo le ore 15)<br />
329/3106062.<br />
Il Battelloraccontastorie<br />
Giov<strong>ed</strong>i 16 giugno ore 18,00 La leggenda del mostro di<br />
lockness - imbarco molo di Bracciano<br />
Giov<strong>ed</strong>i 7 luglio ore 18,30 Il pirato remato - imbarco molo<br />
di Angu<strong>il</strong>lara<br />
Giov<strong>ed</strong>i 4 agosto ore 18,30 Il pirata remato - imbarco molo<br />
di Trevignano<br />
Giov<strong>ed</strong>i 11 agosto ore 18,30 La leggenda del mostro di<br />
lockness - imbarco molo di Angu<strong>il</strong>lara<br />
Giov<strong>ed</strong>i 15 settembre ore 18,00 Il re del lago - imbarco<br />
molo di Bracciano<br />
Biglietti 10 euro<br />
Informazioni: Ufficio Stampa: V<strong>il</strong>lani Comunicazione<br />
360/805841<br />
FONTANONESTATE<br />
S<strong>ed</strong>icesima <strong>ed</strong>izione<br />
21 giugno – 11 settembre 2011<br />
Giardino della Fontana dell’Acqua Paola al Gianicolo<br />
via Garibaldi 30 – 00153 ROMA<br />
Orario degli spettacoli: ore 21<br />
info e prenotazioni: 06.5883226 / info@fontanonestate.it<br />
Prezzi da 12 a 20 Euro<br />
Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni 06 3225044 - 328<br />
4112014 - elisabetta@elisabettacastiglioni.com<br />
presente con Metalchemica alla<br />
54esima Esposizione Internazionale d’Arte<br />
Biennale di Venezia<br />
Padiglione Italia – Regione Lazio<br />
Dal 23 giugno al 22 settembre 2011<br />
Museo Nazionale di Palazzo Venezia<br />
Via del Plebiscito, 118<br />
00186 Roma<br />
ALFREDO MORONCELLI<br />
Il rumore di una mano sola<br />
Opere recenti<br />
La mostra resterà aperta<br />
dal 23 giugno al 25 luglio 2011<br />
Per ulteriori informazioni:<br />
info@limen895.com +39 06 94518387 +39 393 9622665<br />
Dal lun<strong>ed</strong>ì al venerdì 16.00 - 20.00 sabato su appuntamento<br />
GIARDINO COMUNALE<br />
“PUBLIO MURATORE”<br />
PIAZZA<br />
DELLA LIBERAZIONE
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
49<br />
Una “Fabrica” di ricordi<br />
Personaggi, storie <strong>ed</strong> immagini di Fabrica di Roma<br />
Vittorio da guardia<br />
di Sandro Anselmi<br />
Vittorio Pacelli, Vittorio<br />
da guardia, figlio di<br />
Peppe da guardia, e<br />
padre dell’attuale<br />
comandante della<br />
Polizia di Fabrica di<br />
Roma, capitano<br />
Stefano Pacelli.<br />
Tre generazioni al servizio<br />
del comune di<br />
Fabrica di Roma, tre identici modi di correlarsi<br />
con i cittadini: vig<strong>il</strong>are con onestà e<br />
coscienza sulla cosa pubblica e sulla sicurezza<br />
dei compaesani, ricordandosi sempre<br />
di essere uno di loro.<br />
Vittorio prende servizio nel 1956, l’anno<br />
della grande nevicata e da lì , per quarantaquattro<br />
anni ininterrotti, resta la guardia<br />
di Fabrica. Ha come colleghi, in periodi<br />
diversi, Luigi Ricci <strong>ed</strong> Orlando Alessi, <strong>ed</strong><br />
intrattiene con loro un ottimo rapporto di<br />
lavoro <strong>ed</strong> amicizia. Era partito bene lui,<br />
figlio del mitico Peppe, ma non farà mai<br />
rimpiangere l’operato di cotanto padre,<br />
perché la sua d<strong>ed</strong>izione al servizio, sarà<br />
sempre esemplare, all’altezza del confronto,<br />
quasi l’avesse er<strong>ed</strong>itata nel DNA.<br />
Sposa nel 1960 Annunziata Fochetti, che<br />
gli sarà sempre accanto, fino a quando<br />
una subdola, lunga malattia, lo porterà a<br />
finire i suoi giorni <strong>il</strong> 29 Maggio 2011.<br />
Vittorio ha vestito la divisa con orgoglio e<br />
soddisfazione <strong>ed</strong> i suoi modi veloci e,<br />
comunque gent<strong>il</strong>i, hanno contraddistinto la<br />
sua figura. L’enorme quantità dei compiti<br />
delle guardie di un tempo, ci fa immaginare<br />
quanto impegno fosse necessario per<br />
arrivare a tutto. Pensare che un comune<br />
vasto nel territorio e denso di popolazione<br />
come Fabrica, aveva al massimo due guardie<br />
e tutto funzionava. Altri tempi!<br />
Ciao Vittorio, ti v<strong>ed</strong>o nei miei anni più belli,<br />
quando frequentavo spesso gli uffici<br />
comunali per <strong>il</strong> modesto incarico di censore<br />
dell’Istat per i censimenti della popolazione,<br />
dell’agricoltura e delle forze del<br />
lavoro e perchè amico degli impiegati di<br />
allora, Pasquale Pacelli, Valerio Giovagnoli,<br />
Giuseppe Pierantonelli e Franco Mizzelli.<br />
Quante volte mi aspettasti per chiudere <strong>il</strong><br />
comune oltre l’orario d’ufficio perché finissi<br />
<strong>il</strong> mio lavoro…e con la tua disponib<strong>il</strong>ità ,<br />
affab<strong>il</strong>ità <strong>ed</strong> <strong>ed</strong>ucazione non me lo facevi<br />
mai pesare.<br />
In tempi in cui non esistevano parcometri,<br />
autovelox e quant’altre diavolerie moder-<br />
Fabrica di Roma. Fondamento scuola m<strong>ed</strong>ia. Anni ‘60.<br />
Da sx: Pasquale Pacelli, Mario Tirittera, Aurelio Tozzi, Paolo Marcelli, Vittorio Pacelli,<br />
don Mario Mastrocola, Vittorio Patera, Mauro Zappia, Paolo Monfeli,<br />
Vescovo Roberto Massim<strong>il</strong>iani, Flavio Mattioli, Orlando Alessi, Vittorio Francola.<br />
Fabrica di Roma, 1958. Vittorio e la moglie<br />
Annunziata Fochetti<br />
ne, la guardia, insieme ad altre poche figure<br />
del paese, era l’<strong>ed</strong>ucatore e non <strong>il</strong><br />
repressore, soprattutto per i giovani.<br />
Fabrica di Roma, Anni ‘60. Vittorio e Franco<br />
Sciosci con <strong>il</strong> Palio di San Matteo.
50 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
La R<strong>ed</strong>azione di <strong>Campo</strong> de’ fiori si associa agli auguri<br />
Auguri di buon<br />
compleanno a Martina<br />
Dobboloni che l’8<br />
giugno ha compiuto<br />
10 anni. <strong>Con</strong> tanto amore<br />
per la nostra “stellina”,<br />
papà Emanuele, nonno<br />
Piero, nonna Rosalba e<br />
tutta la famiglia<br />
Dobboloni<br />
Auguroni NONNA!<br />
Rimani sempre cosi’!!!!<br />
Il 15 giugno hai<br />
compiuto gli anni, buon<br />
compleanno!!!!Adelmo<br />
Alla più gnocca dei<br />
giardinetti, lei che non<br />
manca mai, che non se<br />
ne perde mai una, alla<br />
nostra simpatica e<br />
vulcanica Elisa...Betta!<br />
Auguri per i tuoi 18<br />
anni!!!!!!!!!!!!!!!!! Dai nonni, gli zii <strong>ed</strong> i cuginetti<br />
Chiara, Giulio e Paolo<br />
La piccola Cristina<br />
Capodimonte, di<br />
Ronciglione<br />
<strong>il</strong> 21 giugno ha<br />
compiuto un anno.<br />
Agli auguri del papà<br />
F<strong>ed</strong>erico, della<br />
mamma Giulia, delle<br />
nonne Cristina e<br />
Santina, del nonno<br />
Ezio, dello zio Fabio, delle zie Paola e<br />
Simonetta, dei cugini Andrea e Martina e dei<br />
parenti tutti, aggiungiamo anche i nostri.<br />
Il 25 giugno<br />
2011 a<br />
Caltagirone (Ct)<br />
Amanda Del<br />
Corso e Luca Di<br />
Martino hanno<br />
coronato <strong>il</strong> loro<br />
sogno....<br />
“I sogni son<br />
desideri” recita<br />
una famosa canzone.<br />
Evviva, la vita reale, che a volte può<br />
trasformarsi in un bel sogno. Vi raccomando<br />
di viverlo in perfetta simbiosi senza dimenticarvi<br />
di renderci partecipi dei vostri futuri<br />
eventi felici. Un urrà agli sposi e tanti affettuosi<br />
auguri. Adelmo e company<br />
23 giugno 2011...<br />
ALESSSIIOOO<br />
tantissimi auguri di un<br />
fantastico<br />
compleannoooo!!!!<br />
Adelmo & company<br />
Tanti Auguri ad Elena<br />
Crescenzi, che <strong>il</strong> 7 giugno ha<br />
compiuto 4 anni. Un abbraccio<br />
dai genitori Candido e<br />
Daniela, dalla sorella Elisa, dai<br />
nonni e dagli zii.<br />
Tanti auguri<br />
al piccolo<br />
Tiziano<br />
Bacchiocchi,<br />
che <strong>il</strong> 13<br />
Luglio<br />
compie <strong>il</strong><br />
suo primo<br />
compleanno!<br />
Un abbraccio<br />
grande<br />
dal papà<br />
Andrea,<br />
dalla mamma S<strong>il</strong>via, dai nonni e dagli<br />
zii tutti.
<strong>Campo</strong> de’ fiori 51<br />
30 Apr<strong>il</strong>e 1961<br />
30 Apr<strong>il</strong>e 2011<br />
DEDICATO A<br />
EDDA <strong>ed</strong> ERALDO<br />
Le vostre Nozze<br />
d’oro hanno significato<br />
stare bene<br />
insieme, pur con<br />
tanti sacrifici,<br />
tante pene, ansie e<br />
anche gioie, ma sopratutto equ<strong>il</strong>ibrio eccezionale perché <strong>il</strong><br />
vostro matrimonionon è stato “una f<strong>ed</strong>e al dito, ma due<br />
cuori uniti dalla stessa f<strong>ed</strong>e”. Maria Cristina,<br />
Alessandro,Claudio, unitamente ai parenti tutti<br />
A papà Sandro e<br />
mamma Alfonsa che <strong>il</strong><br />
10 giugno hanno<br />
festeggiato <strong>il</strong> loro<br />
49° anniversario di<br />
Matrimonio,<br />
TANTI<br />
AUGURIIII!!!!!!!!!!!!!!!!<br />
Dalle figlie, i generi <strong>ed</strong><br />
i nipoti Chiara, Elisa e<br />
Giulio<br />
Foto Evangelisti<br />
I migliori auguri di una vita<br />
serena e ricca di grandi<br />
soddisfazioni, a Maria Luisa Lai<br />
<strong>ed</strong> Alberto Sciardiglia che <strong>il</strong> 18<br />
Giugno si sono felicemente uniti<br />
in matrimonio!!!!<br />
Auguri dai genitori, i parenti e gli<br />
amici!!!! Siete bellissimi...un<br />
abbraccio speciale da Ermelinda<br />
17 Giugno 2006 - 17 Giugno 2011<br />
e 5... anni matrimonio. Bravi!!!!<br />
<strong>Con</strong>tinuate sempre così nella<br />
vostra lunga strada INSIEME.<br />
Auguri da tutti ma soprattutto da<br />
mamma Brunella e<br />
mamma Maria Chiara<br />
Affinchè la lampada possa<br />
continuare a far luce, non dovete<br />
scordarvi di aggiungere olio.<br />
Un caloroso augurio a Mary e<br />
Stefano per <strong>il</strong> loro primo<br />
anniversario di matrimonio<br />
da mamma e papà e Johnny<br />
Tanti auguri al mio<br />
papi Gabriele che <strong>il</strong> 29<br />
giugno ha compiuto 37<br />
anni, dalla tua patatina<br />
Sara e da mamma<br />
Sabrina!!!!<br />
Tanti tantissimi<br />
auguri ad Onorio<br />
Sanna che <strong>il</strong> 28<br />
luglio compie<br />
80 anni .<br />
Buon compleanno<br />
da tutta la<br />
famiglia.
52<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Un grosso in bocca al lupo, a tutti i ragazzi della classe del<br />
2000 che <strong>il</strong> 10 giugno hanno terminato la scuola elementare,<br />
soprattutto a quelli di Corchiano e principalmente a mio figlio.<br />
Forza ragazzi che presto inizierete una nuova esperienza<br />
scolastica!!!! Laura.........<br />
Il 23 Giugno 2011 si è<br />
laureata in Scienze Religiose<br />
Eleonora Formichetti con<br />
l’ottimo punteggio di 81<br />
novantesimi. Dopo tanto<br />
studio e tanto sacrificio sei<br />
finalmente diventata la<br />
Nostra Dottoressa!! Siamo<br />
tutti orgogliosi di te....<br />
mamma, papà, Rebecca,<br />
Giordano, Gianluca e la tua<br />
Miss!!!<br />
Tantissimi auguri a<br />
Margot Romano che <strong>il</strong> 25<br />
Giugno ha festeggiato <strong>il</strong><br />
suo primo compleanno. <strong>Con</strong><br />
affetto da mamma, papà, i<br />
nonni, la bisnonna e gli zii<br />
Tanti auguri a<br />
Palmiro e Lena<br />
che <strong>il</strong> 30 Luglio<br />
festeggiano i<br />
loro 50 anni di<br />
matrimonio. <strong>Con</strong><br />
tanto amore dai<br />
figli, i generi, le<br />
nuore, i nipoti e<br />
tutti i parenti.<br />
Tanti auguri a<br />
Eraldo Santini<br />
e Alina Mancini<br />
che <strong>il</strong> 4 Giugno<br />
hanno<br />
festeggiato i<br />
loro splendidi<br />
50 anni di<br />
matrimonio, dai<br />
figli, i nipoti e<br />
gli amici
<strong>Campo</strong> de’ fiori 53<br />
Roma com’era<br />
La Rupe Tarpea, in latino Saxum Tarpeium, si trova sul lato meridionale del Campidoglio.<br />
Da essa venivano gettati i traditori condannati a morte e coloro che si rifiutavano di testimoniare,<br />
essendo la testimonianza l’unica prova per contrattti, allora, esclusivamente orali.
54<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Album d<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Civita Castellana. Anni '50. Le pantalonaie di don Checchino. In pi<strong>ed</strong>i da sx: Rosalba Pazielli, Elena<br />
Proietti, Maria Rita Lerin, Anna Santori, Rosanna Maurizio, Giuseppa Sacchetti, Sonia Angeletti.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
ATTENZIONE!!! QUESTA FOTO CI E’ STATA RECAPITATA IN REDAZIONE POICHE’ E’ STATA<br />
CASUALMENTE RITROVATA. CHIUNQUE SI RICONOSCESSE O CONOSCESSE IL PRPRIETARIO<br />
PUO’ VENIRE A RITIRARLA IN REDAZIONE.
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
55<br />
ei ricordi<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Civita Castellana.<br />
1960 - 964.<br />
Squadra di rugby<br />
In pi<strong>ed</strong>i da sx:<br />
Sergio <strong>Con</strong>ti,<br />
Gianni Calisti,<br />
Luciano Paolelli.<br />
In basso da sx:<br />
Fernando Nob<strong>il</strong>i,<br />
... Grassi,<br />
Giuseppe Prof<strong>il</strong>i,<br />
Guido M<strong>il</strong>azzo.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Civita Castellana. 1960 - 1964. Squadra di Rugby. In pi<strong>ed</strong>i da sx: Romolo Angelozzi, Stelvio Carabelli,<br />
Marco Angeletti, Bruno Montoresi, ...Grassi, Fabio Nesta, Ermanno Lanzi, Franco Santini, Marco Scafati.<br />
In bassso da sx: ... Lipari, Giuseppe Prof<strong>il</strong>i, Giuliano Farina, ..., Fernando Nob<strong>il</strong>i, Sandro Radanich.<br />
Foto tratta dal libro “50 annidi strani rimbalzi a Civita Castellana” di Ugo Baldi
56<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Album d<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Fabrica di Roma - Agosto 1979. II trofeo Festival dell'Unità. In pi<strong>ed</strong>i da sx: Sergio Tabacchini, Luciano<br />
Mastrantoni, Andrea Spadoni, Alessio Trombetta, Enrico D’Antonangelo, Gianni Bernacchi. In basso da<br />
sx: Donato De Luca, Gino Guidi, Eraldo Biondini, Giovanni Magrelli, F<strong>il</strong>iberto Valentini. Foto di Eraldo Biondini<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Fabrica di Roma.<br />
Anni ‘80.<br />
Sf<strong>il</strong>ata di moda.<br />
Foto della Sig.ra<br />
Anna Ginevra
<strong>Campo</strong> de’ fiori 57<br />
ei ricordi<br />
Fabrica di Roma.<br />
Anni ‘60.<br />
Ciro Marinelli accompagna<br />
la figlia Carmelita all’altare.<br />
Dietro Francesca Anselmi.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
4<br />
3<br />
Fabrichesi al mare.<br />
Anni ‘70.<br />
2<br />
5<br />
6<br />
1. Giuseppe Braccini,<br />
2. Tonina Costantini,<br />
3. Sandro Sciosci,<br />
4. Fabrizio Ciaffardini,<br />
5. Gianni Sciosci,<br />
6. Carlo Pacelli.<br />
1
58<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Album d<br />
Carbognano. Anno santo 1950.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori
<strong>Campo</strong> de’ fiori 59<br />
ei ricordi<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Corchiano 1976. Processione dell'Infiorata<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Corchiano. Primi anni ‘40. Foto ricordo di fine mietitura della Sig.ra M<strong>il</strong>ena Marconi (davanti a tutti)
60<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
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L’apparenza, a volte, è la maschera perfetta di una realtà ben diversa. L’incontro<br />
con un giovane che racconta di essere quello che non è, stravolgerà, almeno<br />
temporaneamente, la vita di una famiglia perbene, che si offre di accoglierlo <strong>ed</strong><br />
ospitarlo. La fine di un vecchio amore da parte del protagonista, per la nascita<br />
di uno nuovo e non ricambiato, spezzerà <strong>il</strong> cuore della giovane che lo aspettava<br />
da tempo e spaventerà l’ingenua fanciulla, che diventa l’oggetto di un suo desiderio<br />
morboso.<br />
La descrizione accurata e particolareggiata che l’autore fa della storia, rende la<br />
narrazione coinvolgente <strong>ed</strong> intrigante. Sembra di essere lì presenti, e, quasi<br />
come spettatori di una rappresentazione teatrale, i lettori possono immaginare i<br />
personaggi muoversi su di un palcoscenico ben allestito.<br />
Una storia ambientata in un tempo neanche troppo lontano, che ci ricorda i racconti<br />
dei nostri nonni di campagna.<br />
Ermelinda Ben<strong>ed</strong>etti<br />
NOTA DELL’EDITORE<br />
In questo romanzo Augusto Stefanucci narra <strong>il</strong> sentimento morboso e mortale<br />
di un personaggio fantastico della sua Fabrica di altri tempi.<br />
La scrittura bella e diretta tratta la forza dell’egoismo di un amore ossessionato,<br />
che fa ineluttab<strong>il</strong>mente scivolare nella disperazione e nel dramma <strong>il</strong> protagonista.<br />
Qui c’è tormento, ambiguità e violenza, ma soprattutto amor fatale!<br />
Sandro Anselmi<br />
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del 2/6/89<br />
Presidente<br />
Fondatore:<br />
Sandro Anselmi<br />
Direttore Editoriale:<br />
Sandro Anselmi<br />
Direttore<br />
Responsab<strong>il</strong>e:<br />
Stefano De Santis<br />
<strong>Con</strong>sulente<br />
Editoriale:<br />
Enrico De Santis<br />
Segreteria di<br />
R<strong>ed</strong>azione<br />
Coordinamento<br />
Impaginazione e<br />
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Evangelisti<br />
Sonia Bonamin<br />
Ermelinda<br />
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