Donna Impresa Magazine COVER Valeriana Mariani Editore e Presidente Di magazine
VALERIANA MARIANI È NATA A MONTEFIORE DELL’ASO, IN PROVINCIA DI ASCOLI PICENO NELLE MARCHE. CONSEGUE LA MATURITÀ E, DOPO UNA SERIE DI RAPIDI EXCURSUS FORMATIVI NELLA COSMETOLOGIA APPLICATA E NELLA CHIMICA COSMETOLOGIA, DECIDE DI DEDICARSI AL MONDO DELLE ARTI VISIVE ISCRIVENDOSI E FREQUENTANDO UNA SCUOLA ARTISTICA, LE SUE ESPERIENZE PROFESSIONALI ED I CIRCOLI INTELLETTUALI CHE FREQUENTA LA PORTANO AD INTERESSARSI SEMPRE MAGGIORMENTE ALLA CULTURA IN SENSO AMPIO: IN PARTICOLARE A QUELLA LETTERARIA ED ALLA NARRAZIONE, COME PRINCIPIO CONOSCITIVO E COME LINGUAGGIO PER PARLARE DEL MONDO ANCHE ATTRAVERSO I PERSONAGGI EMBLEMATICI DELLA CULTURA POPOLARE PLANETARIA. IL “C'ERA UNA VOLTA” VALUTATO ATTRAVERSO L’OTTICA DELLE METAMORFOSI SOCIALI.
VALERIANA MARIANI È NATA A MONTEFIORE DELL’ASO, IN PROVINCIA DI ASCOLI PICENO NELLE MARCHE. CONSEGUE LA MATURITÀ E, DOPO UNA SERIE DI RAPIDI EXCURSUS FORMATIVI NELLA COSMETOLOGIA APPLICATA E NELLA CHIMICA COSMETOLOGIA, DECIDE DI DEDICARSI AL MONDO DELLE ARTI VISIVE ISCRIVENDOSI E FREQUENTANDO UNA SCUOLA ARTISTICA, LE SUE ESPERIENZE PROFESSIONALI ED I CIRCOLI INTELLETTUALI CHE FREQUENTA LA PORTANO AD INTERESSARSI SEMPRE MAGGIORMENTE ALLA CULTURA IN SENSO AMPIO: IN PARTICOLARE A QUELLA LETTERARIA ED ALLA NARRAZIONE, COME PRINCIPIO CONOSCITIVO E COME LINGUAGGIO PER PARLARE DEL MONDO ANCHE ATTRAVERSO I PERSONAGGI EMBLEMATICI DELLA CULTURA POPOLARE PLANETARIA. IL “C'ERA UNA VOLTA” VALUTATO ATTRAVERSO L’OTTICA DELLE METAMORFOSI SOCIALI.
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BAG s.p.a. www.nerogiardini.it<br />
<strong>Di</strong><br />
SUMMER 2009<br />
donna impresa <strong>magazine</strong><br />
www.donnaimpresa.com<br />
MADE IN ITALY<br />
Proprietà editoriale e progetto grafico DONNA IMPRESA<br />
DOSSIER<br />
C’ERAVAMO TANTO AMATI...<br />
L’ INNAMORAMENTO?<br />
una questione di dopamina<br />
scatta l’effetto doping<br />
SPECIALE<br />
il fascino di raccontare<br />
le donne<br />
PUBBLICO&PRIVATO<br />
Nadia Murabet<br />
<strong>Presidente</strong> della Vision Media<br />
fondatrice ed Executive <strong>Di</strong>rector<br />
di MAIF<br />
ATTUALITA ’<br />
SOLCARE IL MARE<br />
ALL’INSAPUTA DEL CIELO...<br />
atupertucon<br />
Donatella Bianchi<br />
EVENTI<br />
Vittorio Sgarbi<br />
ESTASI VISIVE DEL CARDINALE<br />
JACKBELLAVITA<br />
VISIONI DI UN’ ESTATE: cool summer<br />
storia di<br />
copertina<br />
VALERIANA<br />
MARIANI<br />
editore “<strong>Di</strong> <strong>magazine</strong>”
www.tecnoliftascensori.it<br />
innovationhome<br />
PROGETTO<br />
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SALIRE E SCENDERE IN UN BATTITO D'ALI<br />
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porto san giorgio (ap/fm)<br />
I testi e le foto sono coperti da copyright. E’ vietata la riproduzione parziale o totale salvo espresso consenso degli autori. Info: info@donnaimpresa.com Mob: 3391309721<br />
GUSTO<br />
SOMMARIO<br />
360°<br />
NEL PROSSIMO NUMERO:<br />
BOCCONDIVINO<br />
A Roma, nel cuore tranquillo del centro storico, situato in un<br />
Palazzo del 1500, costruito su preesistenti colonne romane<br />
sommontate da capitelli ionici, con un gradevole dehors sulla<br />
piazzetta dominata dalle cinquecentesca chiesa di Santa<br />
Maria in Campo Marzio.<br />
4 STORIA DI COPERTINA <strong>Valeriana</strong> <strong>Mariani</strong><br />
ed “Io”... a cura di Anna Paola D’Angelo<br />
19 SPECIALE DONNE<br />
Il fascino di raccontare le donne<br />
35 BELLE SCOPERTE Piera Martellozzo<br />
Il cuore e l’anima nelle grave del Friuli<br />
37 PUBBLICO E PRIVATO: SPECIALE AZIENDE Anna Ferraris<br />
Semplificare i procedimenti attraverso la conciliazione<br />
39 IN PRIMO PIANO Daniela Troini Magri<br />
“Creatività per Innovazione” di Luciano Anelli<br />
41 PUBBLICO E PRIVATO: SPECIALE NO-PROFIT<br />
Omphalos intervista a Francesca Pongetti<br />
45 Nadia Murabet presidente Vision Media<br />
49 A Portonovo per l’ottava edizione della serata di gala dello IOM<br />
53 EVENTI<br />
Le stanze del Cardinale a Caldarola con Vittorio Sgarbi<br />
57 Milano: 6° Press & Outdoor Key Award<br />
59 La Marinelli porta in Italia “Cushe”<br />
61 DOSSIER “C’eravamo tanto amati”<br />
In coppia o single la risposta è nel nostro DNA<br />
71 ITINERARI Lineablu Rai Uno: il profilo dell’Italia visto con<br />
gli occhi di una donna. Intervista esclusiva a Donatella Bianchi<br />
77 360°LUSSO il bello come stile di vita<br />
79 Giorgio Bezzi: un uomo con l’animo del viaggiatore<br />
81 Uomini con la passione per il mare: Gaetano Lisco<br />
85 In primo piano: DeLuxe Porto Cervo Rhapsody 2009<br />
89 News casa: un innovativo ascensore per risparmiare energia<br />
91 DETAILS OF BEAUTY<br />
95 ARTE & LIBRI<br />
Cultura in pillole<br />
99 BELLA VITA: COOL SUMMER<br />
A spasso con Jack tra le location più belle d’Italia<br />
106 NEW GENERATION<br />
DI.DONNA<br />
partner ufficiale:<br />
international<br />
REDAZIONI**<br />
MILANO milano@donnaimpresa.com ** ROMA roma@donnaimpresa.com<br />
**PORTO SAN GIORGIO redazione@donnaimpresa.com<br />
il <strong>magazine</strong> è on-line su www.donnaimpresa.com contatti: 339.1309721<br />
GUSTO<br />
LIBRI<br />
LUI<br />
MODA<br />
LUI<br />
George Clooney<br />
BIANCO – 3D WHOLEGARMENT<br />
by Saverio Palatella<br />
MODA<br />
Boccondivino_Piazza Campo Marzio 6_Roma_Italy<br />
LIBRI<br />
Donald Trump
ed“ Io” …<br />
Storia di<br />
copertina<br />
di Anna Paola D’Angelo<br />
VALERIANA MARIANI<br />
VALERIANA MARIANI È NATA A MONTEFIORE DELL’ASO, IN<br />
PROVINCIA DI ASCOLI PICENO NELLE MARCHE. CONSEGUE LA<br />
MATURITÀ E, DOPO UNA SERIE DI RAPIDI EXCURSUS FORMATIVI<br />
NELLA COSMETOLOGIA APPLICATA E NELLA CHIMICA<br />
COSMETOLOGIA, DECIDE DI DEDICARSI AL MONDO DELLE ARTI<br />
VISIVE ISCRIVENDOSI E FREQUENTANDO UNA SCUOLA ARTISTICA.<br />
continua...<br />
Roma Maggio 2007<br />
Premio TV Radiocorriere<br />
Roma Marzo 2008<br />
Premio Internazionale<br />
<strong>Di</strong>.<strong>Donna</strong> International<br />
“Woman & Leadership”<br />
Milano Settembre 2008<br />
“Giuria di Qualità” e<br />
“Testimonal 2008<br />
Campagne Istituzionali e<br />
Sociali: Comunicazione<br />
Pubblica e Politica”<br />
all’interno del 40° Key<br />
Award<br />
Milano <strong>Di</strong>cembre 2008<br />
“Giuria di Qualità”<br />
nell’esclusivo premio<br />
dedicato al mondo del<br />
web e della<br />
comunicazione<br />
interattiva: l’“Interactive<br />
Key Award”<br />
Roma <strong>Di</strong>cembre 2008<br />
Premio Internazionale<br />
<strong>Donna</strong> di Successo<br />
A.E.R.E.C. (Accademia<br />
Europea per le Relazioni<br />
Economiche e<br />
Commerciali)<br />
www.donnaimpresa.com 5
LE SUE ESPERIENZE PROFESSIONALI ED I CIRCOLI<br />
INTELLETTUALI CHE FREQUENTA LA PORTANO AD INTERESSARSI<br />
SEMPRE MAGGIORMENTE ALLA CULTURA IN SENSO AMPIO: IN<br />
PARTICOLARE A QUELLA LETTERARIA ED ALLA NARRAZIONE,<br />
COME PRINCIPIO CONOSCITIVO E COME LINGUAGGIO PER<br />
PARLARE DEL MONDO ANCHE ATTRAVERSO I PERSONAGGI<br />
EMBLEMATICI DELLA CULTURA POPOLARE PLANETARIA. IL<br />
“C'ERA UNA VOLTA” VALUTATO ATTRAVERSO L’OTTICA DELLE<br />
METAMORFOSI SOCIALI.<br />
Inizia a collaborare attivamente con redazioni regionali e nazionali, in particolare con il Corriere Adriatico,<br />
sodalizio interrotto dopo più di un quinquennio in quanto il suo stile “barocco” mal si coniugava con la struttura<br />
essenziale richiesta dalla cronaca ed anche perché caratterialmente non incline a quelle forme di “sciacallaggio” che<br />
sono alla base di uno scoop di tipo giornalistico. Il suo interesse era maggiormente rivolto allo studio di fatti e<br />
fenomeni di tipo antropologico-culturale…ai comportamenti culturali e sociali di una società, intesa come gruppo<br />
di uomini o di relativi sottogruppi, quali comunità, loro modificazioni e peculiarità comportamentali, e di come la<br />
visione tradizionale dell’ordine sociale fosse messa sotto forte pressione da numerosi fattori perturbanti sia in<br />
relazione a cambiamenti a livello economico, ma anche della considerevole instabilità sul fronte dei valori culturali<br />
e morali. Il pensiero dell’uomo e quindi il modo di agire e di pensare dei membri di una società analizzati e<br />
reinterpretati anche attraverso quell’arte (caratterizzata dall’attenzione critica alla politica e alla società) che<br />
definiamo “satira”, con l’obiettivo di mostrarne le contraddizioni, e di promuoverne un cambiamento intaccando la<br />
crosta del conformismo. È stata infatti precursore di quelli che comunemente vengono definiti “articoli di colore”<br />
tanto cari oggigiorno agli editori di qualsivoglia quotidiano. Intanto si laurea in Sociologia in “Comunicazione e<br />
Mass Media” ampliando le sue specializzazioni con i Master in “Comunicazione Pubblica ed Istituzionale” ed<br />
“Etica degli Affari, del Consumo e della Responsabilità Sociale”. La sua formazione professionale è anche<br />
arricchita da una specializzazione in fotografia attraverso il “Master in Photograpy and Visual Design” passione che<br />
l’ha seguita sin dal suo esordio nelle redazioni giornalistiche quando, unitamente alla stesura degli articoli, ha<br />
cominciato a percepire la foto come elemento di comprensione imprescindibile. Da qui tutti gli ambiti di<br />
approfondimento: ricerca di immagini, fotografia per l’editoria, gestione di eventi e progetti fotografici. Fra le sue<br />
principali attività c’e la creazione e la titolarità di “ World Service la Comunicazione pensata” di cui ancora oggi<br />
è amministratore, che la porta ad iscriversi a Confartigianato all’interno della cui associazione di categoria ricopre,<br />
sin dal 2005, la carica di presidente delle donne imprenditrici. Il suo interesse alle trasformazioni sociali non<br />
potevano non avvicinarla alle nuove tecnologie tanto da impegnarla in un progetto internazionale sul web legato<br />
alla community business, assolutamente innovativo nella sua formula www.aziendeassociate.it all’ingresso<br />
internazionale www.iipromoter.com omonimo dell’ Istituto di Promozione Territoriale (da lei fondato e<br />
presieduto in qualità di presidente), legato alle maggiori istituzioni culturali e di ricerca in ambito globale. In effetti,<br />
conscia del potere della comunicazione e dell’interesse del collettivo nei confronti dell’informazione in generale,<br />
crea un grande contenitore di fonti autorevoli gratuitamente ed immediatamente fruibili perché collegate<br />
direttamente alle “sorgenti” dell’informazione (ancora una volta avanguardista di quello che a distanza di anni<br />
sarebbe diventato l’attuale RSS) selezionate per specificità fra migliaia di siti analizzati, a dare impulso all’interesse<br />
primario di promuovere il sistema “made in Italy” attraverso le sue aziende produttrici. Nel 2006 diventa editore del<br />
bimensile nazionale “ <strong>Donna</strong> <strong>Impresa</strong> <strong>Magazine</strong>” ( on line all’indirizzo www.donnaimpresa.com) legato a partner<br />
anche istituzionali nazionali ed internazionali, altro progetto innovativo unico per genere in Italia, e <strong>Presidente</strong><br />
Nazionale di “ DI. DONNA INTERNATIONAL” ( Dealing International Network Woman’s Association) un<br />
grande Network che ha come scopo principale la promozione e lo sviluppo delle potenzialità delle donna.<br />
Ci parli di <strong>Donna</strong> <strong>Impresa</strong> <strong>Magazine</strong>....quali , in sintesi, le<br />
caratteristiche?<br />
Abbiamo creato un <strong>magazine</strong> che si rivolge a una donna<br />
internazionale, contemporanea, raffinata, di buona formazione<br />
intellettuale ed economicamente indipendente. Una rivista che si<br />
colloca come“unica” nel panorama dell’editoria al femminile.<br />
Patinata, accattivante nello stile grafico e di ottimo spessore<br />
culturale, “DI” rappresenta l’unico punto di riferimento nel dibattito<br />
italiano sui modelli organizzativi dell’impresa al femminile, e non<br />
solo. Si occupa di tutto, dalla politica, alle inchieste, ad articoli di<br />
ricerca, rubriche e approfondimenti, ma anche moda, bellezza,<br />
salute, benessere, il tutto accompagnato da uno sguardo poliedrico<br />
che si muove anche sui campi dell’hobby, della mondanità e della<br />
cultura. Non è raro trovare articoli che parlino di mostre, interviste a<br />
scrittori, artisti, recensioni su libri, e tanta attualità. La nostra rivista<br />
bimestrale, che si avvale della collaborazione di nomi di rilievo del<br />
panorama culturale e politico, indaga le dinamiche sociali<br />
contemporanee anche, e soprattutto, attraverso i suoi “attori/rici”<br />
nella storia di tutti i giorni: la vita pubblica e sociale, le belle arti, la<br />
geografia ed i viaggi, i teatri, la musica, le mode. Il nostro percorso<br />
“<br />
“...una comunicazione alternativa<br />
capace di analizzare le dinamiche di<br />
genere attraverso una visione globale<br />
della società, che si sostanzi anche di<br />
interventi del maschile…
attraverso la quotidianità è denso di tracce importanti, capaci di<br />
rivelare presenze e significative assenze, lasciate negli spazi della<br />
cultura, della società.“<strong>Di</strong>” si pone sulla scia dei giornali illustrati, nei<br />
quali l’attenzione alle parentesi fotografiche nulla toglie però alla cura<br />
e alla qualità dei contenuti; le due componenti, al contrario, si<br />
armonizzano e si fondono creando un connubio immagine-parola<br />
che giova al successo delle pubblicazioni. Fra le innumerevoli<br />
pubblicazioni rivolte al pubblico femminile e/o di riviste curate e<br />
dirette da donne, ho ritenuto indispensabile ricercare, nell’interesse<br />
della valorizzazione della donna e delle sue capacità, una<br />
comunicazione alternativa capace di analizzare le dinamiche di<br />
genere attraverso una visione globale della società, che si sostanzi<br />
anche di interventi del maschile…perché la storia dell’identità di<br />
genere non è semplicemente storia delle donne,<br />
dell’emancipazionismo, del femminismo; è storia delle dinamiche di<br />
genere, che mira a ricostruire il naturale incontrarsi, scontrarsi,<br />
fondersi, confrontarsi del maschile e del femminile nella storia.<br />
Preziose per noi sono poi le tracce materiali del “passaggio” delle<br />
donne nel tessuto economico locale che sono raccolte in uno<br />
“speciale” all’interno del quale “le raccontiamo” e “si raccontano”.<br />
L’indagine avviene attraverso la testimonianza diretta e per mezzo di<br />
tutte quelle fonti che parlano di esse, rimandando ai lettori coevi e a<br />
noi un ventaglio di immagini, che rivelano, dal loro apparire ad oggi,<br />
la loro graduale conquista di spazi nel sociale. Guardare la società<br />
nella sua interezza significa parlare di economia in termini di ricerca<br />
di nuovi bisogni da soddisfare e vuol dire anche, dal punto di vista<br />
più specificatamente legato alla identità della donna, accoglierne<br />
un’immagine che metta in discussione un modello femminile<br />
superato. La rivista in sintesi crea, intenzionalmente, fonti cruciali nel<br />
fare luce sul soggetto nascosto che è il principale obiettivo della<br />
nostra ricerca: il femminile.<br />
Profili e storie di donne. Narrazioni e spaccati di vite diverse, di<br />
personalità, caratteri e temperamenti anche agli antipodi...<br />
Si, ma comunque unite in un aspetto: quello di voler fare. <strong>Di</strong> avere<br />
scelto di lanciarsi nell'avventura del lavoro e di una professione.<br />
<strong>Di</strong>verse anche in questo: c'è chi ha respirato l'imprenditoria<br />
nell'ambiente di casa, chi ha ereditato fama e beni ma c'è anche chi<br />
ha costruito tutto da sola. Eppure nella dissomiglianza del metodo<br />
l'essenza resta in qualche modo la stessa: la determinazione di<br />
perseguire un obiettivo. La risolutezza e la pazienza di saper anche<br />
aspettare e soffrire senza mai cedere. Sono donne quelle che<br />
raccontiamo, ma soprattutto sono persone che hanno segnato un<br />
tassello di realtà: l'hanno plasmata e firmata con il loro<br />
nome…perché nelle imprese al femminile c'è tutta la vita e la<br />
personalità tipica delle donne che hanno coltivato quel progetto e<br />
l'hanno fatto germogliare. Sempre c'è la sofferenza, il tempo tolto alla<br />
quotidianità, alla vita privata, alla famiglia, alle passioni. Sempre il<br />
coraggio di rischiare: spesso anche contro tutti. Imprese al femminile<br />
per parlare di un universo che esiste, che si muove e soprattutto che<br />
è in continua evoluzione. Incontri che ci hanno fatto fare un viaggio<br />
interessante tra imprese e aziende, tra novità e certezze, ma che<br />
soprattutto ci hanno fatto incontrare delle persone: che nell'avventura<br />
di quell' impresa, di quel progetto, di quella scommessa hanno<br />
rivelato la loro storia senza lesinarne gli eventi, anche quelli che<br />
potrebbero non essere raccontati, per convenienza. Senza il timore<br />
di farci conoscere gli aspetti più intimi, le paure, le debolezze, i<br />
momenti difficili. Contatti che hanno aperto degli scenari nei quali in<br />
tante si possono ritrovare. E ritrovare anche le proprie paure, le<br />
proprie incertezze, le proprie difficoltà….Perché questi profili vogliono<br />
essere un percorso narrato ma soprattutto visivo, attraverso un gioco<br />
di specchi dove le immagini aiutano altre immagini a farsi più nitide e<br />
più definite, più autentiche. Volti, voci e parole che denotano mondi<br />
diversi eppure simili: nati da una simile voglia di provare e di<br />
provarci. E di vincere. Con il coraggio di essere donne a tutto tondo:<br />
con la consapevolezza e l'orgoglio di esserci riuscite. Tante, le<br />
rubriche pensate al fine di indagare la donna nella sua quotidianità:<br />
quando lavora, quando è madre, quando è moglie, quando è amante<br />
ed anche quando si abbandona alle tentazioni del frivolo, perché<br />
anche questo è tipico delle donne. <strong>Di</strong> tutte.<br />
In netta antitesi ad una sempre crescente androginia…<br />
Si, certamente in contrasto a quella sorta di processo di<br />
“mascolinizzazione”, mi auguro non irreversibile, inizialmente<br />
utilizzato dalle donne per le loro rivendicazioni sociali ed in campo<br />
lavorativo, che sembrerebbe essere diventato fattore insito nella<br />
cultura della donna contemporanea sempre maggiormente portata<br />
a sviluppare qualità e comportamenti tipicamente maschili. Da parte<br />
loro, gli uomini stanno pure compiendo il loro cammino nella<br />
direzione femminile. La “rivoluzione sessuale” ha prodotto un<br />
avvicinamento tra i modelli comportamentali dei due sessi.<br />
L’atteggiamento tradizionalmente patriarcale e maschilista è<br />
destinato a sgretolarsi ed a riconoscere alla donna la pari dignità<br />
che nessun fondamento può continuare a negarle. E’ molto<br />
importante sottolineare però che, se i ruoli e le funzioni cambiano (e<br />
producono un arricchimento di esperienze), non va snaturata<br />
l’essenza fondamentale del maschile e del femminile. Questi due<br />
principi sono presenti in misura variabile in ogni persona,<br />
indipendentemente dal suo sesso biologico, ma lo stile e la<br />
colorazione restano quelli tipici della polarità del sesso biologico.<br />
Solo sul piano fisico il sesso è, in genere, ben definito; invece sul<br />
piano emotivo e su quelli mentale e spirituale c’è una grande varietà<br />
di sfumature. L’essere umano non deve essere definito dai suoi ruoli<br />
né condizionato dal sesso. Il sesso psichico può essere quindi<br />
diverso da quello fisico. Ma il fine di ogni individuo, maschio o<br />
femmina che sia, è di sviluppare armonicamente tutte le potenzialità<br />
psichiche, sia di tipo maschile che femminile.<br />
Il vostro potenziale lettore è…?<br />
<strong>Di</strong> alto livello socio/economico ad alto potere d’acquisto, i nostri<br />
lettori e lettrici sono opinion leader, decision maker, 100%<br />
consumatori attenti ai grandi marchi internazionali, agli status<br />
symbol, incuriositi dalle nuove tendenze di consumo ed alla ricerca<br />
di codici identificativi. Forte di uno straordinario portfolio di abbonati,<br />
<strong>Di</strong> <strong>Magazine</strong> arriva sulle scrivanie di Presidenti, Amministratori<br />
Delegati, <strong>Di</strong>rettori Generali e di tutti coloro che ricoprono<br />
responsabilità funzionali in organizzazioni complesse all’interno di<br />
aziende, istituzioni nazionali ed internazionali ed enti pubblici. La<br />
rivista, patinata ed accattivante nello stile grafico, rappresenta un<br />
punto di riferimento nel dibattito italiano sui modelli organizzativi<br />
dell’impresa al femminile…luogo di incontro privilegiato tra mondo<br />
accademico-consulenziale e mondo delle imprese favorendo un<br />
dibattito costruttivo e il confronto tra sistemi che producono<br />
innovazione: università, fornitori di tecnologie, associazioni, banche<br />
e istituzioni finanziarie.<br />
Amministratore di “World Service la Comunicazione Pensata”<br />
editore del <strong>magazine</strong> “DI”, è presidente di “aziendeassociate.it<br />
” sezione italiana della web community internazionale<br />
“I.I.PROMOTER” Istituto per la promozione del “Made in Italy”.<br />
Il suo slogan “Io, scommetto sulla rete” la vede testimonial di<br />
una campagna pubblicitaria volta ad investire sulle opportunità<br />
legate alla net economy…<br />
Sono convinta che la net economy rappresenti senza dubbio alcuno<br />
un fattore strategico di performance d’impresa, una sorta di<br />
condizione favorevole. L’importante è essere consapevoli che<br />
l’ingresso in Rete è solo in minima parte un problema tecnologico<br />
(che per altro è la parte più facilmente risolvibile) in quanto risulta<br />
prioritaria la necessità di creare una nuova cultura imprenditoriale,<br />
un nuovo modo di fare azienda, che comporta significative e radicali<br />
ricadute su tutti i settori dell’organizzazione aziendale, dalla struttura<br />
all’operatività, al marketing, alla commercializzazione e, non ultimo,<br />
l’adeguamento dell’immagine aziendale al nuovo mezzo di<br />
informazione al fine di offrire rapidamente e facilmente notizie sulle<br />
proprie produzioni. Scommettere sul web significa mettere in campo<br />
qualità e strategie, perché se è vero che il prodotto di pregio<br />
(qualsiasi esso sia) ha già in sé le potenzialità di affermarsi, è pur<br />
vero che il passa parola è da non ritenersi più lo strumento idoneo<br />
alla promozione in un mercato che ha superato, e che vuole<br />
superare per necessità in quanto la concorrenza lo impone, i vincoli<br />
territoriali.<br />
Lei è inoltre rappresentante istituzionale di Donne <strong>Impresa</strong> Uapi<br />
Confartigianato e presidente/coordinatore del network on line<br />
“<strong>Di</strong>.<strong>Donna</strong> International” (Dealing International Network<br />
Association) una grandissima rete di imprenditrici e manager<br />
(che conta oltre 50.000 iscritte in ambito globale 10.000 delle<br />
quali italiane) che ha come scopo principale la promozione e lo<br />
sviluppo delle potenzialità della donna…<br />
DI.DONNA INTERNATIONAL è un network pensato al fine di<br />
sostenere la politica delle Pari Opportunità e promuovere<br />
l’empowerment delle donne in un’ottica di condivisione delle<br />
conoscenze attraverso iniziative culturali ed azioni di sviluppo. La<br />
rete come punto di partenza di un cammino volto a sostenere i<br />
percorsi di carriera e di impresa attraverso modelli di eccellenza e<br />
come riferimento per tutte le donne che rivestono ruoli di<br />
responsabilità: un cammino durante il quale realizzare progetti fruibili<br />
che approfondiscano la reciproca conoscenza e rafforzino la<br />
determinazione al fine della costruzione di un mondo più giusto e<br />
senza discriminazioni di alcun genere.Vista la trasversalità di finalità<br />
e obiettivi, la rete si propone di coinvolgere le associazioni femminili<br />
di altri Paesi. Tutte le donne, siano esse riunite o meno in gruppi o<br />
associazioni, possono quindi aderire al progetto: la rete avrà infatti<br />
maggiore incisività e possibilità di crescita quanto più ampio sarà il<br />
contributo di idee e competenze che riceverà.<br />
Quale, a parer suo, l’atteggiamento delle donne nei confronti<br />
delle nuove tecnologie?<br />
Attualmente la globalità del mondo sta vivendo cambiamenti radicali<br />
nella società, nelle forme dell'economia, nelle relazioni tra i paesi e<br />
nei loro ambiti culturali, che hanno origine per una parte significativa<br />
nei nuovi contesti operativi e nelle opportunità messe a disposizione<br />
dalle tecnologie dell'informazione, che costituiscono infatti un<br />
elemento strategico per lo sviluppo dei sistemi produttivi e il loro<br />
contributo è ben definito e basato su modelli di crescita che si legano<br />
al loro uso. Le imprenditrici hanno colto il vantaggio di “arrivare<br />
ovunque” attraverso il canale informatico e tecnologico e stanno<br />
decisamente affinando la destrezza e la competenza per estendere<br />
collegamenti e rapporti fin dove la Rete lo consente. Indispensabile<br />
ora, un’adeguata formazione che permetta di approcciarsi con<br />
maggior disinvoltura ed efficacia alle nuove tecnologie.<br />
Aprirsi verso territori di mercato più ampi …una scelta non<br />
facile, soprattutto in riferimento al prodotto artigianale che,<br />
come sappiamo nella stragrande maggioranza dei casi, deve<br />
essere “toccato con mano” per goderne le peculiarità di pezzo<br />
unico, senza contare poi che spesso è fatto su richiesta o<br />
addirittura su misura...<br />
Tale scelta implica necessariamente un adeguamento dell’immagine<br />
aziendale al nuovo mezzo di informazione al fine di offrire<br />
rapidamente e facilmente notizie sulle proprie produzioni. È vero<br />
anche il prodotto artigiano è frutto di processi lavorativi complessi, in<br />
cui si manifestano i connubi tra creatività, abilità e qualità..questo<br />
però non deve, e non può, essere considerato un limite...tutt’altro. In<br />
tal caso, è necessario configurare attraverso una presentazione<br />
rapida, moderna ed esaustiva dell’attività dell’azienda, affinché si<br />
ponga l’accento sulla gamma dei prodotti, sui loro collegamenti con<br />
la storia e la tradizione, sulle loro caratteristiche anche dettagliate e<br />
su un’ampia gamma di possibilità offerte al cliente (reale o<br />
potenziale) per entrare in contatto, seguire o visitare l’azienda. Ma<br />
cogliere le opportunità di business a livello internazionale non<br />
significa solo intessere una rete di relazioni on line…significa anche,<br />
e soprattutto, affidarsi a persone, o meglio ad organizzazioni di<br />
consolidata esperienza nell'assistere imprenditori di molti Paesi e nel<br />
creare nuove strutture produttive e/o commerciali in Paesi esteri,<br />
sfruttando legislazioni locali particolarmente favorevoli a livello<br />
fiscale o di costo della manodopera, ricorrendo dove possibile a
finanziamenti agevolati o contributi a fondo perduto, allacciando in loco tutti i<br />
contatti e i rapporti necessari per far decollare una nuova impresa e renderla<br />
parte attiva di un gruppo internazionale. La pianificazione societaria e<br />
finanziaria internazionale non è più "semplice consulenza". Non basta dare<br />
consigli prescindendo da tutto il resto. Per ottenere risultati concreti bisogna<br />
saper attivare risorse umane e tecniche in ambito produttivo, finanziario,<br />
legale, tributario, nei diversi paesi del mondo. Con la stessa rapidità con cui<br />
agiscono gli imprenditori e gli uomini d'affari. Con il medesimo approccio nella<br />
soluzione dei problemi aziendali. Non è un caso che organismi quali l’ICE<br />
(Istituto per il Commercio Estero) e/o l’AEREC (Accademia Europea per le<br />
Relazioni Economiche e Commerciali), dal cui <strong>Presidente</strong> Ernesto Carpintieri<br />
ho ricevuto con grande soddisfazione il prestigiosissimo riconoscimento<br />
“<strong>Donna</strong> dell’anno” lo scorso dicembre a Roma, vantino una leadership<br />
consolidata nel project management di importanti operazioni di finanza<br />
internazionale e di accompagnamento nel processo di internazionalizzazione.<br />
NASCERE E DIVENTARE “GRANDI” IN<br />
CAMPO INTERNAZIONALE IN MENO<br />
DI TRE ANNI NON PUÒ CHE ESSERE<br />
CONSIDERATO UN SUCCESSO,<br />
SOPRATTUTTO PERCHÈ<br />
INIZIALMENTE ERO OSTACOLATA DA<br />
GRANDI, TENACI OPPOSITORI: LE<br />
DONNE. A TAL PROPOSITO NON<br />
POSSO ESIMERMI DAL RINGRAZIARE<br />
PROPRIO DUE UOMINI, SENZA IL CUI<br />
SOSTEGNO, PROBABILMENTE, AVREI<br />
DECISO DI GETTARE LA SPUGNA:<br />
BRUNO BALDASSARRI ED ALFREDO<br />
GATTAFONI, ENTRAMBI DIRIGENTI<br />
NAZIONALI DI DONNA IMPRESA.<br />
DOMANI? CONSOLIDARE IN CAMPO<br />
INTERNAZIONALE IL GRANDE<br />
NETWORK DI RELAZIONI GIÀ IN<br />
ESSERE AFFINCHÉ DIVENTI PER LE<br />
DONNE UN CONTENITORE DI<br />
OPPORTUNITÀ “REALI” CHE,<br />
PROPRIO NELLA<br />
COMPARTECIPAZIONE E NELLA<br />
UNITARIETÀ DI INTENTI, TROVI LA<br />
FORZA PER AFFERMARE IL DIRITTO<br />
ALLA DIFFERENZA NEL CONTESTO<br />
DELL’UGUAGLIANZA SOCIALE<br />
IL SERVIZIO FOTOGRAFICO E’ STATO REALIZZATO PRESSO LO STABILIMENTO BALNEARE CRAZY BEACH DI PORTO SAN GIORGIO - ITALY<br />
VALERIANA MARIANI INDOSSA:<br />
ABITO PRADA, GIOIELLI MORELLATO E BORSA LORIBLU
NEW CARRUBO<br />
TORTUGA<br />
BAGNI ANDREA<br />
LA CAPANNINA<br />
LE GALL<br />
“cool”<br />
DIVINAE MIMOSA FOLLIE 45<br />
“La notte per me è di<br />
casa. Ma non sono mai a<br />
casa di notte.”<br />
Nel mio vagare alla<br />
costante ricerca del<br />
fascino che solo la notte<br />
può darmi...echi<br />
lontani...sussurri e<br />
grida...risvegliano nella<br />
mia mente ricordi di<br />
musiche e ritmi....ah! quel<br />
ritornello riecheggia<br />
summer<br />
A SPASSO CON JACK TRA LE LOCATION<br />
COOL D’ITALIA<br />
martellante nella mia<br />
mente i ricordi si<br />
risvegliano...erano i<br />
lontani anni ’80...<br />
NOW I<br />
KNOW WHAT MADE<br />
OTIS BLUE..<br />
un ritmo<br />
che non può essere<br />
dimenticato...quindi<br />
seguitemi ed incontriamo<br />
le location più cool d’Italia<br />
per “un’estate al<br />
massimo...” Vasco<br />
docet...<br />
PAPEETE<br />
PINETA<br />
TI:ORO<br />
2009<br />
BAIA IMPERIALE<br />
Bella Vita<br />
summer 2009<br />
nella foto: Jack in un momento di meritato relax al Cafè Florian di Porto San Giorgio - ITALY<br />
www.captainjack.it<br />
www.donnaimpresa.com 99<br />
BELLAVITA
BAGNI ANDREA<br />
it’s cool<br />
Bagni Andrea ha creato un<br />
format cena e dopocena<br />
nel lontano 1995, quando<br />
in spiaggia si andava solo<br />
per prendere il sole.<br />
Cucina raffinata (da due<br />
anni anche con l’aggiunta<br />
del SUSHI), posizionato<br />
all’inizio del lungomare, è il<br />
locale più cool della riviera.<br />
Comitive di Marche ed<br />
Abruzzo spesso si<br />
mischiano a VIP che<br />
capitano per caso.<br />
Clientela molto<br />
selezionata, famosissimi i<br />
martedì divenuti dei veri e<br />
propri eventi della regione.<br />
Da vent’anni novità e<br />
creatività lo rendono un<br />
locale sempre attuale e da<br />
imitare.<br />
Lungomare Trieste 17_SAN BENEDETTO DEL TRONTO_ITALY<br />
BAIA<br />
IMPERIALE<br />
too magic!<br />
Via Paronamica_GABICCE MARE_ITALY<br />
La Baia Imperiale è considerata una delle<br />
10 discoteche più belle del mondo. Sul<br />
colle di Gabicce Mare immersa nel verde<br />
si specchia in un fantastico e azzurro<br />
Adriatico dominando tutta la riviera, tra<br />
statue di imperatori romani, bracieri<br />
accesi e le fantastiche colonne del<br />
tempio. Come in un sogno, entrare alla<br />
Baia è immergersi in un mondo fantastico.<br />
Al locale si accede da una maestosa<br />
scala di cento gradini in marmo bianco<br />
conailatiquattordicistatuediimperatori<br />
romani alte tre metri. Due obelischi di<br />
sette metri fanno da cornice alla fontana<br />
dove troneggia maestoso un bronzeo<br />
Nettuno. Sullo sfondo sei incredibili<br />
colonne di quattordici metri costituiscono<br />
la facciata del tempio. All'interno<br />
l'atmosfera surreale non si attenua, tra<br />
colonne, troni, sfingi, centurioni e ancelle<br />
si può vivere una magica serata tra una<br />
bellissima piscina e spazi all'aperto.<br />
All'ultimo piano tra le stelle, c'è la<br />
Terrazza dei Cesari, balcone dell'Adriatico<br />
con vista unica ed ineguagliabile per chi<br />
pretende sempre maggiori emozioni.<br />
COME DA 36 ANNI A QUESTA<br />
PARTE, IL NEW CARRUBO,<br />
DI AGROPOLI PORTA IL<br />
SOLE, IL MARE, IL<br />
DIVERTIMENTO, OSPITI E<br />
TANTA MUSICA NELLE<br />
CALDE NOTTI ESTIVE<br />
CALDE NOTTI ESTIVE<br />
Anche quest’anno la discoteca NEW CARRUBO si distingue per<br />
l’originalità delle sue proposte e per il divertimento assicurato che ogni<br />
sabato i clienti si godono fra le 4 consolle presenti nella poliedrica struttura<br />
del divertimento. Perfetta fusione tra natura e tecnologia il NEW<br />
CARRUBO è immerso in una macchia di verde incontaminato e domina il<br />
golfo di Salerno con un panorama da “Pelle d’oca”. Le strutture ciclopiche<br />
che affiorano tra gli alberi secolari, il mega-impianto audio di 50.000 WATT<br />
e le affascinanti fontane con le acque danzanti al ritmo della musica, lo<br />
rendono unico nel suo genere. Struttura adattata ad accogliere il ritrovo<br />
estivo più trendy della stagione, dove si riuniscono gli amanti della bella<br />
vita, e si consumano le notti fashion del golfo. Il pubblico di riferimento è<br />
esclusivo e selettivo. Va dai diciotto anni in su, comprende il modaiolo<br />
e chi esce solo per l’evento speciale, l’universitario e l’imprenditore.<br />
”A fare la differenza- mi dicono i titolari Elvira e Davide - sono<br />
l’eleganza, la riservatezza e una programmazione artistica di grande<br />
livello” filosofia che fa della loro night life la location cult per eccellenza.<br />
by Captain Jack<br />
NEW CARRUBO - AGROPOLI (SALERNO) ITALY<br />
r<br />
WEB: www.newcarrubo.it EMAIL - info@newcarrubo.it<br />
nelle foto:<br />
l’animazione e la location.<br />
<strong>Di</strong> fianco a destra i Titolari Elvira Naclerio e Davide Pecora.<br />
LA PROGRAMMAZIONE<br />
01/8 FILIPPO MARCHESINI DJ<br />
08/8 CHRISTIAN MARCHI DJ<br />
13/8 HAPPY NIGHT<br />
14/8 LA NOTTE DEI REGALI<br />
15/8 LUCA CAPUANO (Adriano Riva in "Centovetrine")<br />
19/8 HAPPY NIGHT<br />
20/8 GIGI D'AGOSTINO DJ SET<br />
21/8 REVIVAL ANNI 60/70/80<br />
22/8 ENERGY NIGHT<br />
NewCarrubo - Salerno - ITALY<br />
NEWCARRUBO<br />
Iloveyou<br />
www.donnaimpresa.com
La Capannina da un<br />
trentennio è il punto di<br />
riferimento estivo del<br />
popolo della notte per chi<br />
frequenta Castiglione<br />
della Pescaia e per chi<br />
vive in quella parte di<br />
Toscana che comprende<br />
Firenze, Siena, Arezzo e<br />
Grosseto. Chi dice<br />
Capannina dice<br />
divertimento, dice<br />
tranquillità, bella gente,<br />
bella musica. Su questo<br />
colle incantato<br />
LA CAPANNINA<br />
denominato Poggio<br />
d'Oro sono nate<br />
splendide storie d'amore<br />
e l'affetto per questo<br />
locale diretto da Davide<br />
it’s fashion<br />
Patrone si tramanda<br />
ormai da generazioni.<br />
Sfogliando l'album dei<br />
ricordi, sistemato alla<br />
sommità del colle di<br />
Poggio d'Oro, ci<br />
accorgiamo che da queste parti sono passati personaggi che hanno fatto la storia del mondo dello sport, della cultura, dello spettacolo ed anche<br />
della politica. Il tempo passa, ma la Capannina rimane, con un fascino che è difficile trovare da altre parti. Inoltre, ogni anno, si rinnova nel suo<br />
"interior design"...infatti in questa stagione presenta il nuovo privèe MONKEY! Valore aggiunto il venerdí, spazio di riferimento nelle altre serate per<br />
un pubblico piú selezionato. La storica struttura vanta inoltre un giardino sotto le stelle che gli esperti hanno inserito tra i dieci locali più "IN" d'Italia.<br />
PROGRAMMAZIONE:<br />
Oltre alle note serate del Venerdì (serata di<br />
riferimento di tutta la costa tirrenica, musica<br />
commerciale/house, presenze medie 1500/2000 in<br />
maggioranza donne); e del sabato (serata<br />
Monkeydiscopianobar, rigorosamente over 30 con<br />
selezione all'ingresso, alle ore 22 buffet a numero<br />
chiuso; prima parte della serata con pianobar e poi<br />
dj set revival/commerciale); si aggiungono le serate<br />
a tema della domenica (domenica 9 agosto Festa<br />
Facebook oppure 16 agosto Nutella Party) genere<br />
musicale HappyMusic; infine a cavallo di farragosto<br />
il locale resterà aperto tutte le sere (dal 7 al 23<br />
agosto) con svariate iniziative e sorprese<br />
organizzando come sempre serate all' insegna del<br />
divertimento e della bella musica e solo<br />
esclusivamente per la bella gente!!!<br />
Chi è Davide Patrone:<br />
Davide (nella foto in alto a sinistra con la bellissima<br />
Belen Rodriguez) è il titolare della famosissima,<br />
suggestiva location La Capannina<br />
“ Sono nato a La Spezia il 27 agosto 1968 - ci dice -<br />
dove frequentando da ragazzo la versilia mi sono<br />
appassionato del mondo della notte, ma Senese di<br />
adozione (risiedo a Siena da 1988 prima per motivi<br />
Universitari e poi per lavoro) gestisco locali nel<br />
senese e nel grossetano da vent'anni; sono anche<br />
responsabile provinciale di Assointrattenimento per<br />
le provincie di Siena e Grosseto, associazione<br />
nazionale che si occupa di discoteche.”<br />
www.donnaimpresa.com<br />
Loc. Poggio D’Oro_CASTIGLIONE DELLA PESCAIA_GROSSETO_ITALY<br />
Magica<br />
estate 2009<br />
tra cene,<br />
happy hours<br />
e<br />
tanto<br />
divertimento<br />
aperitivi<br />
moda<br />
<strong>Di</strong>vinae Follie di Bisceglie: stesso nome e stessa famiglia a gestirlo da sempre che vanta la capacità di proporre<br />
ambiente e attrazioni all’avanguardia. Leo Mastrogiacomo e la sorella Titti sono oggi saldamente al timone di<br />
questa struttura impressionante, non solo per longevità ma anche per abbondanza di spazio e varietà dell’offerta.<br />
Una superficie di 17.000 metri quadrati che comprende ristorante, piscina, discoteca e lounge bar, soddisfacendo<br />
la richiesta della clientela a 360°. La loro struttura, sulla cresta dell’onda da quasi 20 anni, richiama una clientela<br />
d’elite ed è aperta dalle 8 del mattino alle 4 di notte.<br />
DIVINAE FOLLIE<br />
it’s number one<br />
PROGRAMMAZIONE<br />
01 Agosto “Moogfest”<br />
Guest D.j. Michael<br />
Mayer<br />
08 Agosto San Lorenzo<br />
night + Guest<br />
14 Agosto “Pirata<br />
Party” ( in piscina)<br />
15 Agosto “Il ritorno<br />
delle Sirene”<br />
22 Agosto “Summer<br />
Carnival”<br />
JUSTX@Try To Fly<br />
Guest Dj Nick Curly<br />
29 Agosto “Woodstock<br />
Celebration<br />
1969@2009”<br />
www.donnaimpresa.com
TI:ORO<br />
it’s the night life<br />
PROGRAMMAZIONE<br />
Il venerdì: serata per un<br />
pubblico adulto, si parte con<br />
la cena e musica dal vivo<br />
che spazia dal jazz alla<br />
bossanova allo swing e a<br />
quella napoletana. Per il<br />
dopo cena musica 70/80’<br />
Il sabato: cena alla carta.<br />
Per la notte Happymusic per<br />
un pubblico giovane.<br />
La domenica: happy hour.<br />
Si inizia alle 17.00 circa con<br />
della musica latina per poi<br />
continuare con dei Guest<br />
fino alle 21.00/22.00 circa.<br />
nella foto: la titolare Simona<br />
Amadio (intervista a pag.31)<br />
Lungomare<br />
PORTO SANT’ELPIDIO<br />
FERMO<br />
ITALY<br />
TORTUGA<br />
the music<br />
Il Tortuga è una struttura che nasce 42<br />
anni fà come dancin club nell'arco degli<br />
anni ospitando i più grandi interpreti<br />
della musica leggera italiana. Oggi è<br />
una location polivalente da vivere 24<br />
ore al giorno...durante la stagione<br />
estiva infatti ha a disposizione una<br />
splendida spiaggia, un bar aperto dalle<br />
ore 7 di mattina, un ristorante aperto<br />
sia a pranzo che a cena, un'area relax<br />
con piscina e una discoteca che vive<br />
365 giorni l'anno. Nel periodo<br />
invernale, durante il fine settimana, la<br />
discotecaTortuga ospita due tra le<br />
serate più frequentate della costa: il venerdì con aperitivo e disco 70/80 ed il sabato con la<br />
<strong>Di</strong>sco Fashion del momento. Nel periodo estivo il Tortuga apre lo spazio esterno suggestivo e<br />
particolare dove vengono ospitati i migliori djs e vocalists del panorama nazionale. I titolari<br />
della struttura sono i fratelli Marco e Roberto Pola, mentre la direzione artistica è affidata<br />
all'Agenzia Internos Italia Produzione Eventi Pepos e Max. www.tortugaclub.it<br />
LA PROGRAMMAZIONE:<br />
Agosto 2009 Sabato notte + 15 Agosto RE-LIGHT ORCHESTRA + 29 Agosto Gianni Morri<br />
Settembre tutti i sabato notte + sabato 5: Filippo Marchesini dj<br />
MONTESILVANO<br />
PESCARA_ITALY<br />
nella foto: Janos in una performance live nel suo suggestivo locale sito nel cuore della<br />
parte vecchia di P.S.Giorgio. Sullo sfondo la bellissima Vaida Rudyte.<br />
JANOS<br />
musician &dj<br />
Janos Murri è nato a Porto<br />
San Giorgio il 22/04/1980.<br />
“ Ho iniziato a suonare la<br />
chitarra 22 anni fa'...5 TOUR<br />
europei, 4 album all'attivo...ho<br />
collaborato con due band<br />
austriache come chitarrista<br />
session per i live. Dj dal 1997,<br />
ho lavorato nei locali alla moda<br />
d'italia. Appena rientrato dalla<br />
Grecia, dove sono stato un Dj<br />
Guest, ho vissuto a Milano per<br />
un anno e mezzo...mi piace<br />
ricordare che sono arrivato a<br />
Milano solo con una valigia e la<br />
mia chitarra. In un anno ho<br />
collaborato con i piu grandi<br />
artisti nazionali e internazionali”.<br />
in questo momento Janosz dj<br />
stà iniziando una nuova<br />
collaborazione con lo staff<br />
BORN2BHOT capitanato da<br />
VAIDA RUDYTE...ma di questo<br />
parleremo in maniera<br />
approfondita nel prossimo<br />
numero “...ahahahahaha...come<br />
ben sai Jack - mi dice Janos -<br />
ho anche L'Osteria del Teatro<br />
situata nel centro storico di<br />
Porto San Giorgio..un locale<br />
dove tutto è possibile... ”<br />
Si...è proprio vero amici<br />
miei...una location dove tutto è<br />
possibile...Jack vi consiglia<br />
dell’ottima carne annaffiata da<br />
un rosso Morellone<br />
straordinario...poi a nanna...!!!.<br />
nella foto: Janos Dj<br />
clubzen<br />
new season 2009/2010<br />
PORTO SAN GIORGIO<br />
FERMO_ITALY<br />
www.donnaimpresa.com
Pot<br />
Annalaura Giorgio/press office<br />
nelle foto da destra:<br />
New Generation summer 2009<br />
Roberto, Giada e Marco<br />
nella foto da sinistra:<br />
Daniele e Luca<br />
www.donnaimpresa.com 106<br />
www.donnaimpresa.com
Laura Frati<br />
GUCCI<br />
Daniela<br />
MARCHETTI<br />
GRUPPO SNAIDERO<br />
Anna Paola<br />
SNAIDERO<br />
CONDUTTRICE TV SKY 830<br />
DONNE E<br />
UOMINI<br />
possono<br />
influenzare la<br />
società e<br />
l’economia in<br />
egual misura<br />
e con pari<br />
cognizione.<br />
Grazie alle<br />
loro<br />
conoscenze,<br />
alla loro<br />
intelligenza e<br />
alla loro<br />
saggezza,<br />
possono<br />
creare dalla<br />
“differenza” il<br />
valore<br />
aggiunto in<br />
imprese ed<br />
istituzioni.<br />
Un pensiero alternativo che<br />
pur riaffermando il diritto<br />
all'uguaglianza, abbia però<br />
la capacità di confrontarsi e<br />
di riaccendere il dibattito<br />
uomo-donna in un'ottica<br />
diversa, quella dell'unità di<br />
intenti e della condivisione<br />
dei grandi temi sociali.<br />
Perché il futuro è di tutti..<br />
ANTEPRIMA<br />
nel prossimo numero<br />
Conny<br />
AMATO<br />
PRESIDENTE ASS. AIDDA GIORNALISTA TV 7 GOLD<br />
Alessandra<br />
FAGOTTI<br />
GRUPPO ELICA<br />
Catherine<br />
HARRIS<br />
Laura M.<br />
& Vittoria C.<br />
Simona<br />
AMADIO<br />
Piera<br />
M.<br />
15 21<br />
Marina<br />
CVETIC<br />
25 29<br />
Daniela<br />
GEMENTI<br />
31 33<br />
Gianna<br />
DETONI<br />
35 37<br />
Anna<br />
FERRARIS<br />
VALERIANA<br />
MARIANI<br />
AMMINISTRATORE<br />
di World Service<br />
la comunicazione<br />
pensata<br />
EDITORE<br />
<strong>Donna</strong> <strong>Impresa</strong><br />
<strong>Magazine</strong><br />
PRESIDENTE<br />
Donne <strong>Impresa</strong> (ap/fm)<br />
PRESIDENTE<br />
di Aziende Associate<br />
PRESIDENTE NAZIONALE<br />
DI.<strong>Donna</strong><br />
International<br />
BUSINESS AL FEMMINILE<br />
a cura di <strong>Valeriana</strong> <strong>Mariani</strong><br />
DONNA IMPRESA MAGAZINE MILANO - ROMA<br />
PORTO SAN GIORGIO ITALY<br />
www.donnaimpresa.com 13
HARRIS<br />
1<br />
Foto 1 - Catherine con il coniuge David Harris a sinistra e il figlio Tristan ad<br />
un Business Luncheon della Camera di Sydney<br />
Foto 2 - Catherine Harris al Business Luncheon della Camera di Sydney<br />
Foto 3 - La famiglia Harris a cavallo<br />
Foto 4 - La famiglia Harris in vacanza in Croazia nel 2008<br />
Foto 5 - I componenti della famiglia Rossi in un momento di relax<br />
2<br />
E’ a capo dell’azienda<br />
leader nella<br />
distribuzione di<br />
ortofrutticoli in<br />
Australia, con 20<br />
magazzini dislocati in<br />
tutto il paese e piú di<br />
1000 dipendenti. Ha<br />
trascorsi politici al<br />
vertice dell’ente<br />
preposto alla tutela<br />
dei diritti delle donne<br />
sul posto di lavoro e<br />
di direttore<br />
dell’Accademia<br />
Nazionale per la<br />
<strong>Di</strong>fesa. Siede nei<br />
consigli di<br />
amministrazione di<br />
numerosi enti pubblici<br />
e privati. E’ stata<br />
insignita di diversi<br />
riconoscimenti<br />
onorari, tra cui la<br />
nomina a Ufficiale<br />
dell’Ordine d’Australia<br />
e una Medaglia del<br />
Centenario al<br />
Servizio Pubblico per<br />
“meriti straordinari”.<br />
Catherine (Rossi in)<br />
Harris, <strong>Presidente</strong> di<br />
Harris Farm Markets,<br />
é indiscutibilmente<br />
una donna di<br />
successo.<br />
Eppure dalla sua<br />
persona e dai suoi<br />
modi traspaiono la<br />
semplicitá, la<br />
www.donnaimpresa.com 15
dolcezza e la<br />
cordialitá di chi<br />
sembra aver trovato la<br />
serenitá, l’equilibrio, il<br />
giusto compromesso<br />
tra vita pubblica e<br />
privata. In ogni gesto,<br />
anche il piú banale,<br />
come offrire un caffé,<br />
esprime un senso di<br />
delicata accoglienza,<br />
come se ti invitasse<br />
ad entrare pian piano<br />
nel suo mondo, in<br />
punta di piedi. Se é<br />
arrivata dov’é,<br />
Catherina lo deve sí,<br />
alla sua<br />
determinazione e<br />
pragmaticitá, ma<br />
anche al sostegno<br />
della sua numerosa<br />
famiglia e al suo<br />
amore per le cose<br />
semplici. La sua vita é<br />
riassunta nel titolo di<br />
un Business<br />
Luncheon organizzato<br />
dalla Camera di<br />
Commercio Italiana di<br />
Sydney in suo onore,<br />
lo scorso anno:<br />
“Family, food and fun”.<br />
Famiglia, buona tavola<br />
e gioia di vivere: tre<br />
elementi ben<br />
riconoscibili, che<br />
affondano le proprie<br />
radici nell’ascendenza<br />
di Mrs Harris.<br />
Il suo bisnonno, Maffio Rossi, oltre ad essere il capostipite della sua<br />
famiglia, é anche il fondatore dell’Italian Chamber of Commerce,<br />
sorta nel lontano 1922. Quanto sono importanti per lei le sue origini<br />
italiane?<br />
Sono parte di una coscienza collettiva, parte della mia identitá, della mia<br />
stessa anima. Ogni volta che visito l’Italia, mi sembra di averci sempre<br />
vissuto. Curiosamente molti dei miei figli e nipoti stanno cercando di<br />
ottenere la doppia cittadinanza, cosa che credo sia possibile se il proprio<br />
nonno era italiano... in questo caso non saprei dire, visto che si tratta<br />
addirittura di un bisavolo!<br />
Cosa c’é di australiano nel suo carattere, e cosa di italiano?<br />
<strong>Di</strong>rei che la mia personalitá australiana é definita soprattutto dall’amore<br />
per la campagna, dalla sintonia e dall’empatia con la nostra aspra terra.<br />
Penso che anche il gusto per l’irriverenza e l’ironia, la predilezione per<br />
la semplicitá e il mio essere sempre coi piedi per terra, mi derivino dalle<br />
medesime radici. La mia personalitá italiana, invece, si denota<br />
nell’amore per i grandi ritrovi di famiglia, per il cibo, per le risate e<br />
l’allegria, per i rapporti e l’affettivitá, cosí come nella mia passione per<br />
la cultura, per l’arte, la bellezza e il design.<br />
Con quale frequenza si reca in Italia? Quali sono le sue impressioni?<br />
Sono una visitatrice regolare del vostro paese. Ci sono stata diverse volte<br />
con i miei genitori, in passato, ma vado tuttora abbastanza spesso.<br />
Abbiamo anche vissuto a Firenze, per un anno, negli anni ‘60. Ci<br />
trasferimmo ad abitare in una villa antica di proprietá dei Ferragamo,<br />
nostri cari amici di famiglia. Furono davvero generosi e per noi fu<br />
un’esperienza meravigliosa. Anche per questo motivo ogni volta che<br />
torno in Italia e un po’come se tornassi a casa.<br />
Si definirebbe una persona razionale od emotiva?<br />
Emotiva, senza ombra di dubbio. Se da una parte, peró, questo aspetto<br />
del mio carattere, piú spontaneo e genuino, tenderebbe a prevalere,<br />
dall’altro é chiaro che lavorare nel business e nel settore pubblico<br />
richiede di essere guidati costantemente dalla razionalitá.<br />
Ci parli della sua famiglia...<br />
Sono sposata e ho cinque figli. Mio marito, David, é il CEO della societá ed é molto dedito e appassionato del suo lavoro.<br />
Ama la sua professione e ama la sua azienda. Dei nostri cinque figli, tre lavorano per la Harris Farm, dopo aver maturato<br />
esperienze diverse in campo finanziario, ingegneristico e commerciale; uno é nel settore alberghiero e gestisce un proprio<br />
ostello sulla costa est, tra Bondi e Coogee, mentre il mio ultimogenito é addetto stampa di Kevin Rudd (il Primo Ministro<br />
australiano, ndr). Come vede, hanno tutti profili di alto livello e posizioni prestigiose.<br />
Quanto é importante la famiglia per lei e come riesce a combinare il suo ruolo di madre con quello di imprenditrice e<br />
personaggio pubblico?<br />
Con difficolta’. Quando i ragazzi erano piccoli ho dovuto fare dell’equilibrismo. Penso che sia veramente difficile per una<br />
donna ricoprire entrambi i ruoli allo stesso tempo, perché entrambi gli ambiti inevitabilmente ne risentono; la tua vita privata<br />
ne soffre, cosí come il tuo business. Non puoi essere una donna di potere e allo stesso tempo pretendere la piena serenitá<br />
familiare. Il punto é che sei costretta a fare dei sacrifici, ma é solo un passaggio della tua esistenza. Ci sono periodi come<br />
questo in cui non si hanno piú da seguire i figli, ma in compenso hai dei genitori anziani e dei nipoti che cominciano a<br />
richiedere attenzioni; ecco che siamo chiamate nuovamente a mantenere l’equilibrio fra piú ruoli. A mio parere questa é un<br />
capacitá esclusiva delle donne, che gli uomini non hanno.<br />
Quanto é contata la presenza di sua madre nella sua vita?<br />
Moltissimo. Mia madre aveva 10 figli e lavorava. Non si é mai lasciata opprimere dalla professione: amava quel che faceva e<br />
inseguiva l’amore nelle cose. E’un aspetto che ho fatto mio: cerco sempre di rimanere attaccata il piú possibile a quel che<br />
amo, ovvero il mio lavoro e la mia famiglia.<br />
Quando era bambina cosa avrebbe voluto diventare?<br />
Un architetto. E ancora lo voglio diventare!<br />
In qualitá di <strong>Di</strong>rettore dell’Affirmative Agency Action, in passato lei ha piú volte alzato la voce a difesa dei diritti delle<br />
donne sul posto di lavoro; cosa c’é rimasto da fare a riguardo nella societá australiana?<br />
Molto, a dire il vero. Credo infatti che non si apprezzi a pieno il ruolo che le donne svolgono nella famiglia. Si fa un gran<br />
parlare di madri e casalinghe meravigliose, ma mi sembra che la gente sappia attribuire il giusto valore allo sforzo che la<br />
donna fa per mantenere unito il tessuto sociale della comunitá: non viene riconosciuto, non é tenuto in considerazione, non é<br />
valorizzato. E come conseguenza di ció, se trasponiamo questo in ambito lavorativo, constatiamo innanzitutto come la donna<br />
sia costretta mantenere questo equilibrio che non le consente di dedicarsi al 100% alla professione; d’altro canto, pur<br />
portando queste sue qualitá nel lavoro, anche in questo caso esse non vengono riconosciute, apprezzate, considerate, stimate.<br />
Penso che questo sia il problema piú grosso. Fortunatamente oggi non si dá piú il caso di uomini che si sorprendono perché<br />
ricopri un ruolo di rilievo, come avveniva fino a quindici anni fa.<br />
In base alla sua esperienza, quanto differisce l’attuale condizione delle donne sul posto di lavoro rispetto al passato?<br />
3
Dei cambiamenti effettivamente ci sono stati. Oggi, quando sei coinvolta in business di alto<br />
livello e partecipi a un consiglio di amministrazione o a una riunione importante, la gente non<br />
nota che sei una donna, ti considera semplicemente un contributor, un altro collega seduto<br />
intorno al tavolo. Ricordo, dagli anni trascorsi nel settore privato, che solo per il fatto di essere<br />
avvistata in giro per l’ufficio eri considerata automaticamente una segretaria; ora non é piú<br />
cosí, fortunatamente. Detto questo, quando si tratta di scegliere il leader del gruppo, ancora<br />
non si pensa a una donna. Anche il linguaggio ha la sua importanza: se si deve decidere, ad<br />
esempio, chi diventerá il prossimo chairman (presidente, ndr), tutti si guardano intorno per<br />
valutare chi sará l’uomo, il fortunato! C’é ancora una certa ossessione per il comando.<br />
Rispetto al resto del mondo, l’Australia in che posizione si colloca, in termini di status<br />
della donna?<br />
A un livello alto, naturalmente, rispetto a molti paesi, ma non cosí alto come altre nazioni<br />
sviluppate, quali Stati Uniti, Inghilterra, Svezia o Francia. Un aspetto particolare, per cui gli<br />
australiani non si distinguono in positivo, mi é apparso chiaro in seguito ai miei viaggi in<br />
Italia: sebbene nel vostro paese vi sia una minor presenza femminile nel mondo della politica e<br />
del business, é pur vero che gli italiani amano le donne, amano stare con loro, godere della<br />
loro compagnia. Il che non accade qui in Australia. I giovani infatti adorano lo sport, il<br />
divertimento, le uscite di gruppo, cosí come gli italiani, ma non dedicano la stessa attenzione<br />
alle donne. Prenda il tipico barbeque australiano: tutti i ragazzi da una parte, tutte le ragazze<br />
dall’altra!<br />
Quando crede che l’Australia sará pronta ad eleggere una donna come Primo Ministro?<br />
In questo caso credo che sia una questione di capacitá. Julia Gillard (l’attuale vice Primo<br />
Ministro australiano, ndr) é una politica straordinaria; Kevin Rudd sta facendo un ottimo<br />
lavoro, ma nel caso decidesse di farsi da parte, credo proprio che gli elettori darebbero fiducia<br />
alla Gillard, in questo momento. Solo un anno fa l’opinione pubblica sarebbe stata<br />
leggermente spaventata dall’idea che una donna potesse ricoprire un incarico da leader, ma<br />
ora che la si é vista all’opera, credo che sarebbe pronta ad accettarla.<br />
Cosa significa essere donna, per lei?<br />
Questa é proprio una bella domanda! E’un po’come essere una direttrice d’orchestra, che<br />
cerca di riportare tutte le forze a un’armonia, forze delle quali non ha necessariamente il<br />
controllo.<br />
Lei é anche <strong>Di</strong>rettore del Museum of Contemporary Art e Consigliere presso l’Universitá<br />
del New South Wales (che l’ha insignita di una laurea ad honorem); siede inoltre<br />
nell’organo consultivo dell’Australian School of Business e dell’Australian Graduate of<br />
Management. Bellezza, educazione, affari: cosa unisce questi tre elementi? Su cosa<br />
incoraggerebbe ad investire le prossime generazioni?<br />
La connessione fra queste aree é l’eccellenza. Il museo, l’Universitá, la scuola di Management,<br />
sono tutte espressioni di eccellenza, di elevazione dello spirito umano, in un certo senso, ai<br />
massimi livelli, per ciascuno di questi ambiti. Alle prossime generazioni consiglierei di<br />
investire nell’ambiente e soprattutto nelle relazioni umane, per imparare meglio chi siamo ed<br />
evolverci, comprendere i meccanismi comunicativi e diventare piú consapevoli l’uno dell’altro,<br />
quindi piú solidali. Piú numerosi diventiamo, piú viviamo a stretto contatto, per cui si rende<br />
necessario capire che se, ad esempio, una persona é astiosa, molto probabilmente nasconde in<br />
sé una qualche paura. Poi dovremmo investire di piú anche nella salute. In ogni caso<br />
dovremmo sempre sostenere l’eccellenza, in qualsivoglia sfera.<br />
Come le piace rilassarsi?<br />
Mio marito ed io adoriamo l’equitazione. Ogni due settimane circa, ci dirigiamo nella nostra<br />
fattoria sulle Blue Mountains e facciamo lunghe passeggiate a cavallo di tre, quattro, anche<br />
cinque ore. Amiamo la natura, la campagna. Essendo nel business del mercato ortofutticolo,<br />
siamo l’unica famiglia che non avrebbe bisogno di crescere alberi da frutto, dal momento che<br />
possiamo procurarci tutto con estrema facilitá, eppure nella nostra proprietá abbiamo aranci,<br />
meli, peschi, ciliegi. Coltivare é un altra nostra grande passione.<br />
Lei cucina? Qual é il suo piatto preferito?<br />
Io adoro cucinare, non importa cosa! In famiglia ci piace scherzare con una battuta: “mamma<br />
mette su l’arrosto per la famiglia”... un conto é dirlo a casa, un altro quando ci ritroviamo tutti<br />
su in fattoria: finisco sempre per cucinare per trenta persone! La cosa non mi pesa, anzi. Mi<br />
piace quando la cucina si riempie di gente a cui dare disposizioni: tu peli le patate, tu fai<br />
questo, tu fai quello... tutti partecipano e questa cosa, molto italiana, mi piace da morire.<br />
Cresciamo anche diverse erbe, che poi utilizzo per aromatizzare l’arrosto. Quest’anno<br />
abbiamo persino fatto le pesche sciroppate.<br />
Il suo sogno nel cassetto o l’obiettivo ancora da raggiungere?<br />
L’unico obiettivo da raggiungere é quello di vivere e godere del presente, senza aver alcun<br />
obiettivo. <strong>Di</strong> essere appagata di quello che sto facendo adesso, in questo momento, senza<br />
essere tenuta a conseguire chissá quale risultato, ma continuando semplicemente ad amare<br />
quello che faccio.<br />
di Luigi <strong>Mariani</strong><br />
Catherina Harris<br />
business al femminile<br />
4<br />
5
In 28 anni di attività, l’azienda Masciarelli è riuscita a<br />
raggiungere i vertici della vitivinicoltura, in Italia e nel<br />
mondo, e una considerevole parte di questo successo è<br />
certamente dovuta a Marina Cvetic. Nel 1987, durante<br />
una visita ad una cantina sociale in Croazia, Gianni<br />
Masciarelli incontrò Marina, all’epoca studentessa di<br />
tecnologia alimentare all’università di Belgrado. Da<br />
quell’incontro nacque un legame privato e professionale e<br />
i due si unirono in matrimonio nel 1989.<br />
Nata a Belgrado nel 1967, Marina Cvetic ha vissuto in Croazia, Austria, Germania. <strong>Di</strong>namica, tenace e con le idee molto<br />
chiare, Marina Cvetic presto impresse la sua personalità nell’azienda del marito, creando una delle linee più rappresentative<br />
della Masciarelli, a lei dedicata (la linea “Marina Cvetic”, che comprende il Montepulciano, il Trebbiano, lo Chardonnay, il<br />
Cabernet Sauvignon). Risalendo alle sue origini, Marina racconta che il suo nonno croato produceva vino in grandi botti di<br />
castagno, sia per la sua numerosa famiglia che per i molti turisti tedeschi che visitavano la costa dalmata della Croazia. Marina<br />
lo aiutava sin da bambina a pigiare l’uva in grandi botti aperteeatrasferireilvinoinbottipiùpiccole.Lasuainfanziaèstata<br />
perciò vissuta fra gli strumenti del vino, respirando l’aria e la filosofia del vino. Sin dall’età di 12 – 13 anni cominciò<br />
personalmente ad acquistare i più diversi vini per degustarli con la sua famiglia ed i suoi amici. Marina è stata la critica più<br />
severa di Gianni Masciarelli, sia nei vigneti che in cantina.<br />
Presto i due cominciarono ad assaggiare insieme i vini nelle diverse fasi produttive, dalle vigne alle botti e infine alle bottiglie.<br />
La sua esperienza si è formata sul campo, in oltre venti anni di duro lavoro insieme a Gianni. Negli anni a seguire, Marina ha<br />
cominciato ad occuparsi della commercializzazione e della gestione aziendale.<br />
1<br />
CVETIC<br />
SEMIVICOLI<br />
ABRUZZO<br />
ITALY<br />
www.donnaimpresa.com 21
Dopo tanti anni, Gianni e Marina tornarono insieme in Croazia, e<br />
quando Gianni annunciò all’ottantaquattrenne nonno di Marina che<br />
i vini da lui prodotti erano i migliori che avesse mai assaggiato, il<br />
nonno scoppiò in lacrime. Sin dal primo giorno, Marina ha<br />
apportato dei cambiamenti in azienda, aiutando un giovane<br />
abruzzese a realizzarsi e realizzare il suo sogno, girando il mondo<br />
da un continente all’altro in più di venti anni, credendo insieme<br />
nell’eccellenza del Montepulciano d’Abruzzo. Marina possiede la<br />
sua azienda agricola in cui produce 4 tipi d’olio (tutte monovarietali,<br />
autoctone abruzzesi: la dritta Loretana, la carboncella, il frantoio, il<br />
leccino) e il suo vino “Iskra” (dallo slavo, “scintilla”). Insieme<br />
Gianni e Marina hanno creato la Masciarelli <strong>Di</strong>stribuzione, che<br />
distribuisce vini francesi e tedeschi sul territorio nazionale. Fra i<br />
riconoscimenti ricevuti, quello di Imprenditrice dell’anno 2006 dalla<br />
rivista abruzzese “Abruzzo <strong>Impresa</strong>”, “<strong>Donna</strong> del Vino e della Vita”<br />
per “Il Golosario 2008” di Paolo Massobrio; Marina Cvetic appare<br />
inoltre nel volume appena pubblicato dall'editrice di area teutonica<br />
AT Verlag dal titolo “Weinfrauen - <strong>Di</strong>e Besten Winzerinnen Europas<br />
und Ihre Weine", (Le donne del Vino - Le migliori Produttrici<br />
Europee ed i loro vini", edizione AtVerlag 2008), in cui vengono<br />
nominate solo 7 "Wine Women" italiane. Dall’unione di Gianni e<br />
Marina sono nati 3 figli: Miriam Lee, Chiara Ludovica e Riccardo<br />
Amedeo. Marina Cvetic è attualmente la principale figura di<br />
riferimento dell’azienda.<br />
PALAZZO BARONALE<br />
DI SEMIVICOLI<br />
Una nuova, antica dimora<br />
nell’Abruzzo più segreto<br />
C’è una terra dove chi lascia andare lo sguardo osserva ancora un<br />
paesaggio assai simile a quello che videro i viaggiatori del “grand<br />
tour”: una terra di singolare bellezza, fiera e maestosa. Siamo<br />
nell’Abruzzo più vicino alla Majella, la montagna sacra. La<br />
montagna madre, imponente e grandiosa, che abbraccia paesi<br />
fortificati e minuscoli centri storici. Come San Martino sulla<br />
Marrucina, piccolo e antico borgo di mille anime. E’ qui la frazione<br />
di Semivicoli, su un colle a cavallo di un fiume e un torrente, e uno<br />
scenario naturale emozionante. Ad una manciata di chilometri<br />
Guardiagrele, come un merletto in pietra e ori. In questa cornice<br />
ambientale che affascina per i silenzi, le tradizioni millenarie, gli<br />
scorci naturali, ha appena aperto i battenti, dopo un attento e lungo<br />
restauro conservativo, una dimora affascinante. Un palazzo baronale<br />
costruito tra Sei e Settecento, un gioiello di famiglia che si rivela<br />
agli “amici”, a quei viaggiatori-ospiti affascinati da una terra aspra e<br />
bellissima dove c’è ancora tanto da scoprire. E’ la Casa della<br />
famiglia Masciarelli, di Gianni Masciarelli, un uomo del vino tenace<br />
e appassionato, un vignaiolo di alto profilo che ha contribuito a<br />
scrivere la storia dell’enologia abruzzese e troppo prematuramente<br />
scomparso. “Un vignaiolo a modo suo”, citando il titolo di un bel<br />
libro su di lui, appena pubblicato. Una famiglia del vino dalla<br />
vocazione innata e cresciuta nell’amore sconfinato per questa terra e<br />
per le tradizioni radicate. Una famiglia per cui la vite rappresenta un<br />
segno forte di appartenenza al territorio. E’ una residenza per amanti<br />
del bello meno sfruttato e battuto, un po’ nascosto e segreto che<br />
conserva inalterata l’autenticità dei luoghi. Ancora un luogo “vero”<br />
2<br />
Foto 1 - Scorcio di una suite<br />
Foto 2 - Esterno facciata notte Palazzo Baronale<br />
...state pensando ad un luogo in Italia dove<br />
ancora provare l’emozione della scoperta,<br />
del non inflazionato, del “riservato” a chi è<br />
in grado di scoprire la bellezza e il silenzio?<br />
State pensando ad una destinazione per<br />
l’autunno, a cominciare da settembre<br />
quando le viti cominciano a tingersi di<br />
rosso? Magari vi può far piacere sapere che<br />
immersa tra i vigneti ha appena aperto una<br />
dimora di charme assolutamente speciale, il<br />
Palazzo di Semivicoli, mix tra antico e<br />
design contemporaneo tra il mare e la<br />
“Majella, con uno splendido giardino.<br />
“
dove sentirsi a casa propria e ritrovare serenità e armonia. E’<br />
l’ex PALAZZO PERTICONE in Semivicoli di Casacanditella.<br />
Già solo il nome evoca atmosfere e fascino desueti: un luogo<br />
dove i ricordi e i segni del passato (gli stessi materiali utilizzati<br />
per il restauro sono antichi) si intrecciano con elementi di<br />
raffinata contemporaneità come negli ambienti della tasting<br />
room e quelli dedicati a raffinati incontri culturali, seminari,<br />
piccoli concerti. O la sala fitness. Il portico, un frantoio in pietra<br />
e la bottaia, la neviera, uno spazio totalmente ipogeo di grande<br />
fascino. E ancora, un giardino storico quasi segreto, uno spazio<br />
di meditazione, l’antica chiesetta privata. Varcato il portone<br />
imponente, si sale al primo piano dove sorprende un’atmosfera<br />
agée: materiali e colori originari, camini in pietra, logge, cucine,<br />
dispense. Ambienti per la lettura, salotti per incontrarsi e<br />
conversare, mobili d’epoca, ma senza alcuna austera severità.<br />
Anzi tutta l’intimità e il calore di una casa borghese d’altri<br />
tempi, ma che sembra essere stata abitata fino ad un attimo<br />
prima. Toni raffinati e discreti e la patina del tempo.<br />
Un'accoglienza di gentilezza e garbo squisiti, cura dei dettagli,<br />
colazioni di autentica bontà secondo piccoli riti e tradizioni<br />
quasi scomparse come il pane appena sfornato. E per chi lo<br />
volesse, per una serata intima, arrivano al palazzo cene “su<br />
misura” firmate da cuochi di tradizione. E non è il solo servizio<br />
personalizzato di cui si può usufruire: brevi corsi di cucina di<br />
tradizione, passeggiate in bicicletta, escursioni accompagnate<br />
nei vigneti, massaggi. Insomma, un gioiello di dieci camere<br />
dove ai materiali e agli elementi della tradizione, come le travi<br />
in legno, si affiancano soluzioni contemporanee di interior<br />
design. Camere-suite ognuna diversa dall’altra (splendida<br />
quella di 120 mq ricavata nell’antico granaio con panorama<br />
mozzafiato a 360 gradi sulla Majella e fino al mare) con vista<br />
sul bosco, gli uliveti e i vigneti. Più di 400 ettari i vigneti<br />
dell’azienda, sparsi per tutto l’Abruzzo. E ancora, tutt’intorno<br />
una natura avvincente, intensa, spesso intatta, maestosa e ricca<br />
di contrasti. Fitti tratti di bosco, colline dolci che arrivano al<br />
mare e vallate aspre. Borghi antichi raccolti e silenziosi, gente<br />
riservata ma accogliente, gentile. Una cucina dalla personalità<br />
forte, in queste valli, ma anche una nuova schiera di giovani<br />
cuochi che stanno lanciando un Abruzzo gourmet da non<br />
perdere di vista. E soprattutto, vini di straordinarie suggestioni,<br />
dai profumi profondi e coinvolgenti da scoprire in vigna,<br />
approfondire nella cantina Masciarelli a San Martino,<br />
bellissima sintesi architettonica tra il segno contemporaneo<br />
forte e innovativo e il contesto naturale (appena ricevuta,<br />
peraltro, la nomination nella categoria “Cantina Europea<br />
dell’Anno” per il Wine Star Awards, ed. 2008 del Wine<br />
Enthusiast <strong>Magazine</strong>), degustare e apprezzare al bicchiere. A<br />
disposizione in camera il primo assaggio di una scelta<br />
dell’eccellenza che accompagna l’ospite. E’ la casa ad offrire i<br />
vini: una selezione delle bottiglie Masciarelli proposte per la<br />
prima degustazione in privato, vini importanti degni d essere<br />
assaporati in tutta tranquillità. Il “Montepulciano d’Abruzzo<br />
Masciarelli“ ha fatto il giro del mondo divenendo ovunque il<br />
testimonial più evocativo di questa terra e di uno stile di vita, il<br />
“Villa Gemma”, valutato uno dei migliori rossi d’Italia, ha<br />
guadagnato premi internazionali e titoli sulle riviste cult del<br />
settore, e non solo. E ancora, i prestigiosi vini firmati Marina<br />
Cvetic, lo Chardonnay e il Trebbiano d’Abruzzo. Una donna<br />
del vino, la signora Masciarelli, dalla straordinaria personalità,<br />
padrona di casa d’eccezione del Palazzo di Semivicoli, pronta<br />
ad accompagnarvi alla scoperta di un Abruzzo autentico e<br />
inedito.<br />
Laura Ruggeri _ LR Comunicazione<br />
Laura & Vittoria<br />
business al femminile<br />
Adam festeggia nel luglio<br />
del 2009 il suo 15esimo<br />
anniversario ed è tra le<br />
primissime agenzie a<br />
livello nazionale.<br />
Un po’ di storia: 1987,<br />
Francoforte. Vittoria<br />
Chiappero fonda Adam &<br />
Partner GmbH, agenzia<br />
dalle sorprendenti<br />
potenzialità capace di<br />
entrare in pochi anni<br />
nella top ten delle<br />
imprese di<br />
comunicazione integrata<br />
internazionali. 1994,<br />
Torino. Su richiesta di<br />
Orient-Express Hotels<br />
Trains and Cruises e<br />
dell’Ente del Turismo<br />
neozelandese, clienti<br />
storici interessati a<br />
potenziare la propria<br />
immagine nel Bel Paese,<br />
Vittoria ritorna nella sua<br />
città natale e apre,<br />
insieme a Laura<br />
Marchesi, Adam &<br />
Partner Italia. Due donne<br />
manager, due mondi,<br />
due metodologie di<br />
lavoro, ma una sola<br />
filosofia che pensa<br />
globale e agisce sul<br />
locale, erogando servizi<br />
mirati alla<br />
comunicazione turistica<br />
www.donnaimpresa.com 25
e all’industria dell’ospitalità.<br />
1999, Milano. Gli orizzonti si<br />
ampliano, i contatti si<br />
moltiplicano, si inaugura un<br />
nuovo ufficio nel capoluogo<br />
lombardo, anche in risposta<br />
alle esigenze dei clienti di<br />
grande prestigio acquisiti nel<br />
tempo.<br />
Si parla dell’Hong Kong Tourism Board, del Jordan Tourism Board, della<br />
Malta Tourism Authority e, successivamente, degli Enti del Turismo di<br />
Kenya e Seychelles, ma anche di compagnie aeree come Swiss<br />
International Air Lines, Continental Airlines e di marchi crocieristici e<br />
alberghieri quali Corinthia International Hotels e Silversea Cruises. 2000<br />
e oltre… La specializzazione nei servizi di destination marketing non ha<br />
significato immobilità: si estende lo spettro di azione e Adam approccia<br />
realtà esterne alla sfera del viaggio. E’ così che oltre ad Abitare Parigi,<br />
Campbell Gray Hotels, World of Incentives, Clinique La Prairie, Société<br />
des Bains de Mer, Per Aquum, BCD Travel… l'agenzia sigla nuovi<br />
contratti con Plaza Project nel campo finanziario, <strong>Di</strong>otronic<br />
nell'elettronica, Mondial Assistance nel mercato delle assicurazioni,<br />
Ceretto per la produzione vitinicola e il centro commerciale Shopville Le<br />
Gru. Oggi. 2006. Anno delle Olimpiadi, ecco l'incarico da parte della<br />
Regione Piemonte - Assessorato al Turismo, della gestione di tutte le<br />
attività stampa. Dello stesso periodo è l’ingresso in Lotus Network, un<br />
pool internazionale di agenzie di comunicazione specializzate nel settore<br />
del turismo e nell’industria dell’ospitalità. 2008. Adam continua a<br />
crescere. Tra i nuovi Clienti, ecco l’Ente del Turismo dell’Australia,<br />
EasyViaggio, Govolo.it, le crociere NCL.<br />
Laura Marchesi, Chief Finance Officer,<br />
Adam Integrated Communications.<br />
Nata a Torino nel 1962, dopo aver conseguito il Bachelor in Business Economics<br />
con specializzazione in rapporti con i media presso la Santa Barbara University of<br />
California, Laura Marchesi raggiunge l’azienda paterna occupandosi di<br />
amministrazione e direzione. Dal settore dell’import e distribuzione, alla chirurgia<br />
plastica in veste di PR e International Meeting Planner, attività che l’hanno portata a<br />
conoscere il mondo. Laura completa il suo intenso cammino professionale con la<br />
creazione di Adam Integrated Communications nel 1994. Insieme a Vittoria<br />
Chiappero, socia nel lavoro e sincera amica sin dalla più tenera età, è il primo<br />
referente per tutti i clienti dell'agenzia. Responsabile degli aspetti finanziari, Laura<br />
amministra i budget dei clienti con un rigoroso sistema di controlling. Parla inglese,<br />
francese e spagnolo. È appassionata giocatrice di golf, sport che predilige per la<br />
costante sfida ai propri limiti. È madre di tre figli.<br />
Vittoria Chiappero, Chief Executive<br />
Officer, Adam Integrated Communications<br />
Una Laurea in Lingue straniere presso l’Università di Torino e un corso di<br />
giornalismo e comunicazione negli Stati Uniti: Vittoria Chiappero, classe 1962,<br />
dopo un soggiorno a Parigi approda a Francoforte dove collabora per due anni con<br />
l’Agenzia americana Hill Holiday. Nel 1987 a soli 25 anni è fondatrice dell’agenzia di<br />
PR e Marketing Adam & Partner Gmbh. Dopo l’intensa attività manageriale in<br />
Germania che ha visto la sua agenzia posizionarsi tra le ‘top ten’ tedesche, torna a<br />
Torino. Nel 1994 con Laura Marchesi fonda Adam Integrated Communications che<br />
oggi vanta un prestigioso portfolio di clienti. Viaggiatrice poliglotta, Vittoria definisce<br />
le diverse strategie di comunicazione in stretto contatto con i propri clienti e dirige<br />
una squadra di 25 collaboratori. Ha fondato ed è presidente di Lotus Network, che<br />
riunisce l’eccellenza delle agenzie di comunicazione e destination marketing a<br />
livello europeo. Appassionata del green, gioca a golf e ama la calma della sua casa<br />
all’isola d’Elba. È sposata, madre di 4 figli. Parla inglese, tedesco e francese.<br />
di Andrea <strong>Donna</strong><br />
nelle foto da destra: Laura Marchesi e Vittoria Chiappero
KNOWLEDGE<br />
MANAGEMENT<br />
l’ Italia esporta conoscenza<br />
Il toolkit sviluppato dal knowledge center milanese del Gruppo<br />
Solving Efeso guidato da Daniela Gementi è impiegato in 5.000<br />
SOLVING EFESO HA CHIUSO IL<br />
2008 CON UN GIRO D’AFFARI DI<br />
58,1MILIONIDIEUROIN<br />
CRESCITA DEL 7,4% E UN<br />
EBITDA DI 6 MILIONI DI EURO<br />
PARI AL 10,4% DEL FATTURATO.<br />
IL RISULTATO NETTO È STATO<br />
PARIA2MILIONIDIEURO.IL<br />
GRUPPO, GUIDATO DALL’<br />
ITALIANO FILIPPO MANTEGAZZA,<br />
È SPECIALIZZATO NELLA<br />
CONSULENZA STRATEGICA E<br />
ORGANIZZATIVA ED È LEADER<br />
NEI PROGRAMMI DI<br />
ECCELLENZA OPERATIVA PER<br />
LE MULTINAZIONALI. CON 350<br />
CONSULENTI E UNA<br />
METODOLOGIA UNICA CHE<br />
PUNTA AL MIGLIORAMENTO<br />
DELLA PERFORMANCE, SOLVING<br />
EFESO È PRESENTE IN 18 PAESI<br />
(EUROPA, ORIENTE E<br />
AMERICHE). IL GRUPPO È<br />
QUOTATO SU EURONEXT<br />
COMPARTIMENT C (REUTERS:<br />
SLVG.PA, BLOOMBERG: OLV:FP,<br />
MNEMO: OLV).<br />
di Domenico Avolio<br />
stabilimenti di tutto il mondo.<br />
<strong>Di</strong> cosa si occupa la società per la quale lavora?<br />
Solving Efeso è leader mondiale nella consulenza per l'Operations Management.<br />
L’obiettivo è di aiutare i clienti ad ottenere miglioramenti sostanziali e durevoli nella<br />
Strategia di Produzione e nella Gestione delle Operations attraverso il re-engineering della<br />
Supply Chain e il Miglioramento Continuo. Negli ultimi cinque anni sono stati realizzati<br />
oltre 10 mila progetti di miglioramento in aziende industriali e dei servizi di tutto il mondo.<br />
Qual è Daniela il suo ruolo all’interno della società?<br />
Sono Know-how Officer e mi occupo della gestione e del coordinamento del Knowledge<br />
Center, il nucleo in cui si trova raccolto e archiviato tutto il capitale di competenze e<br />
conoscenze della società. L’obiettivo del centro è di realizzare una rete completa e sempre<br />
aggiornata di esperienze in modo da renderle facilmente accessibili da ogni parte del<br />
mondo e in qualsiasi settore.<br />
Da questa esperienza è poi nata l’idea di uno strumento fruibile dall’esterno. Come<br />
lo avete sviluppato?<br />
E’ il risultato di un approccio pioneristico alla gestione della conoscenza. Il toolkit che abbiamo creato è il frutto di un percorso iniziato vent’anni<br />
fa. Fin da allora ci siamo resi conto che non bastava raccogliere e archiviare le informazioni e le esperienze che risultavano dai singoli progetti.<br />
Sentivamo di voler realizzare un modello che permettesse una condivisione concreta delle esperienze dei nostri consulenti che operano da<br />
tutto il mondo. Così abbiamo sviluppato uno strumento che racchiude vere e proprie “pepite di conoscenza”. E’ una piattaforma standardizzata<br />
ma flessibile e di facile consultazione alla quale possono attingere anche i clienti che cercano soluzioni per problematiche anche<br />
apparentemente lontane dal loro settore. Oggi ci sono 5.000 stabilimenti nel mondo che operano sulla base del nostro toolkit.<br />
Una sorta di miniera della conoscenza…<br />
Esattamente. Il toolkit ci ha permesso di raccogliere e sistematizzare oltre il 90% della conoscenza originale sviluppata nei nostri progetti di<br />
consulenza. I risultati di migliaia di progetti provenienti da tutto il mondo sono aggregati in circa 60mila documenti a disposizione dei nostri 350<br />
consulenti che operano quotidianamente presso centinaia di clienti nel mondo.<br />
L’accesso è libero anche ai vostri clienti?<br />
Certo, dopo essere stati formati sull’utilizzo della piattaforma possono utilizzarla per la soluzione delle problematiche aziendali. Per permettere<br />
di dialogare realmente con i clienti sempre e ovunque si trovino, abbiamo tradotto il materiale in 22 lingue,compresi arabo, cinese e turco.<br />
Da Interior Design a Know/How Officer per una società di consulenza. Non sono due realtà diverse?<br />
Ci sono molte più affinità di quel che si può pensare tra questi due mestieri. Esiste una scuola di pensiero “Design thinking” orientata a guidare<br />
la creatività attraverso la realizzazione di oggetti concreti. Strutturare il know-how richiede la stessa attenzione necessaria alla strutturazione<br />
degli spazi architettonici: saper passare da una forma concettuale ad una forma concreta e fisica, prestare attenzione alla qualità dei materiali /<br />
contenuti e alla percezione finale dell’utente, usare la giusta dose di creatività per integrare la parte grafica al contenuto, utilizzare l’ergonomia e<br />
il visual management per lo studio della fruibilità dei contenuti. Rifacendo il layout e l’organizzazione interna di uffici e archivi ho scoperto che i<br />
contenuti non solo erano tecnici ma andavano a definire un nuovo modo di lavorare; un modo che mi corrispondeva dove l'eccellenza del team<br />
era più importante dell'eccellenza individuale, dove la condivisione degli obiettivi era il primo passo per il coinvolgimento di tutti nella<br />
realizzazione degli stessi. Abituata ad interpretare i brani musicali di altri compositori e a dare una motivazione storica e funzionale ad ogni<br />
scelta architettonica è stato naturale il passaggio all'attività di know-how officer interagendo con i consulenti, con i gruppi di knowledge e con il<br />
materiale da loro creato.<br />
Secondo lei quali sono gli ingredienti per diventare uno “specialista della conoscenza”?<br />
Per riuscire in questa impresa sono necessarie creatività, interdisciplinarietà e generosità affinché la condivisione delle proprie conoscenze non<br />
sia solo un principio. Non a caso tutti gli specialisti che lavorano nel Knowledge Center di Solving Efeso sanno suonare uno strumento<br />
musicale. L’obiettivo è di integrare le competenze più disparate come in un’orchestra armonizzandole in un'unica melodia.<br />
SOLVING EFESO<br />
MILANO_ITALY<br />
www.donnaimpresa.com 29<br />
Daniela Gementi<br />
business al femminile
...IL CLIENTE AL<br />
CENTRO DI TUTTO<br />
Un settore in continua evoluzione dove non esistono modelli precostituiti e l’andamento dell’attività<br />
dipende molto dalla capacità di fare moda e di anticipare i gusti del cliente. Qualità e fantasia nell’offerta<br />
diventano le chiavi del successo.<br />
Pienamente vincente è risultato il connubio ristorante-discoteca<br />
Simona...<br />
La ristorazione ci consente di far entrare il cliente in anticipo nel locale<br />
offrendogli la possibilità di intrattenersi per parlare, socializzare,<br />
familiarizzare con gli ambienti, prima dell’inizio dell’intrattenimento<br />
notturno. Un modo di modificare la vecchia equazione discoteca uguale<br />
alienazione. Chiedersi quali siano le potenzialità del business legato<br />
alla nostra professione significa anche chiedersi in quale contesto socio<br />
economico ci si muove. Se da un lato infatti c’è la crescente<br />
complessità del mondo della ristorazione e dell’entertainment, dall’altro<br />
esiste la necessità da parte degli operatori del settore di gestire i loro<br />
locali secondo la richiesta del mercato. A fronte di un investimento<br />
iniziale e di costi di gestione solitamente alti, ciò che l’imprenditore non<br />
può assolutamente trascurare è il gusto del cliente. Esigente, sia nella<br />
qualità dell’offerta che nelle politiche dei prezzi. Importantissimo saper<br />
regalare al cliente quel senso di libertà che cerca magari dopo una<br />
settimana ingessata dai ritmi lavorativi ad un costo che tenga conto<br />
anche del momento di crisi.<br />
Organizzare un’impresa racchiude tante variabili importanti, fra<br />
queste soprattutto la scelta del personale. Quali sono secondo lei<br />
i criteri per scegliere dei giusti collaboratori?<br />
Il personale lo scelgo in base alle doti che riescono ad esprimere sul<br />
lavoro, non scelgo e non giudico attraverso il loro C.V., li metto alla<br />
prova pratica, e se hanno…come si dice…una marcia in più, è facile<br />
vederlo e li tengo nella mia azienda. Io non ho studiato da ristoratrice, a<br />
volte, anzi, molto spesso, mi fido del mio istinto per le scelte e, ad oggi,<br />
penso di non aver mai sbagliato. Se vogliamo, l’intuito, è il mio asso<br />
nella manica…quello che mi ha consentito nel passato di portare al<br />
successo molti locali rilevati in situazione economiche difficili. Il “Ti Oro”<br />
ne è la dimostrazione davanti gli occhi di tutti.<br />
Cosa l’ha spinta verso un’attività imprenditoriale e soprattutto,<br />
l’ambiente nel quale vive, come ha recepito queste sue decisioni?<br />
Chi l’ha incoraggiata e chi, invece, non ha appoggiato le sue<br />
scelte?<br />
Mi ha incoraggiato mia madre, che è anche l’anima della cucina del Ti<br />
Oro, è la persona che mi segue in tutte le scelte, giuste o sbagliate che<br />
siano…poi una citazione la meritano anche tutti i miei amici che mi<br />
hanno sostenuta in questa scelta. Se c’è qualcuno che invece che ha<br />
tentato di ostacolarmi, o comunque consigliato di desistere? Si, certo, i<br />
miei fidanzati…ma come vedi…sono single.<br />
Ti Oro cosa rappresenta per lei?<br />
La mia ultima creazione…<br />
Che cosa pensa abbia favorito il suo successo professionale?<br />
La passione che ci metto, l’amore per una struttura che sento mia, il<br />
dare tutto me stessa, tutte le rinunce fatte…fatto salvo le vacanze<br />
invernali…(dice sorridendo). Ho lavorato nei migliori locali della zona<br />
TI : ORO_LUNGOMARE NORD_PORTO SANT’ELPIDIO_ITALY<br />
.<br />
www.donnaimpresa.com 31<br />
Simona Amadio<br />
business al femminile
prima di approdare qui…e sempre con<br />
ottimi risultati. Se non si ha innata la<br />
passione per questo lavoro, soprattutto<br />
per una donna, tutto diventa<br />
estremamente difficile.<br />
La sua quotidianità ?<br />
Lavoro….lavoro…lavoro! Il lavoro è la mia<br />
casa…<br />
Domanda di rito. Come riesce a<br />
conciliare lavoro e famiglia senza<br />
penalizzare entrambe le cose?<br />
Vivo con mia madre, non sono nè<br />
fidanzata nè sposata quindi tanto lavoro e<br />
poca famiglia. Una professione non facile,<br />
la mia, perché il mio lavoro<br />
straordinariamente coincide con il<br />
divertimento di chi ha una occupazione di<br />
tipo tradizionale, per ciò che concerne<br />
almeno orari e festività..<br />
Lo dice come se avesse dovuto<br />
sacrificare la vita privata per la<br />
professione…cosa tra l’altro piuttosto<br />
ricorrente quando si parla di donne…<br />
Devi fare delle rinunce che negli anni<br />
possono cominciare a pesare, anche se,<br />
nel mio caso non è così. O comunque non<br />
è ancora così. Il lavoro, mia madre e gli<br />
amici riescono ad appagarmi…<br />
pienamente.<br />
Quindi ne è valsa la pena?<br />
Ma tutto sommato penso di si…posso<br />
definirmi soddisfatta.<br />
Quali ritiene<br />
siano i principali ostacoli<br />
in Italia per l’imprenditoria?<br />
I maggiori ostacoli per l’imprenditoria<br />
femminile?...E’ quella maschile...<br />
Gli uomini, a parer suo...sono?... Ne<br />
tracci un sintetico profilo…<br />
Non so cosa dire…stendiamo un velo<br />
pietoso(?!). Sai, una persona come me<br />
spaventa perché le cose…tipo gelosia<br />
ecc. rappresentano una fase superata che<br />
non mi appartiene più. Non per denigrare<br />
o mettere in cattiva luce il sesso<br />
maschile…forse ho semplicemente scelto<br />
quelli sbagliati…ma se ci guardiamo<br />
intorno non sembra esistere l’uomo con la<br />
U maiuscola. <strong>Di</strong>co questo basandomi<br />
anche sulle esperienze di alcune mie<br />
amiche, e sul fatto che tutti, o quasi,<br />
sembrano spaventati da una donna forte<br />
ed autonoma economicamente perché<br />
difficile da…“gestire”. Non è detto poi,<br />
come nel mio caso, che le donne<br />
intraprendenti e determinate sul lavoro lo<br />
siano pure nei sentimenti. Nel privato sono<br />
una donna diversa e la grinta che sfodero<br />
abitualmente è solo una sorta di corazza<br />
che indosso al fine di non essere<br />
soprafatta…e comunque…l’altra metà<br />
della mela… non l’ho ancora trovata….<br />
Cosa ne pensa delle donne in genere?<br />
Penso…la stessa cosa degli uomini…in<br />
questo mondo così complesso ci sono<br />
grandi e piccole donne…come ci sono<br />
grandi e piccoli uomini….<br />
di Giovanna Pignotti<br />
nella foto:<br />
Uno scorcio del ristorante TI:ORO<br />
NNA”<br />
51 anni, milanese, tra i maggiori<br />
esperti a livello internazionale di<br />
tecniche di organizzazione e Risk<br />
Resiliency, lascia JPMorgan<br />
Chase Bank dove, dopo aver<br />
coperto importanti ruoli direttivi<br />
europei, dal 2007 aveva assunto<br />
il ruolo EMEA di Crisis Manager<br />
International all’interno della<br />
funzione di Corporate Security<br />
and Investigation.<br />
E CREA CON RAY<br />
&BERNDTSON<br />
IL PROGRAMMA DI<br />
'CRISIS E FRAUD<br />
MANAGEMENT’<br />
per offrire know-how e metodologie ad<br />
aziende e istituzioni.<br />
Ray& Berndtson è la seconda società europea nell’executive search, conta 60<br />
uffici in 35 Paesi del mondo. In ItaliaèaMilanoeaRomacon11partners. Dal<br />
2008, inoltre, la Detoni è iniziatrice e presidente del primo comitato italiano Crisi di<br />
Zona, a Milano; fa parte del <strong>Di</strong>rettivo AIPSA (Associazione italiana professionisti<br />
security aziendale) e del comitato tecnico - scientifico del corso di Laurea<br />
Specialistica in Criminologia e tecniche di sicurezza dell’ Università Cattolica di<br />
Milano. Ha presentato i modelli organizzativi di Risk Resiliency nei più autorevoli<br />
convegni e tavole rotonde e mantiene contatti con le maggiori organizzazioni<br />
internazionali che si occupano di crisi, come Homeland Security di Washington,<br />
Office of Emergency di New York e Chicago ed eccellenze accademiche in<br />
ambito crisi.<br />
Annalia Martinelli _ Areté Comunicazione<br />
www.donnaimpresa.com 33<br />
Gianna Detoni<br />
business al femminile
IN AGENDA: ”La zoccola del parlamento” di Paolo Moro , “L’inferno non li volle” racconti brevi di Antonio Pignatiello e “L’eco del gusto” di Emanuele Lombardo<br />
Vittorio Sgarbi<br />
COSA ACCADE QUANDO LA<br />
CULTURA INCONTRA UNA<br />
STRUTTURA POLITICA,<br />
AMMINISTRATIVA, UNA<br />
MACCHINA ORGANIZZATA?<br />
Accade che o la "macchina"<br />
decide di rischiare e quindi di<br />
lasciare libera la cultura di<br />
manifestarsi; oppure succede<br />
che la "macchina" otturi i pori<br />
più pericolosi della cultura e, alla fine, la lasci agonizzare. Il duello<br />
che racconta Vittorio Sgarbi in "Clausura" è proprio questo: libertà<br />
della cultura o clausura. Non c'è margine di trattativa. O l'una o<br />
l'altra. Due anni alla guida dell'Assessorato<br />
alla cultura di Milano. Due anni di idee,<br />
battaglie per difendere valori assoluti e non<br />
negoziabili, opere che l'ignoranza<br />
amministrativa non può consentire di<br />
distruggere e che l'indifferenza quotidiana<br />
non può far dimenticare. Due anni di<br />
polemiche per affermare che il dio denaro, gli<br />
automatismi inerti della burocrazia, l'ignavia<br />
non devono avere la meglio sulla cultura. E<br />
all'appello non mancano niente e nessuno in<br />
questo libro: suor Letizia (Moratti), frate Clemente (Mastella),<br />
Glisenti, l'Expo, Berlusconi, Veltroni, l'Ara Pacis, le pale eoliche, la<br />
valle del Belice e molto altro. Perché la clausura di Milano si<br />
diffonde per tutto l'arco della penisola e ha due sinonimi: interessi e<br />
ignoranza. Ma ripartire si può. Da Salemi.<br />
Maurizio Testa<br />
MARKETING PER LE<br />
IMPRESE TURISTICHE<br />
LE PMI ALBERGHIERE, IN<br />
CERCA DI UN’IDENTITÀ<br />
FORTE, HANNO BISOGNO<br />
DI STRATEGIE DI<br />
MARKETING PARTICOLARI<br />
E BEN DEFINITE CHE SI<br />
DIFFERENZINO DA QUELLE<br />
DEI GRANDI ALBERGHI E<br />
PRIVILEGINO L’APPROCCIO<br />
PERSONALE.<br />
Ma come razionalizzare budget<br />
contenuti destinandoli al marketing e alla<br />
comunicazione? Come affrontare un mercato<br />
sempre più esigente? Questa è una guida<br />
semplice, chiara, operativa per una<br />
professione in grande crescita. L’industria<br />
turistica rappresenta infatti uno dei settori di<br />
forza dell’economia italiana. Ma se tradizione,<br />
accoglienza, genuinità hanno da sempre<br />
rappresentato per le Pmi alberghiere una<br />
marcia in più, oggi il settore deve affrontare<br />
una duplice minaccia: la concorrenza estera<br />
sempre più agguerrita e una sorta di<br />
omologazione del mercato che vede la stessa offerta replicata da<br />
migliaia di imprese in tutta la penisola.<br />
18 giugno – 30 agosto 2009<br />
La GAM–Galleria d’Arte Moderna e<br />
Contemporanea di Torino ha invitato<br />
FormContent, un gruppo di giovani curatori<br />
formato da Francesco Pedraglio,<br />
Caterina Riva e Pieternel Vermoortel,a<br />
ideare una mostra per i gli spazi del museo,<br />
chiedendo loro di intrecciare la particolare<br />
pratica curatoriale, propria di un approccio<br />
indipendente e sin qui espressa in spazi<br />
no-profit, al linguaggio istituzionale. La<br />
mostra presenta una nutrita scelta di artisti<br />
dell’ultima generazione (nati tra gli anni ’70<br />
e gli anni ’80). Le loro opere sono messe in<br />
relazione con i lavori di alcuni maestri del<br />
‘900.<br />
L’ARTE DI ALESSANDRO GEDDA<br />
Multiforme, multisensoriale e<br />
multimateriale. Questa è la nuova visione di<br />
Alessandro Gedda, pittore, scultore ed<br />
artista dello spazio. Il viaggio nel suo<br />
mondo inizia con l’installazione su un’ampia<br />
superficie di robot da cucina americani.<br />
Allestimento completato con le opere<br />
pittoriche d’ispirazione U.S.A. “Numbers” e<br />
“Think positive (NY stock market)”<br />
interpretate attraverso vivaci pennellate di<br />
colore, puro movimento in arte. Attraverso<br />
l’analisi e la messa in opera di spazio, luci,<br />
ombre e simboli oltreoceano, l’artista offre il<br />
proprio contributo ad una cultura lontana<br />
quanto vicina. Dal dinamismo su tela<br />
Alessandro Gedda ci porta ad una<br />
dimensione più reale. Il pittore trasla infatti<br />
la propria arte su un’innovativa tela 3D, una<br />
vera Porsche Cayman opera del lusso in<br />
movimento, dando vita a Cayman Art ‘09.<br />
Le curve sinuose della vettura di Stoccarda<br />
divengono un astratto bouquet di fiori.<br />
CRISTINA CIOBANU<br />
Sensibile, attenta ai particolari, scrupolosa<br />
osservatrice di tutto ciò che la circonda;<br />
ogni oggetto, anche se povero di<br />
significato, scatena il suo estro e prende<br />
vita.<br />
PORTO SAN GIORGIO_ITALY<br />
LE “LETTURE” DI IOMMI RAFFAELE<br />
Tra i possibili itinerari culturali, e paesaggistici,<br />
di cui le Marche sono ricche,<br />
segnaliamo la mostra di pittura di Iommi<br />
che si sta svolgendo a Colli del Tronto<br />
L’artista è stato presentato dal critico Osvaldo Rossi sabato 18 luglio presso la “Sala Giachini”<br />
alla presenza di un pubblico interessato. In mostra Raffaele Iommi allinea una ventina di opere<br />
tra le più recenti che danno uno spaccato sugli intendimenti attuali dell’artista. Il termine “Letture”<br />
è il titolo complessivo della mostra e allude al fatto che il quadro è un po’ come un libro: solo<br />
leggendolo lo si capisce, lo si interpreta. Ma noi possiamo fare ciò solo perché comprendiamo la<br />
lingua, la parliamo, con essa comunichiamo; in una parola conosciamo i modi della<br />
decodificazione perché tutti li possediamo. Così è per ciò che riguarda la comunicazione nella<br />
vita quotidiana, per la conoscenza scientifica, filosofica o altro. Ma è così per il complesso mondo<br />
simbolico di Iommi? Non sembra. Il simbolismo è qui elevato a categoria e contenuto dello<br />
Spirito, del linguaggio e della comunicazione, senza però che possiamo averne conoscenza.<br />
Dove va a finire allora tutto il mondo simbolico se ci resta inaccessibile perché indecifrabile?<br />
Come possiamo leggerlo? Che cosa diventa la sua dimensione sapienziale invocata di recente<br />
da Maurizio Calvesi? Non dobbiamo scoraggiarci. Il paradosso è reale, ma con l’arte possiamo<br />
tentare una risposta, perché ciò che sembra impossibile diventa possibile. La risposta è quella<br />
stessa data da Licini dinanzi a un suo quadro dileggiato da uno sprovveduto personaggio<br />
d’allora (e di oggi), che non riusciva a capire come due triangoli rovesciati potessero stare in<br />
equilibrio soltando poggiando su di un unico vertice: par miracle, per miracolo. La mostra di Colli<br />
resterà aperta fino al 15 agosto e la si può visitare nei giorni di venerdì, sabato e domenica, dalle<br />
16,30 alle 19,30; dalle 21 alle 23. L’iniziativa, promossa dalla locale Associazione Culturale “Ursa<br />
Maior” , ha il Patrocinio della nuova amministrazione comunale.<br />
Osvaldo Rossi<br />
ERNST VAN LEYDEN (1892- 1969)<br />
fu un uomo affascinante e intelligente<br />
con i suoi capelli neri sempre<br />
circondato da giovani donne innamorate<br />
Anche se sposato (1932) con la pittrice Karin Kluth rimase sempre un dongiovanni ripagato di<br />
ugual moneta da sua moglie che fu amante di Picasso e di <strong>Di</strong>ego Rivera, ma nonostante ciò il<br />
matrimonio durò incredibilmente sino al 1966. Nel 1955 uscì con risonanza mondiale il romanzo<br />
di Vladimir Novacob “Lolita” ed Ernst, sempre affacinato dalle giovani donne, ne trasse<br />
ispirazione e dipinse una serie di opere. Sir Herbert Read importante poeta e critico d’arte<br />
inglese scrisse nel 1962 il catalogo di presentazione dei collages van Ernest presso la Galleria<br />
Lorenzelli in Milano. Read, fu il primo che collegò le opere con il buddismo zen. Nella filosofia<br />
zen il raggiungimento artistico è dovuto alla concentrazione mentale sull’uso del materiale...in<br />
altre parole l’artista durante la creazione non e’ cosciente e il risultato una forma di rivelazione.<br />
All’inizio degli anni 60 lo zen buddismo fu una sorgente di ispirazione per il Club, gruppo fondato<br />
dal musicista John Cage a cui furono affiliati anche i pittori Franz Kline e Ad ReinHaedt. Le<br />
diverse forme di espressione zen, l’ikebana o arte dei composizione floreale, il gha-no- yu<br />
cerimonia del te, il kyudo il tiro dell’ arco, l’incenzo koh-do e la caligrafi asho-dö, sono tutte alla<br />
base di un cammino di ricerca interiore attraverso concentrazione meditativa per arrivare alla<br />
armonia con la natura. Nel 1965-66 Ernst van Lyden quando fece il giro del mondo rimase<br />
colpito e affascinato dal lontano oriente, esperienza che si tradusse in una eruzione di creatività<br />
anche stimolata dalle illustrazioni della Tantra Art; its philosofhy and physics di Ajit Mookerjee.<br />
Tipici per il linguaggio dei Ensemble zen è l’uso delle forme geometriche: il circolo, il triangolo, il<br />
quadrato e le trasparenze cromatiche di vivaci colori mescolate a non ortodossi metodi tipografici<br />
Ultimamente molti lavori di van Leyden sono stati raccolti dalla fondazione AllAboutArt al fine di<br />
accrescere la fama dell’artista attraverso esposizioni in Europa e nel mondo. Un lungo tour<br />
museale che sicuramente toccherà anche l’Italia.<br />
Ernst van Leyden, schilder van Zen<br />
Ernst van Leyden (1892-1969) was een uiterst aantrekkelijke, charmante en intelligente man<br />
met donker haar op wie veel jonge vrouwen verliefd werden. Ondanks zijn huwelijk (in 1932) met<br />
de schilderes Karin Kluth ging hij regelmatig op dergelijke avances in. Zijn echtgenote werd<br />
eveneens begeerd en had diverse buitenechtelijke relaties, onder andere met Pablo Picasso en<br />
<strong>Di</strong>ego Rivera. Het open huwelijk tussen Ernst en Karin strandde pas in 1966. Ernst had altijd al<br />
een voorkeur voor Lolita’s. Overigens niet alleen in het echte leven, maar ook als kunstenaar<br />
boeide dit onderwerp hem zeer. De baanbrekende roman van Vladimir Nabokov uit 1955<br />
behoorde tot zijn literaire voorkeuren en in de jaren ’60 ontstonden minstens zes schilderijen,<br />
73<br />
www.donnaimpresa.com 95
waarin dit motief tot verbeelding werd gebracht. De bekende Engelse dichter, literatuur- en kunstcritcus Sir Herbert<br />
Read schreef in 1962 het voorwoord voor een expositie van collages van Ernst in de Galleria Lorenzelli in Milaan. Read<br />
was op dat moment de eerste die het werk van Ernst van Leyden in verband bracht met het zenboeddhisme. Read wees<br />
op het Zen-beginsel dat het streven naar kunst in principe zinloos was en dat de basis van het uiteindelijke kunstwerk<br />
wordt gelegd door de concentratie op het materiaal tijdens het scheppingsproces:Met andere woorden: De kunstenaar<br />
weet zelf niet wat hij zal creëren. Het overkomt hem als het ware. Begin jaren ’60 fungeerde het zenboeddhisme voor<br />
veel kunstenaars als inspiratiebron. Zo was er de Club, een door de musicus John Cage in het leven geroepen creatieve<br />
groep, waarvan ook de schilders Franz Kline en Ad Reinhardt deel uitmaakten. Zen kent diverse uitingsvormen, die<br />
stevig geworteld zijn in de traditie. Bekendheid genieten de Zen-tuin, het bloemschikken (Ikebana), de theeceremonie<br />
(Cha-no-yu), het boogschieten (Kyudo), het branden van wierook (Koh-do) en de calligrafie (Sho-do). Al deze activiteiten<br />
staan geheel in het teken van het bereiken van verlichting. Om dit levensdoel te verwezenlijken dient de beoefenaar van<br />
de Zen-kunsten zich in de eerste plaats te richten op perfectie, harmonie, ingetogenheid, natuurverbondenheid,<br />
eenvoud, concentratie, leegte en verstilling. In 1965-66 maakte Ernst van Leyden een lange reis rond de wereld,<br />
waarvan het verblijf in het Verre Oosten de meeste indruk op hem maakte. De hier opgedane ervaringen<br />
bewerkstelligden een creatieve “uitbarsting”. De kennismaking in 1966 met de publicatie Tantra Art: its Philosophy and<br />
Physics van Ajit Mookerjee was van enorme betekenis voor Van Leyden en dan met name de hierin opgenomen<br />
illustraties. Typerend voor de vormentaal van dit Zen ensemble zijn het gebruik van geometrische vormen als cirkel,<br />
driehoek en vierkant, de gelaagdheid (transparantie), het integreren van woorden in de compositie, het hanteren van een<br />
palet met felle kleuren en het experimenteren met verschillende onorthodoxe druktechnieken. <strong>Di</strong>t onderdeel van Van<br />
Leydens oeuvre wordt sinds kort beheerd door All About Art. Deze organisatie heeft zich ten doel gesteld om de<br />
naamsbekendheid van Ernst van Leyden wereldwijd te vergroten. <strong>Di</strong>t zal ondermeer geschieden door het organiseren<br />
van spraakmakende tentoonstellingen. Dat een tour langs vooraanstaande Italiaanse musea ook op het programma<br />
staat spreekt voor zich.<br />
traduzione a cura di <strong>Di</strong>ck Adelaar<br />
SOESTERBERG<br />
NEDERLAND<br />
nella foto in alto: Marie Marie Damiaans direttrice SEEN ART della fondazione benefica per l’aiuto ai bambini<br />
del Terzo Mondo<br />
TRA ARTSTI E OTTIMO VINO<br />
Il 21 giugno si èaperta a<br />
Soesterberg,<br />
presso la fondazione<br />
Seen art www.seen-art.com, una<br />
esposizione di pittura e scultura.<br />
Scelto del B recciarolo 2006, rosso<br />
piceno superiore , della famosa<br />
casa vinicola Velenosi.<br />
Con un operazione d’autore cinque artisti hanno ricreato l’etichetta dell’ottimo vino. Successo di vendita a dir poco<br />
strepitoso. Il ricavato e’ stato destinato ad opere di beneficenza per i bambini del terzo mondo. Gli artisti erano: Peter<br />
Schenk, Paolo Sistilli, Toon den Heijr, Andre Vranken, Quassim Alsaedy, Roel Hofman, Ad Arma,<br />
Frank<br />
Lengvenius e Jiro Inagaki 1933-2008.<br />
www.donnaimpresa.com<br />
JOLE NOEMI MARISCHI<br />
BEREGUARDO<br />
PAVIA_ITALY<br />
Nasce a Messina nel ’69 e porta con sé<br />
l’intelligenza e l’inquietudine calda della<br />
sua terra. Inizia a dipingere come<br />
autodidatta dopo aver studiato grafica<br />
pubblicitaria, grazie a cui si appassiona<br />
alla cromatologia.<br />
Inizia a scoprire la forza della simbiosi che si instaura tra il pennello, il colore e le<br />
sensazioni che prova che la portano a sperimentare tecniche nuove e astratte fin dal<br />
1990. Inizia a far sua la tecnica delle spirali minuziose e certosine che comporranno<br />
tutta la sua produzione ispirata al tema del mare, che inizia con il quadro Le Nove<br />
Coscienze (2000). “La pittura è data dal caso, niente è determinato” è la frase di<br />
Francio Bacon che più la influenza. Fa suo questo modo di concepire la pittura,<br />
tanto che i suoi quadri sono tracciati solo nei contorni a matita. Il colore e il<br />
simbolismo cromatico è dato dall’estemporaneità del momento di dipingere. E’ la<br />
pura esperienza dell’ispirazione momentanea che guida il pennello. Attraverso il<br />
colore c’è la comunicazione degli stati d’animo. Le forme sono contenitori, il colore<br />
è il contenuto. I colori danno emozioni e riuscire a comunicare anche con un solo<br />
centimetro di colore delle sensazioni è l’obiettivo più profondo della pittura di<br />
Marischi che colpisce per l’originalità e la profondità simbolica di ogni quadro. Lo<br />
spirito di ricerca e di sperimentazione è alimentato dalla scoperta del Buddismo di<br />
Nichiren Daishonin, dal 1996. La sua produzione è fortemente ispirata e<br />
concatenata ad un profondo percorso interiore. Attualmente continua il suo percorso<br />
alla ricerca di nuove tecniche e di nuovi simbolismi nella sua casa di Bereguardo.<br />
Giorgia Catapano<br />
“Una frase di un pittore londinese, Francis Bacon, sintetizza il modo di intendere<br />
l’arte di Jole Marischi: “l’arte è data dal caso e creata dal caso”. Spesso infatti si<br />
parte da un concetto e si finisce per arrivare chissà dove…e forse in fondo è questo il<br />
vero significato: abbandonare la razionalità per avvicinarsi all’Infinito”<br />
Debota Brivio<br />
www.jolenoemimarischi.com<br />
“NOI NULLA SAPPIAMO<br />
MA TUTTO IMMAGINIAMO”<br />
PAOLO SISTILLI 2009<br />
UTRECHT<br />
NEDERLAND<br />
Alfabeto immaginario<br />
<strong>Di</strong>e Natur eines Bildes<br />
...Come lo sono le lettere tracciate su tela, dell’Alfabeto di Paolo<br />
Sistilli. Dalla tela emergono caratteri impressi, abbozzati, ad<br />
identificare un dire, quasi pronunciati e costantemente evocati, con<br />
la grafia e con i colori, con i segni e con le immagini. Trapelano<br />
realtà che si muovono sotto la materia visiva, il segno è impresso e<br />
riemerso da una materia di fondo lavorata, colorata, incisa,<br />
costantemente evidenziata e ripetuta, come a riscoprire attraverso<br />
la forma di un alfabeto non ancora codificato, l’identità stessa del<br />
dire.<br />
Sonia Zampini<br />
Galleria Walter Bischoff Berlin 28 Febbraio 10 Aprile 2009<br />
www.paolosistilli.nl<br />
www.donnaimpresa.com 97
nella foto una sequenza del film di Ettore Scola (1974) “C’eravamo tanto amati” con il mitico Vittorio Gassman e l’intramontabile Srefania Sandrelli<br />
dossier a cura di <strong>Valeriana</strong> <strong>Mariani</strong><br />
1974/2009<br />
trent’anni di storia<br />
“Si è ripetuto per trent’anni che il maschio è in fuga,<br />
ha paura, scappa, è il sesso debole, non regge il<br />
confronto con le donne… Non è più così. Anche i<br />
sondaggi paiono confermarlo: i maschi sono presenti<br />
nelle cure parentali come non mai dall’avvento della<br />
società patriarcale e ben otto italiani su dieci, di<br />
entrambi i sessi, sono d’accordo nel ritenere che un<br />
uomo che cambia i pannolini al figlio non perde forza<br />
né virilità”<br />
Emmanuele Jannini<br />
Il prodigio dell'amore<br />
La fase nascente dell'amore<br />
corrisponde ad una delle<br />
esperienze più belle che ci è<br />
dato di provare in questa<br />
vita. Niente è paragonabile<br />
al momento in cui, dopo<br />
aver scoperto una persona<br />
che provoca risonanze<br />
profonde dentro di noi,<br />
assistiamo ad una magica<br />
trasfigurazione di noi stessi<br />
e del mondo. Secondo<br />
Viktor Frankl,ilfamoso<br />
psicanalista viennese,<br />
l’amore trasforma la coppia<br />
sotto tre aspetti: esso è<br />
grazia: l’innamoramento è<br />
un evento improvviso,<br />
imprevedibile, immeritato;<br />
incanto: i due trasfigurano<br />
la realtà, vedono ogni cosa<br />
in modo diverso, con<br />
entusiasmo; miracolo:<br />
l’amore è sempre fecondo,<br />
produce evoluzione ed<br />
equilibri nuovi nella<br />
personalità degli amanti e<br />
genera anche altri esseri, i<br />
figli, frutto della sintesi<br />
originale ed irripetibile di due<br />
personalità.<br />
Scrive Frankl: “Nell’amore accade che un essere umano diviene per un<br />
altro essere umano insostituibile ed indispensabile senza aver fatto<br />
nulla per tale scopo. Dunque nell’amore non si ha alcun merito se<br />
riusciamo ad attuare noi stessi, il nostro valore di personalità. L’amore<br />
infatti non è merito, è grazia. Ma non è soltanto ciò: è anche fascino, è<br />
incanto. Il mondo diventa favoloso, schiude all’amante tutti i suoi valori,<br />
lo appaga pienamente. L’Io che ama, nel donarsi al Tu, prova un<br />
arricchimento interiore che supera questo steso Tu. L’intero creato gli<br />
amati<br />
IN COPPIA O SINGLE? LA RISPOSTA E’ NEL NOSTRO DNA<br />
C’eravamo tanto<br />
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appare più vasto, anzi immenso, pieno di pregi: giacché il vero amore<br />
non rende ciechi ma più capaci, anzi supremamente capaci di cogliere<br />
i valori del mondo. L’amore è ancora una terza cosa: è il miracolo.<br />
Mediante l’amore si compie infatti ciò che in un certo senso trascende<br />
la nostra comprensibilità: sia pure attraverso meccanismi biologici, per<br />
esso compare un nuovo essere, anch’egli singolo e differente da tutti<br />
gli altri, unico: il figlio”.<br />
Il cervello di uomini e<br />
donne reagisce però<br />
diversamente di fronte<br />
all’innamoramento.<br />
E’ stato scoperto che quando ci si innamora, nel cervello si attivano le<br />
aree dell’energia e dell’euforia, ma mentre per l’uomo si attivano le<br />
zone del cervello legate al desiderio sessuale, il cervello femminile dà<br />
una risposta più romantica. A rivelarlo è uno studio della Rutgers<br />
University di New Brunswick (New Jersey) durante il quale è stato<br />
utilizzato lo scanner cerebrale.<br />
Quell’amore romantico<br />
che per, lo psichiatra<br />
americano M. Scott Peck -<br />
che ha diretto l'istituto di<br />
igiene mentale al New<br />
Milford hospital, nel<br />
Connecticut – è una delle<br />
più grandi illusioni.<br />
“Il grande ideale di amore romantico crede che sia possibile per<br />
Cenerentola cavalcare col principe verso un tramonto di orgasmi<br />
infiniti. Chiunque crede che in un rapporto l'amore romantico non<br />
debba finire mai è destinato a una delusione dopo l'altra. Ritengo<br />
infatti che uno dei maggiori problemi di questa e di altre culture sia la<br />
ricerca di <strong>Di</strong>o nell'ambito dei rapporti di amore romantico tra umani.<br />
Quel che facciamo è guardare al coniuge o all'amante come a un dio.<br />
Cerchiamo nel coniuge o nell'amante colui o colei che possa<br />
soddisfare tutti i nostri bisogni e tutte le nostre aspirazioni, che ci porti<br />
a un durevole Paradiso in terra. E non funziona mai. Tra i motivi per<br />
cui non funziona - che si sia consapevoli o meno di ciò che si fa - c'è la<br />
violazione del primo comandamento che afferma: Io sono il Signore<br />
<strong>Di</strong>o tuo, e non avrai altro <strong>Di</strong>o all'infuori di me. Tuttavia è molto naturale<br />
fare così. E' naturale voler avere un <strong>Di</strong>o tangibile, qualcuno che non<br />
solo possiamo vedere e toccare ma che possiamo anche afferrare,<br />
abbracciare, con cui possiamo dormire e che forse possiamo persino<br />
possedere. Così continuiamo a cercare nel coniuge o nell'amante un<br />
dio e facendolo dimentichiamo il vero <strong>Di</strong>o" . (M. Scott Peck, Un'infinita<br />
voglia di bene, trad. italiana, Frassinelli, Como1995, pp. 224-225)<br />
Per la comunità<br />
scientifica l’amore, ma<br />
anche l’intensità della<br />
passione e la durata, è<br />
una risposta che si<br />
attiene alle leggi della<br />
chimica.<br />
Nella fase di innamoramento ad agire sono infatti sostanze diverse da<br />
quelle che entrano in azione quando il rapporto si consolida e si<br />
trasforma in un legame sentimentale stabile e duraturo. Nel primo<br />
caso protagonista è la dopamina, un neurotrasmettitore cerebrale che<br />
agisce sui centri del piacere e si impone come grande protagonista<br />
della fase della passione. Quando “l’effetto droga” si esaurisce entra in<br />
gioco l’ormone ossitocina, che ci rende fedeli e amorosi. Donne e<br />
uomini hanno però un modo diverso di innamorarsi. Nelle donne il<br />
meccanismo è molto più complesso rispetto a quanto avviene per gli<br />
uomini. Tutto questo affonda le sue radici nella biologia del maschio e<br />
della femmina. Il patrimonio genetico femminile è molto prezioso e<br />
viene messo a disposizione delle riproduzione in un singolo ovulo<br />
prodotto una sola volta al mese. Il sesso maschile offre invece un<br />
patrimonio genetico molto abbondante; si calcola che, con una singola<br />
eiaculazione, un maschio potrebbe in teoria fecondare l’intera<br />
popolazione femminile europea. Da questo deriva che le strategie per<br />
la ricerca del partner sono molto differenti per lui e per lei. Si dice che<br />
Venere è selettiva, Marte è propositivo.<br />
Anche il tradimento ha un<br />
diverso significato a<br />
seconda del sesso<br />
La donna non concepisce il tradimento all’interno di una storia<br />
d’amore, ma solo quando con il suo partner viene meno la dimensione<br />
emotiva, ossia quando l’amore è finito. L’uomo, invece concepisce il<br />
rapporto d’amore più in senso di protezione della compagna che di<br />
esclusività. Per questo gli è più facile “tenere il piede in due…o più<br />
scarpe.<br />
D’altronde come sostiene<br />
Vittorio Sgarbi: “fare<br />
sesso sempre con la<br />
stessa donna è sinonimo<br />
di perversione” .<br />
Beh, se così è, meglio essere chiari sin dall’inizio affinché non ci siano<br />
brutti risvegli…sono una accanita fautrice delle scelte consapevoli<br />
perché una cosa che proprio non sopporto é l'ipocrisia, i piedi in più<br />
paia di scarpe, la menzogna, l'opportunismo, la mancanza di<br />
chiarezza, di onestà, almeno di intenti. Poi gli incidenti di percorso,<br />
fanno parte della vita, ma quando sono troppo frequenti, perchè ci si<br />
mette al volante ubriachi, o si corre a 200 in centro abitato, allora non<br />
rientrano più in una normale casistica, sono preterintenzionali.<br />
L'amore, l'innamoramento, la passione...e poi il decidere di<br />
condividere con una persona il proprio percorso di vita: matrimonio,<br />
convivenza, fidanzamento e quant'altro abbia la valenza dello stare<br />
insieme, piuttosto che scegliere di sfarfallare di fiore in fiore, o ancora<br />
avere come base l'alveare, ben strutturato, con regole e compiti ferrei<br />
e definiti, con l'alibi della "regina madre" da conservare e preservare<br />
come baricentro di questo microcosmo (quanto di più conservatore e<br />
rassicurante esista) per potersi permettere, al di fuori di questo<br />
contesto rassicurante, di "saccheggiare" tutti i fiori che si desiderano.<br />
Aspetti del vivere ed esperire la propria vita sentimentale, affettiva,<br />
sessuale, che mi vien da visualizzarli così. a) Ci sono amanti della<br />
montagna, delle arrampicate, delle scalate che amando una catena<br />
montuosa, o una sola vetta, traggono piacere e motivazioni, nonché<br />
entusiasmo, nello scalare continuamente la stessa montagna da ogni<br />
versante, e con ogni metodo: arrampicata libera e non, su ghiaccio e<br />
su roccia, attraversamento di torrenti, discese in canoa, in gommone,<br />
attaccati ad una tavoletta, parapendio, sciate d'inverno e lunghe<br />
escursioni d'estate...insomma di quella montagna amano vivere,<br />
esplorane ogni aspetto, in ogni stagione, comprese le proprie stagioni<br />
della vita; b) C'e' chi , invece, trae stimoli solo sfidando nuove vette,<br />
sparse per il globo, e si nutre di scenari sempre diversi, senza<br />
approfondirli, magari, se non per il tempo necessario a conquistarne la<br />
sommità da un versante solo...e poi altre vette, o attraversate in<br />
solitaria di mari e oceani, distese di ghiaccio, deserti...un altro modo di<br />
vivere la stessa necessità di scoprire. Poi ci sono quelli che, usano<br />
sempre la stessa montagna conosciuta ed esperita soltanto per quel<br />
tanto gli serve, come base, come palestra di roccia, per prepararsi a<br />
sempre diverse e più stimolati imprese altrove.<br />
Ma nulla è per sempre.<br />
“Solo la morte di uno dei<br />
partner - dice Roberto<br />
Gervaso - rende eterno<br />
un amore” .<br />
E comunque sempre, quando finisce un amore, si soffre. Ti aspetti<br />
che il tempo ti aiuti, ti aspetti che riuscirai a riprovare interesse, poi<br />
ciak, quando meno te lo aspetti, per qualche situazione di circostanza,<br />
la pellicola dei ricordi si avvia e qualche tempo dopo ci si sveglia in un<br />
bagno di sudore, colti ancora una volta a sognare di lui. Tristezza,<br />
rabbia, ancora una volta in un perfetto,quasi diabolico connubio,<br />
spingono la mente a porsi una domanda,"quante volte si può amare<br />
nella vita, prima di arrivare a non avere più nulla da dare? "Allora tutti i<br />
sensi è quasi come se si affinassero, in una ricerca più accurata, volta<br />
a proteggerti da altre possibili delusioni, ascolto, sguardi e parole per<br />
conoscersi e capirsi, dopo, tatto e odore per vibrare insieme in<br />
un'unica dolce e acuta nota musicale! L'amore è tutto e nulla, a<br />
seconda delle persone, per me è il veleno, non letale, più dolce che<br />
esista...Quando l’amore finisce né per colpa tua né per colpa sua,<br />
quando semplicemente si esaurisce, finisce per sfinimento, quando<br />
sfinisce, si può dire?...Ma soprattutto si può dire che l’amore – oltre<br />
che sfinire – può finire? E’ lecito ammetterlo?...Si sa come succede, ti<br />
senti sconfitta, smentita da te stessa, però insomma c...., capita che<br />
finisca!... E l’assurdo è che spesso non riesci neppure a capire<br />
quando esattamente è finito…Per esempio, se pensi: “Sta finendo”,<br />
facile che magari sia già finito, finito da tempo… E se vai indietro col<br />
pensiero per cercare di capire quando esattamente ha cominciato a<br />
finire - perché si sa che anche ogni fine ha un inizio – può pure<br />
capitarti di scoprire che probabilmente non è mai cominciato…<br />
Basterebbe ammetterlo, dichiararselo a vicenda!…E invece si soffre,<br />
forse se ne ha un po’ bisogno, occorre soffrire per darsi un senso…E<br />
ci si arrovella e ci si accusa l’un l’altro…“Perché tu, perché io”…<br />
Accuse, rivendicazioni, ricostruzioni, che sviliscono tutto…Ma perché,<br />
perché fare così?...Quanto sarebbe più bello, più giusto NON<br />
soffrire!...E piuttosto invece parlarsi, serenamente…Chiarire l’equivoco<br />
di fondo… Sorridenti…“Bèh, pazienza, credevamo fosse amore,<br />
invece niente. Amici come prima?...Anzi, dato che prima non eravamo<br />
affatto amici, facciamo: conoscenti come prima?…Che poi in fondo<br />
nemmeno ci conoscevamo…E allora: sconosciuti come prima!...” Così<br />
ci si potrebbe ripresentare: “Piacere, salve, come va?”…E così<br />
chiacchierando, una parola via l’altra, ci si conoscerebbe, ci si<br />
troverebbe simpatici, ci si comincerebbe a piacere un po’, poi sempre<br />
di più, ci si innamorerebbe e…chissà…magari un giorno…<br />
Stare insieme, decidere di<br />
stare insieme,<br />
presuppone un patto,<br />
tacito o esplicito…è un<br />
atto di fiducia, un intento<br />
di condivisione, di<br />
buonafede. E non c'é<br />
fiducia se non c'è un<br />
minimo di chiarezza, di<br />
sincerità, d'impegno,<br />
almeno negli aspetti<br />
fondamentali del<br />
rapporto.<br />
Al mondo siamo, dicono, 6/7 miliardi di individui (ci sarebbe poi da<br />
chiedersi come fanno a contarci), tutti accomunati da qualcosa, tutti<br />
divisi da qualcos'altro. Decidere di stare insieme, ed addirittura di<br />
metter su famiglia, come si diceva un tempo, presuppone però anche<br />
sacrifici…sì: sacrifici, un termine che pare non andare più di moda.<br />
Lasciamo perdere la visione "filmica" della vita indottaci dall' enorme<br />
quantità di situazioni "rappresentative" che abbiamo metabolizzato<br />
attraverso romanzi, cinematografia(èl'armapiùforte diceva un Tizio),<br />
TV e media che hanno sviluppato inconsciamente in noi aspettative<br />
basate sul principio del "lieto fine", dell'anima gemella a tutti i costi,<br />
dell'amore eterno...tutto rosa, tutto edulcorato, finto, ruffiano...Quando<br />
si decide di condividere la propria vita con una persona, è perché<br />
questa persona ci piace, ci stiamo bene insieme, c'è<br />
complementarietà, affetto, stima, amore, intesa sessuale…<br />
consapevoli che nella rimanente miliardata di persone, ce ne sarà<br />
un'altra che ci attirerà per l'aspetto, un'altra per il fascino, un'altra<br />
perchè magnetica, perchè ha i nostri stessi gusti in fatto di musica,<br />
perchè fa sesso bene, perché ci piace fisicamente, perchè ci ricorda<br />
qualcuno con cui siamo stati bene, perché è più giovane o perché é<br />
più vecchio, perchè ci fa divertire, perché è di un'altra etnia, perché in<br />
quel momento la persona con cui stiamo é in crisi. Perché, insomma,<br />
ad ogni pié sospinto, volendo, si presenta l'occasione per mollare tutto<br />
e buttarsi in una nuova avventura. Niente di male lasciarsi andare<br />
sotto la spinta emotiva dell’insoddisfazione o per assecondare la<br />
propria indole, purchè alla luce del sole…in quanto un rapporto<br />
stabile presuppone lealtà.<br />
In coppia o single? La<br />
risposta è nel nostro Dna.<br />
È la genetica che conta<br />
nelle relazioni affettive.<br />
La scienza dice che è<br />
tutta colpa di un gene se<br />
non funzionano le storie<br />
d’amore.<br />
Ovviamente ci sono anche molte altre ragioni che portano alla rottura<br />
di un rapporto di coppia…ma è la prima volta che uno studio valuta<br />
come un gene sia associato ai fallimenti sentimentali. Le rotture<br />
frequenti sono causate da una variazione del Dna...o meglio,<br />
l’alterazione del gene che produce la vasopressina ( una molecola<br />
implicata nei meccanismi di formazione della memoria, ma anche<br />
nella pressione arteriosa).
Trent’anni di “storie”<br />
Da una ricerca del sessuologo Emmanuele Jannini<br />
William Shakespeare lo sosteneva già quattro secoli or sono,<br />
trascritta da L.R.(dati GPF, 2007 aggiornati al 2008)<br />
ma adesso giunge una conferma scientifica: “innamorato pazzo”<br />
non è un modo di dire.<br />
Gli scienziati hanno anche stabilito, però, che questa passione “morbosa” è destinata a scemare, in genere entro un anno. Come mai? Cosa<br />
accade? Dal punto di vista biologico cala il livello di dopamina e si alza nuovamente quello della serotonina: d’altronde, se lo stato di<br />
alterazione chimica iniziale restasse tale, si rischierebbero seri danni psicologici. Cosa capita, allora, a chi continua a stare assieme dopo la<br />
“pazzia” iniziale? Alcuni studi hanno evidenziato che nelle relazioni a lungo termine, che funzionano, si alzano le concentrazioni di ossitocina,<br />
un ormone che promuove tra l’altro il senso di attaccamento e la cui produzione è stimolata dal contatto fisico con le persone più vicine (es. il<br />
partner, i figli). A questo punto il percorso che la natura, in milioni di anni di evoluzione, ha tracciato per la continuazione della specie pare<br />
abbastanza chiaro: innamoramento per attrarre due individui e creare una coppia, sesso per fare in modo che si riproducano e attaccamento<br />
per tenerli uniti nell’allevamento della prole. Il quadro è ulteriormente variegato nell’uomo, grazie a doti straordinarie e uniche come la parola e<br />
l’immaginazione. Ma anche a questo riguardo la scienza oggi ha parecchie cose da dire, dando un senso ad alcuni comportamenti che di<br />
senso pare non ne abbiano affatto. Perché, ad esempio, un uomo mette a repentaglio l’unione di una famiglia per seguire un’avventuretta da<br />
quattro soldi? Perché le donne sembrano ormai preferire uomini con lineamenti più femminili? Per rispondere a queste e altre domande gli<br />
scienziati oggi fanno riferimento soprattutto alla psicologia evoluzionistica, lo strumento più potente ed efficace per capire da dove vengono e<br />
come si sono evoluti i nostri comportamenti. Nel corso degli ultimi decenni infatti gli etologi hanno scoperto che anche il comportamento degli<br />
animali si è evoluto per selezione naturale.<br />
Perché il tradimento?<br />
Siamo stati programmati per innamorarci, ma non per rimanere tali. Le caratteristiche anatomiche e biologiche della nostra specie ci hanno<br />
fatto evolvere come animali monogami infedeli. Due spinte assolutamente uguali e contrarie, che in qualche modo si annullano, dandoci la<br />
libertà di scegliere un comportamento o l'altro. <strong>Di</strong> fatto ci sono vantaggi biologici in entrambe le condizioni. Il vantaggio della monogamia è la<br />
stabilità, utile per l'allevamento della prole (che, nel genere umano, necessita di tempi particolarmente lunghi); l'infedeltà assicura invece<br />
varietà e novità, dunque un continuo rimescolamento di geni. La differenza tra uomini e donne, a tale riguardo, ha precise basi biologiche: la<br />
quantità di spermatozoi emessa in una singola eiaculazione è sufficiente a fecondare l'intera popolazione femminile degli Stati Uniti. Ciò<br />
significa che c'è una ridondanza genetica enorme dovuta al fatto che il fine ultimo dell'uomo è diffondere il più possibile il proprio patrimonio<br />
genetico. Completamente diversa la condizione della donna che basa tutto su un'unica cellula uovo e dunque deve essere certa della propria<br />
scelta. La nostra specie ha anche un'altra caratteristica del tutto unica, ed è l’ovulazione femminile “nascosta”: in tutte le altre specie le<br />
femmine emettono segnali visivi, olfattivi o canori per segnalare ai maschi la propria fecondità; tra gli uomini ciò non accade. Anche questo è<br />
frutto della selezione naturale e serve a evitare ciò che capita nel resto del mondo animale quando un maschio diventa dominante: mangia o<br />
uccide tutti i cuccioli non suoi per essere sicuro di imporre i propri geni. Nella nostra specie questa strategia è stata sostituita dal controllo<br />
sociale: poiché la donna non lancia segnali evidenti quando è feconda, il maschio che intenda scongiurare la possibilità di allevare figli non<br />
propri può ricorrere al matrimonio, che dunque non è affatto una “catena”, ma una forma di tutela. Basti pensare che, nel mondo occidentale,<br />
una persona su dieci ha un DNA incompatibile con quello del presunto padre biologico. L'infedeltà femminile, insomma, esiste e alla base ha le<br />
stesse ragioni di quella maschile: la tendenza al continuo rimescolamento genetico. In pochi altri ambiti la natura ci prende in giro come in<br />
amore: non siamo stati programmati per essere sempre felici e retti, ma per lasciarci dietro quanti più figli possibile.<br />
Ma lei cosa vuole da lui?<br />
Fondamentalmente la sessualità femminile è selettiva, l'uomo tende a proporsi, mentre la donna tende a disporre delle proposte. Questo si<br />
spiega ancora una volta con la storia dell’evoluzione: la nostra specie ha conquistato la posizione eretta, ma il canale del parto (la dimensione<br />
del bacino) non si è evoluto di pari passo, perciò le donne sono costrette a partorire figli immaturi, che necessitano di cure parentali<br />
estremamente lunghe. Dunque la donna deve scegliere il proprio partner in modo oculato. Il maschio pertanto deve dimostrare anzitutto di<br />
essere fedele e affidabile. Come? Sfoggiando un surplus “in atto” (es. ricchezza, potere...) o un surplus “in potenza” (intelligenza, umorismo,<br />
coraggio, creatività artistica...). In entrambi i casi si tratta di ornamenti sessuali inutili dal punto di vista della sopravvivenza individuale. Uno<br />
studio condotto sugli annunci matrimoniali pubblicati nei quotidiani statunitensi ha appurato che il maschio tende a rappresentare se stesso<br />
proprio attraverso censo e intelligenza. Riguardo all’aspetto fisico, la scelta delle donne è diversa nel corso della vita e nelle diverse epoche. In<br />
prossimità del parto, ad esempio, ricade su uomini con lineamenti di tipo più femminile (garanzia di stabilità, quiete e protezione), nei periodi di<br />
maggiore fecondità predilige caratteristiche più mascoline come la mascella pronunciata (indice di potenza, virilità e buon patrimonio genetico).<br />
Analogamente in passato, quando la donna dipendeva maggiormente dall’uomo dal punto di vista economico, le caratteristiche maschili più<br />
apprezzate erano legate alla forza e prestanza fisica, oggi sono più orientate alla bellezza e mitezza del carattere.<br />
E lui cosa vuole da lei?<br />
Le femmine della nostra specie raggiungono il massimo della fertilità attorno ai 20 anni e hanno un calo vertiginoso subito dopo i 30. Dunque i<br />
maschi della nostra specie, alla ricerca delle caratteristiche biologiche che garantiscono maggiormente la salute riproduttiva della femmina,<br />
tendono a prediligere le donne giovani e attraenti. Questo spiega perché la seduzione femminile punta soprattutto su bellezza e strategie antietà.<br />
L'uomo sia per una notte sia per la vita tende a scegliere soggetti che meglio rappresentano la buona salute riproduttiva femminile, e cioè:<br />
giovinezza e un rapporto ottimale tra la vita e i fianchi di 0,67-0,69 (corrispondente al famoso 90-60-90). I giurati di Miss America dagli anni<br />
Cinquanta a oggi hanno sempre scelto, seppure inconsciamente, questa proporzione, al di là delle variazioni che nel tempo si sono registrate<br />
nella misura del seno e nell’altezza.<br />
che sono<br />
costrette:<br />
la<br />
prostituzione<br />
in cifre<br />
Conclusioni<br />
I meccanismi descritti dalla scienza indicano tendenze<br />
generali tipiche della specie, ma la cultura e le nostre<br />
scelte personali possono sempre modulare l’intensità<br />
degli schemi base, maschili e femminili, e in circostanze<br />
particolari sovvertirli completamente.<br />
Senza contare che nessun comportamento è esclusivamente maschile o femminile, sebbene si riscontri in percentuale maggiore in un<br />
sesso piuttosto che nell’altro. Ma, soprattutto, nulla di quanto scoperto fino a oggi può aiutare a prevedere né tanto meno a controllare il<br />
comportamento sessuale di una persona. Potrà tuttavia aiutare a comprendere meglio noi stessi e gli altri. Tanto per fare un esempio<br />
banale, un uomo che ha un’avventura pensa di cercare soddisfazione della propria vanità, non certo un figlio. Eppure è proprio la<br />
possibilità di avere un discendente ad avere “creato” la sua spinta a cercare quell’avventura. Un’ultima considerazione riguarda il ruolo<br />
maschile, che sta cambiando e passa poco alla volta da Marte ad Apollo, dalla forza alla tenerezza, dal sesso alle coccole, dalla clava ai<br />
pannolini. Ciò sarebbe il frutto della “Viagra devolution”. Proprio come l’introduzione della pillola anticoncezionale ha portato alla prima<br />
rivoluzione sessuale, liberando le donne dalla paura di gravidanze indesiderate e rendendole più sicure, così il Viagra ha affrancato gli<br />
uomini dall’ansia di prestazione e li ha resi più forti. Se svanisce il terrore di scollegamento tra desiderio ed erezione, l’uomo può<br />
smettere di guardarsi tra le gambe e cominciare ad affrontare una vera relazione con la partner. Così, secondo gli esperti il rapporto<br />
uomo-donna si sta modificando e porta progressivamente il maschio a non avere paura dei sentimenti e della tenerezza. Si è ripetuto<br />
per trent’anni che il maschio è in fuga, ha paura, scappa, è il sesso debole, non regge il confronto con le donne… Non è più così. Anche i<br />
sondaggi paiono confermarlo: i maschi sono presenti nelle cure parentali come non mai dall’avvento della società patriarcale e ben otto<br />
italiani su dieci, di entrambi i sessi, sono d’accordo nel ritenere che un uomo che cambia i pannolini al figlio non perde forza né virilità
Oggi<br />
Innamorarsi sul web<br />
Possibile.<br />
Facile. Irreale.<br />
È un gioco molto<br />
interessante, e<br />
altrettanto delicato:<br />
perché occorre<br />
mettere in campo e<br />
donare i propri<br />
sentimenti, senza<br />
sapere se la persona<br />
dall’altra parte è<br />
disposta ad accettarli,<br />
seriamente. La bugia<br />
più frequente è in<br />
effetti legata alla<br />
promessa di<br />
“esclusività” della<br />
relazione,<br />
diversamente<br />
consumata su Internet<br />
con voi e con tante<br />
altre persone.<br />
Facebook, ad<br />
esempio, non è altro<br />
che uno dei tanti regni<br />
del possibile e<br />
dell’irreale dove le<br />
bugie sono leggere<br />
come le nuvole, basta<br />
che non incontrino<br />
mai la realtà…<br />
Perdere la testa? Facile, quasi istantaneo. Gli strumenti<br />
a disposizione sono i più disparati. E, incredibilmente,<br />
proprio come nella vita reale, ciascuno può scegliere<br />
quello più rispondente ai propri desideri: i forum di<br />
discussione a tema, se si desidera un approccio più soft; gli<br />
spazi per gli incontri, gratuiti e a pagamento, in cui lasciare il<br />
proprio profilo; le messaggerie; le chat, se ci si vuole esporre.<br />
L’e-mail, che prevede però un primo contatto diretto. La<br />
discussione è di solito il “motore” dell’azione. Si inizia a<br />
chiacchierare, si scherza, si parla di tutto un po’. E proprio a<br />
quel punto, per colpa di un commento, un accenno, un quid<br />
misterioso, può scattare il colpo di fulmine. In una sola delle<br />
due persone. Raramente in entrambe. Ma come, senza<br />
nemmeno sapere che viso ha l’interlocutore? Esattamente.<br />
La storia procede, nel senso che i contatti si fanno molto<br />
frequenti, piacevoli. La persona “colpita” dalle frecce di cupido<br />
vive attendendo che l’altro sia in chat, sia on line o lasci un<br />
messaggio. tutto ruota attorno al pc, che diventa un padrone<br />
molto esigente. Poi lo scambio del cellulare, e il fatidico<br />
“Perché non ci incontriamo?”. Questo racconto molto rapido<br />
dell’innamoramento on line è stato volutamente privato di una<br />
variabile, che ora deve prepotentemente entrare in gioco.<br />
Internet non fa parte della vita reale. In quanto luogo-non<br />
luogo, è la culla di ogni possibile bugia. Molto spesso non ci si<br />
descrive in maniera troppo veritiera. La persona che<br />
incontriamo e con la quale abbiamo trovato un feeling<br />
caratteriale, può non piacerci per nulla. ma questo non<br />
significa che si rinunci ad un’avventura. Sono solo una<br />
esigua minoranza quelli/e così esigenti da non tener conto<br />
solo dell’aspetto fisico…ad entrare in campo sono una<br />
moltitudine di altre cose: può per esempio non piacerci l’odore<br />
della pelle o addirittura il profumo che indossa, il suo modo di<br />
camminare, di tenere la forchetta, di parlare, di sorridere, di<br />
guardare. Può non piacerci come parla, come gesticola o<br />
semplicemente come ascolta. Alla fine dell’incontro, e solo in<br />
quel momento, ci si rende conto di essersi legati a una<br />
proiezione. Ecco perché, moltissime volte, all’innamoramento<br />
on line corrisponde una forte delusione. Trascorrere troppo<br />
tempo a scriversi e a telefonarsi è deleterio e dannoso,<br />
perchè si finisce per innamorarsi di una nostra<br />
idealizzazione…l'innamoramento scatta comunque, anche se<br />
non ci si è mai visti in faccia, ma si tratta di amore in una delle<br />
sue forme peggiori.<br />
Un consiglio, monito,<br />
avvertimento: la rete è<br />
piena, zeppa, colma e<br />
stracolma di persone (in<br />
maggior numero uomini)<br />
sposate o impegnate in<br />
cerca di avventure; che<br />
mentono sull’età, sul<br />
sesso; sul luogo in cui<br />
abitano. Ma soprattutto<br />
che hanno pochissimi<br />
scrupoli “morali”. È<br />
saggio pertanto non<br />
investire la totalità del<br />
vostro sentimento per<br />
una persona che non<br />
conoscete.<br />
UN IMPROBABILE<br />
INNESTO<br />
Il matrimonio?<br />
di Manuela Vallesi<br />
Se si chiedeva al<br />
mitico Alberto Sordi<br />
il perché non si<br />
fosse mai sposato<br />
nonostante le sue<br />
tante fans, lui<br />
rispondeva<br />
simpaticamente:<br />
“fossi matto!<br />
Mettermi un’estranea<br />
in casa!”<br />
Victor Hugo scriveva “il matrimonio è un innesto: o<br />
attecchisce o no”.<br />
In effetti il matrimonio se lo si guarda dal “di fuori” è<br />
cinicamente un accordo scritto tra due individui<br />
estranei che hanno una loro storia, una loro<br />
esperienza, una cultura diversa, un’ educazione<br />
diversa e un vissuto, che forma il carattere con le<br />
sue mille sfaccettature dissimili. Per quanto due<br />
persone si possono somigliare, con molta probabilità<br />
reagirebbero ad un evento in maniera differente. Ma<br />
andiamo per ordine. Quando due persone si<br />
conoscono, si frequentano e soprattutto, si<br />
innamorano (o credono di esserlo), avvertono poi<br />
l’esigenza di suggellare il loro rapporto con un<br />
accordo scritto, (in chiesa o solo al comune) ma se<br />
due persone si amano davvero non dovrebbe<br />
esserci bisogno di scrivere nulla, basta l’amore…o<br />
no?!? Non sarebbe invece più bello e significativo<br />
pensare che sposarsi è una Promessa dinnanzi a<br />
<strong>Di</strong>o che benedice l’unione? Ma allora, a cosa<br />
servono i famosi e costosissimi preparativi? La<br />
sfarzosità del matrimonio non è sinonimo di più<br />
Amore. Un matrimonio vale forse meno se si spende<br />
meno? O si ama di meno? Non credo. Okay, lo so<br />
che il matrimonio è un business per tutti…per chi<br />
vende e chi compra, ma qui stiamo parlando di<br />
sentimenti non di convenienze…Stiamo forse<br />
perdendo di vista il vero significato del matrimonio e<br />
dei valori della vita? Passiamo alla Convivenza...e<br />
qui ti volevo! Convivenza = Quotidianità = Abitudine.<br />
Israel Zangwill "Se si tollera qualcosa, diventa<br />
sopportabile e poco tempo dopo anche normale".<br />
Le nostre abitudini...ahia...come le facciamo<br />
combaciare? Io sono abituata a mangiare pasta al<br />
sugo e tu in bianco, io metto il tubetto del dentifricio<br />
col tappo rivolto in su e tu in giù (ed io ogni volta lo<br />
devo rigirare come piace a me e lo ritrovo sempre<br />
come piace a te!) tu lasci tutti cassetti semiaperti ed
io li chiudo, (e a furia di chiudere anche i tuoi mi stresso!) io la<br />
domenica voglio uscire alle3etuvuoiguardare la partita, tu il venerdì<br />
vorresti uscire con gli amici mentre io vorrei andare al cine insieme a<br />
te, tu che vuoi leggere un libro a letto mentre io che voglio dormire non<br />
sopporto quella luce accesa…Non parliamo poi di quando devo<br />
raccogliere i tuoi calzini dopo una giornata dentro le scarpe da tennis!<br />
Ma anche te…ti arrabbi sempre quando lascio tutte le mie cremine sul<br />
lavandino e non trovi posto per appoggiare il tuo rasoio! E poi…non<br />
critichiamolo/a in base alle amicizie che frequenta…<br />
E. Hemingway diceva “Non bisogna giudicare gli uomini dalle loro<br />
amicizie: Giuda frequentava persone irreprensibili!” . Bisogna trovare un<br />
compromesso a tutto, non dobbiamo creare un/a martire e un/a<br />
egoista; tolleranza, sacrifici, comprensione, compromessi e soprattutto<br />
amore, sono ingredienti basilari per una unione duratura e non<br />
sopportazione a prescindere, anche perché prima o poi o sfoghiamo in<br />
altra maniera, o moriamo dentro e sarebbe una sofferenza solo nostra<br />
che nessuno capirebbe ma che potrebbe subire.Tenere vivo l’amore in<br />
una coppia con piccole sorprese, delicatezze e carinerie, soprattutto<br />
con un sorriso è un’ottima probabilità di essere meglio sopportati e<br />
perdonati. A volte l’abitudine può anche essere il collante per una<br />
coppia…certo, la novità è più emozionante ma più incerta; nel rapporto<br />
non bisogna essere troppo prevedibili ma neanche esasperatamente<br />
innovativi. Le persone cambiano col tempo e la coppia a volte si perde,<br />
non si riconosce più come prima ma non si può pretendere dall’altro<br />
che rimanga quello di 20 anni fa…la maturità e le esperienze ci<br />
cambiano…noi stessi con il nostro comportamento cambiamo l’altro.<br />
Crescere insieme, confrontarsi, dialogare aiutano a non allontanarsi<br />
ma a rinnovarsi all’interno della coppia e rendono anche più<br />
emozionante il viaggio. Comunque c’è da dire che se da una parte la<br />
convivenza mette a dura prova l’amore, la quotidianità fa accrescere<br />
tutti quei meccanismi di feeling tra due persone, il conoscersi davvero.<br />
Le nonne dicevano che si conosceva una persona dopo averci<br />
mangiato assieme sette chili di sale …..quanto tempo ci vuole per<br />
mangiare tutto quel sale insieme? O facciamo una cura a base di sale,<br />
ma poi corriamo il rischio di diventare ipertesi, o ci prendiamo il tempo<br />
necessario…che è meglio. Ma ci sono persone che hanno davvero la<br />
curiosità di conoscere l’altro tanto a fondo? O ci si sposa perché<br />
volevamo una sostituta alla mamma, una cameriera, un uomo che ci<br />
pagasse le spese, che non ci facesse lavorare, una posizione, una<br />
compagnia per la paura della solitudine? La solitudine: questa grande<br />
incognita che ci terrorizza e ci fa spesso accontentare di una persona<br />
che sappiamo non essere adatta a noi, facendocela idealizzare e<br />
sopportare a volte fino all’inverosimile. Se ci chiedessimo a mente<br />
fredda “sopporteresti un estraneo che ti fa soffrire? “ Con tutta<br />
probabilità ridpomderemmo “NO GRAZIE”. Ma quando uno giustifica la<br />
propria debolezza con la parola amore allora tutto cambia, tutto è<br />
sopportabile…Non è vero! Il difetto di forma stà nel fatto che si<br />
dimentica troppo spesso che l’ amare deve essere reciproco. Se una<br />
persona ci ama davvero non ci farebbe mai soffrire (o comunque<br />
cercherebbe di farlo il meno possibile, in fondo siamo umani), noi non<br />
lo faremmo alla persona amata, quindi perché subirlo? Non<br />
confondiamo però la sofferenza con la tolleranza reciproca! Eh no!<br />
Oggi molte coppie (quelle giovani di solito) pensano solo al lato<br />
romantico dell’amore e della vita coniugale tralasciando il sacrificio di<br />
essere comprensivi, di sapersi perdonare i piccoli sgarbi, le<br />
dimenticanze di un compleanno, un ritardo, un po’ di tirchieria, (per<br />
intenderci, quella che le persone veramente tirchie chiamano<br />
“oculatezza”) un periodo difficile e/o triste della nostra vita a causa di<br />
piccoli o grandi problematiche che dovrebbero unire e non dividere,<br />
uno scatto di rabbia, (senza usare le mani e senza esagerare) una<br />
figuraccia, un’arrabbiatura, cose normali per cui non si può e non si<br />
devono mettere in discussione un rapporto. Bisogna imparare a saper<br />
ascoltare l’altro/a nei momenti critici e saper infondere fiducia (non<br />
toglierla), sapersi dare appoggio, consigli, serenità.<br />
Talète “Gli dei hanno dato agli uomini due orecchie e una bocca per<br />
poter ascoltare il doppio e parlare la metà” . Ma un anonimo osservò<br />
che …“Quello che io dico e quello che tu senti, non sono sempre la<br />
stessa cosa” . Ovidio "Sii amabile, se vuoi essere amato."<br />
Noi siamo l’altra metà della mela e non chi ha acquistato la mela e<br />
pensa di disporne a piacimento!<br />
Il matrimonio si fa in due e non possiamo solo prendere come le<br />
sanguisughe. Dobbiamo saper donare il nostro meglio, sapere che<br />
l’altro ci accetta anche con i nostri limiti e difetti, non significa che<br />
dobbiamo trascurarci ed abbrutirci.<br />
Capitolo a parte: suocera<br />
Suocere svezzate i vostri “pargoli”, sono ormai grandi, rendeteli<br />
autonomi affinchè diventino dei buoni mariti e padri ! Potrebbero<br />
migliorare anche come figli… A volte di deve anche sbagliare per<br />
crescere, meglio crescere in coppia , che non sbagliare mai perché<br />
qualcuno ci ha detto come fare. Ad avvalorare ciò, anche noti scrittori<br />
dissero che…<br />
Friedrich Nietzsche “ Meglio esser pazzo per conto proprio, anziché<br />
savio secondo la volontà altrui!”<br />
Hermann Hesse “La saggezza non può essere trasmessa. La<br />
saggezza che un saggio tenta di trasmettere suona sempre simile alla<br />
follia”. Aristotele “Ciò che dobbiamo imparare a fare, lo impariamo<br />
facendo”.<br />
Passiamo alla fase serale:<br />
il letto<br />
(non certamente inteso come mobile ma come argomento sesso)<br />
J. De La Bruyere “Accade talvolta che una donna nasconda a un<br />
uomo tutta la passione che prova per lui, mentre lui, dal canto suo,<br />
finge per lei tutta la passione che non sente ”.<br />
Woody Allen “Il sesso<br />
senza amore è un'esperienza vuota, ma fra le esperienze vuote è una<br />
delle migliori”.<br />
Ci siamo... il sesso! Croce e delizia di ogni rapporto! Certo, al<br />
matrimonio ci si arriva già preparati quindi non dovrebbero sorgere<br />
problemi di incompatibilità, ma quando si è fidanzati, il sesso ha un<br />
sapore diverso, perché ci si incontra con il desiderio di vedersi (o<br />
almeno dovrebbe essere così ) e non perché si condivide la stessa<br />
casa, quindi si può sempre SCEGLIERE di vedersi e questa è una<br />
differenza sostanziale per l’eros ( secondo me, voi che dite?). Se una<br />
persona ha la “pappa” sempre a disposizione, pian piano si adagierà<br />
al pensiero che tanto è sempre lì, se oggi non mi và rimando ad un<br />
altro giorno e così via; Errore! L’altro/a si sente trascurato o come<br />
oggetto da arredamento da utilizzare a proprio piacimento e non più<br />
come l’oasi nel deserto…che placa la “sete”. In funzione di questo non<br />
si può e non si deve sempre assecondare il compagno/a se non si è<br />
ricettivi a farlo, non si può fare sesso e nel mentre pensare: “Oddio stà<br />
per piovere devo raccogliere i panni, speriamo che si sbrighi”… o<br />
addirittura che stà per iniziare la formula uno e…”porca miseria non<br />
faccio in tempo a vedere la partenza, saltiamo i preliminari”…o peggio<br />
ancora. Cercarsi…in due in un momento da rubare al tran tran<br />
quotidiano sempre di corsa …o creare l’atmosfera con candele<br />
profumate, un buon vino e quant’altro sono di sicuramente alcuni degli<br />
ingredienti che favoriscono l’eros.<br />
Fedeltà…esiste ancora?<br />
Alfred Capus “Certe donne preferiscono non far soffrire molti uomini<br />
contemporaneamente e si concentrano invece su uno solo: sono le<br />
donne fedeli”. Ovidio “ Bisogna far sì che chi ama non si senta mai<br />
sicuro nel suo amore per mancanza di rivali: senza sospetti e gelosie<br />
l'amore non dura a lungo ”.<br />
Anonimo “ Non è vero che i mariti, quando<br />
vedono una bella donna, si dimenticano di essere sposati. Al contrario,<br />
se lo ricordano dolorosamente”.<br />
Forse tutti almeno una volta nella vita siamo stati traditi, qualcuno lo ha<br />
scoperto altri no, ma non importa saperlo, l’importante sarebbe capire<br />
il perché e se siamo soggetti a rischio. Forse siamo stati noi ad indurre<br />
l’altro/a a tradirci con la nostra scarsità nel dimostrare sentimenti e<br />
attenzioni, forse siamo mancate/i nei momenti cruciali, o abbiamo soffrire l’altro/a per alleggerirci e cercare pure di essere compresi e<br />
voluto mettere per forza la testa sotto la sabbia per non vedere ciò che perdonati! Con molta probabilità lo rifaremmo poco dopo. Ammettiamo<br />
era palese o magari abbiamo semplicemente sbagliato “mira “ nello di aver sbagliato e quantomeno, per quel che può servire, chiediamo<br />
scegliere il/la partner. In ogni caso una parte di colpa ce l’abbiamo “scusa” e se non vogliamo perderlo/a cerchiamo una soluzione che<br />
anche noi. Certo, ci sono persone bastarde dentro che ci vogliono far rispetti la sensibilità dell’altro…cose che abbiamo dimenticato presi dal<br />
sentire in colpa a tutti costi ma in quel caso abbiamo sbagliato a non vortice della passione.<br />
valutare attentamente chi abbiamo scelto come compagno/a. A volte<br />
bisognerebbe chiedersi se non siamo attratti da persone che ci fanno Figli<br />
soffrire perché pensiamo che sia un amore più vero se si soffre, o<br />
Qui il tema è troppo vasto, complesso ed importante per sviscerarlo in<br />
perché pensiamo di meritarlo, o solo per la nostra insicurezza e<br />
poche righe, ma in due parole potrei consigliare di insegnare loro<br />
debolezza…e ci si sente paladini perché magari perdoniamo<br />
buonsenso e rispetto, è già qualcosa, ma soprattutto non litigate mai di<br />
l’ingiustificabile, flagellandoci il cuore. Intendiamoci, una scappatella o<br />
fronte ai figli.<br />
un tradimento a volte può essere perdonato se ci sono motivi validi e se<br />
riconosciamo che effettivamente siamo stati poco presenti. Se l’amore Vecchiaia<br />
che sentiamo rende l’altro/a irrinunciabile, forse riusciamo anche a<br />
perdonare, bontà divina! Certo, ricucire dopo non è facile ma lodevole.<br />
Beh…che dire…se dopo tanti anni ancora vi sopportate e vi volete<br />
Spesso serve solo per dirsi “ci ho riprovato, non ci sono riuscito/a, di più<br />
ancora veramente bene…siete stati grandi davvero! Certo, ora vi<br />
non riesco a fare” e se serve a farci stare più tranquilli va bene, ma se<br />
aspetta un periodo difficile, l’entusiasmo, la passione, i sogni, i<br />
dovesse succedere di nuovo con un’altra compagna/o... allora o siamo<br />
traguardi, il sesso…ve li siete già donati ( o giocati ). Credo non sia<br />
davvero sfortunati o è ora di farsi un bell’ esame di coscienza e<br />
facile per i giovani di oggi immaginare il periodo in cui si dovrà<br />
prendere provvedimenti. Bisogna pur riconoscere che oggi c’è molta,<br />
pensare agli acciacchi della vecchiaia…accettarsi diversi, meno belli,<br />
forse troppa libertà sessuale, che si dà poco peso ai valori (per molti<br />
ed accettare le proprie rughe come sinonimo di maturità, esperienza,<br />
non esistono proprio), ma non è una norma per fortuna. Ciò che mi<br />
con un loro fascino di vissuto…Ora non pensate che vi aspetti solo il<br />
rimane difficile da capire sono quelli che lo fanno sistematicamente e<br />
peggio! Riflessione, tranquillità, abitudini consolidate (e ripetitive se<br />
che dicono anche di essere innamorati ed attratti dal proprio partener.<br />
vogliamo) siete un tutt’uno, avete superato la grande prova della<br />
Secondo me non vogliono ammettere che qualche problema c’è. O<br />
convivenza: ed avete vinto tutte le sfide ! Cercate di vincere anche la<br />
sono proprio loro, i traditori, il problema ??!! Ci sono quelli che devono<br />
paura della Vecchiaia! Il viaggio è quasi compiuto con l’amore che<br />
marcare il loro “territorio” come i cani ed i gatti ….per un senso di<br />
nonostante gli anni non è affatto affievolito, ma è più solido e sincero.<br />
proprietà, o per la prosecuzione della specie…o per sentirsi sempre in<br />
E per scherzarci un po’ su diciamo che la vecchiaia è anche questo…<br />
competizione o scoprire se si è ancora attraenti. Far ingelosire di tanto<br />
Karr “Un segno che siete veramente invecchiato: le ragazze vi<br />
in tanto e con moderazione per stuzzicare l’altro.. va bene, ma arrivare<br />
dimostrano una confidenza ed una sicurezza offensive; sono con voi<br />
“al dunque” sistematicamente non lo comprendo. Oppure diciamoci la<br />
familiari e perfino naturali”. M. Chevalier “La vecchiaia non è poi così<br />
verità, nel senso di ammettere che non si sente amore ma affetto e<br />
male, se considerate l’alternativa”. A. Drew “I sogni sono illustrazioni<br />
stima e che ci sono altri motivi per non lasciarsi . Comunque sia,<br />
dal libro che la tua anima sta scrivendo su di te”.<br />
evitiamo di scaricare la nostra coscienza sull’altro, ignaro, fiducioso e Quindi<br />
magari ancora innamorato di noi solo per sentirci meglio. No, non è<br />
giusto. Se abbiamo voluto prenderci la nostra libertà, portiamone ...se siete proprio pazzi<br />
almeno il fardello del senso di colpa dentro di noi; troppo comodo far d’amore…Spos-s-atevi!<br />
L’età di mezzo<br />
quella tra i quarantaeicinquant’anni, è caratterizzata dal<br />
massimo dell’azione e delle responsabilità sociali. Ma è<br />
anche l’età dei bilanci, del disincanto, del rimettersi in<br />
questione. Per alcuni psicologi la vita può essere<br />
addirittura divisa in due parti: prima e dopo i quarant’anni.<br />
Jung afferma che durante questa stagione dell’esistenza<br />
“si prepara una profonda modificazione dell’animo<br />
umano”, mentre Erikson la definisce “una svolta<br />
necessaria, un momento in cui lo sviluppo deve procedere<br />
in un senso o nell’altro”. E’ anche chiamata il demone di<br />
mezzogiorno...<br />
Furfi
...solcare il<br />
mare...alla<br />
insaputa<br />
del cielo...<br />
AMO MOLTO IL MARE, LA SUA<br />
POTENZA, LA SUA IMMENSITÀ, IL SUO<br />
RESPIRO ED IL SUO PROFUMO...<br />
nella foto:<br />
Donatella Bianchi giornalista e conduttrice di “LINEA BLU” in onda su RAI UNO<br />
L’onda<br />
Nella cala tranquilla<br />
scintilla,<br />
intesto di scaglia<br />
come l'antica<br />
lorica<br />
del catafratto,<br />
il Mare.<br />
Sembra trascolorare.<br />
S'argenta? S'oscura?<br />
A un tratto<br />
come colpo dismaglia<br />
l'arme, la forza<br />
del vento l'intacca.<br />
Non dura.<br />
Nasce l'onda fiacca,<br />
sùbito s'ammorza.<br />
Il vento rinforza.<br />
Altra onda nasce,<br />
si perde,<br />
come agnello che pasce<br />
pel verde:<br />
un fiocco di spuma<br />
che balza!<br />
Ma il vento riviene,<br />
rincalza, ridonda.<br />
Altra onda s'alza,<br />
nel suo nascimento<br />
più lene<br />
che ventre virginale!<br />
Palpita, sale,<br />
si gonfia, s'incurva,<br />
s'alluma, propende.<br />
Il dorso ampio splende<br />
come cristallo;<br />
la cima leggiera<br />
s'arruffa<br />
come criniera<br />
nivea di cavallo.<br />
Il vento la scavezza.<br />
L'onda si spezza,<br />
precipita nel cavo<br />
del solco sonora;<br />
spumeggia, biancheggia,<br />
s'infiora, odora,<br />
travolge la cuora,<br />
trae l'alga e l'ulva;<br />
s'allunga,<br />
rotola, galoppa;<br />
intoppa<br />
in altra cui 'l vento<br />
diè tempra diversa;<br />
l'avversa,<br />
l'assalta, la sormonta,<br />
vi si mesce, s'accresce.<br />
<strong>Di</strong> spruzzi, di sprazzi,<br />
di fiocchi, d'iridi<br />
ferve nella risacca;<br />
par che di crisopazzi<br />
scintilli<br />
Itinerari<br />
www.donnaimpresa.com 71
e di berilli<br />
viridi a sacca.<br />
O sua favella!<br />
Sciacqua, sciaborda,<br />
scroscia, schiocca,<br />
schianta,<br />
romba, ride, canta,<br />
accorda, discorda,<br />
tutte accoglie e fonde<br />
le dissonanze acute<br />
nelle sue volute<br />
profonde,<br />
libera e bella,<br />
numerosa e folle,<br />
possente e molle,<br />
creatura viva<br />
che gode<br />
del suo mistero<br />
fugace.<br />
E per la riva l'ode<br />
la sua sorella scalza<br />
dal passo leggero<br />
e dalle gambe lisce,<br />
Aretusa rapace<br />
che rapisce la frutta<br />
ond'ha colmo suo<br />
grembo.<br />
Sùbito le balza<br />
il cor, le raggia<br />
il viso d'oro.<br />
Lascia ella il lembo,<br />
s'inclina<br />
al richiamo canoro;<br />
e la selvaggia<br />
rapina,<br />
l'acerbo suo tesoro<br />
oblìa nella melode.<br />
E anch'ella si gode<br />
come l'onda, l'asciutta<br />
fura, quasi che tutta<br />
la freschezza marina<br />
a nembo<br />
entro le giunga!<br />
Musa, cantai la lode<br />
della mia Strofe Lunga.<br />
Gabriele<br />
D’Annunzio<br />
1904<br />
“DONATELLA”<br />
Lineablu:<br />
il profilo dell’Italia visto<br />
con gli occhi di una<br />
donna.<br />
Raccontare il mare attraverso i<br />
protagonisti della vita di tutti i giorni<br />
in una trasmissione televisiva che<br />
è diventata negli anni un "must"..<br />
BIANCHI<br />
www.donnaimpresa.com 73
Donatella è una donna colta, raffinata…ha un<br />
viso dolce e bello, gli occhi grandi e uno<br />
sguardo intelligente. La sua statura minuta, è<br />
in tagliante contrasto con il suo personaggio<br />
forte…<br />
Ritengo sia importante precisare come<br />
arrivi, nella vita di ciascuna donna, il<br />
momento in cui si possa e debba decidere la<br />
propria meta, individuare strategie d'azione<br />
e prendere decisioni. Per te questo<br />
“momento” è arrivato quando?<br />
Credo nel destino che nel mio caso ha scelto il<br />
momento e la strada. Sedici anni sono pochi<br />
per scegliere. Ma la scomparsa di mio padre mi<br />
ha imposto la prima grande scelta autonoma<br />
della vita. Ho continuato a farlo, decidendo<br />
ogni volta la direzione spesso “suggerita” dagli<br />
incontri e dagli eventi. I figli, la famiglia, il<br />
privato sono spesso entrati in conflitto con le<br />
mie scelte. Ho rinunciato spesso agli spazi da<br />
dedicare a me stessa, ma mai agli affetti e alla<br />
grande passione per il mestiere che sognavo di<br />
fare fin da bambina. Tra successi, fallimenti,<br />
gioie e delusioni il bilancio oggi e’comunque in<br />
positivo.<br />
Sembra che le uniche cose che facciano<br />
audience siano le liti, le polemiche, i corpi<br />
femminili esposti, le parolacce, i<br />
pettegolezzi…e poi..è bello scoprire che non è<br />
solo così…non credi?<br />
E’vero…l’affetto della gente, l’amore del<br />
pubblico televisivo per il nostro programma mi<br />
sorprendono ogni anno. La bellezza della<br />
semplicità di un tramonto o di un<br />
corteggiamento tra creature marine, la<br />
mancanza di protagonismo che lascia spazio ai<br />
veri personaggi di un quotidiano fatto di<br />
piccole e grandi imprese, di scommesse con il<br />
tempo e con le forze della natura, la riscoperta<br />
dei valori che in mare non ti mancano mai<br />
come il rispetto, l’altruismo, la solidarietà, uniti<br />
ad un racconto fatto di immagini e musiche<br />
scelte con amore forse fa la differenza a<br />
Lineablu. Noi, non facciamo altro che<br />
innamorarci ogni volta di quel racconto che<br />
scaturisce dalla sintonia di un gruppo di lavoro<br />
molto motivato.<br />
Mi disse un giorno un mio carissimo amico<br />
“Se vuoi diventare giornalista, devi attaccare<br />
un chiodo al muro e piantarlo a forza di<br />
testate” ... ti senti di condividere questa<br />
affermazione?<br />
…Finoafarsimale.Manevalesemprelapena.<br />
Nella vita extraprofessionale chi è Donatella<br />
Bianchi..?<br />
Una mamma, alle prese con una meravigliosa<br />
figlia diciottenne che cerca la sua strada,<br />
Federica, e con Pierluca, otto anni. Un divorzio<br />
alle spalle e una convivenza difficile a distanza<br />
(il papa’di Pierluca vive in Sardegna). Una<br />
donna, una bilancia, attratta dal bello e dalle<br />
armonie. Sempre alla ricerca di un equilibrio<br />
difficile ma ottimista e amante della vita.<br />
Raccontaci quando è cominciata la tua<br />
carriera televisiva…<br />
Tv private. Credo di esserci cresciuta dentro.<br />
A La Spezia. Poi le prime esperienze<br />
giornalistiche al “Secolo XIX” e l’esordio in tv<br />
a Domenica In accanto all’indimenticabile<br />
Corrado. Poi Raidue, il TG Regionale, Raitre e<br />
dal 94 Raiuno.<br />
Finora hai fatto programmi più “da inviata”.<br />
E una conduzione “da studio”?<br />
Magari! Non ho mai nascosto il mio interesse<br />
per lo studio, se fossi stata dieci centimetri più<br />
alta e avessi avuto dieci anni di meno... forse…<br />
avrei avuto qualche possibilità in più. La linea<br />
editoriale del precedente direttore di rete<br />
prevedeva solo conduttrici giovani e perfette!<br />
Almeno in mezzo al mare, tra pescatori,<br />
subacquei e velisti questi problemi non li ho.<br />
Donatella, come si prepara un reportage?<br />
Pensando al progetto. Nel caso di Lineablu alla<br />
location e al messaggio. E’un lavoro di gruppo<br />
come ti dicevo e come tale va condiviso. Con gli<br />
altri autori del programma Marco Zavattini e<br />
Sergio Nuti diamo le linee guida ai redattori.<br />
E’come un <strong>magazine</strong>, si compone di dieci,<br />
dodici servizi, che pianifichiamo dalla<br />
redazione. Due, tre settimane di studio e di<br />
preparazione. Poi si arriva sul set, con il regista<br />
e i tecnici per le riprese. Può capitare però che<br />
tutto il lavoro di preparazione ed impostazione<br />
salti per un incontro, un’imprevisto, una<br />
segnalazione. E tutto si rimette in discussione<br />
sul campo, fino ad azzerare tutto e ricominciare<br />
in tempo reale. Basta un temporale, una<br />
maestra lata imprevista e si cambia. In sedici<br />
anni non abbiamo mai “bucato” una puntata e<br />
di questo vado particolarmente fiera.<br />
Parlaci di “Storie dal mare” …il libro che ti<br />
vede coautrice con Egidio Trainito,<br />
presentato da Folco Quilici e Giulia<br />
D’Angelo edito da Aliberti <strong>Editore</strong> in uscita<br />
in questi giorni…<br />
Storie dal mare è il coronamento di un doppio<br />
sogno. Desideravo scriverlo da tempo ma non<br />
trovavo il coraggio di farlo. L’incontro con<br />
Maurizio Costanzo, che firma la collana di cui<br />
“Storie dal Mare” fa parte, mi ha convinto.<br />
Condividere con un grande maestro come<br />
Costanzo un progetto di scrittura è stato un<br />
immenso privilegio.<br />
di <strong>Valeriana</strong> <strong>Mariani</strong><br />
Donatella Bianchi (La<br />
Spezia, 1963) è<br />
giornalista e conduttrice<br />
televisiva italiana. Ha<br />
debuttato in televisione a<br />
Domenica In, condotta<br />
da Corrado. Torna in tv<br />
su Rai Due con Sereno<br />
Variabile quale inviata<br />
speciale in giro per il<br />
mondo e successivamente<br />
su Rai Tre con Tgr Italia<br />
Agricoltura . Dal 2000<br />
conduce Linea Blu, in<br />
onda il sabato pomeriggio<br />
su Rai Uno.<br />
Il fascino del Mediterraneo nasce dalla spuma del mare,<br />
dove terra e acqua si incontrano, dove le leggende<br />
prendono vita e, grazie alle voci dei loro protagonisti, si<br />
fanno storie.<br />
Sono nove anni che Donatella Bianchi, con il suo<br />
Lineablu, naviga lungo gli ottomila chilometri di coste<br />
della penisola italiana, scoprendo fondali, atmosfere e<br />
tradizioni del mare nostrum, ma anche problemi ed<br />
esigenze legate alla tutela e allo sviluppo sostenibile<br />
dell’economia marittima. E, ribaltando le prospettive,<br />
racconta com’è la terra vista dal mare.<br />
Storie dal mare racconta l’incanto che ancora oggi siamo<br />
capaci di avvertire di fronte alle insondabili profondità del<br />
Mediterraneo, mare che abbraccia terre di miti e forse<br />
anche di magia. Come possiamo non pensare alla magia<br />
quando leggiamo di persone talmente soggiogate dalle<br />
bellezza di un luogo, dalla sua storia e dalla sua natura<br />
al punto da rimanere lì, per decenni, completamente<br />
sole? Come possiamo non pensare alla magia quando<br />
leggiamo di un’unica donna al mondo custode di un’arte<br />
antica alla quale è stata iniziata? Come possiamo non<br />
pensare alla magia quando leggiamo di amori folli, come<br />
quello di Dalla per le Tremiti, quello di Baglioni per<br />
Lampedusa, quello di Arrigo Levi per Stromboli? Come<br />
possiamo non pensare alla magia quando leggiamo di<br />
Niki Francisco, il più giovane ambasciatore Unicef, che a<br />
terra non sopravviverebbe ma in mare riesce anche a<br />
seguire le lezioni di scuola? Come possiamo non<br />
pensare alla magia quando leggiamo di naviganti<br />
espertissimi, di apneisti da record, di uomini che volano<br />
e di relitti scomparsi? Forse il vero incantesimo è quello<br />
che esercitano i luoghi, a loro volta personaggi grazie<br />
agli interventi di Egidio Trainito, naturalista innamorato<br />
pazzo della Sardegna che si occupa principalmente di<br />
sviluppo compatibile del turismo e di progetti di<br />
conservazione in aree marine protette.<br />
Storie dal mare è un libro profondamente mediterraneo,<br />
in bilico tra terra e cielo, tra mito e realtà. “Da questo libro<br />
traspare un grande amore per il Mediterraneo, il nostro<br />
mare - spiega Giulia D'Angelo, direttrice della libreria<br />
internazionale "Il Mare" - Donatella Bianchi ci racconta le<br />
storie dei personaggi che ha incontrato lungo le coste<br />
italiane in un avvicente racconto di una grande<br />
innamorata del nostro Mediterraneo".<br />
si ringraziano per la splendida collaborazione Riccardo Fiorina e Renata Pierangelini
“360°”<br />
LUSSO<br />
ILBELLOCOMESTILEDIVITA<br />
VIVERE IL MARE<br />
Quasi fosse troppo<br />
grande e troppo<br />
potente per le virtù<br />
comuni, l’oceano<br />
ignora compassione,<br />
fede, legge, memoria.<br />
La sua incostanza può<br />
essere mantenuta<br />
conforme ai propositi<br />
umani solo con una<br />
risolutezza indomita, e<br />
con una vigilanza<br />
insonne, armata,<br />
gelosa, in cui, forse,<br />
c’é sempre stato più<br />
odio che amore. Odi et<br />
amo può ben essere<br />
la professione di fede<br />
di coloro i quali<br />
coscientemente o<br />
ciecamente hanno<br />
consegnato la propria<br />
esistenza al fascino<br />
del mare. Tutte le<br />
passioni tempestose<br />
VIMERCATE<br />
MILANO_ITALY<br />
LARGO ALLE EMOZIONI:<br />
KEY LARGO 36 SESSA MARINE<br />
Lo stile di un open, l’eleganza di un cruiser, la potenza di tre motori fuoribordo Yamaha da 350 cavalli. Largo alla potenza, largo al confort, largo allo<br />
stile: Key Largo 36 dietro all’anima sportiva di un open con la predisposizione per la propulsione di tre motori fuoribordo da 350 cavalli, nasconde il<br />
cuore di un cruiser, con due cabine e un bagno sottocoperta. Con i suoi 11,5 metri di lunghezza e l’eccezionale larghezza di 3,5 metri, Key Largo 36<br />
offre incredibili spazi interni ed esterni. Nel pozzetto, ampio divano poppiero gemellato alla panca in murata sinistra, che si può unire e formare un<br />
divano “U- shaped”, stand up attrezzato di grill, lavello e ghiacciaia, mentre a prua il comodo prendisole “full space” con casse stereo impermeabili<br />
integrate, sfrutta completamente la superficie disponibile. Dotato di consolle con chart plotter integrato e possibilità di installare il pilota automatico,<br />
Key Largo 36 coniuga in modo ottimale design e innovazione tecnologica, garantendo da un lato grande comfort e completa abitabilità degli spazi,<br />
dall’altro ottime performance di manovrabilità anche alle alte velocità ed in condizioni di navigazione complesse. Ciò è reso possibile dal sistema di<br />
timoneria idraulica a doppio cilindro servoassistita e dai flap elettrici racing a doppio pistone. Carena a V profonda e poliedrica e bracket di poppa<br />
integrato con le geometrie progettuali, contribuiscono ad ottimizzare l’istallazione dei tre motori fuoribordo e garantire il corretto afflusso dell’acqua<br />
alle eliche. Key Largo 36 è attrezzata con 3 sedili guida anatomici, di cui quello del pilota regolabile elettricamente in altezza, montati su supporti<br />
elastici silent block, in grado di smorzare le vibrazioni. La motorizzazione minima prevede una coppia di motori da 300 cavalli, mentre la massima<br />
permette di istallare tre motori fuoribordo da 350 cavalli, per velocità superiori ai 50 nodi e 35 nodi di crociera! “Abbiamo voluto creare un prodotto<br />
molto particolare” afferma Massimo Radice, Vice <strong>Presidente</strong> di Sessa Marine “, per un cliente che cerca potenza, stile e confort e ama distinguersi<br />
anche con una barca di soli 11 metri. Un’imbarcazione per vivere la giornata in mare con eleganza e che permette di prolungare la crociera anche<br />
di notte, grazie all’accoglienza degli spazi interni, caratteristici di un cruiser di grandi dimensioni” . Scelte materiche, contraddistinte dall’attento<br />
dosaggio delle proprietà cromatiche e dall’interazione con la luce. Toni cacao per le sellerie, coordinati nella zona guida e più chiari per la zona<br />
relax. “oltre all’aspetto cromatico e illuminotecnico” afferma Christian Grande, designer del progetto “abbiamo profuso particolare impegno nello<br />
scegliere rivestimenti tattili, che invitano la mano a percorrere le forme e a posarvisi, come nel caso dei velluti dorati, utilizzati per le testate dei letti:<br />
un leggero tocco e l’effetto globale cambia” . Finiture di grande pregio integrano teak e lucide superfici bianche per l’esterno, con il corpo barca che<br />
raccoglie le sellerie e ne amplifica i rapporti cromatici, grazie alla livrea bicolore e alle ampie finestrature panoramiche laterali in cristallo temperato,<br />
tra i quali spicca la finestra rettangolare che si apre sulla cabina di poppa. Nota particolare, il sistema di apertura a mare della murata destra: un<br />
inedito “battente” integrato nelle forme dell’imbarcazione, invisibile una volta chiuso e che permette lo sbarco laterale e la discesa a mare lontano<br />
dai motori. Nella versione “T-Top”, la Key Largo 36 è coperta da hard top rigido completo di capote estensibile posteriormente che scompare nelle<br />
forme del tettuccio ..<br />
Fondata nel 1958 dalla Famiglia BRAGA-RADICE, Sessa Marine entrò nel modo nautico nel 1968 Con un tasso di crescita di oltre il 20% durante gli<br />
ultimi 10 anni, un turnover nel 2007-2008 di oltre 70 M di Euro, Sessa Marine offre oggi una gamma di imbarcazioni di altissima qualità, 4 linee di<br />
prodotto che vanno dai 20 ai 68 piedi. L’obiettivo di questa “family company”, ampiamente riconosciuta per la propria capacità gestionale.<br />
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dell’ umanità quando<br />
era giovane, l’amore<br />
della rapina e l’amore<br />
della gloria, l’amore<br />
dell’avventura e<br />
l’amore del pericolo,<br />
insieme con il grande<br />
amore dell’ignoto e i<br />
vasti sogni di dominio<br />
e di potenza, sono<br />
passati come immagini<br />
riflesse in uno<br />
specchio, senza<br />
lasciare alcun segno<br />
sulla faccia misteriosa<br />
del mare.<br />
Impenetrabile e senza<br />
cuore, il mare non ha<br />
dato nulla di se stesso<br />
a coloro che ne hanno<br />
corteggiato i precari<br />
favori. <strong>Di</strong>versamente<br />
dalla terra, non si può<br />
soggiogarlo a nessun<br />
prezzo di pazienza e<br />
di fatica. Benché siano<br />
tanti coloro che il suo<br />
fascino ha adescato e<br />
condotto a una morte<br />
violenta, la sua<br />
immensità non é mai<br />
stata amata come<br />
sono state amate le<br />
montagne, le pianure,<br />
persino il deserto.<br />
(di Joseph Conrad)<br />
SOLCIO DI LESA<br />
NOVARA_ITALY<br />
GIORGIO BEZZI:<br />
UN UOMO CON L’ANIMO DEL VIAGGIATORE<br />
Classe 1931, cofondatore dell’Associazione ACON, Cavaliere del Santo Sepolcro, Flag of North Italy del Rotary Club, membro attivo<br />
dell’UCINA sin dal 1967, Giorgio Bezzi è un personaggio a tutto tondo con grande voglia di fare e tante cose da dire sul mondo della nautica<br />
ma non solo. Cinquant’anni fa la passione per la navigazione spinge l’allora giovane studente universitario a lasciare gli studi alla Bocconi,<br />
nonostante i risultati eccellenti, per tentare, assieme a due soci, la grande avventura della nautica. Da un piccolo cantiere di costruzione e<br />
riparazione canoe a Solcio di Lesa, sul Lago Maggiore, Giorgio Bezzi comincia quello che lui stesso definisce un grande viaggio<br />
nell’affascinante mondo della creazione di una barca. Alla fine degli anni ’60, i Cantieri Solcio vivono un’importante innovazione, con il<br />
passaggio dalla realizzazione di barche in legno (di 5 – 7 metri) alla produzione di imbarcazioni in vetroresina con il procedimento del<br />
controstampo ad iniezione di espanso. Una rivoluzione nei materiali, ma anche di mentalità: Giorgio Bezzi è uno fra i primi a livello mondiale<br />
a crederci, nonostante lo scetticismo iniziale di molti addetti ai lavori. Dal 1963 il presidente Bezzi decide di partecipare ad ogni edizione del<br />
Salone Nautico di Genova; un appuntamento fondamentale per tutti gli appassionati di nautica. <strong>Di</strong> anno in anno viene presentata la<br />
produzione di una vastissima gamma di imbarcazioni, alcune delle quali sono talmente innovative da lasciare una traccia indelebile nella<br />
storia del settore, ad esempio i modelli della gamma Tempest e Super Tempest, entro e fuoribordo e Typhon e Super Typhon, dotato di scafo<br />
con carena planante a V. Si tratta di progetti di design e tecnica, un connubio perfetto di stile e prestazioni da 4a6metri, adatti ad un<br />
pubblico esigente che desidera un mezzo performante e distintivo. Imbarcazioni all’avanguardia che soddisfano i desideri e le aspirazioni dei<br />
naviganti che vogliono il meglio da qualsiasi punto di vista. Perfettamente in sintonia con lo spirito dell’epoca che enfatizzava la frenesia<br />
della vita quotidiana facendo tornare prepotentemente alla ribalta il mito della velocità.ICantieri Nautici Solcio, sotto la guida di Giorgio Bezzi<br />
coadiuvato da Sergio Tadini, valido professionista ed esperto del settore, vantano una tradizione unica che nulla ha da invidiare ad altri più<br />
blasonati cantieri: tanto che negli anni successivi vengono lanciate sul mercato altri due modelli che tracceranno la strada alle imbarcazioni<br />
del futuro. La pilotina Solcio 6.50 e il Solcio 21 piedi sono modelli dalle caratteristiche creative e qualitativamente eccezionali. A metà degli<br />
anni ’80, Giorgio Bezzi si lancia in una nuova impresa: ottenuta la licenza d’importazione, introduce nel mercato italiano le imbarcazioni del<br />
nella foto in alto:<br />
Giorgio Bezzi, presidente dei Cantieri Nautici Solcio, una delle realtà più longeve del mondo della nautica.<br />
www.donnaimpresa.com 79
marchio norvegese Fjord. Si tratta di barche straordinarie,<br />
dotate di carena planante, capaci di arrivare a 30 nodi, tra<br />
cui il 38 Fly, vero mega yacht per l’epoca. Grazie agli ottimi<br />
risultati ottenuti, Giorgio Bezzi raggiunge accordi<br />
commerciali per la distribuzione anche con Saga e Windy,<br />
entrambi tra i migliori cantieri norvegesi. Negli anni ‘90<br />
vede la luce un altro grande successo nato dal genio di<br />
Giorgio Bezzi, su disegno dell’architetto Gregori: è il<br />
modello Major, una barca da trasporto lunga 11,31 metri,<br />
che può ospitare fino a trentaquattro passeggeri seduti. La<br />
posizione di pilotaggio rialzata consente al timoniere una<br />
perfetta visibilità e un totale controllo sulle manovre. La<br />
carena, studiata nei minimi dettagli, permette di ottenere<br />
buone prestazioni anche con poca potenza. Viste le<br />
caratteristiche peculiari, questo tipo di imbarcazione viene<br />
tuttora utilizzata come taxi sulle acque del lago Maggiore<br />
per portare i turisti dalle sponde a visitare le splendide isole<br />
Borromee in Italia ed è stata esportata in Svizzera,<br />
Germania ed in alcuni stati del continente africano. Altra<br />
svolta molto significativa è la specializzazione nella<br />
distribuzione di marchi che incarnassero la filosofia e lo<br />
spirito dei Cantieri Nautici Solcio: nel 1987 Giorgio Bezzi<br />
ottiene l’esclusiva per l’Italia del brand Sealine, uno dei più<br />
importanti cantieri inglesi, un sodalizio eccezionale che<br />
dura da più di vent’anni. Inoltre distribuisce il marchio<br />
Absolute, una delle più innovative realtà italiane del<br />
settore, in tutto il nord d’Italia. Oltre alla sede storica di<br />
Solcio di Lesa sul Lago Maggiore, nel 2002 è nata<br />
Solciomare con due prestigiose sedi a Sanremo Portosole<br />
e Marina Genova Aeroporto: punti vendita esclusivi, in cui<br />
collaboratori selezionati garantiscono professionalità e<br />
competenze tecnico-commerciali. Un totale di venti addetti<br />
distribuiti nelle tre sedi: una squadra capace ed affiatata<br />
che può offrire un’ampia gamma di servizi ed una completa<br />
assistenza post vendita ai clienti. Ci sono anche una serie<br />
di punti vendita associati che fanno parte del network dei<br />
Cantieri e che sono dislocati nei maggiori porti turistici del<br />
nord Italia, ad esempio a Marina di Varazze, Capalbio,<br />
Aprilia Marittima e Lavagna. Tutti garantiscono un servizio<br />
Customers Care altamente tecnico e competente. Nel 2009<br />
Cantieri Nautici Solcio ha implementato la propria rete di<br />
servizi grazie alla partnership con tre nuovi punti vendita:<br />
ad Ancona, Ravenna e La Spezia. L’obiettivo dei Cantieri<br />
Nautici Solcio nel medio lungo periodo è quello di<br />
continuare ad essere competitivi nel mercato della nautica<br />
grazie ai propri plus, che sono l’eccellenza e la<br />
diversificazione dei servizi offerti: dalla vendita al<br />
rimessaggio, dalla consulenza finanziaria alla gestione dei<br />
posti barca. Anche se nel breve periodo è necessario<br />
contenere i costi, Giorgio Bezzi sostiene: “Questa crisi ci<br />
renderà più forti: ciò che non ci distrugge, ci fortifica. I<br />
nostri clienti si rivolgono proprio a noi perché sanno che<br />
siamo in grado di affrontare le incognite e di consigliarli al<br />
meglio. Con oltre 50 anni di attività, abbiamo un patrimonio<br />
di tradizione, passione e conoscenza che vogliamo<br />
continuare a mettere al servizio del mondo della nautica.”<br />
Sara Marcon - Agenzia Gruppo Rem<br />
GAETANO<br />
LISCO<br />
ATTORE DI ORIGINI<br />
PUGLIESI CHE DA PIU’<br />
DI VENT’ANNI RISIEDE<br />
A NEW YORK<br />
Nato a Bari il 26 ottobre del<br />
1961,emigrato a New York il<br />
4 febbraio del<br />
1986...residente americano e<br />
cittadino italiano.<br />
“ Cinque anni di scuola d'arte, quattro di medicina all'università<br />
del Policlinico di Bari e due anni di marina prima<br />
dell’ammissione ad una scuola di recitazione al teatro Abeliano<br />
di Bari. Successivamente al compimento di questa scuola d'arte<br />
drammatica incominciai a lavorare come attore di prosa in Italia<br />
affinchè decisi di studiare la recitazione americana chiamata "Il<br />
Metodo" insegnata all'Actors Studio di New York da Lee<br />
Strasberg ed altri insegnanti. Fui ammesso in lezioni private con<br />
l'allora direttore dell'Lee Strasberg institute con il quale studiai<br />
per molti anni, poi conobbi Shelley Winters e mi ammise nel suo<br />
master class all'Actors studio. i miei ultimi 7 anni di studio del<br />
metodo li trascorsi grazie all'incontro con Al Pacino con il suo<br />
mentore ed insegnante Charley Laugthon. In questi 23 anni di<br />
permanenza in America ho avuto modo di lavorare in teatro,<br />
cinema e televisione, anche in film e televisioni in Europa. Negli<br />
ultimi 10 anni ho vissuto tra New York e Miami Beach ma presto<br />
ritornerò a vivere prevalentemente a New York. Attualmente sto<br />
lavorando sul copione per un film sulla vita del pittore<br />
quattrocentesco fiorentino: Masaccio..ma il mio sogno è quello di<br />
portare in teatro a New York ed anche in italia l'Amleto..in una<br />
mia produzione, regia e ruolo principale. Un ambizioso progetto<br />
sul quale ho dedicato 23 anni della mia vita. Uno dei miei ultimi<br />
interessi e' il tango argentino, tanto da aver iniziato un intenso<br />
regime di studio e pratica qui in Miami, un importante presenza<br />
di una cultura Americo/Latina”<br />
UOMINI CON LA PASSIONE PER IL MARE<br />
“LUI”<br />
81<br />
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PIRELLI PZERO ESPERIMENTO<br />
TRA MARKETING E DESIGN<br />
DIVENTATO UN CULT<br />
A fine Ottocento erano impermeabili in caucciù. Oggi l’abbigliamento della griffe<br />
di pneumatici ha un’anima sperimentale. Dall’appeal fashion&sexy. In comune,<br />
nell’arco di 127 anni, l’impronta di una gomma dallo spirito hi-tech.<br />
Un progetto trasversale dallo spirito hi-tech. Costruito tra marketing e moda. Con<br />
radici forti ancorate nell’industrial design. E soprattutto con una storia antica,<br />
iniziata nel 1877 alle porte di Milano. A 125 anni dal primo esperimento, è nel<br />
2002 che rinasce l’abbigliamento firmato Pirelli. Porta un sigillo nuovo, PZERO,<br />
ispirato al pneumatico che la società lombarda creò nel 1987 per la berlinetta<br />
Ferrari F40. E sfodera un emblema modernista, una P dalle proporzioni<br />
aerodinamiche decorata da un grande punto. Ieri erano impermeabili, soprabiti,<br />
cappotti impermeabilizzati e realizzati in un allora sconosciuto caucciù. Oggi il<br />
progetto voluto da Marco Tronchetti Provera ha un’anima nuova, sperimentale,<br />
ad alta tecnologia. “Da una ricerca di marketing era emerso che il marchio<br />
PIRELLI era glamour, sexy e fashion. E questo appeal era stato dato al brand<br />
proprio dal calendario, il mitico The Cal. Per questo motivo abbiamo deciso di<br />
dare il via a un progetto di industrial design, che ha fatto da apripista per una<br />
serie di avventure molto simili “, spiega Antonio Gallo, responsabile di PIRELLI<br />
PZERO. L’avventura del gruppo milanese è partita in punta di piedi. Soltanto due<br />
oggetti destinati a diventare cult: una scarpa da vela, PIRELLI PZEROAcqua. E<br />
una giacca dalle performance futuriste, PIRELLI PZEROAria. “Il debutto è stato<br />
affidato a una coppia di oggetti che potesse rappresentare il nostro mondo e<br />
che allo stesso tempo fosse capace di mostrare un carattere forte, indipendente,<br />
corredato da un alto standard qualitativo. Anche per questo sono stati necessari<br />
due anni di gestazione, per poter trovare il design più giusto e i partner migliori,<br />
specializzati nei rispettivi settori di prodotto”. Oggi i numeri del progetto sono<br />
diversi. La collezione è diventata un total look. Con tanti numeri. Sette sono i<br />
designer che compongono l’ufficio stile del marchio. Uno è il libro fotografico<br />
dedicato al progetto, con scatti di Marco Anelli, Alberto Giuliani, Lorenzo Castore.<br />
Quattro sono i partner che affiancano Pirelli come licenziatari (Incom per<br />
l’abbigliamento, Morellato&Sector per gli orologi, De Rigo Vision per gli occhiali e<br />
Tecnorib per i gommoni). Dalla primavera-estate 2008 la collezione calzature,<br />
ideata dal designer Alberto Del Biondi, è il risultato della nuova strategia di<br />
produzione e commercializzazione delle calzature PIRELLI e dopo la<br />
cessazione del contratto di licenza del marchio con la società Licensing Projects.<br />
Nasce infatti la società Pzero srl, una società creata ad hoc per seguire<br />
direttamente e strutturare un vero e proprio business. La nuova collezione si<br />
identifica con la prima suola vertebrata che si curva come una schiena ma al<br />
tempo stesso risulta indeformabile: un vero e proprio trionfo della tecnica e della<br />
tecnologia. La linea Pzero è distribuita in Italia nei 200 Top negozi di<br />
abbigliamento e calzature. Tra questi Biffi a Milano, San Carlo a Torino, Russo a<br />
Capri, Luisa a Firenze, Sugar di Arezzo. All'estero è già consolidata la presenza<br />
in particolare in Spagna, Benelux, Svizzera, Russia e Nord America.<br />
Oltre 20mila sono le T-shirt vendute nell’ultima stagione e stampante con<br />
l’emblema di super P, il pugno-logo del marchio. Non si contano, invece, i<br />
testimonial che affollano l’album vip del brand. “ In poche stagioni PIRELLI<br />
PZERO è diventato uno status symbol per una generazione. Ha registrato un<br />
successo che nemmeno noi ci aspettavamo. Quando nel 2003 abbiamo aperto il<br />
corner da Bergdorf Goodman a New York, abbiamo esaurito immediatamente le<br />
scorte e abbamo avuto liste d’attesa incredibili: per l’orologio avevamo<br />
prenotazioni per 400 modelli. E oggi continuiamo a registrare elevati tassi di<br />
sviluppo”. Perché la storia è destinata a ripetersi. Ieri erano le pubblicità<br />
disegnate dai ritrattisti anni Cinquanta. Oggi sono gli scatti di Naomi Campbell. In<br />
comune, l’impronta di un pneumatico dallo spirito hi-tech. Nel 2005 è stato<br />
firmato un accordo in licenza con Tecnorib per la produzione dei gommoni<br />
PIRELLI PZERO. Così Pirelli celebra dopo 10 luminosi lustri l’antica produzione<br />
di gommoni gommati. Proprio nel 1955 nasceva, infatti, il Nautilus: il primo<br />
battello pneumatico. Il primo gommone P Zero Pirelli è stato varato nelle acque<br />
di Portofino nel maggio 2006.<br />
Daniela Carati_PIRELLI PZERO
IN AGENDA: 49° edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova, dal 3 all’11 ottobre negli spazi della Fiera del capoluogo ligure.<br />
LA RICERCA TOD’S LANCIA UNA<br />
PRIMA COLLEZIONE DI GIOIELLI<br />
Tod’s lancia una linea di gioielli<br />
che guardano all’arte e al<br />
design, ispirandosi ai colori delle<br />
tele di Mondrian, ma anche ai<br />
dipinti di Tamara Lempicka.<br />
Sono pezzi unici, accessori<br />
preziosi e moderni, perfetti da<br />
indossare in ogni occasione, vere e proprie sculture che fondono<br />
insieme pelle e argento.<br />
LA FORMULA 1 DEGLI OCEANI,<br />
IL CLASS1 POWERBOAT<br />
CHAMPIONSHIP<br />
La formula 1 degli oceani, il<br />
Class1 Powerboat<br />
Championship. Il prossimo<br />
appuntamento in calendario per<br />
questo campionato di velocità e<br />
tecnologia marina che si è<br />
concluso il 19 luglio ad Arendal - Norvegia - con il BMW Norvegian<br />
gran prix. Non appena le barche lunghe 14 mt attraverseranno il mare<br />
aperto, rombando ad una velocità di 270 kmh di velocità, il satellite di<br />
Edox chronometer technology sarà fautore delle tempistiche ufficiali.<br />
I VENERABILI PROFUMI DELLA<br />
SOCIETÀ KRIGLER<br />
Creato nel 1922 a Monte Carlo.<br />
L'unica Sparkling <strong>Di</strong>amond 22<br />
è basato su nettare di<br />
Champagne con fragola, cocco,<br />
musc. Un intenso, fresco,<br />
raffinati profumi. Il simbolo di<br />
eleganza e in ultimo la creazione<br />
di profumi. Un pezzo di gioielleria con i suoi cristalli all'interno della<br />
bottiglia! Profumi che vengono preparati esclusivamente in un negozio<br />
al Plaza Hotel di New York potrebbero essere una dolce idea regalo<br />
per quanti si trovano a passare proprio da quelle parti e hanno in<br />
mente di portare un dono un po’ speciale a qualcuno che l’attende a<br />
casa.<br />
BULGARI HA FESTEGGIATO I<br />
125 ANNI DI ATTIVITÀ NEL<br />
SETTORE DELL’ALTA<br />
GIOIELLERIA<br />
Si chiama Serpenti la nuova<br />
collezione di preziosi firmata<br />
Bulgari che così come il nome<br />
della linea si ispira al mondo e<br />
alle qualità dei serpenti. Un<br />
figura filiforme e flessuosa che presta i suoi tratti tipici ad una<br />
collezione di altissima gioielleria di sicuro successo.<br />
ufficio stile<br />
LORIBLU RAPPRESENTA IL<br />
MADE IN ITALY NEL MONDO.<br />
Per questa ragione, il suo<br />
prodotto si rivolge ad un target<br />
attento ai dettagli, alle finiture,<br />
alla ricerca dei materiali, alle<br />
preziosità e all’esclusività.<br />
Elemento di coesione e di<br />
coordinamento creativo presso<br />
LORIBLU è l'<br />
, la cui guida sin dagli albori è Graziano<br />
Cuccù, stylist di tutte le collezioni. Nella foto un modello della<br />
collezione estate 2009<br />
Torniamo a parlare di BlackBerry e<br />
telefonia di lusso, chi non è innamorato.<br />
Nessuno, ma soltanto in pochi possono<br />
permettersela, purtroppo. Abbiamo già visto<br />
diverse luxury edition, in oro, diamanti, e<br />
varie altre combinazioni, ma il modello di<br />
oggi è quasi esclusivamente dedicato ad<br />
un target femminile.<br />
La Maison Perrier Jouët stappa uno<br />
Champagne da Guinness dei Primati, il<br />
PJ1825. Dodici tra i maggiori guru mondiali<br />
di vino e champagne provenienti dai<br />
quattro angoli del globo, si sono riuniti a<br />
Epernay presso la Maison Perrier-Jouët<br />
per vivere una verticale d’eccellenza dei<br />
suoi più pregiati vintage: la degustazione di<br />
venti annate storiche custodite nel caveau<br />
della Maison. Un evento straordinario reso<br />
memorabile e irripetibile dall’apertura della<br />
Cuvée Perrier-Jouët 1825, il più vecchio<br />
Champagne esistente al mondo.<br />
Pirelli PZero presenta il modello Ultra Light:<br />
l’occhiale leggero come una piuma, pesa<br />
solo 20 grammi,<br />
ben il 30% in meno rispetto<br />
al peso medio di un occhiale da sole<br />
tradizionale. Innovazione dunque grazie ad<br />
una particolare lega metallica già utilizzata<br />
nella medicina sperimentale: il Nitilon.<br />
Materiale sofisticatissimo e rivoluzionario<br />
composto da una elevatissima percentuale<br />
di titanio, elemento chimico che eccelle per<br />
leggerezza. Primaria importanza al design<br />
come costante dell’intera collezione.<br />
ITALIAN<br />
FASHION STORE<br />
On-line il portale e-commerce www.gasmy.it<br />
Italian Fashion Store. In vetrina: Gucci,<br />
Prada, Dolce&Gabbana, Emilio Pucci,<br />
Moschino, Chloè, Lanvin, D&G Balenciaga,<br />
Baci e Abbracci, Blumarine, Blugirl, Fendi,<br />
<strong>Di</strong>or, <strong>Di</strong>rkkemberg, Jhon Galliano, Liù Jo,<br />
Guess, Burberry, Y.S. Laurent, Piero<br />
Gazzarrini, Pinko, L’Altra Moda, Frankie<br />
Morello, Versace e Roberto Cavalli<br />
Uno degli<br />
eventi di polo<br />
più attesi<br />
dell'anno<br />
<strong>Di</strong>eci squadre, quaranta<br />
giocatori e più di<br />
centosessanta cavalli, una<br />
località che da più di<br />
mezzo secolo è tappa<br />
preferita da VIP<br />
internazionali, un perfetto<br />
equilibrio tra sport e feste,<br />
tra desiderio di vittoria e<br />
semplice godere della vita;<br />
questa è la International<br />
Cup di Saint Tropez, il<br />
torneo che ogni anno a<br />
luglio attira gli appassionati<br />
di polo a questo esclusivo<br />
club sulla Costa Azzurra<br />
Drive your Dreams<br />
INTERNATIONAL CUP<br />
SAINT TROPEZ<br />
LA NUOVA GALLARDO SPYDER LP 560 - 4 SPIDER auto sportiva per eccellenza, con silhouette accattivante e 560 cavalli<br />
DeLuxe Porto Cervo<br />
Rhapsody 2009<br />
Lusso estremo in Costa Smeralda per la<br />
sesta edizione del DeLUXE: il lusso<br />
incomincia dal lifestyle. Auto sportive e<br />
yacht di lusso, ma anche elicotteri,<br />
gioielli, capi d’alta moda, champagne e<br />
grandi liquori hanno suscitato<br />
fantastiche emozioni in quanti si sono<br />
lanciati nell’esplorazione della rassegna.<br />
Nella celebre località della Costa Smeralda, avvolti in una suggestiva cornice<br />
ambientale, gli espositori hanno messo in mostra i loro fiori all’occhiello, nati da<br />
uno straordinario mix di design, contenuti, immagine e qualità. Il risultato?<br />
Emozioni a profusione per quanti hanno avuto la fortuna di visitare gli stand.<br />
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Un viaggio attraverso i tanti partner<br />
dell’evento per scoprire l’organizzazione di<br />
questo prestigiosissimo appuntamento estivo.<br />
L’eccellenza parte dal servizio pertanto gli<br />
ospiti sono stati alloggiati in tre strutture<br />
targate Starwood Hotels, l’ Hotel Cervo, il<br />
Cala di Volpe, il Romazzino, e nelle<br />
superesclusive ville private del Pitrizza. Ad<br />
accoglierli l’elicottero A109S GRAND di<br />
AgustaWestland mentre Danimar, dealer<br />
esclusivo di Azimut Yachts, ha presentato a<br />
Porto Cervo il nuovissimo Azimut 100<br />
Leonardo. Gli amanti dei super yacht hanno<br />
avuto di che lustrarsi gli occhi anche grazie a<br />
Fashion Yachts Group, che ha presentato il<br />
Fashion 85, e alla straordinaria<br />
partecipazione di ISA,<br />
International<br />
Shipyards Ancona, il cantierenavale<br />
"boutique" specializzato nella costruzione di<br />
grandi yacht custom.Nel mondo del lusso di<br />
rigore le belle auto, immancabili: la<br />
BugattiVeyron 16.4 Grand Sport ,la<br />
sportiva più veloce al mondo fra le vetture<br />
omologate per la normale circolazione, ma<br />
anche la LP 670-4 Super Veloce, la LP 560 e<br />
lo Spyder...tutte e tre Lamborghini, portate al<br />
DeLUXE da Autocentri Balduina.<br />
Mercedes-Benz e McLaren hanno invece<br />
presentano la nuova SLR Stirling Moss<br />
ispirata al celebre pilota britannico detentore<br />
del record della leggendaria Mille Miglia,<br />
Maybachla 57-S ePagani la Zonda Cinque,<br />
la più estrema vettura da strada mai creata. La<br />
storica casa Bvlgari farà brillare il DeLUXE<br />
Porto Cervo Rhapsody 2009 con la nuova<br />
collezione Parentesi Cocktail, dal design<br />
moderno e incisivo, fino a una selezione di<br />
gioielli e orologi delle nuove collezioni<br />
Sotirio Bulgari e Assioma D. Oro bianco,<br />
diamanti e preziose perle rosa caratterizzano i<br />
rari gioielli antichi della Galleria La<br />
Piramide, mentre scintillanti cristalli<br />
mantengono alta la tradizione d’eccellenza<br />
firmata Daniel Swarovski.<br />
Pietrof Luxury<br />
Brand a Porto Cervo presenta il lusso<br />
personalizzato in tutte le sue possibili<br />
declinazioni, dai gioielli agli arredi passando<br />
per ristoranti e alberghi. Se è vero che lusso è<br />
benessere e relax, anche per questa edizione<br />
2009 non poteva mancare la collaborazione<br />
con il Prestige Village, a disposizione dei<br />
clienti della Marina di Porto Cervo dal 5<br />
luglio al 2 settembre.Tra le presenze<br />
eccellenti, l’agenzia Engel & Völkers di<br />
Porto Cervo, operatore immobiliare di pregio<br />
che, grazie allo "shop concept" in 28 Paesi e 4<br />
continenti è in grado di offrire servizi tagliati<br />
ad hoc per le esigenze del cliente. Il DeLUXE<br />
Porto Cervo Rhapsody 2009 è stata poi<br />
un’occasione per scoprire la prima acqua di<br />
lusso a base di petali d’oro, Exousía Gold -<br />
Luxury Water Experience, un’esclusiva<br />
acqua di design che unisce le elevate proprietà<br />
di una selezionata fonte italiana alle<br />
ultimissime ricerche medico-estetiche<br />
sull’anti-aging e anti-stress. Gli amanti di<br />
Bacco infine, al DeLUXE di quest’anno, sono<br />
stati deliziati dai vini di Chateau Lascombes<br />
e lo Champagne firmato Perrier-Jouët, che<br />
con il suo approccio limited edition, continua<br />
a essere presente nei luoghi e negli eventi più<br />
esclusivi al mondo.<br />
C-HOTEL&SPA<br />
CASSAGO BRIANZA<br />
LECCO_ITALY<br />
E’stato realizzato grazie all’intuizione di Andrea,<br />
laurea in economia e gestione aziendale<br />
primogenito della famiglia Colzani,: “Mi ha<br />
affascinato il progetto di investire in una<br />
struttura ricettiva d’eccellenza, dedicata non<br />
solo al turismo business, segmento significativo<br />
in un territorio da sempre caratterizzato da una<br />
forte presenza imprenditoriale, ma anche ad<br />
turismo nuovo, alternativo e contemporaneo,<br />
dove l’ospite è alla ricerca del benessere psicofisico,<br />
del relax, della tranquillità, delle bellezze<br />
naturali ed del patrimonio artistico e storico,<br />
preferibilmente lontano dai classici circuiti<br />
turistici più conosciuti.<br />
Un esempio emblematico<br />
è il recente Cammino di Sant’Agostino, progetto<br />
turistico brianteo premiato dall’Expo dei Territori<br />
Verso il 2015, che ha valorizzato Cassago<br />
Brianza con un nuovo itinerario di fede, ma<br />
anche di svago, consentendo al viaggiatore la<br />
conoscenza dei più significativi punti d’interesse<br />
del territorio a nord di Milano. La filosofia sulla<br />
quale si basa il concetto di C-HOTEL - continua<br />
Andrea Colzani - è l’estrema attenzione per<br />
l’immagine e il design, che rappresentano non il<br />
fine ma il mezzo attraverso il quale regalare<br />
all’ospite sensazioni ed emozioni di comfort e<br />
tranquillità. L’ ordine visivo, voluto dal rigore del<br />
minimalismo, suggerisce un senso di serenità in<br />
una dimensione quasi atemporale”. Le diciotto<br />
suites dagli spazi luminosi ed essenziali, dal<br />
raffinato design “made in Italy”, sono<br />
caratterizzate dall’uso della pietra del mare,<br />
dalle pregiate essenze e dallo accostamentodi<br />
colori neutri che creano con il contributo della<br />
luce naturale una atmosfera rilassante, calda e<br />
sensuale. Nel progetto è stata data grande<br />
enfasi alle tecnologie e alla domotica integrata.<br />
A completamento dell’offerta, C-HOTEL mette a<br />
disposizione un’ampia sala fitness - con<br />
attrezzature Tecnogym, opportunità del personal<br />
trainer per corsi individuali o piccoli gruppi-ela<br />
C-SPA, con tre vasche termali, interne ed<br />
esterne, bagno turco, cascata tonificante ed<br />
energizzante, zona relax e solarium, trattamenti<br />
con innovativi prodotti professionali ed esclusive<br />
tecniche di massaggio. Per entrambe, il<br />
concetto fondamentale è la formula di utilizzo a<br />
numero chiuso, su prenotazione sia per gli ospiti<br />
dell’hotel che per la clientela esterna, per<br />
garantire sempre, dalle 6 alle 24, un ambiente<br />
non congestionato ma rilassante e piacevole,<br />
nel pieno rispetto del wellness psico-fisico.<br />
Anche il giardino privato, intimo e silenzioso -<br />
ove si scorge a ovest tra le verdi colline,<br />
Montorfano e nelle giornate più limpide, il Monte<br />
Rosa - progettato dal paesaggista Emilio<br />
Trabella, l’ampio solarium, il concetto innovativo<br />
di colazione all’italiana con un’accurata<br />
selezione di prodotti artigianali C-Colzani, il<br />
rilassante lounge bistrò ambiente ideale per la<br />
degustazione di un drink, le boardrooms per<br />
riunioni o presentazioni di lavoro, la cortesia<br />
della concierge per ogni necessità (autista,<br />
personal shopper, guida turistica, etc.), rientrano<br />
nel concetto fondamentale di accoglienza e<br />
benessere a 360 gradi in un contesto<br />
d’eccellenza.<br />
Antonella De Chiara<br />
“360°”<br />
GUSTO<br />
LA BELLA DI<br />
CERIGNOLA<br />
è una varietà a Denominazione<br />
di Origine Protetta (D.O.P.) di<br />
oliva autoctona coltivata nel<br />
foggiano.<br />
DISTRIBUTORE CERTIFICATO:<br />
Piero Casamassima,<br />
un’avventura imprenditoriale<br />
iniziata trent’anni fa con<br />
l’obiettivo di commercializzare e<br />
trasformare i prodotti del suolo<br />
della sua area geografica oggi<br />
diretti al mercato statunitense e<br />
poi verso l’Oriente. La filosofia<br />
aziendale: La continuità del<br />
gusto dei propri prodotti e la<br />
continuità produttiva, l’ottimo<br />
servizio e l’investimento nella<br />
ricerca e nel marketing.<br />
I PISTACCHI DI<br />
BRONTE<br />
Il pistacchio fa parte dei caratteri<br />
forti della Sicilia e, quello che é<br />
unico e insuperabile per qualità,<br />
profumo, aroma, sapore, valore.<br />
DISTRIBUTORI CERTIFICATI:<br />
Vincenzo Longhitano e Nino<br />
Marino giovani titolari<br />
dell’azienda “Pistì”. La filosofia<br />
aziendale: una produzione<br />
artigianale e di qualità esportata<br />
in tutto il mondo.<br />
L’AGNELLO DI<br />
SAINT-MICHEL<br />
La denominazione di origine<br />
protetta di agnello di Mont St.<br />
Michel è stata approvata<br />
dall' Institut National des<br />
Appellations d'Origine.<br />
DISTRIBUTORI CERTIFICATI:<br />
“ Trattoria la Marmetta”<br />
lungomare di Porto San Giorgio<br />
La filosofia aziendale:<br />
Ristorazione di altissima qualità<br />
TRIESTE_ITALY<br />
HOTEL VICTORIA<br />
LA CULTURA A QUATTRO STELLE<br />
Sorge nel cuore di Trieste, a pochi passi da Largo Barriera,<br />
l’ Hotel Victoria, raffinatissimo albergo a quattro stelle dalla<br />
vocazione letteraria che affonda le proprie radici nel passato<br />
multiculturale della città. E’ infatti ospitato nell’edificio che<br />
accolse lo scrittore irlandese James Joyce, uno dei<br />
personaggi più significativi della cultura europea dei primi<br />
del ’900 che proprio a Trieste concepì la sua opera più<br />
importante, l’ “Ulisse”. Un forte legame con il passato,<br />
quindi, che è però un augurio affinché l’hotel possa<br />
diventare un punto di riferimento per la fervente vita artistica<br />
e culturale della città. La vocazione dell’albergo si manifesta<br />
inoltre nell’ospitalità offerta alla presentazione di libri e altre<br />
manifestazioni letterarie, a vernissage, mostre, concerti, che<br />
lo pongono al centro della vita culturale triestina. Una<br />
piccola curiosità: alle pareti dell’albergo sono appese le<br />
opere dell’architetto Gustavo Palumbo, dipinti neoclassici<br />
che riportano frasi tratte dalle più famose opere di James<br />
Joyce.<br />
Orange - Gruppo Rem<br />
SORRENTO_ITALY<br />
CROWN PLAZA<br />
IL FIORE ALL’OCCHIELLO DEL GOLFO<br />
E’ una nuova realtà affermatasi nell’area stabiese, divenuta<br />
in poco tempo, punto di riferimento e richiamo per lo<br />
sviluppo turistico del territorio. Un innovativo spirito<br />
imprenditoriale ha saputo dimostrare come sia possibile<br />
riqualificare e riconvertire un’industria dismessa in un hotel<br />
di prestigio e di richiamo internazionale. Era impresa difficile<br />
immaginare che dalle ceneri del vecchio cementificio, triste<br />
e in disuso, sarebbe poi rinata, come per incanto, una<br />
moderna struttura alberghiera ricca di fascino e design.<br />
L’ambizioso progetto di riconversione industriale ha tenuto<br />
conto, sia dell’intervento edilizio volto alla conservazione<br />
dell’immagine storica del vecchio opificio industriale, sia<br />
dell’impatto ambientale tendente a fermare il degrado in cui<br />
l’area era da tempo abbandonata. Oggi, il Crowne Plaza<br />
Stabiae Sorrento Coast si presenta quale destinazione<br />
ottimale per turisti, congressisti e uomini di affari, ed inoltre<br />
la sua superficie così ampia lo rende anche luogo ideale per<br />
eventi di ampio respiro.
GATTAFONI GROUP<br />
LEADER TECNOLOGICO DI<br />
MERCATO NEL SETTORE<br />
DEGLI ASCENSORI E<br />
DELLE SCALE MOBILI,<br />
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CONTINUO È IL SUO<br />
CREDO E LA MISURA DEI<br />
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OTTENERLO. LE DUE<br />
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PROFESSIONALFT, CHE<br />
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CINQUANTENNALE SI<br />
PROPONGONO OGGI,<br />
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artistico del passato si esprima attraverso l'intervento tecnologico. Un ascensore che si adatta<br />
facilmente ad ogni esigenza, richiedendo limitate predisposizioni murarie, bassi consumi e<br />
limitati costi d'esercizio. Il progetto, che verrà lanciato nei prossimi mesi tramite un’apposita<br />
campagna destinata alle componenti del mercato più sensibili a tali tematiche, sarà poi oggetto<br />
di ulteriori e continue implementazioni.<br />
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Abbiamo tentato, con questa mostra, ardimentosa, di ricostruire il<br />
gusto del cardinale Giovanni Battista Pallotta documentato<br />
nell’inventario del 1647 per i dipinti conservati a Caldarola, e in quello<br />
del 1668 per i dipinti conservati nella residenza romana. La storia della<br />
collezione e della sua dispersione è ben ripercorsa da Antonio<br />
D’Amico ed è stato nostro impegno non solo inseguire le opere nelle<br />
attuali collocazioni, ma anche estendere la scelta ad opere affini dei<br />
medesimi pittori e di medesimo soggetto (talora ricordati senza autore)<br />
presenti nella collezione. Circa una ventina di opere ritornano dunque a<br />
casa, nelle stanze del palazzo del cardinale. A partire da queste, la<br />
“suggestione è facile perché si tratta di opere... possibili<br />
Vittorio Sgarbi<br />
“<br />
Nella foto da destra: Stefano Papetti, Vittorio Sgarbi e Fabio Lambertucci alla conferenza stampa di presentazione della mostra.<br />
CARAVAGGIO, GUIDO RENI, GUERCINO E MATTIA PRETI<br />
PER IL CARDINALE PALLOTTA<br />
EVENTI<br />
LE STANZE DEL CARDINALE<br />
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Rivivono le<br />
passioni di un<br />
collezionista colto<br />
e raffinato:<br />
opere di pittori di prima<br />
grandezza riportano ai fasti<br />
seicenteschi un’antica dimora. Il<br />
sogno di bellezza del Cardinale<br />
Giambattista Pallotta, fine<br />
politico della Roma barocca e<br />
Legato Pontificio in Emilia, fa<br />
splendere Caldarola, autentico<br />
gioiello di architettura e<br />
urbanistica, con la ritrovata luce<br />
della pittura di Caravaggio,<br />
Guido Reni, Guercino, Mattia<br />
Preti, Giovanni Lanfranco, Carlo<br />
Maratta, Domenichino, Annibale<br />
e Ludovico Carracci.<br />
Ridare dopo quattrocento anni un volto, una forma e un cuore a una<br />
“scomparsa” collezione di mirabili dipinti, resa preziosa dalla<br />
presenza di grandi nomi della pittura barocca e ammirata al tempo<br />
dalla regina Cristina di Svezia e dal principe Casimiro di Polonia.<br />
Una collezione dispersa e smembrata dagli eredi per sanare la grave<br />
situazione debitoria che premeva alla morte del suo creatore, il<br />
Cardinale Giambattista Pallotta, avvenuta nel 1668. Non è una storia<br />
come tante, quella presentata al pubblico da una nuova prestigiosa<br />
mostra curata da Vittorio Sgarbi a Caldarola (Mc), evento espositivo<br />
di prima grandezza nell’ambito dell’offerta di una regione, le Marche, sempre più attenta alla valorizzazione del suo<br />
patrimonio artistico, storico e culturale. La mostra “Le stanze del Cardinale. Caravaggio, Guido Reni, Guercino e<br />
Mattia Preti per il Cardinale Pallotta” , catalogo SILVANA Editoriale, il cui Comitato Scientifico è presieduto da Denis<br />
Mahon e vede presenti tra gli altri Lorenza Mochi Onori, Livia Carloni, Stefano Papetti, con il coordinamento di Liana<br />
Lippi, è promossa dal Comune di Caldarola in collaborazione con la Soprintendenza per il Patrimonio Storico,<br />
Artistico ed Etnoantropologico delle Marche e il contributo di Regione Marche, Provincia di Macerata e Fondazione<br />
Carima. La mostra si tiene sotto l’ Alto Patronato del <strong>Presidente</strong> della Repubblica e con il Patrocinio del Ministero per i<br />
Beni e le Attività Culturali. L’evento è destinato a fare di Caldarola un nuovo, intrigante “caso” artistico, dopo il successo,<br />
nel 2007, dell’esposizione dedicata a Simone De Magistris. “ Dal punto di vista della curiosità, dell’originalità e<br />
dell’importanza, questa mostra sarà un evento travolgente, di portata internazionale straordinaria –dichiaraVittorio<br />
Sgarbi -. Per la levatura dei pittori e per il sentimento di risarcimento che la muove, questa iniziativa è una delle più<br />
importanti mai fatte nelle Marche. Enorme è la soddisfazione di vedere tornare capolavori di maestri come Caravaggio nel<br />
luogo dove sono stati ospitati per la capacità formidabile del gusto collezionistico della famiglia Pallotta. Tutta l’Italia<br />
potrà vedere nelle Marche e in Caldarola un luogo dell’anima, dove ritrovare alcune tra cose straordinarie che l’arte<br />
italiana ha prodotto”. Non è una quadreria come tante, quella che ha allietato le giornate del Cardinale Giambattista<br />
Pallotta nella sua superba dimora caldarolana, che fa ora da preziosa cornice all’esposizione così come era nell’antichità<br />
scrigno di tesori pittorici. A fare la differenza rispetto alle normali vicende dell’evoluzione delle collezioni d’arte storiche è il<br />
CALDAROLA_MACERATA_PALAZZO DEI CARDINALI PALLOTTA<br />
23 MAGGIO_12 NOVEMBRE 2009<br />
calibro dei pittori amati dal porporato, i maggiori artisti del Seicento, che vengono riuniti grazie a un attento lavoro di ricerca<br />
documentaria effettuata a Roma, Bologna e Caldarola e fatti rivivere grazie a importanti interventi di restauro, per restituire<br />
al pubblico di oggi il fasto di una stagione artistica di eccellenza. A fare da collante fra le varie figure ed esperienze<br />
pittoriche che si ritrovano ad abitare le stanze di una memoria collezionistica finalmente ricomposta, si intravede il sogno di<br />
grandezza di un Cardinale, fine politico della Roma barocca e Legato Pontificio in Emilia. Raffinato e colto collezionista di<br />
opere d’arte, che amava il bello, il fine mecenate creò una piccola Roma in provincia di Macerata, tra antichi castelli e dolci<br />
colline verdeggianti, facendo di Caldarola un centro nevralgico della cultura manierista marchigiana. I dipinti commissionati<br />
dal mecenate ai più apprezzati artisti del suo tempo erano amorevolmente riuniti in una quadreria che impreziosiva il palazzo<br />
di Caldarola, simile a una vera e propria corte principesca, facendone uno dei pochi edifici marchigiani in grado di<br />
rivaleggiare, per il fasto e la ricchezza degli arredi, con i palazzi principeschi dell’Urbe. Grazie alla prodigalità del Pallotta, il<br />
palazzo di Caldarola ha ospitato illustri personaggi che percorrevano la strada fra Roma e Loreto, meta nel Seicento di<br />
pellegrinaggio: a sostare nelle stanze del Cardinale e ad ammirare la sua splendida collezione sono stati, tra gli altri, la regina<br />
Cristina di Svezia, il principe Casimiro di Polonia e i cardinali Barberini. L’assetto originale della collezione contava più di<br />
cinquanta dipinti che la mostra riporta a Caldarola nella seducente cornice del Palazzo dei Cardinali Pallotta. Laddove non è<br />
stato possibile individuare con certezza le opere effettivamente appartenute al prelato marchigiano, si è scelto di esporre tele<br />
del medesimo autore e dello stesso soggetto di quelle elencate negli inventari, al fine di restituire al visitatore la suggestione<br />
dell’intera raccolta.Sono oltre sessanta le opere in esposizione, prestate da vari musei e collezioni private italiane e straniere.
Fra tutti si distinguono i pennelli di Caravaggio, Carlo<br />
Maratta, Giovanni Lanfranco, Mattia Preti. <strong>Di</strong> Caravaggio<br />
la raccolta Pallotta vantava due dipinti da stanza, un san<br />
Francesco e una Maddalena, lascito arrivato probabilmente<br />
al nipote dal Cardinale Evangelista, che ebbe dei rapporti<br />
con Caravaggio per la realizzazione della “Madonna della<br />
serpe” per la Basilica di San Pietro.La raccolta Pallotta<br />
illustra, inoltre, in modo esauriente gli sviluppi della scuola<br />
seicentesca bolognese, con la quale il colto e brillante<br />
protettore di artisti intratteneva uno stretto rapporto in virtù<br />
della sua attività di diplomatico papale a Ferrara. Tornano<br />
ad animare le stanze del Cardinale pittori come Guido<br />
Reni, Annibale e Ludovico Carracci, Guercino,<br />
Domenichino, Elisabetta Sirani.A permeare la collezione è<br />
anche un gusto raffaellesco, di cui sono testimonianze<br />
importanti alcune copie del Maestro urbinate e la presenza<br />
di straordinarie pitture di Benvenuto Garofalo. Oltre a una<br />
figura di spicco della pittura marchigiana come Giovan<br />
Francesco Guerrieri, degne di menzione sono anche tele di<br />
Giovan Battista Salvi detto Sassoferrato, Gaspar Dughet,<br />
Girolamo Muziano, Girolamo Buratti, Jan Gerritsz Van<br />
Bronckhorst, Simone Cantarini detto Il Pesarese,<br />
Alessandro Tiarini, Pietro Paolo Bonzi, Francesco<br />
Bassano, Denis Calvaert. Un’impegnativa campagna di<br />
restauri ha restituito alle tele una migliore condizione di<br />
leggibilità. Fiorisce di nuova freschezza, per esempio, la<br />
“Madonna in gloria” di Carlo Maratta, opera conservata<br />
nelle Marche, della chiesa dei Caracciolini di San Ginesio.<br />
Si fa ammirare, inoltre, con occhi nuovi in virtù di un<br />
completo restauro anche la grande tela di Guercino<br />
raffigurante la “Cacciata dei mercanti dal tempio”, in<br />
prestito dalle raccolte comunali genovesi di Palazzo Rosso,<br />
dove è confluito un nucleo consistente dei dipinti Pallotta,<br />
passati già nel Seicento presso la collezione dei conti<br />
Grassi di Bologna e successivamente in quella dei<br />
marchesi Brignole Sale di Genova. In quest’opera di<br />
Guercino, nel flagello con cui Gesù allontana i profanatori<br />
del luogo sacro, può cogliersi un riferimento diretto allo<br />
stemma del cardinale. Giunge sempre da Genova anche il<br />
dipinto di Mattia Preti scelto come immagine simbolo<br />
della mostra, la “Liberazione di Olindo e Sofronia”; il<br />
tema è tratto dal canto 11 della Gerusalemme Liberata, che<br />
rivela l’interesse del dotto Pallotta per i soggetti letterari<br />
nei quali si esprime il compiacimento per la bellezza<br />
muliebre. Non una sede qualsiasi quella della mostra,<br />
come si diceva, bensì un eccezionale gioiello<br />
architettonico di Caldarola, un Palazzo in cui attraverso il<br />
linguaggio pittorico e architettonico si esprime lo spirito<br />
della Controriforma. Uno spazio di straordinario fascino<br />
nel cui impianto architettonico è disegnata la stessa piazza<br />
antistante in un’ideale composizione, armonica ed unitaria,<br />
un complesso di eccezionale rilievo ulteriormente esaltato<br />
dalla mostra stessa. Splendida la Stanza del Paradiso, la cui<br />
frescatura continua ad animare dibattiti e querelle<br />
sull’attribuzione. Un piccolo gioiello quasi nascosto e<br />
remoto, luogo di meditazione del Cardinale, dove la realtà<br />
si sublima nella favola: un paesaggio altamente lirico con<br />
una flora e una fauna esotiche e scene di caccia animate da<br />
cavalli impennati, levrieri, volatili, cacciatori. Colori vivi,<br />
festoni e puttini animano una narrazione vivace e piena di<br />
slancio, per molti versi ispirata alla decorazione di Palazzo<br />
Farnese a Caprarola e che lascia intravedere non poche<br />
citazioni dal Cavalier D’Arpino.<br />
Laura Ruggeri _LR Comunicazione<br />
Il direttore di “Libero” Vittorio Feltri e Daniela Santanchè<br />
L’On. Lorenzo Cesa Segretario nazionale UDC<br />
con la presentatrice Giorgia Surina.<br />
Nella prestigiosa<br />
cornice dell’Aula<br />
Magna<br />
dell’Università IULM<br />
di Milano sono state<br />
premiate le migliori<br />
campagne stampa,<br />
affissione e<br />
comunicazione non<br />
convenzionale<br />
vincitrici del 6° Press<br />
& Outdoor Key<br />
Award organizzato<br />
annualmente da<br />
Media Key.<br />
I 272 lavori in competizione, esposti in mostra nella<br />
hall dell’Università IULM sono stati esaminati da<br />
una giuria composta da esperti di comunicazione,<br />
giornalisti, docenti universitari e direttori creativi di<br />
agenzie di comunicazione. I vincitori delle categorie<br />
Press, Outdoor, comunicazione non<br />
convenzionale e delle due categorie speciali,<br />
Campagne Integrate e Media Creativity, sono<br />
stati premiati con le sculture e i diplomi. Due i premi<br />
Speciali assegnati:IlPerformance Key Award<br />
consegnato all’azienda che si e' distinta per una<br />
performance particolarmente brillante e Campagna<br />
Istituzionale Outdoor, conferita alla campagna<br />
“Smettetela di litigare” – UDC. A impreziosire la<br />
serata è stata la conduzione frizzante di Giorgia<br />
Surina che rinnova la sua presenza come<br />
conduttrice dei Galà dei winner di Media Key e le<br />
bellissime playmate Stephanie Zucchini e<br />
Francesca Lukasik. Tra i vincitori di categoria<br />
spiccano aziende le cui campagne pubblicitarie si<br />
sono distinte per innovazione e creatività:<br />
Volkswagen-Audi, BMW Group, Enel, Birra<br />
Peroni, Fiat, Leroy Merlin, Miroglio Fashion.<br />
Ospiti d'onore della serata sono stati il <strong>Di</strong>rettore del<br />
quotidiano Libero, Vittorio Feltri che ha consegnato<br />
il riconoscimento Performance Key Award<br />
all’Amministratore Delegato di Visibilia Pubblicità,<br />
Daniela Santanchè, per gli straordinari risultati<br />
ottenuti e l’Onorevole Lorenzo Cesa Segretario<br />
nazionale della UDC che ha ritirato il premio per la<br />
campagna ‘Smettetela di litigare’ di UDC. Sponsor<br />
della manifestazione sono stati Promocard e<br />
Questapubblicità. Hanno collaborato inoltre alla<br />
serata Telesystems per l’allestimento audio e luci,<br />
Estvideo per le riprese, Antico Pastificio<br />
Moscova per il catering, Areameeting per le<br />
hostess e Model & Talent per le modelle. Regia a<br />
cura di Alberto de Maio. I momenti più piacevoli<br />
della serata su www.mediakey.tv<br />
VINCITORI, PROTAGONISTI E CURIOSITA’<br />
6° PRESS & OUTDOOR<br />
KEY AWARD<br />
MILANO<br />
ITALY<br />
di Raffaella Fracchia e Astrid Fiorella_MediaKeyEvents<br />
www.donnaimpresa.com 57
1989<br />
NASCE IL CENTRO DANZA CARILLON<br />
Nata per volontà di Mariella Strappa e più<br />
tardi, dal 1997, diretto da Simonetta<br />
Strappa, questa scuola, che segue il<br />
metodo di insegnamento della Royal<br />
Academy of Dancing di Londra, garantisce<br />
la serietà del lavoro e la correttezza di un<br />
metodo di studio costantemente aggiornato.<br />
Ciò sia in virtù del livello di preparazione degli insegnanti il cui operato è soggetto a verifica periodica da<br />
parte della sede centrale di Londra, sia grazie allo svolgimento di esami annuali sostenuti dagli allievi alla<br />
presenza di esaminatori inglesi, finalizzati al conseguimento di un diploma riconosciuto a livello<br />
internazionale. L’accademia cerca così di migliorare il livello della danza e del suo insegnamento.<br />
Insegnanti di tutto il mondo possono seguire una vasta gamma di corsi specialmente preparati per assisterli<br />
in ogni aspetto del loro lavoro. I giovani studenti, che rappresentano il futuro della danza, vengono preparati<br />
correttamente e nei tempi necessari secondo le esigenze individuali. I bambini, i cui corpi non sono ancora<br />
completamente formati, sono protetti dai<br />
danni che possono essere causati da un<br />
insegnamento sbagliato. I bambini<br />
possono cominciare a frequentare le<br />
lezioni con la massima tranquillità e<br />
sicurezza dall’età di cinque anni e<br />
continuare, se questo è il loro desiderio,<br />
fino ad un livello professionale.<br />
L’accademia è anche in grado di<br />
prepararli a diventare insegnanti a loro<br />
volta. Qualunque sia il futuro di questi<br />
bambini, sia che proseguano o meno<br />
nella danza o nell’insegnamento di<br />
essa, avranno sicuramente tratto<br />
beneficio dalla conoscenza,<br />
dall’esperienza e dall’apprezzamento di<br />
una delle più grandi discipline artistiche.<br />
MACERATA_ITALY<br />
Tempo<br />
d’estate<br />
tempo di<br />
novità<br />
modaiole.<br />
La prima,<br />
possiamo<br />
scommetterci<br />
.. sarà Cushe<br />
l’originale marchio inglese<br />
portato in Italia dalla<br />
Marinelli srl. La spiaggia<br />
dorata di Civitanova ha<br />
tenuto a battesimo il nuovo<br />
brand lo scorso 8<br />
luglio.Cushe è marchio<br />
nato nell’estate del 2004 e<br />
gestito dalla più grande<br />
azienda di calzature casual<br />
al mondo la Wolverine<br />
World Wide. Il design<br />
innovativo e originale<br />
sorprende per il suo<br />
immediato appeal. Gli<br />
stilisti creano infatti una<br />
collezione sempre<br />
differente sfidando i confini<br />
prestabiliti, piuttosto che<br />
seguendo trend dettati da<br />
altri.Nel corso della serata<br />
Mauro Marinelli, General<br />
Manager della Marinelli srl,<br />
ha presentato la nuova<br />
collezione PRIMAVERA<br />
ESTATE 2010, un ampio<br />
assortimento di calzature<br />
rivolto a tre distinte<br />
categorie di consumatori e<br />
differenti lifestyle: URBAN<br />
SAFARY, UNIVERSAL<br />
TRAVELLER, COASTAL<br />
SUPREMACY. Una linea<br />
costituita da più di 40<br />
modelli tutti da scoprire: a<br />
cominciare da sandali<br />
sportivi e confortevoli, per<br />
finire con sneakers giovani<br />
e multiuso. Il marchio ha<br />
una chiara vocazione<br />
internazionale, dal 2004 ad<br />
oggi infatti Cushe ha<br />
allargato la distribuzione e<br />
attualmente è presente in<br />
ben 25 nazioni: dalla<br />
Russia al Canada<br />
passando per la Germania<br />
e il Sud Africa. A partire<br />
dalla prossima primavera<br />
estate lo potremo trovare<br />
anche nelle più esclusive<br />
vetrine di tutta Italia.<br />
La Marinelli Srl rappresenta una realtà moderna e virtuosa nel panorama calzaturiero<br />
nazionale. Il giovane management, le innovative strategie commerciali e distributive, fanno<br />
si che la Marinelli Srl sia un punto di riferimento importante per agenti e clienti, un partner<br />
affidabile e propositivo. La società è attualmente guidata da Marinelli Mauro (nella foto)<br />
CAT_DUNLOP_RIFLE_WORLD WALKER BY BIRKENSSTOCK_HUSH PUPPIES_DOCKERS<br />
RECANATI<br />
MACERATA_ITALY<br />
PRESENTATA LA NUOVA COLLEZIONE 2010 AL BATIK<br />
LA MARINELLI PORTA IN ITALIA CUSHE<br />
EVENTI * MODA * DANZA<br />
www.donnaimpresa.com 59
pubblico<br />
& privato<br />
SPECIALE NO-PROFIT<br />
RETE PER L’INDIVIDUO E L’INTEGRAZIONE: NUOVA<br />
ESPERIENZA ASSOCIATIVA REGIONALE<br />
INTERVISTA ALLA PRESIDENTE<br />
FRANCESCA PONGETTI<br />
SECONDA DA SINISTRA NELLA FOTO<br />
CON ALCUNI ASSOCIATI<br />
CESANO<br />
DI SENIGALLIA<br />
ANCONA<br />
ITALY<br />
L'Associazione Omphalos - Rete per l'Individuo e<br />
l'Integrazione, è nata nell'aprile 2008 per iniziativa di un<br />
gruppo di genitori accomunati dalla stessa esperienza:<br />
i loro figli hanno ricevuto una diagnosi afferente al<br />
cosiddetto spettro autistico, e sono stati presi in carico<br />
dal Centro per l'Autismo di Fano. E' dunque<br />
un'associazione di volontariato che intende tutelare,<br />
garantire e promuovere le reali ed essenziali esigenze<br />
di questi giovani e giovanissimi, che non hanno la<br />
capacità di far valere la propria voce autonomamente.<br />
Perché Omphalos?<br />
In definitiva, ogni meta della nostra associazione è ben racchiusa e trasmessa dal nome che i fondatori hanno scelto di<br />
attribuirle: Omphalos è parola greca il cui significato letterale è ombelico. Nell'antichità l'ombelico era l'immagine di<br />
un concetto, il punto di contatto tra due diversi piani d'esistenza, quello manifesto della vita terrena e quello non<br />
manifesto delle energie sottili; oggi invece il suo significato è concreto, poiché si riferisce alla cicatrice che lascia sul<br />
www.donnaimpresa.com 41
ventre la caduta del moncone, quello che resta dopo il taglio<br />
del cordone attraverso cui il feto s'è nutrito per tutto il periodo<br />
della sua vita intrauterina. Per noi, mettendo insieme l'antico<br />
e il presente, omphalos è simbolo della possibilità di mettere in<br />
collegamento l'esistenza di ragazzi spesso nell'ombra di<br />
personalità complesse e a volte nascoste, con il piano della<br />
vita di tutti in questo mondo. Proprio come li abbiamo dati<br />
alla luce sul piano fisico, attraverso l'associazione noi genitori<br />
ci spendiamo per riuscire a portarli di nuovo alla luce, questa<br />
volta sul piano della condivisione della propria vita con gli<br />
altri. Dentro l'omphalos è racchiuso il ruolo che in verità<br />
appartiene ad ogni genitore, forse a noi solo con più peso,<br />
fatica, difficoltà che a molti altri.<br />
La prima domanda è d’obbligo: perché un’altra<br />
associazione di tutela per i disabili?<br />
Abbiamo voluto fin da subito differenziare il nostro modo di<br />
operare rispetto a quello canonico di tante associazioni di<br />
tutela o di familiari di disabili. Il mondo del sociale è pieno di<br />
buone pratiche ma anche di interessi “isolati” e poco<br />
produttivi. Oggi la società si sta allontanando sempre di più<br />
da coloro che richiedono una attenzione speciale. Sembra<br />
quasi che ogni situazione che crea difficoltà a una vita che<br />
scorre lenta e insignificante, non la si voglia considerare.<br />
I problemi non si affrontano, così non ci sono; si ha diritto a<br />
tutto quello che ci può soddisfare non tenendo conto del<br />
domani. Per gli altri, i diversi, gli “anormali”, gli emarginati<br />
ci penserà qualcun altro. Proprio per questo, sapendo di non<br />
poter “spostare” l’orologio verso un altro tempo, un altro<br />
modo di ragionare, abbiamo voluto tentare una carta diversa:<br />
quella della collaborazione diretta, interessata, coinvolgente.<br />
Noi ci rivolgiamo agli stessi nostri interlocutori come semplici<br />
“consulenti”. Proponiamo percorsi riabilitativi-abilitativi<br />
progettati, gestiti e organizzati con le persone adatte (ed i<br />
professionisti adeguati ad ogni singolo caso). Verifichiamo se<br />
è possibile un inserimento lavorativo (per questo alcuni dei<br />
nostri soci e l’associazione stessa, sono anche soci di una<br />
cooperativa lavoro nata all’inizio del 2009 ma già operativa<br />
con diversi dipendenti e collaboratori).<br />
Che rappresenta per voi l’Autismo?<br />
E’una definizione, in verità, un po’forzata in quanto, come<br />
riporta l’associazione SINPIA (Società Italiana di<br />
Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza) l’autismo è<br />
una sindrome comportamentale causata da un disordine dello<br />
sviluppo biologicamente determinato, le cui aree più<br />
interessate sono quelle relative all’interazione sociale<br />
reciproca, all’abilità di comunicare idee e sentimenti e alla<br />
capacità di stabilire relazioni con gli altri. Autismo deriva dal<br />
greco autos “se stesso” e fu utilizzato per la prima volta dallo<br />
psichiatra svizzero Bleuler nel 1911 per descrivere pazienti<br />
affetti da schizofrenia e dissociazione della personalità.<br />
Leo Kanner, successivamente, preciserà con un’accezione più<br />
circoscritta, il disturbo psichiatrico dell’infanzia, noto come<br />
“autismo infantile precoce”; differenziando, così, l’autismo<br />
infantile e autismo schizofrenico. Atri specialisti si occuparono<br />
della questione dell’autismo infantile, come B. Bettelheim<br />
secondo cui l’autismo ha radici psicologiche e non innate,<br />
formulando, anche, l’affermazione di “madri frigorifero”.<br />
Questo panorama internazionale affermò le diagnosi di 50/60<br />
anni fa, quando i ragazzi autistici, ormai dei giovani adulti,<br />
dopo una adolescenza passata in casa perché “strani e<br />
bizzarri nei comportamenti”, diventavano sempre più<br />
ingestibili fino a raggiungere il fatidico traguardo<br />
dell’ingresso nelle strutture manicomiali, chiuse nel 1978 con<br />
la legge Basaglia. Una persona autistica che non riceve alcun<br />
“trattamento”, ha solo questa possibilità anche tutt’ora. Non<br />
esistono più i manicomi ma le strutture protette odierne non<br />
sono tanto dissimili da certi luoghi dove la dignità dell’uomo<br />
resta un valore relativo.<br />
Ora, nel panorama scientifico mondiale si ha maggiore<br />
consapevolezza, grazie, a un sempre crescente numero di<br />
persone che si occupano sia dell’aspetto scientifico che di<br />
quello sociale. Il muro che separava coloro, che all’inizio del<br />
secolo scorso erano chiamati semplicemente autistici, si sta<br />
via via indebolendo. Certezza odierna è che l’autismo è una<br />
disabilità di tipo molto complesso, nella quale intervengono,<br />
differentemente coinvolti, numerosi elementi. Inoltre, ogni<br />
bambino autistico, così come tutti i bambini, è diverso dagli<br />
altri e tutti reagiscono in modo eterogeneo al mondo che li<br />
circonda. Per noi oggi, dopo che nelle Marche uno staff<br />
guidato dalla Dott.ssa Vera Stoppioni ha iniziato un percorso<br />
di valutazione ed analisi sulla patologia (promuovendo un<br />
vero e proprio Centro specialistico all’interno di un progetto<br />
regionale), l’autismo non spaventa più seppur non esiste la<br />
cura per guarire da esso. Dopo l’applicazione della<br />
metodologia ABA (= Applied behaviour approach), basata sul<br />
comportamentismo, l’evoluzione di un bambino è continua e<br />
incessante è il suo cercare l’abbraccio della mamma.<br />
Con questa concreta condivisione di sentimenti conviviamo<br />
felicemente, senza farci condizionare; anzi, vogliamo<br />
sfruttarla come esperienza di vita, sicuramente difficile, piena<br />
di ostacoli ed impedimenti ma ricca di carica vitale da<br />
trasferire a tutto il mondo “esterno” che ci vorrebbe tutti<br />
emarginati in ghetti virtuali da dove non si “disturbi” il resto<br />
della società, magari impegnata a come utilizzare tempi e<br />
modi più per l’effimero e per l’insignificante che per<br />
“costruire” un futuro carico di dignità.<br />
Nella vostra presentazione parlate di una associazione<br />
che nasce dalla spinta di un gruppo di famiglie seguite dal<br />
Centro Autismo dell’Ospedale di Fano. Perché avete deciso<br />
di tutelare ed aprire le vostre porte anche alle famiglie con<br />
figli colpiti da altre patologie?<br />
L’autismo è oggetto di attenzioni da parte della Regione<br />
Marche. Certo ciò ha favorito anche la nostra organizzazione.<br />
Forse non ci saremmo mai incontrati. Oggi però riteniamo che<br />
“il tenersi stretta” una conquista rischi di essere noi stessi<br />
causa di una “sottoemarginazione” all’interno di una sorta di<br />
mondo a se: quello dei più poveri. Noi riteniamo che tutti<br />
coloro che hanno una patologia simile all’autismo (tutto ciò<br />
che riguarda la sfera psichiatrica, le patologie considerate di<br />
minore gravità come l’iperattività, la dislessia, in verità<br />
rischiosissime perché compromettono comunque lo sviluppo e<br />
la formazione in età adolescenziale con rischio di<br />
aggravamento psicofisico) debbano poter usufruire di servizi<br />
nei diversi territori della Regione simili tra loro; risorse si<br />
risparmierebbero e si sfrutterebbero canali già sperimentati<br />
(v. regione Emilia-Romagna, la Provincia Autonoma di Trento<br />
e Bolzano) per arrivare ad una integrazione reale con il<br />
mondo della scuola e del lavoro. Fino a 10 anni fa i nostri<br />
ragazzi avrebbero avuto come destino la chiusura in un istituto<br />
psichiatrico, nella quasi totalità dei casi. Oggi solo una<br />
piccolissima parte, forse nessuno ha scritto lo stesso destino.Vi<br />
sono casi che escono dal Centro di Fano addirittura con<br />
diagnosi modificata; le prognosi sono sempre positive almeno<br />
dal punto di vista di un miglioramento della qualità della vita<br />
della famiglia. Ecco perché abbiamo aperto le nostre porte ad<br />
altre patologie. Per lo stesso motivo si associano anche gli<br />
stessi medici, gli operatori sociosanitari, insegnanti, terapiste<br />
ed educatrici. Abbiamo voluto ricreare una “seconda<br />
famiglia”, più allargata, più consapevole, più utile.<br />
Cosa fate in questo momento di concreto?<br />
Oltre alla normale attività di tutela (aiutiamo le famiglie a<br />
districarsi nei complessi rapporti con la pubblica<br />
amministrazione) abbiamo dato vita a dei gruppi di lavoro per<br />
proseguire fin da subito nel perseguimento dei nostri obiettivi.<br />
Proprio dal sud della regione partiamo con le prime<br />
esperienze dirette di collaborazione. Con il Comune di<br />
Grottammare abbiamo contribuito a ridare corpo ad un<br />
Centro per la riabilitazione, per le attività pomeridiane di cui i<br />
nostri figli hanno assolutamente bisogno per tutto ciò che<br />
concerne la relazione con gli altri e per una prima esperienza<br />
di semidiurno per adolescenti ed adulti, dove operatori formati<br />
e specializzati possono continuare con l’opera incessante di<br />
accrescere le motivazioni dei ragazzi autistici progettando,<br />
gestendo e organizzando un ambiente adatto per favorire<br />
l’interazione con e tra i bambini/ragazzi, fino a rendere il più<br />
possibile autonoma la loro esistenza. Le stesse educatrici, a tal<br />
proposito, saranno una valida risorsa per la costituzione della<br />
promozione di percorsi di autoformazione, non strutturata (in<br />
momenti di generale condivisione), in modo da permettere<br />
approfondimenti ed occasioni di riflessione sulle risorse e<br />
criticità individuate nella quotidianità del Centro, strettamente<br />
legato anche all’esperienza delle professioniste. Nel prossimo<br />
futuro puntiamo a progettare altri due o tre poli (uno per<br />
provincia) dove concentrare attività e spazi adeguati per le<br />
nostre famiglie e i nostri figli. Senza contare solo<br />
nell’intervento pubblico ma favorendo sempre di più la<br />
collaborazione con il privato (soprattutto le aziende agricole)<br />
con cui sviluppare progetti integrati che si mantengano<br />
economicamente. Pensiamo al domani, nel vero senso della<br />
parola. Senza farci prendere dal panico del fenomeno che<br />
assilla tutte le famiglie dei disabili: il dopo di noi.<br />
nella foto:<br />
Francesca Pongetti, seconda da sinistra con alcuni<br />
associati ed Ercole Moroni, proprietario della struttura<br />
Country House omonima Casa Ercole Moroni di Ostra<br />
(Ancona) gestita dalla cooperativa Le Officine dove<br />
lavorano alcuni membri dell’Associazione.<br />
www.associazioneomphalos.it
1<br />
MURABET<br />
PRESIDENTE<br />
DI VISION<br />
MEDIA, VINCE<br />
IL GLOBAL<br />
ACHIEVERS<br />
AWARD.<br />
African<br />
International<br />
Media<br />
Summit<br />
In occasione dell’African International<br />
Media Summit (AIMS 2008), Nadia<br />
Murabet, presidente di Vision Media, è<br />
stata premiata per il suo costante<br />
impegno in progetti per la rinascita del<br />
continente africano. AIMS 2008, che si<br />
è svolto dal 27 al 30 Marzo presso<br />
l’Abou Nawas Hotel di Tunisi, è stato<br />
organizzato dalla African<br />
Communications Agency (ACA) in<br />
collaborazione con l’African<br />
Development Bank. Questo importante<br />
appuntamento ha riunito giornalisti e<br />
operatori del mondo delle<br />
comunicazioni, provenienti dai paesi<br />
africani e membri della diaspora<br />
africana. Nel corso dell’evento si è<br />
tenuta anche la consueta serata di<br />
gala, “Living legends”, nel corso della<br />
quale vengono assegnati<br />
riconoscimenti volti a premiare<br />
l’impegno di importanti personalità a<br />
favore di progetti di sviluppo culturale<br />
per l’Africa. Nelle passate edizioni<br />
sono stati premiati, tra gli altri: il premio<br />
Nobel per la pace sudafricano Nelson<br />
Mandela, l’ex segretario delle Nazioni<br />
Unite Kofi Annan, il premio Nobel per<br />
la letteratura nigeriano Wole Soyinka,<br />
l’ex <strong>Presidente</strong> nigeriano Olusegun<br />
Obasanjo e il campione di pugilato<br />
Muhammad Ali. Per riconoscere anche<br />
l’impegno dei giovani emergenti,<br />
l’AIMS assegna il premio “Global<br />
Achievers”, che quest’anno è stato<br />
www.donnaimpresa.com 45
conferito a Nadia Murabet, <strong>Presidente</strong><br />
di Vision Media, società specializzata<br />
nell’organizzazione di grandi eventi<br />
internazionali e festival culturali a<br />
sostegno di scopi umanitari, nei paesi<br />
arabi e africani. Nadia, di origine libica,<br />
vive fra Milano e Tripoli e ha derivato<br />
questa inclinazione dal padre, il famoso<br />
giornalista libico Mohamed, che ha<br />
fondato "Il giornale di Tripoli" e "The<br />
Libyan Mail". “Sono grata all’Italia -<br />
Paese ricco di storia e di cultura, culla<br />
dell’umanesimo e portatore di valori di<br />
civilizzazione, nel quale ho trascorso<br />
quasi vent’anni della mia vita - per aver<br />
ispirato così profondamente il mio<br />
lavoro e la mia missione a supporto<br />
dell’Africa.” afferma Nadia Murabet. La<br />
celebrazione è stata presieduta da<br />
Erieka Bennett, <strong>Presidente</strong> dell'Agenzia<br />
Africana delle Comunicazioni (ACA) e<br />
dell’African International Media Summit<br />
(AIMS 2008), che ha definito Nadia<br />
Murabet: “Un esempio degli straordinari<br />
professionisti della comunità della<br />
diaspora africana, i cui cuori e menti<br />
sono puntati sui modi per risollevare<br />
l'Africa e cambiare la nostra immagine<br />
nella comunità globale”. Consegnando<br />
il “Global Achievers” a Nadia, la<br />
Dott.ssa Bennett ha aggiunto:<br />
“Abbiamo deciso di conferire a Nadia<br />
questo premio in segno di<br />
riconoscimento per gli ottimi risultati,<br />
per la creatività e per l’impegno che ha<br />
dimostrato nell’esportare la bellezza e<br />
la cultura africana nel mondo. Come lei<br />
ha onorato l’Africa, adesso l’Africa<br />
vuole onorare lei”.<br />
di Alessandra Malvermi<br />
SoundPr<br />
Miracle Africa<br />
International<br />
Foundation con<br />
il supporto di<br />
Chopard<br />
insieme per un<br />
evento<br />
straordinario<br />
“The fight<br />
against<br />
malaria in<br />
Africa”<br />
Molti VIP e<br />
personaggi del<br />
3<br />
2<br />
mondo dello spettacolo internazionale presenti alla<br />
seconda edizione della serata, tenutasi a Cannes<br />
Venerdì 22 maggio 2009 si è tenuto, nella splendida cornice di Cannes, l’evento annuale che ha visto la presenza di<br />
numerosi personaggi di fama internazionale del mondo della musica e del cinema uniti nel nome di una causa<br />
ambiziosa: combattere la malaria in Africa, un flagello che uccide ogni giorno 3000 bambini. La serata, che si è svolta<br />
presso l’incantevole VIP ROOM di Cannes, Pointe Croisette, è stata organizzata da Miracle Africa International<br />
Foundation www.miracleafrica.org, associazione internazionale da tempo impegnata a promuovere iniziative per<br />
debellare la malaria nel continente africano fornendo assistenza alla popolazione. MAIF collabora con Nelson<br />
Mandela Foundation, Bill and Melinda Gates Foundation, <strong>Di</strong>aspora African Forum, The African Union e le<br />
Nazioni Unite per supportare ed incrementare lo sviluppo sociale e le cure sanitarie in Africa. Alla serata di gala<br />
hanno partecipato volti noti del mondo della musica e dell’entertainment internazionale tra cui il famoso attore Jean<br />
Claude Van Damme (foto 1), il cantante James Blunt (foto 2), Valeria Marini (foto 3), Peaches Geldolf,<br />
Vanessa<br />
Hessler e molti altri. La serata ha visto il supporto della cantante pop australiana Kylie Minogue (foto 4) che si è<br />
esibita in un emozionante concerto. Nadia Murabet, Fondatrice e Executive <strong>Di</strong>rector di MAIF afferma: “ Noi<br />
crediamo fermamente, come ha detto Nelson Mandela, che “Il futuro del continente è nelle nostre mani” e per questo<br />
ci impegniamo al massimo al fine di sviluppare iniziative volte a portare alla luce l’immane tragedia della malaria,<br />
affinché presto questa malattia smetta di mietere vittime tra la popolazione africana. Il successo di questo evento<br />
dimostra come l’impegno della nostra associazione a favore della causa africana stia raccogliendo i primi frutti. Ma il<br />
problema della malaria nel continente africano è estremamente grave ed ancora troppo spesso ignorato dai media e<br />
dall’Occidente. Per questo motivo, Miracle Africa International Foundation continuerà ad lavorare alacremente”.<br />
4<br />
di Giulia Serazzi_SoundPr
Magiche ed indimenticabili emozioni a Portonovo con<br />
la 8° edizione della Serata di Gala di beneficenza per lo<br />
Istituto Oncologico Marchigiano, ideata dalla Dr.ssa<br />
Lina Scarafaggi e organizzata dall’agenzia di<br />
comunicazione Format di Cristina Tilio e presentata<br />
da Francesco Malavenda. Una serata ad invito<br />
dedicata alla beneficenza che ha visto la partecipazione<br />
delle piu’ alte autorità e dei piu’ importanti imprenditori<br />
del centro italia.Il gala ha come obiettivo la raccolta<br />
fondi per lo IOM e la sensibilizzazione della nobile<br />
causa dell’Istituto attraverso i numerosi e importanti<br />
testimonials del mondo dello spettacolo che in questi<br />
anni si sono esibiti sul palcoscenico della terrazza<br />
dell’Hotel Fortino Napoleonico di Portonovo di Ancona<br />
PORTONOVO<br />
ANCONA<br />
ITALY<br />
“IOM”<br />
MARCHE<br />
ISTITUTO<br />
Foto 1 - Cristina Tilio, Lina Scarafaggi, Gioacchino Pappaleo e Maurizio<br />
Bonsignori<br />
Foto 2 - Francesco Malavenda e “Miss Stella d'Europa” Franca Calderoni<br />
Foto 3 - Alcuni illustri ospiti presenti alla Serata di Gala<br />
Foto 4 - Mirka Cesari analizza la firma del nuovo sindaco di Ancona Fiorello<br />
Gramillano e consorte.<br />
1<br />
ONCOLOGICO<br />
Lo IOM nato nel<br />
1986 come una<br />
organizzazione<br />
cooperativa senza<br />
fini di lucro, ha<br />
come finalità<br />
l’assistenza diretta<br />
alle persone con<br />
patologie<br />
oncologiche, la<br />
promozione della<br />
informazione<br />
sanitaria e il<br />
coinvolgimento dei<br />
marchigiani nella<br />
lotta contro il<br />
cancro e nella cura<br />
dei malati,<br />
integrando l’attività<br />
delle strutture<br />
pubbliche con<br />
azioni di<br />
volontariato. Lo<br />
IOM ha sede ad<br />
Ancona, Ascoli<br />
Piceno, Civitanova<br />
Marche, Falconara,<br />
Jesi e Fermo.<br />
www.donnaimpresa.com 49
2<br />
3<br />
4<br />
for the<br />
DARFUR<br />
note dell’artista Jole Noemi<br />
Marischi, nella rubrica ARTE<br />
97<br />
Il nuovo Sindaco di Ancona Fiorello<br />
Gramillano alla sua prima uscita pubblica<br />
ufficiale si e’ fatto analizzare la grafia dalla<br />
famosa Psicografologa della TV Mirka<br />
Cesari da anni amica e testimonial dello<br />
IOM: “La grafia del Sindaco di Ancona denota<br />
una personalità tenace, che ricerca la<br />
chiarezza e la giustizia in ogni cosa. Ricco di<br />
idee e di intuizioni, il Sindaco è uno stratega,<br />
molto riflessivo, pondera attentamente ogni<br />
decisione che prende; instancabile<br />
lavoratore, mentre realizza un progetto ne<br />
pensa ed elabora contemporaneamente dei<br />
nuovi. Leale e generoso è molto sensibile,<br />
ha un’intelligenza acuta e costruttiva, e la sua<br />
“g” denota un’ottima sessualità.<br />
L’ inclinazione verso destra della grafia ci<br />
identifica una personalità proiettata sempre<br />
verso il futuro”. Dopo aver analizzato anche<br />
la firma della moglie del Sindaco la Cesari ha<br />
evidenziato un’ottima affinità di coppia che si<br />
basa su un confronto costruttivo e molto<br />
collaborativo.<br />
Da sempre grande anfitrione della serata: FRANCESCO MALAVENDA autore di programmi televisivi<br />
ha aperto lo spettacolo con l’intervento telefonico di MARCO BALDINI che ha espresso l’augurio e il<br />
sostegno alla serata dedicata allo IOM. Tra gli ospiti che si sono esibiti: MIRKA CESARI che ha<br />
analizzato la firma del Sindaco, della moglie del Sindaco e del consigliere già assessore al turismo e<br />
Sport Daniele Tagliacozzo; GIANMARCO FRASCAROLI giovane promessa anconetana<br />
accompagnato dal grande chitarrista PAOLO FIORINI; La famosa pittrice PATRIZIA PERKY che ha<br />
conquistato il pubblico presente con le sue meravigliose opere esposte per l’occasione nella terrazza<br />
del Fortino napoleonico; i fantastici ballerini della Ass.ne FOCUS PLANET DANCE 2000 di<br />
Cupramarittima; ANNARITA SPINACI: Grande interprete anconitana, due partecipazioni a<br />
SanRemo… due secondi posti… due successi…erano gli anni sessanta…ma il tempo per la sua voce<br />
non è passato… è ancora fantastica ed ha incantato con la sua band il pubblico dello IOM. Ospite<br />
d’eccezione Miss Stella d’Europa 2008 FRANCA CALDERONI 2008 già modella per Gai Mattiolo e<br />
Alberta Ferretti..ed ancora…“Beatles…che passione” una fantastica Cover Band la “ TALK RADIO”<br />
capeggiati da GIGI STONATI; la bravissima cantante DANIELA CANOVA, una delle voci più belle<br />
della nostra regione, cantante individuale e corista di numerosi famosi gruppi nazionali; Il Maestro<br />
VINCE TEMPERA direttamente dalla Corrida ha accompagnato il grande Baritono ROBERTO<br />
NENCINI, noto cantante lirico internazionale: Canta nei più grandi teatri nel mondo, in Italia al Teatro<br />
dell’Opera di Roma e al San Carlo di Napoli. Conosciutissimo anche dal grande pubblico per la<br />
meravigliosa e indimenticabile interpretazione del personaggio“Mangiafuoco” nel Musical dei Pooh<br />
“Pinocchio” Accompagnato al piano forte dalla M° Biondi Roberto Nencini ha regalato emozioni<br />
indescrivibili che sono entrate con forza nel cuore dei presenti, completamente rapiti dalla sua<br />
potente voce, unica e indescrivibile; I fantastici Ballerini internazionali GLORIA CAVALLI e ENKEL<br />
ZHUTI<br />
NOTE<br />
JOE GALULLO: Chitarrista, padre e pioniere del blues italiano, inizia nel 1964 a quattordici anni<br />
suonando Guitar Boogie di Arthur Smith. Ha girato il mondo incrociando la sua chitarra con i più<br />
grandi, da Albert Collins a Buddy Guy. Porta nel cuore e nel dna il soul Ray Charles e il rock and roll di<br />
Little Richard, il jazz di Django Reinhardt e il rock di Jimi Hendrix. Una vita, la sua, vissuta per strada,<br />
di musica, una storia da bluesman. JOE con la sua chitarra elettrica si e’ esibito per il pubblico dello<br />
IOM anche accompagnato dalla chitarra del figlio di 9 anni e dalla voce della figlia di 11 anni,<br />
un’esibizione unica che ha fatto vibrare ed emozionare tutti gli invitati della serata. MAESTRO VINCE<br />
TEMPERA direttamente dalla CORRIDA di canale 5 il maestro e’ arrangiatore per: Guccini, Battisti,<br />
Branduardi, Leali, Zucchero, Venditti, Masini, Bertoli, Nomadi, Wilson Pickett, Dee Dee Bridgewater,<br />
Ray Charles. Più di 70 colonne sonore per film italiani e stranieri. Milioni di dischi venduti con canzoni<br />
come: Ufo Robot, Goldrake, Remi, Na-no Na-no, Soleado, ecc. Produttore - Talent Scout: Fabio<br />
Concato, Biagio Antonacci, Gianluca Grignani, Stephen Schlacks e altri. JAM SESSION a chiudere la<br />
fantastica serata una nuova grande jam session : al Pianoforte VINCE TEMPERA, JOE GALULLO<br />
alla Chitarra elettrica, PAOLO FIORINI alla chitarra acustica, con le meravigliose voci di DANIELA<br />
CANOVA , ANNARITA SPINACI e del baritono ROBERTO NENCINI.
pubblico<br />
& privato<br />
SPECIALE AZIENDE<br />
“ANNA”<br />
FERRARIS<br />
L’UNIONE ARTIGIANI DELLA<br />
PROVINCIA DI MILANO HA PUNTATO<br />
IN ANTICIPO SUI PROCEDIMENTI<br />
DI CONCILIAZIONE<br />
firmando in questi giorni una importante convenzione con<br />
l’Organismo Internazionale di Conciliazione & Arbitrato dell’A.N.P.A.R.<br />
che punta sui procedimenti di conciliazione, quale soluzione<br />
stragiudiziale di conflitti, dei propri iscritti. Il tentativo obbligatorio di<br />
conciliazione previsto dalla legge 69/2009 in vigore dal 4 luglio, sarà<br />
utilizzato attraverso questo Organismo “imparziale” che è sotto<br />
sorveglianza del Ministero della Giustizia<br />
Con questa convenzione gli artigiani, utilizzano la conciliazione, senza doversi rivolgere ad un tribunale ordinario, al fine di risolvere le loro<br />
controversie in materia civile e commerciale, in breve tempo (max 4 mesi) con risparmio di soldi, di tempo e di fastidi. “Siamo orgogliosi di<br />
presentare questa convenzione sottoscritta con un organismo di conciliazione importante, imparziale ed indipendente, appartenente<br />
all’A.N.P.A.R.” ha sottolineato il presidente degli artigiani Salvatore Luca, che ha delineato, anche “Come la conciliazione in questo momento<br />
di crisi può essere un valido sistema di abbattimento di costi e di recupero di risorse per gli artigiani, che non dovranno attendere i lunghi tempi<br />
della giustizia per avere giustizia” . Dal mese di settembre pertanto presso la sede dell’Unione Artigiani di Milano si potrà mettere in atto la<br />
conciliazione attraverso l’ausilio dell’avvocato Anna Ferraris (nella foto) che, con il suo staff, sarà presente un giorno a settimana per informare<br />
i singoli artigiani sulle caratteristiche della conciliazione. “Il Governo, deve dare attuazione al più presto a quanto previsto nell’articolo 60 della<br />
legge 69/2009 - dice la Ferraris delegata ANPAR della regione Lombardia - sarebbe anche più opportuno che oltre all’obbligatorietà del<br />
MILANO_ROMA<br />
ITALY<br />
tentativo, la conciliazione stessa fosse obbligatoria su tutte le controversie che hanno per oggetto diritti disponibili” . Questo permetterebbe alle<br />
imprese artigiane di contare su una maggiore certezza di giustizia. “ Ma ancor più necessario - afferma il presidente dell’ANPAR Giovanni<br />
Pecoraro - è il fatto che il Governo, nell’emissione del decreto legislativo che sancisce l’attuazione di quanto stabilito come previsione nell’art. 60<br />
della legge 69/2009, deve stabilire l’obbligo per il giudice, nei casi in cui il provvedimento che chiude il processo corrisponda interamente al<br />
contenuto dell’accordo proposto in sede di procedimento di conciliazione, di escludere la ripetizione delle spese sostenute dal vincitore che ha<br />
rifiutato l’accordo successivamente alla proposta dello stesso, condannandolo altresì, e nella stessa misura, al rimborso delle spese sostenute dal<br />
soccombente, salvo quanto previsto dagli articoli 92 e 96 del codice di procedura civile, e, inoltre - continua - l’obbligo di condannare il vincitore al<br />
pagamento di un’ulteriore somma a titolo di contributo unificato e che il verbale di conciliazione abbia efficacia esecutiva per l’espropriazione<br />
forzata, per l’esecuzione in forma specifica e costituisca titolo per l’iscrizione di ipoteca giudiziale, come avviene già oggi in materia societaria” .<br />
www.donnaimpresa.com 37